Cgil e Fp Area Vasta: Revoca accreditamento Fondazione Betania duro colpo che mette a rischio lavoratori

Il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, e il segretario generale della Fp Cgil Area Vasta Franco Grillo, hanno evidenziato come «la decisione del Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, di rigettare la richiesta di rinnovo dell’accreditamento per la struttura “Riabilitazione Estensiva Extraospedaliera” a Catanzaro, attualmente gestita dalla società Karol Betania Strutture Sanitarie S.r.l, rappresenta non solo un danno per i pazienti, ma un duro colpo al contesto socio economico in cui questa realtà opera da decenni, mettendo a rischio il futuro dei lavoratori della struttura e delle loro famiglie».

I sindacalisti, infatti, hanno espresso seria preoccupazione in merito al provvedimento che porta alla revoca dell’accreditamento dopo la valutazione dell’Organismo Tecnicamente Accreditante dei requisiti organizzativi minimi, in particolare la carenza nella dotazione di personale. Per questo hanno chiesto «un riesame della decisione e invita tutte le istituzioni competenti a intervenire per scongiurare ulteriori disagi ai cittadini e al personale sanitario, garantendo il diritto alle cure e il mantenimento di strutture essenziali per la comunità».

«Questa decisione – hanno sottolineato Scalese e Grillo – rischia di avere conseguenze gravi per il territorio del capoluogo, privandolo di 136 posti letto fondamentali per la riabilitazione, in un momento in cui la domanda di assistenza sanitaria è in costante aumento. Ci troviamo di fronte all’ennesimo colpo inferto al diritto alla salute, che sembra sempre più compromesso».

«Questo scenario – hanno proseguito Scalese e Grillo – rischia di aggravare ulteriormente il quadro della sanità locale, in particolare per quei pazienti, spesso non autosufficienti, che si vedrebbero privati dell’assistenza essenziale. Ma quello che ci preme segnalare è che come organizzazione sindacale non siamo mai stati interessati dalla proprietà in merito alle criticità relative alla carenza di personale. Aspetto questo che sicuramente avremo modo di affrontare nell’assemblea in programma per lunedì 30 settembre».

«Karol Betania è non solo un presidio sanitario fondamentale, ma anche un importante punto di riferimento per l’economia e il tessuto sociale della città – hanno aggiunto Scalese e Grillo –. Siamo vicini ai dipendenti, ai pazienti e alle loro famiglie, e faremo tutto il possibile per sostenere la difesa di servizi sanitari di qualità e la tutela dei lavoratori coinvolti». (rcz)

Guerriero (Azione): Fiorita non dimentichi vertenze del Sant’Anna Hospital e Fondazione Betania

«L’invito che rivolgo al sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita e all’Amministrazione comunale, è di tenere conto di altre questioni afferenti il sistema sanitario nella nostra regione, cadute nel dimenticatoio, citando due vertenze aperte per tutte: Sant’Anna Hospital e Fondazione Betania». È l’appello lanciato dal segretario provinciale di AzioneRoberto Guerriero, a seguito delle consultazioni avviate dal sindaco Fiorita e dalla sua vice, Giusy Iemma, per discutere le diverse questioni legate alla sanità nella Città di Catanzaro.

«Il primo incontro – ha spiegato – ha coinvolto una delegazione delle diverse sigle sindacali di settore – ricorda Guerriero -. Durante gli incontri, è stato trattato il tema dell’ubicazione del nuovo Ospedale, con la condivisione della volontà generale di preservare il ruolo e la funzione del Pugliese, considerandone il valore umano e materiale. Si è discusso del secondo Pronto Soccorso a Germaneto, con l’obiettivo di rafforzare l’esistente e garantire servizi più accessibili, e si è parlato anche delle strutture operative complesse della “Dulbecco” alla luce del riordino della rete ospedaliera calabrese».

«Credo che sia il momento di affrontare le vertenze sanitarie nella loro complessità, garantendo una visione unitaria e il coinvolgimento di tutte le parti interessate», ha detto Guerriero, tornando alla vertenza Sant’Anna Hospital e della Fondazione Betania, chiedendo «quali notizie dopo l’apertura della liquidazione giudiziale nei confronti della proprietà del Sant’Anna Hospital, constatata la grave esposizione debitoria della proprietà?».

«L’Amministrazione comunale – ha proseguito – ci aveva anche messo la faccia prima, dichiarando ottimismo verso la ripresa di questo presidio sanitario d’eccellenza e fondamentale per la città, per poi esprimere l’amarezza per come la situazione è precipitata negativamente sul finire del 2023. E sul fronte della struttura socio-assistenziale ubicata nel quartiere Santa Maria, è giusto di qualche settimana fa il sit in di protesta davanti alla Prefettura dei dipendenti di Karol Betania, in ritardo con diverse mensilità di stipendio».

«La protesta rappresenta l’apice di mesi difficili – ha concluso – caratterizzati da scioperi precedentemente proclamati e revocati a causa dei vani tentativi di risolvere le controversie. E il silenzio della politica. Allarghiamo il tavolo a queste vertenze, caro sindaco – conclude Guerriero – perché mentre si discute di conti che non tornano, le ricadute si riflettono sui bilanci familiari di decine di lavoratori e lavoratrici che rischiano di rimanere per strada. E questa città non si può permettere una crisi economico-sociale di questa portata». (rcz)

De Rose (Cicas): Occhiuto istituisca una Conferenza Regionale Permanente sociosanitario e socioassistenziale

La responsabile nazionale Cicas per il Terzo Settore e la Finanza Agevolata, Anna Maria De Rose, ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di istituire con urgenza una Conferenza Regionale Permanente in ambito socio sanitario e socio assistenziale.

Una Conferenza per il monitoraggio, la programmazione e lo sviluppo dei servizi socio sanitari e socio assistenziali che insistono sul territorio regionale, «chiamando – ha detto De Rose –  a partecipare anche i più alti vertici delle Istituzioni quali i Prefetti (perché i dissesti creano anche tensioni sociali) i vertici delle conferenze dei Sindaci dei vari ambiti territoriali inserendo anche a livello consultivo i sindacati datoriali e dei lavoratori che partendo dal basso conoscono e vivono le realtà territoriali. Dovrà essere una cabina di regia operativa».

«La mia proposta al presidente Occhiuto – ha spiegato – nasce dal fatto che tutta la Pubblica Amministrazione (Assessorato di riferimento, Comune capo ambito ecc) sollecitati dalla vicenda “Betania” si sono affrettati a rilasciare dichiarazioni sulla regolarità dei trasferimenti alle strutture socio sanitarie e socio assistenziali ed a gli Enti Locali dichiarando che questi ultimi sono avvenuti ed avvengono con “regolarità” e nei “ giusti tempi” concetto piuttosto soggettivo che mi fa porre una domanda: quali sono per essi i “giusti tempi” e la “regolarità”? Una settimana dall’emissioni delle fatture delle strutture (che peraltro sono elettroniche e giungono con tempestività), quindici giorni, un mese, due mesi, tre mesi? Sono risposte che dovrebbero essere date ai cittadini che affidano i loro cari a queste strutture le quali nonostante tutto trattano con dignità gli ospiti che non si accorgono affatto dei problemi di gestione che li circondano».

«Solo così, monitorando e prevenendo le situazioni di crisi – ha detto – capiremo come funziona il sistema e cosa c’è che non va  e se il problema al contrario è invece riconducibile alla “Cattiva Gestione” di queste strutture che dovrebbe comunque essere di tipo manageriale vista l’importanza sociale che rivestono e portata avanti  con le giuste competenze».

«In tempi non sospetti e precisamente nel maggio 2022 – ha ricordato – già avevo scritto  sulle criticità e sulle problematiche relative a quanti operano nel settore, evidenziando come il caro energia e l’aggravante dei ritardati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni delle spettanze di quanto dovuto, avrebbero messo in ginocchio le strutture nonché della ripercussione sui lavoratori che attendevano stipendi da più mesi. Avevo evidenziato inoltre come da parte di alcuni Comuni Capo Ambito, si erano registrati ritardi nei pagamenti che andavano dagli 8 ai 12 mesi e che mettevano a dura prova le finanze degli operatori di settore, tra cui imprese e cooperative sociali, che ricordo creano occupazione e danno lavoro in Italia (dati 2019) a 861.919 addetti regolarmente assunti e solo in Calabria a circa 11.000».

«Il dissesto della Fondazione Betania – ha evidenziato – ci induce ad importanti riflessioni e penso che sia giunto il momento  di prevenire in maniera concreta l’insorgenza delle crisi ed i dissesti e lo si può fare esclusivamente attraverso un monitoraggio costante delle situazioni, da parte delle più alte Istituzioni».

«Altro problema – ha proseguito – da affrontare sono i comuni capo ambito in dissesto e/o temporaneo disequilibrio finanziario, ricordo che  i dati del 2021 hanno confermato il triste primato della Calabria che già l’anno precedente aveva ben 7 Comuni su 10 in default o in riequilibrio (Fonte Ca’ Foscari). I comuni capo ambito in disequilibrio finanziario non possono essere confermati tali, in quanto, non avendo capacità di spesa ed imbrigliati nel risanamento, non potendo potenziare il personale non possono far fronte ai servizi  da erogare in quanto capo ambito».

«Bisognerebbe pensare ad un a L.R. – ha rilanciato – non in contrasto con le leggi nazionali che sostituisca temporaneamente il comune capo ambito con il comune più virtuoso dell’ambito per ottenere l’eccellenza nei servizi e nelle procedure. Concludo nell’affermare che il sistema a distanza di un anno sta implodendo perché la Fondazione Betania è solo la punta dell’iceberg, in quanto tra i ritardi nei pagamenti, uffici di piano che non funzionano, cartelle esattoriali, Durc irregolari (che non consentono di incassare dalla pubblica amministrazione) e mancato accesso alle fonti alternative di finanziamento per mancanza di sufficienti bandi a cui partecipare ed attingere risorse, si innescherà una reazione a catena». (rcz)

 

L’assessore alle Politiche Sociali di CZ Lazzaro: Regione aiuti a varare piano di rientro di Fondazione Betania

L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro, Venturino Lazzaro, ha evidenziato come nonostante «il Comune abbia onorato gli impegni verso la Fondazione Betania», ciò non basta. È per questo che, per l’assessore, adesso è il turno della Regione, aiutando la Fondazione a varare il piano di rientro.

Il Comune di Catanzaro, infatti, ha liquidato 3 milioni e 500.000 euro alle quattro strutture socio-assistenziali da essa gestite per gli esercizi 2020, 2021 e 2022. «Si tratta – ha spiegato – delle strutture “Delfino”, “Fiordaliso”, “Edera” e “Perseo”. Di questi ben 854.000 euro sono stati liquidati dall’attuale Amministrazione comunale. Il saldo dell’esercizio 2022, pari a 284.000 euro, è stato richiesto meno di due mesi fa con l’emissione delle fatture datate 29 maggio 2023».

«Si evince chiaramente – ha spiegato – che i residui impegni del Comune verso Betania, che saranno in tempi brevi onorati, rappresentano solo una minima parte della cifra occorrente per fronteggiare una situazione debitoria che, da quel che si può apprendere, è certamente molto pesante, se si tiene conto che solo un milione e 700.000 euro sono di debiti erariali riferiti a cartelle e avvisi. Senza contare che incombono ben 29 pignoramenti, che renderanno ancora più problematica la situazione. Si pensi che il Comune di Catanzaro è stato costretto a liquidare 124.788 euro per fronteggiare 12 ordinanze e ad accantonare altri 245.000 euro per ulteriori situazioni».

«Come si può notare, la soluzione della crisi finanziaria di Betania – ha continuato – dipende solo in minima parte dal Comune, che comunque farà la sua parte accelerando al massimo la liquidazione delle fatture di fine maggio. Desta semmai molta preoccupazione la posizione rassegnata dell’assessore regionale alle politiche sociali che, nell’incontro lodevolmente promosso dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, ha potuto solo ammettere che l’Ambito Sociale di Catanzaro, in cui ricadono le strutture gestite da Betania, ha dovuto subire una decurtazione di oltre 2 milioni di euro in base ai nuovi criteri di assegnazione delle risorse. L’Asp di Catanzaro ha, peraltro, certificato che una parte degli ospiti delle strutture socio-assistenziali di Betania, in realtà riceve un’assistenza che è di tipo sanitario, pur continuando a ricadere  impropriamente sui bilanci comunali».

«Senza una forte risposta istituzionale – ha detto ancora – come opportunamente sollecitata dal consigliere regionale Talerico, il destino di Betania sembrerebbe segnato. Ma noi, con in testa il sindaco Fiorita, non ci rassegniamo alla perdita di un inestimabile patrimonio sociale, assistenziale e professionale come Betania, ha ragione il sindaco quando dice che non è un’azienda qualsiasi. La Regione aiuti la Fondazione a varare un piano di rientro dei debiti, assegni alla stessa compiti di natura sanitaria che alleggeriscano il plafond dell’Ambito sociale, aumenti la dotazione finanziaria del settore».

«Noi combatteremo questa battaglia al fianco del nostro arcivescovo Maniago – ha concluso – consapevoli che da questo dipende il futuro delle persone assistite, dei dipendenti delle strutture e degli stessi creditori». (rcz)

Il presidente Mancuso incontra l’assessore Staine per situazione della Fondazione Betania

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha incontrato l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Emma Staine, il direttore generale del Dipartimento Lavoro e Welfare Roberto Cosentino, la dirigente di settore Saveria Cristiano e il consigliere regionale Pietro Molinaro per parlare della situazione della Fondazione Betania.

«L’importanza di una struttura che eroga prestazioni a circa 500 ospiti e impegna 350 dipendenti impone a tutte le Istituzioni di porre in atto ogni mezzo per salvaguardare uno storico patrimonio socioassistenziale», ha detto Mancuso.

«La Regione, e nello specifico il settore Politiche sociali – ha spiegato l’assessore Staine – per quanto concerne la programmazione è assolutamente in linea con i tempi e ha trasferito agli Ambiti Territoriali di Catanzaro e Soverato, nei quali ricadono le strutture afferenti alla Fondazione Betania, rispettivamente euro 2.477.450,98 ed euro 1.202.882,37. Dunque, si lavora in un sistema di equità, efficienza e trasparenza per tutti».

Da parte sua, il presidente Mancuso ha auspicato che «su argomenti del genere si accantoni ogni forma di demagogia e speculazione politica e ci si preoccupi essenzialmente degli ospiti e dei dipendenti della struttura». (rrc)

Il presidente Mancuso: Serve assunzione di responsabilità su liquidazione della Fondazione Betania

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha evidenziato come «l’apertura della liquidazione giudiziale nei confronti della Fondazione Betania getta una pesante ombra sul presente e sul futuro delle strutture socio-assistenziali che,  da decenni, costituiscono un fondamentale punto di riferimento nella  provincia di Catanzaro. Prescindendo dalle singole questioni giudiziarie, le Istituzioni non possono voltarsi dall’altra parte e lasciare senza risposte le famiglie dei 350 lavoratori e i circa 500 ospiti delle strutture».

Una situazione a cui, secondo Mancuso, «serve un’assunzione di responsabilità», in quando «la dispersione e del patrimonio di storia e professionalità della Fondazione Betania sarebbe una ferita profondissima per un settore così strategico».

«Le cause delle difficoltà finanziarie – ha aggiunto – non esentano gli Enti pubblici, coinvolti a vari livelli nel sistema del welfare, dall’assumersi le proprie responsabilità. Ho già avvertito l’Assessore regionale alle Politiche sociali delle necessità di convocare, a strettissimo giro, un tavolo con la struttura e i competenti uffici dell’Azienda sanitaria provinciale e dei Comuni interessati, al fine di trovare adeguate soluzioni per scongiurare che la situazione sfugga di mano».

«L’incontro con i soggetti  coinvolti sarà, altresì – ha concluso – l’occasione per mettere in evidenza, e di conseguenza affrontare, le principali criticità del sistema del welfare regionale che sono emerse dopo la riforma degli scorsi anni. Posso assicurare che il Consiglio regionale non tralascerà nulla ed è pronto ad apportare i dovuti correttivi, laddove fosse necessario, per assicurare la tutela e l’ assistenza dei pazienti ospiti delle strutture e, al contempo, la stabilità degli operatori e dei lavoratori». (rrc)

L’OPINIONE / Nicola Fiorita: Regione dia risorse straordinarie per salvare la Fondazione Betania

di NICOLA FIORITA – La Fondazione Betania non è una qualsiasi azienda in difficoltà, non può essere paragonata ad una ditta insolvente e basta, è un pezzo della storia di Catanzaro, è una struttura che per decenni è stata un fiore all’occhiello dell’assistenza e della solidarietà verso i più deboli. Sono migliaia i cittadini calabresi, e con loro le famiglie, che hanno ricevuto sollievo delle loro sofferenze, a cominciare da quella devastante della solitudine.

Va accolto l’appello accorato del nostro arcivescovo Claudio Maniago e il Comune di Catanzaro è pronto a fare la sua parte per ottenere il fermo della procedura di liquidazione stabilita dal tribunale. La Regione Calabria può fare molto e lo abbiamo detto già da mesi all’assessore regionale alle politiche sociali Staine nel corso degli incontri che si svolti sul punto. Si perché già esiste, e da tempo, in Regione un tavolo di lavoro sulle difficoltà di attuare la riforma per l’ ambito di Catanzaro e sulle particolari necessità di Betania.

La nostra proposta è chiara: la Regione, nel quadro della riorganizzazione del sistema socio-assistenziale e di quello sanitario, aumenti le risorse per il sociale e  adotti tutte le misure necessarie per garantire  a Betania un flusso di liquidità e un margine di redditività che possa servire a pagare puntualmente gli stipendi e assicurare il buon funzionamento dei servizi esistenti. I margini di manovra ci sono. Solo così si potrà anche pensare ad un piano di risanamento dei debiti, compresi quelli che sono alla base della decisione del tribunale.

Ho apprezzato l’intervento del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e mi auguro che fin da subito il presidente della Regione Occhiuto, anche per il suo ruolo di commissario ad acta per la sanità, metta al primo punto della sua agenda politica questa vertenza che, lo ripeto, non può essere assimilata a quella di una qualsiasi azienda privata. Anche e soprattutto sotto l’aspetto occupazionale, Betania è per Catanzaro una realtà importante. Noi ci siamo, anche accelerando i pagamenti di nostra competenza, per contribuire alla soluzione di una questione così rilevante. (nf)

[Nicola Fiorita è sindaco di Catanzaro]