Anton Giulio Grande eletto presidente della Calabria Film Commission

Prestigioso incarico per lo stilista ed ex commissario Anton Giulio Grande è stato eletto presidente della Fondazione Calabria Film Commission. Lo ha stabilito, tramite decreto, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Una nomina che non è stata una sorpresa, in quanto il nome dello stilista di Lamezia Terme, noto come Antonio Grande, era già comparso nella short list dei candidati dopo la chiusura del bando due mesi fa.

Oltre a Grande, altri candidati di rilievo avevano partecipato al concorso, tra cui Paride Leporace, giornalista ed ex direttore della Lucania Film Commission, e Giuseppe Citrigno, già ultimo presidente della Fondazione Calabria Film Commission prima del lungo periodo di commissariamento.

La Calabria Film Commission era stata guidata precedentemente da Giovanni Minoli, che aveva svolto il ruolo di commissario senza compenso sotto il governo Santelli. In contrasto, Anton Giulio Grande, durante il suo mandato, percepiva uno stipendio annuo di 65mila euro fino alla scadenza del precedente incarico. (rrm)

Calabria Film Commission pubblica gara per gli Studios di Lamezia Terme

È stata pubblicata, in Gazzetta Ufficiale, la procedura di gara indetta dalla Fondazione Calabria Film Commission per la realizzazione degli Studios a Lamezia Terme.

Nello specifico, si tratta dell’appalto integrato per progettazione esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e l’esecuzione dei lavori per realizzare una infrastruttura di creatività e tecnologia finalizzata ad attrarre imprese dell’Audiovisivo per la progettazione e la realizzazione di lavori ed opere artistiche nel settore.

Gli spazi a disposizione sono compresi nell’Area industriale “Papa Benedetto XVI” di Lamezia Terme, ricadente all’interno dell’area “Ex Sir”, un ambito, parzialmente urbanizzato, in prossimità della costa tirrenica ad oggi caratterizzato da un paesaggio in divenire.

Il progetto prevede la realizzazione di edifici funzionali e tematici. Si parte dal Teatro di Posa con superficie di 850 mq ed altezza di 9,5 metri. Luoghi dove sarà possibile installare scenografie e arredi utili alla produzione cinematografica ed eventi che necessitano di luoghi ampi. Il Teatro sarà divisibile in modo da avere due teatri da 400 mq e sarà dotato di un percorso passerella posto a 6,5 m.

 Quindi un edificio per i camerini, posizionato nelle immediate vicinanze del Teatro di posa e collegato con questo mediante un doppio percorso coperto da pensiline. L’edificio si compone di due piani fuori terra di 600mq ciascuno per un totale di 1200mq, con i camerini propriamente detti, il locale deposito/attrezzeria, locale trucco e parrucco e la sartoria.

Quindi è previsto un edificio post-produzione che si compone di due piani fuori terra, di 650 mq al piano terra e 350 mq al piano primo, per un totale di 1000mq. L’edificio ospiterà i locali dedicati alla post produzione e formazione con aule per la formazione e quelli direzionali con gli uffici della Fondazione Calabria Film Commission.

 Si passa poi al Polo Tecnologico, destinato ad ospitare gli impianti elettrici e meccanici a servizio dell’intero complesso degli Studios. Una zona esterna per poter realizzare set in luogo aperto ed ampi parcheggi dove sono previsti gli ampliamenti previsti dal progetto per i prossimi anni.

Un plauso è giunto dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha sottolineato che «si tratta di una infrastruttura culturale e produttiva, un’azione che Jole Santelli voleva fortemente e che avrà una forte ricaduta anche dal punto di vista economico; per la zona che sarà oggetto di un lavoro di riqualificazione per fini industriali e per l’intero comparto produttivo calabrese che diventerà fulcro di nuove iniziative. Con gli Studios infatti, nascerà un hub di grande modernità, che nasce nel Mezzogiorno d’Italia, nel cuore del Mediterraneo e che sarà un attrattore internazionale e dall’estero, ma allo stesso tempo un’opportunità di lavoro per i tanti professionisti del settore». (rcz) 

È online il nuovo portale della Fondazione Calabria Film Commission

È in rete il nuovo portale della Fondazione Calabria Film Commission, con una vetrina completamente rinnovata, sia nella veste grafica che nei contenuti, che si apre con la frase di Jovanotti detta in Calabria: «Questo posto lascia senza fiato».

Digitando l’indirizzo www.calabria film commission.it, è possibile consultare tutte le attività della Fondazione guidata dal commissario straordinario Anton Giulio Grande

«Si tratta di uno strumento agile – ha dichiarato Grande – a disposizione dei professionisti che vogliono cimentarsi e lavorare nel cinema. Dalla polvere di set alla bellezza degli scenari cinematografici, una finestra storica e di commento, che svaria dall’offerta alla vetrina dell’attualità, fino alle progettualità future».

Una presentazione chiara ed elegante, apre così al visitatore in un percorso fluido sul cinema made in Calabria. Pensato per una comoda fruizione dai dispositivi mobili, dagli smartphone ai tablet, è un vero e proprio strumento di lavoro, di condivisione, interattivo.

Nella sezione “Film Database”, sono raccolti tutti i prodotti audiovisivi realizzati in Calabria, con il sostegno della Fondazione, dal 2016 ad oggi. E, ancora, le utili guide sulle location e sulle produzioni per attingere a strutture e professionalità sul territorio. Professionisti, imprese del comparto cinematografico, società di servizi, possono iscriversi nelle liste di riferimento. 

Si può inserire la propria scheda curriculare sul nuovo portale della Fondazione per favorire l’interazione fra addetti ai lavori. 

Dall’archivio storico fino ai set attualmente aperti, dai focus alle interviste, lo sviluppo dell’industria cinematografica calabrese si avvale (a breve anche con una versione in inglese) di un prezioso strumento di orientamento. (rcz)

Lo stilista Anton Giulio Grande commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Prestigioso incarico (ma con prevedibili polemiche) per lo stilista lametino Anton Giulio Grande, che è stato nominato commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

La nomina di Grande, si legge nel decreto di nomina, «avrà efficacia per un anno e, comunque, fino alla individuazione del presidente secondo le procedure previste dalla normativa vigente».

Grande soddisfazione è stata espressa dal Comune di Lamezia Terme, guidato dal sindaco Paolo Mascaro, che ha evidenziato come «la notizia inorgoglisce l’intera comunità lametina che sarà magistralmente rappresentata dal suo
noto stilista che in questi anni ha sempre stupito grazie ad estro, professionalità e complessità di opera che lo hanno portato a conquistare scenari nazionali ed internazionali e che ora inizia una nuova avventura che di certo saprà affrontare con la determinazione e con la capacità di sognare che lo contraddistingue».

«Ad Anton Giulio – conclude la nota del Comune – auguriamo buon lavoro certi che riuscirà a rendere ancora più straordinaria quella Calabria che con lui è riuscita ad imporsi in diversi settori e che oggi potrà diventare magnete di richiamo per storia, cultura, leggenda anche grazie alla celere realizzazione degli Studios televisivi che potranno essere luogo di crescita dei talenti e di sviluppo dei territori».

Il promoter Ruggero Pegna, ha definito la nomina di Grande «una scelta sorprendente, ma tutta in positivo per varie ragioni.  Anton Giulio è una persona che possiede numerose qualità, oltre al talento riconosciuto a livello internazionale come creativo della Moda e stilista affermato. Tra le principali doti, ha caparbietà, intuito, fantasia, determinazione, serietà, gusto, capacità di riconoscere eleganza e qualità umane oltre che artistiche».

«Un insieme di caratteristiche che, certamente – ha spiegato – condizionano ed indirizzano verso l’alto ogni scelta, garantendo l’elevato spessore, il livello, gli effetti utili e positivi  di ciò che si realizza. Nel caso specifico, tutto ciò offre ampie assicurazioni sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo reale che, per la Film Commission, è quello di promuovere nel modo migliore la Calabria, la sua immagine, il suo patrimonio paesaggistico, storico, culturale. In fondo, cos’è la Film Commission, se non uno strumento innanzitutto finanziario per la crescita, lo sviluppo e la promozione del territorio attraverso il Cinema?».

«Chi vede questo organismo esclusivamente come un sostegno  al cinema commette un errore – ha evidenziato –. Sostegno sì, ma per girare in un determinato territorio, per mettere in risalto la bellezza, l’unicità, la particolarità dei luoghi, la loro gente, fare promozione turistica. Insomma, degli enormi spot visti da milioni di persone che, se di qualità, rimangono nella storia del cinema o della televisione, per sempre testimonial delle ambientazioni che hanno fatto da set. Possibilmente, anche per sostenere e promuovere talenti locali chi meglio di lui?».

«Nominare un calabrese – ha proseguito – che ama e conosce bene la Calabria (e non l’ha mai abbandonata), con le qualità che possiede Anton Giulio Grande, è certamente una scelta coraggiosa ma prestigiosa, un segnale importante in controtendenza con l’esterofilismo cronico di una certa politica, nell’ambito di un corretto progetto di valorizzazione delle nostre eccellenze umane e del nostro territorio».

«Chi l’ha detto che il presidente o commissario di una Film Commission – ha detto ancora – debba essere un regista o strettamente un uomo di cinema? Ho voluto dare un’occhiata in casa degli altri ed ho trovato che la Film Commission Piemonte è guidata da Beatrice Borgia, laureata in biotecnologie industriali con dottorato di ricerca in ingegneria genetica. In Sicilia, terra di celebri registi, il dirigente è un normale funzionario regionale».

«L’Apulia Film Commission – ha spiegato – è presieduta dall’architetto Simonetta Dello Monaco, mentre in Campania dalla giornalista Titta Fiore. La prestigiosa Roma-Lazio Film Commission da Luciano Sovena, avvocato in diritto dello spettacolo. Quella Toscana ha come presidente Stefania Ippoliti, che lo è pure della Italian Film Commission,  con diploma di maturità classica e lunga trafila in Confesercenti. L’elenco potrebbe proseguire, senza trovare da nessuna parte registi, attori o produttori cinematografici, il cui ruolo è, evidentemente ed ovviamente, ben diverso da quello di essere figura terza, cerniera tra mondo del Cinema, territorio, risorse da valorizzare».

«Sono certo – ha concluso – che il gusto di Anton Giulio Grande, l’essere una persone perbene, amante della bellezza e della Calabria, potrà consentire alla nostra regione di essere set di opere di prestigio, affrancando questa regione dai soliti luoghi comuni che la vogliono solamente terra maledetta, tra ‘ndrangheta e misfatti di ogni genere. Volutamente, non entro nel merito della sua specializzazione, che è chiaramente l’Alta Moda, credendo che il prestigio della sua figura e la sua autentica “calabresità” sprovincializzata, assurta a brand internazionale di eleganza, siano un ulteriore valore aggiunto di questa scelta. Per tecnicismi e burocrazia, non sarà certo solo. Credo da sempre nella bellezza, nello spessore e nell’Arte vera e, da artista qual è, Anton Giulio saprà dare un contributo sincero, spassionato e mi auguro migliore rispetto a chi, invece, spesso ha usato e usa la Calabria per le solite commedie all’italiana».

Polemica, invece, dai consiglieri regionali del Pd Nicola Irto, Ernesto Alecci, Domenico Bevacqua, Franco Iacucci e Raffaele Mammoliti, che hanno definito la nomina «un atto incomprensibile, nonostante la grande professionalità dello stilista».

«A prescindere dalle vicinanze politiche di Anton Giulio Grande – hanno spiegato – o al fatto che, stando almeno alle voci di corridoio, questa potrebbe essere una nomina a termine, rimangono tanti interrogativi. Intanto quali criteri di merito sono stato seguiti per arrivare alla nomina? Le qualità dello stilista non sono in dubbio nel suo campo, ma perché affidargli la Film Commission invece di un altro incarico più consono alle sue competenze? E poi: la giunta ha o non ha un’idea di sviluppo per la Film Commission e per la cinematografia calabrese? Anche in questo caso sarebbe opportuno sapere in che modo questo eventuale programma di sviluppo possa riconoscere nello stilista lametino la sua guida».

«Abbiamo la sensazione, purtroppo – hanno concluso – di trovarci davanti ad una nomina estemporanea, magari utile a puntellare qualche equilibrio politico, fatta guardando solo all’altisonanza della figura professionale, senza che dietro ci sia alcuna programmazione o idea di sviluppo. Ed è molto grave in un settore che meriterebbe ben altra attenzione». (rrm)