REGGIO – Lunedì in scena “Carta Bianca Palestina”

Lunedì pomeriggio, a Reggio, alle 18.30, all’Auditorium Santa Caterina, in scena il recital/ monologo “Carta Bianca Palestina – Dalle origini del sionismo al conflitto attuale” di Moni Ovadia.

L’evento chiude la rassegna teatrale Oltre i Confini: Voci di Resistenza e Speranza, Storie di Lotta e Solidarietà,” promossa dalla Fondazione Girolamo Tripodi.

Moni Ovadia, attore, autore e scrittore è uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura della scena italiana. Il suo teatro ha contribuito a fare conoscere la cultura Yiddish attraverso una lettura contemporanea, unica nel suo genere in Italia ed in Europa. Ma Moni Ovadia è anche noto per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace. In questo recital/monologo intratterrà il pubblico con riflessioni, letture e storielle ispirate al suo vastissimo repertorio.

Questo recital/monologo, come dice Ovadia, parte dalle origini: “Lo slogan con cui il sionismo si presentò al mondo fu programmatico: “una terra senza popolo per un popolo senza terra”. Ma in quella terra, la Palestina mandataria, un popolo c’era. Coerentemente, il primo atto dell’appena costituito “Stato degli ebrei” (definizione di Theodor Herzl) fu la “Nakba”, l’espulsione violenta di 750.000 palestinesi dalle loro case, dalle loro terre, dai loro ulivi, dalle loro topografie esistenziali fisiche ed emotive con la distruzione di quasi 500 villaggi».

«Quei palestinesi finirono nei campi profughi della Striscia di Gaza – ha proseguito – e quella fu una pulizia etnica compiuta dal governo laburista con a capo David Ben-Gurion, padre della patria israeliana. Nel mondo quell’esordio fu ammantato dalla hasbarah, la micidiale propaganda israeliana, e dalla rete delle menzogne vittimistiche e intimidatorie che quasi nessuno osava penetrare, perché quegli ebrei venivano dall’immane catastrofe della Shoah, di cui però i palestinesi non avevano la benché minima responsabilità».

«I governi sionisti scelgono la cultura delle armi più distruttive, per dominare, opprimere e terrorizzare il popolo più solo del mondo e sterminare migliaia di donne e bambini, i più fragili, quell’umanità indifesa che i profeti di Israele incitano a proteggere combattendo al loro fianco», ha proseguito.

«La mia formazione ebraica e marxista – ha concluso – mi ha sempre portato a scegliere come mia gente gli oppressi, gli sfruttati, i diseredati. Ho sempre sentito una naturale solidarietà per il popolo palestinese, ma solo negli ultimi quattro decenni ho preso coscienza di ciò che è ed è sempre stato il sionismo: un progetto colonialista di impianto etnonazionalista che ha sempre mirato a cancellare l’identità palestinese». (rrc)

Venerdì si consegna il Premio Girolamo Tripodi 2025

Venerdì 14 marzo, a Reggio, alle 17, nella Sala “Federica Monteleone” del Consiglio regionale, si terrà la cerimonia di consegna del Premio Girolamo Tripodi, giunto alla seconda edizione e promosso dalla Fondazione Girolamo Tripodi.

A essere premiati, Marcello Fonte per il Cinema, Gioacchino Criaco per la Cultura, Natina Pratticò per la Giustizia, Natale De Grazia per la Legalità, Massimo Martino per la Medicina.

Le motivazioni delle scelte sono illustrate in apposite schede riassuntive, redatte dalla dirigente scolastica Anna Maria Cama, di cui sarà data lettura nel corso della cerimonia di premiazione. 

Il premio che sarà consegnato è costituito da un albero d’ulivo, quale rappresentazione naturale della Piana di Gioia Tauro ed espressione autentica dell’identità calabrese che insieme alla colomba della pace, raffigurano i simboli di un intreccio di valori fondamentali e indissolubili, incarnazione genuina degli ideali di giustizia, uguaglianza, solidarietà, legalità, pace, di cui Girolamo Tripodi è stato portatore coerente, appassionato e combattivo.

L’opera d’arte è stata realizzata dal maestro Nicola Tripodi, eccellenza artistica del nostro territorio.

L’evento sarà arricchito dalla presentazione in anteprima assoluta, del trailer del film-documentario, realizzato dal prof. Maurizio Marzolla, sulle lotte bracciantili e delle raccoglitrici di olive della Piana di Gioia Tauro e sul ruolo da protagonista svolto, in queste lotte, da Girolamo Tripodi. 

Ci saranno, inoltre, intermezzi musicali a cura della Banda Musicale di Archi (RC) nel centenario della sua fondazione (1925 – 2025).

L’idea forza di questo riconoscimento è pienamente radicata nelle ragioni costitutive della Fondazione Girolamo Tripodi, che ha il proprio motore nello Statuto fondativo.

Girolamo Tripodi, scomparso 7 anni fa, ha amato profondamente la Calabria e nel corso della sua vita si è sempre speso per il riscatto e la crescita della sua terra.

«In questo senso – spiega la Fondazione – la storia di Girolamo Tripodi rappresenta la carta d’identità del Premio a lui intitolato che ha come obiettivo fondamentale quello di valorizzare e promuovere le migliori risorse ed energie che la Calabria è in grado di esprimere, in tutti i campi delle arti, delle professioni, della scienza, del sapere, della cultura e della conoscenza e che talvolta sono più apprezzate fuori dalla Calabria che dentro la nostra regione».

«Sono tantissime le personalità calabresi – continua – che hanno dato e danno lustro ed onore alla nostra terra, molto spesso fuori dalla nostra regione, poiché purtroppo la piaga dell’emigrazione è uno dei mali di cui soffriamo da lungo tempo. Con il Premio vogliamo fare emergere queste eminenti figure che rappresentano il meglio della Calabria, trasmettendo, attraverso il loro operato, un’immagine seria, credibile e positiva di una regione che troppo spesso è stata rappresentata solo nei suoi aspetti più deleteri di degrado e di arretratezza».

«Siamo consapevoli – dice ancora la Fondazione – che sono tanti e gravi i problemi che attanagliano la regione, dalla presenza opprimente e dannosa della ’ndrangheta all’arretratezza generale che colpisce il futuro delle giovani generazioni, ma proprio per questo siamo convinti che una stagione di cambiamento della Calabria non possa prescindere dalla promozione delle storie di qualità e di valore che riguardano tante e tanti calabresi, a dimostrazione che un’altra Calabria è possibile. Dipende dall’impegno di ciascuno e di tutti. La scelta non è stata né semplice né facile, poiché sono tantissime le figure calabresi meritevoli di un tale riconoscimento. (rrc)

REGGIO – Mercoledì lo spettacolo “A(r)mo”

Mercoledì pomeriggio, a Reggio, alle 18.30, al Cine Teatro Metropolitano, andrà in scena lo spettacolo “A(r)mo”, un testo di Tiziana Bianca Calabrò con la regia di Basilio Musolino, interpretazione di Renata Falcone.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della rassegna “Oltre i Confini Voci di Resistenza e Speranza, Storie di Lotta e Solidarietà” promossa dalla Fondazione Girolamo Tripodi e organizzato in occasione del secondo anniversario del tragico naufragio di Cutro.

La Fondazione Girolamo Tripodi, con questa rappresentazione teatrale, vuole ricordare quell’evento tragico, causato anche dalle responsabilità delle istituzioni, contribuire a mantenere viva la memoria, chiedere verità e giustizia, pretendere una politica di soccorso, accoglienza e asilo.

A(r)mo è, in primis, il racconto di un luogo unico al mondo. Armo, frazione di Reggio Calabria, nel cui cimitero, c’è un posto speciale dedicato ai migranti morti in mare. Erano 45, chiuse nei sacchi neri, le salme arrivate al porto di Reggio Calabria a maggio del 2016. Dal giugno del 2022 l’abbraccio del camposanto che restituisce dignità e rispetto a queste vite umane.

Ma il nome A(r)mo racchiude la voce del verbo amare. Il racconto dipana da Carmen, la protagonista, abitante di Armo, fonte inesauribile che trasuda sentimento, nonostante la vita non sia stata magnanima nei suoi confronti.

Carmen, donna del sud, ribelle, forte e capace di tenere testa a chiunque le si metta contro, racconta del suo grande amore emigrato in “America” e lì morto a causa di un incidente in miniera. Neanche lei ha avuto un corpo da piangere e a cui donare un ultimo saluto e questo la accomuna ai tanti amori che in Africa e nei paesi più poveri dell’Asia sono sospesi, in attesa di una chiamata che possa liberarli dalla pena. La scenografia scarna, ma che prende vita grazie alle azioni di Renata Falcone, diventa in alcuni momenti essa stessa protagonista capace di raccontare e materializzare le storie che in scena si vivono per i cari migranti estinti. Adottati dal cuore di una donna che ha tanto da dare. Sola, per aver perduto il suo Carlo Alberto, Carmen è la giostra intricata accanto alla quale si muovono le altre figure del paesello, dalle comari ai nullafacenti.

Il colore ambra domina la scena, rievocando paesaggi desertici, ma anche la luce particolare che colpisce il cimitero di Armo nei pomeriggi di sole.

“Vedo le luci, vedo la terra! Il capitano ci ha detto che tra un’ora arriveremo in Italia”. Sono le ultime parole che Maida, una ragazza afgana di 16 anni, ha scritto alla sua famiglia nella notte tra il 25 e il 26 febbraio di due anni fa. L’ultimo messaggio prima che la inghiottisse il mare, a 150 metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro, in Calabria. Dopo 4 giorni di navigazione su un vecchio peschereccio, stipata tra quasi 200 persone partite dalla Turchia, Maida aveva finalmente l’Italia davanti. Maida è morta all’alba del 26 febbraio 2023, dopo che il caicco su cui viaggiava è colato a picco a poche centinaia di metri dalla costa italiana, dopo aver colpito le rocce sul fondale. A due anni da quella che è stata chiamata la strage di Cutro, il numero dei dispersi rimane tuttora incerto ed imprecisato. Nei giorni successivi al naufragio, il mare ha restituito i corpi delle vittime accertate: 94 persone, di cui 35 bambini. (rrc)

REGGIO – Venerdì in scena “Come un granello di sabbia”

Venerdì 24 gennaio, a Reggio, al Cine Teatro Metropolitano, alle 18.30, andrà in scena “Come un granello di sabbia – Giuseppe Gulotta, storia di un innocente”.

Lo spettacolo, con testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla, con Salvatore Arena, rientra nell’ambito della rassegna teatrale “Oltre i Confini: Voci di resistenza e Speranza, Storie di Lotta e Solidarietà” promossa dalla Fondazione Girolamo Tripodi.

Lo spettacolo è l’ultimo capitolo della quadrilogia A Sud della memoria che Mana Chuma ha dedicato alla storia contemporanea del Mezzogiorno.

Una storia dai contorni oscuri e tormentati, dalle conseguenze violentemente drammatiche e non risanabili.

Per quello che Giuseppe Gulotta ha vissuto, protagonista suo malgrado di questo itinerario, ma anche per le altre varie vittime della vicenda, affrontare questi avvenimenti sulle tavole di un palcoscenico pone di fronte a una grande responsabilità.

La responsabilità, certo, di non tacere l’incredibile vicenda legale, la lunghissima serie di omissioni, errori, leggerezze, falsificazioni, palesi violazioni della legge che oggi ci fanno definire questa vicenda come una vera e propria frode giudiziaria.

La responsabilità, naturalmente, di non dimenticare il contesto e gli interessi in campo che generano il dramma.

Ma principalmente la responsabilità di declinare la drammaturgia, attraverso la vicenda umana di Giuseppe (ma anche di Salvatore e Carmine, le due vittime della strage, o di Giovanni, Vincenzo e Gaetano, gli altri capri espiatori designati) rendendo giustizia alla sua dimensione personale, quella di una vita quasi interamente sottratta per ragioni inconfessabili.

Provare a innescare un processo di identificazione, pur senza aver attraversato quello che lui ha attraversato, senza aver sofferto quello che lui ha sofferto con un incredibile senso di dignità e consapevolezza.

Provare a compiere questo corto circuito narrativo riuscendo a sottrarsi a qualsiasi intento retorico.

La voce di Giuseppe ci attira in questo vortice raccontando, come trovasse per la prima volta qualcuno disposto ad ascoltare, la gioventù interrotta, l’arresto, le torture, i colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche l’irriducibile cocciuta speranza in una restituzione finale della propria umile e alta identità.

Lo fa alternandosi a voci secondarie, ma necessarie: un vicequestore illuminato schiacciato anche lui dall’ingranaggio, l’ufficiale dell’Arma regista occulto delle torture (un Kurz rovesciato, lucido e per nulla tormentato), la moglie Michela, i genitori.

Ogni voce, ogni episodio del vortice, trova il proprio luogo all’interno della scenografia, leggera e opprimente a un tempo, di Aldo Zucco, capace di diventare multiforme nei suoi pochi, ma importanti segni.

Le musiche originali di Luigi Polimeni, contrappunto ritmico ed emozionale al racconto, diventano esse stesse drammaturgia, sostenendo lo scorrere inesorabile della storia in tutte le sue partiture emotive. (rrc)

A Polistena consegnate le Borse di Studio “Girolamo Tripodi”

È stato un evento ricco di contenuti di impegno civile e sociale, la consegna delle Borse di Studio “Girolamo Tripodi”, avvenuta a Polistena nei giorni scorsi e organizzata dalla Fondazione “Girolamo Tripodi”.

L’evento, che ha visto la partecipazione degli studenti scuole polistenesi che con i docenti e le famiglie hanno riempito il cinema facendo registrare il tutto esaurito, è stata, anche, l’occasione per ricordare il 97esimo anniversario della nascita di Girolamo Tripodi.

L’incontro è stato aperto con l’esecuzione dell’inno di Mameli da parte dell’Orchestra della Scuola Media “F. Jerace”, diretta egregiamente dal prof. Pasquale Rao, composta da moltissimi elementi e rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello per la scuola e per l’intera comunità polistenese, che poi ha allietato la manifestazione con intermezzi musicali molto riusciti ed apprezzati (i brani eseguiti sono stati: Inno alla gioia, Te Deum e Il postino).

Subito dopo ha preso la parola Michelangelo Tripodi, presidente della Fondazione, che ha ringraziato tutte e tutti per la presenza e la partecipazione, ricordando l’importanza della giornata e la scelta della Fondazione di investire sui giovani, per costruire una classe dirigente che abbia davvero a cuore il destino di questa terra.

Tripodi  ha ricordato come Girolamo Tripodi, pur essendo autodidatta, ha sempre creduto nel valore  e nell’importanza della cultura e dell’istruzione, caratterizzando la sua lunga attività amministrativa di sindaco di Polistena con scelte significative e innovative: libri di testo gratuiti per tutti gli alunni delle scuole dell’obbligo fino alla terza media, mensa scolastica, doposcuola, colonie estive, asili nido, la Costituzione distribuita nelle scuole, edilizia scolastica con la realizzazione di scuole, dall’infanzia al superiore, moderne ed attrezzate all’avanguardia rispetto a tutto il resto del territorio.

Con Girolamo Tripodi, «Polistena ha conosciuto una stagione di crescita fondamentale – ha evidenziato il presidente della Fondazione –: sono stati realizzati il nuovo Palazzo degli uffici e l’auditorium comunale esempi di lotta vincente contro la ‘ndrangheta, è stato realizzato il nuovo Ospedale S. Maria degli Ungheresi per garantire il diritto alla salute, Polistena è stato il primo comune della Calabria ad avere la rete del metano, l’estate culturale polistenese è stata per decenni un punto di riferimento in tutta la Calabria e si potrebbe continuare a lungo. Insomma, Polistena era invidiata e d ammirata in Calabria ed anche fuori dalla Calabria».

«Oggi, purtroppo – ha continuato – non è più così e Polistena ha perso il suo ruolo e la sua immagine. Proprio per questo, Michelangelo Tripodi ha espresso l’augurio che i giovani polistenesi possano prendere in mano il futuro di Polistena per costruire una nuova pagina di crescita e di progresso per una comunità che merita di riprendere il cammino nel solco tracciato da Girolamo Tripodi».

«Ci rivolgiamo ai giovani – ha detto Tripodi – per dire loro teniamo viva la memoria, teniamo vivi valori, ideali e passioni; ai giovani che saranno la classe dirigente del futuro indirizziamo un messaggio di ottimismo e di fiducia affinché essi possano realizzare il presente e progettare un futuro migliore per la nostra terra, mantenendo salde le loro radici».

Nel corso della manifestazione si sono registrati gli interventi dei rappresentanti degli istituti scolastici.

Il prof. Bongiovanni Antonio, in rappresentanza del Liceo Statale “G. Rechichi”, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa promossa dalla Fondazione ed ha ricordato la figura di Girolamo Tripodi che ha avuto la fortuna di conoscere durante il suo periodo di sindaco di Polistena.

La prof. De Moro Maria ha portato il saluto del Dirigente Scolastico dell’I.I.S. “G. Renda” Antonio D’Alterio, e ha ringraziato la Fondazione per la meritoria iniziativa di grande valore sociale.

La Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “F. Jerace – Capoluogo Brogna”, Maria Tigani, ha ricordato come la sua scuola abbia accompagnato fin dall’inizio il percorso di questo Bando di concorso, giunto oggi alla sua felice conclusione.

Ciò a testimonianza di una scelta di grande apertura e disponibilità che l’Istituto Comprensivo vuole avere verso il territorio e le iniziative sociali e culturali che vengono proposte. Tale impostazione, unitamente al lavoro prezioso e qualificato svolto dai docenti, sta consentendo all’Istituto di conoscere un importante processo di crescita di cui è anche dimostrazione la bellissima Orchestra della Scuola Media “F. Jerace” che rappresenta l’orgoglio e il fiore all’occhiello dell’Istituto. Ha, infine, ribadito l’intenzione di proseguire nella collaborazione con la Fondazione.

Subito dopo si è passati alla premiazione dei vincitori ed alla consegna degli attestati a tutti i partecipanti al Bando di Concorso. Il prof. Francesco Nasso, già Dirigente Scolastico e Presidente della Commissione di valutazione, per ciascun vincitore ha illustrato le motivazioni che hanno portato la Commissione a scegliere ciascuno dei premiati, mettendo in evidenza l’assoluta uniformità di giudizio che ha caratterizzato il lavoro e le scelte della Commissione.

Ad aver vinto le borse di studio sono stati Giorgia Latella, della 3B (primo premio) e Desirèe Salvi della 2B (secondo premio) dell’IC “Francesco Jerace – Capoluogo Brogna” già Istituto Comprensivo “Francesco Jerace”.

Massimo Galasso della 2C e Jacopo Maria Bendini della 2B dell’IC “Francesco Jerace – Capoluogo Brogna” già Istituto Comprensivo “Capoluogo Brogna”.

I ragazzi hanno lavorato sul tema: Nella vita e nell’operato dell’indimenticabile Girolamo Tripodi, Sindaco, Deputato, Senatore polistenese, quali momenti e opere sono stati più significativi e rimangono come segni da ricordare e vedere?”.

Vincenzo Fialà della 3F e Samanta Mercuri della 5A dell’Istituto Superiore “Giuseppe Renda”, sul tema: Immagina di essere un regista e realizza il contenuto di un film che ripercorre passo passo, assieme ad altri personaggi, i momenti più significativi della vita e dell’operato del senatore Girolamo Tripodi che ha lasciato tracce eterne nella sua e nostra Polistena.

Infine, a Ludovica Mammoliti della 5B del Liceo Statale “Giuseppe Rechichi” il premio extra, per il tema: Se tu dovessi operare un parallelismo tra il senatore Girolamo Tripodi e un personaggio storico con chi e come e per quale operato lo accosteresti? A Pericle, ad Augusto, a Giolitti, a Togliatti, a Berlinguer, o a un altro a tua scelta?

Per ricordare la giornata, la Fondazione ha voluto consegnare un omaggio di ringraziamento ai tre Dirigenti Scolastici Antonio D’Alterio, Francesca Morabito e Maria Tigani, al Presidente della Commissione prof. Francesco Nasso, ai componenti della Commissione prof.ssa Vincenza Armino e prof.ssa Maria Silvana Sapone

«La Fondazione – si legge in una nota – ringrazia tutti i partecipanti per lo straordinario successo registrato dall’iniziativa e per il successo che il Bando di concorso ha riscosso nelle scuole polistenesi; ciò incoraggia e conforta nel prosieguo dell’impegno della Fondazione diretto in particolare verso le giovani generazioni».

«Con questo spirito – conclude la nota – è stata pensata e promossa questa iniziativa che, incarnando pienamente la tensione ideale e la concezione politica di Girolamo Tripodi, punta a dare un piccolo sostegno ai giovani studenti degli istituti scolastici polistenesi che rappresentano la nostra speranza per un futuro di crescita e di progresso».

REGGIO – Al via la Rassegna teatrale “Oltre i Confini” della Fondazione Tripodi

Prende il via sabato a Reggio, al Cineteatro Metropolitano, la rassegna teatrale “Oltre i Confini: Voci di Resistenza e Speranza, Storie di Lotta e Solidarietà” promossa dalla Fondazione “Girolamo Tripodi”.

La kermesse, composta da sei appuntamenti, prevede momenti di teatro sulla guerra, la giustizia, la condizione femminile, l’immigrazione, Emilio Argiroffi e la Palestina. L’ultimo appuntamento in calendario, inoltre, prevede  la partecipazione straordinaria di Moni Ovadia e si svolgerà al Cine Teatro Odeon.

Una nuova sfida per la Fondazione, che «dimostra – si legge in una nota – capacità di allargare la sua proposta culturale nella città di Reggio Calabria oltreché a Polistena. In tal senso, in aggiunta alla rassegna Culturale “Senza Memoria non c’è Futuro” che la Fondazione promuove da due anni a Polistena, a Reggio Calabria l’attività della Fondazione Girolamo Tripodi si arricchisce con la nuova rassegna teatrale».

Il primo appuntamento è in programma alle 18.30, con  “Decimo – Come foglie d’acanto”. Sul testo di Michele Carilli, regia di Lorenzo Praticò e Michele Carilli, prende corpo uno spettacolo teatrale che, attraverso l’alternanza di parti recitate e canzoni, suonate e cantate dal vivo, narra la storia di un soldato della Prima Guerra Mondiale, Antonio Cassalia, fante reggino della Brigata Catanzaro, che vive sulla propria pelle tutti gli orrori della prima guerra mondiale.

Cassalia morì fucilato a seguito della decimazione, misura presa dal Generale Cadorna per punire la rivolta dei soldati appartenenti a quella Brigata quando fu loro negato il meritato riposo dopo mesi di ininterrotta permanenza in trincea.

Gli spettatori in questo viaggio saranno accompagnati dagli attori: Gabriele Profazio, Federico Vadalà, Carlo Colico e Damiano Puntillo, mentre la parte musicale è affidata alla voce di Marinella Rodà accompagnata dai maestri Mario Lo Cascio e Francesco Alati.

L’opera teatrale si è appena aggiudicata il Premio “Gradimento del Pubblico” assegnato dalla Giuria Popolare al Gran Premio del Teatro, promosso dalla Federazione Italiana Teatro Amatori e svoltosi a Lecce dove si sono confrontate le 20 compagnie vincitrici dei relativi concorsi regionali.

La “grande guerra” ha drammaticamente segnato la storia del nostro paese, l’intento dello spettacolo è quello di coinvolgere emotivamente il pubblico e scuotere fortemente le coscienze degli spettatori, in modo da risvegliare e consolidare un sentimento comune che condanni, senza se e senza ma, non solo l’orrore di quella guerra ma anche di tutte le altre guerre che si combattono ancora oggi perché “la guerra è un’inutile strage, sempre!”.

Gli altri appuntamenti sono venerdì 22 novembre con Di me ricorderai il telaio di e con Maria Pia Battaglia; il 13 dicembre con Si può pensare all’amore in questa notte con Cinzia MessinaDaniela Scuncia.

Il 2025 si apre il 24 gennaio con Come un granello di sabbia – Giuseppe Gulotta, storia di un innocente. Testo e regia di Salvatore ArenaMassimo Barilla e con Salvatore Arena.

Il 26 febbraio Per  non dimenticare: 26 febbraio 2023 – Nel secondo anniversario della tragedia di steccato di Cutro dove persero la vita oltre cento migranti A ( R ) M O di Tiziana Calabrò e con Renata Falcone. La regia è di Basilio Musolino.

Al Cine Teatro Odeon, il 31 marzo, la kermesse si chiuderà con Carta bianca a Moni Ovadia – Palestina di e con Moni Ovadia. (rrc)

A Reggio consegnato il Premio di Studio Girolamo Tripodi

È la studentessa Noelle Schirripa, la diplomata più meritevole dello scorso anno scolastico, ad aver vinto il Premio di Studio “Girolamo Tripodi”, promosso dalla Fondazione “Girolamo Tripodi” e giunto alla quinta edizione.

La cerimonia, svoltasi nel Polo Tecnico Professionale “Righi – Boccioni – Fermi” di Reggio Calabria, ha registrato una folta rappresentanza degli studenti delle quinte classi dell’Istituto.

Alla manifestazione sono intervenuti il dirigente scolastico, prof.ssa Anna Maria Cama, il Dsga Roberto Vizzari, il Presidente della Fondazione, Michelangelo Tripodi, i componenti del Consiglio della Fondazione Maria Concetta Tripodi e Ivan Tripodi, la prof.ssa Antonella Micalizzi.

L’evento è stato aperto dal saluto della prof.ssa Cama, che ha espresso un sentimento di emozione nel ricordare la figura del sen. Tripodi, “che è stato sempre attento alla solidarietà sociale, in un momento nel quale le differenze di classe erano nette, fondata sull’idea che nessuno si salva da solo”. La dirigente ha concluso invitando i ragazzi a studiare bene per conseguire diplomi eccellenti perché ciò è garanzia di buoni risultati nella vita ed ha ricordato gli importanti risultati raggiunti nel precedente anno scolastico e i nuovi gravosi impegni derivanti dalla creazione del Polo Tecnico Professionale “Righi – Boccioni – Fermi” che rappresenta un momento di crescita ma anche una maggiore responsabilità.

È, poi, intervenuto Vizzari, che ha ringraziato la Fondazione per l’opportunità di questa borsa di studio ed ha ricordato di aver conosciuto il sen. Tripodi, del quale ha apprezzato l’impegno e il lavoro che rimane un esempio che va indicato alle giovani generazioni

Successivamente, la cerimonia di premiazione è proseguita con l’intervento di Michelangelo Tripodi, Presidente della Fondazione, che ha ringraziato la sirigente, il Dsga e la comunità scolastica del nuovo Istituto denominato Polo Tecnico Professionale “Righi – Boccioni – Fermi”, per l’accoglienza e l’ospitalità.

«Con questo premio, andiamo avanti nella scelta strategica della Fondazione – ha spiegato Michelangelo Tripodi – che punta ad investire sui giovani, sui nostri ragazzi su questa risorsa straordinaria della nostra terra che molto spesso non è affatto considerata per il valore che rappresenta. Il nostro obiettivo è lavorare contro la desertificazione del territorio, tentando di dare un contributo per rovesciare questa tendenza infausta. Il contributo che la Fondazione, attraverso il Premio, vuole dare agli studenti rappresenta un messaggio che lanciamo nel ricordo della lezione di Girolamo Tripodi, per dire ai giovani: teniamo viva la memoria, teniamo vivi valori, ideali e passioni perché i giovani possano realizzare il presente e progettare un futuro migliore per la nostra terra, mantenendo salde le loro radici».

Subito dopo ha preso la parola Maria Concetta Tripodi, che ha ricordato alcuni momenti del percorso di vita di Girolamo Tripodi e il suo forte impegno per la promozione della scuola e la crescita dei giovani.

In conclusione è intervenuta Noelle Schirripa, la studentessa premiata, che ha detto di essere onorata di essere qui e di ricevere questo premio della Fondazione Girolamo Tripodi che ha ringraziato sentitamente.

Noelle si è diplomata dopo aver frequentato il corso serale per gli adulti: «ciò assume – si legge in una nota – un valore ancora più grande sia per l’istituto scolastico e la qualità dei suoi corsi di studio e sia per la premiata che ha dimostrato che con la voglia di impegnarsi e lo spirito di sacrificio è sempre possibile ottenere lusinghieri risultati scolastici».

«La Fondazione – prosegue la nota – ringrazia sentitamente la dirigente scolastica, prof.ssa Anna Maria Cama, che ha dato un contributo determinante per lo svolgimento dell’iniziativa, con l’auspicio di poter proseguire anche in futuro una collaborazione che si è rivelata feconda e proficua».

«Nei prossimi giorni – conclude la nota – proseguiranno le premiazioni negli altri istituti scolastici di Reggio Calabria e di Polistena, coinvolti nei Premi di Studio “Girolamo Tripodi”, destinati agli studenti calabresi, e andranno avanti le molteplici attività programmate dalla Fondazione a partire dall’avvio della Rassegna teatrale promossa dalla Fondazione che comincerà il prossimo 26 ottobre e alla quale tutti sono invitati a partecipare». (rrc)

Calabria por Cuba e Fondazione Tripodi raccolgono farmaci per il popolo cubano

L’Associazione Calabria por Cuba e la Fondazione Girolamo Tripodi hanno promosso la Campagna 26 luglio per una raccolta di beneficenza di farmaci, medicinali e presidi sanitari che saranno inviati alle strutture sanitarie e ospedaliere della Repubblica di Cuba.

Una iniziativa nel celebrare il 71esimo anniversario dell’assalto alla Caserma  Moncada che ha dato inizio alla Rivoluzione Cubana e che si ispira ai principi di solidarietà, che ha una finalità profondamente umanitaria, per dare aiuto e sostegno al popolo cubano e, soprattutto, agli ammalati che spesso non riescono ad avere le cure e l’assistenza per la penuria dei farmaci necessari.

Cuba vive un momento assai difficile a causa del “bloqueo” che da oltre 65 anni strangola il popolo cubano per impedire la crescita e lo sviluppo di questa straordinaria esperienza dell’Isla Grande, nel segno dell’indipendenza e della sovranità.

Si pensi  che il blocco economico, finanziario e commerciale contro Cuba arriva addirittura ad impedire l’importazione delle materie prime necessarie alla produzione dei farmaci, anche di quelli salvavita che Cuba è in grado di produrre, grazie ai suoi istituti di ricerca sanitaria che è tra le più avanzate del mondo.

Pertanto, facendo affidamento sul grande cuore del popolo reggino e calabrese, che non ha mai negato solidarietà e vicinanza a chi soffre ed ha bisogno e necessità, rivolgiamo un appello accorato  a tutti cittadini ed in particolare, ai farmacisti, ai medici, agli operatori sanitari, ai rappresentanti delle case farmaceutiche, agli ordini professionali, ecc. affinché ciascuno faccia la propria parte e dia il proprio contributo a sostegno della campagna “26 luglio” di raccolta farmaci e presidi sanitari.

Premesso che tutti i farmaci sono utili, si danno alcune indicazioni di massima di quelli più richiesti:

Analgesici (-Paracetamolo, -Tachipirina 500 e 1000 mg- Toradol); Antiinfiammatori (-Brufen 600mg, -Dicloreum 150 mg, -Diclofenac 50 mg, ecc.); Antibiotici (-Augmentin, Cefixoral 400mg, -Ceftriaxona 1g, -Ciproxin 500mg, -Zitromax 500mg, ecc.); Pillole per il Paziente Diabetico (-Metformina 500 e 800, ecc.); Pillole per il Paziente iperteso (-Enalapril 20mg, -Hidroclorotiazida 25mg, -Losartan 50mg e 100mg, -Olmesartan 20mg, ecc.); Pillole per  il paziente cardiopatico (-Aspirina, – Sequacor 1,25 e 2,50, Plavix, ecc.). Inoltre, sono necessari anche presidi sanitari quali siringhe, garze sterili, camici monouso, ecc. (rrc)

CATONA (RC) – Sabato con la Fondazione Tripodi si celebra la Giornata della Legalità

Sabato 25 maggio, a Catona, alla Scuola Primaria (Biblioteca “A.Caserta”), alle 9.30, si celebra la Giornata della Legalità.

L’iniziativa, organizzata dall’IC “Radici Alighieri” di Reggio assieme alla Fondazione Tripodi, vuole ricordare la straordinaria figura di Bruno Ielo, ex Direttore dei servizi amministrativi della scuola catonese, barbaramente ucciso,  la sera del 25 maggio di sette anni fa, per essersi opposto, con coraggio e “schiena dritta”, alle minacce e alle estorsioni della ‘ndrangheta e che ha pagato con la vita la sua scelta di camminare a testa alta nel solco della legalità.

Introduce i lavori Simona Sapone, dirigente scolastica. Intervengono Michelangelo Tripodi, presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo, Domenico Nasone, già Referente regionale dell’Associazione “Libera” e Daniela, figlia di Bruno Ielo.

Nel corso della manifestazione nell’edificio della Scuola Media sarà installato un banner a perenne ricordo di Bruno Ielo.

Al termine saranno premiati gli alunni della scuola secondaria di I grado che hanno partecipato alla III edizione del bando di concorso “In memoria di Bruno Ielo”.

Gli allievi si sono cimentati in tre distinti lavori riguardanti la tematica della legalità: le prime classi hanno realizzato un elaborato grafico, le seconde classi un saggio breve, un racconto o un articolo e, infine, le terze classi un elaborato multimediale che rappresenti la legalità.

La manifestazione sarà allietata dagli intermezzi musicali appositamente predisposti dall’Orchestra musicale dell’Istituto(rrc)

POLISTENA (RC) – Sabato lo spettacolo “Evviva Maria”

Sabato 13 aprile, a Polistena, alle 18, nella Comunità Luigi Monti, andrà in scena lo spettacolo Evviva Maria – I moti di Reggio Calabria del 1970 e l’assassioni di 5 anarchici, scritto da Ulderico Pesce.

Lo spettacolo è stato promosso dalla Fondazione “Girolamo Tripodi” ed è interpretato da Lara Chiellino, accompagnata per l’occasione dagli interventi musicali di Maria TramontanaCarlo Trimarchi.

Prima della rappresentazione ci saranno i saluti di Michelangelo Tripodi ,presidente della Fondazione Girolamo Tripodi) e l’intervento di Michelangelo Di Stefano, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia della XVIII Legislatura e autore di diversi libri, tra i quali ricordiamo il recente Il Treno del Sole e i cinque anarchici – L’ombra di Gladio.

Le vicende rievocate da Pesce sono quelle relative aimoti del 1970 a Reggio Calabria, sfociati in una grande rivolta popolare a seguito della decisione di nominare Catanzaro capoluogo di regione, invece di Reggio Calabria, città molto più popolosa.

A circa 54 anni da quelle vicende, Evviva Maria ci offre un approfondimento di verità sui moti di Reggio Calabria, partendo dalla storia di due innamorati vissuti a Reggio nel 1970 e affrontando una delle pagine più misteriose e drammatiche dell’Italia repubblicana.

Insieme ai moti di Reggio, Evviva Maria ripercorre l’attentato al treno “Freccia del Sud”, conosciuto anche come la strage di Gioia Tauro, avvenuto il 22 luglio 1970 nei pressi della stazione di Gioia Tauro che provocò 6 morti e 72 feriti e l’assassinio dei cinque anarchici (Angelo Casile, Franco Scordo, Gianni Aricò, Luigi Lo Celso e Annalise Borth, noti alle cronache come “gli anarchici della Baracca”). Gli anarchici furono uccisi nella notte del 26 settembre 1970 in un misterioso incidente provocato da due camionisti assoldati dal principe nero Junio Valerio Borghese, sull’autostrada del sole nei pressi di Ferentino, mentre si trovavano in viaggio verso Roma per consegnare a persone competenti materiale di denuncia riguardante proprio la Strage di Gioia Tauro e i contestuali fatti della Rivolta di Reggio Calabria (documenti che non sono  mai stati ritrovati).

Entrambi gli episodi furono frettolosamente archiviati dalla Magistratura come “incidenti”, invece oggi sappiamo che quei fatti definiti “incidenti” furono, viceversa, veri e propri “attentati” con cui si mirava a destabilizzare l’ordine sociale con quella che fu chiamata la strategia della tensione, con la quale pezzi dello Stato, organizzazioni neofasciste, servizi deviati, mafia, ecc. puntavano a conquistare l’Italia con la forza.

Insomma ci sono tutti gli elementi per assistere ad uno spettacolo di grande qualità e di forte intensità. (rrc)