Sabato 18 a Vibo Valentia il convegno su “Medicina e Benessere” della Fondazione Dulbecco

Sabato 18 giugno, all’Hotel 501 di Vibo Valentia è in programma il convegno dal titolo Network Regionale Centri di Medicina del Benessere (MediBen) per la Popolazione Anziana, organizzato dalla Fondazione Renato Dulbecco, presieduto dal prof. Giuseppe Nisticò, con la Siha (Senior International Health Association), presieduta dal dr. Roberto Messina.

Con un qualificato parterre, infatti, si parlerà di medicina e benessere, un binomio che trova sempre più l’attenzione del grande pubblico e naturalmente degli scienziati impegnati a coniugare le esigenze della popolazione anziana con le nuove opportunità terapeutiche offerte dalla medicina. Ne discuteranno i massimi esperti nei diversi settori della relazione medicina e benessere, ed in particolare il Prof. Enrico Garaci, Rettore dell’Università San Raffaele di Roma, Il Prof. Massimo Fini, Direttore Scientifico dell’IRCCS San Raffaele ed esponente di primo piano della Società Italiana di Geriatria, Il Prof. Franco Romeo, già Presidente della Società Italiana di Cardiologia, il Prof. Maurizio Volterrani, Direttore del Dipartimento di Riabilitazione Cardiologica dell’IRCCS San Raffaele di Roma, il Prof. Vincenzo Mollace, Direttore del Centro di Ricerca IRC-FSH dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro ed esperto nel settore della nutraceutica dell’anziano ed il Prof. Francesco Saverio Martelli, esperto in genetica dell’ageing e creatore dei Laboratori di Ricerca IMI-EDN.

Completano il programma i contributi di esperti del settore quali il Prof. Franco Perticone, Ordinario di Geriatria dell’Università di Catanzaro, il Prof. Pierfrancesco Tassone, ordinario di Oncologia dell’Università di Catanzaro, il Dr. Giovanni Ruotolo, Primario di Geriatria dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro, il Dr. Gino Bilotta, Responsabile del centro CONI di Vibo Valentia, il Dr. Domenico Saccà, Vice Presidente di Euro MediBen ed, infine, la Dr.ssa Caterina Podella, della Fondazione Turano di Crotone. 

«Le sfide emergenti dall’allungamento dell’aspettativa di vita, cui si assiste da decenni nel mondo industrializzato – ha dichiarato il prof. Giuseppe Nisticò –, richiedono uno standard di assistenza e cure, per la popolazione che invecchia, che siano all’altezza dei nostri tempi».

Obiettivo dell’evento, mettere a confronto i maggiori esperti a livello nazionale  nel settore del well ageing al fine di definire uno standard ideale di riferimento per garantire, a partire dalla Calabria, la creazione di una serie di Centri specificamente orientati al benessere della popolazione anziana e capaci di coniugare interventi riabilitativi e nutrizionali, attività ricreative e culturali, da supportare con ricerche avanzate nel settore della genomica e della metabolomica dell’invecchiamento e volti alla prevenzione ed al trattamento ottimale delle patologie tipiche dell’anziano. Un mix virtuoso tra ricerca applicata e  buone pratiche cliniche e riabilitative che funga da modello per l’allestimento di una vera e propria rete di Centri Benessere fruibili dalla popolazione anziana regionale ed internazionale. 

«Grazie alla presenza di condizioni climatiche del tutto uniche nella nostra regione – ha proseguito il Prof. Nisticò che ha promosso l’iniziativa – unitamente ad uno stile di vita ed alimentare che, da sempre, hanno visto nei millenni la popolazione anziana calabrese fortemente attiva e partecipe allo sviluppo del territorio, immaginiamo di proporre un modello antico di active ageing che sia, nel contempo, moderno ed orientato al futuro per la ridefinizione di standard di eccellenza anche per la popolazione che invecchia».

Naturale interlocutore di questa iniziativa è la Regione Calabria, che vede il presidente Roberto Occhiuto fortemente motivato a cogliere i suggerimenti provenienti dal territorio calabrese e dalla Comunità Scientifica.

Molte autorità cittadine, regionali e parlamentari della Calabria hanno assicurato la loro partecipazione all’evento che si presenta particolarmente interessante e foriero di spunti innovativi su una materia molto sentita per i risvolti non solo scientifici ma anche di significativa valenza socio-economica.  (rvv)

In copertina il prof. Giuseppe Nisticò

Il farmacologo Enzo Mollace nominato vicepresidente Fondazione Dulbecco

Il prof. Enzo Mollace, apprezzato scienziato e farmacologo, prof. ordinario di Farmacologia e Tossicologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro, già preside della Facoltà di Farmacia presso lo stesso Ateneo, su proposta del prof. Roberto Crea, presidente della Fondazione Renato Dulbecco, è stato nominato vicepresidente della stessa Fondazione per la sua brillante carriera scientifica e per le sue capacità manageriali nel campo delle scienze dell’alimentazione, doti che potrà mettere a disposizione per il Renato Dulbecco Institute.

Nel decreto di nomina, il commissario della Fondazione prof. Giuseppe Nisticò, ha sottolineato il contributo determinante che Mollace ha dato con la sua scoperta delle attività antidismetaboliche (ipocolesterolemizzanti, riduzione dei trigliceridi plasmatici e della glicemia, effetti anti obesità) dei principi attivi dell’estratto di bergamotto e si è detto sicuro che le sue ricerche saranno fondamentali per lo sviluppo e la crescita della Fondazione Renato Dulbecco in Calabria.

Il prof. Mollace, nato a Casignana, in provincia di Reggio Calabria, si è laureato in Medicina e Chirurgia con 110 e lode presso l’Università di Messina e successivamente si è specializzato in cardiologia con il massimo dei voti e la lode. Entrato interno presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Messina, è risultato vincitore di una borsa di studio per l’estero con la quale si è recato a lavorare presso il William Harvey Institute dell’Università di Londra, sotto la guida del prof. sir John Vane, Premio Nobel per la sua scoperta del meccanismo di azione dell’aspirina. Rientrato in Italia ha continuato a lavorare in Farmacologia con pieno successo. Dal 2012 è stato il direttore del Centro di ricerca internazionale di sicurezza alimentare nell’Italia meridionale, finanziato dal Ministero della Ricerca per 40 milioni di euro per ricerche nell’ambito della nutraceutica. In seguito, è stato direttore del Dipartimento di Farmacologia del IRCCS San Raffaele di Roma, consulente dell’Agenzia europea del farmaco (EMA). Ha ricevuto per le sue scoperte numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Autore di oltre 200 lavori su riviste internazionali di farmacologia, di cardiologia e di tossicologia a elevato impact factor.

Una nomina che conferma la qualità dello staff della Fondazione che sta curando la realizzazione dell’Istituto Renato Dulbecco a Lamezia Terme, presso la Fondazione Mediterranea Terina. Il Dulbecco Institute ha già superato la prima fase di valutazione con il via libera da parte della competente commissione scientifica del ministero per il  Sud. L’Istituto diventerà un centro d’eccellenza per la produzione di anticorpi monoclonali e di nanoanticorpi (o pronectine), una forma più avanzata dei monoclonali e che attualmente sono in fase sperimentale per il trattamento del Covid e delle sue varianti ma anche in campo oncologico.

Il prof. Mollace si è detto onorato e orgoglioso della designazione e ha accettato l’incarico, inviando un messaggio al commissario della Fondazione Dulbecco prof. Giuseppe Nisticò. «È con vivo piacere – ha scritto il prof. Mollace – e con grande emozione che inoltro la presente quale accettazione della carica di Vice-Presidente della Fondazione Renato Dulbecco. Questo incarico, per il quale ringrazio oltre che Lei anche il Presidente Prof. Roberto Crea, oltre a riempirmi di orgoglio, mi impegna ancora di più nel sostenere lo sforzo che Voi state facendo, da anni, per creare un Polo di Ricerca in Calabria che sia di riferimento per tutti i nostri giovani che vogliano intraprendere il percorso dell’innovazione ed investire le proprie risorse ed entusiasmo nello sviluppo della Ricerca Calabrese. Il Progetto merita il massimo del supporto da parte di coloro i quali hanno avuto la fortuna di avere Lei quale esempio di dedizione e lungimiranza per affermare, in ogni momento, i principi di valorizzazione dei giovani talenti calabresi portandoli a raccordarsi con le eccellenze della Ricerca a livello internazionale.

Nel solco di questi valori e con questa storia a sostegno delle nostre azioni, è con vivo affetto e grande entusiasmo che mi appresto a fornire il massimo del supporto personale e del nostro gruppo di ricerca per questa nuova sfida che, come sempre, affronteremo assieme». (rrm)

Agroalimentare, accordo tra Fondazione Dulbecco, Confartigianato Imprese e Provincia di Catanzaro per marchio di qualità

Creare un marchio di qualità per i prodotti agroalimentari che punta ad accrescere la redditività delle imprese agroalimentari e dei territori in cui esse operano. È questo l’obiettivo del progetto pilota ideato da Confartigianato Imprese di Catanzaro in partnership con la Fondazione Renato Dulbecco e la facoltà di Farmacia dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro,  proposto da Confartigianato Calabria.

Un progetto, dunque, che nasce dalla necessità di “giocare d’anticipo”, puntando alla prevenzione e alla cura attraverso lo studio e la ricerca, anche e soprattutto nella medicina veterinaria, per cui si attingeranno risorse del Pnrr e che ha visto un passo, nella sua realizzazione, nello schema di accordo quadro di partnership fra Albatros Srls, Fondazione Dulbecco, Confartigianato Calabria e l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro firmato nei giorni scorsi e formalizzata in una deliberazione pubblicata sull’albo pretorio di Palazzo di Vetro

Il punto di partenza è il coinvolgimento dei comuni di Catanzaro e Lamezia Terme, e in seguito in tutto il territorio regionale, attraverso l’individuazione di un percorso per definire una procedura di produzione e controlli capaci di garantire che i prodotti agroalimentari siano esenti da possibili contaminazioni dovute a virus. Il punto d’arrivo della procedura, quindi, non può che essere quello di rilasciare una specifica certificazione di qualità, contribuendo così a favorire l’esportazione dei prodotti.

In primo piano, la collaborazione con la Fondazione intitolata al premio Nobel per la medicina Renato Dulbecco, originario di Catanzaro, con la quale la Regione Calabria ha stipulato lo scorso giugno un protocollo d’intesa per la realizzazione del “Renato Dulbecco Institute”, presieduto dal professor Crea e rappresentato dal professore Giuseppe Nisticò, nato allo scopo di dare vita a una piattaforma d’eccellenza nel campo delle biotecnologie mediche che, negli spazi concessi nell’ex area Sir di Lamezia Terme, realizzerà laboratori di produzione e studio di nuovi anticorpi monoclonali e di pronectine per combattere le patologie da coronavirus e altre malattie ancora incurabili.

Confartigianato Imprese Calabria, rappresentato dal presidente Roberto Matragrano, ha delegato a seguire la procedura il referente del progetto, Raffaele Mostaccioli, segretario provinciale di Confartigianato Imprese Catanzaro.

Secondo quanto riferito dall’accordo quadro, nel momento in cui le saranno consegnati i laboratori, «la Fondazione Dulbecco sarà incaricata dalla Regione Calabria anche di tutelare e difendere le tipicità e le qualità dei prodotti agroalimentari prodotti in regione».

Nel dettaglio del progetto, il ruolo di Dulbecco sarà quindi quello di coordinare, regolamentare e disciplinare l’attività di tutti coloro i quali saranno coinvolti nel controllo dell’intera filiera agroalimentare, e di organizzare tutta l’attività di analisi e studi acquisendo macchinari altamente innovativi attraverso i fondi del Pnrr.

Altra importante partner è la società Albatros, realizzatrice della prima piattaforma digitale europea per la ripartenza delle aree rurali in collaborazione con il CNR. Ad Albatros spetterà il compito di porre a disposizione dei partner la propria struttura tecnica e dei ricercatori del CNR per la creazione di format digitali e software, e per gli approfondimenti scientifici necessari.

Il ruolo di Confartigianato Calabria riguarderà poi quello di prima interlocuzione e supporto per i partner e per le imprese operanti nei territori che interagiscono con il sistema di bio economia circolare che sarà implementato dalla stessa Confartigianato Calabria. L’Amministrazione Provinciale sarà chiamata a rappresentare i comuni di Catanzaro e Lamezia, interessati a questa prima fase del progetto, «favorendo nei limiti del mandato istituzionale i collegamenti e la promozione del progetto presso le aziende del settore». (rcz)