Il consigliere regionale Billari: Consiglio regionale ha dovere di affrontare il “pacchetto fondi Ue”

Il consigliere regionale Antonio Billari, insieme ad altri consiglieri regionali, si sono rivolti al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di affrontare la questione dei fondi Ue in Consiglio regionale, in modo da non perdere le risorse.

Una seduta fondamentale, «al fine di evitare di disperdere le risorse necessarie per il nostro territorio tracciando soluzioni imminenti e concrete» ha detto Billari, aggiungendo che «siamo consapevoli che rispetto alla vecchia programmazione europea 2014-2020 riferita ai fondi Fesr e Fse i dati dicono che al 31 dicembre 2022 la spesa certificata della Regione e rimborsata da Bruxelles era pari a circa a 1,3 miliardi di euro su 2,2».

«Oggi è noto a tutti – ha proseguito Billari – che senza i correttivi richiesti è concreto il rischio di perdere 900 milioni di euro se non riusciremo a spenderli entro il prossimo 31 dicembre. Le dichiarazioni dell’assessore al ramo ci preoccupano ancora di più perché rendono certo il fatto che non vi è un interlocutore politico in grado di risolvere e comprendere il problema».

«Aappiamo che la rendicontazione di Fse e Fesr è affare della Regione Calabria – ha detto ancora il consigliere regionale – e non vedo come i ritardi e l’assenza di programmazione relative a queste risorse, possano trovare soluzione negli uffici ministeriali le cui competenze sono totalmente avulse dal problema che oggi vogliamo e dobbiamo affrontare».

«Se non si dovesse intervenire subito, a pagarne le spese, ancora una volta saranno i nostri concittadini», ha concluso. (rrc)

L’assessore Minenna: Ritardi Por in tutte le Regioni

L’assessore regionale all’Ambiente, alle Partecipate, alla Programmazione unitaria e ai Progetti strategici, ha evidenziato come «i bandi relativi ai Programmi operativi regionali sono in stand by non solo in Calabria, ma in tutte le Regioni del Paese».

«Questo perché – ha spiegato – il governo nazionale ha deciso di procedere ad una accurata ricognizione di tutte le risorse comunitarie non spese, prima di rendere disponibili ai territori i nuovi fondi. Come noto il Por viene utilizzato essendo in parte cofinanziato dalla Regione, attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. Non avendo ancora le risorse dell’Fsc la diretta conseguenza è avere dei ritardi nei bandi per il Por».

«Il ministro Raffaele Fitto sta facendo un lavoro encomiabile e preciso – ha evidenziato – per evitare gli errori degli scorsi decenni, ed è quasi inevitabile che in questi primi mesi questo approfondimento abbia dei contraccolpi temporali in merito al timing con il quale utilizzare le risorse Por».

«Il governo ci ha comunque rassicurato, e ha dato la sua disponibilità a predisporre nelle prossime settimane le delibere Cipess attraverso le quali i fondi Fsc verranno distribuiti alle Regioni – ha illustrato – per poter così procedere al corretto utilizzo del Programma operativo regionale».

«Avremo qualche piccolo ritardo, ma – questa l’intenzione dell’esecutivo nazionale – con i conseguenti contratti che verranno siglati con le singole Regioni il nostro Paese dovrebbe essere messo nelle condizioni di spendere meglio e bene le risorse Ue, e di controllare, territorio per territorio, il corretto cronoprogramma dell’utilizzo di questi fondi». (rcz)

Pd Calabria: Ritardi sul Por preoccupano, serve accelerazione per non perdere quasi 900 mln

Il Partito Democratico Calabria ha espresso preoccupazione per «il ritardo con il quale la Regione sta procedendo alla spesa delle risorse messe a disposizione dalla  programmazione europea 2014-2020 riferita ai fondi Fesr e Fse».

«Secondo i dati pubblicati, già da qualche tempo – si legge – sul portale Cohesion Data della Commissione europea tracciano un quadro davvero allarmante. Al 31 dicembre 2022 la spesa certificata della Regione e rimborsata da Bruxelles era pari a circa a 1,3 miliardi di euro su 2,2. La Regione ha dunque utilizzato soltanto il 60% delle risorse. Il rischio concreto, dunque, è quello di vedere evaporare qualcosa come 900 milioni di euro se tali risorse non saranno messe a terra entro il prossimo 31 dicembre».

«È evidente – ha detto ancora il PD – che esistono problemi strutturali all’interno della macchina amministrativa e burocratica regionale che, da sempre, non agevolano una snella e efficace programmazione della spesa. Non è possibile, però, che non si provi ad effettuare alcun cambiamento per tentare di invertire la rotta. Il centrodestra è ormai al governo da alcuni anni e non può non assumersi la propria parte di responsabilità».

«Fuori da ogni strumentalizzazione – da qui l’appello dei dem – chiediamo al presidente Occhiuto di avviare immediatamente un tavolo di confronto permanente con il Consiglio regionale, i sindacati, le associazioni di categoria, i sindaci, le Università e tutti i soggetti in grado di fornire il proprio contributo per fare in modo di intervenire prontamente per mettere in salvo la maggior parte delle risorse possibili».

«La Calabria – hanno concluso – non può permettersi di perdere ulteriori occasioni, specialmente in questo periodo in cui la crisi economica e l’aumento dei costi di energia e materie prime stanno mettendo a dura prova il suo già fragile sistema socio-economico». (rrc)

Fondi Ue, Tavernise (M5S): Serve Commissione per monitorare i soldi del Pnrr

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha proposto di creare «una commissione ad hoc e a costo zero per le casse della Regione, per monitorare la spesa dei fondi Europei e del Pnrr, proprio come hanno fatto altre Regioni in Italia».

Questo perché il nuovo Por Fesr-Fse 2021-2027 «vede aumentare il suo valore che ammonta a 3,17 miliardi di euro – ha spiegato Tavernise –. Questo lo considero un fatto vantaggioso che potrà diventare positivo solo nel momento in cui saremo in grado di commisurare l’effettiva capacità di programmazione e spesa della Regione Calabria nei prossimi anni».

«Gli esempi del passato e del presente, purtroppo – ha spiegato ancora – sono sconfortanti e non posso fare a meno di ricordare alla maggioranza di centrodestra che governa la Regione Calabria da ormai 3 anni che mentre si festeggia per il risultato raggiunto a conclusione del negoziato con la Commissione europea, si stanno perdendo ingenti risorse della vecchia programmazione. Mi riferisco alla programmazione 2014-2020, che sta lasciando nelle tasche dell’Europa ben 776 milioni di euro. Ossia il 40% delle risorse che avrebbero potuto e dovuto essere investite sui territori e che invece non hanno trovato attuazione».

«Dopotutto – ha proseguito – l’assessorato alla Programmazione unitaria, in questo ultimo anno, è passato da una parte all’altra: dal presidente Roberto Occhiuto alla vice presidente Giusi Princi, per poi approdare nelle mani di Marcello Minenna, il grande assente di questa assise regionale».

«Al momento, purtroppo – ha concluso – mi duole constatare che sul fronte programmazione e capacità di spesa non si notano differenze con il passato e che la tanto decantata immagine di una Calabria differente si scontra con la realtà dei fatti di una Calabria ultima che non riesce a spendere i soldi che la Comunità europea ci manda». (rrc)

Bevacqua (PD): Dichiarazioni di Toti indicano il reale programma del centrodestra

Il consigliere regionale del Partito Democratico, Mimmo Bevacqua, ha replicato alle dichiarazioni rilasciate a La Stampa dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che chiede «più soldi pubblici a chi riesce a impiegarli meglio, meno a chi è lento», sottolineando come «indicano, ancora una volta, quale sia il reale programma delle forze di centrodestra che sostengono il governo Meloni».

«Ancora una volta –ha spiegato Bevacqua – ci troviamo davanti a prese di posizione, cariche di pregiudizio, che hanno il solo obiettivo di affossare ancora di più il Sud che avrebbe bisogno certamente di maggiori risorse pubbliche rispetto al Nord per poter recuperare il gap attualmente esistente tra le due aree del Paese». 

«Le dichiarazioni di Toti – ha proseguito – sono la dimostrazione più lampante  di come questo centrodestra  intende affrontare le differenze esistenti tra Nord e Sud. D’altronde questa filosofia la troviamo nel ddl Calderoli  che cristallizzando la spesa storica finisce per non dare  nessuna possibilità di recupero alle Regioni del Sud, spaccando in due l’Italia».

«Un atteggiamento incomprensibile – ha concluso – avallato anche dalla maggioranza di centrodestra alla guida della Regione, quando sarebbe necessario l’esatto contrario e cioè un governo nazionale che metta il Sud al centro della sua agenda politica per unificare sempre di più il Paese e rendere i diritti e le possibilità dei cittadini uguali in ogni parte del territorio». (rrc)

Tavernise (M5S): Regione ha speso a oggi solo la metà

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha denunciato come «la Regione Calabria ha speso, fino a oggi, la metà dei fondi europei che riguardano il Por Calabria 2014-2020. In soldoni oltre mezzo miliardo di euro ci allontana dal target fissato dall’Unione (- € 612.427.093,20)».

«Sono questi i dati più eclatanti – ha spiegato – contenuti nella risposta alla mia interrogazione alla Giunta regionale sui rilievi della Corte dei conti, che segnalava criticità e ritardi. L’aspetto paradossale è che nel 2023, secondo le previsioni di spesa fino a dicembre, si dovrebbe riuscire a garantire il completo assorbimento delle risorse, cioè tutto ciò che non siamo riusciti a spendere in 8 anni. Una previsione fin troppo ottimistica, soprattutto in rapporto alla performance storiche della Regione».

«Certo, dagli uffici regionali mettono le mani avanti – ha proseguito – citando non meglio specificati “elementi di criticità” che “potrebbero pregiudicare la regolare chiusura del programma con perdita delle risorse”. Ed è il timore più evidente quello che presuppone appunto il concreto rischio disimpegno per i fondi Ue della programmazione 2014-2020».

«Ma questi ritardi, questa mancata spesa – ha detto ancora – le tante irregolarità segnalate dalla Corte dei Conti, a cosa sono dovuti? È questa una delle domande più importanti cui la Regione dovrebbe dare una risposta concreta. Perché è da queste criticità che dipende la nostra incapacità di sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dall’Unione per lo sviluppo dei nostri territori».

«Mentre si iniziano a preparare bandi per la programmazione per il settennio 21-27 – ha concluso – nei dipartimenti dovranno cercare di far quadrare i conti per evitare il disimpegno, questo vuol dire che anche la prossima programmazione partirà con notevole ritardo». (rrc)

 

Piccola Industria Unindustria Calabria: Fondi Ue opportunità per le imprese calabresi

I fondi europei sono un’opportunità per le imprese calabresi. È su questo che si è focalizzata l’Assemblea pubblica di Piccola Industria di Unindustria Calabria, svoltasi nei giorni scorsi nella sede reggina di Confindustria.

Ad aprire l’incontro, l’intervento del vicepresidente di Confindustria Reggio, Giuseppe Febert: «le imprese devono​ avere contezza ​ dei fondi da utilizzare e la politica deve essere adeguata alle sfide, supportando qualsiasi iniziativa che possa dare stimolo al​ territorio».

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, presente all’assemblea, ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di una programmazione​ unitaria, che tenga insieme tutte le misure, mai così cospicue.

«Por Calabria e Pnrr rappresentano un’opportunità unica nella storia recente del nostro paese, non possiamo permetterci, quindi, di non coglierle, – ha ribadito Ferrara – però mentre sul Por Calabria, ci troviamo nell’imminenza della nuova stagione e dobbiamo avere le idee chiare, le criticità riguardano il Pnrr, perché probabilmente, quando è stato immaginato, ancorché non concertato né con le imprese né col territorio, non è stato calibrato sulle reali capacità amministrative degli apparati burocratici, che dovevano sostanzialmente riuscire ad utilizzarlo».

«Servono bandi – ha concluso – mirati nelle varie aree strategiche e tecnologicamente evolute, nel segno della sostenibilità, dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione, con l’obiettivo di stimolare nuovi investimenti per un circuito più virtuoso».

Il Presidente di Piccola Industria Unindustria Calabria Daniele Diano, che ha ufficialmente aperto i lavori, ha parlato di programmazione:

«L’importanza dei fondi strutturali europei è notevole, per cui se noi oggi non riusciamo a programmare bene ed in fretta, non avremo mai più una mole di risorse simile da poter investire. Complessivamente tra fondi europei e cofinanziamento nazionale, in Italia avremo circa 70 miliardi di euro da investire nelle nostre imprese, ma sarà necessario farlo in maniera coerente, chiara e, soprattutto, in modo tale che questi fondi riescano a fornire alle imprese la possibilità di creare occupazione, di svilupparsi e di produrre benessere sui territori europei».

«È l’ultima occasione – ha concluso Diano – perché con l’allargamento dell’Unione Europea, non riusciremo più ad avere una mole di fondi simile, da poter investire nelle nostre imprese».

Rosario Varì, assessore alle Attività Produttive, in collegamento video, ha richiamato le sfide dell’innovazione e delle infrastrutture; il Ponte sullo Stretto ed il porto di Gioia Tauro, lanciando un seme di speranza in questo annuncio: «C’è un interesse ad investire da parte di gruppi imprenditoriali in competenze e risorse soprattutto nel campo dell’ innovazione tecnologica». 

Il presidente di Unioncamere Calabria, Ninni Tramontana, ha, invece, indicato i punti chiave del programma regionale Calabria fesr fse 2021-2027: «rafforzamento del sistema infrastrutturale e​ qualificazione del sistema imprenditoriale; resilienza e transizione ecologica nelle scelte strategiche da effettuare; investimento nel turismo e ​ valorizzazione del patrimonio enogastronomico e culturale».

«Tutto questo – ha proseguito Tramontana –, in un contesto in cui il sistema camerale calabrese, oltre che sul fronte della progettualità, si pone quale soggetto attuatore di alcune linee di finanziamento regionale».​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​

Ha puntato sulla qualificazione dei cervelli e delle intelligenze, anche come scambio tra i paesi, Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria Confindustria, che ha​ concluso i lavori.

«Bruxelles significa più Italia e più lavoro; ed allora, serve dedicare tempo,​ risorse umane ed economiche ​ per creare occupazione e industria; d’altra parte, è questo l’unico modo, ​ per distribuire ricchezza e benessere; il modo migliore di essere nazione». (rrm)

Via libera dalla Commissione Ue per i fondi, Occhiuto: ora mettiamo a terra i 3,17 mld

La Commissione Ue ha approvato il Programma Operativo della Regione per il periodo 2021-2017. Lo ha reso noto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, definendolo un «giorno importante».

«La Calabria – ha spiegato – è la prima Regione in Italia ad avere avuto l’ok sul Piano dall’Ue. Ma ora comincia il difficile, nel senso che si tratta di saper mettere a terra risorse ingenti, circa 3,17 miliardi di euro, e attuare questo Programma. Spendere le risorse in maniera produttiva ha sempre rappresentato un problema per la nostra Regione, questa volta dovremo anche saper spendere le risorse del Pnrr e del Fondo di sviluppo e coesione, avendo attenzione verso la necessità di evitare sovrapposizioni».

«Dovremo essere capaci di affrontare e risolvere i problemi della Calabria – ha proseguito – e soprattutto di creare economia e sviluppo. Io voglio cominciare subito a fare questo lavoro, che è complesso e fatto sia di contrasto alle emergenze e alle povertà, ma anche di investimenti. È un progetto ambizioso che questo governo regionale vuole intraprendere per consegnare a chi verrà dopo di noi una Calabria migliore di quella che io ho trovato».

«In questo Programma operativo – ha detto ancora – abbiamo investito molto sul Fondo sociale europeo, e quindi sui temi delle povertà, dell’inclusione sociale e della disoccupazione giovanile, allocando molte più risorse di quante erano previste nei Programmi precedenti.
E poi abbiamo puntato molto sull’ambiente, perché la Calabria ha tante procedure di infrazione in questo settore e quindi è utile impegnare le risorse dell’Unione europea per riuscire ad affrontare le questioni più critiche in maniera strutturale».

«Questi sono solo alcuni dei nostri principali obiettivi, ma adesso, ripeto – ha concluso – è importante saper realizzare questo impegno e saper spendere le risorse a nostra disposizione. Lo faremo, mi auguro, grazie a una struttura all’interno del Palazzo della Regione, fatta di dirigenti efficienti, in grado di supportare questo lavoro e che stiano al passo del governo regionale». (rcz)

Fondi Ue, Occhiuto: Da Commissione ok definitivo a 3,17 mld Por 21-17 per Calabria

La Commissione europea ha approvato il Programma Operativo 2021-2027 della Regione Calabria, che prevede risorse per 3,17 miliardi di euro, di cui 700 milioni a valere sul Fondo Sociale Europeo. Lo ha reso noto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, spiegando che «è già stata fissata  ladata per il primo Comitato di Sorveglianza che segnerà l’avvio della programmazione, fissato per il giorno 24 novembre, al quale prenderà parte direttamente il Capo Unità della DG Regio che ha confermato la sua presenza».

«Ogni volta che avviene un fatto rilevante – ha spiegato – come l’approvazione di un programma di programmazione pluriennale, è sempre in gioco la capacità di un territorio di esprimere le sue consapevolezze, la capacità di fare prima squadra e poi sintesi sulla vera gerarchia dei fabbisogni».

«Un partenariato che si confronta, con franchezza ed onestà intellettuale – ha proseguito – fa il bene dei cittadini e della Regione tutta. A riguardo voglio evidenziare come le principali componenti partenariali, penso alle associazioni datoriali e alle forze sindacali, abbiano avuto sempre un confronto franco e costruttivo per la redazione del programma, partecipando attivamente ai tavoli tecnico-programmatori».

«Ovvio che questo è il punto di partenza – ha specificato – nei prossimi mesi dovremo avere la capacità, tutti insieme, di mettere in campo le più idonee procedure per l’attuazione del programma, contemperando le esigenze di semplificazione delle procedure con quelle della pervasività dei controlli».

«Da oggi lancio una nuova sfida alla burocrazia regionale – ha continuato il governatore – quella di riuscire nel più breve tempo possibile a partire con i nuovi bandi in tutti gli ambiti del programma. Avremo ingenti risorse per l’accrescimento della capacità amministrativa, dovremo dimostrare di accettare le sfide, e mi riferisco a tutti gli attori che parteciperanno all’attuazione, sfide che dovranno avere obiettivi chiari, tempi certi e risultati misurabili».

«Il nostro – ha detto ancora Occhiuto  – è un programma che è stato scritto in casa, giorno per giorno, con confronti serrati e scelte ponderate, a volte difficili. Un programma che è stato negoziato in ogni suo dettaglio, a volte anche in maniera ostinata verso scelte che non ritenevamo adeguate per la nostra Regione».

«Un lavoro che si è innestato su una ordinaria amministrazione complessa – ha concluso – nella quale, comunque, abbiamo riprogrammato in un anno oltre 200 milioni di euro di interventi su risorse altrimenti perse, abbiamo conseguito tutti i target di spesa e rimesso in ordine il monitoraggio di oltre 4.000 interventi abbandonati al loro destino. Per questo vorrei ringraziare i funzionari, i dirigenti, i collaboratori del Dipartimento Programmazione Unitaria e il suo direttore Maurizio Nicolai per il lavoro svolto». (rrm)

Biondo (Uil): Regione riprogrammi fondi Ue per evitare di restituirli

La Regione Calabria riprogrammi i fondi europei 2014/2020, per evitare di restituirli all’Europa». È l’appello lanciato dal segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, evidenziando che «c’è bisogno di recuperare il tempo perso nella programmazione europea».

Per Biondo, infatti, la Regione dovrebbe «mettere 500 milioni per aiutare le imprese sane e produttive, le imprese che danno lavoro di qualità, a superare il momento difficile che stanno attraversando a causa dell’aumento dei costi di produzione e del caro bollette». 

«Lo faccia ascoltando il partenariato – ha aggiunto – economico e sociale e specificando all’Europa che questi fondi non dovranno essere sottratti allo sviluppo economico e sociale del territorio, ma dovrà essere una partita di giro fra Bruxelles, Roma e Catanzaro».

Nel corso del Congresso della Copagri regionale di Siderno, il sindacalista  ha ricordato come «il momento storico ha messo in evidenza la crisi generata dal Covid prima e dalla guerra dopo, ma abbiamo davanti un’occasione per la ripartenza, quella del Pnrr, che non può essere persa» 

«C’è bisogno di recuperare il tempo perso nella programmazione europea – ha ribadito – e la Regione Calabria deve prestare la massima attenzione alla crescita del settore agroalimentare che può rappresentare un pilastro della crescita».

«È chiaro che la Regione Calabria – ha proseguito il Segretario generale della Uil Calabria – deve puntare, con convinzione. allo sviluppo della Zes, una Zes fortemente specializzata, che sappia valorizzare il settore agroalimentare e spingere sull’internazionalizzazione dei nostri prodotti».

«È necessario – ha concluso Santo Biondo – per rilanciare una Calabria che non vuole rassegnarsi, dare vita ad un’alleanza fra tutti gli attori istituzionali e produttivi per costruire occasioni di sviluppo». (rcz)