GRANDE COSENZA: IL SÌ MA CON DISTINGUO
DEL BATTAGLIERO SINDACO FRANZ CARUSO

di FRANCESCO CANGEMI – «Sono per il sì alla città unica, ma il mio è un convinto no al metodo, a una legge che, lo dico senza peli sulla lingua, ritengo illegittima, antidemocratica e fascista». È quanto ha detto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, a proposito del progetto della Città Unica (che prevede la fusione del capoluogo con Rende e Castrolibero).

Una presa di posizione forte quella del primo cittadino, che si oppone al metodo con cui la Regione vuole arrivare a realizzare la “Grande Cosenza”.

Un obiettivo a cui il primo cittadino vuole arrivare, tanto da aver portato, nell’audizione della Commissione consiliare regionale, dei propri emendamenti a riguardo.

Il nemico numero uno di Franz Caruso è la Legge Omnibus soprattutto quando questa afferma di voler rendere consultivo il referendum comunale sulle fusioni. Su questo il sindaco bruzio proprio non ci sta. «Bisogna essere legislatori per apportare modifiche alle leggi, e quando si legifera bisogna essere obiettivi, non si può essere di parte – dice –. Ritengo, invece, questa legge illiberale e antidemocratica. Difatti, in questo modo, si impone una procedura che toglie ai Comuni la libertà di autodeterminarsi e un percorso che esclude il confronto con gli organi democratici e con i cittadini».

«Ciò che percepiamo è che l’interesse sia quello di sciogliere i Comuni esistenti – ha spiegato –, più che crearne uno unificato. E su questo non può esserci alcuna condivisione». E a questo Caruso proprio non ci sta.

Il sindaco di Cosenza analizza poi il fatto che i tre Comuni hanno situazioni finanziarie diverse e, in particolare, quella della città che amministra è particolarmente delicata. «Il Comune di Cosenza è in situazione di dissesto, e questo si ripercuote negativamente su tutto il resto del territorio. Vorrei ci fosse un intervento altrettanto determinato da parte della Regione e del Governo per aiutare a risolvere il problema economico e finanziario della città. Aiutateci ad uscire dal dissesto, a risolvere il problema strutturale che la aggredisce. Pensare di mettere insieme comuni in situazioni completamente diverse significa non voler fare un qualcosa di utile per il territorio».

Caruso, poi, tratta il tema dei servizi integrati, che poi così integrati non sono. «Cosa ha fatto la Regione che tanto vuole la città unica? Ha cancellato la metropolitana leggera, che rappresentava l’unico vero strumento per unire il territorio». E ancora: «Nella direzione di unificazione è andata ogni nostra scelta, compresa la delibera di realizzazione del nuovo ospedale a Vaglio Lise, che è un punto strategico di congiunzione di tutto il territorio».

Cosa farà dunque Caruso? Propone un documento dal titolo: Le proposte del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, di emendamento al Disegno di Legge a firma dei consiglieri regionali di centro destra: “Istituzione del nuovo comune derivante dalla fusione dei comuni d Cosenza. Rende e Castrolibero”. E quali sono le proposte? Eccole di seguito: uno studio di fattibilità, il parere della Corte dei Conti, il referendum popolare, un’assemblea cittadina e il contributo finanziario regionale.

A Caruso ha risposto, prima dell’audizione, la consigliera regionale di Fdi e presidente della 1° Commissione Affari Istituzionali della Regione, Luciana De Francesco. «Leggo con stupore le dichiarazioni del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, relativamente al progetto di legge regionale sulla città unica. Perplessità, contrarietà e, meglio ancora, emendamenti, sono atteggiamenti politici più che legittimi. Meno legittimo è aggettivare con toni poco istituzionali un disegno di legge che recupera una necessità e una domanda presente nella comunità cosentina da 50 anni. Così come ci si dimentica che la commissione sta lavorando al progetto da ben sei mesi, accogliendo i contributi e le proposte di tutte le componenti politiche, delle associazioni, degli ordini, senza mai censurare alcun dissenso».

«In altri contesti – continua De Francesco – anche calabresi, e in altri territori nazionali, la sinistra ha approvato leggi di conurbazione su territori che non avevano nemmeno l’omogeneità geografica di Cosenza. Nessuno potrà dire che abbiamo lavorato a colpi di maggioranza, avendo ascoltato tutti i suggerimenti e le proposte. Il sindaco di Cosenza sa benissimo, essendo un soggetto politico, che in ogni assemblea legislativa il lavoro finale è sintetizzato dalla volontà dell’Aula, legittimata dal voto popolare. Scambiare un iter legislativo così partecipato e democratico per una forzatura è un atto di disobbedienza istituzionale che un sindaco di una città così importante poteva risparmiarsi».

«Lo aspetteremo in Commissione con il rispetto che merita la sua carica e senza alcun pregiudizio, categoria concettuale che appartiene per definizione a chi genera sospetti inesistenti. La Commissione ha svolto un lavoro di assoluta terzietà, come possono testimoniare tutti i suoi componenti. Fare accostamenti storici inappropriati è una sgrammaticatura che non favorisce quel confronto che io ho sempre favorito e alimentato».

Nel dibattito è intervenuta Rosaria Succurro, sindaca di San Giovanni in Fiore, presidente della Provincia di Cosenza e presidente di Anni Calabria, ascoltata sul progetto di unificare Cosenza, Rende e Castrolibero in un’unica città.

«Io credo nel sogno della città unica, che non è affatto una forzatura», ha detto Succurro, premettendo nel proprio intervento che «c’è un dibattito sano e democratico che potrà illuminare i consiglieri regionali e, soprattutto i singoli elettori dei tre Comuni interessati, chiamati ad esprimersi sulla città unica mediante referendum».

«Da tanti anni – ha sottolineato la presidente della Provincia di Cosenza e dell’Anci Calabria – i territori dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero sono strettamente conurbati tra di loro. Rende, Cosenza e Castrolibero sono complementari, territorialmente e culturalmente: a nord l’Università della Calabria e il centro storico di Rende, a sud il centro storico di Cosenza e l’ospedale dell’Annunziata, che diventa policlinico universitario grazie alla scelta lungimirante della nuova facoltà di Medicina proprio all’Unical. Si aggiunge, poi, la presenza di infrastrutture viarie e ferroviarie principali: l’asse autostradale A2 del Mediterraneo, la statale 107 Silana-Crotonese e la linea ferroviaria Cosenza-Paola, di collegamento diretto con quella nazionale e speriamo presto parte integrante della linea ad alta velocità. In sintesi, i comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, rappresentano già un agglomerato urbano fisicamente continuo, caratterizzato anche da uno sviluppato sistema di servizi amministrativi, socio-sanitari e culturali».

«Altro dato di fatto – ha continuato Succurro – è che, sin dalla nascita della conurbazione, i nuovi residenti si sentivano parte di una città nuova ed unica, di cui coglievano e colgono tutte le complessive utilità. Oggi ci si divide solo sul come gestire in maniera soddisfacente per tutti i cittadini interessati questa realtà, di fatto già unitaria».

«Opportunamente, il disegno di legge regionale in discussione – ha ricordato Succurro – affida a tutti i cittadini dell’area urbana la scelta del nome del nuovo Comune unico. Vi sono importanti motivi a favore dell’unificazione amministrativa del territorio: la gestione dei trasporti, la sua sostenibilità economico-finanziaria, i vantaggi di una pianificazione urbanistica unitaria. La verità, comprensibile dal punto di vista umano ma non da quello istituzionale, è che la fusione dei tre Comuni non è ritenuta conveniente da singoli operatori politici locali, perché – ha contestato Succurro – vi sarebbe maggiore difficoltà a essere eletti con pochi voti ma sicuri. Sarebbe invece il caso di essere più ottimisti e di non tenere lo sguardo basso».

Sul tema della Città Unica, lo scorso 4 novembre una rappresentanza del Comitato Cittadino di Rende costituito in merito alla questione della Città Unica Cosenza-Rende-Castrolibero, è stata ricevuta dal Sindaco di Cosenza Franz Caruso presso il Municipio di Piazza dei Bruzi.

«È stato un incontro molto cordiale – viene spiegato in una nota – nel corso del quale abbiamo espresso, al primo cittadino di Cosenza, la nostra posizione sulla Proposta di Legge Regionale, illustrando il percorso da noi avviato con la prima Assemblea Popolare e consegnando il documento approvato nel corso della stessa, contenente anche la relazione tecnico-giuridica del prof. D’Ignazio».

«Con il sindaco Caruso – continua la nota – ci siamo trovati d’accordo sulla totale contrarietà al percorso legislativo prospettato dal Governo Regionale, a condivisione delle nostre medesime perplessità in merito ad un disegno privo di linearità e gradualità, in cui sono evidenti i deficit di democraticità della proposta di Legge».

«In chiusura dell’incontro – conclude la nota – abbiamo convenuto di mantenere alta l’attenzione dei cittadini sul tema e, se necessario, di porre in essere ogni azione utile a tutelare i legittimi interessi delle nostre comunità». (fc)

COSENZA – Vento del Sud il libro dell’ex Ministro Carmelo Conte

Già Ministro nei governi Andreotti e Amato, il socialista Carmelo Conte a Palazzo dei Bruzi per presentare il suo ultimo lavoro “Vento del Sud”, affida al sindaco socialista  di Cosenza Franz Caruso il compito di “costruire il socialismo del Meridione per essere interlocutori del Mondo, per continuare a fare la storia unendo l’Italia e l’Europa”.

Un compito che per Carmelo Conte è necessario portare avanti per riaffermare l’esistenza stessa del Sud.

“Una delle incompiute del nostro Paese – sostiene l’ex Ministro – è proprio la battaglia meridionale che coincide con il socialismo mancato. Il libro si propone di porre questo problema a completamento del “Vento del Nord” di Pietro Nenni, in un momento storico in cui dal Nord del paese soffia un vento per dividere l’Italia democratica. Ritengo che bisogna ritornare ad una  politica socialista e meridionalista, capace di contrastare un provvedimento, quello dell’autonomia differenziata del ministro Calderoli,  che tradisce le ragioni dell’ Italia unita perché in effetti  propone un’Italia delle Regioni e non dei Comuni, che noi , invece, auspicavamo come socialisti. In questo scenario vincono le Alpi, non il Mediterraneo che è il luogo  in cui è nata l’Europa”.

“La battaglia che dovremmo fare – conclude Carmelo Conte –  è di natura europea, spostando l’equilibrio internazionale oltre che nazionale, che può condurre e portare avanti il socialismo dei territori”. In un Salone di Rappresentanza strapieno di vecchi e nuovi socialisti, di tanti rappresentanti della classe politica regionale oltre che di semplici cittadini, la presentazione di “Vento del Sud” ha rappresentato un momento alto di riflessione sul presente e sul futuro del Paese, partendo dal passato “necessario – ha sostenuto Chiara Penna, che ha introdotto e moderato i lavori – per proiettarsi in maniera consapevole verso un domani da costruire insieme”. Apprezzamenti al lavoro di Carmelo Conte sono arrivati dagli illustri ospiti chiamati a discutere i temi affrontati dall’ex Ministro. Il giornalista Paride Leporace, che ha svolto un’analisi di visione tra passato e presente ha posto anche interrogativi scomodi “dov’è finito il popolo della sinistra?”. Pino Iacino, primo sindaco socialista di Cosenza, non ha mancato di portare un contributo appassionato al dibattitto, spronando alla riflessione ed all’approfondimento per “ per capire e reagire alla delicata e complessa fase storica che stiamo vivendo”. Il professore di diritto pubblico dell’Unical, Walter Nocito,  ha posto la Costituzione Materiale come chiave di analisi e di lettura per chi fa politica asserendo, tra l’altro, che “ l’Unità si costruisce, non è data”.

“Questa serata ha rappresentato un momento importante che ha visto protagonista  non solo l’on. Carmelo Conte con il suo pregiatissimo volume “Vento del Sud, ma la politica, quella alta, quella dei territori, quella che dovrà sostenere la battaglia meridionalista per l’affermazione dell’Italia unita, democratica ed europea”. E’ quanto afferma il sindaco Franz Caruso accogliendo e rilanciando la sfida posta dall’ex Ministro socialista .

“Partire dalla storia, dal nostro passato è fondamentale – prosegue Franz Caruso –   per interpretare il presente e formulare un’idea di azione politica per il futuro. L’autonomia differenziata che propone il governo di Centrodestra vorrebbe dare una struttura  del Paese diversa da  quella che i socialisti hanno sempre promosso nel passato e che non sono riusciti ad affermare. Per cui si va verso una organizzazione che vede le Regioni protagoniste e non i Comuni, per come, invece, noi socialisti pensavamo, ritenendo  che l’unità del Paese passa attraverso  i Municipi come la  sua stessa storia. Una linea che ritengo sia necessario seguire ancora oggi per poter contrastare il disegno secessionista  che viene posto in campo con il disegno di legge  Calderoli. L’autonomia differenziata nasce con la Riforma del Titolo V del 2001, portata avanti dal centrosinistra ma che è stata l’inizio della fine perché io imputo a quella riforma il vulnus all’unità del Paese. Quando si modifica il Titolo V si inserisce l’idea di autonomia che oggi è differenziata perché la differenzia Calderoli penalizzando ancora una volta le Regioni meridionali e allontanando l’Italia dall’Europa”.

“Condivido, pertanto, l’idea di Carmelo Conte – conclude il sindaco Franz Caruso – Dobbiamo guardare al Mediterraneo per una battaglia europea. Lo dobbiamo fare insieme, Nord e Sud, uniti e non divisi. L’Europa, d’altro canto, ha colto la prospettiva di crescita proveniente dal Mediterraneo e con il Pnrr ci indica la strada per esserne interprete, eliminando le differenze che ci sono nel Paese al fine di renderlo più unito e più competitivo. Per cui mentre l’Europa vuole unire l’Italia, il governo di  centro destra porta avanti, purtroppo anche con l’ausilio del governatore della Calabria, una politica che rafforza soltanto il Nord aumentando le differenze ed indebolendo il progetto strategico che l’Italia dovrebbe avere in prospettiva europea per il Mediterraneo. L’Italia, infatti, cresce se, con il Nord si sviluppa anche il Sud. Personalmente mi sono esposto fortemente contro questo disegno, perché il DDL Calderoli non divide solo l’Italia in tema di sanità, istruzione, trasporti e infrastrutture, quanto, senza l’individuazione delle coperture finanziarie dei Lep ed eliminando il principio della sussidiarietà,  lacera  il Paese in 20 parti. Questo è un disegno, dunque, contro cui da socialisti ci opporremo sempre”. (rcs)

Restyling stadio San Vito a Cosenza, il sindaco Caruso scrive a Occhiuto

Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha inviato una lettera al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per ribadire la necessità della complessiva riqualificazione e dell’ammodernamento dello stadio San Vito-Marulla di Cosenza.

«Alla luce delle assicurazioni del Presidente Occhiuto – ha sottolineato il Sindaco Franz Caruso – abbiamo inviato all’esame del Governatore, ma anche degli uffici regionali competenti, in particolare al dirigente generale del dipartimento Lavori pubblici della Regione Calabria, una nuova richiesta di contributo finanziario per la riqualificazione del nostro stadio che è anche lo stadio della città del Presidente della giunta regionale».

«Al momento il San Vito-Marulla – ha scritto Franz Caruso nella lettera indirizzata alla Regione – necessita, ai fini di una complessiva riqualificazione, di una serie di lavori per la verifica della sua conformità ai criteri infrastrutturali, come più volte richiesto sia dalla Commissione provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, dalla Questura e dalla Federazione Gioco Calcio. Lo stanziamento finanziario è stato valutato, in via preliminare, in circa 9 milioni di euro».

«Data la dimensione della copertura finanziaria occorrente e la rilevanza anche sociale che l’impianto sportivo riveste nella storia della città di Cosenza – ha scritto Franz Caruso al Presidente Roberto Occhiuto – si chiede una valutazione della nostra richiesta volta ad ottenere il finanziamento utile a fare dello stadio San Vito-Marulla una struttura moderna ed efficiente”. Alla lettera è stata allegata, inoltre, una relazione tecnica il cui obiettivo è quello di descrivere nel dettaglio gli interventi previsti e relativi ai lavori di ammodernamento e di manutenzione straordinaria del San Vito-Marulla». (rcs)

Il sindaco di Cosenza Caruso sfida Occhiuto sul nuovo ospedale: «Dica cosa vuole fare»

Il sindaco della città di Cosenza, Franz Caruso, ribadisce la conferma della scelta del sito di Vagliolise per la realizzazione del nuovo Hub Ospedaliero regionale, oggi allocato presso l’ospedale civile dell’Annunziata. «Mi auguro di vedere l’opera realizzata a Vagliolise per il 2026/2027. Questo sito è stato valutato come il più conveniente e funzionale da uno studio di fattibilità commissionato e realizzato dalla Regione, per un costo di 700mila euro. È stato, inoltre, scelto dal consiglio comunale della città» – ha affermato Franz Caruso.

«Ne ho parlato più volte con il presidente della Regione e l’on. Occhiuto mi ha sempre ribadito che lui avrebbe rispettato quella che era stata una decisione del Consiglio comunale di Cosenza. Lo ha detto a me, lo ha detto anche ad altre figure istituzionali. Io conosco Roberto Occhiuto come uomo d’onore, persona per bene, non ho motivi per dubitare – ha ancora ribadito il sindaco – che si avvii l’iter per realizzare il presidio nel luogo indicato dal Consiglio comunale».

«Alla luce del decreto dirigenziale emanato dalla Regione – ha affermato stamani Franz Caruso – condivo, però, pienamente le determinazioni della Commissione consiliare comunale sanità di palazzo dei Bruzi, riunitasi alla presenza del dott. De Salazar, dirigente generale dell’Annunziata. È innanzitutto una questione di mancata lealtà istituzionale”- ha proseguito Franz Caruso – ma soprattutto ci si trova davanti ad irrimediabile bruttura amministrativa che cancella con una semplice determina dirigenziale un complesso procedimento amministrativo che aveva impegnato, nelle sue diverse fasi, la responsabilità politica degli organi istituzionali della Regione e del Comune di Cosenza. Infatti, chi decide sulla opportunità di rivalutare il sito indicato e già definito dalla Giunta regionale e dal Consiglio comunale? Può decidere autonomamente un burocrate dirigente? Il presidente Occhiuto deve parlare chiaro ed assumersi le proprie responsabilità. Io ho dato esempio di lealtà istituzionale. Mi ero spinto persino a ringraziare Occhiuto per l’avvio dell’iter amministrativo della realizzazione del nuovo ospedale. Ma devo prendere atto – ha affermato stamani Caruso – che si dice una cosa e se ne fa un’altra. E poi perché, anche e soprattutto in vista della città unica, espoliare Cosenza del polo sanitario? Un equilibrato sviluppo urbano imporrebbe, come avviene in tutte le grandi città, che sia la facoltà di medicina ad essere integrata nel polo sanitario e non il contrario. Del resto, non è forse vero che le attuali attività universitarie si svolgono già presso l’Annunziata? Se così non dovesse essere – ha concluso Franz Caruso – sarebbe legittimo il sospetto che dietro questa vicenda possano celarsi interessi che non hanno nulla a che fare con una sanità al servizio del cittadino». (rcs)

Il sindaco di Cosenza Caruso: I sindaci difendano le risorse del Pnrr destinate al Sud

Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha fatto sue le preoccupazioni espresse dal presidente dell’Anci, Antonio De Caro, circa l’eventuale ipotesi di sottrarre ai Comuni le risorse del Pnrr, e ha ribadito che «sono un’occasione unica e credo anche irripetibile per i Comuni, soprattutto per quelli del Mezzogiorno del Paese, che vivono condizioni di divario inaccettabile con quelli del resto d’Italia».

«Senza, esitazione, pertanto – ha aggiunto – e chiamando a raccolta tutti i colleghi della provincia di Cosenza e dell’intero territorio regionale, sarò in prima fila ed a fianco del Presidente dell’Anci, Antonio De Caro, a fare le barricate a difesa degli Enti che guidiamo e di ogni singolo cittadino che rappresentiamo».

«Una tale, malsana, idea è da rimuovere immediatamente dalla mente di chi – ha proseguito il primo Cittadino di Cosenza – in maniera del tutto sconsiderata l’ha formulata. Concordo, infatti, con Antonio De Caro che i 40 miliardi che riguardano gli Enti Locali sono stati tutti assegnati, per cui vincolanti dal punto di vista giuridico. Su di essi, inoltre, abbiamo fatto affidamento per una serie di progettazioni che devono essere realizzate per soddisfare i bisogni e le esigenze dei cittadini».

 

Città unica e servizi, il sindaco Manna: Serve un approccio condiviso

«C’è bisogno di un approccio condiviso, di dare risposte concrete ai cittadini, andare oltre il percorso già tracciato e trovato da Caruso per il nuovo ospedale». È quanto ha dichiarato il sindaco di Rende, Marcello Manna, nel corso del confronto televisivo su Ten col sindaco di Cosenza, Franz Caruso.

«Cosenza, Montalto, Castrolibero e Rende – ha spiegato Manna – stanno già dialogando da tempo sui servizi essenziali quali i trasporti. Per la prima volta stiamo parlando di grande città e cosa fare per essa: si parla di una struttura il cui unico sviluppo è quello esistente, non ci sono prospettive per le analisi già fatte».
«Se però pensiamo che Cosenza debba muoversi da sola allora va bene Vaglio Lise – ha proseguito –. Se invece si pensa a città unica bisogna fare un discorso più complesso. La questione è politica: parlare di ospedale significa pensare allo sviluppo della città a nord. Lo studio di fattibilità per il nuovo ospedale parla di costruire un’area limitata: non si può andare oltre a questo, si pensi solo ai vincoli legati al fiume Crati».
«Se si pensa che il nuovo nosocomio di Corigliano si svilupperà su un terreno nettamente maggiore per area – ha detto ancora Manna –. Era una visione miope quella fatta quando si pensava all’ospedale in quella area, legata solo alla città di Cosenza. Dobbiamo pensare a qualcosa che sia funzionale, non rimanere vincolati a quell’idea, ma a ciò che sarà il nostro territorio. Se si pensa alla città unica, va da se che si debba pensare a luoghi dove si può costruire il nostro futuro, aldilà dei nostri naturali mandati».
«Confrontiamoci su questi temi, decidiamo in sinergia. Il Planetario, il Parco acquatico sono opere dell’area urbana. Per questo c’è bisogno di dialogo», ha rimarcato il primo cittadino.
«In un momento storico che ha posto l’accento sul tema della salute quale centrale nell’agenda politica regionale – ha detto ancora Marcello Manna – siamo certi che l’Università della Calabria debba avere un ruolo fondamentale nel contribuire ad affrontare i problemi che affliggono il nostro territorio. Il corso di laurea in Medicina e tecnologie digitali è stato pensato come integrato alle nuove tecnologie digitali legate all’ingegneria informatica e alla intelligenza artificiale».
«Ciò dovrebbe andare di pari passo – ha spiegato – con il diritto alla salute che in questi anni è stato minato dai continui commissariamenti e dal depotenziamento delle strutture sanitarie esistenti. La medicina si fa sul territorio: è l’organizzazione territoriale a fare la differenza e con l’implementazione del nuovo assetto urbanistico, attraverso la realizzazione dello svincolo autostradale a Settimo e della stazione ferroviaria tra Rende e Montalto, si potrà offrire un servizio essenziale in una zona strategica in vista della città unica».
«Bisogna attuare – ha concluso – strategie finalizzate al cambiamento e alla crescita sociale ed economica del territorio regionale, oltre a poter garantire i servizi di assistenza alla cittadinanza. Pensiamo alla città più grande e importante della Calabria, all’Atene del sud. Andiamo oltre i campanilismi e costruiamo la città del futuro, la città di tutti”.

Bruni e Caruso contro chiusura del tg regionale notturno

La leader dell’opposizione in Consiglio regionale, Amalia Bruni e il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, si sono opposti alla soppressione, a partire da gennaio, dei tg regionali notturni da parte dell’ad della Rai, Carlo Fuortes.

Per la Bruni, infatti, «si spegnerebbe la presenza del servizio pubblico sul territorio per quasi dodici ore, dalle 19e30 della sera alle sette del mattino. Un’assurdità», oltre che essere una scelta «davvero fuori luogo e senza alcuna motivazione valida».

«Sappiamo bene – ha evidenziato – quanto sia importante l’informazione, soprattutto quella locale fornita dal servizio pubblico per tenere a bada le fake news e far giungere alle comunità locali notizie certe su argomenti di vitale importanza come quelle sull’andamento epidemiologico e le relative misure per contrastare la pandemia. In momenti terribili come questi le sedi regionali vanno tutelate e possibilmente rinforzate con uomini e mezzi. È questo il compito del servizio pubblico».

«Noi calabresi – ha concluso Bruni – abbiamo già visto in altri ambiti dove porta la logica del risparmio dissennato e privo di criterio, a far circolare sempre più ambulanze del 118 senza medico a bordo per carenza di personale. Non credo sia il caso di bissare anche con i tg regionali».

Il sindaco Caruso, esprimendo preoccupazione per la decisione assunta, ha ricordato che «l’informazione locale rappresenta per i cittadini un servizio pubblico essenziale ed irrinunciabile che non può essere cancellato per un mero calcolo ragionieristico che non tiene in debita considerazione il diritto insopprimibile dei cittadini ad essere informati».

«I Tg regionali del servizio pubblico – ha spiegato – continuano ad essere, pur nelle difficoltà nelle quali si dibatte tutto il sistema dell’informazione nel nostro Paese, un presidio informativo di assoluta garanzia per i cittadini. E questo ruolo i Tg regionali hanno saputo interpretare con puntualità, serietà e grande professionalità, quando si è trattato, come ancora sta avvenendo, di informare, in prima linea, l’opinione pubblica sull’andamento della terribile pandemia che ha colpito il mondo intero e, con esso, anche i nostri territori».

«A questo proposito – ha sottolineato Franz Caruso – non va assolutamente dimenticato il supporto, al pari degli altri media, che la Rai regionale ha assicurato alle istituzioni, contribuendo a rilanciare l’informazione di pubblica utilità destinata ai cittadini, in una contingenza così sofferta come quella originata dal Covid-19. La decisione di cancellare le edizioni di mezzanotte dei Tg regionali, se confermata, spegnerebbe una voce importante e autorevole che dà visibilità ai nostri territori svolgendo una funzione altrimenti non sostituibile».

«Questo rappresenterebbe un gravissimo vulnus non facilmente sanabile. Il Comune di Cosenza – ha dichiarato Caruso – concorda con quanto espresso anche da alcune sezioni regionali dell’Anci nel rivendicare il diritto delle realtà territoriali ad ottenere ancora più spazio affinché possano essere meglio raccontate da chi fa informazione nel servizio pubblico».

«Ecco perché, aderendo all’iniziativa che sta portando avanti – ha concluso – in rappresentanza della segreteria nazionale e regionale del sindacato autonomo Snater, Francesca Pecora, unitamente alle altre sigle sindacali, auspico che i vertici aziendali rivedano prima possibile il proposito di tagliare dal futuro palinsesto le edizioni di mezzanotte dei tg regionali, affinché non venga meno un vero e proprio presidio democratico al quale l’intero Paese e con esso le istituzioni locali non possono rinunciare». (rrm)

Franz Caruso è ufficialmente il sindaco di Cosenza

Franz Caruso è ufficialmente il sindaco di Cosenza. La proclamazione è avvenuta questa mattina. Grande assente il sindaco uscente Mario Occhiuto, che ha lasciato una lettere di scuse e saluti al neo sindaco, che è stata letta dall’assessore uscente Alessandra De Rose.

«Un grazie alla stampa e ai tanti amici e cittadini – ha dichiarato il neo sindaco – che oggi hanno voluto condividere con me questo momento – ha detto Caruso – e un grazie anche al sindaco che mi ha preceduto e al mio competitor, Francesco Caruso.

«La mia opera – ha spiegato – non sarà in continuità con quella della precedente amministrazione – ha detto ancora Caruso – e anche le opere in corso saranno finite ma con opportune modifiche».

Il primo pensiero, ha detto il sindaco, sarà per le «sacche di bisogno che dovranno essere ridotte», quindi attenzione ai ceti meno abbienti. «Un pensiero anche ai giovani che sono costretti ad andare via – ha concluso Caruso – per loro sarà la mia prima azione».

Intanto, è già stato reso noto il nuovo Consiglio comunale, composto da Maria Teresa De MarcoMassimiliano BattagliaRoberto SaccoCaterina SavastanoFrancesco TurcoIvan CommodaroGiuseppe CiaccoMimmo FrammartinoChiara PennaDamiano CovelliMaria Pia FunaroGiuseppe MazzucaFrancesco AlimenaAssunta MascaroGianfranco TintoConcetta De PaolaMassimilano D’AntonioGiuseppina IncarnatoAntonio Golluscio costituiscono la maggioranza.

I consiglieri di minoranza sono Francesco CarusoFrancesco Spadafora, Ivana LucantoGiuseppe D’IppolitoAlfredo DodaroFrancesco CitoAntonio RuffoloMichelangelo SpataroFrancesco De CiccoFrancesco GigliottiBianca Rende Francesco Luberto(rcs)

LA RIVINCITA DELLA SINISTRA IN CALABRIA
FRANZ CARUSO (PD) È SINDACO DI COSENZA

di SANTO STRATI – Il centrosinistra scopre, guarda un po’, che uniti si vince e i due risultati, per certi versi clamorosi, di Cosenza e Siderno indicano che il percorso del centro-destra in Calabria subisce un altrettanto clamoroso flop. È un segnale molto importante che il neogovernatore Roberto Occhiuto dovrà tenere con la massima considerazione: se, da un lato, la vittoria pressoché scontata alla regionali ha mostrato le defaillances di una sinistra smarrita e divisiva, dall’altro ha messo anche in evidenza i non malcelati malumori degli elettori del centro-destra. In poche parole, analizzando il voto regionale, alla luce del risultato dei ballottaggi a livello nazionale quasi interamente a favore del centrosinistra, emerge che la Lega, in Calabria, ha perso un cospicuo patrimonio di voti che aveva saputo mettere insieme e la destra della Meloni, i suoi Fratelli d’Italia, non hanno fatto i numeri che ci si aspettava. Cosa significa tutto questo? Che i partiti hanno fatto male i conti nella scelta dei candidati (sia a livello regionale che nazionale) e che gli elettori hanno prima di tutto testa oltre che cuore e vogliono essere partecipi della trasformazione possibile. Non si possono riscattare gli insuccessi con una semplice richiesta di nuova fiducia: a livello nazionale risulta evidente la vittoria delle periferie, che la destra ha scioccamente ignorato o non adeguatamente considerato, a livello locale c’è una chiara bocciatura dell’amministrazione precedente. O, per dirla a brutte parole, è stato bocciato il “sistema Occhiuto”. Francesco Caruso, fedelissimo del sindaco uscente, era espressione dei due Occhiuto e la sua mancata elezione di sicuro rovina il clamoroso successo delle regionali. Del resto, lo stesso neogovernatore proprio a Cosenza, la sua città, ha preso meno voti che a Reggio o a Catanzaro. Qualcosa vorrà pur significare, senza, però, inficiare le buone intenzioni e la visione di futuro che Roberto Occhiuto mostra di avere chiara.

Perciò, a chi avanza il dubbio che il neogovernatore Roberto, fratello del sindaco uscente Mario, possa uscire ridimensionato da questo “risveglio rosso”, occorre dire che si tratta di affermazioni basate più sui sentimenti degli instancabili assertori della campagna elettorale permanente, che non deve finire mai. Bisognerebbe, invece, smetterla di contrapporre a tutti i costi successi e insuccessi inseguendo improbabili confronti: l’amministrazione di Mario Occhiuto, nel bene e nel male, lascia apprezzabili tracce di iniziative importanti a favore della città, e non riteniamo che questo voto debba essere considerato una bocciatura netta, qui è prevalsa una diversa organizzazione del territorio nella ricerca del consenso. La sinistra cosentina è stata brava a ricompattare le sue varie anime divise, cercando quella non impossibile unità che, invece, è mancata nel voto regionale. Col senno di poi, la lezione di Cosenza dovrebbe dare un segnale chiaro al segretario dem Enrico Letta: tre anni di commissariamento in una regione come la Calabria, con una lunga e gloriosa tradizione socialista e riformista, sono stati un oltraggio insopportabile per migliaia di elettori. Cos’altro aspetta Letta per fare piazza pulita degli attuali commissari (regionale, provinciale, etc) e ricostituire con una nuova classe dirigente (e una segreteria di peso) la sinistra (non solo dem)? E non si vengano a riscuotere meriti inesistenti per il successo cosentino: il risultato viene solo dall’infaticabile lavoro di attivisti e elettori di sinistra che hanno creduto nel progetto progressista e riformista che Franz Caruso ha delineato nel suo programma. Certo, qualche punto in percentuale i raid squadristi li hanno levati al centro-destra, qualche maldipancia contro il facente funzioni Nino Spirlì, ha fatto il resto, ma non sono queste le cause di una sconfitta così bruciante: bisogna leggere i desiderata dell’elettorato, proporre idee e persone, non imporre dall’alto personaggi che sconoscono il territorio (non è il caso di Cosenza, il Caruso di centrodestra è stato il braccio destro di Occhiuto sindaco). Roma e Milano docet: il centro-destra ha giocato per perdere, per quali arcani disegni probabilmente non si scoprirà mai.

Ma torniamo in Calabria: il neogovernatore Roberto Occhiuto ha detto chiaramente che la sua vittoria comincerà quando verrano fuori i primi risultati che il suo governo riuscirà a ottenere.  Con un impegno – aggiungiamo – che non potrà prescindere da una trasversalità necessaria. La Calabria è di fronte a un bivio: da un lato ci sono strade che portano a un percorso di crescita e di sviluppo (prima di tutto la gestione dei fondi del PNRR), dall’altro semplicemente l’abisso. È proprio questo il vero pericolo che bisogna tenere lontano: la minoranza in Consiglio regionale, alla luce di questo “risveglio” della sinistra calabrese, dovrà svolgere con grande responsabilità il suo ruolo, in modo da aprire un confronto costruttivo su base dialettica. Nella passata consiliatura prima “minimizzata” dalla prematura scomparsa della presidente Jole Santelli e successivamente traviata da iniziative giudiziarie ancora non concluse né con condanne né assoluzioni, la minoranza non ha fatto bene il suo mestiere, diciamolo con franchezza. È dunque l’ora di dare una svolta, perché scelte trasversali non implicano o indicano il ripudio delle proprie idee, semmai offrono il fianco a un confronto sereno che sappia dare il giusto valore ai segnali e alle istanze che arrivano dal territorio. È evidente che bisogna tornare nelle piazze ad ascoltare chi ci vive, chi ci lavora, chi il lavoro lo aspetta o lo cerca, chi ogni giorno spera di poter guardare con più ottimismo verso il futuro dei propri figli. Le condizioni ci sono tutte per fare della Calabria la California d’Europa: tocca ai singoli amministratori, alla Regione, giocare il proprio ruolo sulla linea del rigore, della legalità, della correttezza. (s)

L’OPINIONE / Filippo Veltri: Il segnale netto che viene da Cosenza

di FILIPPO VELTRI – Vittoria netta ed inequivocabile dunque quella di Franz Caruso al turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco di Cosenza. Sconfitto Francesco Caruso con 5mila voti di scarto. 57,59% la percentuale di Franz Caruso mentre Francesco Caruso ha totalizzato il 42,41%. Vittoria quindi inequivocabile, appunto, quella di Franz Caruso che vince in tutti i quartieri della città. Per quanto riguarda l’affluenza alle urne il dato finale, a Cosenza, è del 44,71%, 20% in meno rispetto al primo turno.

Fin qui le cifre e i numeri che dicono già quasi tutto. Quasi, appunto perché il segnale di Cosenza va ben oltre il Crati e il Busento, dove peraltro è fortissimo. Nella città dove Mario Occhiuto ha governato per 10 anni di seguito, due settimane dopo l’elezione del fratello Roberto a Presidente della Regione il candidato scelto proprio da Occhiuto viene, infatti, così clamorosamente trombato. C’è materia di discussione per Occhiuto Mario ma anche per Occhiuto Roberto, alle prese con una distribuzione degli incarichi in Giunta e Consiglio tutt’altro che facile e che il voto di ieri renderà più complicato ancora. La stessa divisione nel campo di Occhiuto (Mario) con l’assessore della sua Giunta municipale De Dicco che non solo si presenta a Sindaco contro il Caruso designato da Occhiuto (sempre Mario) ma addirittura al ballottaggio sceglie Caruso (Franz) e contribuisce non poco alla sua clamorosa affermazione.

Secondo elemento è il profilo politico del nuovo sindaco della città dei Bruzi: socialista da sempre, nel solco di una tradizione che sembrava in declino nella città di Giacomo Mancini e che è invece sotto traccia, in un fiume carsico, è riemersa.

Ma il segnale più prepotente che il voto di Cosenza lancia è uno solo: il centrosinistra se è unito (e in verità manco a Cosenza lo era fino in fondo) compete e può vincere. Va bene che Cosenza ha una sua tradizione ma è pur vero che favorito dal sistema elettorale Franz Caruso al secondo turno li ha uniti tutti o quasi. Poteva succedere lo stesso alla Regione? Non crediamo perché la scelta della Bruni ha scavato un solco che era già tracciato con la decisione di De Magistris e troppo forti le divisioni. Ma un dato lo si può scrivere ora a bocce ferme: e se fosse rimasta in campo la candidatura di Nicola Irto? Davvero a quel punto non si poteva tentare un risultato diverso da quello, assai modesto, ottenuto dalla Bruni, peraltro ora già fuori dall’orbita dei democratici con la sua decisione di iscriversi al Gruppo Misto della Regione, con motivazioni francamente incomprensibili.

Infine il segnale di Cosenza parla a Catanzaro, dove si andrà prima o poi al rinnovo del Sindaco che è in  orbita assessorato regionale. Saprà nel capoluogo regionale il centrosinistra ripetere l’operazione di Cosenza di un fronte unito? E il centrodestra dopo Sergio Abramo su chi si ritroverà dopo il maremoto delle Regionali che hanno finito con il fare eleggere un solo consigliere della città (peraltro della Lega)? (fv)