di FRANCESCO CANGEMI – «Sono per il sì alla città unica, ma il mio è un convinto no al metodo, a una legge che, lo dico senza peli sulla lingua, ritengo illegittima, antidemocratica e fascista». È quanto ha detto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, a proposito del progetto della Città Unica (che prevede la fusione del capoluogo con Rende e Castrolibero).
Una presa di posizione forte quella del primo cittadino, che si oppone al metodo con cui la Regione vuole arrivare a realizzare la “Grande Cosenza”.
Un obiettivo a cui il primo cittadino vuole arrivare, tanto da aver portato, nell’audizione della Commissione consiliare regionale, dei propri emendamenti a riguardo.
Il nemico numero uno di Franz Caruso è la Legge Omnibus soprattutto quando questa afferma di voler rendere consultivo il referendum comunale sulle fusioni. Su questo il sindaco bruzio proprio non ci sta. «Bisogna essere legislatori per apportare modifiche alle leggi, e quando si legifera bisogna essere obiettivi, non si può essere di parte – dice –. Ritengo, invece, questa legge illiberale e antidemocratica. Difatti, in questo modo, si impone una procedura che toglie ai Comuni la libertà di autodeterminarsi e un percorso che esclude il confronto con gli organi democratici e con i cittadini».
«Ciò che percepiamo è che l’interesse sia quello di sciogliere i Comuni esistenti – ha spiegato –, più che crearne uno unificato. E su questo non può esserci alcuna condivisione». E a questo Caruso proprio non ci sta.
Il sindaco di Cosenza analizza poi il fatto che i tre Comuni hanno situazioni finanziarie diverse e, in particolare, quella della città che amministra è particolarmente delicata. «Il Comune di Cosenza è in situazione di dissesto, e questo si ripercuote negativamente su tutto il resto del territorio. Vorrei ci fosse un intervento altrettanto determinato da parte della Regione e del Governo per aiutare a risolvere il problema economico e finanziario della città. Aiutateci ad uscire dal dissesto, a risolvere il problema strutturale che la aggredisce. Pensare di mettere insieme comuni in situazioni completamente diverse significa non voler fare un qualcosa di utile per il territorio».
Caruso, poi, tratta il tema dei servizi integrati, che poi così integrati non sono. «Cosa ha fatto la Regione che tanto vuole la città unica? Ha cancellato la metropolitana leggera, che rappresentava l’unico vero strumento per unire il territorio». E ancora: «Nella direzione di unificazione è andata ogni nostra scelta, compresa la delibera di realizzazione del nuovo ospedale a Vaglio Lise, che è un punto strategico di congiunzione di tutto il territorio».
Cosa farà dunque Caruso? Propone un documento dal titolo: Le proposte del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, di emendamento al Disegno di Legge a firma dei consiglieri regionali di centro destra: “Istituzione del nuovo comune derivante dalla fusione dei comuni d Cosenza. Rende e Castrolibero”. E quali sono le proposte? Eccole di seguito: uno studio di fattibilità, il parere della Corte dei Conti, il referendum popolare, un’assemblea cittadina e il contributo finanziario regionale.
A Caruso ha risposto, prima dell’audizione, la consigliera regionale di Fdi e presidente della 1° Commissione Affari Istituzionali della Regione, Luciana De Francesco. «Leggo con stupore le dichiarazioni del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, relativamente al progetto di legge regionale sulla città unica. Perplessità, contrarietà e, meglio ancora, emendamenti, sono atteggiamenti politici più che legittimi. Meno legittimo è aggettivare con toni poco istituzionali un disegno di legge che recupera una necessità e una domanda presente nella comunità cosentina da 50 anni. Così come ci si dimentica che la commissione sta lavorando al progetto da ben sei mesi, accogliendo i contributi e le proposte di tutte le componenti politiche, delle associazioni, degli ordini, senza mai censurare alcun dissenso».
«In altri contesti – continua De Francesco – anche calabresi, e in altri territori nazionali, la sinistra ha approvato leggi di conurbazione su territori che non avevano nemmeno l’omogeneità geografica di Cosenza. Nessuno potrà dire che abbiamo lavorato a colpi di maggioranza, avendo ascoltato tutti i suggerimenti e le proposte. Il sindaco di Cosenza sa benissimo, essendo un soggetto politico, che in ogni assemblea legislativa il lavoro finale è sintetizzato dalla volontà dell’Aula, legittimata dal voto popolare. Scambiare un iter legislativo così partecipato e democratico per una forzatura è un atto di disobbedienza istituzionale che un sindaco di una città così importante poteva risparmiarsi».
«Lo aspetteremo in Commissione con il rispetto che merita la sua carica e senza alcun pregiudizio, categoria concettuale che appartiene per definizione a chi genera sospetti inesistenti. La Commissione ha svolto un lavoro di assoluta terzietà, come possono testimoniare tutti i suoi componenti. Fare accostamenti storici inappropriati è una sgrammaticatura che non favorisce quel confronto che io ho sempre favorito e alimentato».
Nel dibattito è intervenuta Rosaria Succurro, sindaca di San Giovanni in Fiore, presidente della Provincia di Cosenza e presidente di Anni Calabria, ascoltata sul progetto di unificare Cosenza, Rende e Castrolibero in un’unica città.
«Io credo nel sogno della città unica, che non è affatto una forzatura», ha detto Succurro, premettendo nel proprio intervento che «c’è un dibattito sano e democratico che potrà illuminare i consiglieri regionali e, soprattutto i singoli elettori dei tre Comuni interessati, chiamati ad esprimersi sulla città unica mediante referendum».
«Da tanti anni – ha sottolineato la presidente della Provincia di Cosenza e dell’Anci Calabria – i territori dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero sono strettamente conurbati tra di loro. Rende, Cosenza e Castrolibero sono complementari, territorialmente e culturalmente: a nord l’Università della Calabria e il centro storico di Rende, a sud il centro storico di Cosenza e l’ospedale dell’Annunziata, che diventa policlinico universitario grazie alla scelta lungimirante della nuova facoltà di Medicina proprio all’Unical. Si aggiunge, poi, la presenza di infrastrutture viarie e ferroviarie principali: l’asse autostradale A2 del Mediterraneo, la statale 107 Silana-Crotonese e la linea ferroviaria Cosenza-Paola, di collegamento diretto con quella nazionale e speriamo presto parte integrante della linea ad alta velocità. In sintesi, i comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, rappresentano già un agglomerato urbano fisicamente continuo, caratterizzato anche da uno sviluppato sistema di servizi amministrativi, socio-sanitari e culturali».
«Altro dato di fatto – ha continuato Succurro – è che, sin dalla nascita della conurbazione, i nuovi residenti si sentivano parte di una città nuova ed unica, di cui coglievano e colgono tutte le complessive utilità. Oggi ci si divide solo sul come gestire in maniera soddisfacente per tutti i cittadini interessati questa realtà, di fatto già unitaria».
«Opportunamente, il disegno di legge regionale in discussione – ha ricordato Succurro – affida a tutti i cittadini dell’area urbana la scelta del nome del nuovo Comune unico. Vi sono importanti motivi a favore dell’unificazione amministrativa del territorio: la gestione dei trasporti, la sua sostenibilità economico-finanziaria, i vantaggi di una pianificazione urbanistica unitaria. La verità, comprensibile dal punto di vista umano ma non da quello istituzionale, è che la fusione dei tre Comuni non è ritenuta conveniente da singoli operatori politici locali, perché – ha contestato Succurro – vi sarebbe maggiore difficoltà a essere eletti con pochi voti ma sicuri. Sarebbe invece il caso di essere più ottimisti e di non tenere lo sguardo basso».
Sul tema della Città Unica, lo scorso 4 novembre una rappresentanza del Comitato Cittadino di Rende costituito in merito alla questione della Città Unica Cosenza-Rende-Castrolibero, è stata ricevuta dal Sindaco di Cosenza Franz Caruso presso il Municipio di Piazza dei Bruzi.
«È stato un incontro molto cordiale – viene spiegato in una nota – nel corso del quale abbiamo espresso, al primo cittadino di Cosenza, la nostra posizione sulla Proposta di Legge Regionale, illustrando il percorso da noi avviato con la prima Assemblea Popolare e consegnando il documento approvato nel corso della stessa, contenente anche la relazione tecnico-giuridica del prof. D’Ignazio».
«Con il sindaco Caruso – continua la nota – ci siamo trovati d’accordo sulla totale contrarietà al percorso legislativo prospettato dal Governo Regionale, a condivisione delle nostre medesime perplessità in merito ad un disegno privo di linearità e gradualità, in cui sono evidenti i deficit di democraticità della proposta di Legge».
«In chiusura dell’incontro – conclude la nota – abbiamo convenuto di mantenere alta l’attenzione dei cittadini sul tema e, se necessario, di porre in essere ogni azione utile a tutelare i legittimi interessi delle nostre comunità». (fc)