La sottosegretaria Anna Laura Orrico: i fondi per il Sud e la Calabria ci sono

La sottosegretaria ai Beni Culturali, la consentina Anna Laura Orrico, pentastellata, è l’unica calabrese del Governo Conte 2. A proposito del Recovery Plan e delle polemiche scoppiate dopo l’articolo-denuncia di Calabria.Live sulla beffa dei fondi irrisori destinati alla Calabria, ha dichiarato alla Gazzetta del Sud che i fondi per il Sud e la Calabria ci sono e ci saranno.

«È legittimo e comprensibile – detto al giornalista Antonio Ricchio della Gazzetta – che si apra un dibattito, anche anima­to, riguardo gli investimenti del Reco­very Plan per il Sud e per la Calabria. Io, però, ritengo che i fondi per il Meridio­ne e per la mia terra ci saranno e saran­no investiti in maniera efficace».

Se­condo Orrico – riferische Ricchio –, «bisogna, tuttavia, con­siderare anche due elementi essenzia­li affinché la discussione sia completa. Il primo è che la destinazione finale delle risorse seguirà un iter parlamen­tare, quindi il tema sarà ampiamente discusso e massima sarà l’attenzione dei parlamentari calabresi e meridio­nali del MSS che vigileranno e soprat­tutto lavoreranno, me compresa in prima linea, affinché le aspettative dei territori non vengano mortificate ma, anzi, sostenute e realizzate. D’altron­de, ai ministri competenti, alcune que­stioni come Gioia Tauro, l’arteria joni­ca stradale e ferroviaria e l’Alta velocità Salerno-Reggio sono state già solleva­te ed è stato fatto notare come siano strategiche per lo sviluppo dell’intero Mezzogiorno e del Paese. Il secondo punto di cui parlavo, invece, è che il Re­covery Pian prevede progetti imme­diatamente cantierabili con risorse che debbono essere spese nell’arco di sei anni, quindi è necessario che la Calabria sia effettivamente pronta alla sfida». (rp)

Ballottaggio Reggio: deludente il confronto alla Gazzetta tra Falcomatà e Minicuci

Se non fosse per i commenti dei social che hanno accompagnato l’ora di quasi diretta (disastroso il collegamento dalla redazione reggina della Gazzetta del Sud, con continue interruzioni e un audio inascoltabile, guidato dagli incolpevoli – tecnologicamente parlando –  Piero Gaeta e Giuseppe Lo Re), si potrebbe dire che il confronto tra il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà e lo sfidante Antonino Minicuci è stato pressoché deludente e, a volte, abbastanza noioso. Lo stile tra i due candidati è evidentemente diverso: Minicuci attacca su molti fronti sventolando documenti e lettere (inclusa una di censura di Oliverio sull’amministrazione del suo stesso colore politico), Falcomatà respinge al mittente e snocciola cifre e dati.

È tutto un dejà vu, con grande delusione chi quanto si aspettavano qualche fremito che incentivasse i pentiti del non-voto ad andare, almeno a questa importante tornata, alle urne. Nessuno dei due ha voluto anticipare i nomi della Giunta che ognuno ha già in mente, se non un timido accenno di Falcomatà a un probabile inserimento di Saverio Pazzano (La Strada, sinistra alternativa a Falcomatà) che – naturalmente ha una cambialetta da poco più del 7% di voti da presentare all’incasso – e il fumoso prevedibile utilizzo in Giunta di un paio di esterni (secondo Minicuci) per un assessorato di peso come i Lavori Pubblici e il Turismo. Ogni riferimento a persone o cose era banalmente non casuale. I commenti su Facebook, (2805, per la cronaca), tra sfottò e insulti, in eguale misura per entrambi i candidati, hanno confermato che la città è davvero divisa in due. Il ballottaggio appare sempre più un referendum su Falcomatà, sui suoi sei anni da sindaco e di consiliatura. Nessuno azzarda un qualsiasi pronostico perché la sfida, non è difficile che avvenga, si potrebbe consumare su poche centinaia di voti di distacco, l’uno dall’altro. La cosa bizzarra è che il “nuovo” che si propone è un “vecchio” signore e il “vecchio” che si ricandida è un “giovane”: a parti invertite, c’è davvero il rischio di confondersi nell’imbarazzo della scelta.

Oggi si replica con una nuovo confronto tra i due aspiranti sindaci negli studi di ReggioTv, dove almeno la tecnologia non tradirà le aspettative, e in serata su LaC, televisione del Vibonese. A ReggioTv il confronto sarà mediato dal direttore Francesco Chindemi che ha reso, in queste settimane, un ottimo servizio ai reggini con un’informazione sempre corretta e puntuale e interviste ai candidati che hanno consentito a chi ascoltava di farsi un’opinione più precisa su progetti, programmi e obiettivi. Il confronto su LaC sarà guidato dal direttore Pasquale Motta. (s)

Cordoglio in Calabria per Gianni Morgante, il galantuomo editore di Gazzetta del Sud

Vasto cordoglio in Calabria per la scomparsa di Gianni Morgante, presidente della società editrice della Gazzetta del Sud, il più diffuso quotidiano della regione. Morgante, 89 anni, giornalista e manager è stato uno dei protagonisti del giornale, fin dalla nascita. Assunto il primo giorno del giornale, il 12 aprile 1952, dapprima come dimafonista e poi diventato, pian piano, giornalista nel 1960, caposervizio, segretario di redazione e quindi caporedattore, artefice insieme con il direttore Nino Calarco del grande successo diffusionale della Gazzetta in Calabria e in Sicilia. Nel 1988, alla scomparsa dell’on. Uberto Bonino fondatore e proprietario della Gazzetta, divenne amministratore delegato, per poi assumere il ruolo di presidente nel 1991. Sulle sue orme il figlio Lino Morgante, direttore editoriale e amministratore delegato della Gazzetta.

Morgante era un galantuomo d’altri tempi, ma allo stesso tempo un giornalista di razza, cronista meticoloso, attento segretario di redazione e ottimo organizzatore, quindi uomo-macchina, con ruoli di capo della redazione centrale e poi preciso manager, come pochi. Si devono a lui i successi della Gazzetta del Sud che aveva raggiunto punte diffusionali di estrema rilevanza in Calabria (tanto che venne costruito a Rende uno stabilimento tipografico in grado di coprire le esigenze di tutta la regione). (s)

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Messaggi di vicinanza e cordoglio sono stati espressi dal mondo politico calabrese. Il sen. Marco Siclari ha detto che «La scomparsa di Giovanni Morgante lascia un vuoto non solo nella sua famiglia, alla quale va la mia sincera vicinanza, ma in tutto il mondo dell’informazione perché allo stesso tempo è scomparso un grande uomo e l’anima della Gazzetta del Sud. A tutta la redazione che oggi piange la morte del suo editore, va il mio abbraccio e il mio cordoglio».

L’on. Wanda Ferro ha ricordato che «Morgante ha dedicato una vita alla “Gazzetta”. Assunto come giovane stenografo 67 anni fa, è stato cronista di giudiziaria, diventando negli anni caporedattore, fino ad essere nominato amministratore delegato e poi presidente. In questa lunga carriera è stato l’esempio di un giornalismo equilibrato e obiettivo, capace di raccontare con i fatti la storia e i cambiamenti della società siciliana e di quella calabrese. La mia vicinanza è rivolta a tutta la famiglia della “Gazzetta del Sud”, e in particolare ai tanti giornalisti che nel solco tracciato da Gianni Morgante lavorano ogni giorno per assicurare ai cittadini il diritto ad una informazione libera e autorevole».

«Con la scomparsa di Giovanni Morgante, – ha dichiarato il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio –  viene meno una figura che è stata l’anima di un quotidiano che ha fatto da ponte tra la Sicilia e la Calabria. Ho conosciuto personalmente Giovanni Morgante, per averlo incontrato in diverse occasioni, ultima delle quali la presentazione del nuovo progetto editoriale a Messina e ho avuto modo di apprezzarne le qualità umane oltre che imprenditoriali. Si sentiva un calabro-siculo ed amava ricordare le sue origini calabresi. Suo nonno, infatti, era nato a Palmi è questo, ritengo, un fattore non secondario della dimensione calabro-siculo della Gazzetta del Sud, una testata che è divenuta nel corso dei decenni “il quotidiano dei calabresi” in ogni angolo di questa regione. È stato un convinto assertore delle ragioni del sud e del suo riscatto al punto da essere un meridionalista sempre pronto a dare il suo contributo per meglio sostenere le battaglie per lo sviluppo dei territori che da sempre vivono una condizione di difficoltà economiche e sociali. L’importante progetto editoriale portato avanti con lungimiranza ed intelligenza da Giovanni Morgante, in tanti anni di impegno sempre in prima linea – conclude il presidente della Giunta regionale – perde una colonna portante e crea un vuoto difficilmente colmabile».

Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto ha espresso il cordoglio dell’assemblea: «Se n’è andato un galantuomo, una persona perbene. Un pioniere dell’editoria nel Mezzogiorno, dotato di visione e progettualità grazie alle quali ha realizzato un grande giornale italiano e un gruppo editoriale di altissimo livello. Il suo nome – prosegue Irto – sarà indelebile nella storia del giornalismo e dell’editoria pura nel Mezzogiorno e nel Paese. Il presidente Morgante, un uomo d’altri tempi di poche, chiare e solide parole, amava profondamente la Sicilia e la Calabria e non è un caso che Gazzetta del Sud sia riuscita a divenire in breve tempo il punto di riferimento per l’informazione in entrambe le regioni, costruendo un ponte di legami giornalistici ma soprattutto culturali, in un’area dello Stretto che grazie alla Gazzetta è divenuta prima un sogno e una prospettiva, poi una grande realtà socio-economica, culturale, politica e universitaria».

Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha tracciato un perfetto profilo dello scomparso: «Ci sono personalità – ha dichiarato – che con il loro coraggio visionario riescono a  segnare un’epoca. Il ricordo di Giovanni Morgante rimarrà  indelebile tra quegli uomini che attraverso la sfida dell’informazione hanno  contribuito a far crescere la Calabria. Un merito raro. Il periodo che su impulso del cavalier Uberto Bonino – prosegue  Occhiuto –  ha visto nascere il grande quotidiano che fa tutt’oggi da  ponte tra Sicilia e Calabria e che detiene uno spazio nazionale di  rispetto, rappresenta nella storia della nostra terra un riferimento di speranza laboriosa di contro a quell’immaginario che ci dipinge atavicamente succubi e lagnosi. Un esempio dunque a cui guardare quello del presidente Giovanni Morgante, pensando a tempi migliori con lo stesso spirito di arguta lungimiranza. Alla moglie Maria, al figlio Lino, amministratore delegato e direttore editoriale della Ses, ai figli Katya e Maurizio, e all’intera famiglia della Gazzetta del Sud, giungano – conclude Mario Occhiuto – le mie più sentite condoglianze».

Il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà ha dichiarato di unirsi «al dolore di Lino Morgante e dei familiari tutti per la scomparsa del padre Gianni, la cui grande e proficua azione ha prodotto la nascita del più importante network editoriale del Mezzogiorno. La Gazzetta del Sud, che Gianni Morgante ha condotto con ingegno e perizia per tanti anni – ha dichiarato il sindaco – è la rappresentazione plastica del legame indissolubile che unisce Messina e Reggio; la Ses Gazzetta Gds sarà il motore propulsivo che consentirà all’area metropolitana dello Stretto di diventare qualcosa in più di un’espressione geografica». (rrm)

  • Domani dalle 10,30 alle 19 la camera ardente nello stabilimento SES di via Uberto Bonino a Messina. I funerali si terranno lunedì alle 16 nella Cattedrale di Messina.

La direzione e la redazione di Calabria Live sono vicini ai familiari del Presidente Morgante e a tutta la famiglia della Gazzetta del Sud.

MATTARELLA: LA GAZZETTA DEL SUD PONTE CULTURALE TRA CALABRIA E SICILIA

16 settembre – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio pubblico inviato ieri all’amministratore delegato della Gazzetta del Sud, Lino Morgante, ha sottolineato come sia stato costruito un ponte editoriale e culturale tra Calabria e Sicilia, con la nuova realtà d’informazione che vede associato il Giornale di Sicilia alla Gazzetta. Il messaggio è arrivato in concomitanza della rinnovata veste grafica della Gazzetta (dal 1952 punto di riferimento essenziale dell’informazione in Calabria) e poco prima della grande festa di beneficenza GDShow organizzato da GDS Media&Communication assieme al gruppo editoriale SES (Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud) al Teatro greco di Taormina dove sì è registrato l’en plein stagionale (4425 spettatori).
«L’intento del rilancio di due testate significative e cariche di storia come la Gazzetta del Sud e il Giornale di Sicilia  – scrive Mattarella nel suo messaggio – appare tanto più meritevole in un contesto, quello del Mezzogiorno, in cui la battaglia per l’affermazione dei valori costituzionali e della legalità è particolarmente meritoria».
«Si tratta di un impegno di valore culturale e sociale, la cui essenza trova riscontro nell’arricchimento del tessuto civile dei territori ai quali i due giornali si dirigono. Una stampa credibile, sgombra da condizionamenti di poteri pubblici e privati, società editrici capaci di sostenere lo sforzo dell’innovazione e dell’allargamento della fruizione dei contenuti giornalistici attraverso i nuovi mezzi, sono strumenti importanti a tutela della democrazia. Questa consapevolezza deve saper guidare l’azione delle istituzioni.
«L’incondizionata libertà di stampa costituisce elemento portante e fondamentale della democrazia e non può essere oggetto di insidie volte a fiaccarne la piena autonomia e a ridurre il ruolo del giornalismo. La Gazzetta del Sud e il Giornale di Sicilia hanno da pochi mesi costruito un ponte, editoriale e culturale, tra Calabria e Sicilia investendo sulla forza del loro radicamento e su sinergie idonee ad affrontare le difficili sfide del nostro tempo.
«L’impegno sviluppato dai corpi redazionali, dai reparti tecnici e grafici, dai direttori, dall’editore, è promessa di rinnovato fervore e prova di fiducia nei confronti delle opinioni pubbliche dei lettori di queste regioni, è motivo di soddisfazione e speranza, in un mercato editoriale attraversato da non poche tensioni. Il rafforzamento di voci espressive delle realtà del Mezzogiorno rappresenta un servizio reso all’intero Paese: il pluralismo e la libertà delle opinioni – condivise o non condivise – sono condizioni imprescindibili per la democrazia. Sono certo che la vostra fatica quotidiana, come già nel passato, aiuterà a rappresentare realtà dei vostri territori, i loro problemi e le loro attese, contribuendo a renderle protagoniste. A questo lavoro e a questo sforzo sono lieto di augurare ogni successo».

Nella foto di copertina: Antonio Ardizzone, Lino Morgante, Pippo Baudo e Salvo La Rosa alla serata di beneficenza di Taormina 

La serata di beneficenza della GDS al Teatro greco di Taormina: 4425 spettatori, record dell’anno