A Rino Barillari, Gianluigi Greco e Gerardo Sacco il Premio Mozia

di PINO NANOIl prestigioso “Premio Mozia 2024” sarà assegnato quest’anno in Sicilia, sabato sera 21 settembre, a tre calabresi eccellenti in colpo solo. 

Si tratta di Rino Barillari, il The King dei paparazzi italiani, grande maestro della storia della fotografia in Italia e famosissimo all’estero per gli scoop mondiali che portano il suo nome. Lui originario di Limbadi, un paesino della provincia di Vibo Valentia dove da bambino porgeva le pizze cinematografiche allo zio che poi le sistemava in macchina per il loro piccolo cinematografo di famiglia. Una storia simile a quella raccontata da Giuseppe Tornatore per il suo “Cinema paradiso”. 

Dopo di lui, ma solo in ordine alfabetico uno dei figli oggi più illustri dell’Università della Calabria, il prof. Gianluigi Greco, direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica dove insegna il professore austriaco Georg Gottlob, padre riconosciuto dell’Intelligenza Artificiale, e con cui Gianluigi Greco ha collaborato e lavorato a lungo.

Con loro a Marsala, o meglio sull’Isola di Mozia che è una delle perle archeologiche rare del Mediterraneo (da qui il nome del Premio), ci sarà Gerardo Sacco, per certi versi anche lui ormai “Professore di arte orafa”, soprattutto dopo il grande successo riscosso dalle sue lezioni agli studenti dell’Unical e di centinaia di altre scuole superiori in giro per l’Italia.

Ad ufficializzare i loro nomi e la scelta definitiva della giuria e del Comitato Scientifico del Premio è stato il Presidente Gianni Letta, il quale ha ricordato nel corso di una conferenza stampa tenutasi al Circolo Canottieri dell’Aniene di Roma che il Premio nasce per valorizzare la storia archeologica del sito di Mozia e per spingere l’Unesco a riconoscere Mozia patrimonio dell’umanità.

La nascita del “Premio Internazionale Mozia” è stata fortemente voluta dall’Associazione Strada del Vino Marsala – Terre d’Occidente e dal “Vomere”, con il supporto della Fondazione Whitaker.

«Abbiamo un solo obiettivo – spiega Salvatore Lombardo, tra l’altro presidente delle Strade del Vino di Marsala – e l’obiettivo è premiare le eccellenze italiane ed internazionali, ma soprattutto rilanciare alla ribalta nazionale l’Isola di Mozia così ricca di storia e di bellezze paesaggistiche e naturalistiche perché diventi Patrimonio dell’Unesco».

Ma insieme al notaio Salvatore Lombardo – fra l’altro lui anche ex sindaco di Marsala e personaggio di primissimo piano della vita politica e sociale siciliana – c’è anche il periodico più antico di Sicilia “Il Vomere” diretto dalla giornalista Rosa Rubino, e che ha fatto di Mozia e della sua storia il leitmotiv di una campagna promozionale senza precedenti «ma lo facciamo – dice la famosa giornalista siciliana – perché Mozia diventi davvero e prestissimo Patrimonio dell’Umanità».

Ma ecco le motivazioni ufficiali di questi tre illustri figli di Calabria che Gianni Letta leggerà nel corso della cerimonia ufficiale di sabato sera.

Rino Barillari

«Per aver saputo raccontare la storia e la trasformazione del Costume italiano usando semplicemente la sua macchina fotografica, e per aver reso famosa in tutto il mondo la strada oggi più frequentata di Roma, Via Veneto. Ma anche per aver utilizzato le immagini della “dolce vita” per rappresentare al mondo un’Italia felice e tranquilla. Ma anche per aver saputo raccontare la drammaticità degli anni bui della Repubblica, dai primi aliti del terrorismo alla morte di Aldo Moro».

Gianluigi Greco

«Maestro innovatore, interprete e traduttore materiale, dei grandi misteri legati all’Intelligenza Artificiale, team leader di un gruppo di ricerca che ha regalato al Paese la consapevolezza di essere oggi noi italiani tra i primi al mondo in un settore, quello degli algoritmi dove per anni noi siamo sempre stati secondi».

Gerardo Sacco

«Per la straordinaria bellezza dei suoi capolavori orafi, maestro orafo ma anche mirabile protagonista della storia del cinema grazie alla rassegna dei gioielli realizzati per film e attori di primissima fila. A Lei per aver inseguito e continuato a tramandare la tradizione dei grandi artigiani italiani nel mondo». (pn)

Gerardo e Viviana Sacco illuminano la Mediterranea tra tradizione e innovazione

di ELIANA GODINONell’incantevole scenario dell’Aula Magna “Ludovico Quaroni”, Plesso di Architettura  dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il 29 febbraio si è dipinta una mattinata destinata a lasciare un’impronta profonda nell’animo di coloro che hanno avuto il privilegio di  farne parte. L’evento, intitolato Gerardo Sacco Designer e organizzato con cura dalla  professoressa Aurora Pisano insieme ai professori Francesco Armato e Nino Sulfaro, ha inaugurato  il secondo semestre dei corsi triennali e magistrali in Design per le culture mediterranee dell’Ateneo reggino.

Sotto lo sguardo attento degli studenti e dei presenti, si sono delineate due  figure straordinarie, simboli di passione per il proprio mestiere, di creatività inesauribile e di un  legame familiare indissolubile: il Maestro Gerardo Sacco e sua figlia, Viviana Sacco,  amministratrice dell’Azienda Gerardo Sacco

Siamo stati testimoni di un viaggio attraverso il passato, guidati dalla voce autorevole e ispirata del  Maestro Sacco, che ha dipinto con maestria il percorso creativo intitolato Dalla Magna Grecia al terzo millennio. In ogni parola, nelle sfumature dei suoi racconti, c’era la testimonianza di una vita dedicata all’arte, alla ricerca della bellezza e alla valorizzazione delle radici profonde della  nostra storia mediterranea. Nonostante le sfide e le difficoltà che hanno segnato il suo cammino, iniziato nella povertà, Gerardo Sacco è stato in grado di rialzarsi e trasformare la sua passione per l’arte in una vita piena di successi e realizzazioni. Il suo percorso è stato un viaggio di rinascita,  un’opera d’arte in sé, che ha dimostrato la straordinaria forza dell’animo umano nel superare gli  ostacoli e perseguire i propri sogni. 

Durante il suo intervento, il Maestro Sacco ha toccato le corde più profonde dell’anima, rivelando  come il mondo arbëreshe abbia rappresentato per lui un’immensa fonte di ispirazione artistica.  Attraverso le sue parole, abbiamo potuto percepire la sua profonda connessione con le radici  culturali e storiche della Calabria, e come queste abbiano plasmato il suo spirito creativo e la sua  visione del mondo. E poi c’era Viviana, una figura radiosa che ha portato con sé non solo  l’esperienza ereditata da suo padre, ma anche un’anima vibrante di determinazione e innovazione. 

Nel suo intervento intitolato Capacità di innovare per coniugare abilità tecnologiche a tecniche  artigianali, ha saputo incantare l’uditorio con la sua visione audace e il suo impegno a preservare  l’eredità familiare, mentre abbracciava il futuro con fiducia e creatività. 

Ma dietro il brillare dei riflettori e l’applauso caloroso, si celava un legame prezioso e profondo che  ha reso questo evento ancora più straordinario: l’amore e il rispetto reciproco tra padre e figlia. In  ogni gesto, in ogni sguardo scambiato tra di loro, si poteva percepire la complicità di una relazione  

che va al di là dei confini del tempo e dello spazio. Gerardo, con la saggezza degli anni e  l’entusiasmo di un giovane, e Viviana, con la sua determinazione e la sua voglia di innovazione, si  completano a vicenda, creando un equilibrio armonioso che permea l’intero ambiente circostante. Senza dimenticare gli altri due figli, Antonio e Andrea, i quali con il loro impegno e la dedizione  svolgono ruoli altrettanto vitali all’interno dell’azienda. Insieme, costituiscono una squadra coesa e  appassionata, determinata a portare avanti il lavoro e il sacrificio compiuti dal loro padre Gerardo,  con la stessa passione e dedizione che li ha contraddistinti fin dall’inizio.

Infine, nell’abbraccio caloroso dei docenti e degli studenti, si è potuto percepire un momento di  vera gratitudine. Gerardo Sacco, amante della sua terra e dei suoi tesori, ha condiviso con umiltà e  passione il suo straordinario percorso di vita e di arte. Senza ergersi a modello, ma piuttosto come  custode di una ricchezza culturale senza tempo, ha trasportato gli animi presenti in un viaggio  attraverso la bellezza senza confini. Le sue opere, come gemme scintillanti di creatività e  dedizione, continueranno a risplendere nel cuore di coloro che hanno avuto la fortuna di  incrociare il loro cammino con quello di questo grande maestro. Con tale abbraccio, si è scritto un  altro capitolo, carico di emozione e di profonda riconoscenza, che chiude idealmente il cerchio di  questa straordinaria giornata all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. (eg)

Il maestro Gerardo Sacco diventa una tesi di laurea dell’Unical

di PINO NANOAncora una tesi di laurea dedicata al grande artista calabrese Gerardo Sacco, il grande orafo crotonese il cui nome è ormai simbolo iconico di bellezza e di preziosità in tutto il mondo. 

Università della Calabria, Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, Corso di Laurea in Scienze Turistiche, Violanda Nirello, matricola 79070, si laurea con una tesi finale sulla “Storia raccontata dai gioielli” del grande orafo crotonese Gerardo Sacco”. Relatrice della tesi di laurea la professoressa Maria Intrieri.

«È la quarta tesi di laurea che mi viene dedicata all’Università della Calabria- dice commosso Gerardo Sacco – e francamente non mi aspettavo tutto questo onore ancora in vita. Immaginavo sì, che dopo la mia morte qualcuno forse si sarebbe occupato del mio lavoro anche nelle università, ma non avevo messo in conto che tutto questo sarebbe accaduto oggi mentre la mia vita continua invece a scorrere per le vie del mondo».

Per la neo dottoressa Violanda Nirello, «La Magna Grecia non fu solo un insieme di colonie all’interno di un’area geografica ben delimitata, essa fu molto di più, fu un’intera civiltà caratterizzata in quei territori dal fiorire della scienza, della filosofia, della poesia, dell’arte. Le tradizioni di quel tempo vivono tuttora nelle terre che videro la Magna Grecia nascere e fiorire; vivono nei resti dei templi, nelle strade antiche, nei musei, nei miti tramandati e anche nei gioielli dell’arte orafa del maestro Gerardo Sacco». 

Quasi scontato il riferimento alla città natale di Gerardo Sacco: «Crotone da sempre terra fertile per filosofi, scienziati, artisti continua ancora oggi a diffondere la propria cultura nel mondo attraverso i propri figli, che ne onorano le antiche origini greche. È ciò che accade anche attraverso l’arte orafa del maestro Gerardo Sacco, nato e cresciuto nella città moderna erede dell’antica colonia achea, cui si deve la creazione originale di gioielli ispirati ai miti, alle tradizioni, alla storia, all’arte dell’antica città magnogreca». 

La tesi di laurea discussa all’Università della Calabria (“La dedico a mio Padre, Nirello Antonio Giovanni, uomo onesto, intelligente e umile, grazie per avermi fornito gli strumenti per essere forte e libera”) spiega bene che “I miti, le leggende, il legame dell’antica Crotone col santuario di Delfi sono stati, infatti, fonte di ispirazione per l’artista crotoniate: l’antica moneta di Crotone col tripode delfico compare su orecchini, bracciali, collane, mentre la figura forte e importante di Phayllos viene richiamata su ciondoli, portachiavi, gemelli. I gioielli di Gerardo Sacco, tuttavia, raccontano la storia dell’antica Kroton, che affonda le proprie radici nella cultura magnogreca, non solo nel recupero delle antiche credenze e tradizioni, ma anche nella riproposizione delle tecniche antiche utilizzate nella realizzazione di gioielli e oggetti preziosi».

Violanda Nirello dà l’idea in questo suo elaborato finale di aver analizzato a fondo l’arte di Gerardo Sacco, dai suoi primi gioielli alle sue ultime sculture, perché sono tali le sue creazioni più belle, e ce ne dà un quadro di insieme che è affascinante e anche completo sotto il profilo della ricostruzione storica del suo lavoro: «È affascinante scoprire come dietro la realizzazione di ogni gioiello vi sia la narrazione di antichi miti, il ricordo di antichi eroi e di un tempo che fu. La creazione è frutto di un’ispirazione e quest’ultima spinge chi vede o riceve un gioiello del maestro crotoniate alla ricerca delle origini delle storie tramandate. Attraverso i gioielli del brand Sacco si diffonde cultura poiché anche solo inconsapevolmente chi li indossa sta portando a spasso il passato».

«Ciò che avviene attraverso i gioielli del maestro Sacco – ha aggiunto – è qualcosa di eccezionale, perché non solo il gioiello creato va ad impreziosire la figura di chi lo indossa, ma attraverso questo ornamento prezioso viene raccontata la storia di una civiltà del passato. Non si tratta soltanto della creazione di qualcosa di prezioso e bello, ma della diffusione nel mondo della cultura che li ha ispirati e che in essi trova nuova linfa rinviando, nello stesso tempo, a quei territori che di tale cultura sono stati produttori».

Davanti alla sua commissione di esame, Violanda Nirello spiega in maniera inappuntabile e lucidissima che I gioielli firmati Gerardo Sacco «raccontano la magia, la mitologia, ed il fascino del Mar Mediterraneo, con le sue storie e le sue leggende, un ponte tra passato e presente, che ha tra i protagonisti l’amore dell’uomo per la donna e i valori tramandati di padre in figlio». 

Anelli, orecchini e collane acquistano un valore simbolico, scaramantico. Incarnano la forza ed il coraggio di eroi del passato come Ulisse, che hanno sfidato il mare per arrivare ai loro obiettivi. Quello che è stato si fonde con quello che è adesso, rendendo i gioielli classici ed innovativi allo stesso tempo, adatti in qualunque occasione e capaci di regalare un tocco misterioso ed affascinante al proprio look non appena indossati.

La tesi devo dire è scritta benissimo, scorre come un fiume in piena, ricca di ricostruzioni storiche, di riferimenti classici, di citazioni legate alla Magna Grecia, di analisi e di letture colte, per dei “Gioielli” che raccontano di un Mediterraneo che incanta. 

«Contaminazioni forti, pure e indomabili rendono i Gerardo Sacco Gioielli esemplari e di rara eleganza dalla forza emotiva straordinaria. I gioielli di Gerardo Sacco raccontano una storia. Una storia fatta di magia, credenze, miti e sogni antichi, che dal 1963 affonda le proprie radici nella cultura magno-greca e nella tradizione contadina mediterranea, recuperando metodologie e processi di lavorazione appartenuti al passato».

Ma dentro la tesi di laurea della neo dottoressa non c’è soltanto il racconto di Gerardo Sacco e della sua “bellezza artistica”, c’è anche la storia di una azienda, quella creata dall’orafo crotonese, che oggi è un brand assolutamente internazionale.

«Una delle prime aziende italiane a realizzare linee di monili in argento, mantenendo inalterate quelle che sono le caratteristiche del pezzo unico, ovvero mai perfettamente uguale a un altro perché realizzato tramite tecniche artigianali prive di qualsiasi automatizzazione. Gioielli fatti a mano, dallo stile eclettico e multiforme, interamente pensati, disegnati e realizzati nel laboratorio-bottega del Maestro orafo a Crotone . Così come avvenuto ai Crotoniati del VI sec. a.C., di divenire famosi nel resto del mondo per le loro doti, oggi la storia si ripete attraverso Gerardo Sacco, perché la sua arte è conosciuta in tutto il mondo». 

Il mix di tradizione arte e innovazione – spiega la neodottoressa calabrese – fanno sì che il brand tutto calabrese funzioni e che gli vengano riconosciuti meriti importanti tanto che la storia contenuta nelle sue creazioni viene raccontata anche dalle riviste più importanti del mondo.

Nella tesi di Violanda Nirello non manca naturalmente un’intervista al grande artista crotonese, e alla domanda: «Quando è nata in lei la passione per la Magna Grecia?», il maestro Sacco risponde con la sua eterna e disarmante semplicità.

«A questa domanda è molto semplice rispondere: è nata con me! Quando vivi nella Magna Grecia qualsiasi cosa ti parla di questa civiltà. Ricordo quando da bambino per la prima volta mi recai in pellegrinaggio al promontorio Lacinio dov’è situato il tempio dedicato ad Era e guardando quell’unica colonna superstite feci una riflessione: quanta bellezza e magnificenza… Sono proprio fortunato ad essere discendente di questa cultura; in quel momento non sapevo ancora che quello che ammiravo sarebbe stato al centro della mia vita artistica e professionale». (pn)

La Regione chiude le celebrazioni dei Bronzi omaggiando il Maestro Gerardo Sacco

«A Gerardo Sacco, Maestro orafo che per sei decenni ha plasmato il suo destino nelle suggestioni della Magna Grecia, creando gioielli che narrano storie millenarie. Il suo percorso, intrecciato tra tradizione e innovazione, ha portato prestigio alla Calabria in Italia e nel mondo, ispirando le nuove generazioni con un fulgido esempio di intraprendenza, perseveranza e coraggio». Così il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e la vicepresidente Giusi Princi, hanno voluto omaggiare il maestro orafo Gerardo Sacco per i suoi 60 anni di carriera.

E lo hanno fatto alla fine della proiezione del docufilm Semidei, realizzato da Carlo Degli EspostiNicola Serra con la regia di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta e cofinanziato dalla Regione Calabria – Dipartimento istruzione, formazione, pari opportunità – e dalla Fondazione Calabria Film Commission, in occasione delle celebrazioni dedicate al 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, andato in scena a un Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria che ha registrato il sold out.

«Gerardo Sacco – ha rimarcato la vicepresidente della Regione Calabria Giusi Princi nel corso della serata – è l’emblema per eccellenza di un terra operosa e virtuosa, che sa distinguersi ed emergere nonostante tutte le difficoltà. Con grande caparbietà e determinazione, partendo dal nulla, con le sue uniche forze, accompagnato unicamente dalla creatività e dalla passione, il Maestro è diventato l’artista che, nei suoi 60 anni di carriera, attraverso i suoi gioielli, ha saputo meglio rappresentare la Calabria, la sua storia, la Magna Grecia, le peculiarità che caratterizzano ogni territorio delle cinque province».

«Oltre che per l’arte – ha evidenziato –, la sua carriera è stata caratterizzata dalle Sue grandi qualità umane: ha sempre sposato tanti progetti umanitari, sostenendo con grande generosità tutte le cause volte a sostenere il sociale, la meritocrazia, la crescita dei giovani. Ed è rimasto sempre umile. Ed è anche questa la sua grande dote. Eppure i suoi gioielli sono stati indossati dalle più importanti star del cinema nazionale ed internazionale, i suoi manufatti artistici hanno insignito personalità celebri a livello mondiale, le sue idee hanno arricchito alte cerimonie di Stato così come eventi internazionali dello spettacolo».

«Tutto ciò – ha infine osservato la vicepresidente Princi – la non ha mai scalfito la sua umanità e quel suo tipico stare con i piedi per terra. Ha deciso di investire sulla Calabria e in Calabria, portando sempre alta la sua identità e le sue radici. All’artista, all’uomo umile, generoso e perbene, la Regione dice grazie, per avere sempre raccontato e rappresentato con fierezza, in Italia e nel mondo, l’immagine più bella della Calabria e della sua gente».

Semidei è stato presentato in anteprima alla 20esima edizione delle “Giornate degli autori” nella sezione “Notti veneziane” alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia. È stato presentato inoltre a Nairobi in Kenya, nei prossimi mesi anche in Giappone a Tokyo, in Portogallo a Lisbona e in altri importanti Festival internazionali”.

Scritto da Armando Maria Trotta, Giuseppe Smorto, Massimo Razzi e Fabio Mollo, ripercorre mezzo secolo di storia raccontando la vicenda dei Bronzi di Riace, i due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972, dopo duemila anni passati sott’acqua. Attraverso interviste, documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto, il documentario ripercorrer periodi storici significativi grazie a preziosi materiali d’archivio e alle suggestive testimonianze di esperti e storici. (rrc)

A Istanbul celebrati i 60 anni di carriera del Maestro orafo Gerardo Sacco

«Le mie creazioni traggono ispirazione dalla tradizione, ma sono anche il prodotto dell’innovazione, raccontano sempre una storia e nascono da una esperienza di vita». È quanto ha detto il maestro orafo calabrese Gerardo Sacco, nel corso dell’evento, svoltosi a Istanbul, per celebrare i suoi 60 anni di carriera.

Un traguardo che è stato onorato a Palazzo di Venezia, su invito dell’ambasciatore d’Italia in Turchia, Giorgio Marrapodi e organizzato nel corso dell’evento Meeturkitaly.

Sacco ha condiviso con il pubblico – figure illustri della moda, dello spettacolo e dell’imprenditoria sul Bosforo – le sue esperienze da “creativo libero e totale” e disegnatore di gioielli unici, intervistato dall’esperto di diplomazia culturale Giuseppe Manica.

Una scalata al successo realizzata grazie a coraggio, visione, affetto nel contesto famigliare e sacrificio, dai primi esperimenti in bottega fino alle dive del grande cinema (da Liz Taylor a Glenn Close, da Monica Bellucci a Maria Grazia Cucinotta), passando per opere teatrali leggendarie.

L’Ambasciatore Marrapodi, nell’introdurre la serata e ricordando il contributo del Maestro Sacco alla promozione del nostro Paese nel mondo, ha valorizzato l’unicità della sua opera (ben testimoniata da alcuni, iconici gioielli esposti a Palazzo), testimone di una «storia italiana» dalla Calabria degli anni ’60 fino ai più prestigiosi palcoscenici del mondo, proiettata oggi verso il futuro e con salde radici mediterranee. (rrm)

Gerardo Sacco è cittadino onorario di Santa Sofia d’Epiro

In una notte scintillante di stelle e di emozioni, il cuore di Santa Sofia d’Epiro ha trovato un nuovo gioiello da incastonare nella sua corona di eccellenze: il Maestro orafo Gerardo Sacco. L’atmosfera magica della festa patronale si è fusa con l’eleganza delle creazioni di Sacco, creando un’armonia unica in cui l’arte e la devozione hanno danzato insieme.

Era il 2 maggio scorso quando il Maestro Sacco, con la maestria che solo le mani di un artigiano virtuoso possono esprimere, ha consegnato nelle mani di Sant’Atanasio il Grande la “Chiave della Città”. In quell’istante, il passato e il presente si sono intrecciati, e l’arte ha abbracciato la tradizione. Non è stato solo un oggetto, ma un simbolo di connessione profonda tra il Maestro e la comunità di Santa Sofia d’Epiro devota al santo patrono.

L’invito a diventare cittadino onorario è un riconoscimento al valore di un uomo che ha dedicato la sua vita all’eccellenza artigianale e alla difesa delle radici culturali delle comunità arbëreshë. L’annuncio, fatto dal sindaco Daniele Atanasio Sisca, ha decretato una serata tutta dedicata al Maestro, ricca di emozioni e di riflessioni.

L’evento si è aperto con le note trascinanti e balcaniche del gruppo folkloristico Shqiponjat e le armonie del Coro Polifonico “Sofioti Cantores“, diretto da Daniela Bifano. Ma è stata Maria Teresa Conte, in un abito tradizionale arbëreshë, a presentare la serata con grazia e autenticità.

Gli interventi istituzionali hanno dimostrato quanto il Maestro Sacco sia un faro di ispirazione per la comunità. Rosa Correale, vice prefetto vicario della prefettura di Cosenza, ha portato i saluti del Prefetto e ha sottolineato l’importanza di personalità come Sacco nell’arricchire il patrimonio culturale. Il Papas Pietro Lanza, protosincello della diocesi di Lungro, ha sottolineato la necessità di preservare il patrimonio arbëreshë, lodando il lavoro costante del Maestro e delle comunità.

Ma il momento culminante è stato quando il sindaco Daniele Atanasio Sisca ha aperto una “seduta speciale” all’aperto del Consiglio Comunale. L’unanimità e la passione dei membri del consiglio hanno reso palese l’entusiasmo della comunità. In quell’istante, l’applauso scrosciante ha suggellato un legame tra Sacco e Santa Sofia d’Epiro che sarà indelebile.

Sotto il cielo stellato, un Gerardo Sacco emozionato ha ricevuto la cittadinanza onoraria, simbolo di gratitudine e ammirazione. Nel suo discorso, ha espresso il suo affetto per la comunità e ha reso omaggio al sindaco Sisca, che ha saputo riconoscere e valorizzare il suo impegno.

L’evento ha toccato anche le corde dell’arte e della creatività. Le modelle, sfoggiando le creazioni del Maestro, hanno portato in passerella il lusso e l’eleganza dei suoi gioielli, alternando i diversi periodi della sua arte. Alcuni gioielli ispirati al mondo arbëreshë, altri utilizzati nel periodo in cui il Sacco ha lavorato con Franco Zeffirelli. Tuttavia, la serata ha riservato un’inaspettata sorpresa quando Gerardo Sacco ha chiamato sul palco Eliana Godino, autrice del libro Ritratti del Sud – Storie, Volti, Eccellenze di Calabria. In un momento di autentica gratitudine, Sacco ha rivelato il ruolo fondamentale di Eliana nella sua presenza a Santa Sofia d’Epiro, di cui lei è originaria.

La serata ha offerto un palcoscenico a voci importanti, come il sindaco Ernesto Madeo, sindaco di San Demetrio Corone e commissario della Fondazione regionale dell’Arberia, Angelo Viteritti del Lions Club Arberia e una rappresentanza del Rotary Club di Acri. I loro interventi hanno riaffermato l’importanza dell’unità tra le comunità. Presente anche il sindaco di San Cosmo Albanese, Damiano Baffa.

Oggi, Gerardo Sacco è più di un Maestro orafo: è un cittadino onorario di Santa Sofia d’Epiro, una gemma preziosa nel tesoro di questa comunità. La serata incantata ha segnato un capitolo nuovo e luminoso nella storia condivisa di un uomo e di una città che si sono abbracciati con affetto e ammirazione. (rcs)

La bella rassegna di cultura arbëreshë a Vaccarizzo Albanese (CS)

Una bella, bellissima rassegna di cultura e tradizioni arbëreshë a Vaccarizzo Albanese (Vakarici), giunta ormai alla sua 40sima edizione  a celebrare la centralità del territorio nell’enclave albanese della Calabria.

La cosa che più ha caratterizzato la rassegna è stata la riproposta della “serenata regale”, quella che un tempo nel cuore della notte svegliava tutti gli abitanti. E la Serenata di Santa Sofia d’Epiro ha conquistato il consenso della giuria presieduta da Italo Elmo e composta da Mimoza Belteshi, Andrea Kokeri, Giuseppe Liguori, Teresa Rossi, Franca Vita che ha decretato il vincitore di questa fortunata e partecipata edizione 2023 del Concorso Një Serenatë Mbretërore Në Arbërì. Il gruppo di S. Sofia ha prevalso du quelli di Civita, Lungro e Vaccarizzo Albanese  per il portamento, la regalità e la naturalezza delle donne in costume all’uscita dalla Chiesa e l’interpretazione della dichiarazione d’amore tra musiche e canti della tradizione.

Soddisfattissimo il sindaco Antonio Polilio che ha voluto sottolineare l’impegno che l’Amministrazione continua ad investire nella promozione di esperienze utili a far conoscere la storia e la tradizione arbëresh.

Tra gli ospiti del Festival delcostume arbëreshë il Maestro orafo Gerardo Sacco che nel corso della festa è stato insignito del Premio alla Carriera (60 anni di lunsighiera attività). Una vera e propria festa di popolo che esprimendo il forte senso di appartenenza e l’orgoglio delle radici ha voluto premiare un personaggio simbolo della Calabria migliore: Gerardo Sacco, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo,  porta lustro alla propria terra continuando a rivendicare l’orgoglio delle proprie origini e quel senso di calabresità che contraddistingue tutti coloro che sono andati via. Però Gerardo Sacco non è andato via: è rimasto, con temperanza e carattere nella propria terra, a respirare gli aliti della magna Grecia, sua grande ispiratrice, e trasmettere il messaggio di una terra ricca di storia, con una tradizione millenaria che il mondo ci invidia. La storia di Gerardo Sacco – è ljui stesso a ripeterlo – è fatta di duro lavoro, sacrifici e voglia di arrivare. Il successo premia una grande figura di artista con una creatività sena eguali.

Il Maestro ha presentato una sfilata dei suoi gioielli, tra cui quelli ispirati dalla tradizione arbëreshe. Il premio è stato consgenato dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo che ha anche l’importante delega delle minoranze linguistihe storiche della Calabria. (rrm)

La tiara delle Animelle della Varia di Palmi verrà donata dal maestro Gerardo Sacco

Si svolgerà venerdì 11 agosto, presso la sala del consiglio comunale di Palmi, la storica consegna della tiara delle Animelle da parte del maestro orafo Gerardo Sacco. L’iniziativa rappresenta una delle tappe fondamentali del ricco programma che condurrà la città di Palmi alla trionfale scasata della Varia del giorno 27 agosto.

La cerimonia di consegna della tiara delle Animelle, dono generoso del maestro orafo Gerardo Sacco alla città di Palmi, si svolgerà alle ore 18:30, alla presenza delle più alte cariche istituzionali.

L’amministrazione comunale e la Fondazione Varia di Palmi riceveranno con grande emozione il gioiello che cingerà il capo della bambina eletta in questa edizione della Varia, che verrà poi tramandata da Animella ad Animella quale patrimonio condiviso di una esperienza unica.

La tiara, che verrà presentata e donata alla città, rappresenterà non solo la devozione alla Madonna della Lettera, ma anche l’unità del popolo palmese, con l’auspicio che la comunità tutta possa ritrovarsi saldamente intorno ai valori di unione, solidarietà e fratellanza, che sono propri della Varia. Cingere il capo di una bambina della città con questo prezioso simbolo rimanda ad un potentissimo messaggio di speranza, per il territorio e per tutte le nuove generazioni palmesi e calabresi.

È lo stesso maestro Sacco con queste parole a spiegare in anteprima l’opera: «L’opera è realizzata interamente a mano in oro, argento, diamanti e zaffiri. Ad impreziosire la base 5 agate di colori diversi di chiaro richiamo alle corporazioni. Al centro l’ ”Auspice Maria” monogramma mariano rappresentato dalla stilizzazione di una “A” in brillanti naturali a significare la Luce e di una “M” in zaffiri blu naturali a significare il Cielo; che letteralmente significa “sotto la protezione di Maria” a cornice di tutto delle palme stilizzate sia per l’origine del nome della città ma anche simbolo teologico di regalità, di trionfo e di pace oltre che di martirio».

Sarà lo stesso Sacco, intervenendo alla presentazione, a fornire altri dettagli dell’opera partendo dalla sua personale ispirazione.

L’indirizzo di saluto della giornata sarà di Giuseppe Ranuccio (sindaco di Palmi), Francesco Cardone (presidente del consiglio comunale) e Daniele La Face (presidente Fondazione Varia di Palmi). Intervengono don Silvio Mesiti (già parroco della Chiesa Matrice di Palmi e membro del direttivo della Fondazione Varia) e Gerardo Sacco (Maestro orafo).

Alla cerimonia di consegna saranno presenti Bruno Tigano (in rappresentanza della storica famiglia Tigano cui sono affidate le Animelle) e le Animelle Concetta Cilona e Maria Pia Caminiti. Introduce e modera Mimma Sprizzi (vicepresidente della Fondazione Varia di Palmi). Si ringrazia la Gioielleria Montebianco per la preziosa collaborazione. (rrc)

A Gioia Tauro si celebra Gerardo Sacco

Domani sera, a Gioia Tauro, alle 21, a Villa Celeo, la Città,  insieme alla Fondazione Pina Alessio, l’Onlus Agire, al Polo del Bergamotto, si celebra il Maestro orafo Gerardo Sacco, con un evento a lui dedicato.

Introduce Vittorio Caminiti, presidente del Polo del Bergamotto. Conduce la giornalista Eva Giumbo. La direzione artistica è a cura di Pino Casini.

A Gioia Tauro, dunque, saŕa di scena la creatività di Gerardo Sacco, che è assolutamente originale e personalissima, la quale spazierà continuamente alla ricerca e alla riscoperta delle affascinanti tracce del passato, traendo ispirazione in prevalenza, dall’arte magno-greca e bizantina, rinascimentale, barocca e déco.

Le sue opere, che saranno sfilate, in abiti di scena originali, sono il risultato di un pluridecennale lavoro di ricerca, portato avanti con rigore ed innata sensibilità estetica, fino a sentirsi quasi un archeologo o meglio un antropologo, che è riescito a recuperare lavorazioni, tecniche, forme e materiali propri di quel crocevia di culture che la Magna Grecia ha rappresentato nella storia delle antiche civiltà del Mediterraneo.

Eccezionalmente verranno sfilate quelle opere, che nel 1986 Franco Zeffirelli gli ha commissionato, affidandogli la creazione dei gioielli per il suo Otello, con Katia Ricciarelli e Placido Domingo.

Non mancheranno le opere realizzate per il film “Il Giovane Toscanini”, interpretato da Elizabeth Taylor e Thomas Jowel. Vi saranno i gioielli di scena per l’“Amleto”, con Glenn Close, Mel Gibson e Alan Bates. A rubare l’attenzione del pubblico presente, saranno sicuramente i gioielli di scena per diversi spettacoli teatrali, tra i quali l’”Aida”, che è andata n scena all’Opera di Roma nel 1990, e il “Don Carlos”, con Luciano Pavarotti, in scena alla Scala di Milano nel 1992. Altri monili firmati Gerardo Sacco per il cinema si ritrovano nei film: “Immortal beloved” con Isabella Rossellini e Gary Oldman del 1994, in “Anna Karenina” con Sophie Marceau del 1997, ed in “Padrona del suo destino” del 1998 con Catherine McCormack e Rufus Sewell.

Gerardo Sacco ha consentito di far sfilare anche le creazioni per le più belle trasmissioni televisive italiane: il “Drago alato” per Domenica in, il “Calice della salute” per Serata d’onore, la “Tigre” per Scommettiamo che…?  per produzioni televisive, quali “Piccolo mondo antico” di Cinzia TH Torrini, “Orgoglio”, interpretato da Elena Sofia Ricci nel 2006 e “La freccia nera”, miniserie tv del 2007 diretta da Fabrizio Costa. Ci saranno i preziosi ornamenti per il film di Virzì del 2007 “N (Io e Napoleon)” interpretato da Monica Bellucci e, nel 2010, per l’opera moderna “i Promessi Sposi”, regia di Michele Guardì. (rrc)

A Siderno una serata di grandi emozioni con Gerardo Sacco

di ARISTIDE BAVAUn bagno di folla, sul lungomare di Siderno, ha salutato la celebrazione di Gerardo Sacco indicato come  uno degli esempi più brillanti di arte ed imprenditoria della nostra Regione. L’orafo crotonese la cui arte è stata riconosciuta a livello internazionale  si è “raccontato” ed ha conquistato il pubblico della Locride anche per la sua innata semplicità. 

L’imponente manifestazione voluta fortemente dall’assessore alla cultura Francesca Lopresti ha avuto come epicentro il suggestivo scenario del lungomare proprio ai iedi del monumento al marinaio, luogo simbolo della città. Anche un’immensa luna piena ha fatto da piacevole cornice alla manifestazione e  al defilè delle modelle che hanno indossato le creazioni artistiche del Maestro orafo che ha conquistato anche le star di Hollywood e che si è soffermato nel racconto delle origini delle sue ispirazioni, frutto del connubio del suo genio con la cultura magno-greca e le risorse che connotano il territorio.

Gerardo Sacco, peraltro, non ha fatto sfilare solo i suoi prestigiosi gioielli ma ha offerto al pubblico della Locride anche la possibilità di vedere  gli abiti sartoriali utilizzati negli anni dalle maggiori star internazionali. Tutti arricchiti, ovviamente, dai gioielli che gli hanno fatto conquistare  il Leone d’Oro al Merito e alla Carriera. Una bella serata impreziosita anche dalla presenza del Presidente dell’ Associazione Accademia del Bergamotto, Vittoro Caminiti, che si è soffermato sulle innumerevoli proprietà, proprio del bergamotto, prodotto di grande pregio esclusivo del territorio reggino. Una serata, come ha evidenziato la sindaca Maria Teresa Fragomeni «che ha orgogliosamente celebrato la Calabria e le sue maestrie» è che è stata caratterizzata da un emozionante percorso di cultura, storia e arte con la partecipazione anche dewl poeta dialettale locale Martino Ricupero. Con la celebrazioni di Gerardo Sacco si è voluto offrire anche il volto bello di una Calabria che si sta scrollando, seppure faticosamente, l’etichetta negativa che ha sin qui impedito il suo decollo turistico e che certamente merita migliore fortuna al pari di questa Locride ricca di storia, di cultura e di immense potenzialità.

Anche per questo l’amministrazione comunale ha voluto ringraziare, al termine della manifestazione  lo staff organizzativo del Maestro Gerardo Sacco, l’Associazione-Accademia del Bergamotto, le attività Sidernesi e gli sponsor che hanno contribuito a garantire il successo dell’iniziativa. Aver celebrato il Maestro che ha reso famose nel mondo, con le sue creazioni fortemente identitarie, le nostre origini magno greche, – ha precisato Maria Teresa Fragomeni –  ha significato mostrare il volto migliore della nostra Calabria nella convinzione che il nostro territorio abbia molto da raccontare e mostrare, attraverso il recupero di quel senso di appartenenza e di orgoglio che anima i tanti imprenditori locali che, nelle più importanti vetrine internazionali, esibiscono i prodotti dell’arte e dell’ingegno della nostra terra.

Gerardo Sacco – ha aggiunto – è riuscito a tradurre in chiave contemporanea preziosi manufatti eleganti e raffinati che racchiudono una fascino speciale tra il magico e il simbolico, caratteristiche speciali della Calabria ed è, quindi un grande esempio: ovunque, il Maestro è amato non solo per le sue opere ma anche per il tratto semplice e signorile che solo i grandi sanno mostrare. La serata è stata condotta dalla giornalista Eva Giumbo. La sfilata è stata curata dalle modelle di BergaModel Fashion Academy che hanno indossato oltre agli abiti d’epoca anche  gli storici gioielli, realizzati dal maestro nel corso della sua lunga carriera.  (ab)