Libera Vibo Valentia ha scelto Gerocarne per la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie.
Si tratta di una scelta ovviamente non casuale e le recenti notizie di cronaca delle operazioni antimafia che riguardano il vicino territorio del reggino, lo dimostrano. Una scelta che è una risposta al radicamento di faide ndranghetiste che da 30 anni insanguinano il territorio. Lo scorso 10 marzo, proprio a Gerocarne, si è svolto un importante incontro promosso nell’ambito del progetto antiracket e antiusura ”Economie di Libertà”.
E nelle stesse ore in cui si diffondeva la notizia di un nuovo “locale” di ‘ndrangheta attivo e confederato alla cosca dei Taverniti di Gerocarne, scoperto nella Locride, nel paese del clan lo Stato, Libera, la Fondazione Antiusura ”Interesse Uomo”, la parrocchia, diversi sindaci e molti imprenditori e cittadini si incontravano per parlare del ”coraggio della dignità”, come ha più volte ripetuto il presidente della Fondazione ”Interesse Uomo” don Marcello Cozzi.
«Quando anni fa venne promulgata la legge contro l’usura – ha detto – lo slogan era: ”Denunciare conviene”, ponendo l’accento sulla convenienza economica dell’atto della denuncia. Non basta. Non basta seguire una convenienza per ottenere benefici di tipo economico che pure sono previsti. Occorre, invece, uno slancio maggiore che porti ad avere il coraggio della dignità. La ribellione nei confronti della criminalità che ci priva del bene più prezioso; la nostra libertà».
Il sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo ha richiamato l’estremo bisogno di agire in stretta sinergia, di farsi forza l’uno con l’altro, stigmatizzando le negatività che possano riguardare le singole istituzioni ma quando succede qualcosa di negativo a una, di non fare di tutta l’erba un fascio. «La presenza del procuratore Falvo a Gerocarne, nelle preserre – ha sottolineato il sindaco – è segno che c’è predisposizione, ogni giorno, al dialogo e all’ascolto gli uni degli altri, superando le paure, con una direzione chiara da seguire: ricercare e perseverare la giustizia e la legalità».
«È fondamentale fare rete – ha detto il Procuratore Falvo – perché siamo nella possibilità di dare la spallata finale dopo le tante operazioni che hanno interessato questi territori. Ma dobbiamo unire le forze”. In riferimento al progetto “Economie di Libertà”, il procuratore Falvo ha voluto sottolineare l’importanza della denuncia: “Ogni volta che ci giriamo dall’altra parte perdiamo un pezzo di libertà».
«Ho sempre immaginato che rispetto a determinate situazioni particolari, a certe dinamiche, dobbiamo dare delle risposte che devono essere occasioni per i territori per poter mostrare il loro volto pulito e per uscire da quelle forme di indifferenza e di inerzia», ha detto Giuseppe Borrello, referente provinciale di Libera e responsabile dei presidi di legalità di Limbadi e Cetraro nell’ambito del progetto antiracket e antiusura.
«Questa iniziativa – ha continuato – deve accendere i riflettori affinché il territorio si senta meno periferia rispetto alla necessità di una presenza forte dello Stato e non solo. Dobbiamo aprire e creare percorsi di impegno, coinvolgendo tutte le realtà sociali presenti nel territorio, dalle scuole alla parrocchia. Noi vogliamo essere un impulso per restituire un protagonismo di legalità e di libertà a chi vive in questo contesto». (rvv)