Giacomo Saccomanno collaborerà direttamente col ministro Salvini

Giacomo Saccomanno lavorerà a stretto contato col ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini sia come componente del consiglio di amministrazione della società ‘Stretto di Messina’ sia come consulente esperto.

A succederlo come commissario regionale della Lega, il deputato Rossano Sasso, con l’obiettivo di portarla al più presto a congresso.

Lo ha reso noto la Lega, sottolineando come «nel Centrosud la Lega, e in particolare in Calabria, è in crescita e il lavoro del Ministro Matteo Salvini sulle infrastrutture sta dando i suoi frutti. Basti pensare ai cospicui investimenti proprio in Calabria, senza dimenticare il Ponte dello Stretto». (rcz)

Saccomanno (Lega): Un flop il corteo dei No-Ponte a Messina

di GIACOMO SACCOMANNO – Annunciato come chissà quale imponente manifestazione di contrasto al Ponte si è dimostrata, invece, come un flop millenario! Pochissima gente e di estrazione sinistrosa che hanno lanciato slogan inconsistenti dimostrando di non conoscere assolutamente le vere dinamiche dell’intervento. Li inviterei ad informarsi meglio e, quindi, ad essere ben consapevoli che il ponte è un momento centrale di interventi di grande valenza per la crescita del territorio. A partire dall’alta velocità, che finalmente potrà congiungere Roma-Palermo in poche ore, a finire alla sistemazione del piano viario che presenta gravissime carenze. In conclusione, si può ben dire, che il ponte è un attrattore di sviluppo delle aree e, quindi, una modalità concreta per una crescita della Calabria e della Sicilia, che finora sono state pesantemente abbandonate da una politica che ha sempre negato le sfide internazionali sulle nuove tecnologie per la costruzione di un nuovo meridione.

I tantissimi NO della sinistra sono la dimostrazione più concreta del fallimento della loro politica e della grave responsabilità che si sono assunti nei tantissimi anni di disastroso governo, che ha reso l’Italia debole e insufficiente nei bisogni primari. Una debacle che è costata moltissimo agli italiani, specie nel campo dell’energia e delle infrastrutture. Se oggi i prezzi del gasolio, della benzina, del gas, dell’energia elettrica, ecc., sono schizzati tanto in alto, peggiorando i costi familiari, la responsabilità è unicamente di quella sinistra che ha sempre detto, inspiegabilmente, NO all’uso dei pozzi, alle centrali nucleari, ai rigassificatori, ecc. Ebbene, quel tempo è terminato, anche se ha lasciato sul campo macerie irreparabili, che ora stanno bloccando una possibile crescita dell’Italia che, con fatica, e grazie alla concretezza e lungimiranza del ministro Salvini, potrà ripartire e cominciare a dare speranza ai tanti giovani che son dovuti scappare dalla nostra terra. (gsa)

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Doveva venire Salvini a impegnarsi per il nostro territorio

di GIACOMO SACCOMANNO – Per la prima volta in Calabria la politica nazionale si interessa direttamente e con forte impegno alle infrastrutture per le quali vi è stata, per oltre 30 anni, una continua presa in giro. Tanti annunci e poca concretezza.

Dal ponte all’alta velocità, dal completamento dell’autostrada alle inaugurazioni simulate, dal rigassificatore alla SS. 106! Tante promesse quasi sempre mai mantenute. Matteo Salvini, con coerenza e integrità morale, ha annunciato determinate cose in campagna elettorale e solo dopo qualche settimana dalla formazione del Governo ha affermato che ci sarà un forte finanziamento per tale ultima opera. Le polemiche tante, la concretezza zero per chi vuole solo fomentare queste: come può un intervento strutturale del genere entrare in una manovra urgente per sostenere il momento difficile in cui vive l’Italia, le famiglie, le imprese e i pensionati?

È di notoria conoscenza che la manovra serve per fronteggiare condizioni di estrema urgenza (come ad esempio, per come accaduto, il contrasto al caro energia per famiglie ed imprese e tante altre misure indirizzate a impedire gravi sofferenze di tali settori), nel mentre le infrastrutture e il sostegno alla crescita, trattandosi di provvedimenti strutturali, dovranno entrare in provvedimenti che non sono, certamente, quelli d’urgenza. Le regole sono regole e non si possono calpestare per accontentare questa o quella informazione, certamente non libera ed oggettiva. Il Ministro delle Infrastrutture, correttamente e nel rispetto della legge, ha annunciato che nella manovra di bilancio, che dovrà chiudersi a brevissimo, vi sarà un intervento importante per il completamento della SS. 106.

Questa la volontà politica, che dovrà, poi, confrontarsi con le risorse esistenti ed evitare, comunque, pericolosi scostamenti di bilancio. Fare polemiche su questa corretta azione è, veramente, intollerabile! Il dato sul quale soffermarci è uno solo: per la prima volta, dopo qualche mese dalla formazione del Governo, si parla concretamente delle infrastrutture calabresi e si indicano le strade da percorrere. Cosa mai successa nei 30 anni precedenti. Anzi, per quanto riguarda la SS 106, vi sono zone ove ancora mancano i progetti! Ci chiediamo: cosa hanno fatto i Governi precedenti in oltre 30 anni!

La risposta è sotto gli occhi di tutti: nulla di serio. Oggi, ripetesi per la prima volta, grazie al Governo attuale, alla Lega ed a Matteo Salvini si parla concretamente della realizzazione di un’opera fondamentale come la SS 106 e le polemiche vengono restituite tutte al mittente. (gs)

CALABRIA, IL TRIONFO DI INTERIM E F.F,
ALLA ZES COMMISSARIO A MEZZO SERVIZIO

di SANTO STRATI – È la regione dove trionfa l’interim e il facente funzione è una figura tipica della geografia calabrese: non ci sono titolari, non se ne trovano (?), ma soprattutto non se ne cercano. A causa delle sospensioni provocate dalla Legge Severino o da inchieste giudiziarie, in tutta la Calabria da tempo ormai ci siamo abituati ai facenti funzioni, ovvero sostituti con poteri limitati all’ordinaria amministrazione, in attesa di nuove nomine, di nuove elezioni, o eventuale ritorno dei titolari. L’ultima scandalosa nomina ad interim è di appena qualche giorno fa: il commissario della Zes, il colonnello della Finanza Federico D’Andrea, nominato quattro mesi fa, ha dato le dimissioni per ragioni personali e quindi la ministra per il Sud Mara Carfagna, cui compete la nomina, di concerto con il Presidente della Regione Occhiuto, s’è trovata a individuare un nuovo commissario. Ci sono in Calabria decine di personalità con pagine e pagine di curriculum, competenza e capacità, e qualche volta specifica esperienza, che sarebbero in grado di assolvere all’impegnativo compito di occuparsi (finalmente, dopo sei anni di fumo senza arrosto) della Zona Economica Speciale di Gioia Tauro. Ma evidentemente ai piani alti sconoscono competenze e qualità dei calabresi.

Difatti, cosa fa la ministra, cui abbiamo in più occasioni riconosciuta brillante capacità e pragmatismo esecutivo? Mica nomina un nuovo commissario, chiama, invece, l’attuale commissario della Zes campana, avv. Giuseppe Romano, e gli assegna l’interim della Zes Calabria. Con tutto il rispetto per il commissario campano che ha già il suo da fare con la Zes campana (ma non ci sarebbe anche un evidente conflitto di interesse?) ma che cosa si fa, da parte del presidente Occhiuto – che ha un pur consolidato rapporto di cordialità e amicizia con la Carfagna da quando ricopriva il ruolo di capogruppo alla Camera per Forza Italia –, a subire un’imposizione del genere? Perché, chiamatela come volete, ma è una scelta che non può essere digerita dai calabresi e men che meno avrebbe dovuto essere accettata da Occhiuto. Forse il Presidente era distratto o è stato sepolto dai curricula degli aspiranti commissari e ha preferito lasciare il gravoso incarico alla ministra… Scherzi a parte, ci sembra doveroso rilevare che il Presidente che sta lavorando in modo pazzesco forse dovrebbe fermarsi un attimo a tirare il fiato, guardarsi intorno, cercarsi un po’ di collaboratori giusti e intelligenti (possibilmente con la sola voglia di fare il bene dei calabresi) e mettere mano a un po’ di cose trascurate nella Regione. Si rilegga il Principe di Machiavelli: senza consiglieri adeguati (e preparati) – insegna il dotto fiorentino – non si va da nessuna parte.

La Sanità è la spina nel fianco della Regione, lo sappiamo, e Occhiuto ci sta dando dentro con grande abilità, individuando le risorse giuste per risalire la china. Però, poi, succede che, senza avvisarlo, gli chiudono i punti di primo soccorso nelle località turistiche a stagione già iniziata. Qualcuno lo ha avvisato prima? Ma non è solo la sanità: la reputazione della Regione dovrebbe essere tra le priorità della Presidenza, abbinata a piani di marketing territoriale che – senza offesa per l’assessore competente – sembrano troppo legati all’improvvisazione e alla voglia di apparire più che di fare. A questo proposito, si fa un gran parlare di turismo delle radici: un modo intelligente di conciliare visitatori calabro-discendenti che hanno voglia di scoprire o riscoprire i luoghi che hanno dato i natali ai propri avi, e il gigantesco mercato turistico che quest’idea potrebbe generare in termini di incoming. Si tratterebbe di centinaia di migliaia di calabresi da attrarre a visitare i luoghi delle origini, ma servono incentivazioni serie e non gadget ricordo. Tariffe aeree scontate, buoni carburante, contributi per il soggiorno, organizzazione di visite guidate, etc. E per fare questo, quale migliore auto-promozione di quella che può venire dai calabresi nel mondo? Peccato che la Consulta (un ente ufficiale previsto da una legge regionale) che doveva essere nominata entro due mesi dalle elezioni e dall’insediamento del nuovo presidente ancora aspetta di vedere individuati i suoi componenti.

Presidente Occhiuto, abbia uno scatto d’orgoglio (che di sicuro non le fa difetto, per fortuna) e cominci da subito ad alzare la voce: trovi il commissario ideale per gestire la Zes che non riguarda solo Gioia Tauro ma lo sviluppo dell’intera regione e si prenda la briga di decidere, personalmente, una volta per tutte come comporre la Consulta dei calabresi nel mondo. Una risorsa, quella dei calabresi che vivono fuori della Calabria, che la Regione (come ente) ha sempre sottovalutato e mai utilizzato a dovere. Sono testimonial gratuiti, autentici e appassionati, pronti a offrire il loro tempo e la loro disponibilità per promuovere la loro terra. Che non è dei padri (come sostiene l’assessore Orsomarso con una discutibile campagna di marketing territoriale) ma è di tutti i calabresi. orgogliosi e fieri, specie se lontani, dei luoghi da cui sono partite le loro famiglie di origine. Serve subito un commissario per la Zes, calabrese, che conosca il territorio, e abbia a cuore il bene della Calabria e dei calabresi: persone per bene e competenti ce n’è in abbondanza. La Calabria non ha bisogno di supplenti e vergognosi interim. Di facenti funzioni ne abbiamo già troppi e ne faremmo volentieri a meno. (s)

LA RIVOLTA TRASVERSALE DI LEGA E PD CONTRO LA NOMINA DEL COMMISSARIO AD INTERIM

La nomina ad interim assegnata al commissario della Zes campana, avv. Giuseppe Romano, ha sollevato un polverone di polemiche (più che giuste) in maniera trasversale. SI ribella i democrat, ma anche la lega per voce del suo commissario regionale avv. Gianfranco Saccomanno non le manda a dire.

«Si apprende – scrive in una nota l’avv. Sacomanno – che dopo le dimissioni di Federico D’Andrea, da commissario per la zona economica speciale per la Calabria, forse il ministro per il Sud, Mara Carfagna, abbia indicato a succedere l’avvocato Giuseppe Romano, già Commissario Zes della Campania, giusto decreto del 27 ottobre 2021, registrato alla Corte dei conti in data 24 novembre 2021.

«“L’indiscrezione, dal carattere informale – dice Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega in Calabria – ci lascia perplessi sia nei tempi e sia nei passaggi burocratici. Ci auguriamo, pertanto, che rimanga tale e che non corrisponda al vero. Però, sul punto una piccola riflessione è necessaria”.

«Prima la nomina – dice ancora – di un commissario che in Calabria si è visto ben poco e, quindi, si son persi mesi importanti per portare avanti un progetto di rilevante valore per la nostra regione, poi la indiscrezione sulla indicazione del commissario della Campania che, certamente, avrà tutti i requisiti e professionalità, ma non ha, sicuramente, conoscenza della Calabria, dei suoi territori, dei suoi ambienti e delle dinamiche difficili in cui bisogna operare”.

«E poi ci chiediamo: se nell’ottobre-novembre 2021- prosegue – l’avvocato Giuseppe Romano è stato nominato commissario Zes della Campania può operare anche in Calabria con possibili conflitti di interesse? Ci auguriamo che la indiscrezione sia solo tale e che, finalmente, si guardi alle risorse calabresi che sono tante e che spesso vengono dimenticate per puntare a presunti fari esterni che a volte rimangono solo luci spente”.

«La Lega – conclude – ha tante potenzialità di enorme rilievo e spera di poterle mettere a disposizioni dei calabresi e per la crescita vera della regione, anche se finora ciò non è accaduto».

Anche il gruppo del PD alla Regione ha reagito con particolare veemenza alla nomina del commissario (ad interim) della Zes Calabria.  «Lascia davvero perplessi  la nomina di Giuseppe Romano alla guida della Zona economica speciale dell’area calabrese» – sostengono i consiglieri regionali del Pd Mimmo Bevacqua, Ernesto Alecci,  Franco Iacucci, Nicola Irto e Raffaele Mammoliti che mettono in discussione soprattutto le modalità con le quali si è arrivata alla sua indicazione.

«In pratica il governatore Roberto Occhiuto, accettando supinamente la decisione assunta dalla ministra per il Sud, Mara Carfagna, ha avallato l’indicazione di Giuseppe Romano che già sta guidando la Zona economica speciale della Campania – proseguono i consiglieri regionali – Non mettiamo di certo in discussione meriti e competenze di Romano, ma è inevitabile chiedersi come mai la scelta debba essere ricaduta su un soggetto che è già impegnato in Campania e non potrà dedicarsi a tempo pieno nella nostra Regione che, invece, avrebbe bisogno di una guida stabile per avviare finalmente la Zona economica speciale».

«In Calabria non esistevano altre competenze in grado di assumere questo compito? – chiedono ancora i consiglieri dem – Procedendo in questo modo per nomine così strategiche, cercando quindi solo di compiacere i propri riferimenti politici romani, si finisce soltanto con lo svilire la Calabria e di mettere in secondo piano le sue reali necessità». (rrm)

Giacomo Saccomanno nominato responsabile regionale del Dipartimento Antimafia

Prestigioso incarico per Giacomo Saccomanno,  già Commissario Regionale della Lega, che è stato nominato responsabile regionale del Dipartimento Antimafia.

La scelta è stata operata sul profilo e sulle competenze nel settore, con «la facoltà di rappresentare il Dipartimento in tutto il territorio della Regione Calabria con il compito di supportare le iniziative nazionali, elaborare proposte e contenuti riguardanti i temi più strettamente collegati alle esigenze e istanze regionali, in coerenza con le linee programmatiche condivise dal Dipartimento, al fine di arricchire e diffondere la nostra offerta politica sul territorio e favorire un dialogo costruttivo con enti, associazioni, rappresentanti di categorie e cittadini».

Grande soddisfazione di Saccomanno che, nel ringraziare l’on. Gianluca Cantalamessa e il sen. Matteo Salvini, ha ribadito il pieno e sentito impegno per un percorso di concreta legalità che dovrà partire dalla concezione di liste pulite, oltre che ad una successiva gestione del partito e della cosa pubblica nel pieno rispetto morale e giuridico delle regole e della legge. (rcz)

Sanità calabrese: la Lega chiede azzeramento deficit e stop commissariamento

Azzeramento del deficit e allontanamento di commissario e dirigenti: è questa la ricetta della Lega Salvini Calabria per la sanità.

«I commissariamenti – afferma il commissario calabrese avv. Giacomo Saccomanno – vanno eliminati avendo portato solo una evidente distruzione del sistema sanitario e non avendo avuto gli effetti sperati, il deficit deve essere azzerato da parte del Governo, la Calabria ha diritto di gestirlo con propri competenti uomini, la attuale struttura deve essere totalmente riformata dalle radici con eliminazione delle gravissime condizioni di illegalità esistenti. Il piano sanitario deve essere puntuale e preciso e non può prescindere dalle necessità dei territori e dalle richieste legittime di un servizio adeguato e rispondente alle esigenze della gente. Allo stato quanto sopra riferito non è stato mai attuato dai commissari ed, anzi, è stato peggiorato quello stato minimo di sistema che prima esisteva. Un degrado pesante che è stato causato dalla incompetenza dei commissari e dalle persone che li hanno circondati. Non si comprende, infatti, come possa il sistema essere gestito sempre dagli stessi soggetti che lo hanno ridotto per come oggi lo vediamo e lo subiamo». Secondo Saccomanno «sarebbe assurdo negare la verità e cercare di mistificare gli accadimenti: la sanità in Calabria non si ordina con i militari o con persone che non hanno alcun interesse per la nostra regione, se non quella di incassare lauti compensi. Abbiamo manager calabresi di grande competenza che sono disponibili a dare una mano alla propria terra di origine e che lo farebbero con vero amore e passione. Quindi, la Lega insiste affinché la gestione della sanità sia restituita in mano ai calabresi. Un plauso al Presidente Spirlì che in un momento così difficile abbia voluto aiutare Longo per superare la crisi dei vaccini e portare la Calabria fuori dalle condizioni di quasi inoperosità in cui si era cacciata. Certo, non paiono poi adeguati ed accettabili le nomine eseguite da Longo ed, ancora, la assoluta inefficienza sugli interventi successivi dovuti per potenziare gli ospedali, per aprire le case della salute, per le necessarie e previste assunzione e per rendere migliore l’attuale sistema. Appare, infatti, inverosimile che pur dinnanzi alle sussistenti risorse economiche sia tutto fermo e nessuna attività sia stata eseguita. Ecco la palese incompetenza per la quale i commissari non possono e non potranno più essere accettati». (rp)

Giacomo Saccomanno è il nuovo responsabile della Lega in Calabria

È Giacomo Francesco Saccomanno l’uomo scelto da Matteo Salvini per essere il nuovo responsabile della Lega in Calabria.

«Grazie a Cristian Invernizzi per l’impegno e i risultati di questi anni  – si legge in una nota del leader della Lega – con la Lega che per la prima volta è entrata nel Governo regionale e ha conquistato diversi Comuni: in Calabria vogliamo fare sempre di più e sempre meglio, affidando la Lega a una classe dirigente specchiata, capace e cresciuta sul territorio».

I sindaco della Lega di Taurianova, Roy Biasi, invece, entra nella segreteria politica nazionale come rappresentante degli amministratori del Sud, e sarà il vice segretario regionale con delega agli enti locali.

Le decisioni sono state ufficializzate dopo un incontro con Matteo Salvini che, nell’occasione, si è confrontato anche con il presidente f.f. Nino Spirlì per affrontare alcuni nodi quali vaccini, ristori, infrastrutture, lavoro.

Saccomanno, classe 1955, ha un lungo curriculum di impegno civile e professionale: avvocato in diversi processi contro la criminalità organizzata, difensore dei risparmiatori truffati dalle banche, in prima linea in battaglie ambientaliste e contro le barriere architettoniche. Leghista dal 2016, Saccomanno raccoglie il testimone del deputato Cristian Invernizzi.

«Buon lavoro – conclude la nota di Salvini – a Saccomanno e Roy Biasi, che lavoreranno in squadra con Spirlì e con parlamentari, europarlamentari, consiglieri regionali e amministratori del territorio. Appena la situazione sanitaria lo permetterà, la Calabria sarà la prima regione dove tornerò». (rrm)