A Siderno si celebra la Giornata della Legalità

di ARISTIDE BAVA – Oggi a Siderno si celebra la Giornata della Legalità, manifestazione concepita per diffondere tra e con le giovani generazioni, la cultura della prevenzione e del contrasto di qualunque forma di illegalità, di sopruso e sopraffazione, attraverso momenti commemorativi e attività di approfondimento. Tanto è scritto in una apposita nota in cui si ricorda che quanto sopra «è uno dei tratti distintivi dell’amministrazione comunale eletta dopo un difficile periodo per le istituzioni cittadine, con due scioglimenti per infiltrazioni mafiose e i conseguenti lunghi anni di commissariamento».

Una data – precisa il documento – che coincide col 32° anniversario della Strage di Capaci in cui persero la vita i magistrati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i loro agenti di scorta. L’anno scorso la signora Tina, la moglie di uno di loro (Antonio Montinaro, morto a 29 anni in quella data che segnò l’inizio della stagione delle stragi di mafia), è venuta a Siderno a dare la propria testimonianza, nella stessa giornata in cui sono stati esposti, nei pressi del palazzetto dello Sport, i resti della Quarto Savona 15, l’auto guidata da quei giovani agenti di scorta, vittime del tritolo mafioso insieme ai magistrati dei quali erano chiamati a tutelare l’incolumità.

L’occasione è anche opportuna per ricordare il concittadino sidernese Gianluca Congiusta, del quale venerdì 24 maggio ricorre il 19° anniversario del barbaro omicidio eseguito con modalità mafiose. Siderno ritiene che «accanto all’azione repressiva di magistrati e forze dell’ordine, serve seminare cultura della legalità nelle giovani e giovanissime generazioni, vero e proprio antidoto contro la subcultura criminale». Viene anche ricordato che quest’anno, nel quadro delle iniziative culturali che la Città di Siderno organizza nella biblioteca comunale intitolata ad Armando La Torre, la giornata assume la valenza di un momento di resilienza, attraverso la presentazione del libro La tazzina della legalità, che raccoglie le testimonianze di oltre 80 personalità che hanno messo in sinergia obiettivi, azioni, competenze, risorse e capacità, per sradicare la consuetudine mentale di tacita accettazione della trasgressione, che crea pericolose asimmetrie sociali e lede la dignità delle persone.

Il corposo volume prende il nome dall’evento col quale settori importanti della società civile hanno reagito all’ennesimo attentato perpetrato ai danni di un’industria catanzarese del caffè e si è successivamente strutturato in un vero e proprio movimento culturale.

All’evento in programma oggi, giovedì 23 alle 17.30 alla sala “Nicola Zitara” della biblioteca comunale, saranno presenti, oltre alla sindaca Maria Teresa Fragomeni, l’assessore Francesca Lopresti, la responsabile dello sportello antiviolenza Caterina Origlia, la curatrice editoriale del libro Mary Troiano, con i coautori Matteo Tubertini e Bruno Bonfàe la delegata alla counicazione associativa della “Tazzina della legalità” Silvio Valzani. L’incontro sarà coordinato dal giornalista Gianluca Albanese e dal presidente e fondatore della Tazzina della legalità, Sergio Gaglianese(ab)

 

L’OPINIONE / Franz Caruso: Impellente individuare iniziative per contrastare criminalità organizzata

di FRANZ CARUSO  – A 32 anni dalla strage di Capaci e via D’Amelio, in occasione della Giornata della legalità che si celebra il 23 maggio, ricordo con commozione i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli uomini delle loro scorte ribadendo un impegno mai sopito a combattere ogni forma di illegalità, sopruso e sopraffazione.

Ritengo un dovere ricordare tutte le vittime di mafia, le donne e gli uomini di Stato, e tra essi  Sergio Cosmai barbaramente assassinato nella nostra città, che hanno pagato con la vita la loro  battaglia contro la criminalità organizzata. Il ricordo del loro sacrificio è infatti un esempio da trasmettere alle nuove generazioni che può fungere da antidoto anche contro ogni sopraffazione e violenza.
Dobbiamo sentirci ancora tutti in trincea a difesa dei valori della legalità, anche perché  nella nostra regione e nella nostra provincia  assistiamo, ormai da tempo, ad un rinnovato attacco a Sindaci ed amministratori locali che portano avanti atti e azioni di contrasto a pratiche e condotte illecite. In questa escalation di attentati e gesti vili, che condanno fermamente, l’ultimo in ordine di tempo è quello perpetrato a danno del consigliere comunale di Amantea, delegato ai grandi eventi e al decoro urbano, architetto Sergio Campanella a cui ignoti, nei giorni scorsi, hanno incendiato l’autovettura.
Al consigliere Campanella manifesto vicinanza e solidarietà istituzionale e personale, ritenendo, però, che oltre alle espressioni di solidarietà, pur importanti, si debba avviare una mobilitazione di tutte le Istituzioni per contrastare una situazione divenuta ormai incandescente.
D’altro canto, noi sindaci siamo i rappresentanti istituzionali più prossimi ai cittadini ed ai loro bisogni, lasciati soli anche nell’affrontare e tentare di risolvere le problematiche delle nostre comunità, che spesso parlano, soprattutto alle nostre latitudini, il linguaggio chiaro del disagio sociale ed economico.
Ecco perché è impellente individuare, insieme, iniziative ed azioni  capaci di contrastare questa recrudescenza  di atti intimidatori.  La criminalità organizzata, è evidente, sta alzando il tiro ed ha ripreso  a minacciare le Istituzioni ed occorre fermarla. (fc)
[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

Legalità a Palermo, l’esperienza di uno studente dello Zaleuco di Locri

Ciao a tutti! 

Sono Niccolò, ho 17 anni, frequento il Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, e sono un Rover del Clan Nautico “Vento del Sud” del Gruppo Scout Caulonia 1 “SS. Silvestro e Barbara” facente parte della ”F.S.E.Associazione Italiana Guide e Scout d’Europa Cattolici” –

Scrivo queste considerazioni, perché mi piace condividere con voi, l’esperienza vissuta nella giornata in cui ricorre il trentesimo anniversario della strage di Capaci, dove persero tragicamente la vita l’illustre magistrato Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e parte della sua scorta personale (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro). 

Giovanni Falcone ha combattuto tutta la vita con forza e determinazione contro la mafia, ed è per questo che unitamente ai miei fratelli Rover e alle mie sorelle Scolte mi sono sentito onorato di aver reso omaggio ad un uomo portatore e difensore dei valori e dei principi come la giustizia, l’uguaglianza e la lealtà.

Naturalmente il nostro lungo viaggio verso Palermo non è da considerarsi una gita o un momento per stare insieme al mio gruppo, al contrario, la nostra presenza voleva essere un segno di vicinanza morale, gratitudine civica e rispetto verso tutti coloro che combattono la mafia, mettendo in pericolo la propria vita. 

L’idea di partecipare a questo evento è nata in una riunione dei Clan, mentre discutevamo sul come essere attori della nostra vita e non semplici spettatori. Da qui è iniziata la nostra avventura di giovani della Locride che sentono consapevolmente di voler crescere circondati da tanti Clan Scout e non da clan della mafia!

Per partecipare alla ricorrenza dell’anniversario della strage di Capaci, del 23 maggio scorso, io e il mio gruppo, formato da alcuni Rover, dalle Scolte e accompagnati dal Capo Clan siamo partiti il pomeriggio di giorno 21, da Caulonia in provincia di Reggio Calabria per raggiungere Palermo, in Sicilia (città in cui è avvenuta la strage). Quest’esperienza è stata la prima “trasferta” del gruppo dopo lo scoppio della pandemia, e forse anche per questo sia io che miei compagni scout abbiamo vissuto giorni intensi e ricchi di emozioni.

Arrivati a destinazione siamo stati calorosamente accolti dalla gentilissima Anna, capo fuoco del gruppo scout “Palermo 9”, che ci ha subito fatto conoscere l’ospitalità palermitana, offrendoci, in segno di benvenuto, dei cannoli alla ricotta. Sistematoci, nell’alloggio messo a disposizione del nostro gruppo, consumata la cena a sacco, abbiamo deciso di iniziare la visita alla città con i suoi famosi siti monumentali, come il teatro Massimo, il teatro Politeama e la Cattedrale. Domenica mattina, presto, invece, ci siamo diretti al Foro Italico, dove abbiamo contribuito all’allestimento scenografico del palco che il giorno dopo avrebbe ospitato la cerimonia dell’anniversario. Per l’occasione più di 1.400 scuole italiane hanno inviato le lenzuola della legalità, decorate dagli studenti, da appendere come simbolo di vicinanza e partecipazione, per un totale di circa 1.700 lenzuola. Il pomeriggio invece abbiamo avuto l’occasione di conoscere Riccardo, il Commissario Nazionale di Branca Rover, una persona disponibile e cortese, che ringrazio a nome mio e di tutto il gruppo. Riccardo ci ha invitati a visitare via dello Spasimo, dove ci è stata data la possibilità di fare da cornice in un’intervista, nella trasmissione televisiva “Domenica in”, alla professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, e a suo figlio Vincenzo Di Fresco. L’intervista è stata condotta da Mara Venier. E’ stato interessante ascoltare la voce, il pensiero e la necessità di giustizia degli affetti delle vittime innocenti di mafia.

Lunedì 23, il giorno del 30º anniversario della strage, è stata per me una giornata vissuta con profonda intensità, ed emozione, ma soprattutto impegnativa e ricca di umanità. La nostra partecipazione, come quella di tutti gli Scout presenti, prevedeva delle attività di servizio, il nostro primo compito è stato quello di accogliere le classi delle scuole di ogni ordine e grado, scortandole dal punto di arrivo fino all’entrata dove sono stati sottoposti ai normali controlli di sicurezza. Abbiamo anche aiutato gli addetti al catering, a distribuire i cibi e le bevande, preparate dalle scuole superiori alberghiere di Palermo, per i partecipanti giunti da più lontano.

All’evento hanno presenziato più di 10.000 persone, tra cui anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e numerose altre personalità della politica italiana.

Il pomeriggio siamo andati all’albero della legalità, sito proprio sotto la casa del defunto magistrato. Devo precisare però, cos’è l’albero della legalità. È un albero che simboleggia la lotta alle mafie, denominato anche “Albero di Falcone”, sul quale sono appesi fotografie, bigliettini, lettere scritte da tutti coloro che passano a fargli visita. Proprio sotto l’albero è stato allestito un palco che ha ospitato cantanti italiani conosciuti e amati dal pubblico come Gianni Morandi, Malika Ayane, Matteo Romano, i Sansoni e il comico Roberto Lipari.

Alle 17:58, dello stesso giorno, c’è stato, forse, uno dei momenti più evocativi e commoventi della giornata, gli istanti di silenzio in onore dei morti per mano della mafia, compreso il giudice Paolo Borsellino.

La sera stessa siamo rientrati a casa, stanchi e felici di aver vissuto quest’esperienza. A mio parere è stata una delle avventure più belle che ho vissuto insieme al mio gruppo scout, perché ha segnato la ripresa delle attività esterne, ripartendo con maggiore energia ed entusiasmo, e perché oltre ai momenti gioiosi vissuti insieme, ci siamo resi utili alla comunità e al prossimo in qualità di cittadini, che è proprio uno dei capisaldi dello scoutismo, al quale sono fortemente legato. Spero che questa giornata di commemorazione sia stata, oltre che un momento di riflessione, anche un modo per sensibilizzare ed educare i giovani alla legalità e alla giustizia, principi per i quali dobbiamo sempre impegnarci. 

Io e il mio Clan siamo certi che non dimenticheremo mai quanto osservato e vissuto in questi giorni, e posso affermare che le parole della professoressa Falcone e di tutti i presenti, riguardo la mafia, mi resteranno scolpite nel profondo del cuore.

Nell’augurare a chi legge una “Buona Rotta”, il saluto dello scout nautico, concludo con le parole di Giovanni Falcone: “L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza”. (Niccolò Dichiera)

[Niccolò è studente del Liceo Zaleuco di Locri]

MAIDA (CZ) – Intitolata la Villa Comunale ai giudici Falcone e Borsellino

In occasione della Giornata della Legalità, l’Amministrazione comunale di Maida, guidata da Salvatore Paone, ha intitolato la Villa Comunale  in località Campo ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi nelle stragi di Capaci e Via d’Amelio nel 1992, alla presenza del procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo.

Presente, inoltre, il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Girifalco, Felice Bucalo e il dirigente scolastico Giuseppe De Vita dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”, che ha collaborato a trasformare la ricorrenza nazionale in un importante appuntamento con la “Scuola di legalità”, in cui i ragazzi hanno potuto ascoltare e porre domande al procuratore Falvo, proprio con l’intento di offrire sui banchi di scuola un insegnamento irrinunciabile per la formazione dei cittadini nella coscienza che la mafia è un fenomeno ancora vivo e forte, al quale è necessario opporsi con consapevolezza ogni giorno.

«È un segnale importante ed è bello che arrivi da una piccola comunità come quella di Maida. Abbiamo bisogno di questi segnali, soprattutto in questo periodo – ha affermato il procuratore Falvo –. Ispirandoci all’esempio di Falcone e Borsellino e Rosario Livatino che proprio in questi giorni è stato beatificato, possiamo uscire da questa palude. È importante per i giovani e per il messaggio di legalità che viene mandato. Parlare con loro è sempre  bello, sono loro che potranno aiutarci a uscire dalla morsa della criminalità organizzata».

«Era nostra intenzione da tempo Intitolare anche nel nostro Comune un luogo ai Magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – ha affermato il sindaco Paone –. Mancava a Maida un luogo che ricordasse i nomi di chi oggi rappresenta in Italia e direi nel mondo l’emblema della giustizia e del contrasto alle criminalità organizzata. Abbiamo pensato oltre all’intitolazione della villa, di apporre e scoprire un marmo commemorativo in ricordo dei due eroici Magistrati e soprattutto di parlare di legalità con i giovani, con protagonisti un Magistrato quotidianamente in prima linea come il Procuratore Falvo e le ragazze e i ragazzi delle terze medie, in rappresentanza di tutti i giovani e giovanissimi della nostra comunità».

«Come calabresi – ha aggiunto – non dobbiamo mai dimenticare che, da decenni e ancora oggi, uno dei principali motivi che stanno alla base di un mancato rilancio economico e sociale della nostra terra è proprio la presenza della ndrangheta e di quel sempre più diffuso mondo definito “zona grigia” (fatto di professionisti, imprenditori, politici, massoneria) che vede coinvolti spesso persone insospettabili e che di fatto contribuisce a rendere la criminalità organizzata calabrese l’organizzazione criminale più potente al mondo, con una struttura familiare capillare sul territorio, non più solo calabrese».

«Il contrasto più forte alla cultura criminale – ha detto ancora Paone – inizia quindi dai giovani, attraverso una vera e propria diffusione della cultura della legalità, ma anche attraverso uomini dello Stato come il Procuratore Camillo Falvo, quotidianamente impegnato nel portare avanti insieme ai suoi collaboratori e alle forze dell’ordine operazioni importanti per riportare la normalità nella nostra martoriata terra; a lui va un sentito grazie da parte di tutti noi cittadini. Un lavoro fondamentale quello dei magistrati impegnati a “ripulire” la Calabria dalla malavita, ma che ha bisogno, per raggiungere l’obiettivo, di un forte retroterra culturale di legalità, oltre che di uomini e mezzi».

«Non si può pensare di vincere l’organizzazione criminale più potente al mondo – ha detto ancora – senza risorse adeguate. Bisogna comprendere come cittadini che non tutti siamo uguali e che la scelta di stare dalla parte della legalità non deve accettare compromessi o debolezze, in nessun campo, iniziando da quello della politica. n questo ragionamento s’inserisce, e sono contento oggi di poterlo ricordare, la costituzione come parte civile del Comune di Maida nel processo contro la ndrangheta definito “Imponimento”».

«Mai – ha concluso – nella storia del nostro Comune si era assunta una posizione così netta e forte. Vicini sempre a quella parte della società calabrese pulita che ha voglia di mettersi in gioco per il bene comune, rimanendo lontano da logiche mafiose». (rcz)

REGGIO – Giornata della Legalità, le iniziative di Civitas

Oggi, a Reggio, sono in corso, tra Piazza Castello e la sede della Corte di Appello, le iniziative organizzate da Progetto Civitas, coordinato da Luciano Gerardis, presidente della Corte di Appello di Reggio Calabria, e dal Comune di Reggio, in occasione della Giornata della Legalità.

«Civitas – ha dichiarato il presidente Gerardis – è ciò che tiene assieme, in rete, decine e decine di Associazioni di azione civile e di ordini professionali con un unico obiettivo: tenere alto il livello di legalità in ogni sua espressione sociale, e garantire ascolto e aiuto a quanti dimostrano minore resistenza sociale dinanzi alle difficoltà della vita».

Numerose le adesioni di Associazioni ed Ordini professionali, che hanno organizzato diverse iniziative per la giornata di oggi: progetti sulla legalità, attività divulgativa e di sensibilizzazione, una mostra fotografica dal titolo Violenza sulle donne, un dibattito sulla Tutela dei diritti umani, l’esposizione delle Tavole tematiche sulla legalità, l’incontro con giovani imprenditori, testimoni di fare impresa nella legalità. Ancora, approfondimenti, e un recital Con la stella più lontana, sono alcuni degli eventi che animeranno la giornata di oggi, fino alle 13.00. (rrc)