IDROGENO, RIFIUTI, E ACQUA: QUELLA RETE
“CELATA” CHE PUÒ CAMBIARE LA CALABRIA

di BRUNO GUALTIERILa Calabria è oggi chiamata a una scelta cruciale: continuare a inseguire emergenze ambientali  mai del tutto risolte – come la scarsità d’acqua, la gestione inefficace dei rifiuti, l’abbandono  delle aree industriali e il ritardo nella transizione energetica – oppure intraprendere con  determinazione un nuovo percorso, basato sulla sostenibilità e sull’integrazione tra i sistemi.  Sta affiorando una visione alternativa, che mette insieme acqua, rifiuti ed energia in un’unica  rete circolare. Una prospettiva che potrebbe finalmente offrire alla nostra terra una traiettoria  industrialmente attrattiva e in grado di generare valore duraturo. 

Dalla depurazione all’idrogeno: un modello in cammino 

Nel mese di aprile ha attirato l’attenzione il progetto CeWS – Circular Engineering for  Wastewater Systems, che propone di trasformare gli impianti di depurazione in veri e propri  poli per il recupero e la valorizzazione. Non più solo smaltimento, ma produzione di acqua  depurata, nutrienti, energia dai fanghi, e – con gli investimenti giusti – anche biogas e  biofertilizzanti. 

A questa visione si affianca oggi una proposta strategica: inserire nella programmazione  energetica regionale una rete infrastrutturale per l’idrogeno verde, partendo da progetti già  avviati come la Hydrogen Valley di Lamezia Terme. Ad oggi, si prevede solo produzione e  stoccaggio con distribuzione su gomma. Ma pensare a una condotta regionale per il trasporto  dell’idrogeno – come già accade in Germania con la Hydrogen Backbone o nel progetto H2Med tra Spagna e Francia – significherebbe scommettere su un’infrastruttura strategica per il futuro  del nostro territorio. 

Dai rifiuti all’energia, dal territorio all’autonomia.

Questa rete dell’idrogeno non è un’iniziativa isolata, ma parte di un piano integrato che  valorizza le risorse già presenti nel territorio: La Forsu (la frazione organica dei rifiuti differenziati) si può ottenere biogas attraverso  digestione anaerobica, trasformabile in energia o biometano. I fanghi di depurazione, se trattati correttamente, possiamo produrre energia e  biomateriali, tagliando costi e impatti ambientali. Il patrimonio idrico regionale consente, attraverso il potenziamento dell’idroelettrico  (oggi si produce circa 1,0 TWh, pari al 7% del mix elettrico regionale), lo sviluppo del  “mini-idro diffuso” per valorizzare infrastrutture esistenti come acquedotti, canali di  bonifica e reti irrigue, portando benefici alle comunità montane e rurali. Le fonti rinnovabili intermittenti (sole e vento), possono alimentare elettrolizzatori per  produrre idrogeno verde certificato. 

Queste risorse, se collegate in rete, possono dar vita a un vero ecosistema energetico  calabrese, dove l’ambiente non è più un problema da gestire, ma un’opportunità da  valorizzare. 

Un’infrastruttura strategica per il futuro della Calabria.

Un progetto ambizioso, senza dubbio, ma assolutamente realizzabile. Immaginiamo una  dorsale dell’idrogeno che, partendo da Lamezia Terme, si dirami verso Gioia Tauro, Crotone,  Rossano-Corigliano, Vibo Valentia e Reggio Calabria: un asse energetico capace di connettere  i principali poli produttivi della regione. In alternativa o in parallelo, è possibile prevedere la  conversione selettiva dell’attuale rete del metano al trasporto di idrogeno puro, laddove le  condizioni tecniche lo consentano. Un’infrastruttura strategica, pensata per ridisegnare la  mappa energetica della Calabria, fornendo energia pulita a industrie, trasporti pubblici, porti  e rete ferroviaria. 

Sarà un sistema alimentato dalle nostre risorse più generose e affidabili: sole e vento, che in  Calabria non tradiscono mai. Una rivoluzione dal volto familiare, che nasce dal territorio,  valorizza ciò che già abbiamo e restituisce alla Calabria ciò che le è sempre spettato:  autonomia energetica, occupazione stabile e qualificata, e una speranza concreta per le  nuove generazioni

Una visione chiara e condivisa per attrarre investimenti. 

Affinché tutto questo si realizzi, serve una scelta politica forte e lungimirante. È il momento di  includere la rete dell’idrogeno nei piani energetici regionali, coinvolgendo enti gestori, ZES e  operatori del settore. È una proposta di sistema, non solo energetica. Significa connettere  ambiente, industria e coesione sociale e posizionare la Calabria come nuovo hub dell’energia  sostenibile nel cuore del Mediterraneo, come “porta sud” dell’idrogeno europeo. 

Da visione a proposta politica: la rete è anche istituzionale.

La Hydrogen Valley di Lamezia ha già il via libera: il primo passo è compiuto. Ora è necessario  fare rete anche tra istituzioni, territori e visioni strategiche. Solo così possiamo dimostrare che  anche in Calabria è possibile costruire un modello innovativo di sviluppo. 

È tempo di trasformare una visione tecnica in un’infrastruttura concreta. La politica è chiamata  a raccogliere questa sfida, con coraggio e lungimiranza. La Calabria non può più permettersi di  attendere – e nemmeno noi. Cittadini, imprese, istituzioni: tutti dobbiamo fare la nostra parte  per cogliere questa occasione storica e costruire, insieme, un futuro migliore. (bg)

[Bruno Gualtieri è già Commissario Straordinario dell’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della  Calabria (ARRICal)]

Presentino (Confindustria Giovani): Una centrale a idrogeno a Reggio ristrutturando la centrale di Saline

«Il sogno è quello di poter avere nel nostro territorio metropolitano, una centrale ad idrogeno, magari rivisitando e ristrutturando l’impianto della vecchia centrale di Saline Joniche». È quanto ha dichiarato Salvo Presentino, presidente dei Giovani Confindustria Reggio, nel corso dell’incontro sugli Orizzonti dell’Idrogeno, organizzato dai giovani industriali.

«Il nostro gruppo – ha spiegato Presentino – ha voluto questo evento per approfondire, così come specifica il titolo, gli orizzonti legati all’idrogeno. L’interesse da parte degli imprenditori, ma anche da parte dei cittadini, di saperne di più è molto alto, e grazie ad esperti del settore siamo riusciti ad esaminare meglio questo tema, e farlo nostro, con nuove idee ed iniziative».

Dopo i saluti istituzionali, affidati al padrone di casa Presentino, e al presidente di Legambiente Reggio Calabria, Daniele Cartisano, tanti e molto interessanti gli interventi che si sono succeduti, moderati dal coordinatore dell’evento, Dario Benedetto: Zeeshan Wadiwala, dell’azienda Fattorie della Piana; Michele Polimeni, di APN Polimeni; Andrea Bos, presidente Hydrogen Park Marghera; Francesco Basile, docente dell’Università di Bologna; il consigliere comunale Francesco Barreca.

Presente, anche, Ernesto Ferraro, Amministratore Unico Ferrovie della Calabria, che nel suo intervento, ha sottolineato che, in Ferrovie della Calabria, questo percorso di attenzione particolare rivolta all’ambiente, sia in atto già da tempo.

«Questo ci ha permesso – ha sottolineato Ferraro – oggi di essere avanti rispetto all’orizzonte generale che abbiamo intorno, soprattutto, grazie all’attenzione che la regione Calabria, con il governo attuale, ha avuto verso questi aspetti. Ferrovie, infatti, oggi vanta l’acquisto di 9 mezzi ad idrogeno, di grande innovazione, abbinati alla produzione del prezioso combustibile, in quanto produrrà, presso la propria sede di Cosenza, l’idrogeno che servirà per alimentare questi treni».

«Un impianto all’avanguardia, unico nel suo genere nel nostro panorama – ha concluso – che si accoppia a quella che è la modernizzazione della linea, che non sarà quindi elettrificata, proprio perché utilizzeremo mezzi ad idrogeno. Un investimento complessivo che supera i 400 milioni di euro, uno degli investimenti più grossi in Calabria nel settore trasporti, nella prospettiva del miglioramento continuo e dell’innovazione, in quanto la sostenibilità economica e ambientale, non possono non andare di pari passo». (rrc)

Idrogeno, Cgil Calabria: Regioni monitori gli investimenti e convochi i sindacati

Le segreterie regionale di Cgil, Filt e Filctem della Calabria hanno chiesto alla Regione di «convocare un apposito tavolo negoziale con le parti sociali che avvii un celere percorso che tenga dentro il confronto relativo ad un nuovo Piano Energetico Ambientale».

I sindacati, infatti «ritengono che il sistema integrato della mobilità, nell’ottica di un suo miglioramento, debba affrontare i temi della salvaguardia ambientale coniugandoli con quelli della salvaguardia e dell’aumento occupazionale stabile e duratura. Per questo è importante contribuire a questo cambiamento guardando le transizioni e trasformazioni che stanno intervenendo soprattutto a livello dell’utilizzo complementare di forme di energia non fossile, in modo tale da difendere il valore di qualità del lavoro e le condizioni di vita dei cittadini. Per questo pensiamo sia rilevante che la Calabria sia destinataria con fondi del Pnrr di finanziamenti per la produzione e stoccaggio di idrogeno e per l’acquisto e la messa in esercizio dei treni ad idrogeno nella tratta Catanzaro Cosenza delle Ferrovie della Calabria».

«Ovviamente, la produzione, lo stoccaggio e l’utilizzo di idrogeno – viene evidenziato – non solo rappresenta un contributo al mitigamento dei cambiamenti climatici, alla riduzione dell’inquinamento locale e al miglioramento del giusto mix energetico necessario per garantire politiche industriali adeguate e socialmente sostenibili. L’idrogeno come vettore energetico legato alla mobilità regionale può essere utilizzato non solo per i treni ma, in una prospettiva di medio tempo, anche per il parco bus e per la mobilità collettiva con un importantissimo abbattimento delle spese aziendali e di conseguenza con un forte risparmio pubblico delle amministrazioni locali. E più risorse disponibili vuol dire ammodernare la mobilità e aumentare l’occupazione».

«FdC è una azienda con circa 700 dipendenti che con i treni a idrogeno può avere una più forte funzione, una capacità di attrazione superiore a quella attuale, un necessario ammodernamento e rivalorizzazione – viene detto nella nota dai sindacati –. Riteniamo, per questo, necessario che rispetto a ciò ci sia un attento monitoraggio da parte della Regione Calabrianella spesa, sottolineando anche le importanti sollecitazioni della Corte dei Conti che, riferendosi al Ministero dei trasporti, ha testualmente affermato la necessità “di verificare il corretto e tempestivo utilizzo delle risorse destinate alla sperimentazione dell’idrogeno in ambito ferroviario regionale”».

«Inoltre, crediamo sia opportuno – conclude la nota – un attento monitoraggio sugli altri investimenti legati all’idrogeno che insistono sui siti industriali di Rossano ex centrale Enel e sull’area industriale di Lamezia Terme che vedono progetti industriali interessanti sullo sviluppo dell’idrogeno». (rcz)

 

SALINE JONICHE (RC) – L’incontro sul tema “Opportunità idrogeno verde”

Giovedì 4 maggio, a Saline Joniche, alle 18, nel Salone Parrocchiale della Chiesa del SS. Salvatore, si terrà l’incontro di approfondimento sul tema Opportunità idrogeno verde, promosso dalla Consulta delle Associazioni.

Introduce don Daide Imeneo, direttore di Avvenire Calabria, relaziona la dott.ssa Mariachiara Benedetto. Le conclusioni sono a cura di Pierpaolo Zavettieri, presidente dei Sindaci dell’Area Grecanica, Maria Foti, sindaco di Montebello Jonico e Carmelo Versace, sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria. (rrc)

Saccomanno (Lega): In arrivo 1,94 milioni alla Calabria per stazione di rifornimento a idrogeno

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha annunciato come sono «i 1,94 milioni di euro per la Calabria, che saranno impegnati nella realizzazione di una stazione di rifornimento a base di idrogeno rinnovabile a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro».

«Un progetto che rientra nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha spiegato – e che permetterà alla nostra regione di essere perfettamente in linea con la Direttiva Ue sui combustibili alternativi. Grazie al lavoro del Mit e del nostro Ministro Matteo Salvini che ancora una volta dimostra grande attenzione per l’economia, la sicurezza energetica e la crescita del nostro Paese. Avanti così». (rcz)