Al Summergame del Sole 24 Ore, Tropea è la meta più votata dai vacanzieri

Il Summergame 24 è un’iniziativa del Sole 24 Ore con cui quest’estate ha messo in pagina un ideale derby tra mete di mare e di montagna chiedendo ai lettori-vacanzieri di individuare tra le 18 località suggerite la propria preferenza. Se la montagna batte il mare 5 a 4, come località marina trionfa Tropea con il 72,8% di gradimento. Al gioco è stato abbinato un concorso fotografico e tra i primi tre l’immagine di Tropea realizzata da Maria Vittoria Mannacio Soderini ha ricevuto la menzione della redazione come migliore foto.

Tropea (foto di Maria Vittoria Mannacio Soderini)
La foto di Tropea di Maria Vittoria Mannacio Soderini che ha vinto il contest del Sole 24 Ore

Così scrive della cittadina tirrenica che ha vinto il Summergame tra le località di mare Il Sole 24 Ore sul suo sito: «Protetta dal monte Poro alle spalle e dallo strapiombo sul mare, Tropea è uno dei posti più affascinanti della costa tirrenica. Oggi la città calabra è una meta turistica internazionale. Tra il 2011 e il 2018, gli arrivi sono raddoppiati: in forte aumento i visitatori stranieri, soprattutto dalla Russia e dagli Stati Uniti».

L’articolo di Giuseppe Chiellino su Tropea è apparso il 13 settembre scorso. «Allo spuntare del giorno scorsi la città, appollaiata su una roccia a picco proprio sopra le nostre teste. ..una piattaforma elevata e dominata da alte montagne… una terrazza molto ben coltivata e fertile. Abbondanti acque bagnano i bei giardini di aranci e di limoni da cui gli abitanti estraggono delle essenze che essi stessi portano in Francia insieme a delle coperte di cotone da loro coltivato e tessuto: industrie e attività molto rare nel Regno». Il cuore di Tropea – scrive Chiellino – appare ancora così, come la descrive Dominique Vivant Denon, scrittore e antiquario francese vissuto a cavallo tra il ‘700 e l’800, nel Voyage pittoresque dell’abate del Saint-Non nel Regno di Napoli e di Sicilia pubblicato alla fine del XVIII secolo, un classico dell’epopea del Grand Tour dei viaggiatori stranieri in Italia». (rrm)

(vedi l’articolo del Sole24Ore)

 

Il Sole 24 Ore e il bergamotto milionario (di Reggio Calabria)

Molto bello l’articolo pubblicato domenica 28 sul Sole 24 Ore, a firma di Donata Marrazzo, dedicato al Bergamotto (di Reggio Calabria), peccato che la sua denominazione originale “bergamotto di Reggio Calabria” non riesca mai ad entrare nella testa di giornalisti, food influencer e specialisti. Non è bergamotto di Calabria, ma di Reggio Calabria. E non è questione di poco conto: è  una specificità unica (diffidare delle imitazioni!), ma tutti quelli che ci scrivono sopra trascurano di indicare l’esatta denominazione d’origine protetta, conquistata nel 2001, dopo una lunga battaglia sul nome completo. Battaglia che viene ancora oggi condotta senza tregua dallo storico prof. Pasquale Amato (al Bergamotto di Reggio Calabria ha dedicato diverse pubblicazioni) che insiste in una quasi solitaria sfida contro chi dimentica di aggiungere l’area geografica protetta del bergamotto (di Reggio Calabria) e merita l’ammirazione non solo dei reggini per la sua candida (e giusta) ostinazione. «C’è la cipolla di Tropea, il caciocavallo di Ciminà, la nduja di Spilinga, solo per citarne alcuni. – fa notare il prof. Amato – Perché solo del Bergamotto si omette la provenienza (protetta)?». Già, perché?

Comunque, va ringraziata la giornalista Marrazzo per il suo apprezzabilissimo servizio che illustra le proprietà nutraceutiche positive sul livello del colesterolo cattivo e sulla glicemia e dà ampio spazio a un vero ambasciatore del Bergamotto di Reggio Calabria, lo chef Filippo Cogliandro, e ad altri due chef Francesco Mazzei, celebrity chef calabrese di Cerchiara, con base a Londra, e Luca Abbruzzino chef emergente di Catanzaro (una stella Michelin) che del bergamotto (di Reggio Calabria!) hanno fatto un ingrediente immancabile nella propria cucina.

«Da qualche anno – scrive la Marrazzo – è facile reperirlo nei mercati generali del centro nord (commercializzato da Citrus) e nei reparti dei principali supermercati. In cucina è un tormentone…», e poi specifica l’uso curativo: «Ma è per i suoi effetti anti aging (antiossidante, ricco di vitamina C, proteine, fibre e sali minerali) e le sue proprietà nutraceutiche che il bergamotto è fra i superfood più richiesti: alcuni studi condotti dai ricercatori dell’Università della Calabria e degli atenei di Parma, Messina, Roma Tor Vergata e Magna Grecia, hanno stabilito che è la medicina naturale del cuore, capace di combattere il colesterolo cattivo. In particolare, l’Università di Tor Vergata ha somministrato a volontari sani di età compresa tra i 18 e i 65 anni 250 ml di succo di bergamotto e mela per 15 giorni. È risultata una riduzione del 21 % del rischio cardiovascolare. E un’azione ipolipemizzante (che riduce i lipidi/grassi) e ipoglicemizzante (riduce la glicemia). Funziona anche sulla psiche: il profumo dell’olio essenziale di bergamotto ha un’azione calmante. Viene utilizzato in aromaterapia per combattere la depressione e l’ansia». (pa)