QUALITÀ DELLA VITA, REGGIO BOCCIATA
È MAGLIA NERA E ULTIMA IN CLASSIFICA

di ANTONIO CLAUSI – Un risultato di cui non andare per nulla fieri. Se il meridione d’Italia occupa tutte e 25 le ultime posizioni, la Calabria fa ancora peggio. Nella classifica finale della Qualità della Vita 2024 prodotta dal Sole24Ore, quattro province della nostra regione compaiono tra le sei in fondo alla speciale graduatoria. Reggio Calabria, addirittura, scendendo di sei gradini rispetto ad un anno fa, guarda tutti dal basso verso l’alto: 107° su 107.

La “migliore”, si fa per dire al netto del dato poco edificante e su cui una riflessione profonda andrebbe prodotta, èla provincia di Catanzaro che arriva 90°. Guadagna addirittura una piazza, ma è difficile che qualcuno stia esultando in questo momento dalle parti del capoluogo. Cosenza resta inchiodata al 102° posto, Vibo Valentia è 103° (-7), Crotone 105° (-2).

Nord est in vetta alla classifica, crollano le aree metropolitane

La trentacinquesima edizione della Qualità della Vita del Sole24Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani segna la vittoria della provincia di Bergamo. Mai premiata prima d’ora nella classifica generale, ma già incoronata regina dell’Indice di Sportività 2024, la provincia orobica aveva già scalato diverse posizioni nel 2023 e quest’anno ha scalzato habitué del podio come Trento, al secondo posto, e Bolzano, al terzo.

La top 10 della classifica è lo specchio di un Paese in cui le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l’unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all’edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4° posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno. Vince il versante nord orientale, con tre province lombarde, le due province autonome del Trentino Alto Adige, due venete, una emiliana e una marchigiana.

Le città metropolitane, più in generale, registrano un crollo diffuso: Bologna scende di 7 posizioni, Milano di 4 passando al 12° posto, Firenze (36° posto) segna un -30 dopo essere stata in zona top 10 per tre anni consecutivi e Roma scende di -24 posizioni piombando al 59° posto. Torino perde 22 posizioni, arrivando al 58° posto subito davanti alla Capitale. Napoli è penultima, mentre Bari è tra le poche a salire: un aumento di 4 posizioni la porta al 65° posto.

I criteri su cui viene stilata la classifica

L’indagine fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

La classifica della Qualità della vita, dove la Calabria è stata bocciata inesorabilmente, è una media delle medie calcolata su 90 indicatori da fonti certificate (Istat, Banca d’Italia, Istituto Tagliacarne, Infocamere e molti altri), su base provinciale e rapportati alla popolazione residente, divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, salute e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

L’obiettivo è rappresentare un concetto multisfaccettato come quello della Qualità della vita indagandone i vari aspetti. Dei 90 indicatori fanno parte anche dieci indici sintetici che nel corso dell’anno sono stati pubblicati sul Sole 24 Ore: l’Indice del Clima, i tre Indici Generazionali (Qualità della vita di Anziani, Giovani, Bambini); l’Indice di Sportività, l’Indice della Criminalità; Ecosistema Urbano; l’Indice di Fragilità del Territorio; Icity Rank e l’Indice della Qualità della vita delle donne.

Alcuni indicatori sono rimasti uguali a quelli delle precedenti edizioni: dai depositi bancari alla raccolta differenziata, passando per gli iscritti all’Aire e il numero di librerie. Altri, in totale 27, sono di nuova introduzione: i rischi di frane e alluvioni, le mensilità di stipendio necessarie per acquistare casa, gli omicidi. L’indagine, che ha debuttato nel 1990, ogni anno si rinnova dando spazio a indicatori che possono raccontare al meglio l’evoluzione della società e dei territori. (ac)

[Courtesy LaCNews24]

Il presidente Occhiuto tra i Governatori più apprezzati: È il quarto in Italia

Roberto Occhiuto è tra i presidenti di Regione più apprezzati in Italia. È quanto emerso dalla classifica sul gradimento dei primi cittadini e Governatori, realizzata per il 20esimo anno consecutivo dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per ”Il Sole 24 Ore”, che indica Occhiuto al quarto posto, (in coabitazione con Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania) ed è primo tra i presidenti di Regione del suo partito: si conferma il governatore azzurro più amato d’Italia.

Una posizione che conferma quella dell’anno precedente, ma migliorando il gradimento di 1 punto percentuale: dal 59% del 2023 al 60% del 2024. Il gradimento del governatore Occhiuto dal giorno della sua elezione è sempre e costantemente migliorato: dal 54,5% dell’ottobre 2021 al 60% odierno (+5,5%). Il presidente Occhiuto è, insieme al governatore De Luca, il presidente di Regione più apprezzato nel Centro-Sud.

«Guardo poco i sondaggi, preferisco concentrarmi sul lavoro e sulle azioni concrete per migliorare la Calabria», ha detto Occhiuto, aggiungendo come «non posso nascondere la soddisfazione per il vostro costante sostegno e per l’affetto che ogni giorno mi dimostrate».

«Essere quarto con il 60% di gradimento nella classifica governance poll 2024, realizzata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per ‘Il Sole 24 Ore’, è un gran bel risultato», ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì.

«Siamo orgogliosi – ha aggiunto – di avere un presidente come Roberto Occhiuto che da quasi tre anni sta portando avanti in modo egregio un grande progetto di riscatto e di valorizzazione della nostra Regione. Non era mai successo prima che un governatore della Calabria avesse a livello nazionale e internazionale questo peso e questa autorevolezza».

«Fino a qualche anno fa eravamo il fanalino di coda – ha proseguito – ora finalmente la Calabria viene percepita non solo come una terra con dei problemi ma principalmente come un luogo con grandi opportunità e soprattutto dalle grandi potenzialità».

«Un governatore che raggiunge questi livelli di gradimento e questa popolarità nazionale è sintomo di buon governo e di grande fiducia da parte dei rispettivi cittadini», ha sottolineato il deputato di FI, Francesco Cannizzaro, sottolineando come Occhiuto «sta facendo registrare record su record per il regionalismo calabrese. Sono orgoglioso e felice per lui, merita queste soddisfazioni. Anche perché, di conseguenza, è la Calabria ad affermarsi tra le regioni più gradite per buone prassi».

«Oltre ad essere una riconferma in relazione al trend dell’anno passato, quello di Roberto (e quindi della Calabria) è inoltre un gradimento che cresce: 5,5% in più rispetto alle rilevazioni del 2023 – ha evidenziato Cannizzaro – come attesta il sistema di sondaggi realizzato andando a pescare campioni in ogni angolo di Calabria ed utilizzando strumenti diversi. Questo è un segnale ultra positivo, perché è sintomo di buon lavoro e di supporto al Presidente da parte dei suoi cittadini, che condividono metodi, misure e immagine. E tutto questo mentre Governance Poll fa notare un generale calo di gradimento per un governatore su due».

«Pertanto, che Occhiuto dopo meno di 3 anni di mandato sia al quarto posto in tutto il Paese, al pari di uno come De Luca che invece governa da due mandati – ha concluso – è sinonimo di fiducia da parte dei calabresi, che confermano, dopo le analisi dell’anno scorso, di credere fermamente nell’attività portata avanti dal Presidente della Calabria».

Per Michele Comito, consigliere regionale di FI, «la classifica sul gradimento per i presidenti di Regione redatta dal ‘Sole 24 Ore’ dà l’opportunità di capire quanto sia davvero notevole e importante il lavoro che il governatore Roberto Occhiuto sta portando avanti da più di due anni e mezzo».

«Il percorso intrapreso – ha concluso – per dare alla Calabria un futuro migliore è sotto agli occhi di tutti, e i cittadini stanno toccando con mano cosa vuol dire visione e buongoverno». (rcz)