Molinaro (Lega): Ismea su giovani agricoltori corre, mentre Dipartimento Agricoltura non dà risposte

Il consigliere regionale della LegaPietro Molinaro, ha sottolineato che, mentre «a livello nazionale, Ismea accompagna i giovani agricoltori con una serie di iniziative che prevedono agevolazioni e ultimamente con un bando per l’acquisto dei terreni (43 appezzamenti in Calabria)»,  invece, «il Dipartimento Agricoltura, a quasi tre anni di distanza, non da risposte a 1209 giovani».

«Di questi – ha aggiunto – più di un terzo, che avevano fatto la prima domanda con il Bando del 2016, sono in attesa da circa cinque anni.  Sono 58milioni di € finalizzati a sostenere i nuovi insediamenti dei nostri giovani agricoltori che rimangono nelle casse della Regione. Una Regione Agricola come la Calabria, con la più alta disoccupazione giovanile d’Europa e con un drammatico e costante esodo dei giovani con lo spopolamento di intere zone, non può consentirsi questi ritardi che fanno perdere la fiducia e aggravano la situazione per i giovani e le loro famiglie, che invece hanno voglia di investire e non andare via dalla Calabria».

«È evidente che Ismea e Dipartimento Agricoltura – ha concluso – viaggiano con differenti velocità.  Ai giovani che vogliono investire in agricoltura, non solo dobbiamo dare risposte ma chiedere scusa e dire grazie». (rcz)

Il ritorno alla terra: 754 gli ettari da coltivare
Tante opportunità per i giovani della Calabria

di MARIA CRISTINA GULLÍ – L’agricoltura, nuova opportunità per i giovani, oggi ancor di più agevolata da finanziamenti per gli under 40. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) ha aperto il bando per la vendita di 574 ettari di aree agricole in Calabria: sono aziende agricole già finanziate in passato, i cui proprietari non sono riusciti a gestire in maniera adeguata. 28 terreni destinati preferibilmente ai giovani, con mutui trentennali al 100% riservati a chi non ha superato i 40anni e intende percorrere questa via occupazionale diventando imprenditore agricolo. Coltivare i campi non è come avveniva tanti anni fa, quando la vecchia generazione mandava avanti col solo sudore delle braccia il duro lavoro della terra: oggi l’innovazione tecnologica permette di fare uno straordinario salto di qualità, sia per quel che riguarda la produzione e la distribuzione, ma anche per il management e il marketing dei prodotti. Non mancano fortunati esempi di coltivazioni, in gran parte biologiche, in Calabria, cui ispirarsi per avviare attività agricole in grado di garantire redditività e, soprattutto, occasione di lavoro.

Come funziona questa opportunità di finanza agevolata per l’agricoltura? Ci sono fondi comunitari destinati al Ricambio generazionale in agricoltura che prevedono aiuti fino a 2 milioni di euro per creare e avviare un’azienda agricola. La dotazione è di 37 miliardi per i prossimi 7 anni. Non riguarda solo la creazione ex novo di aziende, ma è previsto il subentro ad attività già avviate. Quindi, nello specifico i 28 terreni ritornati nella proprietà di Ismea rientrano in questa casistica di agevolazioni. Guardiamo alle opportunità presenti nella nostra regione: 15 sono i terreni in provincia di Reggio per una superficie totale di 181,78 ettari; 7 in provincia di Vibo Valentia per complessivi 179,93 ettari; 3 terreni in provincia di Crotone per complessivi 135,97 ettari; 1 terreno in provincia di Catanzaro che si sviluppa per 10,86 ettari, 2 terreni in provincia di Cosenza per complessivi 65,63 ettari.

Il ritorno alla terra da parte delle nuove generazioni mostra un crescente interesse, in controtendenza sulla flessione delle aziende agricole: si registra una crescita del 15% di aziende guidate da giovani sotto i 35 anni a fronte di un decremento del 3% sul totale delle aziende agricole. Senza contare la crescita costante degli universitari che scelgono la facoltà di agraria. Insomma, l’obiettivo è far riscoprire, in una terra come la Calabria, dove mancano le opportunità di lavoro, l’occasione di avviare un’impresa agricola. Tra le tante agevolazioni, destinate appunto ai giovani e alle donne, lo Stato si fa carico dei contributi previdenziali per i primi due anni, mentre l’Ismea – che conta di incassare 130 milioni di euro dalla vendita dei 10mila ettari sparsi in tutt’Italia che vuole dismettere – coprirà con mutui di trent’anni l’intero investimento. Si può inviare manifestazione di interesse fino al 19 aprile, mentre le offerte andranno fatte tra il 27 aprile e l’11 giugno: i requisiti per le imprese individuali sono un’età compresa tra i 18 e i 41 anni non ancora compiuti e l’iscrizione al registro imprese della Camera di commercio, con partita iva in campo agricolo e iscrizione al regime previdenziale agricolo. Nel caso di società, devono avere l’esercizio esclusivo delle attività previste dall’art. 2135 del Codice Civile che definisce l’imprenditore agricolo: ovvero «attività di coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine».

È opportuno mettere in evidenza il trend positivo dell’export agro-alimentare dell’Italia che lo scorso anno ha toccato la punta record di 44,6 miliardi di euro (+7% rispetto all’anno precedente) che, purtroppo, esclude la Calabria. Secondo l’Istat c’è da registrare in Calabria un calo di 5 milioni di euro nel 2019 rispetto al 2018, in controtendenza sui dati nazionali. Eppure, i segnali di maggiore interesse verso i prodotti agricoli di qualità sono positivi. Si consideri che le terre coltivate in Calabria occupano una modesta parte della superficie della regione e sono presenti in molte aree, soprattutto collinari, grandi estensioni di territorio ormai divenute inaccessibili. Certo ci sono anche gli allarmi lanciati da Coldiretti e della associazioni dei produttori: c’è la crisi dell’olio d’oliva, la crisi delle clementine (la cui vendita è insidiata dl”import incontrollato di frutti provenienti dalla Turchia e da altre aree extra Ue) e la crisi dell’agrumicoltura in generale. Sono tavoli aperti che vedranno impegnato il nuovo assessore all’Agricoltura, che dovrà necessariamente trovare soluzioni e gli incentivi necessari a rimettere in moto il comparto. Sennò i giovani che tornano a fare alla terra? (mcg)

Il Bando dell’ISMEA