Tutta la Calabria si è stretta attorno al suo presidente, Jole Santelli, scomparsa nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi all’età di 51 anni.
Migliaia e migliaia di cittadini, autorità politiche, civili e militari e 400 sindaci calabresi si sono riuniti nella Piazza San Francesco di Paola della Cittadella regionale, che ha accolto il feretro della governatrice, circondato dal picchetto d’onore dell’Arma dei Carabinieri e da quello istituzionale degli assessori e dei consiglieri regionali.
Sulla piazza di San Francesco di Paola i gonfaloni del Consiglio regionale della Calabria, delle cinque Province, della Città metropolitana di Reggio Calabria e della Regione Campania. Il servizio d’ordine è stato garantito dalla Protezione civile regionale e dalla Croce rossa.
Hanno portato il loro saluto anche gli ex presidenti della Regione Calabria Mario Oliverio, Agazio Loiero, Giuseppe Chiaravalloti e Guido Rhodio, il sottosegretario di Stato Anna Laura Orrico, i prefetti, i parlamentari, i presidenti delle Province della Calabria e il governatore della Puglia Michele Emiliano, che ha portato «il saluto commosso di tutte le Regioni italiane».
«Siamo stati colti tutti impreparati dalla tua improvvisa e prematura scomparsa – ha aggiunto – in questi lunghi mesi di emergenza ci siamo conosciuti bene, lavorando fianco a fianco in lunghissime e quotidiane riunioni, giorno e notte, per affrontare al meglio la grande minaccia del covid. Tu non hai mai risparmiato energie, tempo e dedizione. Sei stata sempre presente, al servizio del tuo popolo e del tuo Paese, portando alla Conferenza delle Regioni un contributo prezioso e insostituibile».
«Abbiamo condiviso con te insieme a tutti i presidenti delle Regioni – ha detto ancora Emiliano – un’esperienza istituzionale e umana che ci ha unito profondamente, ci ha fatto crescere, ha creato legami di stima e di sincera amicizia. Abbiamo percorso insieme un cammino che ha reso un’unica grande squadra. Oggi quella squadra piange per la tua perdita , sente forte la mancanza della tua voce, delle tue idee, della tua passione civile che ci faceva sentire tutti più forti».
«Ti salutiamo – ha concluso – con l’infinita gratitudine di chi sa che hai messo una vita intera al servizio della Calabria e dell’Italia».
Anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, è intervenuto in ricordo del presidente Santelli, tracciando, con toni commossi, i principali tratti politici e umani.
«Con il suo sorriso – ha detto – la sua grinta e la sua determinazione è riuscita a conquistare il cuore di tutti calabresi. Grazie a Jole per averci insegnato che cos’è il coraggio, il vero coraggio e grazie per averci regalato sempre un sorriso, anche quando non c’era motivo di sorridere».
«E come era bello quel sorriso quando le parlavi di un bel progetto sulla Calabria. In tanti anni da sindaco – ha aggiunto – mai avevo conosciuto un presidente che sapeva ascoltare il parere degli altri».
«Jole ha preso il libro della politica e ha strappato le pagine più brutte. È entrata in questo palazzo e ha sfondato le porte per farci entrare la confidenza, l’amicizia leale, la fratellanza» ha dichiarato il vicepresidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, che ha portato l’ultimo saluto al presidente Jole Santelli a nome di tutta la Giunta regionale.
«Non ci sarà più spazio in questa sede per altri linguaggi – ha proseguito – per raccontare questa terra. Anche in futuro verrà sempre raccontata la Calabria bella, la Calabria della cultura, la Calabria dei giovani, la Calabria di chi crede che questa è la regione dei calabresi e non delle cronache sui calabresi».
«Credo che, nella storia della legislatura regionale – ha aggiunto – non ci sia stato mai nessun politico che abbia girato la Calabria con jeans e scarpe da ginnastica. Jole è stata un presidente che non amava le formalità. Mai abbottonata. Autorevole senza essere autoritaria. Mai respingente, sempre accogliente. Jole è stata ed è una luce immensa nel patrimonio politico, nel senso di polis, di questa terra. Ha saputo spezzare i silenzi istituzionali».
«Non è facile raccontare le nostre riunioni – ha aggiunto il vicepresidente – perché non sono mai state formali, non c’è mai stata nessuna necessità di aggiustare, di mediare, perché il lavoro l’aveva fatto prima lei. Ci ha scelti uno a uno, ciascuno secondo le proprie competenze, la propria personalità, le proprie contraddizioni sapendo che saremmo stati una squadra unita attorno a lei. Una squadra colorata, profumata. Ognuno di noi ha un suo colore. Jole ha nominato omosessuali nella sua Giunta. È stata la prima in Italia e ha avuto coraggio anche in questo».
«Ti diciamo grazie – ha detto ancora Spirlì rivolto alla presidente Santelli – per il coraggio da leonessa con il quale hai difeso la nostra terra e tutti noi. Il tuo sogno è stato un progetto profumato che noi continueremo a portare avanti, tutti insieme. Cominceremo già da lunedì a lavorare sui programmi che abbiamo condiviso».
«Jole – ha concluso – parte oggi da questa sede, ma qui rimane il raggio di sole che ha portato dentro questi uffici dal primo giorno del suo insediamento. Ha amato tanto questa terra che da questa terra non se ne andrà mai».
Il segretario generale della Giunta, Maurizio Borgo, ha rivolto, a nome di tutta l’amministrazione regionale «un sincero e commosso abbraccio ai familiari del presidente Santelli, come la chiamavo io – ha evidenziato – per rispetto istituzionale, di Jole, come mi invitava con bonario rimprovero a chiamarla, per l’improvvisa e prematura scomparsa della loro amatissima Jole».
«Voglio, in particolare – ha aggiunto Borgo –, ringraziare, in modo non formale ma di cuore, le sorelle del presidente Santelli, di Jole, per averci concesso di organizzare questa odierna cerimonia pubblica. So quanto è stato difficile per voi ma era giusto così e le tantissime persone che sono venute a salutarla, per l’ultima volta, lo conferma. Saluto tutte le autorità, civili e religiose, che hanno voluto onorare, con la loro presenza, il presidente Santelli». Infine, l’ultimo saluto: «Ciao presidente, ciao Jole, ci mancherai. Ma, a nome di tutta l’amministrazione regionale e mio personale, ti prometto che continueremo, forti del tuo esempio e del tuo insegnamento, a svolgere l’attività amministrativa nell’esclusivo interesse della collettività calabrese.
«Da oggi, nel nome tuo, Jole Santelli, questo grande palazzo è davvero e per sempre la casa di tutti calabresi» ha dichiarato Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale della Calabria.
Tallini ha sottolineato le capacità diplomatiche della prima donna alla guida della Calabria: «Jole, hai compiuto un vero e proprio miracolo, la tua più grande opera: quella di unire tutto il nostro popolo, cancellando d’un colpo divisioni e lacerazioni, contrapposizioni e conflitti».
Il presidente Tallini ha proseguito descrivendo lo stato d’animo di una comunità intera: «Il dolore acuto e composto della nostra gente, dalle cime del Pollino al mare dello Stretto, è stato in grado di dare il senso dell’unità e dell’identità, quel senso che purtroppo troppo spesso è mancato, segnando negativamente la storia della Calabria. Non ci sono cosentini o catanzaresi, reggini, crotonesi e vibonesi a piangerti, amata presidente. Ci sono solo i calabresi, addolorati e uniti».
«Jole – ha aggiunto Tallini – ci hai lasciato anche un altro messaggio, oltre a quello dell’unità e dell’orgoglio. Il tuo messaggio più alto è quello dell’amore per la nostra terra, che deve orientare le nostre vite e le nostre azioni sociali e politiche. Solo uno smisurato amore per la Calabria poteva consentirti di affrontare la difficilissima sfida del cambiamento della nostra regione, una sfida appena iniziata e spezzata da un destino crudele».
In chiusura, da parte del presidente dell’assemblea calabrese, un elogio all’alto senso delle istituzioni del presidente Santelli e il saluto in suo onore: «In questi due giorni drammatici, in tanti in Calabria e in Italia hanno tessuto le tue lodi, Jole. Avevi un rispetto straordinario per le istituzioni. Mi avevi chiesto, non molto tempo fa, di spostare al nono piano di questo palazzo i gruppi consiliari, perché volevi avere un contatto più diretto con tutti consiglieri regionali, anche con quelli dell’opposizione».
«Avevi il senso della squadra – ha proseguito Tallini – anche se sapevi che le decisioni più importanti andavano assunti in solitudine, la solitudine che accompagna tutti coloro che hanno grandi responsabilità. Nel darti, Jole, l’ultimo saluto, a nome del Consiglio regionale, sento di dirti che questi otto mesi della tua presidenza valgono quanto una legislatura, perché il tuo coraggio straordinario è servito a dimostrare che la Calabria può cambiare, che la Calabria non è quella delle cronache nere, che la Calabria è una perla del Mediterraneo, una terra piena di colori che può guardare con speranza al futuro. Ciao Jole, non ti dimenticheremo».
La camera ardente è stata chiusa dalla parole del presidente della Cec e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, che ha benedetto la salma del presidente Santelli.
«Jole – ha detto il presule – è stata strappata precocemente a questa vita da una malattia che non perdona, ma di fronte a questa morte inaspettata ci sentiamo ancora più uniti».
«La Calabria, in questi giorni commossa e in lacrime – ha concluso mons. Bertolone –, trovi la forza di unirsi per apporre un argine a chi vuole farne una terra di facili conquiste e di divisioni. Jole ha scelto prima la Calabria, prima i calabresi, poi la salute».
Alle ore 13.50, il feretro del presidente Santelli ha lasciato la Cittadella per raggiungere Cosenza.
Dopo la cremazione del corpo, la governatrice riposerà accanto ai genitori nella cappella di famiglia nel cimitero di Malito, in provincia di Cosenza. (rrm)