Domani, al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza si chiude La Calabria per Dante, il progetto dell’Associazione “Arpa”, l’Associazione di Ricerca, Produzione ed Animazione del Territorio. La manifestazione, dunque, si concluderà alle 20 con la chiusura della mostra La Calabria nella Divina Commedia e, poi, con il concerto dei Phaleg alle 21.
“La Calabria per Dante” ha richiesto un progetto grafico ad hoc, curato magistralmente da Simonluca Spadanuda, illustratore, disegnatore freelance illustrator e graphic designer catanzarese.
«Siccome il materiale fornito con la definizione dei termini dialettali calabresi in uso all’interno della Divina Commedia hanno dei riferimenti a delle terzine specifiche in canti di tutti e tre i libri, ho subito pensato alle illustrazioni del grande Gustave Doré – spiega Spadanuda –. Qualche anno fa avevo sfogliato un’edizione su grande formato della Divina Commedia illustrata dall’artista francese di meravigliosa fattezza non solo per la bellezza dei lavori ma anche per l’incredibile manualità, la padronanza della tecnica dell’incisione e la capacità di sintesi nella composizione delle scene da vero “storyteller”».
«Per quanto possibile – ha continuato – ho cercato di usare le illustrazioni dei canti specifici in cui compaiono le citazioni dei vocaboli ancora in uso nel dialetto calabrese per ogni pannello dell’esposizione. Avendo scelto una dimensione importante per i pannelli (un metro per due) per questione di versatilità, in quanto la mostra è itinerante e non tutte le location hanno caratteristiche simili per l’allestimento, la soluzione tipografica è delle più semplici e meno invasive possibili, con una colonna di testo defilata per lasciare più spazio alle opere di Doré, senza però rinunciare alla leggibilità».
«La scelta dei colori dei pannelli – ha detto ancora – riprende la palette utilizzata per l’identità visiva del progetto, che include, oltre alla creazione del semplice logo, anche una composizione illustrata in cui campeggia un ritratto di Dante ad opera di Doré immerso in un paesaggio onirico di matrice calabrese, quasi a richiamare alcuni vecchi poster di promozione turistica in chiave contemporanea. I pannelli che non hanno la fortuna di essere illustrati dall’artista di Strasburgo utilizzano un espediente digitale di manipolazione fotografica che imita in qualche modo i mezzitoni tipici della tecnica dell’incisione pur non riuscendo lontanamente ad avvicinarsi alle meravigliose linee del Maestro Doré».
Tanti gli eventi inseriti nell’ambito della rappa cosentina, seguiti alla mostra, tutti molto partecipato: dalla conferenza-concerto dal titolo “Stilnovisti di Calabria”, tenuta dal prof. Danilo Gatto, con la partecipazione di Salvatore Megna, all’incontro condotto dal prof. Vincenzo La Vena, etnomusicologo e grande conoscitore degli strumenti popolare e della loro storia, con Antonio Critelli, ricercatore, costruttore e abile polistrumentista. (rcs)