La Cipolla Rossa di Tropea domani protagonista a “L’ingrediente perfetto” di La7

Domani mattina, su La7, alle 10.10, andrà in onda la puntata de La cucina perfetta, condotta da Maria Grazia Cucinotta, con un ospite speciale: la Cipolla rossa di Tropea.

L’attrice e conduttrice siciliana ai fornelli della sua cucina allestita sulle rive del Tevere, si cimenterà nella preparazione di alcune ricette utilizzando come ingrediente principe la Cipolla di Tropea Calabria Igp.

«Stimolare nei consumatori curiosità ed attenzione intorno ad un prodotto unico dalle grandi potenzialità e dalle mille declinazione come la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, significa continuare a promuovere la Calabria ed il paniere delle produzioni agroalimentari strettamente legato ai territori», ha dichiarato Giuseppe Laria, presidente del Consorzio di Tutela.

«Per il Consorzio di Tutela – ha aggiunto Daniele Cipollina, direttore marketing del Consorzio – è un’ulteriore occasione per far conoscere la versatilità della nostra Cipolla, valorizzare le attività messe in campo e finalizzate a garantire la qualità, la genuinità e la trasparenza verso i consumatori ed il patrimonio di tanti piccoli produttori che formano la filiera». (rrm)

L’OPINIONE/ Sergio Dragone: E se anche Santoro (dopo Augias) avesse ragione?

di SERGIO DRAGONE – Antipatici, saccenti, con la puzza sotto il naso. Intellettuali da salotto, narcisi e insopportabili. Con i portafogli gonfi dei loro compensi stratosferici. Ma sulla Calabria hanno le idee chiare, chiarissime, lucide e dissacranti. Ne sanno più dei calabresi e le loro analisi, per quanto difficili da digerire, ci fanno riflettere sulla condizione della regione più periferica d’Europa, la più imperscrutabile e chiusa. 

Dopo il durissimo monito di Corrado Augias (“la Calabria è perduta”), stavolta è toccato a Michele Santoro – nel salotto buono di Lilli Gruber – parlare di Calabria e calabresi, con un taglio assolutamente inaspettato e controcorrente. 

Prendendone le difese, inchiodando i Governi centrali alle loro pesanti responsabilità, superando lo stereotipo di terra di ‘ndrangheta che spesso viene utilizzato come scusante per giustificare ritardi ed omissioni. 

Nel giorno in cui in Belgio, nell’Università di Leuven, compare una pubblicità giocata sulla parola ‘ndrangheta (che sicuramente non è un dessert), Santoro lancia la provocazione: la ‘ndrangheta gestirebbe meglio gli ospedali di come non faccia lo Stato oggi. Roba da fare rizzare i capelli. Ovviamente, Santoro, la cui antipatia è direttamente proporzionale alla sua mente acuta, non ha voluto fare l’elogio della ‘ndrangheta imprenditoriale. Ha invece voluto inchiodare lo Stato alle sue pesanti responsabilità sulla condizione della Calabria. Se le fatture vengono pagate due volte, dice Santoro, la colpa è dello Stato, non della ‘ndrangheta. Uno Stato distante, colonizzatore, che manda in Calabria generali della riserva e prefetti che non sanno fare i conti, che vanno a combattere un nemico idealizzato, mentre si tratterebbe di fare funzionare meglio le istituzioni. Poi l’affondo: il ministro Speranza vada in Calabria e assieme ai calabresi sistemi la sanità, non vada via prima di avere sistemato tutto.

Santoro ha indicato la Calabria come simbolo delle contraddizioni e delle difficoltà di tutto il Paese. Si può essere d’accordo o in disaccordo con le sue frasi-shock, ma sicuramente c’è spazio per la riflessione. I calabresi non sempre sono i protagonisti negativi della condizione marginale e critica della propria terra. Le gravi responsabilità dei Governi, di tutti i Governi, sono pesanti. Nella gestione della sanità pubblica sono addirittura devastanti se è vero che più di un decennio di commissariamenti hanno prodotto solo fallimenti, inefficienze e debiti.

Ma c’è una riflessione più profonda che le ingombranti e fastidiose frasi di Santoro, Augias e compagnia bella suscitano: la Calabria è arrivata al suo punto di svolta, ha una necessità vitale di cambiare pelle, una sorta di rivoluzione di velluto che modifichi politiche e comportamenti sociali. Se non vuole uscire dal contesto democratico e civile dell’Italia e dell’Europa. (sd)

Conte da Lilli Gruber: oggi scegliamo il Commissario per la sanità calabrese

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, stuzzicato dal direttore del Giornale Alessandro Sallusti dribbla alla stregua di un consumato politico le domande spigolose dei due giornalisti sul suo futuro politico (Capo del Movimento 5 Stelle? «Non è nei miei progetti», Draghi? «Se serve lo sentiremo») ma si lancia in un impegnativa ammissione: «Dobbiamo chiudere questa partita, domani (oggi, per chi legge) sceglieremo il nuovo Commissario per la Sanità in Calabria, durante il Consiglio dei Ministri. Conte concorda che la situazione è particolarmente delicata in Calabria, ma non fa nomi, bisogna aspettare – dice – il Consiglio dei Ministri di domani: c’è un ministro proponente, concertante, dobbiamo valutare insieme».

La voce che più ricorre indica come Commissario alla Sanità l’ex prefetto di Catanzaro, la reggina Luisa Latella, una funzionaria che ha sempre lavorato con grande determinazione e senza mai risparmiarsi nei diversi impegni a lei affidati dallo Stato. Accanto a lei, con buona probabilità, una squadra di specialisti (scienziati, medici, e manager della sanità) di origine calabrese o che vivono in Calabria, ovvero con ottima conoscenza del territorio. Sono molte le eccellenze calabresi che potrebbero offrire un aiuto determinante a superare la criticità del commissariamento, il ristabilimento dei conti (ma senza azzeramento del debito diventa una missione impossibile) e affrontare con la dovuta competenza la sfida della seconda ondata della pandemia. Sono numerose le personalità che hanno dato la propria disponibilità per una squadra che affianchi e aiuti il futuro Commissario con le competenze necessarie: a cominciare dall’ex presidente della Regione Pino Nisticò, scienziato e farmacologo di fama internazionale, al prof. Franco Romeo, cardiochirurgo d’eccellenza al Policlinico Tor Vergata (peraltro già chiamato dalla Giunta regionale a supportare le iniziative anticovid), il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, per fare qualche nome che circola a Palazzo Chigi, senza contare l’opportunità di utilizzare l’esperienza manageriale del medico-manager Rubens Curia che conosce a fondo la situazione della snaità calabrese

Il ministro delle Regioni Francesco Boccia, ieri in Calabria per un sopralluogo a Crotone e delle aree del Crotonese devastate dalla furia del maltempo, non ha fatto previsioni sul futuro Commissario ad Acta, ma ha concordato sulla necessità di riattivare prima possibile i tanti ospedali dismessi della regione. (rrm)

Innocenza Giannuzzi (Confartigianato Turismo CZ) contro Cotticelli: danno di immagine alla nostra regione

Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro, ha commentato l’intervento di Saverio Cotticelli, ospite al programma di La7 Non è l’Arena condotto da Massimo Giletti, dichiarando che «un’altra terribile pagina della storia della nostra regionale è stata scritta ieri sera».

«Dopo la clamorosa intervista – ha aggiunto – che è stata seguita dalle immediate dimissioni del generale Saverio Cotticelli dall’incarico di commissario ad acta della Sanità calabrese, quest’ultimo ha deciso di raccontare la sua verità durante un’ospitata che definire “imbarazzante” è dire poco. L’ex generale dell’Arma si è presentato in studio con un copione mal scritto, che ha solo creato ulteriore sgomento e profonda rabbia nel nostro popolo».

«Ancora una volta – ha proseguito la presidente Giannuzzi – la Calabria terra di nessuno, terra di improvvisazione, di incapacità e di approssimazione. È stato tanto criticato il video di Gabriele Muccino per le bretelle e la coppola, ma ci rediamo conto di che messaggio è passato ieri sera? Di che terribile disegno della Calabria è stato tracciato in diretta nazionale? La Calabria terra di ‘ndrangheta, in cui sopravvivi solo se ti chiudi in clausura, una Calabria di cui aver paura. Ma ci rendiamo conto di che danno all’immagine è stato arrecato alla nostra regione?»

«La Calabria è esattamente uguale a tutte le altre regioni e, sì – ha detto ancora la presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro – anche qui abbiamo il malaffare, così come esiste nel resto del mondo. Ma è troppo facile usare la parola “mafia” per non ammettere le proprie negligenze, per lavarsi la coscienza e tentare di camuffare ciò che doveva essere fatto e invece è stato omesso. Abbiamo idea di che danno sia stato arrecato al nostro turismo, alle nostre imprese, alla nostra società e ai nostri giovani con quelle parole? L’ennesimo, del resto, che accompagna la beffa di chi continua a ridicolizzarci. Chi dobbiamo ringraziare? La lista è lunga e nessuno è esonerato! Ieri sera si è parlato di numeri, di costi ridotti, sì, ma sulle spalle di servizi sanitari portati al minimo. Perché tanto l’importante era conseguire i risultati, non garantire il diritto alla salute sancito peraltro dalla costituzione».

«Siamo “zona rossa” – ha aggiunto – per l’incapacità di attuare un piano anti-Covid! Stiamo pagando le responsabilità di un sistema che si incarta su se stesso, non chiaro e incapace di connettersi tra i vari livelli amministrativi. Paghiamo ora e pagheremo ancora in futuro, viste le premesse. Ma la Calabria non è quella descritta ieri da Cotticelli, la Calabria è ben altro e ha bisogno di ben altro!».

«Ora basta – ha concluso Giannuzzi – essere considerati marginalmente e solo perché apparteniamo alla stessa cartina geografica del nostro Paese. Abbiamo urgente bisogno di interventi adesso, abbiamo bisogno di rialzarci, di responsabilità, efficienza, efficacia delle azioni, verità e trasparenza. Abbiamo bisogno di qualcuno che si batta con passione e con abnegazione per salvare la nostra terra!». (rrm)

Nuccio Azzarà, segretario Uil di Reggio, domani di nuovo da Giletti

Domani sera, domenica 5 aprile, Nuccio Azzarà, segretario della Uil di Reggio Calabria, sarà ospite per la terza volta del programma Non è l’Arena di Massimo Giletti, su La7.

In questa puntata, si parlerà, ancora una volta, della Sanità in Calabria, «denunciandone criticità, assenze, insipienza, mediocrità e ignavia di chi dovrebbe gestirla; si parlerà di intere popolazioni abbandonate, del diritto alla salute negato».

Domenica scorsa 29 marzo Azzarà aveva stigmatizzato da Giletti: «Dopo una settimana la situazione è ancora più scabrosa: abbiamo 200 operatori ai quali non è stato fatto nessun tipo di tampone, ma che vanno avanti con le mascherine di nonna Giovanna e nonna Caterina». (rrm)