LAMEZIA TERME (CZ) – Inaugurato auditorium Cittadella della carità

«Si sta realizzando, qui, una convergenza verso questo centro che è anche il centro reale e di attrazione della città di Lamezia, del territorio lametino e punto nevralgico della Calabria». Così il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, nel corso dell’inaugurazione dell’auditorium rientrante nel progetto n.2021-COF-00012 “Complesso Fratelli Tutti” della Caritas diocesana che, sostenuto dalla “Fondazione Con il Sud”, è stato realizzato è stato realizzato nella Cittadella della Carità all’interno del complesso interparrocchiale San Benedetto.

«Con l’apertura dell’auditorium – ha aggiunto il Vescovo – si realizza questo dinamismo sistolico e diastolico tra le realtà vicine a Lamezia e la città” sottolineando, al riguardo, come “tutti i paesi della Diocesi sono presenti nella scuola Biblica ed anche nella scuola dei Ministeri».

«Il lavoro che altri hanno iniziato – ha proseguito – io posso adesso recuperarlo ed offrirlo anche a voi con il primo atto che noi tutti vivremo, qui, tra qualche minuto, che è quello della prima Assemblea Ecclesiale Diocesana”. Il progetto, infatti, come ha ricordato il Vescovo, “era stato firmato da monsignor Giuseppe Schillaci, ma l’intuizione era stata di monsignor Luigi Antonio Cantafora che aveva immaginato questo punto centrale di Lamezia come punto nevralgico e che stasera doveva essere presente, perché invitato, ma, a causa di un disguido, non ci ha potuto raggiungere».

Di «sogno che si realizza», invece, ha parlato il direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, che, nel portare il saluto di monsignor Luigi Antonio Cantafora, ha anche ringraziato le ditte, i volontari, gli operatori della Caritas, i parroci. Quindi ha sottolineato che si tratta di “un auditorium al servizio della città e di tutta la regione. Ho l’immagine della prima visita fatta con monsignor Parisi in questa sala – ha aggiunto – e lo ringrazio a nome di tutti per la sua presenza, per la cura e l’attenzione avuta. In questa realizzazione non ci siamo sentiti soli ma incoraggiati e sostenuti».

Dal canto suo, don Giacomo Panizza, vice direttore della Caritas, nel ricordare le «tre “C” dell’8xmille (culto, carità, cultura) in quanto si tratta di un’opera finanziata anche grazie ai fondi 8xmille e da altre fonti di finanziamento e con l’aiuto della Fondazione con il Sud che contribuisce alla realizzazione delle cosiddette infrastrutturazioni sociali per crescere con gli altri», ha fatto notare che ciò che sta sorgendo «non è solo luogo di preghiera, ma anche luogo propulsivo di socialità e di approfondimento. La Calabria – ha concluso – ha bisogno, non solo di realtà che funzionano e noi abbiamo il compito di portare avanti queste iniziative».

I dettagli tecnici della struttura sono stati al centro dell’intervento dell’ingegnere Francesco Stella, che insieme all’architetto Grazia Pascuzzo, hanno seguito i lavori di questa «opera architettonica – ha detto – , che porta la firma del compianto Paolo Portoghesi, che ha pareti in grado di garantire l’assorbimento acustico con una illuminazione minima che segue l’architettura. Il disegno strutturale è diventato disegno architettonico e i materiali strutturali sono diventati materiali di finitura. Poi, gli elementi tipici della progettazione di Portoghesi: una serie di archi originati da un centro che non sta in questo spazio fisico, il che è un aspetto geometrico ma ha anche un valore simbolico”. Quindi, nel parlare di “avventura iniziata con la donazione del terreno dal Comune alla Diocesi in occasione della visita di papa Benedetto XVI” ha evidenziato che si è trattato di “un percorso con ostacoli interni dovuto anche alla necessità di reperire le risorse” nella consapevolezza che “una città ha bisogno di ulteriori spazi e luoghi di aggregazione che vadano oltre la città stessa. Amministrazione Comunale e Diocesi hanno fatto sì che si realizzasse quest’opera – ha proseguito – ed ora dobbiamo accelerare sullo spazio unico, primi di dicembre consegna dei lavori per la piazza, concludere con l’area esterna».

Per il sindaco, Paolo Mascaro, infine, si è trattato di «un ulteriore tassello nello sviluppo per il rilancio del territorio. Una struttura nel centro della città – ha detto – che può essere occasione di confronto». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – 800 anni della Regola, il 29 novembre liturgia di lode al Santuario di S. Antonio di Padova

«La regola e vita dei frati minori è questa: osservare il Santo Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità».

Il 29 novembre 1223, Papa Onorio III, con la bolla “Solet Annuere”, nel palazzo apostolico di S. Giovanni in Laterano, confermava la Regola Bollata dei Frati Minori redatta da S. Francesco d’Assisi. Dopo 800 anni, la famiglia francescana ringrazia il Signore per quanto operato, nella Chiesa e nel mondo, attraverso i figli di Francesco d’Assisi, con una serie di iniziative di preghiera e approfondimento per sottolineare l’attualità del messaggio di Francesco per il nostro tempo e la sua proposta che continua a parlare alle donne e agli uomini di oggi.

Anche la comunità lametina condividerà la grazia e la gioia di questo evento per la famiglia francescana universale con un momento di preghiera promosso dai Frati Cappuccini del Santuario di S. Antonio di Padova: alle 17 la liturgia di lode per il dono della Regola presieduta dal vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi e alle 18.30 la Santa Messa.

Alla celebrazione, sono particolarmente invitate le suore francescane della diocesi, le sorelle e i fratelli delle fraternità francescane secolari, tutti i fedeli che ancora oggi, attirati dall’esempio di Francesco d’Assisi, desiderano seguire Cristo sulla via del Vangelo. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Il Liceo classico e artistico “F. Fiorentino” contro la violenza sulle donne

Lo spirito di solidarietà e l’impegno contro la violenza sulle donne hanno unito gli studenti del Liceo classico e artistico “Francesco Fiorentino” di Lamezia Terme, dimostrando una straordinaria sensibilità e impegno sociale. Questa iniziativa è stata fortemente sostenuta e incoraggiata dal dirigente Nicolantonio Cutuli affiancato da uno staff docenti particolarmente coinvolti: le professoresse Rotundo, Minervini, Ferraro, Chieffallo, Casalenuovo, Caruso,Dastoli e Davoli, insieme ai professori Gaudioso, Serra e D’Apa.

I due giorni, 24 e 25, sono stati interamente dedicati alla sensibilizzazione e alla riflessione sulla violenza di genere. Una serie di attività, che includevano dibattiti, coreografie, poesie, monologhi, elaborati grafici e artefatti, installazioni e performance, hanno offerto agli studenti la piattaforma per esprimere le proprie opinioni e sensazioni su questo tema cruciale. L’iniziativa è stata inaugurata con una toccante coreografia eseguita sul testo della canzone “Quanto forte ti pensavo” di Madame. Questo momento ha veicolato tutta l’angoscia e il dolore legati a relazioni malsane e tossiche, avvalendosi di una scenografia composta, numerosissime scarpe rosse e manufatti creati dagli studenti del Liceo artistico.

Il dibattito sulla disparità di genere, sull’oppressione e sulla violenza sia psicologica che fisica ha catturato l’attenzione degli studenti, che hanno partecipato con coinvolgimento emotivo e interventi molto sentiti e toccanti.

La scuola si è fatta portatrice di un dovere morale, quello di sensibilizzare i ragazzi su questa tematica così delicata. Il Gruppo Arte-ficio del Liceo ha anche aderito al progetto “Scarpe rosse in fila” promosso da Boookcity scuole, facente parte del gruppo Missione fantastica e delle autrici del libro “La Bellezza salverà il mondo”. Questo progetto ha come obiettivo la diffusione di messaggi di bellezza e pace, opponendosi alla violenza sulle donne. Le autrici del libro hanno condiviso la storia di Elina Chauvet, un’artista messicana che nel 2009 ha creato la performance di arte sociale “ZapatosRojos” per dire basta alla violenza sulle donne.

In un momento emozionante, le classi coinvolte nel progetto sono diventate protagoniste della performance “Scarpe rosse in fila”, contribuendo simbolicamente a una marcia pacifica per rompere il silenzio assordante e gridare con forza: Stop alla violenza sulle donne!

Il contributo attivodi tutti i colleghi e colleghe ha sostenuto questa iniziativa, trasformandola in un’opportunità significativa per le giovani menti, trasmettendo valori fondamentali come il rispetto, l’uguaglianza e la compassionevolti nell’ambito della società.

Spinti da un impegno duraturo e simbolico, i rappresentanti dell’Istituto e della consulta studentesca hanno collocato nel giardino del Liceo la “panchina rossa”, un simbolo tangibile dell’impegno costante e dell’unità della comunità scolastica nel contrastare la violenza sulle donne.

L’unità manifestata da questa comunità scolastica è un segno tangibile dell’impegno concreto nella lotta contro la violenza di genere, dimostrando come l’istruzione possa svolgere un ruolo cruciale nella costruzione di una società più giusta e rispettosa per tutti.

Il Liceo “Fiorentino”, al fine di promuovere la cultura della non violenza nelle relazioni fra uomini e donne, aderirà, in collaborazione con il Cles, alla Campagna Fiocco Bianco. Già il 25 novembre, l’intero personale scolastico e tutti gli studenti hanno indossato sul polso un piccolo fiocco bianco, che simboleggia il fatto che la propria mano non userà mai violenza. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Il vescovo Parisi: «Come cristiani siamo chiamati ad entrare dentro questa realtà che ci appartiene»

«La nostra fede cristiana è una fede incarnata e noi, come cristiani, siamo chiamati ad entrare dentro questa realtà perché questa realtà ci appartiene. Non possiamo inventarci una realtà diversa, non la possiamo fuggire, non possiamo creare e rifugiarci in degli angoli confortevoli che possono essere i nostri gruppi ristretti, le nostre appartenenze… Usciamo da quel circolo asfittico che Gesù ha sempre combattuto quando parlava del modo di interpretare la religiosità da parte di scribi e farisei: “noi dentro siamo perfetti, tutti gli altri all’esterno impuri”. La Chiesa che Papa Francesco delinea nell’ Evangelii Gaudium è una comunità aperta, inclusiva, missionaria». È uno dei passaggi dell’intervento del vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi alla prima assemblea ecclesiale diocesana, svoltasi nell’auditorium appena inaugurato all’interno del complesso interparrocchiale S. Benedetto.

Partendo dalla lettura di alcuni versetti del capitolo 10 di Matteo, all’inizio di quello che viene chiamato il “discorso missionario”, il secondo dei cinque discorsi di Gesù presenti nel Vangelo di Matteo, monsignor Parisi ha sottolineato come «il contesto della missione dei discepoli è sempre lo stesso, ieri come oggi: l’avversione nei confronti della predicazione. Lo stile dei discepoli è quello di uomini perseguitati ma coraggiosi”.
Soffermandosi su diversi passaggi dell’ Evangelii Gaudium di Papa Francesco, Parisi ha sottolineato che “le periferie esistenziali, verso le quali Papa Francesco come Chiesa ci chiama ad uscire, non sono un’espressione linguistica, ma va riempita di contenuto. Le periferie esistenziali sono tra di noi. Sono in quelle sacche di umanità incompiuta, che non ha più la gioia di vivere, lì dove l’umanità è in affanno e non trova le ragioni per vivere, gli strumenti per interpretare la propria condizione esistenziale. A questa umanità, siamo chiamati ad annunciare il Vangelo».

«Annunciare il Vangelo – ha proseguito Parisi – dentro le nostre strutture umane che non sono strutture, per così dire, “chiesastiche”, ma “ecclesiali”, che devono essere segno visibile di comunione. La nostra visione di Chiesa deve essere quella di un luogo di accoglienza e condivisione, chiamata a testimoniare la misericordia di Dio”.
“Qual è la qualità del nostro servizio nel mondo e nella storia? A cosa è legata la nostra testimonianza? – ha rimarcato Parisi – la nostra testimonianza è legata al primato di Gesù Cristo. Lo stile del discepolo nasce dalla fede e dalla libertà, da cui scaturisce il coraggio. La nostra presenza cristiana nel mondo e nella storia è necessaria per arginare la banalizzazione, per parlare al mondo non di angoscia ma di speranza, per recuperare l’umano: come cristiani siamo chiamati a vivere la nostra umanità pienamente in maniera conforme a come ha vissuto Gesù”. Alla vigilia dell’avvio della scuola dei ministeri e a oltre un mese e mezzo dall’inizio del secondo anno della scuola biblica, con centinaia di presenze ad ogni appuntamento da tutti i comuni della diocesi, il vescovo di Lamezia ha sottolineato l’importanza della formazione “per prepararci a interpretare la storia e dare il nostro contributo costruttivo».

«Vi chiedo di pregare – ha concluso Parisi – il servo di Dio Vittorio Moietta perché possa guidare i nostri passi, con la sua passione amorevole, con la testimonianza prudente e pacifica che ha saputo dare pur dentro la persecuzione della malattia, con quella passione apostolica con cui ha servito questa nostra Chiesa diocesana». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Al Grandinetti successo per “La Mandragola” di Roccamo

Un minuto di silenzio per ricordare le donne vittime di violenza e femminicidi, 106 dall’inizio dell’anno nel nostro Paese, nella giornata internazionale dedicata alla sensibilizzazione e alla mobilizzazione contro il fenomeno. Il pubblico in piedi accoglie gli attori della compagnia Teatro Europeo Plautino, che introducono subito la platea nella dimensione canora dello spettacolo, una sperimentazione coraggiosa in cui convivono il testo del II secolo A.C. e la musica elettronica, di cui la compagnia ha fatto il suo tratto distintivo.

Sul palco del Teatro Grandinetti va in scena “La Mandragola”, con la regia di Cristiano Roccamo, un capolavoro del Teatro Comico italiano che è anche uno sguardo critico sulla società del tempo.

Il sipario si alza sulla Firenze del 1504. I personaggi che si presentano sono estremamente moderni, specchio di una società che si è evoluta nel tempo ma che mantiene inalterati vizi, difetti e debolezze. Non è difficile scorgere nell’intreccio corruzione, avarizia e tentativi di manipolazione che si fanno spazio anche nella vita moderna. Si tratta di una rappresentazione senza filtri delle nostre imperfezioni e dei nostri peccati immortali.
La commedia riesce a descrivere un mondo senza tempo, attraversato da personaggi che non risultano essere né buoni né cattivi, ma sospesi tra moralità e immoralità, passato e presente, giusto e sbagliato. L’intento è farci ridere delle nostre stesse caricature, spingendoci a guardare all’interno di noi stessi, fino in profondità.

A catturare l’attenzione è soprattutto il personaggio di Lucrezia, protagonista indiscussa che non entra mai in scena se non alla fine. “La Mandragola” riflette certamente il contesto culturale e sociale dell’epoca rinascimentale, caratterizzato da forti gerarchie di genere. Le donne erano spesso confinate a ruoli tradizionali e sottoposte a rigide aspettative sociali. Pertanto, la figura di Lucrezia potrebbe riflettere la lotta delle donne per trovare spazi di autonomia e influenza entro i limiti imposti dalla società.

Dal punto di vista del femminismo, è interessante esaminare com’è rappresentato il suo personaggio in termini di potere e autonomia. Pur essendo oggetto di manipolazioni da parte degli uomini intorno a lei, dimostra una certa astuzia e abilità nel navigare le complessità della sua situazione. Questo può essere visto come un primo segno di resistenza nei confronti delle norme patriarcali dell’epoca. Inaspettatamente ci ritroviamo infatti davanti al vero principe della commedia, la vera figlia dell’ideale di Machiavelli.

Guardando al femminismo contemporaneo, la riflessione su Lucrezia potrebbe evidenziare le sfide che le donne hanno affrontato nel passato e la necessità di continuare a lottare per l’uguaglianza di genere.
Il sipario si chiude su un piccolo spazio di libertà e autodeterminazione conquistato.

Se “La Mandragola” è lo specchio di ciò che non cambia, Lucrezia è la tela su cui proiettare le battaglie delle donne di oggi.

Prova d’attore superata per tutta la compagnia del Teatro Europeo Plautino, che raggiunge lo scopo dichiarato di riscoprire il teatro classico per avvicinare il pubblico al patrimonio culturale della classicità.

Lo spettacolo “La Mandragola” è inserito nella rassegna teatrale Arteca promossa da I Vacantusi.

LAMEZIA TERME (CZ) – Il vescovo Parisi all’inaugurazione della Cittadella della Carità

«Questi luoghi devono essere per noi come palestre di vita, come scuole di vita. Se ancora oggi c’è bisogno di questi luoghi e di questi servizi, significa che in questa nostra società, nella quale avanziamo diritti e pretese, ancora non c’è equità, non c’è giustizia». Così il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, intervenendo all’inaugurazione della Cittadella della Carità presso il complesso interparrocchiale di S. Benedetto.

Rivolgendosi, in particolare, ai ragazzi delle scuole lametine presenti, il vescovo Parisi li ha invitati a «dedicare tre ore della vostra settimana ai poveri, prestando servizio alla mensa. Qui scoprirete che la vita, allargando le prospettive, trova un senso nell’aiuto che voi date alle persone che hanno bisogno ma soprattutto in tutto ciò che voi riceverete da queste persone».

Il presule ha sottolineato la scelta, avviata dall’inizio del ministero episcopale a Lamezia, di concentrare i servizi Caritas, prima dislocati in vari punti del territorio, in un’unica sede, esprimendo gratitudine ai volontari, agli operatori Caritas, ai medici che prestano il loro servizio nell’ambulatorio solidale ospitato in alcuni locali del complesso S. Benedetto.

«Lo dico a tutti, in particolare a voi ragazzi – ha proseguito Parisi – guardando il povero, si intuiscono tutte le cause che generano povertà. Guardando il povero, ci possiamo rendere conto che non si tratta solo di povertà materiale – che certamente esiste – ma che le peggiori forme di povertà sono quelle di tipo culturale, l’incapacità di elaborare un progetto per la propria vita, quando mancano gli strumenti culturali per affrontare quotidianamente la storia. Ecco che allora si crolla e si sprofonda nella povertà di tipo materiale».

«La scuola si fa a scuola, ma si fa anche nei territori scoscesi dove l’umanità scende sempre più verso il baratro – ha rimarcato il vescovo rivolgendosi in particolare ai ragazzi – e in quel baratro dobbiamo esserci noi per tendere la mano, per fare compagnia, per accompagnare e aiutare la persona recuperare l’espressione piena della propria dignità».

«La carità vera – ha concluso Parisi – si realizzerà quando questa cittadella della carità sarà chiamata in un altro modo. Forse è un sogno, un’utopia, ma è un mio forte desiderio. L’obiettivo finale di questi luoghi e della Caritas è fare in modo che l’uomo possa mostrarsi in tutta la sua bellezza. Inauguriamo questi locali, speriamo tra qualche anno di dedicarli ad altro». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Launch book del libro di Joe Aiello, “Franco Costabile le poesie” in edizione bilingue

Gli incontri dedicati a Franco Costabile, organizzati da Grafichéditore, continuano a riscuotere successo sia per la partecipazione fervida che per la profondità comunicativa, celando in essi un progetto di analisi che scava nella poetica del maestro, sondandone gli intimi tratti nell’animo umano. Recentemente, l’atmosfera suggestiva della tipografia, luogo intriso di memoria creativa, ha accolto un evento di straordinaria rilevanza per gli estimatori della poesia e della cultura italiana, presentando il libro bilingue “Franco Costabile, le poesie” curato con maestria da Joe Aiello. In una dimensione familiare, la cornice vibrante e coinvolgente ha rapito gli animi presenti, mentre le parole di Costabile prendevano vita tra le macchine destinate a plasmare questo volume così straordinario.

Il lametino emigrato in Canada, Joe Aiello, ha manifestato il suo profondo affetto per la poesia di Franco Costabile traducendo in lingua inglese le due raccolte del poeta. Quest’impresa non si limita a omaggiare la maestria di Costabile, bensì a creare un ponte affinché la sua poesia possa oltrepassare i confini italiani, abbracciando un pubblico globale vasto e diversificato.

L’evento di presentazione è stato impreziosito da performance che hanno tributato le parole impregnate di emozioni di Costabile.

La regia emozionale dell’evento è stata affidata a Giovanna Villella che ha declamato alcune poesie in italiano e ad Ann McLaughlin, moglie dell’autore Joe Aiello che ne ha donato la bellezza nella lingua inglese. Ad irrompere poi, è stata la musica ed infatti, le poesie “Rosa”, “Per altri sentieri” e “Rosaria lava”, sapientemente musicate da Eugenio Renda, hanno riacquistato vita grazie alle voci di Albino Cuda e Tony Quattrocchi, che le hanno intonate con fervore e sentimento.

Il libro “Franco Costabile, le poesie” supera di gran lunga il mero status di traduzione: è un tributo sentito a un grandioso poeta, è un collegamento tra linguaggi e culture, è un’esperienza che unisce le anime tramite la potenza delle parole. L’entusiasmo tangibile durante l’evento testimonia l’importanza di quest’opera nel panorama contemporaneo della poesia e della letteratura.

Questo volume, contenente le preziose poesie di Franco Costabile tradotte con maestria da Joe Aiello, è ora disponibile presso le principali librerie e store online, invitando i lettori a scoprire e immergersi nell’universo poetico di Costabile attraverso lo sguardo sensibile di una traduzione attenta e appassionata. (rcz)

Fatti di musica 2023 chiude con Peter Cincotti e Enrico Brignano

Si chiude con una settimana di eventi Fatti di Musica 2023, 37° edizione del Festival-Premio del Live d’Autore ideato e diretto da Ruggero Pegna, che si svolge ogni anno in varie località della Calabria. Si inizia lunedì con il concerto della popstar newyorkese Peter Cincotti e la sua band al Teatro Garden di Rende (Cosenza), poi martedì 28 novembre ci si posta al Teatro Rendano di Cosenza per l’Opera teatrale e musicale “Il Vajont di tutti – Riflessi di Speranza” di Andrea Ortis, evento dedicato al Rispetto dell’Ambiente realizzato con Art-Music&Co, per arrivare al fine settimana con lo show di Enrico Brignano, venerdì 1 e sabato 2 dicembre al Teatro Politeama di Catanzaro, in collaborazione con la Fondazione Politeama.

Peter Cincotti, tra i più apprezzati cantautori del panorama internazionale e fenomeno del pianoforte, riceverà a Rende il “Riccio d’Argento”, l’oscar del Festival realizzato dall’orafo crotonese Gerardo Sacco, per il nuovo album “Killer on the keys” dedicato ad alcuni grandi pianisti, come lui stesso ha sottolineato: «Dopo i diversi generi di album che ho scritto negli anni, ho pensato che fosse arrivato il momento di fare un omaggio ad alcuni dei miei pianisti preferiti. Artisti che io ritengo siano dei “Killers” ai tasti, da Scott Joplin a Billy Joel passando per Nat King Cole e Coldplay. Volevo radunare diverse generazioni di pianisti e generi e unirli insieme».
La popstar sarà a Rende con la sua eccezionale band: Tony Glausi, tromba, Joe Nero, batteria, Mark Lewandowski, basso.

Dopo Cincotti, spazio alla straordinaria Opera “Il Vajont di Tutti – Riflessi di Speranza”, l’emozionante pièce teatrale di Andrea Ortis, arricchita da attori, performers, momenti musicali, filmati d’epoca, effetti immersivi 3D, evento inserito nel progetto “Insieme per… l’Ambiente” dell’Associazione Art-Music&Co, con il Patrocinio di Legambiente Calabria. Due saranno le repliche nella magica cornice dello storico Teatro Rendano di Cosenza: la prima alle ore 10:00 per le scuole e serale alle 21:00.

Fatti di Musica 2023 si chiuderà, infine, sabato 1 e domenica 2 dicembre al Teatro Politeama di Catanzaro con il grande show di Enrico Brignano, vicino al tutto esaurito in entrambe le date. A lui sarà consegnato il “Riccio d’Argento” per il successo dell’intero tour. Il suo irresistibile “Ma… diamoci del tu!”, spettacolo scritto con Manuela D’Angelo, la collaborazione ai testi di Alessio Parenti e le musiche originali di Andrea Perrozzi, prodotto da Vivo Concerti, ha fatto registrare il sold out ovunque.

«E’ stata un’altra edizione da record – afferma il promoter Ruggero Pegna – contrassegnata da interazioni con altri festival, nuove e storiche proposte di musica d’autore italiana, da Geolier ad Aiello e Cammariere, da Mannarino a Carl Brave, alla Consoli, a numerosi altri; eventi eccezionali internazionali come i concerti degli Original Blue Brothers di Lou Marini, Tony Hadley, Peter Cincotti, Joe Bastianich, opere incantevoli come Van Gogh Cafè e fuori programma da record, tra cui Le Cirque Top Performers e lo show di Checco Zalone! Circa 100mila spettatori, tremilioni in 37 edizioni, a conferma che Fatti di Musica, oltre aver portato i grandi live in Calabria, continua ad essere il Festival regionale più prestigioso, con un format originale capace di intercettare eventi unici, tra i più belli, attesi e spesso irripetibili!».

I biglietti per i live in arrivo sono disponibili su www.ticketone.it. Per informazioni tel. 0968441888, www.ruggeropegna.it , tutte le pagine social del festival. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – “Il gatto con gli stivali” in scena al Chiostro di San Domenico

Grande partecipazione ed entusiasmo per la nuova rassegna del Teatro Ragazzi ideata e promossa dalla compagnia lametina Teatrop, partita in questi giorni al teatro comunale Grandinetti. Ad aprire il cartellone la rappresentazione de “Il gatto con gli stivali” della compagnia teatrale “Gran Teatrino di Bari”; una pièce salutata con tanti applausi e risate dai tanti bambini presenti in teatro.

Dopo gli spettacoli mattutini per i ragazzi delle scuole, il “Gatto con gli stivali” sarà in scena al Chiostro di San Domenico, domani 24 novembre alle 18.

«Una pomeridiana – spiega Pierpaolo Bonaccurso, direttore artistico di Teatrop – che vuol essere un momento di incontro e condivisione per grandi e piccini. Un’occasione per le famiglie di ritrovarsi insieme, assistendo ad uno spettacolo che fa sorridere ed anche riflettere».

«La finalità di tutta la rassegna – sottolinea ancora Greta Belometti, attrice della compagnia – vuol essere quella di far nascere, proprio nelle famiglie, la sana abitudine di andare a teatro per godersi un bello spettacolo e per poi tornare a casa e trovare argomenti di discussione e confronto sul messaggio che, tra una scena e l’altra, è emerso dal lavoro rappresentato».

Il “gatto con gli stivali” è portato in scena dalla compagnia Teatrale “Gran Teatrino di Bari” con Anna Chiara Castellano Visaggi, Giacomo Dimase, Chiara Bitefti. La trama narra di «un giovane mugnaio generoso e un gatto geniale. Uno spettacolo ironico e divertente in cui personaggi strampalati, illuminati da luci di ribalta si muovono in scena con passi briosi e ritmi scoppiettanti. L’allegra sarabanda di pupazzi di varie dimensioni, con tecniche di animazione nuove e spesso sorprendenti, anima il filo della storia conosciutissimo dal pubblico di ogni età. Ispirato alla fiaba di Charles Perrault la trasposizione moderna rappresenta il gatto come un “portatore di buone cose”, un personaggio-animale, perciò con caratteristiche misteriose e magiche, che aiuta un umano in difficoltà».

La morale della favola è che «tutti possiamo identificarci sia nel gatto che nel mugnaio, il gatto si propone come solidale appoggio al giovane che sta affrontando la vita, solo e timoroso. Nessuna paura! La vita porta con sé incontri che diventano importanti per il crescere e per la scoperta dei suoi valori. La novità dell’allestimento consiste nel profondo amore tra il giovane mugnaio e il magico gatto con gli stivali che ci riporta ad un rapporto autentico tra l’uomo e il mondo della natura e degli animali domestici fatto di amicizia, di rispetto e di inedita complicità». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – La scuola paritaria “Fusco” dona alla città una magnolia

Nella mattinata di ieri, gli alunni della Scuola primaria paritaria, Tommaso Maria Fusco, hanno celebrato la Festa dell’Albero, alla presenza della dirigente Maria Rita Vecchia, del sindaco avv. Paolo Mascaro, del vicesindaco Antonello Bevilacqua e il parroco don Antonio Brando e di tutte le insegnanti.

Nel suo saluto alla comunità scolastica la dirigente Maria Rita Vecchia ha rimarcato «la valenza pedagogica dell’importanza della Festa degli Alberi, che simboleggia la sensibilità verso la natura e i fiori, prezioso dono di Dio per la nostra vita e la nostra prosperità. La magnolia che oggi vedremo piantare sarà un giorno, l’ornamento di questo luogo, centro dell’educazione e dell’istruzione. La scuola è in fiore. Come i germogli, anche voi bambini tenere pianticelle che, se educati al bene e al sapere, attraverso la scuola e l’esempio dei grandi, darete domani il frutto di ottimi cittadini, diventando sostegno delle vostre famiglie ed onore della nostra Lamezia. Ha ancora ringraziato i docenti, sempre presenti in attività didattiche e educative che vanno oltre l’insegnamento».

Ha preso poi la parola, il primo cittadino Paolo Mascaro, il quale, nel ringraziare gli alunni, supportati dalla Dirigente Maria Rita Vecchia e dai docenti, ha sottolineato «l’importanza di rispettare l’ambiente. Vedere tutti questi ragazzini impegnati in questa attività e un’immagine splendida di questo Istituto e comunque della nostra città. È importantissimo che oggi questi bambini possano essere sensibilizzati rispetto a uno dei temi oggi più importante, quello dell’ambiente. Questa iniziativa nella giornata Internazionale dell’Albero, fa comprendere a questi bambini come quello della magnolia, sia qualcosa di insostituibile affinché vi possa essere un’umanità che sappia crescere al meglio. Tutti questi bambini nel crescere, nel ricordare il giorno nel quale sono stati protagonisti della piantumazione della magnolia, sapranno avere sempre una particolare sensibilità a tutelare tutto ciò che è ambiente e saperlo difendere contro il male. Questi meravigliosi bambini oggi vengono ad essere custodi della magnolia e così si educano a custodire natura e ambiente. L’ambiente va tutelato ogni giorno, ogni istante, altrimenti l’ambiente si vendicherà di noi. Vedere tutti questi ragazzini splendidi nel vostro abbigliamento, siete splenditi nelle espressioni, siete splendidi in questo sguardo che è ricco della voglia del sapere. Ricordate che dovete essere splendidi nelle vostre quotidiane azioni, nel rendere la mano al bambino che vi sta accanto, negli esempi che potete trasmettere, nel tutelare tutto ciò che vi circonda, che è il vostro mondo, il mondo dei nostri figli. Allora tutti assieme, scriviamo questa bellissima pagina e grazie di cuore a questo Istituto, per la sensibilità, ancora, una volta mostrata, che dà fiducia, speranza e la certezza che questa generazione, nella tutela dell’ambiente, della voglia di sconfiggere ogni forma di sopraffazione e violenza farà la sua bandiera».

Il tema poi è stato rimarcato da don Antonio Brando, che ha evidenziato come «la terra sia il quinto Vangelo non scritto, non è possibile rispettare gli uomini senza rispettare la natura, chi non rispetta la natura non rispetta gli uomini e se stessi». Dopo gli interventi delle autorità convenute, i bambini assieme al primo cittadino Paolo Mascaro, hanno piantato l’albero della magnolia ed è stato benedetto da don Antonio Brando.

La cura della magnolia è stata affidata ai bambini dell’Istituto per favorire nei bambini atteggiamenti responsabili e di cura dell’ambiente. Grande emozione, infine, vedere tutti gli alunni dell’Istituto Tommaso Maria Fusco stringersi festosi e sorridenti intorno all’albero e intonando canzoni meravigliose, stringendo tra le mani disegni attinenti la Festa dell’Albero. (rcz)