Legacoop Calabria: Il sistema cooperativo escluso dal “Fondo Calabria Competitiva

Fabio Sibio, presidente di Legacoop Calabria ha scritto all’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, in merito all’esclusione del sistema cooperativo dal Fondo Calabria Competitiva e chiedendo interventi in merito, riconoscendo «l’impresa cooperativa quale soggetto beneficiario del bando in oggetto».

«Le imprese cooperative – si legge in una nota – continuano ad essere considerate “cenerentole” del sistema produttivo nonostante il grande valore sociale ed economico che apportano soprattutto ad una regione come la Calabria, atavicamente ai margini. La cooperazione nella storia del nostro Paese è stato lo strumento con cui la persona e le comunità hanno saputo rispondere ai propri bisogni: una realtà che merita di essere considerata. Cosa che invece non accade visto che la Regione ha escluso il sistema produttivo rappresentato dalla cooperazione dal piano di intervento di sostegno alle aree in crisi con il Fondo Calabria Competitiva».

«Rileviamo, con enorme dispiacere e stupore – si legge nella lettera – che nel piano interventi di sostegno ad aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive da cui nasce il Bando: Fondo Calabria Competitiva, pubblicato dall’Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Calabria, tutto il sistema produttivo rappresentato dalla cooperazione è escluso. Preoccupati di quanto riportato nelle Faq che, molto discutibilmente, escludono la partecipazione al bando alle società cooperative, chiediamo che venga rivista tale l’interpretazione».

«Se così fosse – continua la lettera – si rischia di lasciare fuori gran parte del settore produttivo calabrese rappresentato dal movimento cooperativo, composto da una larghissima maggioranza di imprese di piccole dimensioni che vivono la drammatica fase di crisi di liquidità, gravata dagli effetti dell’emergenza sanitaria Codiv-19».

«Nell’auspicare – conclude la lettera – che si provveda nell’immediato a correggere l’interpretazione data riconoscendo l’impresa cooperativa quale soggetto beneficiario del bando in oggetto, rimaniamo in attesa di sollecito riscontro». (rcz)

La denuncia di Legacoop Calabria: drammatica situazione della psichiatria all’Asp di Reggio

Lorenzo Sibio, presidente di Legacoop Calabria e responsabile regionale del settore Legacoop Sociali, ha sottolineato come l’insediamento del commissario Longo «chiude questo capitolo triste della storia della nostra regione», e chiede che «non venga dimenticato nessuno, soprattutto anziani, minori, disabili: le fasce deboli, tutte, vanno più che mai tutelati, protetti e, prima ancora, ricordati».

«Purtroppo – ha aggiunto – in tante circostanze e realtà riscontriamo ancorala la  totale assenza delle istituzioni preposte rispetto a denunce  oramai datate e ripetute nel tempo. Un esempio per tutti: l’attuale situazione della psichiatria nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria. Da anni costantemente denunciata e tenuta irrisolta. Un settore in cui la cooperazione sociale chiede di essere riconosciuta per il lavoro  trentennale svolto e per le risposte che riesce a dare ad una domanda di bisogno, quello del disagio psichiatrico, sempre più in crescita che affligge intere famiglie e che l’attuale sistema “commissariale” sta portando allo sfascio e definitiva scomparsa».

«Da anni – ha proseguito Sibio – assistiamo, nel campo della salute mentale, ad un ’impoverimento dei servizi, la loro riduzione ed accorpamento, la carenza del personale, tanto da  essere messi oggi in coda alla lista delle priorità di salute. Paghiamo oggi noi tutti,  utenti, famiglie e cooperatori lo scotto  di tante gestioni commissariali comprese quelle dell’Azienda Sanitaria provinciale n. 5, assenti e non prive di responsabilità.Occorre agire immediatamente. Occorre avere il coraggio di fare delle scelte e non lasciare irrisolte le questioni. È da irresponsabili sapere che, dal 2015, nell’intero territorio dell’azienda sanitaria reggina sono bloccati i ricoveri presso le  strutture psichiatriche,  strutture che ancora oggi fanno capo alla stessa Asp cui  detiene  la titolarità sanitaria e che si è costretti ad inviare i ricoveri fuori provincia o regione, scaricando sulle famiglie ulteriori oneri e sacrifici».

«È di una vergogna inaudita – ha continuato – continuare ad elemosinare richieste di incontri per risolvere questioni oramai datate quale quelle delle due cooperative sociali Futura ed Humanitas, costrette a farsi carico della totale gestione dei servizi ( ad oggi  pubblici) , ricevendo solo il 40% della retta di degenza. Il tutto fuori da ogni contesto normativo e senza alcun interesse di chi per compito istituzionale, ruolo e funzioni, è chiamato a verificare e risolvere».

«Ci appelliamo – ha detto ancora – a quel senso di responsabilità che è dovuta nel gestire la cosa pubblica e pagare, come capita a noi cooperatori, a proprie spese se incorriamo in errori di cattiva o mala gestione. Solo cosi forse chi oggi  amministra  starà molto attento a usare comportamenti omissivi,  per lasciare irrisolti problemi ritenuti erroneamente ultimi e meno urgenti. Questo è ciò che sta accadendo nel caso in specie delle due cooperative Futura ed Humanitas, con le conseguenze che a pagare sono le famiglie dei Soci lavoratori costretti a rinunciare al regolare pagamento degli stipendi pur di continuare a lavorare e tenere in vita dei servizi essenziali e necessari».

«Lo stesso dicasi – ha concluso Sibio – nel campo e delle cure domiciliari dove la sospensione degli affidamenti dei servizi alle cooperative impegnate ha lasciato senza cura al proprio domicilio la stragrande maggioranza degli utenti aventi diritto. Chiediamo, allora, correttezza istituzionale, trasparenza, legalità, giustizia e senso di responsabilità. È arrivato il momento». (rrm)

Legacoop Calabria: Riconoscere anche il ruolo della cooperazione sociale in ambito sanitario

«È arrivato il momento di riconoscere con determinazione anche il ruolo della cooperazione sociale in ambito sanitario e sociale» ha dichiarato, in una nota, Legacoop Calabria, sottolineando che, facendo ciò, si tratterebbe di «un primo tassello di ricostruzione di una Calabria “derubata” per anni, confidiamo nella capacità di  tutte le forze economiche, sociali e sindacali, di fare, unitamente alla società civile, fronte comune a difesa del diritto alla salute di tutti i calabresi».

«I calabresi – si legge in una nota – continuano ad essere protagonisti, loro malgrado, del dibattito politico nazionale, e non solo, a causa del collasso del sistema sanitario messo a dura prova dalla seconda ondata della pandemia. Perfino Le Monde, il più importante quotidiano francese, ci dedica una intera pagina, cosa nemmeno con le più articolate e riuscite operazioni anti ‘ndrangheta. Ma non è questo il protagonismo di cui la Calabria ha bisogno: è arrivato il momento di alzare la testa, e di conquistare il riscatto che meritiamo con azioni concrete nella direzione di un cambiamento all’insegna della legalità e della trasparenza».

«Non scopriamo certo adesso – continua la nota – complice il romanzo popolare scritto sulle alterne vicende del ruolo del commissario ad acta dopo le dimissioni forzate di Saverio Cotticelli, Giuseppe Zuccatelli e la rinuncia dell’ex rettore Eugenio Gaudio, che il sistema sanitario calabrese è da sempre inefficiente. Complici di questo disastro una burocrazia incapace, pigra e colpevole di aver prodotto nel tempo solo tanti danni ai calabresi, e un commissariamento inconcludente, che come risultato ha portato solo all’incremento del debito, con un disavanzo di oltre 220 milioni senza coperture, nel 2019».

«Siamo indignati, stanchi  e finalmente – diciamolo pure – incazzati – continua la nota – anche perché crediamo  ancora in questa terra e nella capacità del suo riscatto. Non vogliamo più stare in silenzio ad accettare di subire con rassegnazione scelte calate dall’alto che stuprano i calabresi. Ci sono in Calabria tanti professionisti onesti, giovani e meno giovani,  laureati, che possono dare il loro contributo, occorre dare loro la possibilità di farlo nel renderli  protagonisti,  soggetti attivi, decisionali e operativi della rimonta civile, etica, economica e sociale di cui ha bisogno la Calabria».

«In un momento così delicato e  grave – si legge ancora nella nota – in cui il primo obiettivo è di  pensare come arginare questa pandemia con quali misure e  soprattutto decidere ci dovrà gestire la futura gestione commissariale della sanità calabrese, chiediamo  che nessuno venga dimenticato. Anziani, minori, disabili, fasce deboli tutte vanno più che mai tutelati  protetti e prima ancora ricordati. Possiamo citare due esempi per tutti: i ragazzi disabili che in queste settimane di lockdown con le scuole chiuse si vedono negati di fatto il diritto allo studio perché non possono seguire le lezioni in presenza, con una pesante compromissione di una indispensabile socialità. E ancora la situazione della psichiatrica, come nel caso dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria: un settore in cui la cooperazione sociale chiede di essere riconosciuta per il lavoro  trentennale svolto e per le risposte che riesce a dare ad una domanda di bisogno, quello del disagio psichiatrico, sempre più in crescita che affligge intere famiglie e che l’attuale sistema commissariale sta portando allo sfascio e definitiva scomparsa». (rrm)

Legacoop Calabria scrive alla Regione: serve sostegno economico alle aziende del settore zootecnia

Legacoop Calabria ha scritto alla Regione chiedendo di riconoscere lo «stato di crisi e calamità naturale per le aziende del settore della zootecnia che, in questa fase di emergenza sanitaria ed economica, sono state escluse dalle misure a sostegno diretto di competenze regionali».

«Siamo vicini – si legge in una nota – alle cooperative che operano nel settore della zootecnia, rilanciamo la richiesta riconoscimento dello stato di crisi e calamità naturale e di provvedimenti che garantiscano in primis l’erogazione degli anticipi alle aziende zootecniche del pagamento dei contributi Pac e Psr, per come sollecitato in una lettera inoltrata nei giorni scorsi via pec all’attenzione, tra gli altri, del presidente facente funzioni, Nino Spirlì, e l’assessore regionale al ramo, Gianluca Gallo».

«Chiediamo, inoltre – si legge ancora – la proroga, almeno al 10 dicembre, per le assegnazioni straordinarie di carburante per chi ha finito la dotazione in quanto  utilizzata per le irrigazioni di soccorso. I pascoli a secco per le temperature elevate ed assenza di pioggia con l’esaurimento delle scorte e aumento dei costi per acquisti extra aziendali di fieno e cereali ormai introvabili hanno aumentato fino al collasso la difficoltà di alimentare e pascolare gli animali,  così come è avvenuto in tutti questi anni».

«La mancanza della vendita delle carni  ha spiegato Legacoop Calabria – dovuta soprattutto alla chiusura della catena horeca, la mancanza della vendita dei vitelli perché i commercianti hanno difficoltà a muoversi e quindi ad acquistare gli animali, stanno determinando maggiori oneri e spese a carico degli allevatori. Tutto ciò ha determinato la diminuzione di liquidità, difficoltà nella vendita con prezzi in caduta libera, ulteriormente aggravata dalla mancata proroga per l’assegnazione del carburante agricolo (un eccesso di burocrazia che pagano gli allevatori). Ricordiamo che la zootecnia da carne rappresenta un settore economico importante e fondamentale soprattutto nelle aree interne dove, oltre ad un ruolo economico,  riveste un ruolo sociale ed ambientale molto significativo».

«Ci auguriamo che le nostre richieste – conclude la nota – che scaturiscono da un confronto di tutti i soci e  frutto di un’approfondita valutazione, trovino la giusta considerazione da parte della Regione Calabria e siano da subito portate avanti dall’assessore Gallo, di cui apprezziamo l’impegno profuso nel  quotidiano lavoro svolto a sostegno dell’intero e generale comparto agricolo,  perché  indispensabili  alla sopravvivenza del settore. Tutto ciò al fine di evitare esasperazioni che comporterebbero problematiche di ordine pubblico fuori da ogni controllo». (rrm)

CATANZARO – L’assemblea regionale Legacoop Produzione e Servizi Calabria

Domani, a Catanzaro, alle 10.30, nella sede di Legacoop Calabria, l’assemblea regionale di Legacoop Produzione e Servizi Calabria.

L’assemblea, che verterà sul tema Lavoro sostenibile: economia circolare, innovazione e tradizione, è stata organizzata con l’obiettivo di nominare gli organismi delegati all’assemblea di mandato nazionale e l’approvazione del documento programmatico, in vista dell’assemblea nazionale.

Dopo l’introduzione di Lorenzo Sibio, presidente Legacoop Calabria sono previsti i saluti istituzionali di Sergio De Caprio, assessore Ambiente e Territorio Regione Calabria.

Dalle 11.00, una serie di interventi tematici programmati: Ripartiamo dal lavoro Tutele e prospettive per le imprese cooperative calabresi, ne parleranno Luigi Veraldi, della segreteria Cgil Calabria; Tonino Russo, segretario Generale Cisl Calabria e Santo Biondo, segretario Generale Uil Calabria.

Di Innovazione ed economia circolare Le nuove sfide per una maggiore competitività delle imprese calabresi, si parlerà dalle 11.30 con Silvano Barbalace, segretario Confartigianato Calabria; Giovan Battista Perciaccante, presidente Ance Calabria; Francesco Rosa, presidente Cna Calabria; Rocco Sicoli, vicepresidente Confcooperative.

La discussione entra nel vivo con la relazione sul tema La cooperazione di lavoro in Calabria: bilanci e proposte di Maurizio De Luca, responsabile Regionale Legacoop Produzione e Servizi; Strumenti Consortili e Grandi Cooperative per un nuovo patto associativo, di Vittorio Di Vuolo del Consorzio Integra; Alberto Fabbricini del Consorzio Nazionale Servizi; Maurizio Errico di Conscoop; Luigi Congi di Cpl Concordia.

Dopo il dibattito assembleare, gli interventi di Gianmaria Balducci, candidato presidente Nazionale Legacoop Produzione e Servizi e Fabrizio Bolzoni, Direttore Nazionale Legacoop Produzione e Servizi. Dopo gli adempimenti assembleari e la nomina degli organismi e delegati all’Assemblea di mandato nazionale Documento programmatico “Legacoop Produzione e Servizi” per il mandato 2020-2024, le conclusioni Paolo Laguardia, responsabile Mezzogiorno Legacoop Produzione e Servizi. (rcz)