CALABRIA CAPITALE DELLA NON LETTURA
NEL GIORNO IN CUI SI FESTEGGIANO I LIBRI

di GUIDO LEONEStudiare tutti e leggere tutti. Dal più anziano al più giovane. Dal Nord al Sud. È quanto si auspica, ogni anno, dal 1996, per la Giornata mondiale del Libro e del diritto d’autore, finalizzata a celebrare i molteplici ruoli del libro nella vita della società umana e per proporre una riflessione seria sulle politiche culturali, dove centrale resta l’educazione alla lettura e l’importanza delle biblioteche intese non solo come luogo di conservazione e di accumulazione, ma come centri vivi di rielaborazione e di produzione di cultura.

Ma, per tradizione, l’Italia è un paese dove si legge poco e finiamo in fondo alla classifica. 

Il 65% degli italiani sopra i 16 anni d’età non ha letto nemmeno un libro nel corso del 2022. Ecco cosa rilevano i dati più aggiornati forniti dall’Ufficio statistico dell’Unione Europea, l’Eurostat, in uno studio che raccoglie le percentuali dei libri mediamente letti dai cittadini del vecchio continente, dove si registra, fra le altre cose, che il Paese in cui si legge di più è il Lussemburgo, dove nel 2022 il 75% degli abitanti sopra i 16 anni ha letto almeno un libro.

Seguono la Danimarca (72%) e l’Estonia (71%). In Italia, invece, questa percentuale è pari al 35%, la terza più bassa del continente, dietro a Cipro (33%) e Romania (29%). Guardando ai grandi Paesi europei, nel 2022 in Francia il 62% dei cugini d’oltralpe ha letto almeno un libro, mentre in Spagna il 54%. Qual è la media europea? il 53%, da cui noi ci distacchiamo di ben 18 punti percentuali.

Le cause di questa condizione sono diverse e vanno dalle scadenti competenze alfabetiche degli italiani, ovvero da quell’insieme di strumenti che consentono capacità autonome di lettura comprensione e interpretazione del testo alla concorrenza del web per i giovani, abituati ad un tipo di fruizione diversa e ad essere sempre connessi, il che non aiuta la concentrazione che richiede la lettura di un libro.

I bassi livelli di lettura sono dovuti anche ad un analfabetismo di ritorno. 

Il libro, dunque, oggetto silenzioso ,insostituibile strumento di cultura, in Italia muore di freddo.

Ma quanti sono gli italiani che leggono?

Preoccupano i dati sulla lettura rilevati dall’Osservatorio di Aie e presentati a ‘Più libri più liberi’. Grosso divario tra Nord e Sud

La qualità della lettura in Italia peggiora, con una netta differenza tra Nord e Sud. Secondo quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio dell’associazione italiana editori (Aie) su dati Pepe Research, il 30% delle persone legge in maniera frammentaria, dedicandosi a tale attività una volta al mese, se non solo in qualche sporadico caso isolato nel corso dell’anno.

Considerati tutti i fattori, il tempo medio settimanale dedicato alla lettura si assesta sulle 2 ore e 47 minuti, contro le 3 ore e 16 minuti dell’anno scorso, e quindi in decisa contrazione. Lo studio è stato presentato in anteprima a Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria in corso di svolgimento presso la Nuvola dell’Eur a Roma.

I dati non possono che destare preoccupazione: tra i 15 e i 74 anni d’età, il 73% dichiara di aver letto un libro (anche in formato ebook o audiolibro), anche solo una parte, nel corso del 2024, contro il 74% del 2023. Guardando invece ai soli libri a stampa, il dato cala al 66% (l’anno precedente era al 68%).

Di certo leggono più le donne rispetto agli uomini: 72 contro 60 per cento del campione considerato nella rilevazione. Per quanto riguarda le fasce d’età, invece, leggono di più i giovani tra i 18 e 24 anni (74%), seguiti dai 15-17enni (73%) e 35-44enni (71%).

Nelle otto Regioni (Abruzzo, Molise, Sicilia, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Campania) prese ad esame nella ricerca presentata da Aie e condotta da Pepe Research, leggono libri a stampa, ebook o ascoltano audiolibri il 62% dei cittadini sopra i 15 anni, contro il 77% del Centro-Nord e una media nazionale del 72%. Le librerie che non ci sono e i libri che non si vendono.

Nel Sud e nelle Isole vive un terzo (34%) della popolazione italiana, ma i libri venduti sono meno di un quinto, il 19%. Questi numeri vanno messi in correlazione a quelli delle librerie presenti sul territorio: al Centro-Nord c’è una libreria ogni 15.730 abitanti, nel Sud e nelle Isole una ogni 20.880 abitanti, con ampie aree del territorio non coperte. Il dato varia molto da Regione a Regione, con Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia le Regioni più in difficoltà.

Significativamente, se si chiede agli acquirenti di indicare dove comprano i libri, il 24% di questi nel Sud e nelle Isole indicano come canale utilizzato le cartolibrerie e le edicole, dieci punti percentuali in più rispetto al 14% del Centro-Nord, a testimoniare un ruolo di supplenza sul territorio. Invece le librerie indipendenti nel Sud e nelle Isole sono frequentate dal 21% degli acquirenti, sei punti percentuali in meno rispetto al 27% del Centro-Nord. Le librerie di catena sono indicate come luogo di acquisto dal 48% degli acquirenti nel Sud e nelle Isole e dal 44% nel Centro-Nord.

Qual è la situazione nella nostra Regione?

Si conferma la distanza tra Nord e Sud nell’abitudine alla lettura, che si amplifica quando si considerano i libri: si dichiarano lettori di almeno un libro negli ultimi 12 mesi il 27,9 e il 28,0 per cento dei residenti, rispettivamente, nel Sud e nelle Isole.

La Calabria si trova al penultimo posto nella graduatoria delle regioni per percentuale di lettori: il 24,5%. Di questi , il 46,6% ha letto da 1 a 3 libri, e il 12,8% da 12 o più libri.

Pesante il dato complessivo, sempre per la nostra regione, della percentuale delle persone di 6 anni e più che non hanno letto libri negli ultimi 12 mesi il 71,6% o quotidiani il 74,8% e che portano la Calabria all’ultimo posto nelle graduatoria regionale.

I dati Istat indicano come dall’inizio di questo decennio ci sia stato un calo dei bambini che leggono, comune – anche se in misura diversa – alle varie fasce d’età.

Infatti fanalino di coda sono Calabria (36,7%), Campania (35,4%) e Sicilia (29%) dove appena circa tre ragazzi su 10 hanno l’abitudine di leggere libri.

Inoltre l’Osservatorio Kids dell’Associazione Italiana Editori  secondo l’ultimo rapporto presentato il mese scorso i ragazzi, tra i 10 e i 14 anni, per ogni ora che trascorrono sui libri, ne dedicano 6 a fruire contenuti su smartphone: ogni settimana il tempo dedicato alla lettura è in media di 1 ora e 43 minuti, contro le 10 ore e 28 minuti occupate dallo smartphone.

Dall’altra parte, la concorrenza di tablet e smartphone rende difficoltoso il passaggio dei bambini e poi dei ragazzi alla lettura autonoma: il mercato cala nelle fasce di età più alte e il disinteresse cresce. 

Non va trascurato che questo calo è in parte sovrapponibile agli anni della crisi economica e dell’aumento della percentuale di famiglie in povertà assoluta.

Se i genitori sono lettori, i figli leggono in 3 casi su 4. Se né il padre né la madre leggono, la quota scende a 1 su 3. Per questo il ruolo della comunità educante è cruciale.

In alcune regioni, come Calabria e Sicilia, solo un minore su 3 legge abitualmente. Negli anni scorsi, le rilevazioni di Istat hanno indicato come circa una famiglia su 10 non abbia libri in casa. L’abitudine alla lettura è perciò fortemente influenzata dall’ambiente familiare in cui cresce il bambino. In presenza di genitori che sono lettori, anche i figli leggono, nel 73,5% dei casi. Al contrario, nelle famiglie in cui né il padre né la madre leggono, la quota scende al 34,4%. 3 su 4 i minori figli di lettori che leggono. In assenza di genitori che leggono, la quota scende a 1 su 3 (Istat, 2021).

La Calabria è  prima regione italiana ad avere la percentuale più bassa di famiglie che non ha  libri in casa, il 17% ne possiede da uno a dieci, il 15% da 11 a 25, il 4,5% più di quattrocento.

Anche questo dato è praticamente costante da quasi un ventennio. Di fronte a questa evidenza, si pone il tema di garantire un’offerta pubblica adeguata, in questo caso a partire dalle biblioteche.

La diffusione e il ruolo delle biblioteche

Secondo le statistiche dell’Iccu (Istituto centrale catalogo unico biblioteche) in Italia il numero delle biblioteche per regione al 31 dicembre 2024 ammonta a 13.639, di cui 480 in Calabria, venti in più rispetto al 2023, 146 in più rispetto al 2020.

Il confronto con i Paesi stranieri, però, è deprimente.

Esiste anche un “Sud delle biblioteche”. Più si scende, più la situazione peggiora. Basti pensare che il 51,4% delle biblioteche è al nord, il 20,6% al centro e il 28% al Sud, e oltre la metà delle istituzioni del Mezzogiorno, dice l’Istat, ha un patrimonio librario inferiore ai 5mila volumi.

Le biblioteche, dunque, arrancano. Nel Sud e nelle Isole le biblioteche hanno un patrimonio carente e per questo i prestiti non si fanno. L’indice di frequentazione delle biblioteche nella regione Calabria è dello 0,05%, mentre l’indice di prestito è dello 0,02%. Agli ultimi posti nella classifica delle regioni italiane.

 L’impatto delle biblioteche è decisamente inferiore nel Lazio (3,6) e in larga parte delle Regioni del Mezzogiorno: Sicilia (3,8%), Calabria (3,3%) e Campania (2,4%) mostrano infatti valori molto al di sotto della media italiana.

Riguardo le biblioteche scolastiche, poi, secondo l’Aie, il 97% delle scuole ha dichiarato di avere una biblioteca, ma con limiti tali (mancanza di postazioni internet, assenza di personale specializzato)da renderla spesso inagibile e quindi inutile.

Non c’ è dubbio che va sollecitata una nuova stagione della lettura e del libro nel momento della massima espansione della comunicazione televisiva e multimediale.

A fronte di questa comunicazione immediata e necessariamente elementarizzata, la lettura del libro può e deve svolgere una funzione di riequilibrio delle capacità riflessive ed espressive di più ampio e penetrante dominio del linguaggio e del pensiero.

Questo equilibrio qualitativo si può realizzare soprattutto nei luoghi deputati della preparazione e promozione della cultura, rappresentati dalla scuola, dalle biblioteche e dai musei che potranno assumere funzione continua di vivai culturali.

La buona salute del libro invece è fondamentale per la crescita culturale del Paese, non può essere una seconda scelta. I Paesi in cui si legge di più sono anche quelli in cui si consuma più musica, più giornali, si va più al cinema e a teatro.

Nella scuola e negli studenti manca l’abitudine al leggere. Non basta studiare testi, bisogna leggerli, commentarli, discuterli. I libri vanno “vissuti” nell’ambito scolastico perché lettori si diventa. Imporre la lettura come un dovere è soltanto un disincentivo:leggere deve essere un piacere.

Insomma, è impensabile risalire la china senza affrontare questo focolaio di sottosviluppo che è la scarsa diffusione degli strumenti dell’informazione e della cultura. (gl)

[Guido Leone è già dirigente tecnico Usr Calabria]

 

L’editore Marco Marchese: Calabria maglia nera per libri acquistati

«La Calabria è maglia nera in termini di libri acquistati: basti pensare che nel 2021, al netto delle attività curriculari, solo il 20% della popolazione ne ha acquistato uno, e una volta acquistato non è detto che lo abbia letto, spesso rimane come un soprammobile». È quanto ha rilevato Marco Marchese, fondatore delle Officine Editoriali da Cleto ed editore, nel corso della presentazione del libro Sogni infranti di Serafino Schipani, svoltasi a Sersale.

«Il contraltare lo troviamo nella provincia autonoma di Bolzano (80%); sovrapponendo, quindi, tutti gli altri indicatori socio-economici, è sufficiente questo per comprendere quanto sia importante leggere e lo sviluppo della cultura, che porta direttamente anche allo sviluppo socio-economico. L’incontro di oggi mette pure in evidenza, oltre l’affetto per Schipani da parte di questa comunità, il dato che nel tempo, a Sersale, grazie al lavoro del terzo settore e delle istituzioni, si è ben sviluppato l’interesse per i libri e la cultura», ha concluso l’editore.

«Senza lettori, infatti, qualsiasi libro è come un mare senz’acqua, è come un cielo senza stelle», ha detto l’autore, ringraziando poi tutti quelli che hanno contribuito alla perfetta riuscita dell’ iniziativa, dalle massime autorità ai collaboratori, fra cui… il  dott. Vincenzo Niutta per il supporto tecnico, Francesca Stanizzi per la prefazione al libro, Francesco Stanizzi per l’originalità della copertina,  l’editore Marco Marchese che ha creduto in questa opera e l’ha voluta pubblicare senza oneri per l’autore, l’amico fraterno Mimì Buccafurri per il supporto informatico.

Quello andato in scena all’Auditorium della Porta del Parco, infatti, è stato un’ora densa di cultura, umanità ed intime emozioni che solo Serafino Schipani sa dare. Grande sobrietà, niente interventi prolissi che di solito sono la rovina di molte iniziative pubbliche, tempi giusti, relazioni essenziali non diluite nel nulla e nell’aria fritta che spesso annoiano mortalmente l’uditorio.

Fra i presenti don Alfonso Velonà, il presidente della Banca di Credito Cooperativo Centro Calabria, Giuseppe Spagnuolo, l’alto esponente del Rotary Club, avvocato Pietro Pitari, il precedente sindaco di Sersale avvocato Salvatore Torchia che, nella sala consiliare, fece affiggere un grande pannello con il capolavoro poetico di Serafino Schipani “A Sersale”, l’ex sindaco Buccafurri, l’avvocato Paolo Piccinini esperto di reati informatici, gli scrittori giornalisti Enzo Bubbo ed Emilio Grimaldi, semplici cittadini, famigliari, gli amici del bar Veneto, del Roxy bar.

Il giornalista Luigi Stanizzi dà subito la parola al sindaco di Sersale, Carmine Capellupo, per il saluto istituzionale. Dalle parole del primo cittadino, immediatamente si avverte l’orgoglio di avere a Sersale uno scrittore, un poeta, un uomo di cultura, un maestro come Serafino Schipani.

«L’amministrazione comunale – ha detto il sindaco nel suo incisivo intervento – sostiene e promuove personalità così importati per la nostra comunità, come Serafino Schipani».

Si va avanti con l’assessore alla cultura, Serafina Pettinato, che sottolinea l’impegno meritorio messo in campo per realizzare un evento così rilevate, che riscuote una così numerosa presenza di pubblico. All’assessore Serafina Pettinato naturalmente non mancano apprezzate parole di elogio sia verso l’uomo sia verso il poeta. Giovanna Moscato, dirigente scolastico del Liceo scientifico “Rita Levi Montalcini”, scrittrice, giornalista, prefatrice del volume, si tuffa senza preamboli nella critica letteraria contestualizzando la silloge nel panorama italiano.

«Le poesie di Serafino Schipani, Seraschi – dice in estrema sintesi Moscato – sono emblematiche di alcuni temi: ‘Arietta 1967, è un affresco paesaggistico. ‘A Sersale’, più intimista per il senso del fluire del tempo, dicotomia passato/presente. ‘Fede’, in cui cerca Dio non nelle ricerche erudite ma nelle cose semplici in cui Dio si rivela agli umili. Infine ‘Un addio’, è il ricordo di un amore che il tempo sbiadisce».

Compito molto arduo e felicemente riuscito quello della relatrice Giovanna Moscato, che introduce e fa da controcanto critico alla voce di Luigi Stanizzi che declama alcune poesie, davanti a un uditorio in religioso silenzio,  incantato, commosso, emozionato dai versi di Serafino Schipani. Tant’è vero che arriva fulminea seppure riservatissima la proposta dell’editore Marco Marchese: «Arricchiamo il volume con la versione audiolibro?».

Ad arricchire l’evento, Emanuele Taverna che ha cantato Occhi blu, dall’omonima poesia di Schipani, accompagnato alla chitarra da Antonello Sacco.

Della silloge Schipaniana, un’altra poesia risulta musicata con successo in precedenza dal cantautore Michele Stanizzi, mentre il maestro compositore Luigi Cimino ne ha tratto un pezzo per orchestra.

Durante la recitazione di Luigi Stanizzi dei miei versi – confessa il poeta Serafino Schipani – «mi ha colpito l’assoluto silenzio che è indice di ascolto e di attenzione. E in questo silenzio, come assordante, mi è parso di sentire i vostri cuori palpitare all’unisono col mio. Grazie anche di questa emozione».

Parte all’unisono un interminabile applauso liberatorio. Serafino Schipani si alza, lascia il tavolo dei relatori, con modestia, si porta davanti al pubblico, chiude gli occhi e china il capo poggiando la mano destra sul suo cuore, come per donarlo ai presenti, ai suoi lettori, ai suoi amati concittadini sersalesi, magari pensando a chi non c’è più. Nessun’altra parola, per lui parlano le sue poesie. Resta così, immobile, assorto, per qualche istante che sembra lungo, profondo. È l’apoteosi, un’ovazione di pubblico, tutti si alzano in piedi relatori compresi, emozione alle stelle. Gli applausi scroscianti raggiungono il culmine e sembra non debbano finire mai.

Il resto è routine, strette di mano, autografi, autentiche congratulazioni, saluti,  abbracci, momenti di commozione, dediche fraterne, convenevoli, inviti,  chiacchiere, baci affettuosi e  sorrisi dopo qualche lacrima scappata tra un verso e l’altro. Foto di gruppo: a Serafino Schipani il sindaco Carmine Capellupo e l’assessore Serafina Pettinato consegnano una targa ricordo. (rcz)

 

L’OPINIONE / Giovanni Suraci: Questo Natale regalate un libro

di GIOVANNI SURACI – Leggere un libro, magari di autori locali, sarebbe la migliore risposta che i calabresi potrebbero dare a giornalisti come Vittorio Feltri, il quale, tempo addietro,  nel corso di un’intervista, per rimarcare il suo convinto e ripetuto concetto sull’ inferiorità della gente del Sud, ha dichiarato: “Sappiamo che la lettura non è la principale attività nel meridione…».

Un’inversione di tendenza, da parte dei cittadini calabresi e perché no, pure degli abitanti delle altre regioni del Mezzogiorno, sarebbe auspicabile. Bisognerebbe, con uno scatto d’orgoglio, inviare un forte segnale a chi, con becero pregiudizio e rozza ostinazione, persevera nel considerarci esseri inferiori. Così come è opportuno dare seguito agli insegnamenti di tanti docenti della nostra terra che si impegnano quotidianamente a trasferire ai ragazzi l’importanza di approfondire le conoscenze, anche e soprattutto, attraverso la lettura. Bisogna dare atto, infatti, che ci sono tante scuole “illuminate” che investono tempo organizzando corsi di invito alla lettura”.

Nel Nord Italia la media dei lettori che leggono almeno un libro all’anno è del 48,8%, con Regioni come Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia e Piemonte a fare da traino. Al Centro la media si abbassa, ma rimane comunque accettabile (43,5%). Il dato nettamente inferiore è quello che si registra al Sud e nelle Isole, dove ben sette Regioni sono decisamente al di sotto della media nazionale: in Calabria la percentuale, purtroppo, è del 26,1%.

 I calabresi sono tenuti quindi, più di tutti, anche per gli attacchi continui che subiscono e per l’immagine spesso distorta che si ha della nostra terra, a riflettere sui dati dolorosi che vedono negli ultimi posti la nostra regione tra i “consumatori” di libri. Eppure noi abbiamo avuto nel passato e ci sono, ancora oggi, fior di scrittori che tentano di narrare la nostra regione fuori dagli schemi, ormai stereotipati, di una terra dove esiste solo la ‘ndrangheta e il malaffare. Ecco bisogna con uno scatto di dignità uscire fuori dalla persistente e commercialmente produttiva retorica del filone visto e stravisto, oggi quasi nauseante, di sentire e vedere la Calabria raccontata sempre e comunque per fatti negativi, delittuosi o di bassa politica. Se riusciamo ad uscire dalla “gabbia”, dove tristemente ci siamo rinchiusi, potremo offrire degli stimoli nuovi alla “Gente di Calabria”, per indirizzarli verso un percorso culturale che li appassioni e provi interesse alla lettura di un libro, con l’orgoglio di essere partecipi e protagonisti di una svolta epocale.

Per tutte queste ragioni forse è proprio il Natale l’occasione giusta per leggere o regalare un buon libro, meglio ancora se di autori calabresi. (gs)

TROPEA – Al via il ciclo di letture dedicato al Giappone

Prende il via oggi, a Tropea, alle 17.30, presso la libreria “Il Pensiero Meridiano”, il ciclo di incontri dedicato al Giappone.

L’iniziativa, della libreria Il Pensiero Meridiano, prevede cinque incontri con cinque autori e libri diversi, ed è facile partecipare: comprare il libro, leggerlo, e poi ritrovarsi per discutere, tutti insieme, della lettura appena terminata.

Ecco le letture in programma fino a giugno:

  • Kawabata Yasunari, Il paese delle nevi, Einaudi editore
  • Fumiko Eichi, Maschere di donna, Marsilio
  • Yukio Mishima, La voce delle onde, Giangiacomo Feltrinelli Editore
  • Natsume Soseki, Io sono un gatto, Neri Pozza
  • Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia, Einaudi editore (rvv)