Il progetto “Biesse Giustizia Liberi di scegliere” arriva dalla Calabria alla Camera dei deputati

Lunedì 22 gennaio nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto presso la Camera dei deputati a Roma, a partire dalle 15, verrà presentato il Progetto Biesse Giustizia e umanità Liberi di scegliere.

Il progetto di educazione alla legalità si ispira all’operato del giudice del tribunale per i minorenni di Catania Roberto Di Bella, magistrato siciliano che ha sottratto tanti giovani dall’indottrinamento mafioso offrendo loro l’opportunità di cambiare vita.

L’incontro è stato fortemente voluto dall’onorevole Chiara Colosimo, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia.

Il Progetto Biesse Giustizia e umanità Liberi di Scegliere, promosso dalla presidente nazionale e fondatrice Biesse associazione culturale Bene Sociale Bruna Siviglia insieme al giudice Roberto Di Bella presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, è già legge regionale con voto unanime di tutto il consiglio regionale con un seguitissimo concorso nazionale indetto dalla stessa associazione che prevede la consegna di borse di studio intitolate a vittime innocenti delle mafie e rivolto ai giovani studenti, che dovranno elaborare un testo con le loro riflessioni, o un cortometraggio, un video, inerente il percorso Liberi di scegliere. Gli studenti o gli istituti scolastici che risulteranno vincitori del concorso nazionale riceveranno cinque borse di studio del valore di duemila euro ciascuna donata dal consiglio regionale della Calabria in virtù della legge regionale. Il progetto Giustizia e umanità Liberi di Scegliere è anche un libro, Liberi di Scegliere è anche un film, Liberi di Scegliere è un capolavoro di educazione alla legalità che consente a tanti giovani di non lasciarsi irretire dalle lusinghe della criminalità organizzata che illude e poi delude.

Il format promosso dall’Associazione Biesse è entrato ormai nel cuore di tantissimi giovani, un percorso educativo culturale, pedagogico, di prevenzione e di sensibilizzazione rivolto agli studenti delle scuole italiane che educano al valore della scelta consapevole e responsabile, al valore della libertà bene primario per la vita di ognuno di noi. Un percorso educativo che ha portato la Calabria in tutta Italia e all’estero come esempio virtuoso da seguire creando un ponte unico tra nord e sud, un orgoglio per l’intera Regione Calabria.

Alla presentazione del progetto interverranno, oltre al giudice Di Bella, alla presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Colosimo e alla fondatrice di Biesse Siviglia, Federico Cafiero De Raho, vice presidente Commissione parlamentare antimafia; il senatore Andrea Ostellari, sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia e l’onorevole Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno.

Saranno inoltre presenti Antonio Sangermano, capo dipartimento Giustizia minorile e di comunità; Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale della Calabria; Filippo Pennisi, presidente della Corte d’Appello di Catania; Giovanni Bombardieri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria; Carla Santocono, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania; Marcello D’Amico, presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria; Walter Ignazitto, procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria; Bernardo Petralia, già capo del Dap; Ottavio Sferlazza, già procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi; Maurizio Vallone, direttore della Scuola di perfezionamento per le Forze di polizia; Tina Montinaro, presidente della Quarta Savona Quindici; Clare Longrigg, giornalista del quotidiano “The Guardian”; Annette Langer, giornalista del quotidiano “Der Spiegel” – Amburgo; Angelo Barbagallo, produttore del film Rai Liberi di Scegliere; il regista Giacomo Campiotti; Monica Zapelli, scrittrice e sceneggiatrice e gli attori Alessandro Preziosi, Carmine Buschini, Francesco Colella e Samuele Carrino. (rrc)

Il presidente Mancuso: Progetto Liberi di Scegliere impegno da assumere a livello nazionale

Per il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, il progetto Liberi di Scegliere è «un impegno da assumere con fermezza a livello nazionale, quello di accompagnare le repressione dei fenomeni mafiosi  con il potenziamento della scuola, dei servizi sociali e della cultura alla legalità, per garantire ai minori a rischio un percorso di liberazione dalle logiche criminali e il diritto al futuro».

«In tal senso, fa piacere l’apprezzamento del già procuratore nazionale antimafia on. Federico Cafiero de Raho, per il progetto ‘Liberi di scegliere’ avviato in Calabria del giudice Roberto Di Bella, promosso dall’associazione ‘Biesse’ e di recente trasformato in legge dal Consiglio regionale della Calabria – ha aggiunto –. È un progetto che può essere adottato in Campania, soprattutto nelle aree come Caivano, e in quelle in cui la criminalità organizzata specula consenso sul disagio sociale».

«Il progetto ‘Liberi di scegliere’, l’esperienza positiva sul campo e la filosofia e gli intenti solidaristici che lo caratterizzano – ha spiegato –  possono dare, qualora esteso e potenziato, la possibilità a tanti figli di ‘ndrangheta o vincolati ad altre forme di criminalità, di ricostruirsi una vita, partendo dall’importanza dell’educazione dei giovani ai valori di legalità e giustizia, aiutando questi figli o parenti di mafiosi a scegliere liberamente fra la legalità e un destino di mafia, tra legalità e un destino di carcere o morte».

«Come Consiglio regionale, abbiamo condiviso appieno la necessità di attivare un percorso educativo che coinvolga le scuole di ogni ordine e grado – ha concluso – e che ha la finalità di contribuire alla formazione di una cultura della legalità e dell’etica pubblica. Ai i minorenni che hanno commesso dei reati bisogna realisticamente  garantire la possibilità del recupero sociale». (rrc)

REGGIO – La consegna delle borse di studio “Liberi di scegliere”

Stamattina alle 10 alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio la cerimonia di consegna delle borse di studio “Giustizia e Umanità – Liberi di scegliere”. Il progetto è stato promosso dall’Associazione Culturale Biesse presieduta da Bruna Siviglia. Le borse di studio sono intitolate a vittime innocenti della mafia. Partecipano alla cerimonia il dott. Marcello D’Amico Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio, gli on. li Wanda Ferro (sottosegretario all’Interno) e Federico Cafiero de Raho, il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso, il direttore nazionale della DIA Direzione Investigativa Antimafia Maurizio Vallone, la prof. Maria Falcone presidente della Fondazione Falcone, Marisa Garofalo presidente della Fondazione Lea Garofalo, la giornalista Giulia Minoli, l’attore Domenico Cuomo. Interviene il giudice Roberto Di Bella presidente del Tribunale dei Minori di Catania. Saluti istituzionali del Comandante della Scuola Allievi Carabinieri col. Vittorio Carrara. Introduce e coordina Bruna Siviglia fondatrice e presidente dell’Associazione Biesse. (rrc)

La sottosegretaria Nesci presenta la proposta di legge “Liberi di Scegliere”

La sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, ha reso noto di aver presentato la proposta di legge Liberi di Scegliere, per garantire una rete di protezione sociale e psicologica ai minori oggetto di violenze e maltrattamenti nelle famiglie di mafia.

«É necessario approvare questa proposta per rafforzare la fiducia nello Stato anche nei contesti più marginalizzati, per questo auspico che diventi al più presto una priorità condivisa» ha spiegato la sottosegretaria, che ha incontrato il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti.
«Questa legge – ha spiegato – si chiama “Liberi di scegliere”, come il protocollo sperimentato con risultati estremamente positivi dal Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, che ha anche ispirato una fiction Rai di successo. Il nostro obiettivo è offrire una via di uscita ai giovani che, nati e cresciuti in famiglie legate alla criminalità organizzata, spesso un’alternativa non ce l’hanno. Vogliamo dare continuità giuridica a questo protocollo ed estenderlo a livello nazionale, assicurando un modello di assistenza materiale e psicologica per aiutare i giovani che provengono da nuclei familiari inseriti in contesti di criminalità organizzata di stampo mafioso».
«Con la legge– ha proseguito – si istituisce anzitutto un raccordo obbligatorio tra uffici giudiziari penali e minorili, affinché insieme ai procedimenti a carico dei genitori si attivino le tutele a favore dei minori. Vengono inoltre potenziati i servizi sociali per i minorenni, con l’istituzione di una rete di protezione che ha lo scopo di attivare percorsi socio-educativi individualizzati per accompagnarli in ogni fase del loro affrancamento emotivo, sociale, lavorativo».
«Viene costruito – ha detto la sottosegretaria – un circuito di accoglienza per i minori allontanati dal contesto familiare e territoriale di appartenenza, elaborando percorsi di educazione alla legalità anche a favore dei familiari che intendano dissociarsi dai contesti mafiosi. Sono previsti tirocini e borse di studio, accordi con le associazioni di settore per favorire la continuità della formazione dei giovani e l’accompagnamento per l’avvio di attività autonome. Anche a favore dei genitori di figli minorenni che vogliano dissociarsi dai contesti mafiosi sono previsti meccanismi di tutela e assistenza, con l’obiettivo di garantire il mantenimento e la cura del percorso educativo del minore».
«Proteggere le nuove generazioni dalle mafie – ha evidenziato Nesci –  significa combattere il loro radicamento sui territori, attivando un’azione di contrasto di tipo culturale in grado di sottrarre le nostre ragazze e i nostri ragazzi all’influsso esercitato dal potere criminale. Vogliamo che i giovani siano liberi di scegliere il proprio destino al di fuori degli ambienti criminali e per farlo serve una legge nazionale. Incontrerò anche altri colleghi rappresentanti del Governo per sensibilizzare su questo tema, auspicando la convergenza di tutte le forze politiche intorno all’obiettivo di combattere le mafie assicurando un futuro di giustizia e legalità alle nuove generazioni». (rrm)

CATANZARO – Successo per il progetto “Liberi di Scegliere” all’Istituto De Nobili

Grande successo ha riscosso il progetto Giustizia e Libertà. Liberi di Scegliere dell’Associazione Culturale Biesse Bene Sociale che, nei giorni scorsi, ha fatto tappa all’Istituto De Nobili di Catanzaro.

L’evento, che ha avuto il suo fulcro nel confronto tra gli studenti e il giudice del Tribunale dei Minori di Catania, Roberto Di Bella, sul libro da lui scritto con la sceneggiatrice Monica Zapelli, in cui sono raccontate le intuizioni, le fatiche e la determinazione del giudice Di Bella nella sua inedita e straordinaria attività di contrasto alla ’ndrangheta, è stato contraddistinto da intensi momenti dedicati al tema del dibattito, nonché da molteplici interventi.

I saluti istituzionali sono stati affidati al dirigente scolastico Angelo Gagliardi che, nel ringraziare tutti i partecipanti, ha messo in luce il valore del progetto liberi di scegliere anche come importante strumento di educazione alla legalità, nonché il diligente lavoro di studio preparatorio all’incontro con Di Bella svolto dagli studenti del De Nobili, auspicando ulteriori eventi formativi  di questo tipo che coinvolgano sempre più i ragazzi, già impegnati in un percorso di educazione alla legalità.

Giulia Anna Pucci, presidente della “La voce della legalità”, Associazione che promuove in ambito scolastico incontri tematici sulla legalità, parità di genere ed eguaglianza, ha focalizzato l’attenzione del suo intervento sulla componente familistica della ‘ndrangheta, ove la struttura criminale coincide con quella familiare condannando così i figli ad un destino ineluttabile di violenza e cultura criminale fin dalla nascita; da qui l’importanza del progetto Liberi di scegliere, che offre una concreta alternativa di vita ai minori appartenenti a queste famiglie, attraverso la decadenza della responsabilità genitoriale o l’allontanamento dal nucleo familiare nei casi più gravi, facendo cenno infine alla figura delle madri di questi “bambini a metà”, spesso a loro volta vittime della spirale di odio e sottomissione alle logiche criminali della famiglia di appartenenza, finalmente anche loro libere di scegliere un futuro diverso per i propri figli.

Pucci ha, inoltre, portato i saluti del direttore di Catanzaro informa, Riccardo Di Nardo, da sempre attento alle iniziative di educazione alla legalità, e che ha premiato i talentuosi artisti catanzaresi Francesca Prestia e Francesco Colella – intervenuti nel convegno –  nell’ambito del prestigioso Premio “Catanzaro informa 2020” sul palco del Cinema Teatro Comunale di Catanzaro.

È intervenuto, poi, il vicepresidente e coordinatore della Voce della legalità, Simone Rizzuto, partendo dalla considerazione della fenomenologia mafiosa che, prima ancora che penetrare nei gangli vitali della pubblica amministrazione, delle professioni, dell’economia e della politica, ha l’attitudine a penetrare nell’ambito del tessuto familiare, ha analizzato le conseguenze dell’indottrinamento mafioso – che, appunto, nasce e si sviluppa nel luogo che dovrebbe proteggere i minori ossia la famiglia- in quanto incide su altri istituti come per esempio la responsabilità genitoriale, comportandone eventuale destituzione ove vi siano i presupposti. Infine, si è soffermato, anche in qualità di legale, sulla centralità del minore e della sua tutela nel sistema penale, dove non si tende a comminare una sanzione che sia afflittiva ma si tende ad adottare strumenti giuridici differenziati  al fine di preservare la personalità del minore, come personalità vulnerabile e non ancora strutturata.

La docente Elena Maida ha sviluppato il concetto di legalità inteso anche come rispetto, uguaglianza ed attenzione verso i più deboli, invitando energicamente gli studenti a comportamenti virtuosi improntati all’ossequio delle regole e alla difesa di chi, in società, versa in condizioni più svantaggiate rispetto agli altri.

La moderatrice Bruna Siviglia, presidente di Biesse Bene Sociale Associazione culturale che opera per il bene comune e che ha sottoscritto tanti protocolli di intesa con importanti Enti, ha descritto l’enorme successo che il progetto Giustizia e umanità, liberi di scegliere, promosso dalla stessa, unitamente al Presidente Di Bella, sta riscuotendo nelle scuole di tutta Italia, indice della sensibilità delle nuove generazioni verso  queste tematiche; si è, inoltre, soffermata sul concorso indetto dalla Biesse legato al suddetto progetto, in base al quale gli studenti si cimenteranno nell’elaborazione di temi o cortometraggi riguardanti Liberi di scegliere, i tre migliori lavori saranno premiati con tre borse di studio intitolate a Fava e a Lea Garofalo.

Poi, è stata trasmessa una parte del film in cui ha recitato l’attore Francesco Colella, poco prima del suo intervento.  Colella, esaltando il tratto visionario del dott. Di Bella, che ha permesso la liberazione dal male dell’illegalità di tantissimi ragazzi, ha poi parlato agli studenti, in modo appassionato, della sua interpretazione attoriale nel film Liberi di scegliere, in cui ha interpretato un boss padre di un minore.

Il suo impegno –  riuscitissimo –  è stato quello di suscitare nel pubblico sentimenti contrari all’empatia, rispetto al suo personaggio, quindi di repulsione a causa della capacità di “portare morte, desolazione e desertificazione dei sentimenti” di queste persone. Ha concluso il suo intervento con l’invito ai ragazzi a frequentare sempre arte, conoscenza e cultura. La cantastorie Francesca Prestia, che ha brillantemente messo in musica le parole in dialetto reggino dei minori provenienti da contesti difficili, nonché il loro bisogno di rifiorire ed affrancarsi dalla tristezza che il loro destino tracciato comporta, ha esordito facendo riferimento alla data odierna, compleanno di Lea Garofalo, testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta, per la quale Prestia ha scritto La ballata di Lea, oltre a ‘ninna nanna’ dedicata a Giuseppina Pesce, entrambe fatte ascoltare durante il convegno.

Presente all’incontro  anche Michele Geria, direttore del Reggio Film Festival di Reggio Calabria, con cui l’associazione Biesse, nei prossimi giorni, siglerà un protocollo d’intesa, per cui il progetto giustizia ed umanità Liberi di scegliere il 22 luglio farà parte de Reggio film festival, con la proiezione del film Liberi di scegliere e con la premiazione dei cortometraggi vincitori del concorso indetto per le scuole.

Infine, il giudice Di Bella, dopo aver messo in luce il potenziale educativo enorme del film trasmesso da Raiuno, poiché demistifica il mito mafioso, ha raccontato la sua esperienza di presidente del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria dal 1993 a settembre 2020, una scelta inizialmente casuale ma, poi, rivelatasi straordinariamente efficace visti i risultati della sua attività. Di Bella ha raccontato con sensibilità, umanità e competenza gli esordi del suo percorso in Calabria, a partire dal suo primo caso, un cruento omicidio di una giovane la cui colpa fu quella di essersi innamorata di un ragazzo sbagliato. 

Ha, poi, raccontato altri casi dolorosi che si è trovato ad affrontare come quello dei minori della faida di San Luca o minori che hanno ucciso le loro madri per essersi legate sentimentalmente ad altri uomini, e non aver aspettato che il marito uscisse dal carcere; minori che hanno ucciso forze dell’ordine e così via, tanti casi di giovanissimi, capaci ed intelligenti, che avrebbero potuto aspirare ad una vita diversa se solo non fossero nati da famiglie di ‘ndrangheta.

Da questa constatazione è nato il progetto Liberi di scegliere, con la necessità dell’allontanamento dei minori dalle famiglie originarie, sfociata nella speranza di un riscatto, tutto ciò reso possibile grazie alla rete collaborativa con Libera e con la Cei.

«L’allontanamento di madri e figli è un duro colpo alla credibilità del sistema criminale – ha affermato Di Bella – per questo è fondamentale continuare in questa direzione, dando a tanti altri  ragazzi la possibilità di una vita libera e dignitosa ed il diritto di essere loro i protagonisti della stessa».

A conclusione dell’incontro, numerose domande degli studenti , coinvolti ed attentissimi, alle quali il Giudice Di Bella e gli altri intervenuti hanno risposto con interesse e generosità, con l’auspicio di un nuovo incontro.  (rcz)

CATANZARO – Il progetto ‘Liberi di Scegliere’ all’Istituto De Nobili

Sabato 24 aprile, il progetto Giustizia e libertà – Liberi di Scegliere di Biesse Associazione Bene Sociale fa tappa all’Istituto “De Nobili” di Catanzaro.

L’evento, che inizierà alle 10 in videoconferenza, comincerà con i saluti di Angelo Gagliardi, dirigente scolastico dell’Istituto De Nobili di Catanzaro, di Giulia Anna Pucci, presidente Associazione “La voce della legalità”, di Simone Rizzuto, vicepresidente e coordinatore dell’Associazione “La voce della legalità”, e di Elena Maida, docente referente.

Introduce e modera Bruna Siviglia, presidente di Biesse.

Intervengono Francesco Colella, attore e interprete nel film Liberi di Scegliere e rappresentante di Unità – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo per la Scuola, e Francesca Prestia, cantastorie. Conclude Roberto Di Bella, presidente Tribunale dei Minori di Catania.

«Siamo partiti due anni fa – ha dichiarato Bruna Siviglia – era il 2019, dalla Sala Calipari del Consiglio Regionale della Calabria. Una giornata memorabile: oltre mille studenti, provenienti da tutta la Regione e vogliosi di confrontarsi con il Giudice Di Bella».
«Abbiamo proseguito il percorso nonostante la pandemia – ha aggiunto – in videoconferenza con tantissime scuole d Italia che durante l’anno scolastico si preparano all’incontro attraverso la visone del film e la lettura del libro che, ormai, sono diventati strumenti di educazione alla legalità. A fine percorso, i giovani studenti per il concorso del progetto Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere indetto dall’associazione Biesse dovranno elaborare dei temi o cortometraggio riguardanti “Liberi di Scegliere”. I migliori tre elaborati e cortometraggi riceveranno tre borse di studio intitolate a Fava e Garofalo, i due carabinieri uccisi per mano della ‘Ndrangheta, di cui parla l il Giudice Roberto Di Bella nel suo libro. La premiazione dei cortometraggi sarà il 22 luglio nel corso del Reggio Film Fest».
«A settembre, invece – ha proseguito la Siviglia – saranno premiati gli elaborati realizzati dagli studenti di tutta Italia. I testi dei ragazzi saranno raccolti in un libro che avrà anche uno scopo solidale: con il ricavato delle vendite sosterremo un giovane o una giovane che vorrà intraprendere un percorso di recupero all’interno del circuito Liberi di Scegliere, percorso ideato dal Giudice Di Bella, oggi diventato internazionale. Di questa grande rivoluzione giudiziaria e culturale, infatti, si parla in tutto il mondo».
«L’umanità straordinaria del Giudice – ha concluso Siviglia – scuote le coscienze e offre nuove speranze, così come abbiamo visto nel docufilm andato in onda sere fa nello Speciale del Tg Uno della Rai Parola D’onore, per la regia di Sophia Luvarà, dove è venuta fuori tutta la sofferenza dei ragazzi, l’angoscia del non sapere realmente chi sono, la voglia di sperimentare nuovi percorsi di vita lontani da ciò che provoca dolore e sofferenza. L’immensa capacità del Giudice Roberto Di Bella, di far breccia nel cuore di questi ragazzi dagli sguardi smarriti, a cui lui ha saputo tendere la mano con tanto coraggio, tutto ciò ha emozionato e fatto riflettere ognuno di noi, perché non ci può essere Gustizia senza Umanità». (rrc)

 

REGGIO – Giacomo Campiotti ospite del progetto Biesse “Liberi di Scegliere”

Sarà il regista del film Liberi di ScegliereGiacomo Campiotti, l’ospite dell’incontro online, in programma sabato 10 aprile, con l’IC “Cassiodoro-Don Bosco” di Pellaro per il progetto Giustizia e Libertà – Liberi di Scegliere promosso dall’Associazione Biesse.

Lo ha reso noto la presidente Bruna Siviglia, spiegando che l’IC di Pellaro, guidato dalla dirigente scolastica Eva Nicolò, ha aderito al progetto Liberi di Scegliere anche con l’adozione del libro scritto dal giudice Roberto Di Bella, presidente del Tribunale dei Minori di Catania, che dialogherà con gli studenti.

«Il presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Roberto Di Bella – ha detto la presidente Siviglia – come sempre si racconta agli studenti senza risparmiarsi. Un lungo lavoro di 25 anni, nel corso del quale  ha incontrato tantissimi  giovani e tantissimi  donne di ‘Ndrangheta che hanno chiesto aiuto, perché vivere privati della propria libertà, con la perenne paura di essere arrestati o ammazzati. Non è  vivere la ‘Ndrangheta, è una piovra che condanna, tutti coloro che ne fanno parte, ad una esistenza dalla quale non se ne esce vivi, ma da cui si  può  uscire grazie a questo  straordinario percorso ideato dal giudice Di Bella».

«Liberi di Scegliere – ha concluso Bruna Siviglia – è  un inno alla speranza, alla libertà come valore inestimabile. Un’opportunità per ricominciare e vivere una nuova esistenza. Il Progetto Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere, partito nel 2019, prevede anche un concorso  al quale possono partecipare tutte le Scuole,  attraverso la realizzazione di elaborati  e cortometraggi  inerenti il  percorso Liberi di Scegliere.  I migliori elaborati e cortometraggi riceveranno borse di studio, intitolate  ai due carabinieri uccisi per mano della ‘Ndrangheta, Fava e Garofalo. I cortometraggi  saranno  premiati  nel corso  del  Reggio Film  Fest, che si svolgerà il 22 luglio a Reggio Calabria». (rrc)

Al via il concorso nazionale “Liberi di Scegliere” per le Scuole

Al via il concorso nazionale Liberi di Scegliere, promosso dal Ministero dell’Istruzione e dedicato alle Scuole, che s’ispira all’impegno del Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria e delle altre Istituzioni dello Stato che per prime hanno avuto l’intuizione e il coraggio di portare avanti un progetto che permettesse di dare una alternativa di vita a minori appartenenti a famiglie mafiose.

Il concorso vuole sensibilizzare le studentesse e gli studenti italiani sugli effetti prodotti dal contesto sociale in cui si cresce e su quanto possa influenzare il futuro, stimolando una riflessione sull’importanza della libertà di scelta, partendo dalla visione del film Liberi di scegliere, promosso dalla Rai, diretto da Giacomo Campiotti, sul tema della ‘ndrangheta.

Il concorso si prefigge di suscitare nelle giovani generazioni occasioni di confronto sul vero valore della vita e della libertà di scelta, dimostrando che il futuro non è già scritto e che si può essere protagonisti della propria vita. Anche se a causa del Covid non ci sono i tempi e soprattutto gli spazi nella didattica per un lavoro in profondità, resta comunque un’opportunità data anche agli studenti calabresi di confrontarsi con questa importante esperienza e potere esprimere le loro valutazioni.

Per offrire un supporto alle scuole che parteciperanno attraverso i loro elaborati l’Associazione Libera, tra le promotrici del progetto e firmataria del protocollo che ha istituito il Premio, s’impegna a fornire a tutte le scuole che intenderanno presentare delle candidature, un supporto mettendo a disposizione documentazione, materiale e video che raccontano l’esperienza.

Accanto a questo la disponibilità di esperti, operatori della giustizia minorile e persone che l’hanno vissuto direttamente il percorso a momenti di dialogo con gli studenti. Un servizio che Libera fornirà in collaborazione con il Centro Comunitario Agape, che ha curato la prima stesura del progetto Liberi di scegliere nel 2012, partecipando poi alla sua sperimentazione anche con diverse iniziative nelle scuole e nelle carceri.

Le scuole, che dovranno inviare gli elaborati al Ministero della Istruzione entro il 31 maggio, interessate a fruire del supporto gratuito di Libera e di Agape possono fare richiesta inviando email a segr.agape@gmail.com. (gsp)

In copertina, Roberto Di Bella, già presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, e promotore dell’iniziativa Liberi di Scegliere

“Liberi di scegliere”: Dalila Nesci lavora sulla sua proposta di legge

La sottosegretaria al Sud e alla Coesione Territoriale Dalila Nesci (M5S)   VA IN COMMIsta lavorando alla sua proposta di legge denominata “Liberi di scegliere” e destinata ad aiutare i figli di mafiosi, sulla scorta della felice esperienza dell’ex Presidente del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria Roberto Di Bella.

«Nella Giornata in Memoria delle Vittime di mafia – ha detto la Nesci – , ritengo importante continuare a lavorare alla mia proposta di legge dal titolo “Liberi di Scegliere”, che prevede l’introduzione di specifici provvedimenti per la protezione e l’assistenza dei minorenni che subiscono violenze o sono coinvolti in reati dai familiari mafiosi. Con questa proposta di legge ho messo nero su bianco l’omonimo progetto di legalità che è nato dal lavoro del giudice Roberto Di Bella, già Presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria ed oggi di quello di Catania.
È necessario introdurre misure a tutela dei minorenni che subiscono, nel corso della vita, un vero e proprio indottrinamento mafioso attraverso il quale, anche se non imputabili, vengono coinvolti in attività delittuose o subiscono violenze. Lo strumento normativo per cui mi sto battendo è diretto e immediato: bisogna prevedere la decadenza o la limitazione della responsabilità genitoriale di coloro che appartengono ad organizzazioni malavitose di tipo mafioso allorquando si riscontri un concreto pregiudizio all’integrità psico-fisica dei minori.
Il disegno di legge deve andare all’esame congiunto delle Commissioni “II Giustizia” e “XII Affari sociali”. La ‘ndrangheta non può prendersi le nuove generazioni, bisogna interrompere questa catena dannosa soprattutto per chi non ha colpa. Lo Stato deve dare supporto e pari opportunità di vita ai minori che senza alternative culturali verrebbero condannati ad attività di mafia. Serve più giustizia sociale, più cultura e formazione, più umanità». (rp)

REGGIO – Liberi di Scegliere all’Istituto Fumagalli di Casatenovo

Il progetto Giustizia e Umanità, Liberi di Scegliere promosso dall’Associazione Culturale Biesse, guidato da Bruna Siviglia, ha fatto tappa all’Istituto Fumagalli di Casatenovo (LC).

L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto Epas, European Parliament Ambassador School, patrocinato dal Parlamento Europeo, 450 presenti tra studenti e docenti dell’istituto degli indirizzi alberghiero, sociosanitario e commerciale.

Presenti  all’incontro Maurizio Molinari, capoufficio stampa del Parlamento Europeo e responsabile della sede di Milano, l’onorevole Anna Laura Orrico, già sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali nella 18a legislatura. 

Ad aprire il convegno durato due ore, è stata la professoressa Carmen Mazzullo, insieme ai docenti Pio Bovenzi e Giambattista Marotta. Nel ringraziare i relatori, la docente ha voluto dedicare la giornata a Graziella Fumagalli, medico casatese volontario presso il Centro anti-tubercolosi di Merca, in Somalia, dove è stata uccisa nell’ottobre 1995 e alla quale è intitolato l’istituto professionale.

Il dirigente scolastico, professore Renzo Izzi, nell’introdurre i lavori e dopo avere ringraziato i docenti per il lavoro fatto nell’organizzazione dell’iniziativa ha  sottolineato l’importanza della tematica «come opportunità formativa per gli studenti poiché costituisce un momento di riflessione sul loro diritto all’autodeterminazione, a scegliere il proprio futuro».

Il professore Izzi ha evidenziato come tale progetto sia stato sposato dal Ministero della Pubblica Istruzione, perché ne ha individuato la sua valenza formativa ed educativa.

La presidente dell’associazione Biesse, Bruna Siviglia, nel sua introduzione ha ripercorso le tappe che hanno portato all’evoluzione del progetto  Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere, partito da Reggio Calabria nel 2019 dalla Sala Calipari del Consiglio Regionale della Calabria, in un’aula gremita da oltre mille studenti provenienti da tutta la Regione. 

Il percorso Liberi di Scegliere, ideato dal giudice Roberto Di Bella, per 25 anni presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, è diventato un vero e proprio protocollo tra il tribunale reggino, gli uffici giudiziari, i ministeri della Giustizia, dell’Interno, della Famiglia, dell’Istruzione e dell’Università insieme alla Conferenza episcopale italiana, alla Commissione nazionale antimafia e all’associazione Libera di don Luigi Ciotti. Un vero e proprio sistema di rete che offre delle reali opportunità di reinserimento sociale ai ragazzi, ma anche alle madri di quelle famiglie nate e vissute in contesti di ‘Ndrangheta.  

L’onorevole Anna Laura Orrico prendendo la parola, ha chiarito che: «lo slogan Liberi di scegliere significa non solo potere accedere all’istruzione, alla cultura, allo sviluppo della capacità di autodeterminazione dei giovani, ma spetta alle nuove generazioni  dare il buon esempio e dimostrare che esiste un’alternativa al contesto in cui molti giovani sono abituati a vivere. Dobbiamo dare il buon esempio e coinvolgere i giovani nei processi decisionali e culturali della nostra vita».

Maurizio Molinari, capo ufficio stampa del Parlamento Europeo e responsabile dell’ufficio del Parlamento a Milano, ha condiviso l’importanza del progetto nell’ambito del macrocontesto dei Diritti umani a cui l’istituzione europea dedica particolare attenzione nell’ambito della sua attività legislativa.

«Se riusciamo a veicolare messaggi e proposte importanti – ha detto Molinari – in sede europea, contribuiamo non solo a dare al legislatore europeo strumenti efficaci per combattere il fenomeno, ma anche a fornire progetti rieducativi di grandissima importanza, implementando quella cultura fondata sul rispetto dei diritti umani». 

Tantissime le domande  dei ragazzi dell’istituto  rivolte al presidente  Di Bella Quesiti a cui il magistrato  ha risposto, narrando la sua scelta professionale, l’esperienza giudiziaria e umana maturata nella venticinquennale esperienza al tribunale di Reggio Calabria.

Su sollecitazione degli stessi studenti, Roberto Di Bella, ha evidenziato la necessità che questo percorso debba essere strutturato in via normativa in modo da costituire un modus operandi nel prossimo futuro.

Al termine del seminario è stato proiettato un cortometraggio realizzato dai ragazzi dell’Istituto, e la studentessa Andrea Mihali ha interpretato una poesia scritta dal compagno di classe Emanuele Bulgheroni.

«Abbiamo fatto esperienza della grande umanità del giudice Roberto Di Bella – ha detto il dirigente scolastico Renzo Izzi, chiudendo i lavori del seminario. – Della sua capacità di scindere le colpe penalmente rilevanti dal giudizio sulle persone, il che dimostra anche la valenza del ruolo dei soggetti chiamati ad esercitare la funzione giudiziaria nell’ambito del loro ruolo professionale. Il seminario ha rappresentato una grande opportunità di confronto e di crescita per i nostri ragazzi».

Il giudice Roberto Di Bella dal canto suo, ha ringraziato tutti e si è complimentato con i ragazzi per quanto fatto in questa occasione.

«I ragazzi – ha detto Di Bella – sono fortunati ad avere dirigenti e docenti sensibili come voi, che con il loro operato, contribuiscono a quel cambiamento che deve partire dalla conoscenza e da una maggiore consapevolezza da parte di tutti».  

I docenti Carmen Mazzullo, Pio Bovenzi e Giambattista Marotta, hanno ringraziato gli studenti per l’impegno profuso e  tutti i colleghi .Giustizia e, Umanità  Liberi di Scegliere  conclude la Presidente  Biesse  Bruna Siviglia  scuote le coscienze di tanti giovani, affinché siano consapevoli  della grande opportunità  che hanno la libertà   valore inesistente,  ed oggi sono sempre  più  numerosi i giovani  Liberi di Scegliere. (rrc)