Il Liceo Scientifico Zaleuco all’opera “Il barbiere di Siviglia”

Gli studenti delle classi quarte del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri hanno partecipato allo spettacolo Il barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, andato in scena al Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria.

Lo spettacolo fa parte dell’iniziativa Scuole all’opera, realtà riconosciuta tra le più importanti e prestigiose del Meridione d’Italia, che, da molti anni, porta in riva allo Stretto migliaia di studenti, provenienti da tutta la Calabria e dalla provincia di Messina.

L’organizzazione dello spettacolo è stata dell’Associazione Nuovo Laboratorio Lirico, in collaborazione con l’Orchestra del Teatro “F. Cilea”, diretta dal M° Alessandro Tirotta, che ha curato l’adattamento per i ragazzi delle scuole. Un cast di cantanti di altissimo livello, che hanno saputo appassionare le nuove generazioni alla massima forma d’arte di matrice italiana: Alfonso Zambuto (Conte d’ Almaviva), Raffaele Facciolà (Figaro), Alessandro Vargetto (Don Bartolo), Chiara Tirotta (Rosina), Daniele Bartolini (Don Basilio), Ilenia Morabito (Berta), Angelo Parisi (un ufficiale), per la regia di Gaetano Tirotta, da cinquant’anni in questo settore.

Maestro collaboratore Grazia Maria Danieli, M° al clavicembalo Roberto Oppedisano. Sculture sceniche di Giorgio Nordo e allestimenti Giò Marra, segretario di produzione Katya Sapone, sartoria d’Arte “Stile d’Epoca”, costumista Rene’ Bruzzese, proiezioni e luci “Nicolasi Production”. Obiettivo di “Scuola all’Opera”, oltre alla diffusione del patrimonio operistico classico, è quello della partecipazione attiva degli studenti, che hanno potuto interagire, alla fine dello spettacolo, con i protagonisti dell’opera, per sentire più vicina l’arte della lirica, che può sembrare sorpassata e fuori moda, ma che, in realtà, è una fucina inesauribile di emozioni, che aiutano a sentire la vita più solidale e vera.

Un’opportunità unica, quella degli studenti del Liceo Zaleuco che, sempre più, si attesta come scuola attenta ad una formazione completa, in cui la cultura veicolata sui libri deve trovare riscontro nell’esperienza concreta, visibile e palpabile. Non si può essere cittadini consapevoli, lanciati ad edificare il futuro della società, senza conoscere il nostro patrimonio artistico e letterario, di cui le nuove generazioni sono araldi e custodi sopraffini, proiettando quei valori di bellezza, eroismo e democrazia, che ci hanno contraddistinto da millenni, rendendoci fautori indiscussi della storia di tutto l’Occidente. “La cultura è un bene comune primario, come l’acqua; i teatri, le biblioteche, i cinema sono come tanti acquedotti” (Claudio Abbado). (rrc)

Al Liceo Zaleuco di Locri lezioni magistrali di bioinformatica

Si è concluso, al Liceo Zaleuco di Locri, il corsoLa Bioinformatica: realtà e prospettive di sviluppo, tenuta dal prof. Alfredo Ferro, docente emerito dell’Università di Catania.

Il docente universitario è stato accolto dal dirigente scolastico, Carmela Rita Serafino, da alcuni docenti e anche da alcuni giornalisti che gli hanno posto qualche domanda prima che raggiungesse, per l’ultima lezione, l’aula magna, dove gli allievi erano già in attesa.

Ad aprire l’evento il saluto del capo d’Istituto che, ringraziando il Prof. Ferro, ha affermato: «La sua presenza, contribuisce ad arricchire l’offerta formativa del Liceo Zaleuco e si inserisce nei percorsi di eccellenza elaborati in questa scuola». Espressioni di apprezzamento ha avuto, successivamente, anche l’assessore alla pubblica istruzione e alla Cultura Domenica Bumbaca che, in rappresentanza del Comune di Locri, è stata presente per tutta la durata dell’incontro, dimostrando, come i vertici istituzionali del comune riservino particolare attenzione alla scuola.

«Iniziative come quella di oggi – ha affermato l’assessore Bumbaca – non rimangono circoscritte all’ambito scolastico, ma sono una risorsa per tutta la Locride, anche per questo l’Amministrazione comunale è presente e desidera dare, per quanto di sua competenza, sostegno alla crescita culturale dei nostri ragazzi, i professionisti del domani».

Con questo particolare Corso, l’attenzione dei giovani studenti è stata incentrata su un’area del sapere molto particolare, oltre che innovativa; la bioinformatica.

Essa è una disciplina che si trova all’incrocio tra la biologia, l’informatica e le nuove tecnologie. La Bioinformatica fornisce modelli statistici validi per l’interpretazione dei dati provenienti da esperimenti di biologia molecolare e biochimica al fine di identificare tendenze e leggi numeriche; inoltre genera nuovi modelli e strumenti matematici per l’analisi delle sequenze di Dna, Rna e proteine, al fine di creare un corpus di conoscenze relative alla frequenza di sequenze rilevanti, la loro evoluzione ed eventuale funzione. Organizza, anche le conoscenze acquisite a livello globale su genoma e proteoma in basi di dati, al fine di rendere tali dati accessibili a tutti, e ottimizzare gli algoritmi di ricerca dei dati stessi per migliorarne l’accessibilità.

L’illustre docente universitario, prof. Alfredo Ferro, titolare della prima cattedra istituita in Italia di Bioinformatica, era già stato ospite del Liceo: nel 2017, con una conferenza pomeridiana, aperta al territorio, aveva registrato la partecipazione sia di numerosi allievi dello Zaleuco sia di medici e biologi della Locride; nel 2019, invece, ha tenuto una lezione dedicata agli allievi delle classi terminali, interessati, in modo particolare, all’area biomedica.

C’erano le basi per dare il via ad un vero Corso di Bioinformatica, ma purtroppo con la pandemia le lezioni magistrali ebbero una battuta di arresto. Conoscendo, però, l’attenzione alta riservata dal Prof. Ferro al Liceo Zaleuco, appena possibile, il Dirigente Serafino e i docenti hanno invitato lo scienziato a riprendere le sue lezioni. Accettato l’invito, il Prof. Ferro ha svolto, nel corso di questi ultimi mesi, alcune lezioni che hanno consentito agli allievi delle quinte classi e della Curvatura biomedica di partecipare ad un vero e proprio Corso di Bioinformatica a livello universitario.

Il corso, molto apprezzato dai partecipanti, ha presentato tre caratteristiche particolari, innanzitutto il valore della presenza di un ricercatore di livello internazionale con il quale, allievi e  docenti, hanno avuto la possibilità di confrontarsi; inoltre, i ragazzi hanno avuto la possibilità di attingere ad  un’area del sapere che solo ora inizia a essere conosciuta al di fuori del settore specialistico, assente ancora nei libri di testo liceali, e che potrebbe generare importanti progressi in campo biomedico. Infine, le lezioni dell’illustre cattedratico non hanno riportato solo dati scientifici consolidati, ma hanno anche fornito un quadro delle nuove frontiere che si prefigge di raggiungere la Bioinformatica, come solo può fare chi produce conoscenze, come dimostrano gli studi che il ricercatore ha condotto sull’autismo, in campo oncologico e sul Covid 19, il virus della pandemia ancora non conclusa.

Il Prof. Ferro, infatti, conduce ricerche con l’Università di New York e altri centri di ricerca, ed è animatore, da diversi anni, della “Scuola di Lipari”: occasione di incontro per studiosi, ricercatori e docenti universitari provenienti da diverse parti del mondo; nel corso degli anni, la Scuola ha registrato la partecipazione anche di Premi Nobel, attualmente è diretta, oltre che dal Prof. Ferro, anche dal Prof. Michael Levitt, Premio Nobel per la Chimica.  Nel corso delle lezioni sono stati sviluppati i seguenti argomenti: Introduzione alla Bioinformatica; Richiami di Biologia: Cellule, DNA, RNA, Proteine, RNA non codificanti (mi RNA); Progetto Genoma Umano e Sequenziamento; Allineamento globale e locale di sequenze biologiche: applicazioni filogenetiche e mutazioni patologiche; Medicina di Precisione e Personalizzata, Microbioma; Simulazioni di infezioni virali e riposizionamento di farmaci; Confronto tra Virus e co-infezioni. Applicazioni a Covid 19.

Gli argomenti trattati, alcuni piuttosto impegnativi, hanno affascinato gli studenti, dimostrando di aver compreso il valore dell’occasione di formazione loro proposta, suscitando, anche, la loro curiosità, infatti si sono registrate numerose domande e discussioni che sono proseguite anche dopo il termine delle diverse lezioni proposte, così come nell’incontro finale. I ragazzi del Liceo Zaleuco, oltre ad aver acquisito alcune nuove conoscenze, hanno avuto la possibilità di rendersi conto come la Scienza non è un insieme di certezze indubitabili, ma insieme di conoscenze in evoluzione da sottoporre costantemente alla valutazione, secondo metodi condivisi e anch’essi in evoluzione, della comunità scientifica internazionale.

Un modo di concepire la scienza che evita di farla diventare ideologia o di impelagarla nelle secche di “certezze” che diventano veri dogmi e che bloccano il cammino medesimo della vera ricerca scientifica. Il Corso si è concluso nella soddisfazione generale: il Prof. Ferro ha espresso compiacimento per l’attenzione che i giovani gli hanno riservato e per il valore delle loro domande, apprezzamento hanno espresso, in modo particolare, i docenti di Scienze che hanno avuto un’interessante occasione di confronto. L’applauso finale ha suggellato il pieno successo dell’iniziativa. (rrc)

Al Liceo Zaleuco di Locri “Le nuove frontiere della ricerca biomedica” con l’Accademia dei Lincei

Un’ occasione straordinaria quella che hanno vissuto, giorno 23 novembre, i ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal dirigente Carmela Rita Serafino, che hanno assistito in modalità videoconferenza all’apertura dei lavori del XLVIII Seminario organizzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei – Centro Linceo interdisciplinare “Beniamino Segre”, dal titolo Evoluzione biologica e i grandi problemi della Biologia – Editing del genoma: uomo e non solo. Prospettive della tecnologia CRISPR/Cas9 nell’uomo e negli altri organismi.

L’importante occasione di formazione, diretta a studenti e docenti, rientra in una nuova collaborazione che lo Zaleuco ha avviato con la prestigiosa Istituzione: l’Accademia dei Lincei, infatti, è stata fondata nel 1603 da Federico Cesi e ha avuto tra i suoi  membri, nel corso dei secoli, scienziati di altissimo livello come Galileo Galilei; attualmente l’Accademia, in linea con la sua tradizione, riunisce studiosi tra i più prestigiosi come il neo premio Nobel Antonio Parisi che riveste anche il ruolo di vicepresidente

Il Seminario è stato strutturato in quattro sessioni, il Liceo Zaleuco ha partecipato, con i docenti di Scienze, con tutti gli studenti della curvatura biomedica e con alcuni studenti delle quinte classi che sono già indirizzati verso facoltà biomediche, alla prima sessione dal titolo L’editing del genoma. Le altre sessioni Nelle patologie umane, Nei vegetali e Bioetica e Biopolitica potranno essere seguite fuori dall’orario scolastico, sempre in modalità videoconferenza.

A presiedere i lavori della prima sessione il dott. Mario Stefanini (Accademia dei Lincei) che, nei saluti iniziali, a nome della Direzione del Centro Linceo interdisciplinare “Beniamino Segre”, ha sottolineato i motivi di tale Seminario e della sessione sull’editing del genoma.

Prima di tutto la straordinaria rilevanza di questa tecnologia, perché dà l’opportunità di illustrare il significato del premio Nobel e delle prospettive che una scoperta premiata può aprire. Infatti il premio Nobel per la Chimica, assegnato nel 2020, a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna per aver sviluppato un sistema di editing del genoma nel sistema CRISPR/Cas9, ha messo a disposizione una potente tecnologia per cambiare il dna degli animali, delle piante e di altri microrganismi, con una precisione senza precedenti.

Questo sistema ha permesso, inoltre, di sviluppare nuove terapie contro i tumori e potrebbe rendere possibile la cura di diverse patologie ereditarie nell’uomo, così come una varietà di interventi negli animali e nelle piante. Questo studio ha sicuramente rivoluzionato gli studi di biologia e di biomedicina. Il primo relatore, dott. Michele Morgante (Accademia dei Lincei), ha sviluppato il tema Da Mendel al genoma editing: una lunga rincorsa fra scienza e tecnologia.

Lui stesso ha contribuito allo sviluppo dello studio del genoma e durante l’esposizione ha fornito un excursus sulle origini dello studio genetico, spiegando i progressi scientifici riguardo le tecniche di sequenziamento del genoma. Ha sottolineato, inoltre, la rivoluzione del genoma editing: la proteina CRISPR/Cas9, che avrà enorme impatto nella progressione dello studio molecolare del dna e delle molecole epigeniche, modificando in maniera precisa e mirata singole basi azotate. A seguire il dott. Giuseppe Macino (Accademia dei Lincei) che ha relazionato sul tema CRISPR/Cas9 da meccanismo di difesa batterico a potente strumento di editing genomico ed epigenomico.

Ha esposto i meccanismi genetici sui funghi, sui batteri, specificamente approfondendo l’interferenza del RNA (RNAi). È una tecnica ampiamente utilizzata in cui l’RNA, a doppio filamento viene introdotto esogenamente in un organismo, causando l’abbattimento di un gene bersaglio. Nel nematode C. elegans l’RNAi è particolarmente facile ed efficace, perché può essere erogato solo alimentando i batteri vermi che esprimono l’RNA a doppio filamento (dsRNA) che è complementare ad un gene di interesse. Il Dott. Luigi Naldini (Università Vita-Salute San Raffaele di Milano) ha esposto la tematica “Una nuova medicina di precisione per il III Millennio: terapia genica ed editing del genoma”. Nell’ambito della relazione si è soffermato sulle strategie efficaci per isolare e trapiantare cellule staminali (terapia cellulare), nonché sulle nuove tecnologie per il trasferimento ed inserimento dei geni, utile nella prevenzione e nel trattamento dei difetti di un singolo gene, come nella fibrosi cistica. In ultimo la divulgatrice scientifica Dott.ssa Anna Meldolesi, autrice del libro E l’uomo creò: CRISPR e la rivoluzione dell’editing genomico, ha relazionato Dall’invenzione al Nobel, la storia del CRISPR per immagini. E proprio attraverso le immagini ha egregiamente sintetizzato i temi trattati nei vari punti della conferenza, soprattutto il funzionamento della CRISPR/Cas9.

Un incontro proficuo, dunque, sia sul piano formativo che orientativo, di rilevanza altamente scientifica, come ha testimoniato Angelo Praticò, allievo della classe V C e rappresentante degli studenti al Consiglio d’Istituto: «Abbiamo avuto l’onore di partecipare a questa strepitosa lezione tenuta da illustri ricercatori su un tema scientifico importante, quale quello del genoma. Questo evento si inserisce nell’ambito del percorso di biologia con curvatura biomedica, che ha avuto inizio quest’anno, grazie al grande impegno del Dirigente Scolastico e dei docenti. L’obiettivo è quello di facilitare le scelte universitarie e professionali in ambito sanitario».

«La partecipazione a questi seminari – ha aggiunto – ci aiuta a perseguire quello che è lo scopo della curvatura biomedica, ovvero un sistematico approfondimento sui temi riguardanti le funzioni e la cura del corpo umano, e l’importanza della ricerca in questo ambito».

Una testimonianza che conferma la qualità delle conferenze organizzate dal Liceo Zaleuco, il cui obiettivo è proprio quello di arricchire la formazione degli allievi attraverso incontri con alte personalità nell’ambito della ricerca, soprattutto in campo biomedico, in modo che la nozione  scientifica sbocchi in professione medica, intesa come impegno costante e proficuo, che possa portare alla “scoperta”, a quella “goccia” che nel campo delle malattie genetiche, diventi scroscio di speranza per l’umanità. Instillare questo spirito altruistico nel percorso didattico e professionale è una delle doti da attribuire al Liceo Zaleuco, grazie ad un ambiente scolastico collaborativo, a livello di docenza, ed ad un’azione didattica ed educativa “in rete” con i migliori esperti in ambito scientifico. “La ricerca è, per definizione, movimento: ciò che era vero ieri non lo è più oggi, e sarà ancora modificato domani” (Piero Angela). (Luisa Totino)

LOCRI (RC) – Il Liceo Scientifico ‘Zaleuco’ ha aderito al progetto Universitas della Fondazione Rui

Il Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri è molto attento alla crescita umana e culturale dei propri studenti, ed è per questo che ha aderito al progetto Universitas della Fondazione Rui, che propone, agli studenti delle ultime classi che aderiscono, una serie di incontri orientativi sui corsi di laurea.

La Fondazione, rappresentata da Serena Gorla e Cristian Ciardelli, d’intesa con la dirigente e i docenti dello Zaleuco ha proposto un interessante percorso che ha avuto inizio con un primo webinar dal titolo Cosa vuoi fare di grande. Protagonisti dell’incontro on line lo scrittore e docente Alessandro D’Avenia e il filosofo dell’Università di Milano, Silvano Petrosino.

Nel periodo successivo a questo primo incontro, si sono svolti i colloqui tra gli aspiranti studenti universitari e i mentor messi a disposizione dalla Fondazione. Durante il webinar, i due relatori hanno parlato di scelte di vita, di atteggiamenti esistenziali e del valore degli studi universitari.  Gli studenti hanno apprezzato l’iniziativa, esprimendo giudizi molto positivi. Per Saverio, ormai prossimo alla conclusione, «il webinar è stato una lezione di vita: mi ha fornito molti elementi di riflessione circa la vita e il valore dello studio».

Per Vittoria, ancora al quarto anno, «Il webinar è stato a dir poco entusiasmante. Entrambi i relatori sono stati chiari e stimolanti. Ho capito che le emozioni e i sentimenti che accompagnano il nostro impegno di studio sono perfettamente normali, che gli errori vanno affrontati con serenità e che si può essere grandi uomini anche senza una laurea: il nostro futuro lavoro non definirà il valore della nostra persona. Dopo l’incontro ho avuto il piacere di scambiare una brevissima conversazione su Instagram con Alessandro D’Avenia».

Giuseppe, pure lui al quarto anno, ha affermato: «L’incontro è stato altamente formativo: discutendo sugli atteggiamenti migliori per affrontare l’avvenire, gli ospiti hanno saputo dare risposta ad alcuni interrogativi cardini della vita di uno studente liceale, hanno saputo, inoltre, fornirci una chiara idea circa l’atteggiamento da tenere per dissipare le ansie che segnano la nostra esistenza e che rischiano di ostacolare il nostro progetto formativo».

Giudizi positivi, inoltre, sono stati espressi dai giovani anche dopo i colloqui con i Mentor. Un altro webinar, altrettanto qualificato, è stato messo a disposizione dei giovani aderenti al Progetto Universitas: un incontro con il prof. Dario Consoli, responsabile ranking universitari per l’Italia e consulente per diversi progetti internazionali, organizzato da Arces, Associazione che opera in Sicilia e che, come la Fondazione Rui, gestisce alcuni collegi universitari di merito a Catania e a Palermo.

Lo specifico di queste iniziative è dato dalla “vision” medesima della Fondazione Rui, istituzione nata sessanta anni addietro, e di Arces: formare i giovani universitari affinché siano studenti di qualità, acquisiscano competenze, sviluppino le proprie potenzialità e riflettano sui valori fondamentali dell’uomo per diventare professionisti capaci, cittadini responsabili e persone di valore impegnate nella famiglia e nella società: persone che fanno la differenza e lasciano traccia.

In considerazione di questi valori comuni e dell’esperienza maturata da alcuni allievi dello Zaleuco nei college della Rui, è parso importante alla dirigente, prof.ssa Serafino, al docente responsabile dell’Orientamento universitario, prof. Carpentieri, al docente responsabile dei rapporti con gli Enti, prof. Giarmoleo, e agli altri docenti,  intensificare il rapporto con la Fondazione non solo perché vivere in un college potrebbe interessare gli studenti nel proseguo degli studi, dopo il diploma,  ma anche per gli importanti momenti formativi che mette già a disposizione dei liceali: un’opportunità colta al volo dallo Zaleuco con senso di riconoscenza nei confronti della Rui e di plauso nei confronti dei suoi studenti che hanno compreso il valore del Progetto “Universitas”. (rrc)