Una visita istituzionale e di lavoro tra le comunità arbëreshe, che rende viva e permanente la fiamma che illumina l’Arberia per la salvaguardia del suo patrimonio linguistico, delle sue tradizioni, dei suoi valori secolari.
Ed oggi ce n’è tanto bisogno!
Un insieme di paesi, in aree geografiche di sette Regioni in Italia, che raccolgono attorno a loro decine di migliaia di cittadine e cittadini, insegnanti, studenti, genitori, studiosi ed esperti, da sempre fermamente impegnati nella promozione dei valori e dei princìpi incarnati capace di confrontarsi con le migliori tradizioni europee, garanzia di uguaglianza nella formazione delle nuove generazioni.
Il Presidente del Consiglio d’Albania arriva in un momento in cui l’Arberia è pronta a rispondere in maniera adeguata alle sfide del futuro con investimenti in termini culturali, beni intangibili che potrebbero determinare un periodo di crescita della nostra etnia con in primo piano la salvaguardia della lingua arbëreshe e delle tradizioni locali.
Un viaggio programmato con cura per diverse settimane: era infatti un desiderio del Primo Ministro recarsi in Arberia il prima possibile in visita ufficiale, dando un messaggio molto chiaro in politica interna come in quella estera.
Questo viaggio in Arberia vuol rappresentare una saldatura istituzionale e l’incontro con persone che con ostinata continuità riannodano il filo mai reciso con la nostra storia, con le nostre radici, testimoni e fedeli alle tradizioni più antiche, nonostante le ineluttabili trasformazioni della dimensione spazio-tempo del nostro vivere contemporaneo.
E la memoria torna inevitabilmente a un’altra visita in Arberia del Premier albanese, a San Cosmo Albanese, Strighar, nell’ambito del Festival Euromediterraneo del 2003, quando era sindaco della Città di Tirana. I benefici di quella visita testimoniano i rapporti molto stretti di Edi Rama con l’Arberia sviluppando e favorendo, poi, in qualità di Presidente del Consiglio intensi rapporti con gli Albanesi in Italia, attraverso le istituzioni politiche, culturali e associative presenti sul nostro territorio.
La vista ufficiale in terra calabra, inizia quando nella prima mattinata del 3 Giugno, all’aeroporto di Lamezia Terme, il Presidente del Consiglio d’Albania, la Signora e la delegazione al seguito, vengono accolti dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e dal Sindaco di Lungro Carmine Ferraro.
La prima tappa riguarderà la comunità arbëreshe di Lungro, con la cerimonia di benvenuto, “mirë se na erdhët”, nella Sala Consiliare, da parte del Sindaco, Carmine Ferraro.
Il programma della visita presenta alcuni appuntamenti significativi, come la tavola rotonda sul tema “L’Albania e l’Europa” che si terrà a Lungro nella tarda mattinata del 3 Giugno presso la Casa della Musica.
Interverranno all’importante appuntamento, il Presidente del Consiglio d’Albania, Edi Rama, Gianluca Gallo, Assessore alle Minoranze della Regione Calabria, Rosaria Sucurro, Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Mons. Donato Oliverio, Vescovo dell’Eparchia di Lungro, Demetrio Crucitti, Presidente della Fondazione Crucitti, già direttore di “RAI Calabria”, Enrico Marchianò, Presidente del club “Unesco” di Cosenza.
A moderare l’importante tavola rotonda sarà l’ingegnere-giornalista, Giulia Fresca. La parte in lingua albanese è affidata a Saverina Bavasso dello Sportello Linguistico di Lungro.
Gli Arbëreshë attendono fiduciosi il nuovo corso in Albania che grazie all’azione politica del Presidente del Consiglio, Edi Rama, persona colta e sensibile con una visione europea alle problematiche della diaspora, può proiettare l’Albania in Europa per sposare in pieno anche i diritti delle minoranze etniche e linguistiche come strumento di tutela e di socializzazione.
Una importante occasione di confronto tra le due sponde su tematiche di elevato livello e rappresenterà indiscutibilmente un momento di aggregazione culturale e sociale fra persone che sono quotidianamente impegnate ad accrescere la tradizione secolare dei valori etnici.
Subito dopo, il gruppo di ricerca “Moti i Pare” saluta il Presidente del Consiglio e la Signora con alcuni canti della tradizione arbëreshe.
A Lungro, anche l’incontro ufficiale con l’Eparca degli italo-albanesi, Mons. Donato Oliverio.
È evidente il ruolo culturale che ha avuto la chiesa nel corso di quasi sei sei secoli per la conservazione della lingua e dell’identità arbëreshe.
L’Eparchia di Lungro, con tutti i paesi arbëreshë che la compongono, costituisce una mirabile e gloriosa corona che onora i secoli della nostra emigrazione e della nostra storia in terra italiana. Tanti uomini illustri della nostra Eparchia hanno trasmesso questi grandi valori anche nel campo letterario, artistico, culturale, sociale e politico.
Una Chiesa viva che nel corso dei secoli è stata un baluardo ed una difesa per la fede cristiana cattolica, la lingua, la cultura albanese attraverso il mantenimento costante del rito bizantino e portatori di una civiltà arbëreshe, che trasmette messaggi e valori di fratellanza, di amicizia, di collaborazione e di pace.
Lo slancio verso oriente del Vescovo di Lungro, non è passato inosservato al Presidente del Consiglio d’Albania che ha colto la rilevanza storica, sia ecumenica che sociale.
Il programma della visita prevede nel pomeriggio del 3 giugno, la visita ufficiale alla comunità di Vaccarizzo Albanese (Vakarici), dove l’evento non ha lasciato indifferente l’Amministrazione comunale guidata da Antonio Pomillo che ha scelto di convocare il Consiglio comunale e conferire la Cittadinanza Onoraria davanti all’intero consiglio comunale e alla popolazione, con successivo scambio di doni, evidenziando attraverso un riconoscimento formale il profondo legame che in via duratura legherà l’Arberia all’Albania e al suo Primo Ministro.
L’atto solenne con il quale il Consiglio Comunale di Vaccarizzo Albanese si appresta ad ascrivere tra i suoi cittadini onorari il Presidente del Consiglio d’Albania è, in primo luogo, il riconoscimento e l’alto apprezzamento all’uomo di cultura che occupa un posto di rilievo nella storia politica dell’Albania odierna.
Visita anche al Museo del Costume e degli Ori Arbëreshë, ospitato nel Palazzo Cumano, uno dei più antichi del paese, che ospita, nelle ampie sale, l’esposizione permanente degli splendidi costumi di gala, di mezza gala e giornalieri, di numerose comunità Arbëreshe.
Nella giornata successiva, tappa altrettanto importante sarà Frascineto. Dopo la cerimonia ufficiale nella Sala Consiliare del “Mirë se na erdhët” del Sindaco, Angelo Catapano e i saluti al Primo Ministro e Signora, da parte degli alunni della scuola “Ernest Koliqi” con alcuni canti tradizionali arbëreshë e inni nazionali, sarà visitato il Museo delle Icone e della tradizione Bizantina che rappresenta uno strumento di conoscenza della tradizione italo-albanese di alcune comunità in Calabria ed introduce al mondo bizantino con l’esposizione di alcune icone molte rare e particolari e libri liturgici dal XVII al XX secolo. La visita sarà accompagnata dal Direttore del Museo, Prof.ssa Caterina Adduci.
Da Frascineto, la delegazione albanese procederà per San Benedetto Ullano, che fu sede del Pontificio Collegio Corsini degli Albanesi di Calabria, faro culturale nel Settecento, che diede lustro a tutta l’Italia meridionale con personaggi di spicco.
Dopo la cerimonia di benvenuto da parte della sindaca, Rosaria Amalia Capparelli, nell’antico Palazzo Bisciglia e l’incontro con alcuni sindaci arbëreshë, alcuni provenienti anche dalla Sicilia, il Primo Ministro, la Signora e la sua delegazione, visiteranno la Chiesa della Madonna del Buon Consiglio; visita che sarà accompagnata da S.E. Mons. Donato Oliverio, vescovo di Lungro.
Come a Scutari dove all’interno della Cattedrale di Santo Stefano cattolica o Kisha e Madhe si conserva una copia della venerabile icona della Madre del Buon Consiglio, anche nella cappella della nobile famiglia dei Rodotà dei Coronei, a partire dal 1729, la Madonna del Buon Consiglio, Patrona dell’Albania e degli Albanesi iniziò ad essere venerata con il titolo di Buon Consiglio dagli Arbëreshë di San Benedetto Ullano.
Nel pomeriggio, nella fantastica cornice di AgriArt di Rosella Blandi, tra le più belle strutture agrituristiche dal sapore storico e tra i luoghi più raffinati, oggi, in Arberia, la delegazione albanese potrà ammirare il rituale della vestizione della sposa con il costume nuziale di San Benedetto Ullano, accompagnato da antichi canti di nozze, che permettono di ricostruire le scene nuziali del tempo passato.
A seguire l’inaugurazione del “Museo d’arte a cielo aperto del costume regale arbëresh”. Un percorso della memoria e dell’identità delle comunità, dove il lavoro artistico si rifà allo spirito delle genti, all’importanza delle tradizioni e degli usi e costumi antichi, che, se ben conservati e salvaguardati, possono essere ereditati in modo pieno e consapevole, per essere trasmessi alle generazioni future.
Il gruppo folk “Ullania”, infine, saluta il Presidente del Consiglio e la Signora con alcuni canti della tradizione arbëreshe.
[Italo Elmo è Presidente del Centro Studi e Ricerche delle Tradizioni Popolari Arbëreshe di San Demetrio Corone]