REGGIO / Si parla di Scilla Cuore su “Made in Calabria” con Paolo Bolano

Nel programma di Paolo Bolano “Calabria ieri, oggi e domani” in onda stasera venerdi 12 alle ore 21, su GSCHANNEL canale 83 in Calabria e “ MADE IN CALABRIA “ canale 79- Roma capitale si parlerà di Scilla Cuore, il tradizionale congresso promosso e. organizzato dal cardiologo Enzo Montemurro.

Questa settimana Bolano si è fermato a filmare a Scilla. Una ridente cittadina sullo stretto di Messina ricca di storia. Il giornalista Bolano focalizza due grandi eventi , uno culturale e l’altro scientifica. Il primo è “La dolce vita scillese”, il secondo “SCILLA CUORE”. Nel primo i protagonisti sono un gruppo di pittori meridionali con un capo scuola: Renato Guttuso . Dopo la seconda guerra Guttuso ha segnato la storia dell’arte italiana. Gli altri ospiti di Scilla sono stati  Saro Mirabella , Mazzullo, Omiccioli , Giuseppe Marino, Tano Zancanaro ecc.

Renato Guttuso fu esponente di spicco del movimento culturale e artistico “Corrente”, rivista nata nel 1938 a Milano su idea del grande pittore Ernesto Treccani. L’obiettivo di questi artisti, che popolavano Scilla dopo la seconda guerra,  con a capo Guttuso , era quello di conciliare la vita politica a una idea di arte indipendente. Tutti erano contro l’esperienza del gruppo artistico “Novecento” organizzato da pittori vicini al regime fascista.

“Scilla Cuore” invece è un simposio scientifico che da 23 anni  vede riuniti i più illustri scienziati del cuore d’Europa. Il regista di questi eventi è il cardiologo Enzo Montemurro. Qui la politica è in ferie. Gli scienziati si confrontano per una intera settimana sulle più recenti ricerche mondiale legate al cuore.  La Calabria Greca che ha visto nascere la cultura, la filosofia, la musica, la scultura, il teatro e la medicina registra un eroe in questo borgo del sud, Scilla ridente località turistica, l’eroe è: Enzo Montemurro. Senza aiuto alcuno, con una politichetta assente fa parlare di questi eventi giornali e telegiornali nazionali. L’importante per il Prof. Montemurro è quello di dimostrare che   “Scilla Cuore” è un evento dove si dimostra che  la base essenziale di ogni progresso scientifico è rappresentato dalla continua verifica del certo. Continuate a seguire il programma di Paolo Bolano, c’è dell’altro.  (rrc)   

Su “Made in Calabria” tv (ddt a Reggio e Roma e streaming web) si discute di teatro

Stasera (venerdì 21 aprile), alle 21, su GS Channel, canale 83 calabrese e sul Canale 98 Made in Calabria di Roma Capitale, per il programma Calabria ieri. Oggi. E… ideato e diretto dal giornalista e regista  Paolo Bolano si discute di teatro in Calabria. Ospiti in studio Gimo Polimeni, ex assessore alla Cultura della Giunta di Italo Falcomatà, il presidente del Circolo Rhegium Julii Pino Bova, lo scrittore e autore Oreste Arconte e il performer Peppe Mollica. Il programma sta crescendo in consensi e soprattutto a Roma – dice l’editore di GS Channel Franco Recupero – stiamo misurando un largo interesse tra la vastissima comunità calabrese (oltre 600mila nella Capitale) che ha mostrato di gradire una “presenza” televisiva indipendente che racconta della Calabria e propone personaggi, eventi e iniziative che non sarebbe diversamente possibile seguire da Roma. Il segnale del canale 98 del digitale terrestre è di altissima qualità, frutto anche di investimenti in tecnologie di ultima generazione, e le trasmissioni proposte suscitano ampio interesse. «È un’iniziativa destinata a crescere, destinata alla comunità romana dei calabresi, ma non solo: c’è la possibilità di far conoscere aspetti poco noti della nostra terra, sia dal punto di vista turistico-culturale ma anche religioso e imprenditoriale».

Il tema di stasera è in linea con questi progetti. Il Teatro, com’è noto, è uno dei simboli identitari della Magna Grecia e la Calabria vanta una meravigliosa tradizione millenaria. Quanto e cosa di produce oggi in Calabria? E con quali difficoltà? Bolano chiederà il parere degli operatori culturali che partecipano alla trasmissione, ripercorrendo iniziative fortunate e fatte fallire nel corso degli ultimi 50 anni non solo a Reggio, ma in tutta la Calabria. La politica culturale, purtroppo, ha sempre avuto il fiato corto, seguendo più ideologia che obiettivi di crescita e formazione, ma si è sempre in tempo a invertire la rotta. Servono risorse umane, prima di ogni cosa, ma non deve mancare l’apporto delle Istituzioni.

Il teatro è Cultura e va sostenuto e incentivato, così come vanno promosse le iniziative di formazione (scuole di attori, corsi professionali per registi, autori, e, ovviamente, tecnici e maestranze.

La risposta del pubblico a teatro è largamente positiva, in Calabria, ma è necessario promuovere e sostenere la nascita di nuove compagnie con talenti locali. Le idee ci sono, mancano spesso i mezzi e le risorse finanziarie, ma soprattutto manca (però si può delineare e costruire) una visione di futuro che veda il coinvolgimento dei giovani e l’utilizzo delle nuove tecnologie per far conoscere il piacere del teatro e seminare cultura. In una terra dove la cultura fa parte del territorio e fa sentire il suo profumo in ogni angolo della Calabria. (rrm)

LA CALABRIA DICE NO AL CIBO SINTETICO
E ABBRACCIA LA CAMPAGNA DI COLDIRETTI

di ANTONIETTA MARIA STRATI – In Calabria cresce il fronte del “no” contro il cibo sintetico. Una battaglia lanciata da Coldiretti e che, nelle ultime settimane, sta raccogliendo sempre più adesioni da parte delle istituzioni, dei cittadini e delle Associazioni.

Una battaglia «sacrosanta a favore della qualità e della sicurezza dei prodotti» e contro un «cibo Frankestein», come l’ha definito Coldiretti, che mette a «rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy», come ha ribadito il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto.

La petizione, infatti, vuole promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech – ha scritto Coldiretti in una nota –. Già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici. Una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio iniziata con la finta carne della società americana Beyond Meat e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca».

A firmare la petizione, l’arcivescovo di Catanzaro, mons. Claudio Maniago, sottolineando che «senza agricoltura non c’è né turismo né tutela dell’ambiente».

Dello stesso parere anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha sottoscritto la petizione «per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia. Una sacrosanta battaglia, al fianco dei nostri agricoltori, a favore del cibo naturale e del made in Italy».

Anche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha messo la sua firma nella petizione.

«Il cibo sintetico – ha detto il primo cittadino – rappresenta una minaccia concreta per la salute e per l’economia di un territorio già fragile come Catanzaro e la Calabria, costretto a subire l’avanzata delle multinazionali anche in questo settore. Al contrario, la nostra filiera agroalimentare può garantire prodotti di qualità che si innestano perfettamente nel tessuto sociale e culturale della terra che abitiamo e che dobbiamo rispettare. Crediamo fortemente nell’idea che l’imprenditoria agricola e la biodiversità siano beni preziosi che, come amministrazione comunale, dobbiamo difendere e promuovere».

«Sosteniamo il made in Italy ed il made in Calabria difendendo il nostro immenso patrimonio agroalimentare, la nostra invidiabile biodiversità, il nostro territorio unico», ha detto il consigliere comunale di Catanzaro, Vincenzo Capellupo, anche lui firmatario della petizione.

«Si tratta di un enorme patrimonio che, negli ultimi anni – ha aggiunto – tanti giovani italiani e calabresi hanno deciso di valorizzare con investimenti, innovazione e passione. Questa è la strada giusta da percorrere insieme ad i consumatori che devono continuare a scegliere nelle loro case e nelle attività commerciali prodotti con queste caratteristiche. Grazie a Coldiretti per la capacità di tenere sempre alta l’attenzione su queste tematiche con azioni ed iniziative concrete».

Anche l’Amministrazione comunale di Cropani ha aderito alla petizione, con una delibera approvata dalla Giunta comunale e portata dagli uffici di Coldiretti dall’assessore Maria Borrelli.

«Un’ulteriore testimonianza – ha dichiarato il direttore interprovinciale Pietro Bozzo – della grande condivisione su questa nostra battaglia da parte delle Istituzioni locali ma anche del mondo accademico e della scuola, cittadini, rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali, rappresentanti del mondo delle imprese e della Chiesa e altre categorie».

«La consegna della delibera “brevi manu” da parte dell’assessora Maria Borrelli – ha continuato – assume un significato importante; lei stessa insieme alla famiglia sono testimonial autorevoli e diretti poiché  conducono un’azienda agricola con annesso spaccio aziendale di carni genuine da loro prodotte e commercializzate oltre a gestire in un’ottica multifunzionale, una fattoria didattica che ospita tanti ragazzi e ragazze delle scuole ai quali fanno toccare con mano i valori e le esperienze agricole».

Tra gli ultimi firmatari, il Comune di Tropea, guidato dal sindaco Giovanni Macrì. La Giunta, infatti, con apposita delibera ha aderito alla petizione lanciata dalla Coldiretti e finalizzata a combattere il dilagare del cibo artificiale.

«Combattere la diffusione del cibo sintetico significa non solo tutelare l’ambiente, ma anche salvaguardare il patrimonio di conoscenze e saperi alla base delle produzioni agroalimentari d’eccellenza, vere e proprie icone del Made in Italy e del Made in Calabria – ha detto Macrì –. Significa difendere le specificità territoriali e tradizionali legate alla biodiversità, la salute e l’agricoltura. Su questo percorso e su questo impegno che è di responsabilità nei confronti dello sviluppo delle nostre comunità, l’Amministrazione Comunale a partire dal 2023, per rafforzare la percezione esperienziale ed emozionale di Tropea come destinazione anche del turismo enogastronomico, metterà in campo iniziative finalizzate a promuovere innanzitutto nella ristorazione locale il valore della filiera corta, il recupero in chiave moderna dei piatti della memoria e l’esaltazione della biodiversità agroalimentare della nostra terra, attraverso l’innovazione e la sperimentazione di cui si stanno già facendo interpreti, con successo, i giovani chef stellati calabresi».

«Il cibo sintetico – sono le motivazioni condivise dalla Giunta – è prodotto in bioreattori; non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggiore consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti. Limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte sul cibo; favorisce gli interessi di pochi operatori, monopolizzando l’offerta di cibo nel mondo; spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura; non tutela la salute non essendoci garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e l’esperienza maturata è ancora troppo limitata per giungere a conclusioni differenti; non aiuta a perseguire gli obiettivi di giustizia sociale, in quanto prodotto sulla base di brevetti e tecnologie con alti costi di ingresso e sviluppo, nelle mani di pochi grandi investitori multinazionali».

Il cibo sintetico «può avere impatti socio-economici molto pericolosi, in quanto frutto di una fascinazione ecologica che non ha finora consentito riflessioni ben più approfondite; atteso che il raffronto con i sistemi più avanzati e sostenibili per la produzione del cibo, propri dell’agroalimentare italiano, consente di valutare correttamente gli esiti pregiudizievoli per l’ambiente del cibo sintetico fabbricato a mezzo di bioreattori».

«Per tutte queste ragioni non possiamo che essere a sostegno della campagna nazionale di Coldiretti – ha concluso Macrì – nella consapevolezza che non frenare l’avanzare di queste alternative al cibo naturale, equivale a distruggere progressivamente lo stesso appeal identitario distintivo delle nostre destinazioni turistiche». (ams)

 

Fai Cisl Calabria: il made in Calabria una risorsa strategica

Michele Sapia, segretario generale della Fai Cisl Calabria, ribadisce che, in questo periodo di emergenza sanitaria, «oggi più di ieri è fondamentale acquistare i prodotti “made in Calabria” del sistema agroalimentare e fa molto piacere leggere diverse dichiarazioni su un tema così importante che non può più essere sottovalutato».

«La Fai Cisl Calabria – ha proseguito il Segretario generale  Sapia – è convinta che il made in Calabria del settore possa costituire una risorsa strategica in una regione con grandi potenzialità e importanti realtà produttive; ma sarà necessario definire, insieme a tutti gli attori della filiera, modalità innovative di incentivazione alla produzione e all’acquisto dei prodotti agricoli di qualità, dell’eccellenza dell’agroalimentare e delle acque calabresi anche all’interno del perimetro regionale».

«Quando si chiuderà la difficile emergenza di queste settimane, al più presto come tutti ci auguriamo – ha proseguito il segretario generale Sapia – sarà importante non dimenticare il valore del confronto con le parti sociali, che sta producendo significativi risultati sia a livello nazionale sia nel nostro territorio, per ripartire con un’idea comune: sostenere la partecipazione e il valore dello stare insieme, del fare insieme massa critica e rete».

«Siamo convinti – ha proseguito il segretario generale Sapia – che l’assessore regionale Gianluca Gallo, persona avvezza al dialogo, vorrà essere promotore di momenti di partecipazione che vedano tutti in prima linea per la promozione, la tutela e la commercializzazione delle eccellenze dell’agroalimentare “made in Calabria”; ciò mediante adeguati interventi che mettano al centro la grande sfida del lavoro di qualità, utilizzando le risorse previste sia dal Programma di sviluppo rurale che dal Piano nazionale triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura».

«Consumare prodotti locali e di qualità, mangiare bene e “locale” – ha concluso Sapia –, servirà a sostenere sia l’occupazione che le attività regionali, due facce della stessa medaglia. L’avere sulla tavola le produzioni del nostro territorio – oltre che utile, ci auguriamo, per far risparmiare qualche centesimo ai cittadini calabresi, guadagnando nella qualità – avrà anche il significato di riconoscere, in questo momento di emergenza sanitaria ed economica, il valore del lavoro e della qualità di cui noi siamo capaci». (pa)