CALABRIA IN CONTINUA ALLERTA METEO
NO IMPROVVISAZIONI, SERVONO PROGETTI

La Calabria è stanca di doversi “leccare le ferite” e a fare la conta dei danni a ogni allerta meteo. Non è certo cosa nuova che la nostra regione, sopratutto in questo periodo, sia soggetta a grandi piogge ma, ogni volta, è sempre la stessa musica: gravissimi danni provocati dalla scarsa o inesistente manutenzione. Per questo, si rende necessario un cambio di registro, che è stato chiesto da Davide Tavernise, capogruppo in Consiglio regionale e l’eurodeputata Laura Ferrara del Movimento 5 Stelle al presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Ad essere colpita dal maltempo, questa volta, in maniera importante è l’area dell’alto tirreno, dove la pioggia e le mareggiate hanno provocato il cedimento di una parte del costone che sostiene la linea ferroviaria. Sull’accaduto, è intervenuto anche Carlo Tansi, che ha sottolineando come «non è stata prevista alcuna opera di protezione dal moto ondoso del muro pericolante durante i lavori in corso di consolidamento».

«Quanto era stato realizzato, con tutti i soldi spesi, è stato buttato letteralmente a mare. Tutto questo rappresenterà l’ennesimo spreco di danaro pubblico. Spero che di questo caso si occupi qualche procura!» ha proseguito Tansi, spiegando che los corso 7 settembre si era recato in quella zona per denunciare la grave situazione di dissesto idrogeologico.

«Purtroppo – ha detto – le mie sono state le ennesima urla nel deserto. Un deserto di istituzioni sorde e irresponsabili a cui nulla interessa il futuro della nostra Terra. In Calabria purtroppo ogni volta che piove si assiste al solito scempio con frane e alluvioni che distruggono quello che è rimasto della nostra bellissima regione. Eppure sono stati spesi miliardi di euro per consolidare il territorio. Spero tanto in un cambiamento, anche se continua a non cambiare nulla!».

«Proprio nell’Alto Tirreno cosentino, come più volte denunciato dal Movimento 5 stelle – hanno dichiarato all’Agi – vi sono opere finanziate da oltre dieci anni ma non ancora realizzate, per quanto concerne la messa in sicurezza delle aree ad elevato rischio idrogeologico. La situazione non cambia sull’altro versante della costa, dove negli anni abbiamo assistito a disastri annunciati e causati da interventi mai realizzati per la mitigazione del rischio idrogeologico, seppur necessari».

I due esponenti del Movimento 5 Stelle, infatti, hanno ricordato che «è di pochi giorni fa la notizia di ulteriori fondi, 61 milioni, per la realizzazione, fra le altre cose, di interventi di tutela dal rischio idrogeologico, messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti e messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici».

«Queste opere – hanno proseguito – volte a garantire la tutela delle nostre città, sono state finanziate su proposta del Movimento 5 Stelle, prima nel Decreto Agosto e poi nella Legge di Bilancio 2021, durante il Governo di Giuseppe Conte, adesso il Ministero dell’Interno ha ripartito le risorse tra i Comuni. Nel triennio 2019-2021, grazie al piano Proteggi Italia varato ancora dal Governo Conte, le risorse destinate alla nostra Regione superavano i 115 milioni di euro. Risorse a disposizione di regioni ed enti locali e da destinare all’emergenza ma anche e soprattutto alla prevenzione ed alla manutenzione, nonché viste le difficoltà degli uffici preposti nel programmare ed attuare le opere nella semplificazione e rafforzamento della governance. Il piano calabrese del 2020, i cui interventi dovevano avvenire a valere su queste risorse, ad inizio novembre di quest’anno, non era stato ancora trasmesso».

«Finché in Calabria – hanno concluso – ci troveremo a fronteggiare emergenze dovute a scarsa o nulla manutenzione dell’esistente non si potrà mai avviare una programmazione strutturale per il prossimo futuro. Da questa urgenza deve avviarsi il nuovo corso nella nostra Regione, senza ulteriori ritardi perché la sicurezza delle persone ed i luoghi sia finalmente cosa concreta anche nei nostri territori». (rrm)

In copertina, foto di Carlo Tansi

Maltempo, Sapia (Fai Cisl): Servono interventi straordinari per accompagnare regioni nella gestione progetti di riqualificazione

Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria, ha evidenziato come «gli ennesimi danni provocati dal maltempo nel Sud Italia, ci fanno di nuovo pagare un caro prezzo in termini di vite umane e dissesto idrogeologico» e che «servono interventi straordinari con cui accompagnare le regioni verso una gestione virtuosa dei progetti di riqualificazione del territorio».

«È di incontestabile evidenza, infatti – ha proseguito Sapia – che in Calabria i temi della transizione ecologica e ambientale sono alcuni dei più urgenti da affrontare nell’ambito di un nuovo modello di sviluppo, che non metta in contrapposizione lavoro, ambiente e salute pubblica».

«È necessario acquisire consapevolezza – ha proseguito – dell’essenzialità del lavoro forestale, dei consorzi di bonifica e dei parchi nonché della corretta gestione del patrimonio boschivo regionale che può generare effetti positivi straordinari sull’ambiente e l’occupazione. Non si può continuare a cementificare, togliere terreno e aree verdi all’ambiente, modificare i corsi d’acqua dei torrenti senza un minimo di progettualità e pianificazione territoriale».

«La forestazione e il comparto della bonifica – ha aggiunto – cogliendo le opportunità offerte dal Pnrr e non solo, dovranno essere i veri propulsori per mettere in sicurezza il territorio regionale, distribuire benessere e generare lavoro nelle aree interne e svantaggiate».

«In Calabria, dove troppe sono le periferie socio-ambientali – ha concluso il Segretario generale della Fai Cisl regionale – servono responsabilità, partecipazione, progettualità e ulteriore forza lavoro nella gestione del territorio, lotta al dissesto idrogeologico e prevenzione per preservare l’ambiente e garantire sicurezza alle comunità. Basta piangere morti, contare i danni e le devastazioni a stagioni alterne a causa dell’incuria umana, del maltempo e degli incendi». (rcz)

Danni molto pesanti agli agricoltori dalla violenta grandinata nella Sibaritide

La violenta grandinata che si è abbattuta sabato sulla Sibaritide ma messo in serio pericolo le coltivazioni presenti sul territorio. Pescheti, vigneti, campi di ortaggi, e tutte le coltivazioni presenti, soprattutto nella zona di Doria, Sibari, l’area di Cammarata, quella di Garda, del Monte di Cassano all’Ionio e dei Comuni vicini di Frascineto e Castrovillari sono state colpite da grandi chicchi di grandine compromettendone la produzione e il raccolto. Danni irreparabili vista l’intensità della grandinata.

Secondo la Coldiretti, la grandinata non ha lasciato scampo alle colture: ad essere particolarmente colpiti ortaggi, agrumeti, frutteti (pesche), vigneti e si segnalano anche danni agli oliveti. La grandine è la più temuta in questa fase stagionale dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca e che compromettono le colture con perdite che potrebbero anche acuirsi. Prendiamo atto – annota Coldiretti – che da subito l’assessore Gallo si è recato sul territorio, anche se è più vasto quello che stiamo riscontrando sin dalle prime ore, constatando i danni e incaricando i tecnici del Dipartimento per la delimitazione delle aree e il calcolo dell’entità economica dei danneggiamenti.

La Coldiretti – informa il direttore Francesco Cosentini – al fine di rendere rapidi gli accertamenti, collaborerà con i tecnici della regione e offrirà la necessaria assistenza agli imprenditori agricoli. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche nel nostro territorio – commenta Coldiretti – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che devastano i campi. Ancora una volta l’agricoltura – insiste la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi e questo fortunale, una vera tempesta di ghiaccio ne è l’ennesima prova.

La sen. Rosa Silvana Abate (Misto) ha detto che porterà la grave situazione sia in Commissione “Agricoltura” al Senato sia all’attenzione del Ministro dell’Agricoltura Patuanelli affinché vengano immediatamente poste in essere tutte le misure per far fronte ai danni che questi continui episodi calamitosi recano al settore dell’agricoltura.

«Purtroppo – ha dichiarato la parlamentare – le variazioni climatiche non sono più solo argomenti da convegni o summit ma hanno ricadute devastanti sui territori e il settore immediatamente e direttamente colpito è proprio quello dell’agricoltura». (rp)

Fai Cisl Calabria: prevenzione fondamentale per tutela del territorio e delle comunità in caso di maltempo

Michele Sapia, segretario generale della Fai Cisl Calabria, ha dichiarato che «la pioggia violenta di queste ore sta già creando in poco tempo danni e difficoltà sul territorio e alle persone. Non si tratta di eventi improvvisi, straordinari, ma di eventi atmosferici che da qualche anno si ripetono con una certa regolarità a causa anche dei cambiamenti climatici».

«Dovremmo – ha aggiunto – conoscerli e affrontarli facendo prevenzione. “Prevenzione” è, infatti, una parola che dovremmo non solo citare nei convegni e negli incontri televisivi, ma concretizzare sul campo con strategie e investimenti».

«Viaggiano sui social – ha proseguito Sapia – foto e immagini che preoccupano e ci fanno riflettere: o meglio, ci auguriamo facciano riflettere oggi più che nel passato. Insieme, condividendo scelte e percorsi, si scelga la strada giusta per la cura del territorio, valorizzando le maestranze del settore forestale e della bonifica. Se non c’è tutela del territorio e delle zone montane non c’è agricoltura, non c’è industria alimentare, non c’è comunità, non c’è benessere economico né ambientale».

«Quanto sta accadendo in queste ore in Calabria – ha proseguito Sapia – soprattutto in alcune aree come ad esempio nella provincia di Cosenza e di Crotone, è seriamente preoccupante. Si pensi, dunque, a fare prevenzione, azione e tutela del territorio e delle comunità: non servono tagli, ma investimenti per la cura di una regione che è già rossa per la pandemia sanitaria».

«In Calabria, più che in altre realtà – ha detto ancora – la regimentazione e captazione delle acque, assieme a nuove azioni di riforestazione, dovranno essere la vera sfida. Progettazione e azione si realizzano sul territorio, dai monti a valle, con ulteriori risorse e giusti investimenti finanziari, con i lavoratori e le lavoratrici forestali e gli addetti alla bonifica.  Ribadiamo che, oggi più di ieri, è necessario istituire una cabina di regia regionale per gestire progettazione, azione ed anche emergenze per il territorio e per il sistema ambientale-forestale calabrese; una cabina di regia che coinvolga tutti gli Enti Gestori, Università e Protezione Civile». 

«Di fronte all’eccessiva cementificazione bisogna, inoltre – ha concluso – intervenire con più alberi e più presidio umano. Come sostenuto anche ieri durante l’Esecutivo della Cisl Calabria, la nostra terra ha bisogno di un vero ricambio generazionale nel sistema agro-ambientale, di un approccio nuovo per evitare gli errori del passato, per rinaturalizzare le aree interne e fare prevenzione. Perché fare prevenzione è meglio che affrontare ripetutamente le emergenze legate al maltempo». (rrm)

EMERGENZA MALTEMPO: INTERROGAZIONE URGENTE DI SICLARI (FI) AL PREMIER CONTE

Il maltempo che ha investito la Calabria in queste ultime ore, provocando disagi e seri problemi alla popolazione, ha spinto il sen. Marco Siclari a un’interrogazione parlamentare urgente per avere dal premier Conte risposte che vadano verso una direzione chiara: prevenzione.
«Confermo – scrive il sen. Siclari – il mio totale schieramento a favore dei sindaci, non solo della mia Calabria che in questi giorni è stata più volta colpita e messa in ginocchio ma di tutti i comuni di Italia perché con l’arrivo della stagione delle piogge non possiamo più permettere che accadano tragedie o che intere città vengano distrutte per mancanza di interventi preventivi, per distrazioni politiche o menefreghismo o, ancora peggio, per ingiusta qualificazione dei codici di allerta che genera incomprensione di lettura da parte dei comuni
«Siamo stanchi di dover assistere solo alla gestione delle emergenze. I Comuni con le risorse risicate che hanno a disposizione non possono essere abbandonati a gestire tragedie e sciagure che si potrebbero, invece, prevenire ed evitare. Questo sistema di codici di allerta, diramata fin troppo spesso, ha mostrato delle lacune evidenti. È chiaro che se ogni giorno un sindaco si trova a dover diramare un allerta meteo, anche quando poi splende il sole,  prima o poi la stessa finirà per non sortire più alcun effetto sui cittadini che, come è accaduto in diverse occasioni, verrà considerata non attendibile.
«Al premier Conte chiederò se ha valutato, anche in virtù degli ultimi accadimenti che hanno visto la Calabria triste protagonista, come intervenire in tal senso e proporrò di rivedere l’intero sistema di allerta che, guardando ai fatti, sembra non essere efficiente e adeguato. Dobbiamo essere vicino alle istituzioni territoriali e non combatterle, se i sindaci hanno espresso dubbi circa il sistema di monitoraggio e avviso dell’allerta meteo, il segnale non va contrastato o ignorato, va accolto per lavorare a delle modifiche che, oggi più che mai, appaiono necessarie.
«Ribadisco, inoltre, al Ministro Costa che nessun torrente e nessun fiume nessuna collina in Italia, ha un sistema di monitoraggio all’accesso, per cui chiunque può accedere anche se sconsigliato dai sindaci e dagli enti preposti, per cui trovo ingiusto e inopportuno gridare al giustizialismo su queste basi prendendosela con i Sindaci. Che pretesa è quella di capire di chi è la responsabilità della mancata vigilanza? Il ministro Costa dovrebbe avere quest’istinto giustizialista su tutto, capire quali sono le esigenze del territorio calabrese e, almeno in questo momento, stare vicino alle famiglie delle vittime», ha concluso il senatore azzurro. (rp)