Massimo Sirelli porta la street art sull’Autostrada del Mediterraneo

“La Ninfa di Pandosia”: la nuova affascinante creazione dell’artista calabrese Massimo Sirelli, rappresenta la più recente tappa di un entusiasmante progetto di street-art che ha coinvolto l’Area di Servizio Autostradale Cosenza Ovest di Quattropuntozero, sotto il patrocinio di Anas SpA.

L’opera è un vibrante omaggio alla figura mitologica della Ninfa di Pandosia, da sempre associata al fiume Busento. La leggenda narra che la ninfa si innamorò profondamente di Palinuro, il leggendario nocchiero di Enea, un eroe troiano. Tuttavia, l’amore della Ninfa per Palinuro non fu corrisposto, e questa mancanza di reciprocità la spinse a prendere una decisione estrema. La Ninfa di Pandosia, incapace di sopportare il dolore si gettò nel fiume Busento. La leggenda sostiene che, in onore del suo amore tragico, Palinuro decise di far seppellire la nave su cui viaggiava nel fiume stesso, dando così il nome al cosiddetto “Fiume Busento Palinuro”.

Questo mito ha ispirato numerosi artisti, poeti e scrittori nel corso dei secoli, diventando parte integrante della tradizione culturale della Calabria. L’opera “La Ninfa di Pandosia” di Massimo Sirelli, attraverso la street-art, offre un omaggio visivo a questa leggenda intrisa di amore, tragedia e bellezza mitologica. (rcs)

CINQUEFRONDI – Si presenta il progetto di StreetArt di Massimo Sirelli

Nell’ambito del programma ViviAmo CInquefrondi, questa sera alle 19 alla Mediateca comunale “Pasquale Creazzo” di CInquefrondi, l’artista Massimo Sirelli presenta il suo progetto di StreetArt nel borgo antico del paese. A introdurre l’evento il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia.

Massimo Sirelli, nato a Catanzaro nel 1981, è una delle più interessanti figure artistiche della Calabria. Art director, designer e artista a tutto tondo, è famoso per la serie Robots, installazioni artistiche di grande fascino.  Il suo primo approccio alle arti visive è stato influenzato in adolescenza dal mondo dei graffiti e della street art. La costanza e la passione lo hanno aiutato a conquistarsi in quest’ambito una propria “anonima” notorietà, confermata da numerose pubblicazioni sulla stampa di settore.

Attraverso la prospettiva della strada impara a filtrare i linguaggi metropolitani… le scritte, la pubblicità, gli arredi urbani, i mezzi pubblici e i rifiuti: tutto è ambiente di studio ed sperimentazione.
Nel suo immaginario creativo gli strumenti e i supporti si mischiano: lo strumento diventa supporto e il supporto diventa strumento. La sua ricerca visiva, indirizzata a trovare soluzioni nuove ed insolite, nata per lui da ragazzo quando prende il primo spray in mano, oggi continua attraverso strumenti di espressione differenti.
Diplomato nel 2003 in Digital e Virtual Design presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Torino, Massimo opera per alcuni anni come freelance per prestigiose agenzie di comunicazione su progetti riguardanti noti marchi nazionali ed internazionali (Coca Cola, Ferrero, Seven, Fiat, Rai Trade, Bakeca.it, Iveco etc)
Massimo Sirelli nel 2006 ha fondato Dimomedia, laboratorio creativo di ricerca e sperimentazione incentrato su grafica, comunicazione e multimedia design. Con Dimomedia, opera attivamente per circa 10 anni, collezionando grandi successi e collaborazioni italiani e internazionali.
I lavori di graphic & multimedia design, prodotti in questo decennio sono stati pubblicati su importanti libri di graphic design quali: Tres Logos Gestalten, Los Logos 4 Gestalten, Los Logos Compass Gestalten, Tactile Gestalten, FlashFolios Tashen, Web Design Index PepinPress, Design Book of the Year etc etc
Dal 2008 Massimo Sirelli è docente di “Tecniche di presentazione e Portfolio” presso lo IED di Torino, nei dipartimenti di Interior Design, Product Design, Fashion e Textile Design, Design del Gioiello e dell’Accessorio, Car Design e Transportation Design, e ha tenuto Master Class anche presso lo IED di Como e il Politecnico di Torino. (rrc)

All’Accademia di Belle Arti di Reggio incontro con Massimo Sirelli per il riuso creativo

È stato un incontro appassionato, quello svoltosi all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, dove gli studenti hanno potuto ascoltare Massimo Sirelli, una delle massime espressioni del circuito artistico contemporaneo, molto noto nell’ambiente tra designers e pubblicitari, passando per urban artists e appassionati di arte contemporanea.

L’incontro è stato organizzato nell’ambito di uno dei progetti del Centro Europe Direct del Comune di Reggio Calabria l’iniziativa dell’Associazione “Fare Eco”.

Sirelli si descrive come “un operaio dell’industria creativa” e non ama stare dentro i clichè delle definizioni del mainstream. Dal settore pubblicitario e grafico passa a quella che, lascia intendere, è la sua vera e grande passione: ridare vita ed anima a “rifiuti” rigenerandoli in vere e proprie “creature”; robot, soprattutto, ma non solo.

L’approccio alla sua scelta come “gioco”, quasi per puro autocompiacimento, gli fa ricercare e scegliere materiali metallici di varia natura, anche pentole e vecchi arnesi, che assembla, salda o incastra con maestria per ridargli nuova vita. Un’attività, via via, tanto intensa ed interessante da attirare l’attenzione di tutto un mondo che lo stesso Sirelli non ama definire solo “artistico”; sfuggendo con intelligenza da regole e paletti formali.

«Dell’attività di recupero delle cose ne ho fatto una missione; quando parlo di pezzi di scarto parlo di pezzi di vita. Sono convinto che le cose trasudino di storie, racconti – ha spiegato Sirelli – Pensavo a mantener vivi i ricordi delle persone che possedevano questi oggetti restituendogli un valore più nobile. Ho scoperto poi che questa attività, al contempo, svolgeva e svolge anche un importante ruolo ambientale ma il mio primo obiettivo è stato sempre quello di eternare, in un certo senso, la memoria di questi oggetti per coloro che li hanno posseduti».

L’assessora Giuggi Palmenta sottolinea il valore ed il ruolo del Centro “Europe Direct” che, attraverso queste attività, mette in linea la città con gli indirizzi europei sulla sostenibilità ambientale ed il pensiero ecologico.

«Una finestra sull’Europa – ha dichiarato l’assessore Giuggi Palmenta – che oggi, grazie alla collaborazione con l’associazione “Fare Eco”, propone un grande artista per temi altrettanto grandi come quelli del riuso e del riciclo creativo. Le sue creazioni riportano in vita materiali che, una volta assemblati, si portano dietro tutto il loro passato e ne raccontano la storia con un valore aggiunto».

Rossana Melito, di Fare Eco, esprime soddisfazione per l’iniziativa fortemente voluta con Sirelli in quanto «grande artista calabrese ed internazionale che abbandona l’arte classica per l’arte di recupero. Ci fa capire – ha aggiunto Melito – come da oggetti in casa possiamo realizzare delle opere d’arte. Oggetti di uso comune che trasforma in robot pieni d’animo. Ciò ci consente di andare oltre alcuni punti di vista consumistici riappropriandoci del valore delle cose che abbiamo attorno a noi».

L’Aula magna dell’Accademia è stracolma di studenti ed appassionati che non risparmiano domande e curiosità ad un Sirelli che, nel raccontarsi, lancia molti messaggi ai giovani allievi soprattutto «Andate oltre le regole, non limitate la vostra creatività”. Il genio, si sa, vede le norme come ostacoli che puntualmente deve scavalcare con la sua mente. “Una cosa è vecchia quando si rompe ma non quando ha molti anni. Se funziona allora è nuova», cita la nonna il poliedrico artista catanzarese e fa di questa riflessione il motto ispiratore della sua attività. (rrc)

 

MONTAURO (CZ) – L’installazione site specific “Le bandiere sbagliate” di Sirelli

Si intitola Le bandiere sbagliate, l’installazione siste specific di Massimo Sirelli, che sarà inaugurata alla Grangia di Sant’Anna a Montauro domani, 16 luglio e visitabile fino al 31 luglio.

Il progetto Le Bandiere sbagliate nasce da un’idea di Massimo Sirelli e della Fondazione Rocco Guglielmo e rientra nel più ampio disegno della Fondazione denominato Glocal – Sezione Museo fuori dal Museo, stavolta in collaborazione con il Panta Festival #22 organizzato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Montauro, sotto la Direzione Artistica di Federico Perreca.

Il lavoro dell’artista parte da una serie di interrogativi:

“Cosa è giusto e cosa è sbagliato? Quale colore si e quale no? Meglio i pois o una trama pied poule. Le strisce orizzontali ingrassano, mentre quelle verticali slanciano. Bianco per l’estate e grigio per l’inverno? Ma la domanda è chi ha disegnato cosa? E chi ha detto che è giusto quello che ci rappresenta? E se tutto cambiasse di colpo? Ci sentiremmo lo stesso uniti nel segno di una bandiera? Questa è l’Europa vista dai miei occhi. Segni, colori, simboli e nuove interpretazioni. Le bandiere degli stati appartenenti all’Unione Europea e non solo ripensate in totale libertà.”

Per quest’estate la Grangia di Sant’Anna a Montauro diverrà un caleidoscopio di colori. Tra le mura antiche di una struttura a cielo aperto e tra i colori e i movimenti imprevisti che solo il vento del posto sa regalare, l’arte di Massimo Sirelli si concentra questa volta in una mostra site specific pensata e costruita appositamente per il luogo che l’accoglie.

Le mura, oggi, della Grangia di Sant’Anna sono tutto ciò che rimane di una corte fortificata, protetta da ponte levatoio, di cui si riesce a sentire ancora la potenza e lo splendore prima della sua depredazione. Le opere di Sirelli all’interno dell’antica struttura, vogliono così far riacquisire la consapevolezza del valore di questo luogo incastonato tra le colline.

Le bandiere sbagliate vogliono farci interrogare sulla persistenza dei valori di appartenenza e nazione. Ci sentiamo appartenenti quando percepiamo di essere accettati, quando le nostre differenze sono riconosciute e tollerate, quando ci sentiamo connessi con gli altri.

Le 27 bandiere dei paesi aderenti all’Unione Europea più l’Ucraina vengono ridisegnate in totale libertà basandosi su una querelle ben precisa sulla quale Sirelli vuole portare lo spettatore. Siamo tutti fieri delle nostre convinzioni di appartenenza. Siamo fieri dei nostri simboli e delle bandiere. Ma chi ha disegnato cosa? E se tutto fosse diverso o quasi?

In un occidente che sempre più sta perdendo la propria identità nel vortice della globalizzazione e del pensiero unico, la modificazione dei colori e dei disegni di ciascuna bandiera vuole essere di monito ad interrogarsi su altri valori allo stesso tempo importanti quali quello dell’integrazione, della cooperazione, del mutuo soccorso, della condivisione.

Ecco allora come il ruolo dell’arte e degli artisti diventa essenziale al fine di creare una conoscenza collettiva che superi i confini di ciascuna nazione per sottolineare un sentimento di appartenenza collettiva. (rcz)

CATANZARO – Completato il restauro dei cubi colorati di Sirelli

Grazie all’artista Massimo Sirelli e al suo team, sono stati restaurati i cubi colorati realizzati dall’artista che si trovano al Porto di Catanzaro.

«Un gesto di attenzione e di tutela verso un progetto, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, come quello di Catanzaro Colorful, che ha contribuito a proiettare per il mondo un’immagine positiva e gioiosa della nostra costa» ha dichiarato l’assessore al Turismo, Alessandra Lobello, ricordando come «l’iniziativa ha rappresentato un esempio concreto di come, con poche risorse, si possa fare marketing territoriale sfruttando il traino dei social network per creare una cartolina originale e creativa della città e del suo mare».

«Colorare i frangiflutti del porto – ha aggiunto – ha significato dare un nuovo volto ad un angolo caratteristico del Capoluogo che ora, grazie al tocco magico di Sirelli, è diventato un vero e proprio monumento da visitare a Catanzaro».

Anche il Presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, nell’evidenziare l’impegno dell’amministrazione nella tutela dell’idea artistica, ha aggiunto che «contributi come quelli di Sirelli hanno aiutato ad alimentare il circolo virtuoso della partecipazione e della cittadinanza attiva, attraverso cui Catanzaro, grazie ai suoi numerosi talenti, ha dimostrato di saper crescere e distinguersi in positivo, ribaltando una narrazione che, per troppo tempo, ha penalizzato il nostro territorio». (rcz)

SERSALE (CZ) – Successo per la 1° edizione di ‘Porte d’Artista Sersale’ di Massimo Sirelli

Grandissimo successo per la prima edizione di Porte d’Artista Sersale, una iniziativa svoltasi a Sersale con la direzione artistica dell’artista calabrese Massimo Sirelli.

Grazie all’evento, infatti, 14 porte prive di valore storico e architettonico, costituite da materiale povero, fuori contesto e per la maggiorate dei casi in disuso nel centro storico di Sersale, sono state trasformare in autentiche opere d’arte grazie all’intervento pittorico dei migliori artisti italiani, realizzando «il primo sentiero di arte e cultura».

Porte d'Artista

Un vero e proprio museo a cielo per  artisti affermati e giovani esordienti tra cui ben 4 donne: Antonio Bianco con Lascia qui la tua anima, Bislak con Distanziamento verticale, Leonardo Cannistrà con Il pettirosso, Mike Crispino con Monte Crozze, Doctor M con Gufo tribale, Immacolata Manno con Il riscatto di Arocha, Claudio Morne con Figghiuma, Paola Morpheus con Mucchio di foglie, Brunella Pisani con Gran gatè, Tiskio con Hip hop tribale, Serena Torchia con A cicropa, Urto con Eirene, Zeus_oczb con Acqua e cipolla.

Il progetto proseguirà con l’inserimento delle porte in una mappa distribuita nel paese e nel Cit, il Centro di Accoglienza Turistica della Riserva Regionale delle Valli Cupe, invitando, così, tutti i turisti a visitare il Sentiero delle Porte 2020.

«Il mio sogno – ha dichiarato Sirelli – è quello nel 2021-2022, di poter realizzare in ogni paese della presila un Sentiero Porte d’Artista, che metta in comunione tutti i paesi e che insieme si realizzi il Cammino di Pas». (rcz)

Zazà, il robottino felice di Massimo Sirelli che porta gioia ai bimbi della Calabria

Un grazioso dono ai più piccoli, che arriva dall’artista catanzarese Massimo Sirelli, il papà dei robot d’arte. In un momento difficile come questo, sopratutto per i più piccoli, Sirelli non si è tirato indietro e ha realizzato, per loro, l’illustrazione da colorare di Zazà, il robottino felice, che abbraccia la Calabria.

L’iniziativa, dal titolo Calabria andrà tutto bene e condivisa sui social dallo stesso artista, non è passata inosservata ai Comuni calabresi che, dopo il via libera, hanno voluto regalare un momento di spensieratezza ai loro cittadini più piccoli.

A Sellia, ad esempio, i disegni saranno i protagonisti di una esposizione in un evento a loro dedicato, che sarà organizzato nel piccolo borgo con la presenza dell’artista; a Settingiano, è la ProLoco ad essersi fatta promotrice dell’iniziativa, invitando i bambini a «dare sfogo alla vostra fantasia» e a colorare, con l’aiuto dei genitori, le pagine social. A Sersale, sono arrivati 107 robottini felici che sono stati distribuiti insieme a un astuccio di colori a tutti i bambini della Scuola dell’Infanzia e, una volta colorati, da inviare alla propria Scuola o al sindaco, Salvatore Torchia.

A Taurianova, il robottino Zazà è protagonista di un racconto da scaricare, leggere, colorare e condividere con l’hashtag #robotzazà per il Maggio dei Libri 2020 a cura di Nadia Macrì. L’idea è nata dall’Associazione Multiculturale Mammalucco e l’Associazione di Volontariato Fraternamente, con il patrocinio della Consulta delle Associazioni di Taurianova.

Il robottino Zazà, è arrivato, infine, anche all’Istituto Comprensivo “Patari-Rodari” di Catanzaro, i cui alunni di varie classi seguiranno una serie di attività didattiche di scoperta, studio e approfondimento sul percorso dell’artista. I ragazzi, inoltre, hanno dedicato all’artista un video introduttivo: «Come… ditemi come non posso che essere orgoglioso e commosso?» scrive su Facebook Massimo Sirelli, condividendo il video dell’IC “Patari-Rodari”. (rcz)

I robot dell’artista catanzarese Massimo Sirelli nel film Copperman

«E se vi dicessi che dentro Copperman ci sono i miei robot?», così Massimo Sirelli, l’artista dei robot, annuncia la presenza delle sue creazioni nel film di Eros PuglielliCopperman, in uscita nelle sale  il 7 febbraio.

«I miei robot», così li chiama l’artista catanzarese, Italo, Jhose, Celestin, ed Elio, accompagneranno Luca Argentero, alias Anselmo/Copperman nel film, in un’avventura cinematografica che promette di emozionare il pubblico.

Queste piccole creazioni, se non tesori, che inizialmente erano bulloni arrugginiti, vecchi contenitori di latta, e vecchie radio, hanno trovato nuova vita grazie all’ upcycling di Massimo Sirelli, che gli ha dato «una seconda opportunità».

Se per i piccoli “attori” robotici si tratta di un primo approccio con il grande schermo, sotto forma di cameo, per Massimo Sirelli, invece, si tratta di un prestigioso riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni.

L’artista, infatti, con il progetto AdottaUnRobot, ha cercato di sensibilizzare giovani e giovanissimi alle tematiche del riciclo creativo, e del riutilizzo dei materiali di scarto.

«Quando è nato il progetto AdottaUnRobot – ha spiegato Massimo Sirelli – tutto ciò che desideravo era dare una seconda opportunità a dei materiali considerati, ormai, inutili. È nato così un progetto che mi ha portato a ricercare, continuamente, nuovi stimoli e nuove materie prime da cui far nascere nuove storie e nuove idee».

«Sono entusiasta – ha concluso l’artista – che i miei robot accompagnino Copperman in questa bellissima avventura!».

Il film, con Luca Argentero, Galatea RanziAntonia TruppoTommaso Ragno, parla di Anselmo, un uomo speciale: nonostante l’età, continua a guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Affascinato fin da piccolo dei supereroi, ogni notte combatte il crimine del suo paesino con l’identità di Copperman. (ams)

Il trailer del film Copperman

CATANZARO: UNA NOTTE AL MUSEO CON MASSIMO SIRELLI

30 agosto – Stasera a Catanzaro, dalle 21.00, presso il Museo Marca, si svolge l’evento “Una notte al museo, visita privata con l’artista”, organizzato dall’artista Massimo Sirelli, autore della mostra “Teneri bulloni”.
L’evento è stato organizzato in occasione dell’ultimo giorno di apertura della mostra, ospitata all’interno del Museo Marca.
La visita, che si svolgerà in orario notturno, sarà guidata dall’artista stesso che, ai suoi ospiti, racconterà i retroscena, i segreti e gli aneddoti che si celano dietro la realizzazione delle sue “creature”. (rcz)