Il presidente Occhiuto: Al Policlinico Mater Domini di CZ una pet mobile

«Il Policlinico “Mater Domini” di Catanzaro potrà disporre di una PET mobile». È quanto ha annunciato, in un video, il presidente e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, sottolineando come questa, «affiancata a quella fissa già a disposizione della struttura permetterà di aumentare il numero giornaliero di esami effettuati, ridurre le liste d’attesa e anticipare le diagnosi».

«C’era una necessità – viene spiegato nel video – nata dall’incremento delle liste d’attesa che sono diventate veramente lunghe. La pet mobile fa delle diagnosi ai malati oncologici, per cui è necessario che le liste d’attesa siano sempre molto corte perché il tempo fa la differenza sulla guaribilità delle problematiche dei pazienti. È un supplemento alla Pet fissa che purtroppo spesso si è rotta».

«Utilizzando entrambe abbiamo una potenzialità di 20 pazienti al giorno – ha spiegato –. Adesso siamo in media a 10 pazienti al giorno, ma certamente potremmo incrementare e arrivare fino anche a 20 in 2 turni. E si può quindi arrivare a eliminare completamente le liste d’attesa nel giro di un mese».

Soddisfazione è stata espressa dal commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, parlando di «buone notizie».

«I tempi di attesa – ha detto – vengono eliminati e i pazienti potranno eseguire i controlli in tempi normali. Una delle carenze più fastidiose per chi deve eseguire dei controlli urgenti ed importanti dovrebbe essere rimossa con la pet mobile che potrà raddoppiare le diagnosi per i malati oncologici. In un mese i ritardi saranno azzerati e, quindi, al Policlinico di Germaneto non vi saranno le lunghe file che finora hanno contribuito a minare la credibilità del sistema sanità».

«Un piccolo passo in avanti che, però – ha concluso – deve ritenersi significativo e deve rafforzare quella voglia di andare fino in fondo per migliorare le risposte della sanità verso i cittadini. Un plauso al Commissario-Presidente Occhiuto ed a tutti gli operatori che contribuiranno allo sforzo finora messo in campo». (rcz)

Mastroroberto (Mater Domini Cz): Dati Agenas indicano lavoro lungo per ridurre mobilità sanitaria passiva

I dati Agenas – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, «indicano come il lavoro da fare per ridurre la mobilità sanitaria passiva è ancora lungo» nel campo della cardiochirurgia, ha commentato il dr Pasquale Mastroroberto, direttore di Cardiochirurgia all’Ospedale “Mater Domini” di Catanzaro.

Per Mastroroberto, infatti, «è necessaria una profonda riflessione, è legata ai “flussi regionali”: su 442 residenti in Calabria che hanno necessitato nel 2021 di intervento di bypass aortocoronarico, 324 (73.3%) hanno scelto di farsi operare in regione e di questi 206 (46.6%) nella Cardiochirurgia Universitaria mentre, per la chirurgia valvolare, su 981 residenti, 453 (46.2%) si sono rivolti a strutture regionali e di questi 255 (26%) alla A.O.U. “Mater Domini”».

I risultati dell’edizione 2022 del Programma Nazionale Esiti (PNE), che sono stati presentati alla presenza del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, prendono in esame nell’ambito della Cardiochirurgia, i volumi dei ricoveri e gli indici di mortalità per due procedure quali il bypass aorto-coronarico isolato e il trattamento chirurgico delle patologie valvolari cardiache isolate e la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, diretta dal professor Pasquale Mastroroberto, si conferma per risultati di ottimo livello e nella media nazionale.

«Sono dati con ulteriori miglioramenti rispetto alle ultime edizioni Pne da noi presentati il 25 novembre nel report sui 10 anni di attività assistenziale integrata con didattica e ricerca – ha spiegato Mastroroberto – con un eccellente risultato in termini di volumi e con processi/esiti assolutamente nella media nazionale. Altro elemento di grande importanza introdotto quest’anno da Agenas è stata la valutazione combinata, nell’ambito del bypass aortocoronarico, tra volumi (almeno 200 interventi/anno secondo il Dm 70/2015) e mortalità a 30 giorni (inferiore al 3%), valutazione che ha permesso alla Cardiochirurgia dell’A.O.U. “Mater Domini”di essere inserita tra le 15 strutture sopra soglia su 101 cardiochirurgie italiane pubbliche e private accreditate».

«Nel 2021 il numero di interventi di bypass aortocoronarico isolato – ha continuato – è stato pari a 208 rispetto ai 140 del 2020 mentre per la chirurgia valvolare isolata il numero dei ricoveri è stato di 258 nel 2021 rispetto ai 155 del 2020 con mortalità a 30 giorni in entrambi i casi al di sotto (vedi bypass aortocoronarico) o nella media nazionale (vedi chirurgia valvolare)».

«Questi risultati – ha concluso Mastroroberto – certificati da Agenas e ottenuti con notevoli sacrifici da parte di tutto il personale medico, infermieristico e tecnico, hanno contribuito ad un costante incremento dei volumi per cui per la fine di quest’anno sarà raggiunta e superata la soglia dei 450 interventi». (rcz)

Precari Mater Domini di Catanzaro, rinnovati i contratti per i 73 lavoratori

Il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Mater Domini di Catanzaro, Giuseppe Giuliano, ha rinnovato i contratti per i 73 lavoratori precari in forza all’azienda e in scadenza al 31 gennaio. È quanto ha reso noto il consigliere regionale di De Magistris PresidenteAntonio Lo Schiavo che, nei giorni scorsi, aveva lanciato l’allarme.

«Un decreto che, come avevo pubblicamente auspicato in un precedente intervento – ha spiegato – restituisce un po’ di serenità a decine di famiglie e consente ai servizi cui i lavoratori sono destinati di non subire interruzioni. Il mio appello, dunque, non è caduto nel vuoto».

«Sebbene il provvedimento proroghi l’incarico fino alla fine di marzo – ha spiegato Lo Schiavo –, si tratta comunque di una prima risposta alle aspettative di questi lavoratori che, certamente, non devono pagare sulla propria pelle le conseguenze di scelte politiche sbagliate o parziali compiute nel passato. Il precariato, lo so bene, non è la risposta idonea a colmare le lacune di organico che caratterizzano un settore delicato come quello sanitario. Servono interventi strutturali ragionati e mirati ad assicurare l’efficienza delle aziende e la qualità nelle cure».

«In una parola – ha proseguito – garantire il diritto costituzionalmente garantito alla salute. D’altro canto, non può essere neppure ignorata la condizione di centinaia di lavoratori che rappresentano una parte importante dell’ossatura delle professioni sanitarie e che attendono da anni piena legittimazione».

«La proroga del contratto del personale precario del Mater Domini – ha concluso Antonio Lo Schiavo – auspico possa essere il primo passo in questa direzione».  (rcz)

Al Mater Domini di Catanzaro attivata la nuova terapia intensiva cardiochirurgica

Al Mater Domini di Catanzaro è stata aperta la nuova terapia intensiva cardiochirurgica, che prevede sei posti letto immediatamente utilizzabili, con la possibilità di incremento sino a 9. Tutto questo nell’ambito della riorganizzazione dei posti letto di Terapia Intensiva messa in atto dai vertici dell’A.O.U. “Mater Domini” in relazione all’attuale emergenza sanitaria correlata al Covid-19.

«L’apertura della nuova terapia intensiva cardiochirurgica in una nuova area adiacente alle sale operatorie – ha dichiarato Pasquale Mastroroberto, rirettore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia – rappresenta la realizzazione di un progetto avviato oltre 2 anni fa. In questo modo da un lato sono aumentati i posti letti di area critica dedicati a pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia cardiaca e dall’altro si è potuto incrementare anche il numero dei posti letto di Rianimazione/Terapia Intensiva Covid.Tutto ciò rappresenta un elemento indispensabile visto che la Cardiochirurgia Universitaria  nel 2021 ha incrementato notevolmente i volumi rispetto all’anno precedente rispondendo a tutte le esigenze dell’intera Regione.”
«In questo contesto – ha continuato Mastroroberto – mi preme ringraziare il Commissario Straordinario dell’A.O.U. “Mater Domini”, Giuseppe Giuliano; il Direttore Sanitario, Matteo Galletta; il professor Federico Longhini e tutto lo staff medico e infermieristico di Anestesia e Rianimazione. Un ringraziamento doveroso va al Rettore dell’Università “Magna Graecia”, Giovambattista De Sarro, che ha sempre sostenuto le attività assistenziali con l’unico proposito di rendere sempre efficiente il “sistema Policlinico” al servizio dei cittadini calabresi».
«Infine  – ha concluso Mastroroberto – ho avuto precise garanzie da parte del Commissario Giuliano affinchè l’organico di medici anestesisti e rianimatori, infermieri e operatori socio-sanitari venga giustamente implementato in modo da garantire una attività così delicata che possa essere svolta serenamente, senza affanni e in modo continuativo». (rcz)

 

Fp Cgil: Il Mater Domini di Catanzaro è un Policlinico, non un’Azienda ospedaliera universitaria

Franco Grillo, segretario generale Fp Cgil Area Vasta, Ivan Potente, coordinatore Fp Cgil Medici e Dirigenza Sanitaria Area Vasta, Anna Rotundo, coordinatore Fp Cgil Medici e Dirigenza Sanitaria Aoumd, sono intervenuti sulla proposta dell’atto aziendale dopo le richieste del rettore dell’Umg, Giovambattista De Sarro, ribadendo che «La Mater Domini non è un’azienda Ospedaliera Universitaria ma un Policlinico a gestione diretta».

«Azienda Universitaria Mater Domini: no, non è un refuso – si legge in una nota di Grillo, Potente e Rotundo –. In effetti, istituzionalmente dovrebbe chiamarsi Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini. Tuttavia, dopo la proposta di atto aziendale che recepisce le ulteriori modifiche richieste dal Rettore, di ospedaliero è rimasto ben poco. Pertanto, chiederemo al Commissario alla sanità regionale di cambiare nome all’Azienda e di ratificare quella che è già una situazione di fatto: la totale mortificazione della professionalità dei tanti medici ospedalieri che lavorano da diversi anni nella struttura e costituiscono la spina dorsale dell’assistenza prestata nell’azienda».

«Infatti – hanno proseguito – gli stessi si vedono relegati a poter accedere ad appena 3 strutture complesse su 41 (38 sono ad esclusiva direzione universitaria), mentre le strutture cliniche a valenza dipartimentale riservate agli ospedalieri sono appena 2 su 10 (8 riservate agli universitari) e le 16 strutture semplici potranno essere a direzione universitaria o ospedaliera (bontà loro!). Vale a dire il nulla. Badiamo bene che non è affatto un problema di poltrone come si potrebbe pensare da un’analisi superficiale. Dentro l’attività condotta dai medici ospedalieri dell’Azienda Mater Domini, ci sono decine di migliaia di pazienti presi in carico, procedure assistenziali ad alta complessità, professionalità e competenze sviluppate negli anni».

«Non a caso – hanno proseguito – la dinamica così preconfezionata discute di merito senza mai parlare di metodo. In base a quale dogma dovremmo accettare una simile stortura? Per cortesia non si citi la legge 517 o il vecchio accordo regione-università: difatti la legge dice tutt’altro e l’accordo è scaduto da oltre 10 anni senza che se ne sia fatto un successivo. Ci sarà un perché? L’atto aziendale così emanato dal Commissario azzera ogni possibilità di sviluppo professionale dei medici ospedalieri e mortifica quelle competenze che potrebbero continuare a dare prospettiva di cura ai pazienti. A perderci sarà l’assistenza medica».

«Lo stesso prof. Indolfi – hanno spiegato – è intervenuto lamentando il declassamento della Emodinamica che si era certamente distinta, rispetto ad altre strutture a direzione universitaria, per qualità e quantità dell’assistenza prodotta. Un declassamento inaccettabile specie se lo si rapporta, da quanto a noi risultante, anche al grande lavoro formativo svolto dal docente nel creare una squadra che potesse e sapesse intervenire anche in assenza del titolare con le medesime qualità nonché alle criticità indotte dalla questione S. Anna che obbligheranno le altre emodinamiche quindi anche quella universitaria ad un certo surplus. Questo a proposito di metodo. Tal guisa dà ragione, una volta ancora, del fatto che le tante modifiche sono senza un reale costrutto e nulla abbiano a che fare con l’impellente necessità di dare quelle risposte sanitarie di cui la regione ha bisogno. Sì proprio la regione. Questo perché, almeno fin quando la sede di Medicina di Cosenza non decollerà definitivamente, il Policlinico Mater Domini è ancora un’azienda che dovrebbe avere capacità attrattiva perlomeno regionale».

«Quando si completerà il percorso di Medicina a Cosenza – hanno detto ancora – fatto che non tarderà ad arrivare, conoscendo la capacità indiscussa dei vertici dell’Università della Calabria, vedasi classifiche nazionali e no, il Mater Domini potrebbe risvegliarsi, in un breve volgere di anni, come un’addormentata, non più bella, in un contesto cui sarebbe avulso. Il Commissario Straordinario non può accettare. Egli, infatti, è nominato dal Commissario alla sanità regionale d’intesa con l’Università, quindi non risponde in via esclusiva al Rettore ma deve, in prima istanza, tener conto elle logiche programmatorie regionali«.

«Questo il momento di gettare la maschera – hanno concludono i sindacati – La Mater Domini non è un’azienda Ospedaliera Universitaria ma un Policlinico a gestione diretta. Ne ha tutte le caratteristiche: dalla bulimia di incarichi riservata agli accademici al debito monstre che continua ad accumulare. La regione si attrezzi per imporre il cambiamento necessario!». (rcz)

Cardiochirurgia a Catanzaro ai primissimi posti in Italia per il bypass aorto-coronarico

La Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro è ai primissimi posti in Italia per il bypass aorto-coronarico. Un prezioso attestato che deriva dai dati diffusi dal Ministero della Salute relativi al Programma Nazionale Esiti. I dati resi pubblici dall’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) prendono in esame, nell’ambito della Cardiochirurgia, i volumi dei ricoveri e gli indici di mortalità per due procedure: il bypass aorto-coronarico isolato e il trattamento chirurgico delle valvulopatie isolate, cioè riparazione o sostituzione valvolare.

La Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, diretta dal professor Pasquale Mastroroberto, risulta ai primissimi posti in Italia per ciò che concerne gli esiti cioè i risultati in termini di mortalità a 30 giorni del bypass aorto-coronarico isolato ed in media nazionale per la chirurgia valvolare isolata.

«Sono dati in continuità con l’Edizione PNE 2019 presentata lo scorso anno – afferma Mastroroberto – ma con un eccezionale miglioramento degli indici di mortalità relativi al bypass aorto-coronarico che è dello 0.3% rispetto alla media nazionale, pari all’1.87%. Inoltre, abbiamo incrementato il numero dei ricoveri sempre di pazienti che necessitano di trattamento chirurgico per malattia coronarica, mantenendo stabile quello relativo alle patologie valvolari isolate. E’ giusto precisare che tali risultati sono solo una parte dell’attività del Centro Cardiochirurgico Universitario, visto che sono esclusi sia gli interventi combinati (ad esempio bypass aorto coronarico + chirurgia valvolare), sia quelli per il trattamento delle patologie a carico dell’aorta (vedi aneurismi e dissecazioni) nonché procedure correlate all’assistenza meccanica al circolo o al trattamento chirurgico della fibrillazione atriale che pure rappresentano una parte del lavoro quotidiano».

«Questa continuità di risultati è possibile – continua Mastroroberto – solo grazie ad un sistema organizzativo complesso avviato qualche anno fa e, soprattutto, ai sacrifici ed alle professionalità del gruppo cardiochirurgico composto da medici, tecnici della circolazione extracorporea, infermieri e o.s.s. di reparto e sala operatoria e dal team di anestesia e terapia intensiva. I dati del PNE sono migliorati costantemente e trovano riscontro anche a livello internazionale, come dimostrato dalle presenze di illustri cardiochirurghi al Congresso Internazionale biennale che si svolge all’Università “Magna Graecia” e che  anche quest’anno avrà contributi di notevole valore scientifico nell’edizione che si terrà in diretta streaming il prossimo 22 e 23 giugno. Bisogna continuare su questa strada – conclude Mastroroberto – per combattere in prima linea tutti i problemi legati alla mobilità passiva extraregionale, sottolineando che nel panorama sanitario calabrese esistono realtà positive che devono assolutamente essere valorizzate e potenziate per dare finalmente fiducia e speranza a tutta la popolazione». (rcz)