Il tempo del grande poeta Lorenzo Calogero
In corso la Festa della Poesia a Melicuccà (RC)

La Calabria festeggia a Melicuccà la poesia e il suo grandissimo poeta calabrese. La festa è entrata nel vivo ieri con la partecipazione della scrittrice Giusy Staropoli Calafati che ha tracciato un ritratto intenso a affascinante del poeta melicucchese che, putroppo, è più conosciuto in  Italia e all’estero ma molto meno in Calabria. Questa seconda edizione ha l’intendimento di divulgare l’opera poetica di Calogero e farne apprezzare i contenuti, attraverso testimonianze e interventi critici. Certo la location di Melicuccà, suggestiva, non incentiva una grande partecipazione ed è un  dpeccato perché iniziative come questa indicano lo spessore culturale che esprime la Calabria con i suoi autori, poeti, narratori, saggisti. Forse sarebbe il caso, coinvolgendo la Città Metropolitana, di dedicare un giorno a Melicuccà e costruire un itinerario nelle aree vicine, decisamente più accessibili, senza per svilire l’orgoglio di Melicuccà e della sua gente.

La kermesse poetica si è aperta lo scorso 7 agosto con l’inaugurazione dell’opera murale “Viale dei Canti”, realizzata dall’artista Giuseppe Caccavale con la collaborazione dell’École des Arts Decoratifs – PSL Paris, dedicata alle poesie e ai disegni di Lorenzo Calogero. Tanti sono stati gli ospiti che hanno preso parte ai primi appuntamenti in programma, a partire dal grande poeta Milo De Angelis, dal linguista Luigi Tassoni, lo scrittore Domenico Dara, il regista e scenografo Giancarlo Cauteruccio, la studiosa e docente universitaria Valentina Valentini, oltre che gli eredi Calogero e Fantino, e i rappresentanti della Fondazione Sinisgalli, con cui quest’anno Lyriks conferma il gemellaggio tra i paesi natali dei due poeti, Melicuccà per Lorenzo Calogero e Montemurro (Pz) per Leonardo Sinisgalli.

La Festa della poesia infatti, nata nel nome di Calogero al fine di promuovere e valorizzare i suoi scritti, vuole essere una manifestazione destinata a diventare un evento culturale ricorrente dellestate aspromontana, di grande richiamo per tutta la Penisola con un programma fitto di tematiche, confronti culturali, performance, esposizioni, visite guidate, installazioni multimediali e confronti tra autori del presente e del passato, grazie anche al contributo attivo e volenteroso della cittadinanza di Melicuccà.

Numerosi gli eventi di oggi, sabato 9 agosto, alle 18:20 presso la Chiesa di San Rocco, Lorenzo Calogero. Il poeta assoluto, presentazione di “Poesia”, rivista internazionale di cultura poetica, n. 30/2025, Crocetti Editore con Nicola Crocetti, grecista, traduttore, editore. A seguire, ore 19:00, Come un dialogo con Stefano D’Arrigo A 50 anni dalla prima edizione di Horcynus Orca, con Stefano Lanuzza, critico e saggista. Ancora, alle ore 19:40, Il metaverso. Appunti sulla poesia al tempo della scrittura automatica di Gilda Policastro, poetessa, narratrice e critica in dialogo con Aldo Nove, poeta.

Alle ore 21:30, Passare per la ferita con Giorgiomaria Cornelio, poeta e performer e, alle ore 22:15, “La poesia fa malissimo” – La scrittura come atto di resistenza: dai Sonetti del giorno di quarzo, Einaudi 2022, a Inabissarsi, il Saggiatore 2025. Antonio Di Giacomo, responsabile della cultura presso La Repubblica Bari dialoga con il poeta Aldo Nove.

Nei prossimi giorni a Melicuccà sono poi previsti, tra gli altri, gli arrivi di Alfonso Guida, Paolo Pelliccia,  Davide Brullo, dei Premi Ubu Federica Fracassi e Marcello Sambati, e poi ancora il mitico chitarrista e compositore dei CCCP Massimo Zamboni e il talentuoso sassofonista jazz Francesco Cafiso.

Alla sua seconda edizione, la Festa della poesia dedicata a Lorenzo Calogero, è organizzata anche quest’anno da Lyriks, il Laboratorio interdisciplinare di ricerche artistiche, con il suo direttore artistico Nino Cannatà. (dc)

 

Il 7 agosto a Melicuccà la festa della Poesia dedicata a Calogero

Dal 7 all’11 agosto a Melicuccà si terrà la Festa della Poesia dedicata a Lorenzo Calogero, con la direzione artistica di Nino Cannatà e Aldo Nove.

Dopo la scommessa vinta con la prima edizione, nel 2024, che è riuscita a far convergere nellentroterra calabrese figure culturali e internazionali di spicco, anche quest’anno LYRIKS – Laboratorio Interdisciplinare di Ricerche Artistiche dà vita alla Festa della Poesia Lorenzo Calogero” con il patrocinio e il sostegno del Comune di Melicuccà, paese che vide nascere nel 1910 e morire nel 1961 il grande poeta. La manifestazione mira a diventare un evento culturale ricorrente dellestate aspromontana, di grande richiamo per tutta la Penisola con un programma fitto di tematiche, confronti culturali, performance, esposizioni, visite guidate, installazioni multimediali e dialoghi tra autori del presente e del passato, grazie anche al contributo attivo e volenteroso della cittadinanza di Melicuccà, a partire dal sindaco Vincenzo Oliverio.

La seconda edizione della Festa della Poesia “Lorenzo Calogero” sarà inaugurata il 7 agosto tra via Roma e Piazza Ardenza dove avrà luogo lo svelamento dell’opera murale “Viale dei Canti” a cura di Giuseppe Caccavale Studio in collaborazione con l’École des Arts Decoratifs – PSL Paris: un’opera site specific con versi e disegni del poeta tratti dall’antologia di poesie di Lorenzo Calogero, Un’orchidea ora splende nella mano, edizioni LYRIKS. Segue, nella giornata di apertura, un’altro importante appuntamento in collaborazione con l’Associazione culturale Scampoli dedicato, in occasione dei cinquant’anni dalla morte, alla scrittore, critico e drammaturgo melicucchese Giuseppe Fantino che di Calogero fu amico e tra i primi a recensire l’opera poetica.

Anche per quest’anno, infine, si conferma il prezioso sodalizio con la Fondazione “Leonardo Sinisgalli”, nonché il gemellaggio tra i paesi natali dei due poeti, Melicuccà per Lorenzo Calogero e Montemurro (Pz) per Leonardo Sinisgalli.

L’inaugurazione della manifestazione, tra via Roma e Piazza Ardenza, il 7 agosto, avrà luogo con lo svelamento dell’opera murale Viale dei Canti con poesie e disegni di Lorenzo Calogero, un progetto a cura di Giuseppe Caccavale Studio in collaborazione con l’École des Arts Decoratifs – PSL Paris.
Interveranno Vincenzo Oliverio, sindaco di Melicuccà, Nino Cannatà, direttore artistico, Marina Valensise, già direttrice Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Eleonora ed Elisa Tallone, Alberto Tallone Editore, Giuseppe Caccavale, artista.

Si continua con due appuntamenti dedicati a poeti e scrittori calabresi da riscoprire: il melicucchese Giuseppe Fantino con gli interventi dello studioso Fortunato Mannino e dello scrittore Francesco Idotta insieme agli eredi Fantino e Calogero e il cittanovese Alberto Cavaliere, il poeta della Chimica in versi in un originale recital da L’Urlando furioso di prossima pubblicazione per le edizioni LYRIKS.

In cartellone l’8 agosto, una finestra dedicata al confronto tra Lorenzo Calogero e Gian Giacomo MenonSublimi poeti gemelli con Stefano Lanuzza, critico e saggista, e Cesare Sartori, giornalista, presso la Chiesa di San Rocco.

A seguire, il teatro poetico di Franco Scaldati e gli otto volumi Marsilio editori 2022-24, presentati da Valentina Valentini, docente della Sapienza Università di Roma, con letture da “Santina e altri angeli” a cura di Melino Imparato, Compagnia Franco Scaldati. E poi ancora Lorenzo Calogero nel romanzo Breve trattato sulle coincidenze dello scrittore calabrese Domenico Dara, riedito da Feltrinelli nel 2025.

 

In serata, sempre nel suggestivo centro storico del borgo, un omaggio a Saverio Strati nell’anno stratiano, prove aperte di teatro con gli attori dello spettacolo Il ritorno del soldato con il regista Giancarlo Cauteruccio e gli attori della Compagnia Teatro del Carro Laura Marchianò, Stefania De Cola, Salvatore Alfano, Francesco Gallelli, alla voce off Anna Maria De Luca e al canto Anna Giusi Lufrano. La mise en espace vede anche la partecipazione di Domenico Stranieri, sindaco di Sant’Agata del Bianco, autore del libro Solo come la luna, Rubbettino 2025, e di Luigi Franco, responsabile Comitato 100 Strati.

Sabato 9 agosto, il pomeriggio si apre con la presentazione del volume illustrato Leonardo Sinisgalli e i bambini incisori, edizioni FLS 2025 con videoproiezione delle poesie di Montale, Quasimodo, Saba, Sinisgalli e Ungaretti illustrate con le incisioni dei bambini del maestro Gianni Faè intervengono Luigi Beneduci, presidente FLS, Mimmo Sammartino, direttore FLS e Biagio Russo, autore del volume in collaborazione con Fondazione “Leonardo Sinisgalli”. Fra i molti eventi previsti, presso la Chiesa di San Rocco, Lorenzo Calogero. Il poeta assoluto, presentazione di “Poesia”, rivista internazionale di cultura poetica, n. 30/2025, Crocetti Editore, con Nicola Crocetti, grecista, traduttore, editore che dedica la copertina al poeta di Melicuccà. A seguire, Come un dialogo con Stefano D’Arrigo. A 50 anni dalla prima edizione di Horcynus Orca, con Stefano Lanuzza, critico e saggista. E ancora, Il metaverso. Appunti sulla poesia al tempo della scrittura automatica di Gilda Policastro, poetessa, narratrice e critica in dialogo con il poeta Aldo NovePassare per la ferita con Giorgiomaria Cornelio, poeta e performer; La poesia fa malissimo – La scrittura come atto di resistenza: dai Sonetti del giorno di quarzo, Einaudi 2022, a Inabissarsi, il Saggiatore 2025. Antonio Di Giacomo, giornalista La Repubblica dialoga con il poeta Aldo Nove.

Il 10 agosto, presso Fontana Rimatisi, Elogio della poesia nella biblioteca ideale con Paolo Pelliccia, presidente Biblioteca Consorziale di Viterbo. Segue, presso la Chiesa San Rocco, Tra Lucrezio e Baudelaire con il poeta Milo De Angelis e letture dell’attrice Viviana Nicodemo da De rerum natura di Lucrezio e I fiori del male di Baudelaire. Si continua con Ulisse, l’ultimo viaggio dall’Odissea di Nikos Kazantzakis, Crocetti editore 2020, con Nicola Crocetti, e la voce recitante di Maria Elena Romanazzi. Per celebrare i 95 anni del poeta calabrese Achille Curcio, l’incontro La poesia del dialetto con Luigi Tassoni, critico e docente dell’Università di Pécs. Chiude in piazza Tocco, P.P.P. Profezia è Predire il Presente, omaggio a Pier Paolo Pasolini a 50 anni dalla sua uccisione, reading concerto di e con Massimo Zamboni voce e chitarra, con Erik Montanari chitarre e cori, Cristiano Roversi tastiere e synth.

Nella giornata di chiusura dell’11 agosto la poesia di Ivano Fermini, con l’anteprima del volume Nati incendio, edizioni Magog 2025 con i poeti Davide Brullo e Aldo Nove. Si continua con Lorenzo Calogero e l’invenzione della contemporaneità dialogo fra il poeta Milo De Angelis e Luigi il critico Tassoni, con letture da Poesie dell’inizio 1967-1973, Mondadori 2025.

Segue il reading poetico omaggio a Lorenzo Calogero con la pluripremiata attrice Federica Fracassi.
La conclusione della Festa della Poesia “Lorenzo Calogero” è affidata all’Orchestra di Fiati “Giuseppe Scerra” di Delianuova diretta dal Maestro Gaetano Pisano, con il soprano Maria Elena Romanazzi e la partecipazione speciale del sassofonista jazz Francesco Cafiso che eseguiranno per la prima volta a Melicuccà estratti dal Nabucco (1683) del compositore  melicucchese Michelangelo Falvetti (1642 – 1697), e variazioni sul tema da un frammento di partitura musicale ritrovato nei quaderni inediti di Lorenzo Calogero.
Un atto simbolico di particolare importanza con cui la Festa della Poesia rende omaggio alle grandi figure artistiche di Melicuccà.

 

Si sottoscrive il gemellaggio tra Melicuccà e Montemurro

Si sottoscrive venerdì, a Melicuccà, alle 17, a Palazzo Capua, il Gemellaggio da parte dei sindaci dei due comuni, Senatro Di Leo, per Montemurro, e Vincenzo Oliverio, per Melicuccà.

L’evento rientra nell’ambito di “MeMo”, acronimo del gemellaggio poetico sottoscritto in prima istanza lo scorso 28 febbraio a Montemurro (PZ), tra i comuni di Melicuccà e il comune lucano dove nacque il poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli che di Lorenzo Calogero.

L’iniziativa si inserisce nelle recenti attività di valorizzazione della figura di Calogero, grazie al contributo dell’editore Lyriks che ha ripubblicato l’opera con una corposa antologia di poesie scelte dal 1932 al 1960 dal titolo “Un’orchidea ora splende nella mano” (con la prefazione di Aldo Nove, la curatela di Nino Cannatà, le traduzioni di John Taylor e una copertina speciale di Emilio Isgrò) e alla proficua sinergia con la Fondazione “Leonardo Sinisgalli” (FLS).

Dopo le prime interlocuzioni avviate al Salone del Libro di Torino e proseguite in occasione della Festa della poesia 2024 “Lorenzo Calogero” a Melicuccà, è nato il desiderio di suggellare una collaborazione tra le due comunità, attraverso un patto di collaborazione e amicizia che ha visto la settimana scorsa a Montemurro e a Potenza una due giorni dedicata alla poesia.

Il gemellaggio, che vedrà la partecipazione alcuni dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Montemurro e della Fondazione “Leonardo Sinisgalli”, sarà anticipato dallo svelamento della nuova targa segnaletica all’ingresso del paese.

Ci sarà l’occasione, inoltre, di ripercorrere i luoghi dell’anima del poeta Calogero dislocati nel suo borgo natio e nel suggestivo territorio tra la Costa Viola e l’Aspromonte.

Dopo il gemellaggio, sarà presentata la nuova edizione aggiornata del volume “Leonardo Sinisgalli e i bambini incisori”, edizioni FLS di Montemurro, a cura di Biagio Russo.

Interverranno Mimmo Sammartino, presidente FLS, Nino Cannatà, presidente di Lyriks, lo stesso Biagio Russo e Luigi Beneduci, Direttore FLS. È previsto l’intervento del poeta Aldo Nove sulle figure di Leonardo Sinisgalli e Lorenzo Calogero nel panorama della poesia italiana del Novecento. 

Il recupero critico della poesia di Lorenzo Calogero è al centro delle attività di Lyriks e di un folto gruppo di lavoro che, da tutta Italia, sta lavorando per fare luce su questo poeta ingiustamente dimenticato, a partire dalla scorsa Festa della Poesia a lui dedicata nell’agosto 2024 a Melicuccà, diretta da Nino Cannatà e dallo stesso Aldo Nove, con autorevoli ospiti arrivati da tutta Italia.

Scoprire adiacenze e punti di incontro tra le poetiche del Novecento è un dovere che spetta a critici, studiosi e divulgatori, un dovere da portare avanti con lucidità e impegno, come dimostrano le attività della Fondazione “Leonardo Sinisgalli” e dell’Associazione culturale Lyriks, affiancate dai due comuni gemellati dall’operazione MeMo in nome della memoria e dell’amicizia tra i poeti Leonardo Sinisgalli e Lorenzo Calogero. 

È stato proprio Leonardo Sinisgalli tra i primi a comprendere la grandezza della poesia calogeriana. Il loro rapporto era anche d’amicizia e non solo letterario, tra scambi epistolari e generose tracce critiche. Sinisgalli, che sostenne il poeta di Melicuccà nel suo impervio percorso artistico, scriveva di Calogero con parole dense di ammirazione, riconoscendone la complessità e il valore culturale dedicandogli una prefazione per l’opera poetica “Come in dittici”, Maia edizione, Siena, 1956: «Sono felice di aver trascorso molte ore su queste pagine di versi; la vita non mi concede tante soste, devo rimandare alla notte i rari incontri con i poeti. Quest’opera è di lettura difficile; ho fatto fatica ad assuefarmi ad un congegno espressivo un po’ dissueto. La poesia ci dà oggi risultati anche troppo espliciti. L’autore di questo libro ha pagato cara la sua follia: venti anni di vita oscura, senza amici, senza complici. E ci si rende conto, ammirando l’estensione del suo dominio, che da tanti anni egli non poteva distrarre neppure un momento. Questa raccolta di circa cinquemila versi è stata preceduta da altri due libri ugualmente fitti: si tratta, quindi, di un lavoro assiduo e, certamente, di un’ispirazione ininterrotta. Un fenomeno raro nella storia delle nostre lettere, una dedizione disperata e mostruosa. Si può capire tanto ardore avanzando delle ipotesi, fabbricando noi un retroscena o un sottosuolo per giustificare una carica di energia così insolita. Ma al poeta è bastata la sua natura, il suo sentirsi vivo soltanto per esprimersi. Ha allineato gli eventi in un flusso inesauribile di parole».

I due poeti, entrambi professionisti in ambito scientifico (Calogero era medico, Sinisgalli ingegnere), erano convinti che tutte le scienze non fossero altro che costruzioni poetiche, ricollegandosi alla lunga tradizione dei poeti romantici inglesi ma senza approfittare delle lusinghe della retorica e del linguaggio poetico classicamente inteso. Le loro opere sono emblemi di come la poesia italiana del secolo breve sia stata proteiforme e capace di mutare nel tempo e al passo con la storia.

 «Un’opera così serrata – continua Sinisgalli – non può essere il frutto di illuminazioni improvvise, non si giustifica come una scommessa o un miracolo. Il poeta ha rifiutato i soccorsi delle retoriche più fertili: l’incanto del numero, della simmetria, degli accenti, gli attriti degli oggetti, delle occasioni, della memoria. Si è fidato soltanto delle sue capacità espressive, di una vitalità insita nel linguaggio (la “vita acre dei segni”), per cui l’arabesco, che è senza dubbio l’acquisto più glorioso delle pagine più aperte, non è mai nomenclatura o contorno ma diventa esso stesso, più che strumento, sostanza spirituale».

Si percepisce come Sinisgalli abbia saputo approfondire con grande sensibilità e intuito – doti ben note del poeta lucano– gli aspetti più reconditi delle poesie dell’amico Calogero, con uno sguardo umano, affettivo, e non solo criticamente orientato: « Dietro le immagini c’è sicuramente un sistema, una dottrina di cui sentiamo la suggestione. C’è un’idea dell’essere come tremore, terrore, catena di eventi fulminei, rotti, casuali; il poeta arriva a cogliere un soffio, una scintilla e a restituircene qualche similitudine».

In questo progetto di studio e approfondimento di Calogero da parte dell’Associazione LYRIKS, rientra anche la pubblicazione del n. 30 di marzo-aprile 2025 della rivista Poesia di Crocetti, dedicata al “poeta assoluto” che, finalmente, può essere letto e apprezzato per tutte le sue qualità artistico-letterarie, fuori da pregiudizi e con l’attenzione che ha sempre meritato.

Fervono già i preparativi per la prossima edizione della Festa della Poesia 2025 a Melicuccà, quest’anno con una certezza in più: il supporto reciproco con la Fondazione Sinisgalli e la possibilità, attraverso l’antica amicizia fra i due poeti, di continuare a indagare due delle poetiche più prestigiose e rappresentative del Novecento italiano. (rrc)

MELICUCCÀ (RC) – Si presenta il libro “Vita di S. Elia Speleota”

Questo pomeriggio, a Melicuccà, alle 17, nella Chiesa di Sant’Antonio di Padova, sarà presentato il libro Vita di S. Elia Speleota del prof. Enrico Morini, dell’Università di Bologna.

L’evento vedrà l’intervento del prof. Paolo Martino, dell’Università Lumsa di Roma e dell’autore, prof. Enrico Morini. Concluderà i lavori Mons. Giuseppe Alberti, vescovo della diocesi di Oppido-Palmi.

Il testo rappresenta un documento di enorme importanza per la spiritualità calabrese e di grande attualità in questi tempi di globalizzazione che esigono una ripresa dell’ecumenismo di cui l’”Anacoreta” di Melicuccà è stato un campione. La vita dello “Speleota”, difatti, costituisce una sintesi cristologica e un autentico cherigma per la cristianità del terzo millennio. (rrc)

A Melicuccà la Festa della Poesia

Prende il via domani, a Melicuccà, la Festa della Poesia, a cura delle edizioni Lyriks con la direzione artistica di Nino Cannatà e Aldo Nove e si avvale del sostegno del Comune di Melicuccà, con il patrocinio e il sostegno di Regione Calabria,Città metropolitana di Reggio Calabria, e il patrocinio dei Comuni di Bagnara Calabra, Palmi, Villa San Giovanni e Gal Batir. 

Il progetto nasce con la collaborazione della Fondazione “Leonardo Sinisgalli”, con la partecipazione di Rubbettino Editore, del Comitato Franco Costabile 100, del Comitato 100 Strati, della Galleria d’Arte Ellebì e di Calabria Digital.

 Fino all’11 agosto, infatti, le strade, le piazze, i palazzi e suggestivi reperti archeologici di Melicuccà risuoneranno dei versi di Lorenzo Calogero, uno dei poeti italiani più originali e rappresentativi del Novecento.

Un ricco programma di eventi vedrà la partecipazione di alcuni dei più importanti nomi della scena letteraria nazionale e internazionale, tra cui Aldo Nove, Vivian Lamarque, Nicola Crocetti, Tiziano Scarpa e Michele Caccamo, che aprirà la Festa della Poesia

«Apprezzo in maniera smisurata – ha affermato il poeta, scrittore e drammaturgo – questo tentativo di riscattare la memoria di Calogero. Un Poeta lasciato morto per tanti troppi anni. Ricordarlo, poi, in questa epoca disordinata assume un valore non solo di testimonianza ma ancora di più di ribellione. La solitudine del poeta diventa quella di chiunque, e apre a quelle visioni intimistiche che poco approfondiamo. Un evento intenso, fitto, incalzante, per non dare respiro; per richiamare l’attenzione dei numerosi intellettuali sedati».

«Calogero deve diventare un chiodo nella testa del sistema; la sua voce, i suoi versi, devono essere la motivazione nuova per far ricredere gli esseri umani, per far capire – conclude Michele Caccamo – che al di sopra di questi meccanismi artificiali esiste e resiste una umanità».

Presenti alla Festa della Poesia che già si annuncia come un’occasione unica per riscoprire la bellezza della parola poetica, anche Giancarlo Cauteruccio, Daniel Cundari, Giusy Staropoli Calafati, Franca Mancinelli e molti altri poeti, musicisti, intellettuali, professori, artisti, attori e performer. Tante anche le opere in mostra nelle suggestive sale di Palazzo Capua, tra cui una recente scultura dell’artista e saggista calabrese Antonio Tropiano che ha commentato così la sua partecipazione: «Quando Nino Cannatà mi chiamò per avere una mia scultura per la sua Festa della Poesia a Melicuccà, scelsi senza pensarci un attimo “Icaro ancora senza titolo”. Mi vennero subito in mente le parole di Leonida Repaci, che aveva definito la poesia di Lorenzo Calogero “aggrovigliata, spremuta, terribile soliloquio tra muro e muro, dal muro della vita al muro della tomba”. E così il mio Icaro stretto nella sua figurazione del tempo, tra le scaglie del tronco originario che rimandano al passato e la superficie invisibile (contro cui appoggia le piante dei piedi) del futuro, nella sua condizione di un presente inesistente ma in cui consumare ogni sensazione. Parimenti il poeta calabrese modella la propria intelligenza affidando alle parole la necessità di abitare l’intercapedine tra le cose e i suoi sensi».

Il sindaco di Melicuccà, Vincenzo Oliverio, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per il territorio: “La Festa della Poesia può diventare un potente catalizzatore per il progresso culturale, economico e sociale di tutto il territorio calabrese. Spero che finalmente possano tornare a Melicuccà, quantomeno, le copie digitali dei quaderni manoscritti di Calogero custoditi negli archivi della Università della Calabria”.

 «La Festa della Poesia vuole essere un omaggio corale a Lorenzo Calogero, momento di incontro e confronto su questa immensa poesia nella sua Melicuccà», ha dichiarati Nino Cannatà, ideatore e direttore artistico dell’evento.

Dopo oltre dieci anni di silenzio editoriale, l’opera poetica di Lorenzo Calogero torna a splendere grazie all’antologia per le Edizioni Lyriks “Lorenzo Calogero, Un’orchidea ora splende nella mano” – Poesie scelte 1932-1960, che sarà presentata nell’ambito della Festa della Poesia, in prima nazionale, a Melicuccà l’11 agosto. Curata da Nino Cannatà, con la prefazione di Aldo Nove, la traduzione inglese di John Taylor e con la speciale disponibilità dei familiari eredi Calogero, l’antologia raccoglie le poesie più significative del poeta calabrese, arricchite da inediti, fotografie, manoscritti e disegni del poeta. In copertina una “cancellatura” originale dell’artista Emilio Isgrò dedicata al poeta crea un dialogo visivo con i versi di Calogero, sottolineando l’importanza della parola scritta e la sua capacità di resistere al tempo, invita il lettore a un’esperienza estetica e intellettuale coinvolgente.

«La poesia è di tutti. Riscoprire assieme l’immenso dono che si cela nei versi di Lorenzo Calogero è l’occasione per una grande Festa della Poesia», ha detto Aldo Nove, co-direttore artistico del Festival. (rrc)

A Melicuccà medici, psicologi, avvocati, mediatori interculturali a confronto sulla medicina delle migrazioni

Si è svolto, a Melicuccà, l’incontro dal titolo Salute è Accoglienza, che ha visto sanitari ed operatori di numerosi progetti di accoglienza assistere ad una formazione di altissimo livello, patrocinata dalla Società di Medicina delle Migrazioni, sotto la direzione del presidente dell’Associazione Coopisa, dott. Luigi de Filippis.

Durante l’evento nelle Sale del Palazzo, che per l’occasione è stato rimesso a nuovo grazie al lavoro dell’equipe del progetto SAI di Melicuccà, gli esperti del settore hanno evidenziato come sia epidemiologicamente errata l’idea dei migranti portatori di malattie e si è posto l’accento su come, al contrario, siano la povertà e le condizioni abitative e lavorative spesso non favorevoli a costituire un importante determinante di salute in negativo.

L’intervento di Medici di Medicina Generale, dell’Asp, di psicologi, microbiologi, avvocati, mediatori interculturali, rappresentanti di Medici del Mondo Italia, ha creato un vivace dibattito e mostrato il bisogno del territorio di approfondire tali tematiche.

«È stato un evento interessante ed arricchente per tutti i presenti – ha detto De Filippis – queste occasioni non fanno altro che rafforzare la rete di collaborazioni che opera per garantire a tutti il diritto alla salute, come sancito dalla nostra Costituzione»

Di questi e molti altri temi si parlerà anche durante la seconda edizione invernale del “Festival delle Migrazioni” che si terrà nella prima settimana di dicembre nel territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria. (rrc)

A Melicuccà un bel convegno sul grande poeta Lorenzo Calogero

Lorenzo Calogero, un grandissimo poeta calabrese, nato a Melicuccà, più conosciuto in Europa che in Calabria. Un bel convegno nel suo paese natale,  organizzata dal Comuni, dal Liceo scientifico “Alessandro Volta” e dal Circolo Rhegium Julii ha reso omaggio alla figura e l’opera del poeta. Bello anche il titolo dell’incontro che si è svolto presso l aFonte Rimatisi: Mandai lettere d’amore. Lorenzo Calogero tra la solitudine del Paese e l’inquietudine del novecento.

Moderata con grande sobrietà dalla Pprof. Giovanna Monorchio, la serata si è aperta con i saluti del sindaco Emanuele Oliveri e del presidente del Rhegium Giuseppe Bova. Tutti hanno ricordato l’importanza di rinsaldare la ricerca e l’approfondimento critico di autori di conclamato valore come Calogero, Fantino, Seminara, Altomonte, La Cava, Strati e tante altre personalità per rafforzare il ruolo e il contributo che il capitale umano e culturale della Calabria ha dato al nostro Paese.

Momento centrale della serata sono stati gl’interventi dell’apprezzato linguista Paolo Martino, docente della Lumsa e della scrittrice Benedetta Borrata.

Paolo Martino ha ricordato la dimensione lirica di Calogero e le cocenti delusioni dallo stesso patite in vita per l’indifferenza dimostrata delle case editrici verso l’opera di questo grande poeta. Un artista del primo novecento che si può ben definire come un “sacerdote della poesia” per l’intimo legame, quasi un consunstazione, tra la sua esistenza e la poesia. Un’opera da leggere come una sorta di frag-mentum, come un insieme di illuminazioni destrutturate, ma ricche di una emozionante visione.

Martino ha ricordato gli studi che, con lui, alcuni residenti (come Natale Pace) hanno avviato da giovani su Lorenzo Calogero e il tentativo di pubblicare delle riviste per approfondirne la tematica e la forza del lirismo calogeriano. Ma ha evidenziato anche come di Calogero poeta europeo si siano occupati, forse tardivamente, Leonardo Sinisgalli, Eugenio Montale, Giuseppe Tedeschi, Elio Pecora e ancora Stefano Lanuzza, Carmelina Sicari, Rodolfo Chirico, Pino Bova.

Purtroppo l’esito del prolungato disinteresse verso il poeta e la sua opera è stato determinante nel suo destino ed ha certo giocato un ruolo decisivo anche nella sua tragica fine. Anche post mortem la vicenda Calogero suscita ancora diversi perplessità e sconcerto: nonostante un importante convegno organizzato a Cosenza da Vito Teti, nessun nuovo testo è stato pubblicato dall’Unical e i suoi numerosi scritti restano ancora inediti e giacenti senza alcun progetto di recupero. Una grave mancanza questa, che è il sintomo di un grande vuoto culturale che nemmeno la presenza della più grande università calabrese riesce a colmare.

Benedetta Borrata è stata protagonista di un intervento particolarmente incisivo da cui sono emerse importanti informazioni sulla personalità di Lorenzo Calogero, sugli aspetti caratterizzanti lo stile e la poetica dell’autore e aneddoti rivelatori di complesse problematiche che hanno segnato la sua vita. Sono state commentate anche alcune lettere dei fitti carteggi che Lorenzo Calogero ha mantenuto con Giuseppe Tedeschi e Leonardo Sinisgalli, veri scopritori del poeta e della sua poesia che gli stessi relatori hanno indicato come voce importante del nostro Novecento. 

Le relazioni sono state intervallate dalla lettura di versi dell’autore, da parte di alcuni allievi del Liceo scientifico “A. Volta”, già impegnati in un lavoro di ricerca, come risulta dagli atti pubblicati dallo stesso Rhegium Julii.

Le conclusioni della serata sono state tratte dalla Dirigente scolastica Marisa Monterosso, una presenza importante nel mondo della scuola che ha colto subito l’importanza del Progetto connesso alla valorizzazione degli autori calabresi proposta dal Circolo Rhegium Julii ed ha realizzato con gli studenti del Liceo Volta tre tesine su Lorenzo Calogero ora pubblicate dalla stessa associazione.

«L’inquietudine che caratterizza l’opera di Lorenzo Calogero – ha detto la Monterosso – fatta di connubi e sperimentazioni, l’ha reso figlio insieme del suo tempo e figlio di Melicuccà e della Calabria. Del Novecento lo caratterizza la crisi esistenziale, ma la solitudine e l’isolamento che traspaiono dai suoi versi esprimono un rapporto controverso con il suo paese d’origine, Melucuccà, che pure costituì il suo cordone ombelicale con il mondo e il suo rifugio».

Il convegno si è concluso con un concerto jazz particolarmente coinvolgente del trio Armonie mediterranee composto da Martino Schipilliti, e Giancarlo e Francesco Mazzù. (rrc)

Anastasi (Iric) esprime perplessità sull’apertura della discarica a Melicuccà

Il consigliere regionale di Io Resto in CalabriaMarcello Anastasi, ha espresso dubbi in merito all’apertura della discarica in località La Zingara di Melicuccà, «progetto nato tra i dubbi e i timori di associazioni, tecnici, gente comune e quanti, invece, preferiscono rimanere semplici spettatori assumendo un chiaro atteggiamento pilatesco».

«L’opera – ha spiegato Anastasi – insisterebbe su un’area che funge da carica per la presa d’acqua della sorgente Vina, acqua che giunge ai rubinetti della ‘mia gente’, col pensiero rivolto anche alle generazioni future. Una posizione che trova evidente riscontro nella condivisa preoccupazione delle stesse varie Associazioni del territorio ricevute dall’assessore Antonio De Caprio a Palazzo Campanella. Nonostante tutti gli avanzati accorgimenti tecnici apportati per la costruzione della discarica, trasferire gli scarti dei rifiuti lavorati dai centri di raccolta differenziata Ato della città metropolitana di Reggio Calabria a Melicuccà non garantirebbe certezze sull’integrità ambientale».

«Legittimo, in questo senso – ha aggiunto – è da considerarsi l’impegno di chi si prodiga per tutelare le risorse naturali e la salute dei cittadini. A suo tempo, la pressione del bisogno di trovare urgentemente una soluzione all’emergenza rifiuti – che oggi nessuno intenderebbe ammettere per la scelta del sito sul quale costruire una discarica – avrebbe impedito certe valutazioni sul fattore ‘rischi’ che oggi si ripropongono prepotentemente. Importanti potranno rivelarsi le verifiche del Cnr richieste dall’assessore regionale al ramo Sergio De Caprio nel corso dei lavori del 16 febbraio 2021 della IV Commissione regionale Ambiente».

Ad avviso del capogruppo di “Io resto in Calabria” sarebbe, inoltre, «auspicabile – anche alla luce dell’esiguità delle risorse economiche e di personale di cui dispone l’Arpacal – un coinvolgimento di esperti di Arpa anche di altre Regioni». 

«“Sussiste un’evidente incongruenza tra normativa e  situazione attuale – ha sostenuto Marcello Anastasi – richiamando i commi 1 e  8 dell’art. 94 del Codice dell’Ambiente che recita testualmente: ‘Su proposta delle Autorità d’ambito, le Regioni, per mantenere e migliorare le caratteristiche qualitative delle acque  superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, erogate  a  terzi  mediante impianto di acquedotto che riveste carattere di  pubblico  interesse, nonché per la tutela dello stato delle risorse, individuano le aree di salvaguardia distinte  in  zone  di  tutela  assoluta  e  zone  di rispetto, nonché, all’interno dei bacini imbriferi e delle  aree  di ricarica della falda, le zone di protezione. Ai fini della protezione delle acque sotterranee, anche di quelle non ancora utilizzate per l’uso umano, si individuano e disciplinano, all’interno delle zone di protezione, le seguenti aree: a) aree di ricarica della falda; b) emergenze naturali ed artificiali della falda; c) zone di riserva’».

«Alla luce di queste statuizioni – ha concluso il consigliere regionale, com’è possibile aprire una discarica nella zona di Melicuccà essendo all’interno dell’area di ricarica della falda acquifera del Vina? Pertanto, si smentisca questo, oppure si prenda atto che ope legis la discarica in località ‘la Zingara’ di Melicuccà non solo non si sarebbe dovuta costruire, ma non se ne dovrebbe consentire mai l’utilizzo». (rrc) 

Anastasi (Iric) chiede lo stato della Bonifica in località Zingara di Melicuccà

Il consigliere regionale di Io Resto in CalabriaMarcello Anastasi, in una interrogazione al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, e all’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, ha chiesto «di conoscere lo stato della bonifica della precedente discarica adiacente al nuovo sito in località Zingara di Melicuccà».

Inoltre, è stato chiesto «se siano state prese, in merito, misure per monitorare lo stato e contrastare l’eventuale futura possibilità dell’inquinamento delle falde acquifere sottostanti la contrada Zingara di Melicuccà. Ed ancora, cosa l’assessorato all’Ambiente stia predisponendo in merito al problema dello smaltimento dei rifiuti nella Regione, dato che l’obiettivo della Giunta sembrava essere quello di ‘Discariche zero».

Al riguardo,  Anastasi fa presente come «ad oggi, l’unica risposta al grave problema dei rifiuti che riempiono le strade dell’Area metropolitana di Reggio, sembra essere quella di aprire l’ennesima discarica». Ancora, nell’interrogazione, il consigliere regionale chiede «quali provvedimenti, presenti e futuri, l’Assessorato all’Ambiente intenda prendere per tutelare la popolazione della Piana di Gioia Tauro, particolarmente esposta ai rischi per la salute conseguenti all’inquinamento».

Anastasi ripercorre così la questione.

«Dopo circa 10 anni di chiusura e sequestro – ha detto – la Giunta regionale, nei mesi scorsi, ha dato il via i lavori in vista della riapertura della discarica sita in località Zingara di Melicuccà, a seguito delle richieste della maggior parte dei sindaci dell’area metropolitana dello Stretto, per il superamento della terribile emergenza rifiuti in questa zona che la popolazione e le amministrazioni hanno dovuto affrontare negli ultimi mesi. In passato, amministratori e cittadini di comuni limitrofi all’area interessata alla discarica, nonché associazioni ambientaliste, hanno denunciato presunte irregolarità e nella scelta del sito e nella realizzazione della discarica. Da studi, è stata evidenziata la possibilità che le sottostanti falde acquifere che riforniscono numerosi comuni della Piana di Gioia Tauro, siano state già contaminate dal percolato filtrato precedenti discariche, situazione che potrebbe essere aggravata dall’apertura del nuovo sito di conferimento di rifiuti».

«A tutt’oggi – ha proseguito Anastasi – associazioni presenti sul territorio, come ‘Libera’ pongono l’attenzione sulla presenza di altri siti inquinanti, ovvero l’ex discarica comunale di Melicuccà, che non ancora bonificata nonostante gli impegni presi, potrebbe aumentare i rischi di inquinamento ambientale, aumentando le minacce per la salute della popolazione dei pesi limitrofi, già messi eccessivamente a rischio dalle scelte in materia di ambiente e smaltimento dei rifiuti, e si tratta in ogni caso di una soluzione provvisoria, poiché anche questa discarica, servendo l’intera area metropolitana si saturerà in breve tempo». (rrc)