MELICUCCÀ (RC) – Si presenta il libro “Vita di S. Elia Speleota”

Questo pomeriggio, a Melicuccà, alle 17, nella Chiesa di Sant’Antonio di Padova, sarà presentato il libro Vita di S. Elia Speleota del prof. Enrico Morini, dell’Università di Bologna.

L’evento vedrà l’intervento del prof. Paolo Martino, dell’Università Lumsa di Roma e dell’autore, prof. Enrico Morini. Concluderà i lavori Mons. Giuseppe Alberti, vescovo della diocesi di Oppido-Palmi.

Il testo rappresenta un documento di enorme importanza per la spiritualità calabrese e di grande attualità in questi tempi di globalizzazione che esigono una ripresa dell’ecumenismo di cui l’”Anacoreta” di Melicuccà è stato un campione. La vita dello “Speleota”, difatti, costituisce una sintesi cristologica e un autentico cherigma per la cristianità del terzo millennio. (rrc)

A Melicuccà la Festa della Poesia

Prende il via domani, a Melicuccà, la Festa della Poesia, a cura delle edizioni Lyriks con la direzione artistica di Nino Cannatà e Aldo Nove e si avvale del sostegno del Comune di Melicuccà, con il patrocinio e il sostegno di Regione Calabria,Città metropolitana di Reggio Calabria, e il patrocinio dei Comuni di Bagnara Calabra, Palmi, Villa San Giovanni e Gal Batir. 

Il progetto nasce con la collaborazione della Fondazione “Leonardo Sinisgalli”, con la partecipazione di Rubbettino Editore, del Comitato Franco Costabile 100, del Comitato 100 Strati, della Galleria d’Arte Ellebì e di Calabria Digital.

 Fino all’11 agosto, infatti, le strade, le piazze, i palazzi e suggestivi reperti archeologici di Melicuccà risuoneranno dei versi di Lorenzo Calogero, uno dei poeti italiani più originali e rappresentativi del Novecento.

Un ricco programma di eventi vedrà la partecipazione di alcuni dei più importanti nomi della scena letteraria nazionale e internazionale, tra cui Aldo Nove, Vivian Lamarque, Nicola Crocetti, Tiziano Scarpa e Michele Caccamo, che aprirà la Festa della Poesia

«Apprezzo in maniera smisurata – ha affermato il poeta, scrittore e drammaturgo – questo tentativo di riscattare la memoria di Calogero. Un Poeta lasciato morto per tanti troppi anni. Ricordarlo, poi, in questa epoca disordinata assume un valore non solo di testimonianza ma ancora di più di ribellione. La solitudine del poeta diventa quella di chiunque, e apre a quelle visioni intimistiche che poco approfondiamo. Un evento intenso, fitto, incalzante, per non dare respiro; per richiamare l’attenzione dei numerosi intellettuali sedati».

«Calogero deve diventare un chiodo nella testa del sistema; la sua voce, i suoi versi, devono essere la motivazione nuova per far ricredere gli esseri umani, per far capire – conclude Michele Caccamo – che al di sopra di questi meccanismi artificiali esiste e resiste una umanità».

Presenti alla Festa della Poesia che già si annuncia come un’occasione unica per riscoprire la bellezza della parola poetica, anche Giancarlo Cauteruccio, Daniel Cundari, Giusy Staropoli Calafati, Franca Mancinelli e molti altri poeti, musicisti, intellettuali, professori, artisti, attori e performer. Tante anche le opere in mostra nelle suggestive sale di Palazzo Capua, tra cui una recente scultura dell’artista e saggista calabrese Antonio Tropiano che ha commentato così la sua partecipazione: «Quando Nino Cannatà mi chiamò per avere una mia scultura per la sua Festa della Poesia a Melicuccà, scelsi senza pensarci un attimo “Icaro ancora senza titolo”. Mi vennero subito in mente le parole di Leonida Repaci, che aveva definito la poesia di Lorenzo Calogero “aggrovigliata, spremuta, terribile soliloquio tra muro e muro, dal muro della vita al muro della tomba”. E così il mio Icaro stretto nella sua figurazione del tempo, tra le scaglie del tronco originario che rimandano al passato e la superficie invisibile (contro cui appoggia le piante dei piedi) del futuro, nella sua condizione di un presente inesistente ma in cui consumare ogni sensazione. Parimenti il poeta calabrese modella la propria intelligenza affidando alle parole la necessità di abitare l’intercapedine tra le cose e i suoi sensi».

Il sindaco di Melicuccà, Vincenzo Oliverio, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per il territorio: “La Festa della Poesia può diventare un potente catalizzatore per il progresso culturale, economico e sociale di tutto il territorio calabrese. Spero che finalmente possano tornare a Melicuccà, quantomeno, le copie digitali dei quaderni manoscritti di Calogero custoditi negli archivi della Università della Calabria”.

 «La Festa della Poesia vuole essere un omaggio corale a Lorenzo Calogero, momento di incontro e confronto su questa immensa poesia nella sua Melicuccà», ha dichiarati Nino Cannatà, ideatore e direttore artistico dell’evento.

Dopo oltre dieci anni di silenzio editoriale, l’opera poetica di Lorenzo Calogero torna a splendere grazie all’antologia per le Edizioni Lyriks “Lorenzo Calogero, Un’orchidea ora splende nella mano” – Poesie scelte 1932-1960, che sarà presentata nell’ambito della Festa della Poesia, in prima nazionale, a Melicuccà l’11 agosto. Curata da Nino Cannatà, con la prefazione di Aldo Nove, la traduzione inglese di John Taylor e con la speciale disponibilità dei familiari eredi Calogero, l’antologia raccoglie le poesie più significative del poeta calabrese, arricchite da inediti, fotografie, manoscritti e disegni del poeta. In copertina una “cancellatura” originale dell’artista Emilio Isgrò dedicata al poeta crea un dialogo visivo con i versi di Calogero, sottolineando l’importanza della parola scritta e la sua capacità di resistere al tempo, invita il lettore a un’esperienza estetica e intellettuale coinvolgente.

«La poesia è di tutti. Riscoprire assieme l’immenso dono che si cela nei versi di Lorenzo Calogero è l’occasione per una grande Festa della Poesia», ha detto Aldo Nove, co-direttore artistico del Festival. (rrc)

A Melicuccà medici, psicologi, avvocati, mediatori interculturali a confronto sulla medicina delle migrazioni

Si è svolto, a Melicuccà, l’incontro dal titolo Salute è Accoglienza, che ha visto sanitari ed operatori di numerosi progetti di accoglienza assistere ad una formazione di altissimo livello, patrocinata dalla Società di Medicina delle Migrazioni, sotto la direzione del presidente dell’Associazione Coopisa, dott. Luigi de Filippis.

Durante l’evento nelle Sale del Palazzo, che per l’occasione è stato rimesso a nuovo grazie al lavoro dell’equipe del progetto SAI di Melicuccà, gli esperti del settore hanno evidenziato come sia epidemiologicamente errata l’idea dei migranti portatori di malattie e si è posto l’accento su come, al contrario, siano la povertà e le condizioni abitative e lavorative spesso non favorevoli a costituire un importante determinante di salute in negativo.

L’intervento di Medici di Medicina Generale, dell’Asp, di psicologi, microbiologi, avvocati, mediatori interculturali, rappresentanti di Medici del Mondo Italia, ha creato un vivace dibattito e mostrato il bisogno del territorio di approfondire tali tematiche.

«È stato un evento interessante ed arricchente per tutti i presenti – ha detto De Filippis – queste occasioni non fanno altro che rafforzare la rete di collaborazioni che opera per garantire a tutti il diritto alla salute, come sancito dalla nostra Costituzione»

Di questi e molti altri temi si parlerà anche durante la seconda edizione invernale del “Festival delle Migrazioni” che si terrà nella prima settimana di dicembre nel territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria. (rrc)

A Melicuccà un bel convegno sul grande poeta Lorenzo Calogero

Lorenzo Calogero, un grandissimo poeta calabrese, nato a Melicuccà, più conosciuto in Europa che in Calabria. Un bel convegno nel suo paese natale,  organizzata dal Comuni, dal Liceo scientifico “Alessandro Volta” e dal Circolo Rhegium Julii ha reso omaggio alla figura e l’opera del poeta. Bello anche il titolo dell’incontro che si è svolto presso l aFonte Rimatisi: Mandai lettere d’amore. Lorenzo Calogero tra la solitudine del Paese e l’inquietudine del novecento.

Moderata con grande sobrietà dalla Pprof. Giovanna Monorchio, la serata si è aperta con i saluti del sindaco Emanuele Oliveri e del presidente del Rhegium Giuseppe Bova. Tutti hanno ricordato l’importanza di rinsaldare la ricerca e l’approfondimento critico di autori di conclamato valore come Calogero, Fantino, Seminara, Altomonte, La Cava, Strati e tante altre personalità per rafforzare il ruolo e il contributo che il capitale umano e culturale della Calabria ha dato al nostro Paese.

Momento centrale della serata sono stati gl’interventi dell’apprezzato linguista Paolo Martino, docente della Lumsa e della scrittrice Benedetta Borrata.

Paolo Martino ha ricordato la dimensione lirica di Calogero e le cocenti delusioni dallo stesso patite in vita per l’indifferenza dimostrata delle case editrici verso l’opera di questo grande poeta. Un artista del primo novecento che si può ben definire come un “sacerdote della poesia” per l’intimo legame, quasi un consunstazione, tra la sua esistenza e la poesia. Un’opera da leggere come una sorta di frag-mentum, come un insieme di illuminazioni destrutturate, ma ricche di una emozionante visione.

Martino ha ricordato gli studi che, con lui, alcuni residenti (come Natale Pace) hanno avviato da giovani su Lorenzo Calogero e il tentativo di pubblicare delle riviste per approfondirne la tematica e la forza del lirismo calogeriano. Ma ha evidenziato anche come di Calogero poeta europeo si siano occupati, forse tardivamente, Leonardo Sinisgalli, Eugenio Montale, Giuseppe Tedeschi, Elio Pecora e ancora Stefano Lanuzza, Carmelina Sicari, Rodolfo Chirico, Pino Bova.

Purtroppo l’esito del prolungato disinteresse verso il poeta e la sua opera è stato determinante nel suo destino ed ha certo giocato un ruolo decisivo anche nella sua tragica fine. Anche post mortem la vicenda Calogero suscita ancora diversi perplessità e sconcerto: nonostante un importante convegno organizzato a Cosenza da Vito Teti, nessun nuovo testo è stato pubblicato dall’Unical e i suoi numerosi scritti restano ancora inediti e giacenti senza alcun progetto di recupero. Una grave mancanza questa, che è il sintomo di un grande vuoto culturale che nemmeno la presenza della più grande università calabrese riesce a colmare.

Benedetta Borrata è stata protagonista di un intervento particolarmente incisivo da cui sono emerse importanti informazioni sulla personalità di Lorenzo Calogero, sugli aspetti caratterizzanti lo stile e la poetica dell’autore e aneddoti rivelatori di complesse problematiche che hanno segnato la sua vita. Sono state commentate anche alcune lettere dei fitti carteggi che Lorenzo Calogero ha mantenuto con Giuseppe Tedeschi e Leonardo Sinisgalli, veri scopritori del poeta e della sua poesia che gli stessi relatori hanno indicato come voce importante del nostro Novecento. 

Le relazioni sono state intervallate dalla lettura di versi dell’autore, da parte di alcuni allievi del Liceo scientifico “A. Volta”, già impegnati in un lavoro di ricerca, come risulta dagli atti pubblicati dallo stesso Rhegium Julii.

Le conclusioni della serata sono state tratte dalla Dirigente scolastica Marisa Monterosso, una presenza importante nel mondo della scuola che ha colto subito l’importanza del Progetto connesso alla valorizzazione degli autori calabresi proposta dal Circolo Rhegium Julii ed ha realizzato con gli studenti del Liceo Volta tre tesine su Lorenzo Calogero ora pubblicate dalla stessa associazione.

«L’inquietudine che caratterizza l’opera di Lorenzo Calogero – ha detto la Monterosso – fatta di connubi e sperimentazioni, l’ha reso figlio insieme del suo tempo e figlio di Melicuccà e della Calabria. Del Novecento lo caratterizza la crisi esistenziale, ma la solitudine e l’isolamento che traspaiono dai suoi versi esprimono un rapporto controverso con il suo paese d’origine, Melucuccà, che pure costituì il suo cordone ombelicale con il mondo e il suo rifugio».

Il convegno si è concluso con un concerto jazz particolarmente coinvolgente del trio Armonie mediterranee composto da Martino Schipilliti, e Giancarlo e Francesco Mazzù. (rrc)

Anastasi (Iric) esprime perplessità sull’apertura della discarica a Melicuccà

Il consigliere regionale di Io Resto in CalabriaMarcello Anastasi, ha espresso dubbi in merito all’apertura della discarica in località La Zingara di Melicuccà, «progetto nato tra i dubbi e i timori di associazioni, tecnici, gente comune e quanti, invece, preferiscono rimanere semplici spettatori assumendo un chiaro atteggiamento pilatesco».

«L’opera – ha spiegato Anastasi – insisterebbe su un’area che funge da carica per la presa d’acqua della sorgente Vina, acqua che giunge ai rubinetti della ‘mia gente’, col pensiero rivolto anche alle generazioni future. Una posizione che trova evidente riscontro nella condivisa preoccupazione delle stesse varie Associazioni del territorio ricevute dall’assessore Antonio De Caprio a Palazzo Campanella. Nonostante tutti gli avanzati accorgimenti tecnici apportati per la costruzione della discarica, trasferire gli scarti dei rifiuti lavorati dai centri di raccolta differenziata Ato della città metropolitana di Reggio Calabria a Melicuccà non garantirebbe certezze sull’integrità ambientale».

«Legittimo, in questo senso – ha aggiunto – è da considerarsi l’impegno di chi si prodiga per tutelare le risorse naturali e la salute dei cittadini. A suo tempo, la pressione del bisogno di trovare urgentemente una soluzione all’emergenza rifiuti – che oggi nessuno intenderebbe ammettere per la scelta del sito sul quale costruire una discarica – avrebbe impedito certe valutazioni sul fattore ‘rischi’ che oggi si ripropongono prepotentemente. Importanti potranno rivelarsi le verifiche del Cnr richieste dall’assessore regionale al ramo Sergio De Caprio nel corso dei lavori del 16 febbraio 2021 della IV Commissione regionale Ambiente».

Ad avviso del capogruppo di “Io resto in Calabria” sarebbe, inoltre, «auspicabile – anche alla luce dell’esiguità delle risorse economiche e di personale di cui dispone l’Arpacal – un coinvolgimento di esperti di Arpa anche di altre Regioni». 

«“Sussiste un’evidente incongruenza tra normativa e  situazione attuale – ha sostenuto Marcello Anastasi – richiamando i commi 1 e  8 dell’art. 94 del Codice dell’Ambiente che recita testualmente: ‘Su proposta delle Autorità d’ambito, le Regioni, per mantenere e migliorare le caratteristiche qualitative delle acque  superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, erogate  a  terzi  mediante impianto di acquedotto che riveste carattere di  pubblico  interesse, nonché per la tutela dello stato delle risorse, individuano le aree di salvaguardia distinte  in  zone  di  tutela  assoluta  e  zone  di rispetto, nonché, all’interno dei bacini imbriferi e delle  aree  di ricarica della falda, le zone di protezione. Ai fini della protezione delle acque sotterranee, anche di quelle non ancora utilizzate per l’uso umano, si individuano e disciplinano, all’interno delle zone di protezione, le seguenti aree: a) aree di ricarica della falda; b) emergenze naturali ed artificiali della falda; c) zone di riserva’».

«Alla luce di queste statuizioni – ha concluso il consigliere regionale, com’è possibile aprire una discarica nella zona di Melicuccà essendo all’interno dell’area di ricarica della falda acquifera del Vina? Pertanto, si smentisca questo, oppure si prenda atto che ope legis la discarica in località ‘la Zingara’ di Melicuccà non solo non si sarebbe dovuta costruire, ma non se ne dovrebbe consentire mai l’utilizzo». (rrc) 

Anastasi (Iric) chiede lo stato della Bonifica in località Zingara di Melicuccà

Il consigliere regionale di Io Resto in CalabriaMarcello Anastasi, in una interrogazione al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, e all’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, ha chiesto «di conoscere lo stato della bonifica della precedente discarica adiacente al nuovo sito in località Zingara di Melicuccà».

Inoltre, è stato chiesto «se siano state prese, in merito, misure per monitorare lo stato e contrastare l’eventuale futura possibilità dell’inquinamento delle falde acquifere sottostanti la contrada Zingara di Melicuccà. Ed ancora, cosa l’assessorato all’Ambiente stia predisponendo in merito al problema dello smaltimento dei rifiuti nella Regione, dato che l’obiettivo della Giunta sembrava essere quello di ‘Discariche zero».

Al riguardo,  Anastasi fa presente come «ad oggi, l’unica risposta al grave problema dei rifiuti che riempiono le strade dell’Area metropolitana di Reggio, sembra essere quella di aprire l’ennesima discarica». Ancora, nell’interrogazione, il consigliere regionale chiede «quali provvedimenti, presenti e futuri, l’Assessorato all’Ambiente intenda prendere per tutelare la popolazione della Piana di Gioia Tauro, particolarmente esposta ai rischi per la salute conseguenti all’inquinamento».

Anastasi ripercorre così la questione.

«Dopo circa 10 anni di chiusura e sequestro – ha detto – la Giunta regionale, nei mesi scorsi, ha dato il via i lavori in vista della riapertura della discarica sita in località Zingara di Melicuccà, a seguito delle richieste della maggior parte dei sindaci dell’area metropolitana dello Stretto, per il superamento della terribile emergenza rifiuti in questa zona che la popolazione e le amministrazioni hanno dovuto affrontare negli ultimi mesi. In passato, amministratori e cittadini di comuni limitrofi all’area interessata alla discarica, nonché associazioni ambientaliste, hanno denunciato presunte irregolarità e nella scelta del sito e nella realizzazione della discarica. Da studi, è stata evidenziata la possibilità che le sottostanti falde acquifere che riforniscono numerosi comuni della Piana di Gioia Tauro, siano state già contaminate dal percolato filtrato precedenti discariche, situazione che potrebbe essere aggravata dall’apertura del nuovo sito di conferimento di rifiuti».

«A tutt’oggi – ha proseguito Anastasi – associazioni presenti sul territorio, come ‘Libera’ pongono l’attenzione sulla presenza di altri siti inquinanti, ovvero l’ex discarica comunale di Melicuccà, che non ancora bonificata nonostante gli impegni presi, potrebbe aumentare i rischi di inquinamento ambientale, aumentando le minacce per la salute della popolazione dei pesi limitrofi, già messi eccessivamente a rischio dalle scelte in materia di ambiente e smaltimento dei rifiuti, e si tratta in ogni caso di una soluzione provvisoria, poiché anche questa discarica, servendo l’intera area metropolitana si saturerà in breve tempo». (rrc)