Al Dada Beach Museum di Montauro, il primo museo sulla spiaggia, è tutto pronto per la nuova stagione artistica, che ospiterà due nuove opere realizzate dall’artista Mario Loprete, ovvero la tartaruga caretta caretta e il Kayak, che sono già state installate.
Sono innumerevoli i motivi per cui il titolare e ideatore del Dadada Beach Museum, Roberto Talarico, e il direttore artistico, Anna Trapasso, hanno voluto che la protagonista di questa nuova stagione artistica fosse una tartaruga marina. Tenacia, resilienza, longevità: la tartaruga è un animale meraviglioso, da sempre associato ad una ricca simbologia. Forte per via del suo carapace, saggia in quanto longeva, è trait d’union tra mare, terra e cielo, ed ama nidificare sulle nostre coste, in particolare là dove il clima è più mite, l’acqua è più tiepida e pulita: sulla costa jonica, la “Costa dei Saraceni”.
«Il nostro – ha spiegato Trapasso – vuole essere un monumento di gratitudine alla Caretta caretta che ha scelto proprio la nostra terra per generare vita e, così, disseminare speranza, in un momento storico – quello pandemico – in cui proprio la natura ha rimesso in discussione l’incertezza e la fragilità della nostra salute e della nostra esistenza sul Pianeta».
«La grande tartaruga marina realizzata dall’artista Mario Loprete, maestro impareggiabile della “concrete art” – ha aggiunto – è per noi l’emblema di una stagione resiliente, ed il fatto che ancora una volta ci si affidi alla materia cemento per comunicare, vuole essere un meta-messaggio fortemente evocativo».
«Volevamo dimostrare – hanno detto Talarico e Trapasso – e abbiamo dimostrato che, se posti in rispettoso dialogo e rapporto con l’ambiente circostante, anche il cemento (la plastica, l’alluminio e derivati) possono convivere e, anzi, farsi monito di messaggi importanti».
Alla tartaruga fa da sponda “A concrete kayak”. La sua posa sulla spiaggia costituisce una vera propria installazione.
Il “Kayak”, la canoa, con le sue dimensioni originali, diventa la madre di quegli oggetti ritrovati sulla spiaggia e resi eterni dall’arte del Loprete. La sua posa statica sulla spiaggia di Montauro è un monumento ad uno degli sport più praticati nelle nostre acque, ma anche alla forza, alla persistenza. Anche la canoa, come le altre opere in “concrete art”, non soltanto si può ammirare, ma si può sfiorare, toccare, fotografare.
«Anno dopo anno, estate dopo estate – ha detto ancora Talarico – il Dadada Beach Museum, una delle “creature” di cui sono più orgoglioso, cresce, si sviluppa e stupisce ancora. Il primo museo al mondo sulla spiaggia, che ha modificato profondamente un tratto di costa quasi anonimo, ce l’ha fatta: è ora una meta turistica. Un mutamento profondo valutabile analizzando pochi semplici numeri: vi sono 8000 km di costa in Italia, praticamente otto milioni di metri della nostra Penisola sono bagnati dal mare».
«Di questi otto milioni di metri – ha detto ancora – tante località sono oggi famose per la loro natura per ciò che l’uomo ha realizzato nel tempo (sia nel bene che nel male), ma la trasformazione dei nostri 50 metri fronte mare, 50 di quegli otto milioni di metri in breve tempo divenuti una piccola leggenda, è qualcosa di probabilmente unico». (rcz)