È stata inaugurata, alla presenza del vescovo Serafino parisi, la nuova sezione di Arte Contemporanea del Museo Diocesano di Lamezia Terme.
Sono sette gli artisti, tutti espressione del territorio lametino e calabrese, che hanno donato alcune delle loro opere al museo della diocesi lametina che si arricchisce così di un nuovo spazio e di nuovi contenuti in linea con l’orientamento portato avanti ormai da diversi anni dalla direzione museale per aprire sempre più il museo al territorio, al mondo della scuola e dell’associazionismo, alle istanze dell’innovazione, alla riflessione sul mondo dell’arte sacra contemporanea, sui nuovi codici stilistici e rappresentativi.
Nel ringraziare gli artisti per la loro generosità, il vescovo Serafino Parisi si è detto «colpito dalla sensibilità che si legge nel tocco artistico delle opere donate dai nostri artisti, che ci interrogano, ci pongono delle domande di senso, ci aprono alla possibilità di un’indagine introspettiva che va al di là della singola opera. La grande sfida che oggi siamo chiamati a compiere è quella di far rivivere le opere d’arte nel museo, contestualizzandole attraverso lo studio e la prassi ermeneutica nel loro contesto originario. Questo museo ci offre la possibilità di compiere un percorso, dalle forme figurative dei secoli passati alle opere di arte contemporanea. Il mio augurio è quello di poter ritornare “inquieti” da quello che vedrete nelle sale del nostro museo. L’inquietudine è già una bella forma di partecipazione che ci comunica che le opere sono “vive” e noi siamo vivi».
Per il direttore del museo diocesano Paolo Francesco Emanuele, «accogliere queste bellissime opere donate da artisti che conoscono bene la nostra realtà è certamente la strada giusta per iniziare questo interessante viaggio nell’arte contemporanea teso a continuare quel racconto, iniziato ormai quasi 30 anni fa, della nostra storia troppo spesso poco conosciuta. La donazione di queste opere rappresenta un gesto di grande generosità, non solo per il museo ma per tutta la nostra diocesi, un gesto che ben comprendiamo alla luce della consapevolezza del disagio che spesso sprova l’artista nel doversi separare da un’opera che magari aveva deciso di conservare per sé nella propria collezione privata. E per questo vi ringraziamo di vero cuore».
Bruno Bagalà, Antonio Cerra, Maurizio Carnevali, Antonio Puija Veneziano, Sonia Bellezza, il compianto Francesco Antonio Caporale (per il quale è intervenuto il figlio Giorgio), Antonio Saladino sono gli artisti che hanno donato le loro opere per la nuova sezione del museo.
In occasione dell’inaugurazione della nuova sezione, sono stati presentati anche alcuni progetti realizzati negli ultimi anni dal Museo Diocesano in collaborazione con il Polo Tecnologico “Carlo Rambaldi” di Lamezia Terme: il progetto “ToccArte”, che ha visto la realizzazione di una riproduzione fedele del cofanetto eburneo risalente al XII sec., nell’ottica di rendere fruibile il museo anche alle persone con disabilita visiva o con limitate capacità visive, dando loro la possibilità di “toccare con mano” l’opera d’arte e di leggere la didascalia dell’opera riportata in scrittura Braille su un pannello; l’aggiornamento del sito del museo con una sezione dedicata all’offerta formativa nelle scuole, progetto, quest’ultimo, che ha incluso anche l’installazione e l’implementazione delle video guide mediante codici QR utili per un primo approccio alla comprensione dell’opera. A presentare i risultati della collaborazione tra il museo e il Polo Rambaldi, la dirigente dell’istituto Anna Primavera e il docente Roberto Bennardo. Accanto a queste attività, il progetto Il racconto della storia, rivolto a ragazzi delle scuole secondarie, per approfondire lo studio e la conoscenza del proprio territorio.
Subito dopo la presentazione, il vescovo e i partecipanti hanno avuto la possibilità di visitare la nuova sezione del museo e di porre domande agli artisti presenti. (rcz)