Commissione Sanità del Comune di Cs approva documento contro chiusura TI pediatrica dell’Ospedale

La Commissione consiliare Sanità di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal consigliere comunale Giuseppe Ciacco, ha approvato all’unanimità un documento contro la soppressione della terapia intensiva pediatrica dell’Ospedale di Cosenza.

Attraverso il documento, infatti, viene espresso il dissenso nei «confronti della decisione, contenuta nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese, licenziato dal Commissario ad acta, di sopprimere la terapia intensiva pediatrica dell’Ospedale di Cosenza, con contestuale allocazione presso l’Azienda Ospedaliera “Dulbecco” di Catanzaro».

Nel documento approvato dalla commissione consiliare sanità si chiede, con forza e intransigente determinazione, la permanenza della terapia intensiva pediatrica presso il presidio ospedaliero dell’Annunziata di Cosenza.

«La nostra terapia intensiva pediatrica – ha rimarcato direttamente il Presidente dell’organismo consiliare Giuseppe Ciacco – resta uno dei punti di forza dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Ecco perché non ci si può capacitare delle ragioni che stanno alla base di una decisione assurda e assolutamente non condivisibile».

A rafforzare i concetti espressi dal Presidente Ciacco anche il documento approvato all’unanimità dalla commissione sanità di Palazzo dei Bruzi.

«Sta di fatto, però – si legge – che la terapia intensiva pediatrica dell’Annunziata di Cosenza è un presidio fondamentale, che mette in campo medici dalle straordinarie doti umane e professionali. Si avvale di infermieri di primissimo ordine, coadiuvati da un personale ausiliario altrettanto all’altezza del compito. Tutti, medici, infermieri e ausiliari, donne e uomini, che quotidianamente stanno in trincea, con esemplare spirito di abnegazione, mettendo il loro raffinato sapere e la loro amorevole dedizione assistenziale a favore della vita umana di creature in tenera età».

«Conseguendo risultati clinici eccezionali. E allora, rivendicare la permanenza della terapia intensiva pediatrica, qui a Cosenza, non asseconda nessuna miope visione campanilistica. Il tema – sottolinea ancora il documento dell’organismo consiliare – è altro e interseca, propriamente, la razionalità e l’adeguatezza dell’organizzazione della rete ospedaliera regionale. Delocalizzare altrove la terapia intensiva pediatrica di Cosenza sarebbe un errore, imperdonabilmente grave, perché metterebbe, nello specifico settore, in notevole sofferenza l’efficienza e l’efficacia dei percorsi terapeutici».

«La terapia intensiva pediatrica di Cosenza è un inestimabile patrimonio di know-how – viene ricordato – costruito, formatosi, consolidatosi e affinato nel corso degli anni. E il know-how è fondamentale in una unità di terapia intensiva nella quale il corretto e appropriato utilizzo delle più moderne e sofisticate tecnologie è condizione essenziale e indispensabile per il successo diagnostico e terapeutico. Una terapia intensiva pediatrica non è replicabile altrove, dalla sera alla mattina, con un semplice atto, meramente burocratico. Smantellarla e trapiantarla, di colpo ed ex novo, presso un’altra Azienda ospedaliera della Calabria, significa depotenziare, irrimediabilmente, per un lungo lasso di tempo, l’offerta sanitaria pediatrica di tutta la regione».

«Il know-how oggi in dotazione presso l’Annunziata di Cosenza – continua il documento – non si costruisce né in un giorno, né in un mese, né in un anno. Ci vogliono anni. E, allora, la scelta di sopprimere la terapia intensiva pediatrica di Cosenza appare – ed è – obiettivamente, un’opzione inspiegabile e ingiustificata, non solo inutile, per quanto, anche, dannosa. Ma perché smantellare un ottimo presidio? Per davvero non si comprendono le ragioni di una siffatta decisione che depotenzia irragionevolmente l’offerta ospedaliera della città e della provincia di Cosenza. La città non merita questa penalizzazione, in quanto getta via un patrimonio scientifico, che sarebbe, invece, assai opportuno potenziare e irrobustire».

Al termine della seduta di commissione, il Presidente Giuseppe Ciacco, condividendo pienamente la giusta presa di posizione assunta nei giorni scorsi dal sindaco Franz Caruso, ha sottolineato che «il mantenimento a Cosenza della terapia intensiva pediatrica diventerà una bandiera identitaria del lavoro della commissione sanità», esprimendo, inoltre, vivo compiacimento «per l’approvazione unanime del documento che ha avuto il via libera sia dai consiglieri del centrosinistra che da quelli del centrodestra». (rcs)

Il sindaco di CS Caruso: Impedire chiusura terapia intensiva pediatrica dell’Ospedale

Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, insieme all’amministrazione comunale, si sono detti detti pronti «ad alzare le barricate e a contrastare con tutti gli strumenti a nostra disposizione il tentativo di perpetrare l’ennesimo scippo a danno dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza».

«La nostra presa di posizione – ha sottolineato Franz Caruso – non nasce sotto spinte campanilistiche, atteso che la paventata chiusura dei posti letto di rianimazione pediatrica a Cosenza coinciderebbe con l’attivazione di cinque posti letto all’Azienda Ospedaliera Unica “Dulbecco” di Catanzaro, ma soprattutto perché sarebbe una soluzione inaccettabile, nella misura in cui tutto si giocherebbe sulla pelle di piccoli pazienti il cui diritto alla salute dovrebbe, invece, essere universalmente garantito sopra ogni cosa e tenuto ben distante da calcoli di natura eminentemente ragionieristica».

«Una decisione di questa portata, laddove si dovesse malauguratamente verificare – ha spiegato – sarebbe un errore imperdonabile e che la città di Cosenza non potrebbe accettare supinamente. È bene che lo sappia la Regione, il suo Presidente e chi si appresta a varare un piano di riorganizzazione della rete ospedaliera che non può partire da questi presupposti assurdi e che non hanno il benché minimo fondamento».

«Rivolgo, pertanto – ha concluso Franz Caruso – un pressante appello alla mobilitazione affinché questa idea scellerata venga messa da parte e si torni alla ragione e a far prevalere il buon senso. Sarebbe esercizio vacuo aprire dibattiti sulla necessità di garantire alla città di Cosenza e ad un territorio provinciale molto più vasto un hub ospedaliero moderno ed efficace, punto di riferimento fondamentale della vita delle nostre comunità, se poi si mettono a rischio funzioni essenziali e vitali come la terapia intensiva pediatrica. L’obiettivo è creare le condizioni perché nella nostra città e nella nostra provincia venga assicurata una sanità di qualità che non può non partire dal garantire anzitutto il diritto alla salute dei bambini». (rcs)

Il sindaco di Cosenza Caruso sfida Occhiuto sul nuovo ospedale: «Dica cosa vuole fare»

Il sindaco della città di Cosenza, Franz Caruso, ribadisce la conferma della scelta del sito di Vagliolise per la realizzazione del nuovo Hub Ospedaliero regionale, oggi allocato presso l’ospedale civile dell’Annunziata. «Mi auguro di vedere l’opera realizzata a Vagliolise per il 2026/2027. Questo sito è stato valutato come il più conveniente e funzionale da uno studio di fattibilità commissionato e realizzato dalla Regione, per un costo di 700mila euro. È stato, inoltre, scelto dal consiglio comunale della città» – ha affermato Franz Caruso.

«Ne ho parlato più volte con il presidente della Regione e l’on. Occhiuto mi ha sempre ribadito che lui avrebbe rispettato quella che era stata una decisione del Consiglio comunale di Cosenza. Lo ha detto a me, lo ha detto anche ad altre figure istituzionali. Io conosco Roberto Occhiuto come uomo d’onore, persona per bene, non ho motivi per dubitare – ha ancora ribadito il sindaco – che si avvii l’iter per realizzare il presidio nel luogo indicato dal Consiglio comunale».

«Alla luce del decreto dirigenziale emanato dalla Regione – ha affermato stamani Franz Caruso – condivo, però, pienamente le determinazioni della Commissione consiliare comunale sanità di palazzo dei Bruzi, riunitasi alla presenza del dott. De Salazar, dirigente generale dell’Annunziata. È innanzitutto una questione di mancata lealtà istituzionale”- ha proseguito Franz Caruso – ma soprattutto ci si trova davanti ad irrimediabile bruttura amministrativa che cancella con una semplice determina dirigenziale un complesso procedimento amministrativo che aveva impegnato, nelle sue diverse fasi, la responsabilità politica degli organi istituzionali della Regione e del Comune di Cosenza. Infatti, chi decide sulla opportunità di rivalutare il sito indicato e già definito dalla Giunta regionale e dal Consiglio comunale? Può decidere autonomamente un burocrate dirigente? Il presidente Occhiuto deve parlare chiaro ed assumersi le proprie responsabilità. Io ho dato esempio di lealtà istituzionale. Mi ero spinto persino a ringraziare Occhiuto per l’avvio dell’iter amministrativo della realizzazione del nuovo ospedale. Ma devo prendere atto – ha affermato stamani Caruso – che si dice una cosa e se ne fa un’altra. E poi perché, anche e soprattutto in vista della città unica, espoliare Cosenza del polo sanitario? Un equilibrato sviluppo urbano imporrebbe, come avviene in tutte le grandi città, che sia la facoltà di medicina ad essere integrata nel polo sanitario e non il contrario. Del resto, non è forse vero che le attuali attività universitarie si svolgono già presso l’Annunziata? Se così non dovesse essere – ha concluso Franz Caruso – sarebbe legittimo il sospetto che dietro questa vicenda possano celarsi interessi che non hanno nulla a che fare con una sanità al servizio del cittadino». (rcs)

La consigliera Straface: Inaccettabili i toni del sindaco Caruso sul nuovo ospedale di Cosenza

La consigliera regionale Pasqualina Straface, ricordando come «sul nuovo ospedale di Cosenza il dibattito è sacrosanto», tuttavia «alcuni toni sono inaccettabili e da rispedire al mittente. La dialettica politica è importante, e a volte può essere anche aspra, ma i toni utilizzati dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso nel suo ultimo intervento sono indegni di un’interlocuzione fra istituzioni».

«A Caruso e a tutti coloro continuano a rimestare nel torbido – ha aggiunto – cercando facile consenso elettorale, giova ricordare che la Regione ha avviato la procedura per individuare il sito del nuovo ospedale di Cosenza con la procedura prevista dalla legge 50/2016 e lo studio di fattibilità attuale è stato sviluppato nel 2017 in base alle norme contenute nel vecchio codice degli appalti. L’individuazione del sito di Vaglio Lise rientra dunque nel contesto del vecchio studio di fattibilità».

«Tale studio ha avuto ovviamente delle spese, anche se ribassate del 50%, – ha proseguito – e l’allora sindaco di Cosenza aveva espresso parere contrario a quella localizzazione. Con la recente introduzione del nuovo codice degli appalti le procedure sono cambiate, non è più previsto lo studio di fattibilità ma una verifica tecnico-economica da cui deve essere prodotto il cosiddetto Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali che, come chiunque può evincere facilmente dal nome, deve prevedere al suo interno delle alternative da valutare».

«Ovviamente in questa nuova analisi rientra il sito di Vaglio Lise – ha spiegato – per il quale fra l’altro sono richieste analisi più specifiche rispetto a quelle effettuate finora, come ad esempio i carotaggi, per cui sbaglia il Sindaco Caruso a dare per certa la scelta del luogo che non era ancora stata determinata neanche con la vecchia legislazione. E, soprattutto, sbaglia a rilasciare dichiarazioni che sottintendono l’esclusione a priori di quel sito. Tutto sarà deciso alla fine della nuova analisi, con procedura comparata ed esplicita nella massima trasparenza. Ma c’è un nuovo elemento, che nel 2017 non c’era e che per forza di cose deve essere considerato nella nuova analisi, ovvero l’apertura della Facoltà di Medicina presso l’Università della Calabria».

«Ci sarà poi un terzo sito – ha detto ancora – che sarà individuato dai progettisti incaricati. In questo momento dunque è tutto tecnicamente in mano alla Regione e all’Azienda Ospedaliera di Cosenza e la vertenza è gestita a livello regionale. Nel momento in cui sarà terminato il nuovo studio di fattibilità e sarà individuata la soluzione migliore saranno coinvolte anche le amministrazioni locali nel procedimento».

«Alla luce di tutto questo – ha concluso – ci sembra doveroso richiamare tutti al senso di responsabilità e alla moderazione di termini, dato che la Regione si sta solo adeguando alla nuova normativa. Nessun oltraggio, nessuno scavalco, nessuna parola rimangiata: le leggi si applicano, gli atti per essere funzionali devono essere legittimi, per cui non possiamo che bollare le invettive fin qui rivolte al Presidente Occhiuto come pura e semplice propaganda elettorale». (rcs)

Verso la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza: Stanziati 349 milioni

Per il nuovo ospedale di Cosenza sono stati stanziati 349 milioni di euro, mentre per la Cittadella della Salute di Cosenza 45 milioni. È quanto ha reso noto Giuseppe Mazzuca, presidente del Consiglio comunale di Cosenza.

La comunicazione è arrivata direttamente dall’Inail, con una nota indirizzata all’Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza e alla Regione Calabria.

Nelle comunicazioni il direttore centrale, Carlo Gasperini, traccia  un cronoprogramma dell’iter  che dovrà seguire la sua realizzazione: Aggiudicazione appalto per l’affidamento a terzi del Progetto di fattibilità: 30 settembre 2023; Conclusione del Progetto di fattibilità tecnico-economico: 30 giugno 2024; Consegna del progetto definitivo per la verifica da parte dell’operatore economico incaricato da Inail: 31 dicembre 2025; Verifica del progetto con esito positivo (l’iniziativa viene archiviata se i progettisti non rispondono alle richieste di integrazioni nei tempi richiesti dal verificatore): 30 giugno 2026; Consegna del progetto esecutivo per la verifica da parte dell’operatore economico: 31 marzo 2027; Verifica del progetto con esito positivo (l’iniziativa viene archiviata se i progettisti non rispondono alle richieste di integrazioni nei tempi richiesti dal verificatore: 30 settembre 2027.

«Abbiamo raggiunto – ha detto Mazzuca – un primo risultato, le nostre battaglie, dal momento in cui ci siamo insediati come consiglio comunale di Cosenza abbiamo messo in campo tutte le iniziative istituzionali necessarie per accelerare la realizzazione del nuovo ospedale. Un’importante traguardo quello di avere oggi un cronoprogramma preciso di tutti i passaggi necessari ad avviare gli atti amministrativi e procedurali per il progetto di fattibilità tecnico-economico dei vari livelli di progettazione e della sua realizzazione».

«L’amministrazione comunale di Franz Caruso e il consiglio comunale di Cosenza – ha concluso – dopo anni di colpevoli ritardi, hanno sbloccato le procedure di competenza dell’amministrazione comunale di Cosenza del nuovo ospedale».

All’ospedale di Cosenza arriva un robot chirurgico

di PINO NANOLa notizia è senza dubbio di grande rilevanza sociale. Mi scuso per il riferimento personale, ma per essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico con il Robot Da Vinci, che per altro già allora era famoso perché utilizzato moltissimo dai chirurghi delle varie Università della Lombardia, sono stato costretto a farmi operare all’Ospedale San Raffaele di Milano.

Parliamo del 2010, gennaio del 2010, il che vuol dire: leggere oggi che dopo 13 anni lo stresso Robot arriva finalmente anche a Cosenza, mi riempie di emozione. Tardi forse, anche se in queste cose “non è mai troppo tardi”.

Una giornata storica dunque per la città e l’ospedale cosentino, e questo lo si coglie perfettamente bene nelle dichiarazioni rese dal Rettore Nicola Leone: «Parliamo di una dotazione assolutamente d’avanguardia perfettamente in linea con la vocazione tecnologica del corso di laurea di Medicina all’Unical, che ha l’obiettivo di formare i medici del futuro, dotati di solide conoscenze nel campo delle scienze della vita, ma anche di competenze ingegneristiche, bioinformatiche e di intelligenza artificiale. Le nuove strumentazioni e i macchinari ad alta tecnologia messi a disposizione dall’Unical, potranno essere utilizzati per garantire cure efficaci e all’avanguardia, a beneficio di tutta la collettività».

L’Unical ha dunque installato questa mattina all’ospedale di Cosenza, il sistema robotico DaVinci, il più evoluto per la chirurgia mininvasiva, che trova numerose applicazioni, dall’urologia alla ginecologia, dalla chirurgia toracica alla chirurgia generale. Quello che è successo lo spiega bene una nota ufficiale dell’Ateneo quello è successo: «Con l’approvazione del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia TD (Tecnologie Digitali) cresce fortemente l’impegno dell’Unical nel campo della formazione e della ricerca d’area medica. E si rafforza, di conseguenza, l’asse con l’Azienda ospedaliera di Cosenza che potrà contare ora anche sulla dotazione di strumenti tecnologici innovativi, acquisiti dall’ateneo per didattica e ricerca».

La scheda tecnica parla di un «sistema a doppia consolle, così da poterlo utilizzare anche per la formazione dei futuri medici. Ad oggi è l’unico sistema configurabile con una console chirurgica aggiuntiva e un sistema di simulazione virtuale a favore del medico discente, per favorire una migliore preparazione pre-intervento e agevolare la curva di apprendimento. Il robot, del costo di 3 milioni e 300mila euro, è stato acquistato dall’Unical grazie alla vincita di un bando pubblico competitivo che ha poi consentito di rimodulare un precedente finanziamento regionale».

All’inaugurazione erano presenti oltre che il rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone anche il commissario dell’Azienda ospedaliera Vitaliano de Salazar.

Di cosa parliamo? Il Robot oggi in dotazione all’ospedale di Cosenza DaVinci è uno strumento all’avanguardia, che permette una visione tridimensionale immersiva in grado di moltiplicare fino a 10 volte la normale visione dell’occhio umano, facilita l’accesso alle anatomie più complesse, offre precisione maggiore – la tecnologia minimizza l’impatto del tremore fisiologico delle mani – e anche una diminuzione degli effetti collaterali. Resta insostituibile, però, la presenza umana: il chirurgo gestisce l’operazione da una console a due postazioni e il robot diventa uno strumento che amplifica le sue mani, migliorandone notevolmente la precisione.

Quali sono i vantaggi per un paziente? Tantissimi – spiega una nota tecnica del Campus –. I vantaggi del suo utilizzo, per il medico e per il paziente, sono molteplici: minori perdite ematiche, minor rischio di complicanze, riduzione delle incisioni e quindi delle cicatrici, ridotto ricorso ad antidolorifici nel decorso post-operatorio, riduzione dei tempi di degenza e di recupero. Il numero di pazienti trattati in tutto il mondo con il sistema Da Vinci è in costante crescita, nel 2021 sono stati quasi 1 milione 800mila. In Italia gli interventi di chirurgia robot assistita in cui è stato utilizzato sono stati 27.300». 

La notizia di oggi segue la prima del genere, a fare infatti da apripista alle strumentazioni di alta tecnologia acquisite dall’Unical, era già stato nei mesi scorsi stato il tavolo anatomico 3D, già installato presso i laboratori del dipartimento di Farmacia e Scienze della salute e della nutrizione. Ma le notizie non finiscono qui. Previsto, a breve, anche l’acquisto del sistema robotico mobile di imaging 2d-3d intraoperatorio, corredato di tavolo operatorio radiotrasparente e del braccio robotico neuronavigato. 

Come dire? Il futuro finalmente è arrivato anche qui. (pn)

Loizzo (Lega): Dl Calabria utile per intervenire su Annunziata di Cosenza

La consigliera regionale della LegaSimona Loizzo, ha evidenziato come «l’approvazione del decreto Calabria darà la possibilità al presidente Occhiuto dì intervenire sulle emergenze, con particolare riferimento all’ospedale civile dì Cosenza».

«Ci sono criticità nate durante il periodo di governo del centrosinistra che si trascinano ad oggi – ha spiegato –. Molti colleghi direttori di struttura complessa sono stati costretti a interrompere le prestazioni ambulatoriali per la mancanza di medici e infermieri – dice Loizzo – che ora certamente potranno essere assunti. Ci sono problemi logistici con carenze strutturali che il management aziendale deve risolvere per garantire piena efficienza agli utenti. Sappiamo che il governatore vuole agire nella direzione giusta che è quella di implementare gli organici e consentire l’erogazione dei servizi».

«Come hub fondamentale per la provincia l’ospedale deve essere rilanciato – ha proseguito Loizzo – e noi siamo pronti a sostenere il presidente Occhiuto negli sforzi che dovranno essere compiuti. Bisogna affrontare la situazione dei pazienti oncologici fragili che devono essere messi al centro di dinamiche terapeutiche e tecnologiche».

«L’obiettivo comune è anche quello di recuperare l’emigrazione sanitaria che costa molto in termini economici e anche sociali – ha continuato Loizzo – e che non può essere addebitata ai sanitari che sono di spessore. Il rafforzamento dell’Annunziata passa attraverso il rinnovo del parco tecnologico e la giusta dotazione organica e non esclude in alcun modo le giuste misure per il territorio. Cosenza che è la più grande provincia calabrese confida nel nuovo corso che già il 2023 dovrà far vedere concretamente i segnali del cambiamento che medici e pazienti aspettano».

«La vera sfida che ci attende – ha concluso Loizzo – è la condivisione con Occhiuto della realizzazione del nuovo ospedale che dovrà essere un fiore all’occhiello della sanità meridionale». (rcs)

Sanità, il Governo rimodula i fondi Inail per Ospedali di Reggio e Cosenza: in arrivo 308, 6 mln

Sono 308,6 milioni di euro la somma destinata agli ospedali di Reggio Calabria e Cosenza. Lo ha reso noto il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, spiegando che «è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente del Consiglio dei ministri attraverso il quale il governo nazionale – accogliendo le richieste della Regione Calabria – ha rimodulato gli importi dei fondi Inail».

«Lo scorso mese di febbraio, in occasione della ricognizione del fabbisogno di ulteriori iniziative – ha spiegato Occhiuto – avviata dal Ministero della Salute, la Regione Calabria per il GOM di Reggio Calabria aveva chiesto di incrementare di 90milioni di euro le risorse per l’intervento ‘Ampliamento Nuovo Ospedale Morelli di Reggio Calabria’, già finanziato con 180milioni di euro, portando così il totale a 270milioni di euro».

«Avevamo anche richiesto di incrementare di ulteriori 2milioni e 700mila euro – ha proseguito – il valore dell’iniziativa denominata ‘Completamento polo onco-ematologico del nuovo Ospedale Morelli’, già finanziata con 10milioni di euro, portandola così a complessivi 12 milioni e 700mila euro. Avevamo, inoltre, suggerito di valutare un’ulteriore iniziativa proposta dal Gom di Reggio Calabria, denominata ‘Realizzazione della Palazzina Uffici e della Foresteria’ in un’area adiacente all’attuale Presidio Morelli, per un costo complessivo di 13milioni di euro».

«La Regione Calabria, infine, nell’ambito della propria programmazione sanitaria – ha continuato il presidente – ha ritenuto prioritario finanziare integralmente a valere sui fondi Inail, la realizzazione del Nuovo Ospedale di Cosenza, di importo complessivo pari a 349milioni di euro – per questo progetto erano già stati assegnati fondi per 191milioni e 100mila euro -, unitamente all’intervento relativo alla Cittadella della Salute di Cosenza, che prevede la riconversione allo svolgimento di funzioni a supporto della rete territoriale regionale dell’attuale presidio Annunziata, per un importo di 45milioni di euro».

«Dunque, nel mese di luglio abbiamo avanzato formale richiesta al Ministero della Salute – ha spiegato – per rimodulare le risorse stanziate per la Calabria, e nei giorni scorsi è arrivato il definitivo semaforo verde dall’esecutivo nazionale. Avremo, per gli ospedali di Reggio Calabria e di Cosenza, 689milioni e 700mila euro, 308milioni e 600mila euro in più rispetto a quelli che erano stati stanziati negli scorsi anni».

«Allo stesso tempo sono stati confermati 14milioni di euro per la realizzazione di un nuovo edificio polifunzionale nel crotonese – ha concluso –, 35.702.321,75 euro per la riqualificazione del polo ospedaliero di Polistena, e 86milioni e 800mila euro per il nuovo ospedale di Catanzaro. In totale più di 826 milioni e 200mila euro per i presidi e le strutture ospedaliere della nostra Regione. Un ottimo risultato raggiunto, anche grazie allo scrupoloso lavoro degli uffici preposti, dalla nostra amministrazione». (rcz)

Ospedale di Cosenza, Comitato Magna Graecia: Occasione per rilanciare la Città Unica

Il Comitato Magna Graecia ha dichiarato che «la vicenda relativa alla localizzazione territoriale del previsto nuovo ospedale di Cosenza è un’occasione, ci auspichiamo non definitivamente perduta, di rilanciare il tema della Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero-Montalto».

«La Civica Assise bruzia – viene spiegato in una nota – ha stabilito di posizionare il nuovo nosocomio nell’area est della Città. Praticamente ai piedi della Sila». 

«Pur rispettando il volere del Consesso – spiega la nota – nutriamo seri dubbi sulla identificata allocazione. Trattandosi di una struttura complessa di tipo Hub, con caratteristiche di offerta sanitaria che si rivolgeranno a un territorio che surclasserà il semplice steccato cittadino, riteniamo che gli Amministratori locali dovrebbero assumere una visione di territorio più ampia, guardando ben oltre il disegno provinciale e finanche i confini regionali». 

«È in atto, infatti – viene spiegato – una guerra all’ultimo pennacchio tra il comune Capoluogo ed i Comuni contermini fra quella che sarebbe (o avrebbe dovuto essere) la migliore allocazione geografica della struttura».  

«Siamo convinti – continua la nota – che la ubicazione dell’ospedale nell’area di confine tra Rende e Montalto Uffugo, a margine della struttura universitaria sia non già la soluzione migliore, ma quella più auspicabile, più inclusiva e più rispettosa di tutto il territorio e non solo del perimetro della Città bruzia».  

«Nell’area rendese – viene spiegato – pensata allo scopo, è previsto uno svincolo sulla A2, una nuova stazione ad AV (alta velocità) e, soprattutto, l’area non si presenta satura di urbanizzazione. Contrariamente, l’area di Vagliolise, nella periferia est di Cosenza, è decentrata rispetto agli asset principali ed è già ampiamente antropizzata».  

«Un ospedale – prosegue il Comitato – non può rispondere a logiche di quartiere. Dovrebbe, altresì, rappresentare la sintesi alle esigenze intercomunali. Trattandosi, poi, di una struttura complessa e con caratteristiche di Policlinico, rivolta ad un bacino interprovinciale ed interregionale, determinate condizioni di collegamento intermodale verso la stessa dovrebbero essere tenute in dedita considerazione». 

«Se poi – continua la nota – nel passaggio dalla politica propagandistica a quella delle scelte il ragionamento scivola da visioni illuminate a dibattiti di natura localistica ci chiediamo quale sia il senso di certe esternazioni. Il riferimento è ai soliti mantra ripetuti all’ennesima potenza e cari alla politica cosentina: area urbana, area vasta, area metropolitana etc, etc, etc».  

«Non trova giustificazione alcuna, infatti – continua il Comitato – tale propaganda con la scelta di infarcire la già satura Cosenza di ulteriori strutture congestionanti. Viepiù, non è produttivo neppure per gli stessi abitanti del Capoluogo che avrebbero più difficoltà a raggiungere il presidio in un’area poco funzionale della stessa Città, piuttosto che in un’altra meglio collegata e baricentrica della Città confinante».  

«Le politiche centraliste – dice la nota – dovrebbero smetterla di giocare a capitalizzare ogni struttura nel risicato ed angusto perimetro del proprio campo da gioco. Anche e soprattutto quando ad essere sul piatto è il destino dei Cittadini».

«Senza considerare – si legge ancora – che una eventuale infelice allocazione della struttura, estranea all’area universitaria, mal si concilierebbe con la neonata facoltà di medicina istituita presso l’Unical. La scelta del sito rendese consentirebbe di unire la teoria alla pratica».

«I dottorandi – viene spiegato – passarebbero in un batter d’occhio dalle aule universitarie ai reparti, ed il tutto si verifichebbe in perfetta contiguità delle strutture. Contrariamente, l’area di Vagliolise comporterebbe una immane perdita di tempo negli spostamenti degli studenti. Costoro, infatti, sarebbero costretti ad attraversare tutta l’area urbana, per spostarsi dagli ambienti di studio a quelli del praticantato». 

«Viepiù – si legge – potrebbe rappresentare la pietra tombale sul processo di sintesi amministrativa della Città e dei Comuni dirimpettai. Non dimostrare, già oggi, una visione inclusiva e coerente del territorio, sarebbe un deterrente terribile verso ogni possibile ed auspicabile processo di amalgama». 

«Come Comitato – conclude la nota – invitiamo al buonsenso ed all’unione di intenti i Sindaci della città Capoluogo, di Rende e degli altri Comuni concorrenti a formare la cinta urbana cosentina. E, soprattutto, ad uscire da becere politiche localistiche aprendosi alla condivisione. Per il bene di Cosenza. Per il bene della Calabria. Per il bene del Mezzogiorno». (rkr)

L’assessore Ziccarelli: Scelta su allocazione Ospedale di Cosenza va discussa tra i Comuni

L’assessore comunale di Rende, Domenico Ziccarelli, ha evidenziato che «preme intervenire sulla mancata interlocuzione in merito al nuovo ospedale che dovrà servire non solo l’area urbana ma gran parte della provincia di Cosenza».

«Dobbiamo purtroppo registrare che – ha spiegato – mentre si discute dell’area urbana, della città unica, si avvia il cartellone unico per gli eventi culturali, si procede all’avvio del sistema integrato di trasporto fra i comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, su altre scelte strategiche per la nostra area urbana non si sente la necessità di condivisione. Partire dai servizi, infatti è priorità assoluta per avviare il processo di unione tra i comuni che potrebbe portare a fare dell’area urbana una città metropolitana».

L’assessore ha poi sottolineato come «la medicina si fa sul territorio: è l’organizzazione territoriale a fare la differenza: con l’implementazione del nuovo assetto urbanistico, attraverso la realizzazione dello svincolo autostradale a Settimo e della stazione ferroviaria tra Rende e Montalto, l’area indicata a nord dell’Unical, del comune di Rende sia da valutare».

«Con l’avvio, poi – ha proseguito – del corso di laurea magistrale a Ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali) all’Università della Calabria, quella di un ospedale all’interno della cittadella universitaria parrebbe ipotesi da dover quantomeno discutere e condividere».

«Un percorso di condivisione – ha concluso – è difatti necessario e purtroppo rammarica molto registrare il mancato impegnarsi in prima persona sancendo una fase di confronto tra gli attori interessati. Fare prevalere i campanilismi e i piccoli interessi di bottega in scelte così importanti che rappresentano un cambiamento di rotta necessario a garantire i servizi di assistenza ai nostri cittadini. Auspico, dunque, che l’amministrazione di Cosenza, in modo particolare il sindaco Franz Caruso, convochi al più presto una riunione dei sindaci dell’area urbana. Sarebbe un segnale importante per tutti noi». (rcs)