Andrea Renne (Idm): Riaprire subito l’Ospedale “Chidichimo” di Trebisacce

Andrea Renne, responsabile Alto Jonio di Italia del Meridione, ha commentato l’annuncio del commissario ad acta Guido Longo, circa la riapertura, in tempi brevi, dell’ospedale “Chidichimo” di Trebisacce, chiedendo: «se non ora, quando?».

«Non c’è più un minuto da perdere – ha evidenziato –. I tempi brevi annunciati, pomposamente, si stanno pericolosamente allungando troppo. Il virus e le sue varianti continuano, purtroppo, a diffondersi pericolosamente. Rocca Imperiale, per fare un esempio, è diventata zona rossa e, mai come adesso, l’Ospedale di Trebisacce poteva essere utile e funzionale ad arginare la diffusione della pandemia e offrire di fatto una soluzione a tanti cittadini, che per patologie diverse dal Covid devono percorre decine se non centinaia di chilometri. IdM è da tempo ormai sul fronte della battaglia per quanto riguarda l’emergenza sanitaria nell’Alto Jonio cosentino e non intende restare alla finestra ad attendere chissà quanto tempo. Il tempo è scaduto!».

«La pandemia non ci aspetta – ha proseguito – e, per quanto ci riguarda, siamo e resteremo vigili, perché ancora l’Ospedale non è aperto, e di parole in questi anni ne abbiamo sentite fin troppe. Questo territorio ha patito in questi lunghi 11 anni di commissariamento della Sanità calabrese l’isolamento e l’indifferenza. La riapertura dell’Ospedale, se riapertura sarà come ci auguriamo, sarà il frutto delle tante e innumerevoli battaglie che questo territorio ha portato avanti. Non sarà certo una gentile concessione di chi oggi ha le redini del comando ad aver determinato gli eventi, tra l’altro con sentenze esecutive cha vanno solamente attuate».

«IdM – ha concluso – è da tempo, ormai, sul fronte della battaglia per quanto riguarda l’emergenza sanitaria nell’Alto Jonio cosentino e non intende restare alla finestra ad attendere chissà quanto tempo. Il tempo è scaduto». (rcs)

 

I sindaci dell’Alto Jonio incontrano il commissario La Regina per contestare accorpamento del Distretto Jonio Nord

Una rappresentanza dei primi cittadini dei Comuni del Distretto Jonio Nord hanno incontrato il commissario dell’Asp, Vincenzo La Regina, per contestare l’illogica decisione di accorpamento del distretto Jonio Nord e Jonio Sud e definire la configurazione dell’ospedale di Trebisacce.

La delegazione, composta dal sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, dall’ssessore alla Salute Pino Campanella, dal sindaco di Oriolo, Simona Colotta, e dal vicesindaco di Cerchiara di Calabria, Giuseppe Ramundo, ha consegnato un documento contenente le osservazioni sull’Atto Aziendale n.271 del 08/04/2021, in cui si legge che «premesso che con delibera n. 271 del 08/04/2021 il commissario straordinario ASP Cosenza approvava l’Atto aziendale con il quale accorpava, in via sperimentale, il Distretto Jonio Nord al Distretto Jonio Sud, creando un unico Distretto Sanitario Jonico, si vuole evidenziare come tale accorpamento, anche se in via sperimentale, sia illegittimo, inopportuno e non condivisibile».

«Già i 17 sindaci del Distretto Jonio Nord – si legge ancora – con nota del 06/04/2021 hanno contestato tale illogica decisione evidenziando che: Con l’accorpamento del distretto Ionio Nord e Ionio sud, di fatto si violano le linee guida del Commissario ad Acta per il Piano di Rientro in allegato al DCA n° 33 del 22.02.2021 pag. 33 dove si prevedono sei distretti sanitari programmabili, che inopinatamente diventano cinque eliminando quello Ionio Nord. Peraltro a pag. 32 le linee guida specificano che ‘… il numero di distretti deve essere ricalcolato in decremento rispetto alla situazione attuale…’; i comuni del nuovo distretto sarebbero oltre 40 con più di 170.000 abitanti. Tale territorio sarebbe più grande di tante Asp e, per come si è già avuto occasione di constatare, ingestibile dal punto di vista organizzativo, considerate le tante complessità e le varie esigenze; non si ravvedono i presupposti, anche per eventuali limitazioni nel numero di abitanti, per i quali il distretto può essere istituito anche in deroga. Peraltro, già alla luce dell’attuale gestione accentrata, sono sotto gli occhi di tutti le carenze, disfunzioni e omissioni, dai tamponi alle vaccinazioni, alle condizioni territoriali difficili, ecc…».

E ancora, si legge nel documento che «qualche anno addietro, l’allora dg dr. Scarpelli, convocò tutti i sindaci del Distretto per scegliere la sede. Con voti 17 su 22, venne scelta Trebisacce. Il risultato di tale votazione non fu mai di fatto attuato, violando la volontà dei Comuni; il distretto socio assistenziale deve coincidere con quello sanitario; l’accorpamento viola tale principio alterando i rapporti e l’eventuale integrazione socio sanitaria. Peraltro, i 17 comuni del Distretto sociosanitario di Trebisacce sono situati dieci nelle aree interne e sette lungo la costa. Ciò, in aggiunta agli altri comuni, renderebbe oltremodo difficile l’esercizio delle funzioni e dei servizi, considerato che l’orografia è complessa, e che le strade impervie, a pettine, collegano i centri montani all’ex SS106. Per cui anche dal punto di vista gestionale e dei servizi sarebbe opportuno evitare l’accorpamento, considerato che molti comuni distano oltre un’ora di viaggio da Rossano».

«Gli abitanti, come da atti Asp – si legge ancora nel documento – sono complessivamente 56.271, con possibilità di aggregare altri comuni confinanti assegnati ad altri distretti; il Comune capo ambito, Trebisacce, è sede di Csm, Sert, Consultorio familiare, servizi veterinari e Poliambulatorio medico, oltre che di P.O. che dovrà agire in funzione integrata; nel Comune di Cassano allo Ionio vi sono l’Hospice e il poliambulatorio, prevedendo anche la possibilità di realizzare la Casa della Salute, e in ogni caso soddisfare le esigenze del Comune di Cassano; nel comune di Rocca Imperiale vi è un poliambulatorio e diverse strutture socio assistenziali sono situate in comuni di Oriolo, Cassano, Villapiana, Cerchiara di Calabria, Francavilla e Canna. A Roseto Capo Spulico e Amendolara vi sono due strutture socio sanitarie; gli altri distretti, esclusi Corigliano – Rossano e Cosenza, hanno meno abitanti».

Infine, si rende noto che il documento consegnato al Commissario ad Acta La Regina conteneva anche tutte le richieste relative al potenziamento dell’Ospedale Chidichimo di Trebisacce, oggetto di una costante interlocuzione tra il Sindaco di Trebisacce, l’Asp di Cosenza e il Commissario Urbani. (rcs)