Gli interrogativi di Sergio Barbuto sui lavori del nuovo ospedale di Vibo

di SERGIO BARBUTO – Sul sito web della ditta aggiudicatrice dei lavori per la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia compare questa dicitura: “Siamo lieti di annunciare ufficialmente l’inizio dei lavori per la nuova costruzione dell’Ospedale di Vibo Valentia!”. Data 15 settembre 2023.

Dunque l’inizio dei lavori è avvenuto ben quattro mesi dopo la consegna del cantiere. Senza polemizzare a prescindere, poiché si tratta dell’opera più importante presente sul territorio vibonese, sia come importo lavori che come imponenza strutturale-architettonica ed impiantistica, gli interrogativi già posti sia dal gruppo di Liberamente Progressisti che dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, attraverso un’interrogazione rivolta al presidente della Regione (che probabilmente ha già prodotto il risultato si sbloccare lo stallo), rimangono più che mai d’attualità. Si riusciranno a rispettare le tempistiche dettate dal cronoprogramma dei lavori? Si può veramente cominciare ad immaginare che la città di Vibo verrà dotata di un ospedale all’avanguardia?

Possiamo ipotizzare che le migliaia di persone costrette a migrare verso altre strutture soprattutto del nord Italia, possano pensare di curarsi nella propria terra? Noi attraverso la presenza del consigliere Lo Schiavo in Consiglio regionale, vigileremo affinché questo agognato sogno, di avere un ospedale dotato di tutte le caratteristiche tecniche adeguate, possa essere non solo una visione ma un’importante realtà, che cambierebbe anche aspetti legati a situazioni socio-economiche.

La città di Vibo Valentia merita di avere una sanità che funzioni e soprattutto che consenta ai cittadini fruitori, le minime condizioni sanitarie e di sicurezza, che oggi non possono essere garantite dallo Jazzolino, svuotato anche di reparti importanti. La presenza di un ospedale di questa portata tecnologica, consentirebbe di ridare centralità al territorio vibonese, marginalizzato e messo in subordine dalle vicine realtà.

(Sergio Barbuto fa parte di Liberamente progressisti con Lo Schiavo)

Celebre (Fillea Cgil): Occhiuto si attivi per realizzare ospedali di Vibo e Sibaritide

Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, ha rivolto un appello al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, affinché si attivi affinché gli ospedali di Vibo Valentia e della Sibaritide al più presto.

«La Calabria e i calabresi – ha spiegato Celebre – considerata la drammatica situazione sanitaria che sono costretti a sopportare, certamente non possono accettare che la realizzazione di queste due importanti infrastrutture sanitarie possa continuare a essere rimandata alle calende greche. Dalle notizie in nostro possesso, infatti, sembra che, sia per quanto riguarda la realizzazione dell’ospedale di Vibo e sia per la realizzazione dell’Ospedale della Sibarititide, negli ultimi giorni, siano sorti alcuni problemi che possono allontanare sine die la loro costruzione».

«Per quanto riguarda l’intricata vicenda della realizzazione del nuovo ospedale di Vibo – ha spiegato – sembra che nemmeno l’audizione, richiesta dai consiglieri regionali di minoranza Antonio Lo Schiavo e Raffaele Mammoliti, del commissario dell’Asp di Vibo, Giuseppe Giuliano, e del direttore sanitario Matteo Galletta, in seno alla commissione consiliare regionale “Sanità”, abbia contribuito a fare chiarezza, anzi tutt’altro.  Il nuovo ospedale di Vibo è una struttura che le popolazioni di quella zona aspettano da quasi quattro lustri il cui iter, fino a oggi, come è noto a tutti, è stato caratterizzato da ritardi, sequestri e vicende giudiziarie, finanche da problematiche di natura idrogeologica. Una situazione inquietante e imbarazzante che merita, da parte delle istituzioni competenti (la Regione) una maggiore chiarezza e, soprattutto, trasparenza sui tempi di realizzazione».

«Anche per quanto riguarda la realizzazione dell’ospedale della Sibaritide – ha proseguito – la situazione non è per nulla rosea. Nel corso dell’ultima riunione operativa indetta dal Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, sullo stato d’avanzamento dei lavori del nuovo ospedale della Sibaritide, a cui ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, è emersa, in tutta la sua gravità, la necessità di rivedere e adeguare i prezzi del progetto».

«Una situazione che ha portato, negli ultimi tempi, a un rallentamento dei lavori da parte dell’azienda aggiudicatrice e che, a breve, potrebbe tramutarsi in un blocco – ha concluso –. Perciò auspichiamo che  gli Uffici regionali e l’azienda appaltatrice dei lavori si incontrino al più presto per individuare le soluzioni possibili al necessario adeguamento dei prezzi del progetto anche alla luce degli aumenti registratisi ultimamente». (rcz)

Pitaro (Misto): L’ospedale di Vibo sia tra le opere da sbloccare con i commissari straordinari

Il consigliere regionale del Gruppo MistoFrancesco Pitaro, ha chiesto che «si aggiunga, come propone il segretario  della Cgil Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, il nuovo Ospedale di Vibo Valentia alle 57 opere da sbloccare  con i 29 commissari straordinari indicati dal Governo».

«La sua realizzazione, per cui è previsto un investimenti di 143 milioni, dopo 17 anni (nel 2004 fu posata la prima pietra) – ha spiegato – sarebbe la migliore risposta per affermare la legalità e il diritto alla salute dei calabresi. Il nuovo Ospedale di Vibo Valentia e le sue innumerevoli vicissitudini, incluso l’incendio nel cantiere nel giorno della Festa della Repubblica, non possono lasciare indifferenti Governo,  Parlamento e Regione».

«È la metafora – ha proseguito – di un sistema pubblico che a parole assicura un cambio di passo in vista delle sfide per la ricostruzione dell’economia nazionale, ma in concreto lascia che nei territori accadano episodi cosi deplorevoli. Togliendo l’opera dal cono d’ombra in cui negli anni è accaduto di tutto, il Governo darebbe un primo segnale di sana discontinuità, anche in Calabria, sull’urgenza di realizzare in tempi strettissimi opere pubbliche in sospeso da decenni. Su questioni del genere, le Istituzioni e le forze politiche non dovrebbero più indugiare, anzi occorrerebbe agire uniti per mandare alle comunità messaggi di fiducia, legalità ed efficienza della pubblica amministrazione». (rvv)