PNRR E SANITÀ IN CALABRIA: NON SI DEVE
ABBASSARE LA GUARDIA SU INTERVENTI

di RUBENS CURIA E FRANCESCO COSTANTINONelle scorse settimane i media regionali  hanno registrato vari interventi pubblici sui dati del monitoraggio mensile  della Misura 6 del Pnrr derivanti dall’estrazione dei dati in piattaforma Regis. 

Alla luce di ciò che è stato pubblicato, ci è sembrato utile aggiungere anche il nostro intervento almeno per ciò che riguarda le misure M6C1I1.1 CdC – Case della Comunità, M6.C1I1.2.2.1  COT – Centrali Operative Territoriali e M6.C1I1.3 (OdC) – Ospedali di Comunità.

Le nostre valutazioni derivano, esclusivamente, dai dati resi pubblici sulla piattaforma Regis dedicata e pertanto va subito precisato che sulla stessa piattaforma viene specificato che  alcuni dei dati pubblicati risultano difformi da quelli derivanti dall’acquisizione delle informazioni per le vie brevi con i diretti responsabili dei vari interventi, pertanto le procedure potrebbero essere in uno stato più avanzato.

M6C1I1.1 CdC – 61 Case della Comunità previste dal Cis

Le procedure sono state avviate per tutte le CdC previste dal Contratto Istituzionale di Sviluppo.

I Lavori risultano avviati per 29 Case della Comunità e di queste solo 1 registra criticità al raggiungimento del target entro le tempistiche dettate dal CIS (31.03/2026).

Dei rimanenti 32  interventi  13 hanno terminato l’iter progettuale e approvato il Progetto Esecutivo anche se per  8 progetti si registrano forti rischi al raggiungimento del target.

Ben 19 Case della Comunità hanno il Progetto Esecutivo ancora in fase di redazione, verifica o al quale sono state richieste integrazioni o pareri e permessi non richiesti durante l’iter progettuale e ben 17 di queste registrano forti rischi al raggiungimento del target finale del 31/03/2026.

In definitiva, su 61 Case della Comunità programmate ben 26 presentano criticità che potrebbero compromettere seriamente la loro realizzazione entro la data programmata e quindi il rischio che non solo non vengano utilizzate le risorse loro destinate ma che debbano essere restituite anche le somme già spese, ricordiamo che il Ministro Foti ha dichiarato che per ottenere un’eventuale proroga è necessario il parere favorevole dei 27 Paesi della Ue.

Dal punto di vista finanziario le tabelle di monitoraggio pubblicate destano serie preoccupazioni in quanto a fronte di un piano dei costi programmato pari a € 112.671.579, 89 risultano impegni per solo € 20.314.834,72 e pagamenti effettuati per solo € 6.488.760,20

M6.C1I1.2.2.1  COT – 20 Centrali Operative Territoriali previste dal CIS oltre  3 aggiunte successivamente in overbooking

Le procedure sono state avviate per tutte le COT previste dal Contratto Istituzionale di Sviluppo e per le 3 in overbooking.

Risultano già collaudate 20 Cot e per le 3 rimanenti, già contrattualizzate per la loro realizzazione, la situazione risulta la seguente: le Cot di Botricello e Soverato, ubicate all’interno rispettivamente dell’ OdC e della CdC, non raggiungeranno il target entro i tempi stabiliti da Cis. La Cot di Lamezia Terme registra invece problematiche di natura cantieristica in quanto  l’impresa esecutrice ha richiesto il differimento della ultimazione dei lavori, al fine di completare i lavori sugli impianti.

In definitiva, su 23 Centrali Operative Territoriali programmate solo 3 presentano criticità che potrebbero compromettere seriamente la loro realizzazione entro la data programmata.

Dal punto di vista finanziario le tabelle di monitoraggio pubblicate non destano  particolari preoccupazioni in quanto a fronte di un piano dei costi programmato pari a € 4.392.152,34 risultano impegni già assunti per € 3.661.111,19 e pagamenti già effettuati per € 2.722.222,29.

M6.C1I1.3 (OdC) 20 Ospedali di Comunità previsti dal Cis

Le procedure sono state avviate per tutti gli OdC previsti dal Contratto Istituzionale di Sviluppo.

I Lavori, per quel che risulta, sono già stati avviati per 14 Ospedali di Comunità senza che al momento si siano manifestati problemi per il raggiungimento del target  finale del 31/03/2026.

Dei rimanenti 6  interventi 2 hanno terminato l’iter progettuale e per essi non si registrano rischi per il  raggiungimento del target e 4  hanno il Progetto Esecutivo in fase di redazione, verifica o al quale sono state richieste integrazioni o pareri e permessi non richiesti durante l’iter progettuale. Di  questi ultimi 2 registrano forti rischi al raggiungimento del target finale del 31/03/2026.

Dal punto di vista finanziario le tabelle di monitoraggio pubblicate destano qualche preoccupazione in quanto a fronte di un piano dei costi programmato pari a € 59.732.975,32 risultano impegni per solo € 3.490.485,36 e pagamenti effettuati per solo € 2.573.460,46.

Più in generale, quel che maggiormente preoccupa è la circostanza che, una volta esaurite le risorse del Recovery Plan e il Piano di potenziamento dell’assistenza territoriale dovesse andare a regime per marciare solo sulle gambe del finanziamento nazionale, il peso finanziario del personale aggiuntivo necessario risulterà solo parzialmente – e in minor misura – coperto dai fondi dell’art. 1 del D.L. 34/2020 e che per i fondi mancanti si spererebbe di poter sopperire attraverso un Piano di sostenibilità basato su quattro misure di seguito indicate: Incremento del Fondo Sanitario Nazionale; riduzione delle opedalizzazioni ad alto rischio di inappropriatezza relative alle malattie croniche; riduzione degli accessi inappropriati nei Pronto soccorsi relativi ai codici bianchi e verdi; riduzione della spesa farmaceutica relativa relativa a 3 classi di alto consumo di farmaci e con il rischio di inappropriatezza.

A noi sembra tutto molto illusoria la copertura finanziaria per il reclutamento del personale, soprattutto per le regioni meridionali e la Calabria in particolare, non è un caso che la Campania votò contro l’Intesa Stato -Regioni ; inoltre, ammesso che si realizzasse pienamente il Piano di Sostenibilità ipotizzato, non si comprende come potrà essere assunto, entro meno di un anno, il personale necessario (medici, infermieri, operatori sociosanitari e personale tecnicoamministrativo) al funzionamento delle nuove strutture quando ancora i relativi concorsi non sono stati nemmeno programmati.

Se si vuole raggiungere  l’obiettivo fondamentale del Pnrr che è la valorizzazione della “Medicina Territoriale” con un nuovo ed importante ruolo delle Strutture Sanitarie Territoriali Intermedie (CdC/OdC/COT) è fondamentale che le Aziende Sanitarie accelerino le varie procedure di cantiere, che il Fondo Sanitario Nazionale sia incrementato per quanto attiene alle assunzione del personale e che Azienda Zero ( non è nata anche per questo?) avvii le procedure concorsuali. (rb e fc)

[Rubens Curia e Francesco Costantino sono di Comunità Competente]

Ospedali di Comunità, Giannetta (FI): presentati i progetti esecutivi

Il consigliere regionale Domenico Giannetta ha incontrato il direttore generale dell’Asp di Reggio, Lucia Di Furia, per «conoscere lo stato dell’arte degli Ospedali di Comunità del nostro territorio».

«Ebbene, il DG Lucia di Furia mi ha illustrato e documentato la situazione attuale – ha detto Giannetta – e mi sento particolarmente rassicurato sui tempi di realizzazione dei nostri Ospedali. Sono, infatti, in fase di valutazione tutti i progetti esecutivi. Ad eccezione della Casa di Comunità di Cinquefrondi, che presenta una situazione più complessa e ha bisogno di tempi più lunghi».
«Per tutte le altre strutture, invece, – ha continuato – le procedure sono in uno stato avanzato di valutazione e possiamo ragionevolmente ritenere che la consegna dei lavori possa avvenire nei tempi programmati. Ringrazio la Direzione Generale dell’Asp reggina per l’intenso lavoro portato avanti senza sosta».
«Certamente continuerò a monitorare lo sviluppo di questo percorso – ha assicurato – che sta particolarmente a cuore a me e a tutti i cittadini della nostra città metropolitana e, da Presidente della Commissione Speciale di Vigilanza del Consiglio regionale della Calabria, metterò a disposizione la Commissione, con le proprie strutture, per vigilare su ogni passaggio, qualora ciò si rendesse necessario». (rrc)

L’OPINIONE / Santo Biondo: Occorrono 1,4 mld per il personale sanitario in Case e Ospedali di Comunità

di SANTO BIONDO – Sulla medicina territoriale, il Governo continua a tenere nascosto il tema delle risorse economiche. In risposta alla pubblicazione, di qualche giorno fa, del nostro report sulla Missione 6 del Pnrr, Agenas ufficializza le linee di indirizzo per l’attuazione del modello organizzativo delle Case di Comunità e Ospedali, omettendo però, ancora una volta, di quantificare le risorse economiche necessarie per le assunzioni di personale sanitario da adibire al funzionamento delle Case e Ospedali di Comunità.

Il nostro lavoro di analisi ha evidenziato che, a tale scopo, occorrono circa 1,4 miliardi da destinare al personale del comparto (infermieri, infermieri di comunità, Oss e personale di supporto) al quale si dovrà aggiungere il finanziamento per i medici. Una somma molto lontana da quanto stanziato dal Governo con legge dello Stato (considerato che il Pnrr non consente di finanziare assunzioni), che si attesta invece a 250 milioni di euro per il 2025 e 250 milioni di euro per il 2026. Una cifra che, se confermata, andrebbe purtroppo a sancire il fallimento della Missione 6 Salute.

Inoltre, la previsione dell’infermiere di famiglia o di comunità ha costituito un’innovazione importante, ma i dati oggi ci dicono che nonostante il DM77 ne richieda 25/30 mila in servizio, in Italia se ne contano a malapena 3000.

Senza alcuna assunzione di nuovo personale, il rischio potrebbe essere quello di creare la figura dell’IFoC attraverso un travaso di personale sanitario dall’area ospedaliera all’area territoriale. Ciò è in totale contrapposizione con l’obiettivo sbandierato dal Governo di voler abbattere le liste d’attesa nella Sanità. Con la recente pubblicazione del report abbiamo già ampiamente rappresentato che la specifica Missione 6 Salute manca di dati e di informazioni circa la sua fase d’attuazione.

Sulla realizzazione della medicina di prossimità, dunque, il Governo continua, ostinatamente, a somministrare una cura che è sbagliata e che, se protratta, andrà a ridimensionare anche i grandi proclami che lo stesso Governo sta facendo in ordine alle riforme sulla disabilità e sulla non autosufficienza. (sb)

[Santo Biondo è segretario confederale Uil]