Ospedali di Comunità, Giannetta (FI): presentati i progetti esecutivi

Il consigliere regionale Domenico Giannetta ha incontrato il direttore generale dell’Asp di Reggio, Lucia Di Furia, per «conoscere lo stato dell’arte degli Ospedali di Comunità del nostro territorio».

«Ebbene, il DG Lucia di Furia mi ha illustrato e documentato la situazione attuale – ha detto Giannetta – e mi sento particolarmente rassicurato sui tempi di realizzazione dei nostri Ospedali. Sono, infatti, in fase di valutazione tutti i progetti esecutivi. Ad eccezione della Casa di Comunità di Cinquefrondi, che presenta una situazione più complessa e ha bisogno di tempi più lunghi».
«Per tutte le altre strutture, invece, – ha continuato – le procedure sono in uno stato avanzato di valutazione e possiamo ragionevolmente ritenere che la consegna dei lavori possa avvenire nei tempi programmati. Ringrazio la Direzione Generale dell’Asp reggina per l’intenso lavoro portato avanti senza sosta».
«Certamente continuerò a monitorare lo sviluppo di questo percorso – ha assicurato – che sta particolarmente a cuore a me e a tutti i cittadini della nostra città metropolitana e, da Presidente della Commissione Speciale di Vigilanza del Consiglio regionale della Calabria, metterò a disposizione la Commissione, con le proprie strutture, per vigilare su ogni passaggio, qualora ciò si rendesse necessario». (rrc)

L’OPINIONE / Santo Biondo: Occorrono 1,4 mld per il personale sanitario in Case e Ospedali di Comunità

di SANTO BIONDO – Sulla medicina territoriale, il Governo continua a tenere nascosto il tema delle risorse economiche. In risposta alla pubblicazione, di qualche giorno fa, del nostro report sulla Missione 6 del Pnrr, Agenas ufficializza le linee di indirizzo per l’attuazione del modello organizzativo delle Case di Comunità e Ospedali, omettendo però, ancora una volta, di quantificare le risorse economiche necessarie per le assunzioni di personale sanitario da adibire al funzionamento delle Case e Ospedali di Comunità.

Il nostro lavoro di analisi ha evidenziato che, a tale scopo, occorrono circa 1,4 miliardi da destinare al personale del comparto (infermieri, infermieri di comunità, Oss e personale di supporto) al quale si dovrà aggiungere il finanziamento per i medici. Una somma molto lontana da quanto stanziato dal Governo con legge dello Stato (considerato che il Pnrr non consente di finanziare assunzioni), che si attesta invece a 250 milioni di euro per il 2025 e 250 milioni di euro per il 2026. Una cifra che, se confermata, andrebbe purtroppo a sancire il fallimento della Missione 6 Salute.

Inoltre, la previsione dell’infermiere di famiglia o di comunità ha costituito un’innovazione importante, ma i dati oggi ci dicono che nonostante il DM77 ne richieda 25/30 mila in servizio, in Italia se ne contano a malapena 3000.

Senza alcuna assunzione di nuovo personale, il rischio potrebbe essere quello di creare la figura dell’IFoC attraverso un travaso di personale sanitario dall’area ospedaliera all’area territoriale. Ciò è in totale contrapposizione con l’obiettivo sbandierato dal Governo di voler abbattere le liste d’attesa nella Sanità. Con la recente pubblicazione del report abbiamo già ampiamente rappresentato che la specifica Missione 6 Salute manca di dati e di informazioni circa la sua fase d’attuazione.

Sulla realizzazione della medicina di prossimità, dunque, il Governo continua, ostinatamente, a somministrare una cura che è sbagliata e che, se protratta, andrà a ridimensionare anche i grandi proclami che lo stesso Governo sta facendo in ordine alle riforme sulla disabilità e sulla non autosufficienza. (sb)

[Santo Biondo è segretario confederale Uil]