Palazzo di Giustizia di Reggio, il sottosegretario Sisto: Sarà completato entro 5 anni

Il Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria «potrà essere completato tra i tre e i cinque anni», È quanto ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, nel corso dell’iniziativa di Forza Italia sui temi dello sviluppo e della giustizia svoltasi a Reggio.

Il sottosegretario, infatti, «c’è l’impegno del governo per migliorare le strutture giudiziarie al Sud» e «il vero problema delle opere pubbliche è la perdita dei controlli in corso di realizzazione, fino a disperdere le responsabilità».

«Occorre dire basta – ha evidenziato Sisto – con le divisioni e con le liti, perché le riforme vanno fatte tutti insieme appassionatamente, evitando chi semina zizzania e mettendo insieme la migliore magistratura, la migliore avvocatura, la migliore politica, per raggiungere un unico interesse: quello di uno Stato che possa essere migliore, magari con un po’ di letizia per tutti».

Insieme a Sisto, il deputato reggino Francesco Cannizzaro, che ha ribadito come «progetti legati al Pnrr, uffici di prossimità giudiziari, completamente del Palazzo di Giustizia, reclutamento dei nuovi operatori giudiziari, stabilizzazione dei precari della giustizia e digitalizzazione del sistema giudiziario sono tutte azioni propedeutiche a colmare il gap Nord-Sud. Ma c’è qualcosa che abbiamo già, migliore di altri luoghi: una magistratura di cui andare orgogliosi, chiamata a contrastare quotidianamente la ‘ndrangheta nonostante i pochi strumenti».

«Serve, però – ha evidenziato – un’ampia riforma sul Csm, sui tempi dei processi, sulle interdittive… Lo sa benissimo il mio amico, collega, Sottosegretario Francesco Paolo Sisto, con cui abbiamo discusso nel corso di una conferenza che si è trasformata in dibattito. Perché Reggio e la Calabria devono essere al centro della riforma. E la presenza oggi qui del Governo è sintomo di un cambio di rotta».
Il consigliere comunale di Forza ItaliaFederico Milia, ha posto l’attenzione sul fatto che «la giustizia deve essere intesa non solo come amministrazione dei tribunali, ma anche (e soprattutto) come giustizia sociale. È vero, purtroppo, che in questa parte del Paese, questo tema ha più valore, è più delicato, perché qui l’ingiustizia è all’ordine del giorno. Io stesso appartengo, tra l’altro, ad una generazione che è nata e cresciuta nell’ingiustizia sociale. È prioritario , anzi, è un dovere della classe politica, dare risposte in merito a questo tema per la nostra generazione». (rrc)

Palazzo di Giustizia a Reggio, sottoscritta convenzione con Ministero della Giustizia per avvio del cantiere

È stata sottoscritta la convenzione tra il Ministero della Giustizia e l’Unità tecnico amministrativa presso la presidenza del Consiglio dei Ministri che apre l’iter per il riavvio del cantiere del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, il cui completamento prevede 30 milioni di euro e tre anni.

Presenti, alla sottoscrizione, fatta dal sottosegretario alla Giustizia, bFrancesco Paolo Sisto e dal direttore delle Risorse Materiali e delle Tecnologie, Massimo Orlando e l’Uta – Unità Tecnico amministrativa della Presidenza del Consiglio dei ministri, rappresentato da Giuseppe Fuscoil sindaco ff del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, il sindaco ff della Città Metropolitana Carmelo Versace ed il consigliere comunale con delega al Palazzo di Giustizia Carmelo Romeo, che lo hanno definito «un ulteriore importante passo in avanti nel percorso che ci porterà alla consegna definitiva del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria».

L’Uta, infatti, «è la nuova stazione appaltante che – si legge nella convenzione – provvedrà all’espletamento delle gare d’appalto necessarie all’affidamento dei servizi tecnici e delle opere necessarie a realizzare” il nuovo Tribunale».

«Il Ministero della Giustizia – hanno spiegato – ha agito in maniera consequenziale rispetto a quanto concordato nel protocollo sottoscritto con il Comune lo scorso mese di gennaio. Un ringraziamento particolare alla Ministra Cartabia ed al Sottosegretario con delega all’Edilizia Sisto per aver dato concretezza, in maniera solerte, agli auspici concordati. Da parte nostra continueremo ad assicurare la massima collaborazione e la piena disponibilità dell’Amministrazione per fare in modo che il percorso a suo tempo avviato possa proseguire in maniera spedita». 

«Il completamento del Palazzo di Giustizia – hanno proseguito – rappresenta certamente uno degli obiettivi primari nel processo di trasformazione che la città sta vivendo. In quest’ottica la collaborazione avviata con il Ministero della Giustizia costituisce un viatico fondamentale che ci consente di abbattere i tempi di realizzazione, dilatati dal contenzioso giudiziario, e raggiungere speditamente un obiettivo di portata storica, in grado di fornire un impulso decisivo non solo al sistema della giustizia sul nostro territorio, ma in generale alla rigenerazione del tessuto urbano in una parte importante della nostra città».

«Questo – ha commentato il presidente della Corte d’Appello, Luciano Gerardis – è un grande passo in avanti. È una convenzione che consentirà immediatamente alla stazione appaltante di partire con il bando. Di questo devo essere grato al ministero che sta dando un impulso straordinario. Credo che per la prima volta si possa essere speranzosi e fiduciosi per una tempestiva ultimazione dei lavori. Da questo momento in poi gli appalti verranno gestiti direttamente da questa stazione appaltante».

«La firma – ha spiegato il sottosegretario Sisto – vuol dire passare dalle parole ai fatti. Questo è un ministero che fa e che garantisce la presenza sui territori. Non una presenza formale ma una presenza che dare ai territori delle risposte. Questa è un’iniziativa del 2004, un percorso doloroso di un’opera pubblica nel Sud. Dobbiamo avere la capacità di dare sprint a quest’iniziativa. La forma mai come in questo settore è sostanza. Non possiamo più accontentarci del punto di partenza. Non ci interessa più lo start ma la scritta ‘arrivo’».

Per il direttore generale del ministero della Giustizia, Massimo Orlando, si tratta di «un ulteriore passo per dare a Reggio Calabria un palazzo di giustizia finalmente adeguato».

«È un’opera – ha concluso – che è costata già varie decine di milioni di euro e non può rimanere incompiuta. L’opera costa ancora 36 milioni di euro. Noi siamo ragionevolmente convinti che potremmo realizzarla in 3 o 5 anni. Sappiamo che gli imprevisti sono dietro l’angolo. Non vogliamo fare promesse ma prendiamo l’impegno di ultimare il palazzo». (rrc)

REGGIO – Ripepi (CI) su Palazzo di Giustizia

Il consigliere comunale di Coraggio ItaliaMassimo Ripepi, è intervenuto sulla questione del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, ricordando che «a pochi anni dalla consegna dei lavori, avvenuta per fasi nel corso dell’anno 2005, il Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, prima dello scioglimento del Comune e del successivo avvento del flagello reggino Falcomatà, era stato realizzato all’80%».

«La stagione amministrativa del sindaco sospeso – ha spiegato – ha solo portato supponente arroganza e litigiosità nei rapporti con la ditta incaricata di eseguire i lavori. Infatti, dopo avere richiesto il 7 marzo 2019 la risoluzione in danno dell’appalto di completamento dei lavori, il Comune, a distanza di una settimana, è stato citato in giudizio dall’impresa davanti al Tribunale per le Imprese di Catanzaro per ottenere il risarcimento di un danno quantificato in circa € 7 mln».

«In questo contesto – ha detto ancora – Falcomatà ha creduto bene di alleggerirsi del pesantissimo fardello accumulato, avvalendosi dal volenteroso consigliere delegato Romeo, a cui va oggi riconosciuto il grandissimo merito di avere issato la bandiera bianca davanti alla conclamata incapacità gestionale del Comune mista a supponente arroganza, quale base idonea ad invocare ed attendere l’intervento della Misericordia, puntualmente manifestatasi a Reggio Calabria attraverso la nobile figura di Marta Cartabia».

«E, dunque – ha proseguito – sarà il Ministero della Giustizia a provvedere alla ultimazione dei lavori, tant’è che il Comune costituirà in suo favore un diritto di superficie di 99 anni, presupposto necessario perché il dicastero della Giustizia possa sostenere spese in conto capitale. Il Comune, poi, si è pure obbligato a versare a Via Arenula le somme eventualmente disponibili a seguito del passaggio in giudicato del contenzioso con il precedente appaltatore, fermo restando che il Guardasigilli assicurerà i fondi necessari anche nel caso di debacle giudiziaria di Palazzo San Giorgio davanti al Tribunale per le Imprese di Catanzaro».

«A Caval Donato non si guarda in bocca – ha concluso – ma è doveroso evidenziare che la vicenda del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria conferma che la superbia va a cavallo, ma a casa ritorna sempre a piedi. Poco importa che il consigliere Romeo abbia certificato su livello nazionale l’auto-commissariamento del comune di Reggio Calabria, anzi il metodo di realpolitik va mutuato con specifico riferimento alle grandi opere sulle quali è impressa la griffe di incompiutezza “Falcomatà”. Senza dimenticarsi della dignitosa modestia del ponticello di collegamento tra il Parco Lineare Sud e la Via Marina». (rrc)

Riparte il Palazzo di Giustizia: Comune di Reggio e Ministero firmano l’accordo

È stato siglato il protocollo d’intesa tra la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia ed il sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, per la ripresa dell’iter che condurrà al completamento del nuovo Palazzo di Giustizia.

L’importante accordo è stato siglato nei locali della Scuola Allievi Carabinieri di Modena a Reggio, al termine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a cui ha preso parte il ministro Cartabia.

Per la realizzazione di questa grande opera, la cui progettazione è stata avviata nel 2000, la Giunta Comunale aveva previsto un fabbisogno complessivo di circa 88 milioni di euro. Nel corso degli anni, la realizzazione dell’opera ha subito diverse e prolungate sospensioni dovute a contenziosi giudiziari con le due imprese che, nel tempo, si erano avvicendate. Poi, nel 2019, è giunto il definitivo fermo per la risoluzione in danno del contratto di appalto disposta dal Comune di Reggio Calabria.

Per soddisfare l’esigenza del completamento dei lavori del costruendo Palazzo di giustizia, stimato in quaranta milioni di euro, dalla proficua interlocuzione tra il Ministero della Giustizia ed il Comune di Reggio Calabria è maturata la necessità di cristallizzare il convergente interesse pubblico con la stipula di un Protocollo di Intesa.

 Per effetto di tale intesa istituzionale, il Ministero della Giustizia si è impegnato a prendere in consegna dall’Agenzia del demanio, contestualmente all’atto di costituzione del diritto di proprietà superficiaria concesso dal Comune, il compendio immobiliare del costruendo Palazzo di Giustizia. In tale contesto, il Ministero della Giustizia assicurerà l’esistenza dei fondi necessari per la relativa ultimazione, riservandosi di svolgere tutte le attività necessarie per completare il nuovo Palazzo di giustizia ed individuare il soggetto pubblico cui affidare le funzioni di stazione appaltante.

Il Sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, ha rivolto sentimenti di gratitudine ed apprezzamento alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia per la sensibilità istituzionale che ha condotto alla definizione dell’iter realizzativo del Palazzo di Giustizia.

«Nell’occasione – ha aggiunto Brunetti – ringrazio il consigliere comunale delegato Carmelo Romeo che, silenziosamente e tenacemente, ha creato le condizioni che oggi si concretizzano nel Protocollo d’Intesa col Ministero della Giustizia. È un giorno da ricordare per la nostra città anche in virtù della presenza della ministra Marta Cartabia che ha voluto essere al nostro fianco in questa occasione a dimostrazione ulteriore della grande sensibilità e vicinanza che il governo nazionale sta avendo nei confronti della città di Reggio Calabria».

«Siamo soddisfatti e orgogliosi – ha aggiunto – anche di questo e ci ha particolarmente colpiti che la ministra abbia ricordato la figura del giudice Antonino Scopelliti, ucciso dalla criminalità organizzata e a cui lo stessa Cartabia ha fatto riferimento quale possibile personalità di rilievo del territorio a cui intitolare il Palazzo di Giustizia. E’ un segnale importantissimo che viene dato a tutto il territorio, non solo consegnando al sistema giudiziario e a tutti gli operatori che vi operano al suo interno una sede dignitosa, moderna e accogliente, ma anche attraverso il recupero di un’area strategica per la città, a ridosso del centro direzionale, che può adesso imprimere un forte impulso a tutto il percorso di riqualificazione urbana che è in atto».

«È un risultato – ha proseguito – frutto di un intesto e attento lavoro che questa amministrazione comunale ha portato avanti in questi mesi, su forte impulso del Sindaco Giuseppe Falcomatà e grazie al lavoro costante condotto dal consigliere delegato Carmelo Romeo che ha seguito passo dopo passo la definizione di questo protocollo. Adesso incrociamo le dita con l’auspicio che tutto vada per il meglio e che presto questa grande opera possa entrare in funzione e ospitare degnamente gli operatori del settore giustizia».

È stato un anno lungo e intenso, ha poi ricordato il consigliere Romeo, «segnato da colloqui, confronti, sopralluoghi con i tecnici del ministero e da un’attività di interlocuzione incessante che la nostra amministrazione comunale ha avuto con gli uffici ministeriali centrali. Un anno che oggi culmina con il risultato più atteso, ovvero la firma di un protocollo che segna una svolta decisiva per questa grande opera».

«Ringrazio il direttore generale Orlando – ha aggiunto – che si è prodigato, insieme ai nostri tecnici, affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi. E voglio ringraziare in modo particolare il Sindaco Giuseppe Falcomatà che un anno fa ha pensato e voluto fortemente una delega specifica per seguire da vicino questa grande opera, assegnandola al sottoscritto».

«Naturalmente – ha concluso – l’impegno dell’amministrazione comunale non termina qui, poiché da oggi il nostro compito sarà quello di monitorare costantemente le fasi successive e già nei prossimi giorni abbiamo in programma delle riunioni operative con il direttore generale e i tecnici del Ministero della Giustizia, per la definizione della seconda fase che ci dovrà portare al riavvio dei lavori e al completamento del Palazzo di Giustizia». (rrc)

Ivan Cardamone: Intitolare ad Antonio Catricalà ala del nuovo Palazzo di Giustizia di Catanzaro

Intitolare, alla memoria di Antonio Catricalà, l’ala del nuovo Palazzo di Giustizia di Catanzaro. È questa la richiesta inviata, tramite lettera, dall’assessore alla Cultura, Ivan Cardamone al presidente del Tribunale di Catanzaro, Rodolfo Palermo.

La missiva è stata inviata,  anche per conoscenza, al presidente della Corte di Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, al presidente dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Catanzaro, Antonello Talerico, al presidente della Camera Penale, Valerio Murgano, e al presidente della Fondazione UMG, Valerio Donato.

«Lo scorso 24 febbraio – si legge nella lettera – è venuta a mancare una figura di altissimo profilo, come quella di Antonio Catricalà che, nel suo lungo percorso professionale, ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità e di prestigio nelle Istituzioni della Repubblica, ma è stato anche Avvocato dello Stato, Magistrato del Consiglio di Stato, avvocato e docente universitario».

«Il compianto Antonio Catricalà – continua la lettera – ha sempre dimostrato grande sensibilità e attaccamento alla propria terra, assicurando la propria collaborazione istituzionale e condividendo una serie di idee e proposte utili a rilanciare lo sviluppo della Calabria e del Capoluogo nella difficile sfida della ripartenza post Covid. L’Amministrazione Comunale – in condivisione con l’unico allievo di Antonio Catricalà all’interno delle istituzioni,  Saverio Lo Russo, dirigente Generale del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, peraltro anch’egli catanzarese – intende fortemente celebrare la figura di Antonio Catricalà attraverso un’iniziativa, che possa legare, in modo permanente e tangibile, il suo nome alla città di Catanzaro ed indicarla come fulgido esempio alle nuove generazioni di magistrati e avvocati».

«L’ala del nuovo Palazzo di Giustizia – oggi identificata burocraticamente come corpo B – potrebbe rappresentare il luogo più consono ed idoneo – prosegue ancora la lettera – ad essere intitolato alla memoria di Catricalà: un semplice, ma significativo gesto commemorativo, utile a mantenere vivo il ricordo, anche tra le nuove generazioni di professionisti, di uno dei figli più illustri di Catanzaro». (rcz)