In occasione della Festa della Donna, a Vacarizzo Albanese è stata installata, a Via San Nicola, una panchina rossa contro tutte le violenze.
«Eravamo e restiamo convinti che anche l’istituzione pubblica locale, soprattutto i piccoli comuni, abbiano e debbano sapere interpretare una fondamentale ed insostituibile funzione pedagogica; una vera e propria missione di sensibilizzazione quotidiana ai valori ed ai metodi della educazione civica, della legalità, dello sviluppo ordinato e, non ultimo, del rispetto assoluto della dignità e della libertà della persona umana», ha dichiarato il sindaco Antonio Pomillo.
«A tutte le donne – ha aggiunto – rivolgiamo non gli auguri retorici per questa ormai conclusa giornata di commemorazione per le battaglie storiche combattute e vinte per la parità di genere; a tutte le donne – conclude Pomillo – ma anche a tutti gli uomini, vogliamo trasmettere attraverso questa simbolica panchina rossa il senso di responsabilità e l’incoraggiamento a non abbassare gli occhi, a non nascondersi ed a denunciare sin dal loro sorgere tutte le forme di aggressione e privazione della dignità e della libertà di tutti gli esseri umani, soprattutto di quelli più deboli». (rcs)
È stata inaugurata, a Filandari, una panchina rossa contro la violenza di genere, su iniziativa dell’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Concetta Rita Maria Fuduli, insieme all’Associazione Socialmente e Ancri Vibo Valentia.
Una giornata importante, che ha registrato, anche, la presenza della sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, che ha ricordato come «le panchine rosse presenti in molte città rappresentano la perdita che la comunità subisce a causa dei femminicidi, della privazione della libertà e dei soprusi verso le donne».
«Abbiamo approvato leggi fondamentali – ha spiegato – come il Codice rosso o il reddito di libertà, ma serve anzitutto un cambiamento culturale. Le panchine rosse impongono di riflettere sulla violenza contro le donne, sono il simbolo della presa di coscienza collettiva necessaria a debellare questa piaga attraverso un percorso di sensibilizzazione che si affianchi al contrasto di tipo normativo. È un dovere di cui dobbiamo farci carico tutti, quotidianamente, affinché nessuna donna venga mai lasciata sola».
Presenti, anche Piero Lupo, segretario Associazione Socialmente, il prefetto di Vibo, Valentina Roberta Lulli, il vescovo della Diocesi mons. Attilio Nostro, il presidente della Provincia di Vibo, Salvatore Solano, il sindaco di Vibo, Maria Limardo, Gaetano Paduano, presidente di Ancri Vibo Valentia, Valeria Fedele, consigliere regione Calabria, Giuseppe Mangialavori, senatore, Elena Sodano, presidente Associazione Ra.GI. (rrv)
L’Istituto Comprensivo “Pascoli Aldisio” di Catanzaro ha la sua panchina rossa dedicata a tutte le donne vittime di violenza, realizzata e ideata da Vincenzo, Sofia, Federica, Aurelia, Giorgia e Maria Eugenia, studenti della classe 3D.
Nella panchina, simbolo di un percorso di sensibilizzazione verso il femminicidio e simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza, sono riposte un paio di scarpette da ginnastica rosse, non un décolleté con tacco a spillo, ma scarpe di moda tra le giovanissime, perché loro saranno le donne del domani e i loro compagni, in cui è stato riposto quel piccolo seme della speranza, i futuri uomini.
Ad incorniciare il tutto, i cartelloni con le loro frasi incisive e le riflessioni, che sembrano un monito per gli adulti.
Matteo, con la sua sensibilità, raccoglie su un filo rosso, che incornicia il cartellone, la storia e i simboli più salienti dell’istituzione di questa giornata.
Doristella disegna scarpe rosse e ribadisce che «la dignità è un diritto non un’opportunità», Adriana scrive che «l’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia». Invece Vittoria ci ricorda che la «la libertà di una persona finisce quando inizia quella di un’altra, che sia donna o uomo».
Raffaele, conclude con una profonda considerazione su cui tutti siamo chiamati a riflettere, affermando che «viviamo in una società che insegna alle donne a difendersi dalla violenza, invece di insegnare agli uomini a non violentare le donne».
Il Dirigente Scolastico, èrof. Raoul Elia, elogiando l’impegno e la sensibilità degli alunni dell’Istituto da lui diretto e l’attenzione dei docenti nel promuovere anche queste attività rivolte alla società odierna, ribadisce come l’IC Pascoli Aldisio, cogliendo anche l’importante messaggio del Ministro dell’Istruzione, educhi al rispetto.Il Dirigente, durante un momento di condivisione nei corridoi della Scuola Secondaria, dove la panchina resterà esposta, rivolgendosi ai ragazzi e ai docenti conclude questo momento celebrativo sostenendo che: «per migliorare la nostra società bisogna investire sui giovani, i futuri uomini e donne e noi tutti, attraverso la loro forza, dobbiamo credere in un mondo migliore». (rcz)
di FRANCO BARTUCCI – È accaduto domenica 21 novembre 2021, sulla piazza frontalmente la nuova Farmacia, inaugurata proprio sabato 20 novembre, dove appunto, su indicazione del sindaco avv. Gregorio Iannotta, è stata collocata ed inaugurata con una cerimonia religiosa impartita da padre Antonio De Rose, dell’Ordine degli Ardorini di Montalto Uffugo, dello stesso sindaco e del Presidente della Pro Loco, Giovanni Terzo Pirri.
A farne richiesta come noto è stata la Commissione della Biblioteca Pubblica della stessa Pro Loco di San Vincenzo La Costa, composta da Concetta Serpe (direttrice), Assunta Greco (vice direttrice), Angela Gioffrè (responsabile del servizio SBN della Biblioteca), Raffaella Abate (rappresentante Consiglio direttivo Pro Loco).
Da loro ed in particolare da Angela Gioffrè e Assunta Greco – ha confidato la direttrice della Biblioteca, Concetta Serpe – è nata l’idea di realizzare il progetto della panchina rossa, che si innesta ad una ricca programmazione realizzata nell’arco di questi mesi dalla Biblioteca Pubblica della Pro Loco di San Vincenzo La Costa, come: il Progetto Libriamoci con le scuole, che si è concluso con successo da poco coinvolgendo gli studenti delle scuole dell’Istituto Comprensivo di San Fili; come la Rubrica “Filastrocchiamo” o il Progetto Settimanale di Lettura; incontri finalizzati alla presentazione di libri ed altro ancora; facendo risaltare le funzioni sociali e culturali che la Pro Loro di San Vincenzo La Costa sta svolgendo al servizio della collettività del territorio comunale e non solo.
Di questo ne ha parlato il presidente della Pro Loco, Giovanni Terzo Pirri, nel suo intervento di saluto ai partecipanti alla cerimonia non risparmiandosi di ringraziare, per il sostegno ricevuto, da parte dell’Unpli provinciale di Cosenza, del Cif cosentino (Centro italiano femminile);nonché della Coldiretti Calabria, della BCC Mediocrati, che entrambi hanno partecipato finanziariamente all’acquisto della panchina, unitamente alla ditta Carpenterie Ricchio di Raffaele Ricchio di Montalto Uffugo.
Una cerimonia molto bella e toccante che rimarrà nella storia in questo ultimo anno, come tra una delle pagine più belle scritte dalla Pro Loco nel comune di San Vincenzo La Costa, come ha dovuto pur riconoscere lo stesso Sindaco Gregorio Iannotta nel suo intervento di saluto auspicando una attiva collaborazione con tutte le altre associazioni che lavorano nello stesso Comune.
Per la direttrice della Biblioteca della Pro Loco, Concetta Serpe, oltre a ricordare quanto finora fatto già sopra anticipate si è pure soffermata nel dire quanto verrà realizzato nell’arco dei prossimi mesi iniziando nel ricordate la figura di Dante Alighieri nel settecentesimo della sua nascita e poi la prima edizione del premio letterario di poesia dedicato alla figura del maestro Giuseppe Mirandola, il cui bando è già pronto.
«Nel nostro lavoro – ha dichiarato la direttrice Concetta Serpe – c’è tanto impegno, costanza ed amore infinito per questo servizio sociale; ma c’è anche tanto cuore, emozioni, ricordi, riconoscenza; c’è la vita della nostra comunità».
Terminata questa parte della cerimonia è seguita su Piazza Municipio la presentazione del libro Sangue del mio sangue di Fabrizia Rosetta Arcuri e Sergio Caruso, pubblicato da Falco M. Edizioni. Ne hanno parlato, moderati da Marisa Fallico, la presidente del Cif provinciale di Cosenza, Concetta Grosso; nonché gli stessi autori del libro con alcuni brani letti da Mariele Lo Bianco.
Il libro Sangue del Sangue (Falco Editore), è la storia della più grande strage familiare avvenuta in Italia, la strage di Buonvicino, in Calabria. Scritto a quattro mani fornisce due chiavi di lettura, quella dello psicanalista, criminologo Sergio Caruso e della testimone diretta e giornalista, appunto Fabrizia Rosetta Arcuri. Nel primo caso il testo ha l’intento di analizzare attraverso concetti scientifici ed etici la casistica di un fenomeno sempre più crescente definito Family Mass Murderer e rappresenta anche un chiaro invito alla prevenzione. Nel secondo caso, vi è una sorta di autobiografia del dolore e dell’aspetto introspettivo delle cosiddette vittime secondarie, di cui nessuno parla o si ricorda.
Il libro rappresenta anche una battaglia aperta nei confronti delle Istituzioni e dello Stato su quest’ultimo aspetto; i due superstiti non hanno ricevuto nessun tipo di risarcimento.
Dopo 25 anni è la prima volta che si parla della strage e a farlo anche uno dei due superstiti con una testimonianza diretta, Marco Benvenuto, che allora aveva 3 anni.Valente è stato condannato a 30 anni, ne ha scontanti 25 ed ora è libero ed è tornato a vivere a Diamante, esattamente a 100m da Marco. Nel libro c’è tutto e tanto altro!
La prefazione è del prof. Francesco Bruno, allora consulente del PM, le conclusioni sono state affidate a Manuela Iatì, giornalista SkyTg24.Il testo è stato già attenzionato dalla stampa nazionale, mentre è in corso al momento un viaggio itinerante per la Calabria in occasioni di dibattiti e discussioni che si svolgono in giro sull’argomento della violenza alle donne. (rcs)
Domani mattina a Reggio, alle 9.30, a Largo La Face, il Comune di Reggio, nelle persone di Giuggi Palmenta, assessore alle Pari Opportunità e Politiche di Genere e l’assessore al Welfare, Demetrio Delfino, installerà la prima panchina rossa, simbolo e monito contro la violenza di genere.
L’iniziativa è stata organizzata in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: «un atto dovuto – si legge in una nota – per tenere alta l’attenzione su quanto accade ogni giorno sotto i nostri occhi. Quella che ci apprestiamo a vivere, in piena pandemia, sarà una giornata diversa dalle altre ma non per questo meno importante».
Sarà l’inizio di un percorso condiviso con la Rete di associazioni e Istituzioni “25 Novembre e oltre”, costituita a Reggio Calabria su impulso della Consigliera di Parità della Città Metropolitana, Paola Carbone, già nel mese di Ottobre dello scorso anno, ai cui scopi e programmi anche questa rinnovata amministrazione intende aderire, nella logica condivisa che le tematiche inerenti alla lotta contro la violenza, non possano e non debbano essere affrontate solo in questa giornata.
Per questo l’attenzione su queste tematiche proseguirà “oltre il 25 Novembre” con il progetto panchine rosse e fucsia parlanti da installare in altre le zone della Città di Reggio Calabria, specie quelle periferiche, che “parlino”, attraverso un corredo d’informazioni con diverse forme di supporto, alle cittadine ed i cittadini dei fenomeni di violenza di genere e discriminazione, coinvolgendo concretamente le realtà associative e di quartiere.
«Questa amministrazione – prosegue la nota – con incondizionata applicazione delle Convenzione di Istanbul e Cedaw, promuoverà ogni azione necessaria affinché si possa concretizzare una programmazione accurata in ordine alla prevenzione e al contrasto alla violenza di genere e contro ogni forma di discriminazione creando appositi spazi di crescita e realizzazione di un percorso culturale necessario ad elidere il divario di genere».
Sabato 28 novembre alle 15, accanto alla panchina rossa, le associazioni aderenti alla Rete presenteranno il programma dettagliato con un evento in diretta Facebook. (rrc)
16 gennaio 2019 – S’inaugura questa mattina, a San Nicola Arcella, presso la Scuola Primaria “Luciano D’Orrico”, la panchina rossa contro la violenza dei “barbablù” sulle donne.
L’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale, e fa riferimento alla risoluzione del 17 dicembre 1999 dell’Assemblea delle Nazioni Unite, che ha individuato, nella data del 25 novembre, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Previsti gli interventi di Barbara Mele, sindaco di San Nicola Arcella, e degli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado.
Presenti Franco e Matilde Lanzino, genitori di Roberta, Maria Rita Valente, comandante del distaccamento di Polizia Stradale di Scalea, Andrea Massari, comandante della Compagnia Carabinieri di Scalea, e la Compagnia Teatrale “Sirio”.
Inoltre, sarà inaugurato lo sportello d’ascolto e antiviolenza “Roberta Lanzino”.
Il Comune di San Nicola Arcella, inoltre, ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la Fondazione Roberta Lanzino Onlus, con cui ha sancito un rapporto di collaborazione nella realizzazione di iniziative volte alla realizzazione di “politiche positive”, in favore di donne vittime di violenze e “azioni autorevoli” per contrastare possibili fenomeni d’illegalità. (rcs)
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