A Mormanno gli Stati Generali della Montagna e delle Aree Interne del PD

Venerdì 11 e sabato 12 ottobre, a Mormanno, alla Galleria Salvatore D’Alessandro, si terranno gli Stati Generali della Montagna e delle Aree Interne organizzati dal Partito Democratico Calabria.

Saranno presenti Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, e gran parte del vertice nazionale, da Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale, ad Antonio Misiani, responsabile nazionale Economia, passando per Marco Sarracino, con delega al Sud, Coesione territoriale ed Aree Interne, Annalisa Corrado, con delega alla Conversione Ecologica, Clima, Green Economy e Agenda 20230, Marco Niccolai, coordinatore del dipartimento nazionale Aree Interne, ed ai segretari regionali del Pd delle regioni meridionali.

La segretaria Schlein concluderà il convegno Lo stato di attuazione della Strategia nazionale delle Aree Interne nel Paese ed in Calabria per la difesa dei diritti e la coesione territoriale, che si terrà venerdì 11 alle 18, mentre sabato, a partire dalle 10  si apriranno due distinti tavoli di lavoro ai quali tutti i tesserati al Partito Democratico della Calabria potranno iscriversi.

Il primo tavolo, denominato “Obiettivi e Strategie”, vedrà la partecipazione del presidente Cia Calabria, del responsabile nazionale Aree protette Legambiente, di esperti di politiche di coesione, di docenti universitari, dei segretari generali Cgil Calabria e Cgil Pollino – Sibaritide – Tirreno, della presidente ff Parco Nazionale del Pollino, del presidente AssoGal Calabria, del presidente Club Alpino Italiano – Calabria, del segretario Confartigianato Calabria. Il secondo tavolo, denominato “La governance istituzionale”, vedrà la presenza, invece, dei consiglieri regionali, di docenti universitari dei presidenti Uncem Calabria e Nazionale, dei sindaci e degli Amministratori locali del Partito Democratico.

L’esito dei contributi dei due tavoli concorrerà alla stesura del Manifesto per la Montagna e le Aree Interne della Calabria che sarà presentato durante il convegno conclusivo. 

Inoltre, alle  15 di sabato 12 ottobre è prevista l’intervista al prof. Vito Teti sul tema: La restanza: di montagne, di borghi, aree interne ed …. altro.

A seguire il convengo conclusivo Il PD del Mezzogiorno per la Montagna e le Aree Interne del Paese, con la partecipazione dei segretari regionali del PD delle Regioni del Mezzogiorno e dei componenti della segreteria nazionale.

«Un impegno ed una mobilitazione  – ha dichiarato Pasquale Mancuso, responsabile Aree Interne del PD Calabria – che ci consentono di raccogliere un risultato straordinario a Mormanno, rilanciando una sfida che parla a tutta la Calabria e che indica alla nostra comunità la via della costruzione dell’alternativa alle destre, ovunque».

«L’appuntamento di Mormanno – ha spiegatoil segretario regionale, sen. Nicola Irto rappresenta un evento di valore nazionale per le aree interne, in linea con la strategia messa in piedi dalla segretaria Schlein nei mesi scorsi e con l’obiettivo di costruire una connessione autentica con i bisogni reali dei territori interni, luoghi in cui più che altrove sono fortemente compromessi i diritti fondamentali, non garantiti e tutelati appieno».

«Riteniamo essere stata assolutamente indovinata – ha aggiunto – la scelta di tenere in un comune simbolo delle aree interne, Soveria Mannelli, la prima Conferenza programmatica calabrese e la Festa regionale dell’Unità, nella splendida cornice di Taverna. Mormanno è un’ulteriore tappa di questo cammino».

«Il ritorno in Calabria di Elly Schlein, e di grande parte del gruppo dirigente nazionale – ha concluso il parlamentare – ci incoraggia a proseguire sulla strada intrapresa, quella di costruire una vera e reale alternativa alle destre, partendo proprio da quei bisogni dei territori che il centrodestra affronta soltanto con slogan vuoti». (rcs)

Il Pd Calabria: Tardiva la richiesta di emergenza da Regione per crisi idrica

Il Partito Democratico calabrese, guidato dal senatore Nicola Irto, hanno evidenziato come «con  gravissimo, colpevole e ingiustificabile ritardo, la giunta regionale della Calabria ha chiesto al governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale a fronte della tremenda e datata carenza d’acqua in territori della Città metropolitana di Reggio Calabria e della Provincia di Crotone, come in diversi Comuni del Cosentino».

I dem, infatti, hanno ricordato come «i sindaci, gli agricoltori, gli allevatori, gli albergatori, i ristoratori, i titolari di altre attività e l’Ordine dei Geologi avevano lanciato da tempo, restando purtroppo inascoltati». «Nonostante i tanti e ripetuti solleciti, tra cui i nostri, la giunta regionale –hanno accusato i dem calabresi – ha ignorato a lungo il problema, mostrando una superficialità e incapacità senza precedenti. Eppure, lo scorso inverno era stato privo di precipitazioni, come in parte il periodo precedente».

«Tuttavia, nessuno, alla Cittadella, ha poi pensato di muoversi per tempo e pianificare misure concrete, a partire dalle trivellazioni per pozzi, dalla raccolta delle acque e dall’ottimizzazione della risorsa idrica. Questo errore imperdonabile sull’acqua – conclude la nota del Pd della Calabria – è costato e costerà carissimo ai cittadini, all’economia e anche, purtroppo, all’immagine della regione, messa in ginocchio dal cambiamento climatico e dall’irresponsabilità e inadeguatezza della giunta regionale di centrodestra». (rrc)

Pd Calabria: Il Governo Meloni sta facendo sulla pelle del Sud

I consiglieri regionali del Pd Calabria hanno evidenziato come «altro che “no money no party”. La festa sulle spalle delle Regioni del Sud il governo nazionale l’ha fatta iniziare, con tanto di rissa, indifferente anche alle proteste di Forza Italia e del governatore Occhiuto che solo adesso si rende conto che l’autonomia differenziata genera disparità inaccettabili tra le Regioni italiane».

«Da due anni sosteniamo – hanno detto i dem – sia nelle sedi istituzionali che sui territori, la necessità che la Calabria attraverso il suo presidente Occhiuto esprima una posizione chiara e netta su questo tema, preoccupati fin dall’inizio per la posizione assunta da Occhiuto in sede di Conferenza Stato-Regioni dove ha dato il suo assenso alla riforma, mentre altri presidenti del Sud si erano opposti».

«Nonostante questi appelli – hanno proseguito – il presidente Occhiuto, convinto di avere il dono dell’ubiquità, ha cercato di giocare su più tavoli, arrivando soltanto oggi alla conclusione che questa riforma affossa definitivamente il Sud. Le sue dichiarazioni sulla stampa nazionale di questi ultimi giorni sono la testimonianza più eclatante di questo suo atteggiamento»

«Perché il centrodestra – hanno continuato i consiglieri dem – ha rifiutato di aderire alla mozione che, come opposizione, avevamo presentato in Consiglio per impegnare il governo regionale a bloccare la riforma, preferendo l’approvazione di una mozione edulcorata che serviva in quelle ore al presidente della giunta come slogan elettorale da esibire in Basilicata?».

«Evidentemente Occhiuto era convinto – hanno detto ancora – che il governo nazionale non arrivasse all’approvazione del testo di legge, salvo adesso essere costretto a svegliarsi e rendersi conto che la Lega faceva sul serio. Nel commentare quanto avvenuto Occhiuto si è poi soffermato sul dato raccolto dal Pd alle europee, dichiarando che lo stesso sarebbe il frutto dell’opposizione alla riforma targata Calderoli e dimostrando, anche in questo caso, un’enorme superficialità. Il contrasto all’autonomia differenziata e l’impegno a difesa dell’unità del Paese non sono temi da campagna elettorale. Si tratta, invece, di battaglie doverose, come evidenziato anche dal documento dei Vescovi calabresi, a tutela dei diritti dei calabresi che ci hanno eletto».

«Non si perda dunque altro tempo a fare melina e ad arrampicarsi sugli specchi, magari per tutelare equilibri interni a Forza Italia – hanno concluso i dem –. Occhiuto agisca in maniera coerente con quello che pensa. Se è contrario all’autonomia differenziata compia i passi che deve e faccia quello che gli chiedono i calabresi che hanno sonoramente bocciato la Lega alle urne, dimostrando chiaramente quale sia la loro opinione sulla cosiddetta secessione dei ricchi». (rrc) 

Bevacua e Iacucci (PD): Serve chiarezza e preciso cronoprogramma per Ospedale della Sibaritide

Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci, consiglieri regionali del Pd, hanno annunciato un’interrogazione alla giunta regionale per avere elementi di certezza sullo stato dell’arte e sul reale cronoprogramma che possa portare alla definitiva costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide.

«Preoccupa lo stato di avanzamento dei lavori relativo alla realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide – hanno detto – che la cittadinanza aspetta fin dal 2013. Nonostante le ripetute rassicurazioni siamo davanti ad uno stop dei lavori con il cantiere che nei fatti è fermo fin dal novembre 2022».

«Il cantiere inoltre – hanno proseguito i due – continuerà a restare fermo almeno fino all’approvazione della perizia di variante sanitaria e tecnologica e del Piano economico finanziario. Una volta approvato il piano, serviranno almeno sei mesi per stipulare i contratti principali con i fornitori primari ed approvvigionare i materiali principali. Oltre all’aumento dei costi al quale si dovrà fare fronte per l’adeguamento dell’opera non si può dimenticare che dal dopo pandemia, e con la guerra in Ucraina ancora in corso, i tempi per all’approvvigionamento dei materiali si sono quadruplicati facendo ulteriormente lievitare le spese». 

«Il punto di riferimento per la realizzazione dell’opera e cioè l’ingegnere Petrone, originario di Rossano, fin qui è stato garanzia di affidabilità e celerità e siamo certi – hanno detto ancora Bevacqua e Iacucci – che farebbe di tutto per realizzare il nuovo ospedale in tempi record, abbattendo i cinque anni che in media si possono ipotizzare facendo riferimento alle statistiche nazionali per opere similari. Adesso, però, rischiamo anche di perdere l’ingegnere Petrone che starebbe valutando le dimissioni anche a causa dello stop al cantiere».

«Serve insomma fare in fretta e vederci chiaro – continuano i due consiglieri del Pd – anche perché ai tempi già calcolati vanno aggiunti circa sei mesi per i collaudi della struttura e delle apparecchiature sanitarie per il rilascio dell’agibilità da parte dell’Asp. Non si può pensare dunque di impiegare meno di quattro anni da quando avverrà l’approvazione e ad oggi nulla risulta approvato e nemmeno sappiamo quando lo sarà».

«Nel frattempo, però, sono stati depotenziati il “Giannettasio” ed il “Compagna” – hanno osservato – i due presìdi ospedalieri dello spoke di Corigliano Rossano creando ulteriori difficoltà ai cittadini del popoloso comprensorio mettendo a rischio il diritto alla salute. Serve dunque un cronoprogramma chiaro e interventi tampone per affrontare al meglio il periodo che servirà per la realizzazione del nuovo ospedale. Per questo nei prossimi giorni depositeremo apposita interrogazione per avere i chiarimenti necessari dal governo regionale». (rcs)

 

Il Pd Calabria: La programmazione dei fondi si conferma fallimentare

Il Gruppo Pd Calabria ha evidenziato come «la programmazione dei Fondi si conferma fallimentare».

«Nella sua “dettagliata” relazione fatta in consiglio regionale nell’ultima seduta – viene spiegato – l’assessore Minnenna aveva rassicurato tutti negando qualsivoglia criticità in vista del raggiungimento degli obiettivi e nella spesa dei fondi comunitari relativi alla programmazione 2013/2020».

«Avevamo ragione, dunque – continua la nota – quando denunciammo di essere davanti al fallimento in termini di programmazione da parte del dipartimento della Programmazione unitaria – governato oramai da 4 anni dal centrodestra così come il resto della Regione – evidenziando che il loro obiettivo fosse  soltanto quello del mero raggiungimento del risultato finanziario rinunciando ad un concetto che pur alberga nel suo nome e che dovrebbe essere prioritario per una Regione come la nostra, ovvero la programmazione. Il bando di questi giorni, osannato dall’assessore Minenna e dal presidente Occhiuto, rivolto a quegli enti locali dotati di progetti che dovranno essere portati a termine entro dicembre ne è la testimonianza più lampante».

«L’approssimazione e la mancanza di una strategia di sviluppo e crescita sono manifeste – è stato evidenziato dal Pd Calabria – se si volesse davvero venire incontro alle difficoltà dei Comuni, non si varerebbe una misura di così corto respiro. Non è certo questa la maniera di agevolare e supportare interventi strutturali capaci di impattare significativamente sulla vita economica e sociale delle comunità. Durante l’ultima seduta di Consiglio avevamo invitato il governo regionale a cambiare rotta cominciando a coinvolgere le Università e i mondi vitali per la programmazione, avviando un rapporto di collaborazione serio e costruttivo con gli Atenei calabresi».

«La programmazione 2021-2027, invece – conclude la nota – non ha avuto nessuna forma di confronto con gli attori sociali. E adesso assisteremo a una raccolta di progetti fatta in fretta e furia, senza alcun piano organico e senza alcuna ricaduta sui territori. Quel che però si raggiungerà, sarà il consueto obiettivo primario: spendere e spandere per lasciare la Calabria sempre in obiettivo 1. Anche questa volta, il presidente Occhiuto si autoloderà attraverso i social, ma i fatti iniziano ad essere ogni giorno che passa più forti della macchina mediatica sempre in moto e che, ormai, gira a vuoto». (rrc)

Il PD Calabria: Indispensabile discussione in Consiglio regionale del Tavolo Adduce

Il gruppo Pd in Consiglio regionale, ha evidenziato come dal Tavolo Adduce svoltosi a Roma, «contrariamente ai mirabolanti annunci di maggio del Commissario per la Sanità Occhiuto, emergono forti criticità rispetto ai temi che abbiamo sempre sottolineato».

«Ora, queste nostre perplessità, vengono certificate anche al massimo livello istituzionale», ha rilevato il Partito Democratico, ricordando come «il programma operativo, sul quale chiediamo da tempo una discussione in Consiglio Regionale, non è stato approvato ancora una volta perché oggetto di rilievi e approfondimenti da parte dei Ministeri competenti».

«Ugualmente dicasi – hanno proseguito i dem – per la famosa Azienda Zero che, ancor di più, ha alimentato le perplessità del Tavolo Adduce rispetto ad alcuni aspetti normativi. Ben quattro modifiche  ne hanno già cambiato  l’impianto normativo del dicembre 2021, alimentando una confusione sul suo funzionamento. Ma su Azienda Zero ci eravamo espressi anche riguardo alla mancanza di una stima dei costi a medio e lungo termine; non è stata effettuata nessuna analisi dei risparmi e l’elevata quantità dei costi di gestione (ben 700 mila euro all’anno, per i primi tre anni) sottratti per di più all’erogazione dei Lea. Tutte criticità che erano state rilevate anche dalla Corte dei Conti».

«Insomma, ad oggi, i risultati del Commissario ad Acta sul tema sanitario sono ben sotto le aspettative – hanno proseguito – rete emergenza- urgenza al collasso; fenomeno costante dell’emigrazione sanitaria anche negli anni 2021 e 2022; aumento delle liste d’attesa sia per attività ambulatoriali che chirurgiche; difficoltà dei pazienti nell’accedere tempestivamente a diagnosi e cura per le patologie tumorali; ritardi nei pagamenti dei premi Covid, in parte accreditati nel mese di ottobre al lordo dei contributi previdenziali con una notevole riduzione del premio netto; mancata attivazione della stazione appaltante che non ha permesso di effettuare investimenti in campo tecnologico».

«Da tempo – hanno detto ancora i consiglieri del gruppo del Pd – chiediamo al Commissario di venire in Consiglio Regionale  per discutere esclusivamente del sistema sanitario calabrese e del Programma Operativo al fine di capire la sua visione, ma anche per avere la possibilità di permettere alla minoranza di maturare la propria idea. In altre regioni Bandi e Avvisi pubblici hanno permesso di tamponare l’emergenza garantendo risorse economiche e contratti attrattivi per il personale medico e sanitario. L’unica via sono i concorsi a tempo indeterminato, svolti con tempi celeri e corretti. Bisogna ridiscutere anche l’accordo per i medici del 118, che vengono pagati meno di una badante. Il Presidente Occhiuto, invece, ci propone la scorciatoia dei medici cubani (al momento 41) che rischia di fare solo rumore senza produrre soluzioni concrete».

«Il Commissario ha ricevuto, da pochi giorni, una proroga di sei mesi – hanno concluso i consiglieri dem – ma se la eserciterà per come fatto finora difficilmente i risultati potranno essere diversi». (rrc)

PD: Alla Calabria servono risposte urgenti e una maggiore concertazione

«Alla Calabria servono risposte urgenti e una maggiore concertazione». È quanto ha dichiarato il Partito Democratico regionale dopo l’incontro avvenuto con Anci Calabria, guidato da Marcello Manna.

«Ringraziamo la delegazione dell’Anci e il suo presidente Marcello Manna – hanno detto i consiglieri del gruppo dem – per la disponibilità dimostrata e per la condivisione del percorso intrapreso».

Nel corso del dibattito, introdotto dal capogruppo Mimmo Bevacqua, sono intervenuti i consiglieri regionali Alecci, Iacucci e Mammoliti i quali hanno evidenziato le ragioni per le quali il gruppo del Pd ha deciso di promuovere tali iniziative, sottolineando le forzature effettuate in questi mesi dal governo regionale nei rapporti istituzionali tra i vari attori del territorio.

«Riteniamo che oggi in Calabria non si possa più rimanere inerti davanti a fragilità e  debolezze ataviche e ci sia bisogno, invece, di un’impalcatura democratica tale da potere contribuire alla risoluzione delle problematiche  e anche all’idea di governo  con progetti concreti da attivare e mettere in campo». 

Tra i temi affrontati nel corso della riunione: multiutility, Pnrr, sanità e fondi comunitari.

«Abbiamo condiviso metodi e obiettivi finalizzati  a mettere in campo non un’opposizione strumentale, ma un diverso approccio verso  le soluzioni dei problemi che non possono non partire da una concertazione autentica e tale da rendere protagonisti i vari territori». 

«La riunione odierna – hanno concluso i consiglieri dem – segna l’inizio di una serie di interlocuzioni che il gruppo del Pd svilupperà nelle prossime settimane al fine di far comprendere a chi oggi governa la Calabria che non c’è bisogno di un uomo solo al comando, ma di un rispetto dei ruoli che ognuno è chiamato a svolgere». 

Il segretario regionale e senatore Nicola Irto, impegnato a Roma alla direzione nazionale, ha inviato i suoi saluti ai partecipanti ed espresso la piena condivisione del percorso intrapreso. (rcz)

PD Calabria: Grave che il Governo abbia impugnato due leggi regionali

I consiglieri regionali del Partito Democratico hanno definito un fatto grave che «il Governo abbia impugnato due leggi regionali».

«Avevamo ragione quando in Consiglio regionale e nelle Commissioni denunciavamo i rischi che correvamo senza un’analisi approfondita di ciò che si voleva decidere», hanno detto i dem, specificando che «il Consiglio dei ministri conferma che i nostri timori erano fondati».

«Abbiamo provato in tutti i modi – ha spiegato il gruppo del Pd – a fare ragionare il governo regionale, specialmente in occasione dell’approvazione della prima legge, a non affrettare i tempi e consentire a Commissioni e Consiglio gli opportuni approfondimenti. Il centrodestra, invece, senza sentire ragioni ha proseguito dritto per la sua strada con una modalità operativa che, fin dall’inizio della legislatura, mortifica il ruolo della massima Assemblea elettiva calabrese e degli stessi consiglieri regionali».

«Ma, soprattutto – hanno proseguito i consiglieri dem – espone la Regione a figure barbine e rischia di vanificare gli stessi obiettivi che il centrodestra voleva raggiungere attraverso pericolose scorciatoie. Non sono la fretta o il tam tam sui social a determinare la bontà dell’azione di un’Amministrazione, ma la capacità di adottare provvedimenti ponderati ed efficaci, che siano in grado di tutelare realmente gli interessi dei calabresi».

«Speriamo – hanno concluso – che questo schiaffo assestato del governo possa determinare un cambio nell’atteggiamento della giunta e un diverso ruolo del Consiglio per il proseguo della legislatura». (rrc)

A Lamezia l’Agorà del PD sul Programma Operativo Regionale

Domani pomeriggio, a Lamezia Terme, alle 17, al Grand Hotel Lamezia, è in programma l’Agorà democratico sul Programma Operativo Regionale Calabria 2027 – Utilizzare proficuamente le risorse per una Calabria inclusiva, per lo sviluppo sostenibile e per un piano di lavoro, organizzato dal Partito Democratico Calabria.

All’incontro, che sarà moderato da Ugo Floro e introdotto dal consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti, relazionerà il Docente di Economia Politica dell’Unical Damiano Silipo dopo i saluti degli esponenti del Pd lametino Deborah Chirico e Gennarino Masi.

Parteciperanno, tra gli altri, i consiglieri del gruppo dem a palazzo Campanella Domenico Bevacqua, Franco Iacucci e Ernesto Alecci, l’ex candidata alla carica di governatrice Amalia Bruni, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, il segretario regionale della Fai Cisl Michele Sapia, il segretario generale della Cisl Area Vasta Cz-Kr-VV Enzo Scalese e il segretario generale Uil Calabria Santo Biondo.  Le conclusioni, infine, saranno affidate al segretario regionale del Pd Nicola Irto.

«Per una programmazione della spesa europea che possa garantire uno sviluppo alla Calabria – ha dichiarato Raffaele Mammoliti incaricato dal gruppo Pd ad introdurre i lavori in quanto vice presidente della Seconda Commissione – serve una visione strategica condivisa. Adesso bisognerà concentrare l’attenzione sull’utilizzo effettivo delle risorse per determinare concrete ricadute positive sulle condizioni di vita e di lavoro dei calabresi».

«Animeremo – ha concluso il consigliere – un confronto di merito a tutto campo, con gli attori economici, sociali, istituzionali territoriali e regionali al fine di avanzare proposte concrete e coerenti nell’interesse della collettività».

Nicola Irto si dimette da capogruppo del Pd in Consiglio regionale

Nicola Irto si è dimesso da capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale. Gli succede Domenico Bevacqua, eletto all’unanimità dal gruppo consiliare del Pd.

Quella di Irto è stata una decisione già presa al momento della sua elezione a segretario regionale, in quanto vuole occuparsi, a tempo pieno, della riorganizzazione del partito in Calabria.

«C’è la necessità – ha detto il segretario – di un impegno totale sia in segreteria regionale che alla presidenza del gruppo consiliare, per questo mi sono dimesso da quest’ultimo ruolo, affidandolo insieme ai colleghi consiglieri a Domenico Bevacqua che già nella scorsa legislatura aveva guidato il gruppo regionale. La rigenerazione del Partito Democratico della Calabria è l’obiettivo che mi sono dato candidandomi alla segreteria, mi dedicherò con molta attenzione al suo raggiungimento». (rrc)