Il PD presenta proposta di legge per istituire Unioni e Fusioni dei Comuni montani

Il Partito Democratico calabrese ha depositato la proposta di legge “Norme in materia di istituzione delle unioni dei comuni montani e delle fusioni dei comuni montani e disposizioni urgenti per l’attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne”.

La proposta di legge si pone come un importante impegno a sostegno delle aree interne della Calabria in una fase caratterizzata dal crescente abbandono demografico che investe, da molti anni ormai, la gran parte del territorio calabrese e lo spostamento di popolazione verso i centri urbani con la “fuga” dei giovani fuori Regione. In un momento in cui l’indebolimento graduale e progressivo dei servizi, a cominciare da quelli essenziali quali la sanità, l’istruzione ed il trasporto pubblico locale, introducono ulteriori elementi di preoccupazione. 

Per rispondere a queste criticità, la proposta di legge disciplina l’istituzione delle Unioni Montane, prevedendo la possibilità per i Comuni di unirsi per una gestione associata delle funzioni fondamentali, garantendo una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi pubblici e ottimizzando le risorse disponibili.

Il testo normativo introduce, inoltre, un quadro chiaro per il funzionamento delle Unioni, regolando le modalità di governance e la tutela della rappresentanza democratica. Un altro caposaldo dell’iniziativa riguarda la promozione della Fusione tra i Comuni montani, accompagnata da incentivi economici e amministrativi per favorire processi di aggregazione e semplificazione istituzionale.

Parallelamente, la proposta interviene su questioni urgenti legate alla sanità nelle aree interne, prevedendo interventi per l’elisoccorso e lo sviluppo della telemedicina, al fine di garantire un accesso più equo alle cure per i cittadini delle zone montane. Il sostegno finanziario per i comuni aderenti sarà assicurato da risorse regionali e nazionali, senza nuovi oneri a carico del bilancio regionale.

«La proposta di legge – hanno spiegato i consiglieri regionali del Pd – rappresenta un’opportunità concreta per dare nuova linfa ai territori montani della Calabria, favorendo una governance moderna e sostenibile che risponda alle esigenze dei cittadini e iniziando a offrire un concreto segnale di attenzione per le aree interne e montane che sono state completamente abbandonate dal centrodestra». (rrc)

Pd Calabria: Occhiuto pretenda i soldi per assumere medici al 118

«Roberto Occhiuto ha il dovere di pretendere dal governo le risorse necessarie a coprire al più presto i posti vacanti». È quanto ha detto il Partito Democratico Calabria, «considerando la gravissima carenza di medici nell’emergenza/urgenza».

Perciò il commissario governativo alla Sanità calabrese deve «attivarsi subito su questa priorità e di non limitarsi a lamentare che nello specifico settore mancano centinaia di medici e che soltanto pochissimi camici bianchi hanno partecipato agli ultimi concorsi volti a potenziarne gli organici».

«I medici del 118 –  hanno osservato i dem – rischiano la vita in ambulanza ma hanno un trattamento economico umiliante, che non è proporzionato alla qualità e quantità del loro lavoro, causa di grande stress. Finora, il commissario del governo e presidente della Regione Calabria ha messo le mani avanti e difeso l’idea che le ambulanze possano operare senza medico a bordo. L’ambulanza con il solo infermiere è una caratteristica del modello lombardo, ma la Calabria non è la Lombardia, che tra l’altro non è sottoposta a Piano di rientro dal disavanzo sanitario».

«La tragica scomparsa di Serafino Congi – conclude la nota del Pd calabrese – deve indurre il commissario alla Sanità a un atto di coscienza, di coraggio e di verità: chieda fondi a Palazzo Chigi e imponga ai vertici delle Asp una più attenta organizzazione dei servizi dell’emergenza-urgenza». (rcz)

Centrale del Mercure, il PD: Questione fiducia ennesimo atto di arroganza

«Davanti all’ennesimo atto di arroganza da parte del governatore Occhiuto e della sua maggioranza», il gruppo del Partito Democratico ha abbandonato l’Aula in cui era in corso il Consiglio regionale, «ritenendo inaccettabile la decisione di non richiamare in Consiglio il testo di legge per l’abrogazione dell’emendamento che blocca la centrale del Mercure».

«Non esistono numeri previsti dal regolamento per richiamare provvedimenti in Aula, – si legge in una nota – ma esiste il rispetto verso i sindaci e i rappresentanti delle Comunità interessate che hanno manifestato davanti a palazzo Campanella per difendere l’impianto, i posti di lavoro e il futuro del territorio».

Il consigliere Giovanni Muraca ha richiamato nel suo intervento quanto si era deciso in Commissione, dopo una riunione di nove ore e cioè di rimandare la discussione in Consiglio sulle diverse proposte di legge presentate sulla centrale. «Il centrodestra, però – si legge – si è opposto. Obbedendo agli ordini di scuderia di Occhiuto che avrebbe posto la fiducia nel caso in cui il testo di legge fosse stato richiamato».

«Un ambientalismo a corrente alternata – ha spiegato Muraca – considerando le posizioni del centrodestra sul rigassificatore di Gioia Tauro». 

«Apprezzo la chiarezza della sua posizione – ha spiegato Mimmo Bevacqua in Aula rivolgendosi a Occhiuto –, ma non certo il suo modo di intendere il rapporto con i consiglieri e con le Commissioni. Con le sue affermazioni sta di fatto ammettendo di non tenere in nessuna considerazione il lavoro svolto dai consiglieri, anche di maggioranza, e delle Commissioni, confermando di ritenere il Consiglio regionale il passacarte della sua giunta. Del resto, lo ha già ampiamente dimostrato con il numero di leggi omnibus fatte arrivare in Aula durante questa legislatura».

«Lei – ha proseguito il capogruppo dem – sta ignorando le decisioni assunte in Commissione, le stesse regole stabilite dal governo nazionale nel 2014 e l’immediata impugnativa che arriverà sulla legge, perché la Regione sta legiferando su una materia che non è di sua competenza».

«E lo sta facendo – ha concluso – con un’arroganza inaccettabile, calpestando la democrazia e ricattando i suoi consiglieri con la questione di fiducia, costringendoci ad abbandonare i lavori del Consiglio». (rrc)

 

Muraca (PD): La destra si interroga su costo dei ricorsi su ponte ma dimentica i tagli a Calabria

Il consigliere regionale del PD, Giovanni Muraca, ha detto di trovare «stucchevoli e fuori luogo le affermazioni di esponenti del centrodestra calabrese che si affannano ad inveire contro il ricorso avanzato dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria sulla procedura di Via per il Ponte sullo Stretto».

«Quel ricorso è non solo legittimo – ha aggiunto – come è prerogativa di ogni ente pubblico che intenda verificare la correttezza di un procedimento amministrativo pubblico, a garanzia del diritto di ogni cittadino, ma anche opportuno, considerando anche le recenti risultate del Tar del Lazio che ha considerato le osservazioni presentate in attesa di entrare nel merito di una valutazione che non tiene conto di ben 60 prescrizioni».

«Sarebbe interesse di tutti – ha proseguito – approfondire e comprendere la ratio che abbia spinto la Commissione Via a procedere così speditamente senza tener conto delle prescrizioni. Risulta oggettivamente miope pensare di procedere su un progetto cosi impattante come quello del Ponte Sullo Stretto bypassando completamente il dialogo con le istituzioni e con le comunità territoriali, così come trovo assurdo che la procedura di Via sia stata emessa senza tener conto delle numerose prescrizioni tecniche formulate».

«Ed è quello che vogliono chiarire anche i giudici amministrativi – ha sottolineato – stando alle notizie riportate su tutta la stampa nazionale. Ai dubbi sollevati dal Consigliere forzista Talerico, che addirittura si pone interrogativi sulla provenienza territoriale dei professionisti individuati per l’estensione del ricorso, dobbiamo forse ricordare gli enormi affidamenti estesi dalle Asp calabresi nei confronti di remuneratissimi consulenti che nella migliore delle ipotesi la Calabria l’hanno vista, forse, soltanto in cartolina?».

«Tanto basta – ha sostenuto l’esponente del Pd – per definire quantomeno fuori luogo gli slanci in avanti degli esponenti destra calabrese. Sarebbe, comunque, utile se identico piglio da ragionieri lo usassero quando i soldi dei cittadini rischiano di perdersi fra i rivoli dei provvedimenti che la Regione intraprende nel colabrodo della sanità calabrese, ad esempio, o nello scempio delle risorse sottratte dal governo al diritto allo studio, o ai trasferimenti per i servizi ai Comuni, o nello storico scippo al Sud dell’autonomia differenziata». (rrc)

Bevacqua (PD): Non inseriti nell’odg AV e legge su Centrale del Mercure

Il capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua, ha denunciato, al termine della Conferenza dei Capigruppo, l’arroganza della maggioranza di governo che continua a non rispettare regole e prassi e a calpestare il ruolo dei consiglieri regionali.

«In particolare – ha spiegato Bevacqua – la maggioranza non ha preso atto di una richiesta formale, avanzata da otto consiglieri di minoranza e depositata lo scorso tre gennaio, in merito all’inserimento del tema dell’alta velocità all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale».

«È davvero grave – ha sottolineato – che davanti a una richiesta avanzata da oltre un quinto dei consiglieri regionali, il centrodestra, adducendo motivazioni futili, eviti la discussione su un tema fondamentale per lo sviluppo socioeconomico della Calabria. Né può essere sufficiente la promessa di inserirla al prossimo Consiglio. Le minoranze vanno rispettate e garantite, non se il centrodestra lo consente, ma dando loro spazio e doverosa legittimazione politica».

«Pare, inoltre, chiara e marcata – ha evidenziato – la debolezza di questa maggioranza se si guarda la bozza consegnata nella precedente Conferenza dei capigruppo oggi stravolta non inserendo all’odg due temi già più volte rinviati e relativi alla nascita delle due nuove società nel settore dell’energia e del digitale».

«Non solo. Il centrodestra – ha continuato Bevacqua – ha eliminato dall’ordine del giorno anche la proposta di legge inerente l’istituzione del consigliere supplente e il numero degli assessori esterni. E non certo perché la maggioranza si è convinta che la proposta non serva ai calabresi o per evitare un aumento di spesa, ma solo per uno stato di tensione interno ai partiti che ha avuto sfogo anche per quel che riguarda la centrale del Mercure. Dopo il pastrocchio avvenuto in Commissione, adesso la maggioranza ha deciso di aspettare che il governo formalizzi l’impugnativa sull’emendamento Laghi per poi eventualmente decidere il da farsi».

«Personalmente – ha aggiunto – ho palesato il timore che ciò possa essere soltanto un espediente del governo regionale per lasciare che il giudizio della Corte Costituzionale decida nel merito la vicenda. E ho ricordato, invece, tanti casi in cui il governo regionale attraverso le note leggi omnibus si adoperava per modificare, integrare o cancellare immediatamente pezzi di normative in odore di probabili impugnative da parte del governo nazionale, proprio per evitare un giudizio davanti alla Corte Costituzionale».

«Nessuno, pertanto, pensi di potere giocare a prendere tempo per arrivare alla scadenza dei termini e bloccare per vie traverse un impianto ritenuto strategico dalle Comunità interessate sia dal punto di vista occupazionale che di progresso futuro. Né creda Occhiuto di poter proseguire con questo atteggiamento di ambiguità verso i calabresi – ha concluso il capogruppo del Pd – i fatti stanno emergendo in maniera prepotente e noi continueremo a vigilare e denunciare nell’esclusivo interesse della nostra regione» (rrc)

 

Pd Calabria: Con continui tagli si compromette il diritto allo studio

Per il Partito Democratico della Calabria il dimensionamento scolastico approvato dalla Regione in ossequio a criteri da “taglio lineare” scelti dal governo nazionale per far quadrare i conti, «rischia invece di tradursi in un pesante taglio ai diritti fondamentali, colpendo duramente studenti, famiglie e lavoratori del settore scolastico».

«In una regione già segnata da forti disparità e carenze infrastrutturali – hanno spiegato i dem – una simile scelta avrebbe conseguenze devastanti per il diritto allo studio, soprattutto nelle aree interne, che già scontano un isolamento cronico e una carenza di servizi essenziali».

«La scuola è un presidio fondamentale – si legge nella nota stampa – per la crescita culturale, sociale ed economica della Calabria. Smantellare istituti scolastici o accorparli indiscriminatamente non solo indebolisce il tessuto educativo, ma aggrava la desertificazione demografica e sociale di intere Comunità».

«Registriamo anche in questo caso –hanno proseguito i consiglieri del Pd – una supina accettazione da parte del presidente Occhiuto e della sua giunta che continuano a subire tagli e penalizzazioni operate dal governo nazionale, mentre sarebbe opportuno battersi per modificare criteri penalizzanti soprattutto per il Mezzogiorno e la Calabria in particolare».

«Come Partito Democratico – hanno concluso i dem – continueremo a batterci affinché il diritto allo studio sia garantito a tutti, senza discriminazioni territoriali, e affinché le nostre aree interne siano messe al centro di una politica di sviluppo reale e inclusiva. Passaggio indispensabile per mettere un freno alla continua emigrazione dei giovani e a uno spopolamento che rischia davvero di spazzare via ogni speranza di futuro».

Manovra finanziaria, Bevacqua (PD): La Regione non può essere un bancomat

Per il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Bevacqua, «quello approvato in aula  è un bilancio che si presenta come un atto burocratico e non come uno strumento politico e decisionale in grado di rispondere alle reali esigenze dei calabresi».

Bevacqua ha evidenziato nel suo intervento come il ruolo dalla Regione «dovrebbe essere quello di stimolare investimenti e sviluppo, non di utilizzare Fincalabra o altri Enti regionali come fossero un bancomat come nel caso della Sacal alla quale oggi voi destinate 75 milioni per l’aumento di capitale».

«Risorse che, peraltro – ha aggiunto – sono comparse con un emendamento dell’ultimo minuto. Strano, inoltre, che un atto di gestione venga portato all’attenzione del Consiglio. Serve forse per tutelarsi da eventuali responsabilità? In ogni caso sarebbe opportuno capire da dove arrivano queste risorse. Si tratta di una magia o forse erano nascoste? Sarebbe stato meglio investirle in infrastrutture strategiche, come le metropolitane leggere, per migliorare la rete dei trasporti e avvicinare i territori».

«Non serve a nulla dare l’immagine di una Calabria che aumenta i voli – ha evidenziato il dem – quando compagnie come Ryanair, in assenza di risorse sufficienti, potrebbero decidere di lasciare il territorio, come è già accaduto altrove. Dobbiamo chiederci: questi investimenti cambiano davvero le condizioni sociali ed economiche dei calabresi? Migliorano la qualità della vita? Purtroppo, tutti gli indicatori confermano che le province calabresi continuano a collocarsi agli ultimi posti in Italia e in Europa».

Bevacqua ha, poi, puntato il dito contro la gestione dei fondi comunitari: «La Regione ha commesso troppi errori, incapace di utilizzare efficacemente queste risorse per trasformare la realtà sociale della Calabria. Servono scelte concrete e un approccio realistico: non si può continuare a dipingere un’immagine distorta di una Calabria che non esiste. È tempo di scendere con i piedi per terra e affrontare i problemi reali dei calabresi».

Infine, Bevacqua ha denunciato la contraddizione emersa nel Documento di economia e finanza regionale: «Il Def approvato dalla maggioranza mette nero su bianco che l’autonomia differenziata rischia di mettere in pericolo l’unità del Paese. Questo significa che chi ha votato a favore del documento dovrebbe coerentemente sostenere il referendum abrogativo contro la riforma».

«Se ne rendono conto i consiglieri di centrodestra o votano senza neanche leggere i documenti?», ha chiesto, concludendo. (rcz)

Il PD Calabria: No al Defr e alla figura del consigliere supplente

È un voto contrario quello che il Partito Democratico della Calabria ha espresso al Documento di economia e finanza regionale (Defr) e alla proposta di legge della maggioranza di centrodestra per l’introduzione della figura del consigliere regionale “supplente”.

Una posizione espressa nel corso della conferenza stampa svoltasi a Lamezia, moderata dal capogruppo Mimmo Bevacqua alla presenza dei consiglieri regionali Amalia Bruni, Raffaele Mammoliti, Ernesto Alecci, Franco Iacucci e Giovanni Muraca.

Il capogruppo Bevacqua ha motivato il voto contrario al Defr sottolineando l’assenza di una visione strategica e la mancata capacità del centrodestra di affrontare le criticità della Calabria.

«Dopo tre anni di governo regionale non c’è alcun miracolo – ha detto – come annunciato dal presidente Occhiuto. Nel Defr, che rimane un libro dei sogni, emergono solo criticità e dati che confermano l’incapacità di questo governo di dare risposte concrete ai calabresi».

Raffaele Mammoliti ha evidenziato, invece, i dati preoccupanti del bilancio regionale, già peggiorati dai tagli previsti nella legge di bilancio nazionale del governo Meloni, che sottrarranno ulteriori 53 milioni di euro alla Calabria.

«La spesa libera è scesa dal 13% al 10% – ha illustrato – e si registra una discrasia nei dati sull’occupazione tra il bilancio sociale dell’Inps regionale e quelli riportati nel Defr: una differenza di 20.000 unità che necessita di approfondimenti urgenti».

Giovanni Muraca ha ribadito la gravità della situazione economica regionale, sottolineando come i dati già negativi siano ulteriormente peggiorati in seguito alle politiche economiche nazionali e alla mancanza di interventi strutturali da parte della giunta regionale.

Amalia Bruni ha concentrato il suo intervento sul disastro della sanità calabrese, denunciando il fallimento del modello AziendaZero.

«Doveva rappresentare un punto di svolta – ha detto – ma si è rivelata un’ulteriore complicazione per un settore già in crisi, senza alcuna soluzione concreta per migliorare i servizi sanitari».

Ernesto Alecci, infine, ha invece criticato la gestione “di facciata” del centrodestra, accusando il governo regionale di privilegiare gli annunci e le campagne mediatiche rispetto alle azioni concrete.

«Il settore turistico è un esempio lampante – ha detto –: si parla di voli speciali e Capodanni straordinari, ma mancano trasporti efficienti e strutture ricettive adeguate per accogliere i visitatori».

Il gruppo del Pd ha anche espresso un deciso no all’introduzione della figura del consigliere regionale “supplente”.

«È un tentativo di riequilibrare i rapporti interni alla maggioranza di centrodestra, non certo una risposta alle necessità dei cittadini calabresi – ha dichiarato Bevacqua –. Noi riteniamo prioritario proporre una riforma seria, come l’introduzione del voto disgiunto, che consenta ai calabresi di scegliere liberamente sia il presidente della Giunta sia i consiglieri regionali».

Il consigliere Franco Iacucci ha criticato fortemente la modifica voluta dal centrodestra spiegando con chiarezze che è una falsità quella di una riforma a costo zero: «Il numero dei consiglieri supplenti salirà diminuendo quello degli assessori esterni ed è chiaro che l’invarianza finanziaria è l’ennesima bugia del centrodestra al governo». (rcz)

Muraca (PD) chiede accesso agli atti su convenzione Asp RC-Università delle Marche

Il consigliere regionale del PD, Giovanni Muraca, ha presentato una formale richiesta di accesso agli atti all’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria per ottenere totale chiarezza sulla procedura che ha portato alla stipula dell’accordo con l’Università Politecnica delle Marche.

Contemporaneamente all’accesso agli atti, Muraca provvederà a presentare un’interrogazione all’Ufficio del Commissario per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria, al fine di verificare la regolarità della deliberazione dell’Asp reggina.

«L’accordo – ha spiegato – deliberato nel luglio 2023 dalla direttrice generale Lucia Di Furia, prevede la collaborazione dell’ateneo marchigiano per supportare il Comitato valutazione sinistri dell’Asp reggina tramite consulenze di medicina legale, con un costo complessivo di 100.000 euro distribuito su tre anni».

«Tuttavia – ha proseguito Muraca – restano molteplici interrogativi che necessitano di risposte chiare e tempestive. Come mai sono stati bypassati i medici legali già presenti all’interno dell’Asp di Reggio Calabria e quelli dell’Università di Catanzaro, una struttura di eccellenza che annovera figure altamente qualificate nel settore? È davvero possibile che in tutta la Calabria e nell’intero Mezzogiorno non esistessero professionalità adeguate a soddisfare le esigenze del Comitato valutazione sinistri?».

«Inoltre – ha aggiunto Muraca, rafforzando i dubbi già espressi dal Pd Calabria – appare singolare che la scelta sia ricaduta proprio sull’Università Politecnica delle Marche, l’ateneo presso cui la Dg Di Furia ha conseguito la laurea e che si trova nella regione in cui risiede. Questo fatto pone più che ragionevoli dubbi sul piano dell’opportunità e dell’assenza di conflitti di interesse».

«Va, poi – ha proseguito – tenuto in considerazione che non sono state fornite motivazioni ufficiali e oggettive per giustificare una decisione che ha comportato il ricorso a consulenze da un ateneo distante quasi 900 chilometri da Reggio Calabria».

«“È doveroso –  ha concluso Muraca – che la struttura commissariale per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario chiarisca se fosse a conoscenza e se ritiene corretta la procedura seguita dall’Asp d Reggio. È indispensabile fare luce su tutti gli aspetti di questa vicenda, a tutela della trasparenza e della credibilità delle istituzioni sanitarie calabresi. Non possiamo accettare che decisioni così importanti siano prese senza una chiara e documentata giustificazione, soprattutto quando riguardano la gestione di risorse pubbliche e la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini».

Emodinamica a Polistena, Muraca (PD) chiede chiarezza su scelte dell’Asp di RC

Il consigliere regionale del Pd, Giovanni Muraca, ha depositato una interrogazione al Presidente della Giunta regionale e Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, per fare luce sulla vicenda legata all’istituzione del servizio di Emodinamica presso l’Ospedale di Polistena.

«Con questa interrogazione – ha spiegato – ho chiesto di chiarire quali iniziative intenda intraprendere la Regione per garantire il rispetto degli atti ufficiali e assicurare l’istituzione del servizio di Emodinamica presso l’Ospedale di Polistena. Inoltre, ho richiesto spiegazioni sui criteri che hanno portato a privilegiare unicamente il progetto di Locri, trascurando così le esigenze di Polistena».

«Nonostante gli impegni assunti con l’atto aziendale unico del 2017 e successivamente ribaditi con altre deliberazioni, l’Asp di Reggio Calabria – ha spiegato Muraca – sembra aver inspiegabilmente accantonato il progetto per Polistena, nonostante la struttura sia già dotata delle autorizzazioni necessarie e di un eliporto operativo. Parallelamente, è stato approvato il progetto di fattibilità economica per la realizzazione di una sala di angiografia presso l’Ospedale di Locri, con un investimento di 1,1 milioni di euro».

«Pur riconoscendo l’importanza di questo investimento per la sanità della Locride –  ha proseguito Muraca – desta preoccupazione il fatto che il progetto per Polistena, che risulta già pianificato e pronto per essere realizzato, venga trascurato. Tale decisione solleva dubbi sulla gestione strategica della sanità provinciale, che appare poco chiara e incoerente rispetto agli atti ufficiali».

«La salute dei cittadini – ha concluso – non può essere subordinata a scelte arbitrarie o prive di trasparenza. La necessità che l’Asp di Reggio Calabria risponda alle istanze dei cittadini e adotti una gestione sanitaria equilibrata, rispettando le reali priorità del territorio». (rrc)