IL PROBLEMA MOBILITÀ FRENA LO SVILUPPO
IN CALABRIA TRASPORTI DA RIQUALIFICARE

Quanto pesa nel mancato sviluppo regionale l’inadeguatezza dei trasporti per gli studenti e i pendolari? La mobilità è uno dei principali problemi che il Recovery Fund dovrebbe aiutare a risolvere, soprattutto nella logica di investimenti infrastrutturali che non si esauriscano soltanto con le grandi opere, ma affrontino il disagio per i viaggiatori reso ancora più evidente dalla pandemia. Serve pensare a interventi strutturali, ma anche a precise politiche di agevolazioni che vengano incontro alle esigenze della popolazione più giovane e più colpita dalla crisi provocata dal coronavirus. In altre parole, la politica regionale non può ignorare la scarsa funzionalità dei collegamenti tra le città e i comuni della provincia e, ancora peggio, tra gli stessi capoluoghi della regione, con difficoltà che da anni aspettano di trovare soluzioni definitive.

La sezione giovani del movimento politico Italia del Meridione ha elaborato un documento è una buona base di partenza per un confronto dialettico tra le nuove generazioni e l’Istituzione regionale. «I trasporti – si legge in una nota di IDM Giovani – sono di fondamentale importanza per la prosperità di un territorio, per la vita e lo sviluppo di ogni comunità; la circolazione di merci, persone e qualsiasi attività che noi svolgiamo di fatto richiede l’utilizzo di sistemi di trasporto adeguati ed efficienti. Al giorno d’oggi però nonostante i numerosi progressi tecnologici, i trasporti stradali e ferroviari non risultano essere sempre adeguati allo svolgimento di questi bisogni, soprattutto in Calabria.

«Come movimento politico riceviamo diverse segnalazioni in merito ai disagi e sempre più marcati soprattutto in quelle situazioni al limite del paradossale. Basti pensare al continuo rincaro dei ticket e abbonamenti da parte delle Agenzie di trasporto che hanno aumentato i prezzi anche durante la pandemia. Tale strategia oltre a rivelarsi fallimentare, ha penalizzato da un punto di vista economico gli utenti, lavoratori e studenti, costretti a spostarsi attraverso mezzi di trasporto pubblico con ulteriori disagi sia a causa della capienza limitata (per il distanziamento all’interno del mezzo), sia per la scarsa igiene, pulizia e sanificazione degli stessi. Viaggiare in sicurezza oggi più che mai dovrebbe essere garantito sia in termini di qualità del servizio sia delle infrastrutture.

«Le criticità principali che affliggono il sistema calabrese dei trasporti sono ben note: la mancanza di integrazione intermodale); l’incertezza nei tempi di realizzazione delle opere. Individuare quei crono-programmi che giacciono inermi da anni al fine di attingere al Recovery fund diventa allora fondamentale. Queste questioni portano immediatamente ad un’analisi, anche sommaria, delle principali infrastrutture presenti sul territorio regionale che partendo dal porto di Porto di Gioia Tauro passa attraverso l’assenza di intermodalità penalizzata dall’obsolescenza delle infrastrutture ferroviarie e stradali e arriva al trasporto aereo. Queste infrastrutture sono ad oggi debolmente integrate tra loro e sono caratterizzate da una bassa qualità funzionale, quindi hanno un modesto impatto sullo sviluppo economico regionale ed oltre a non rispettare i parametri di efficienza ed efficacia si aggiunge la mancata attuazione dei piani concernenti la mobilità sostenibile.

«Al fine di adeguarsi al mercato per fornire servizi di buona qualità a basso impatto ambientale è necessario un ammodernamento degli stessi e spesso le Agenzie si vedono negati prestiti o leasing. Dunque il quadro che si delinea in merito ai trasporti non è certamente confortante, in quanto le problematiche sono diverse e necessitano di risposte rapide e certe. E se si pensa che basti solo elencare le soluzioni per far sì che le reti ferroviarie, stradali, aeree e portuali funzionino correttamente, sarebbe come non vedere il vero male che affligge questa terra. Ci siamo posti la domanda di quanti milioni di euro sono arrivati per la riqualificazione dei nostri trasporti? Sicuramente pochi, perché il Sud ha da sempre accolto le briciole dai fondi destinati all’Italia. Allora parlare delle grandi opere da realizzare in Calabria ha senso se i nostri rappresentanti hanno da tempo smesso di partecipare ai tavoli per discutere “dei” e “su” i grandi temi? Di certo non è la sola meritocrazia che deve prevalere, bensì quegli uomini e donne visionari in grado di rendere la Calabria, coinvolgendo tutte le provincie e comuni che la compongono, per un modello che rispecchi la green economy e quindi lo sviluppo sostenibile.

«Visione significa guardare alla realizzazione anche delle grandi opere, funzionali anche alle altre. La questione del Ponte sullo Stretto è emblematica ma quanto mai necessaria per allo sviluppo economico del Sud, una concreta opportunità per far decollare finalmente l’economia meridionale e per accorciare le distanze fisiche ed economiche che separano la Sicilia dal resto dell’Italia e dove la Calabria gioca un ruolo cardine. Il grande problema della valorizzazione ottimale dei territori meridionali deve diventare il nodo centrale sia dell’Italia sia dell’Unione Europea.

«Viviamo in un mondo interconnesso, un luogo in cui muoversi in maniera agile e veloce significa crescere ed assumere una posizione di centralità. La Calabria è, quindi, chiamata a trovare delle soluzioni per uscire da questa condizione che la rende periferica e poco appetibile dal punto di vista del turismo, nonostante le enormi potenzialità che possiede ma anche come investimenti privati. Ci troviamo di fronte alla sfida cruciale, bisogna assumersi la responsabilità di essere cittadini partecipi della crescita delle proprie realtà, parte attiva di un cambio di rotta che deve vedere soprattutto noi giovani al centro delle decisioni soprattutto politiche, e laddove esse mancano diventare noi stessi interlocutori delle istanze da portare avanti. Non è più il tempo delle attese ma della realizzazione attraverso le opportunità che vengono dai fondi europei e che oggi più che mai si presentano con il Recovery fund che ha alla base proprio l’abbattimento di ogni divario, nord – sud in primis. Investire sui nostri territori, sulla nostra terra, significa investire sul nostro futuro che ha sempre più bisogno di ponti e di autostrade per potersi collegare al resto del mondo». (ed)

 

Irto (PD): La mobilità per i calabresi è un’odissea, Regione faccia qualcosa

Il consigliere regionale del Partito DemocraticoNicola Irto, ha sottolineato che «chi si sposta, quotidianamente, tra il Tirreno e lo Jonio, e deve farlo con i mezzi pubblici, è costretto a vivere una vera e propria odissea», e chiede alla Regione Calabria, guidata dal presidente f.f. Nino Spirlì di affrontare «l’annosa questione con Trenitalia, dandosi finalmente da fare. Serve un’offerta razionale di mobilità, in grado di assicurare una connettività efficiente e collegamenti intermodali intelligenti».

Irto, infatti, ha spiegato delle enormi difficoltà incontrate dai pendolari che si spostano lungo le due direttrici,  evidenziando «situazioni paradossali e inaccettabili per un Paese civile, come le sei ore che in alcuni casi sono necessarie per spostarsi da Crotone a Lamezia Terme».

«La politica calabrese – ha detto ancora Irto – deve smettere di litigare e continuare a rimbalzare le responsabilità da una parte all’altra. La Giunta regionale, che ha la competenza in materia, esca dalla quarantena e affronti l’annosa questione con Trenitalia, dandosi finalmente da fare. Serve un’offerta razionale di mobilità, in grado di assicurare una connettività efficiente e collegamenti intermodali intelligenti. È assurdo, ad esempio, che il personale regionale che deve raggiungere la cittadella di Germaneto debba muoversi nella stragrande maggioranza dei casi con mezzi propri. Non esiste, infatti, un servizio in grado di assicurare spostamenti a orari accettabili dalle più importanti città, tra cui la Città metropolitana  di Reggio, fino alla sede della Regione».

«Le risorse finanziarie non mancano – ha proseguito il consigliere regionale – ma, nell’ultimo anno, sotto questo punto di vista, non è stato fatto nulla e le eredità del passato non possono essere sempre il solito comodo alibi».

«La Calabria – ha concluso Irto – ha bisogno di guardare avanti, a cominciare dai trasporti, perché se non usciamo dall’isolamento nessuno sviluppo sarà possibile. Invece di sperperare denaro pubblico in campagne pubblicitarie che si sono trasformate in autentici boomerang per l’immagine stessa della nostra terra, la Giunta regionale incentivi in maniera strutturale il ricorso allo smart working e, per quanti sono costretti a muoversi, metta a disposizione mezzi ferroviari e su gomma che non costringano i malcapitati passeggeri a veri e propri viaggi della speranza».

Si ritorna al lavoro: più sicurezza e più corse
I treni dei pendolari sanificati giornalmente

Ritorno al lavoro per molte categorie rimaste bloccate dal lockdown. Si torna a viaggiare da pendolari, ma alla luce delle nuove norme di sicurezza. L’assessore regionale ai Trasporti, Domenica Catalfamo, annuncia che sono state incrementate le corse regionali dei treni per soddisfare le richieste dei pendolari che dalla settimana prossima riprenderanno a spostarsi per lavoro: «nello specifico – ha spiegato l’assessore – saranno 12 i treni in circolazione in più nella fascia pendolare mattutina e del primo pomeriggio, distribuiti sulle principali linee della Calabria, con un incremento di collegamenti sulle due direttrici tirrenica e ionica che porta l’offerta complessiva a 83 corse al giorno, pari al 43% dell’offerta standard».

Tutte le informazioni ed il nuovo orario dettagliato sono consultabili sulla sezione dedicata del portale regionale nonché sui sistemi di vendita (App e sito web) oltre che nella sezione Infomobilità del sito web: trenitalia.com:https://www.trenitalia.com/it/informazioni/Infomobilita/notizie-infomobilita.html

L’Assessore  ha rilevato come le modalità di erogazione del servizio da parte di Trenitalia siano in linea con l’applicazione sui treni delle misure di sicurezza previste dal DPCM del 26 aprile, anche attraverso l’informazione ai viaggiatori sulle norme comportamentali da adottare. In particolare, tutte le carrozze sono sottoposte ad operazioni di sanificazione e igienizzazione giornaliere con le modalità indicate dal Ministero della Salute.Risultano introdotti ulteriori servizi di igiene e pulizia a bordo treno durante il viaggio e sono stati installati dispenser di gel disinfettante per mani su tutti i convogli.

Inoltre, al fine di garantire il distanziamento sociale, si sta completando l’allestimento di tutta la flotta con marker sui sedili da non occupare, segnaletica sulle porte per agevolare la salita e la discesa dei viaggiatori ed indicazioni a terra per specificare la distanza da tenere in fase di discesa e per l’individuazione dell’uscita più vicina.

L’assessore Catalfamo, nel concludere, ricorda di rispettare le prescrizioni di sicurezza adottando un comportamento responsabile durante l’utilizzo dei mezzi pubblici, indossando sempre la mascherina protettiva, rispettando la distanza di sicurezza indicata dalle autorità sanitarie, le indicazioni e le informazioni presenti a bordo dei treni e nelle stazioni, collaborando con il personale a bordo treno ed utilizzando percorsi e porte di ingresso e uscita dai treni come indicato dai pannelli informativi.

«L’utilizzo del mezzo pubblico – ha concluso l’assessore Catalfamo – rappresenta certamente uno dei primi segnali di ripresa ed ai passeggeri deve essere garantito oltre che il massimo standard di sicurezza anche un livello di sevizio adeguato ed in linea con le altre aree del Paese». (rcz)