PLATÌ (RC) – La città dice no alla mafia ricordando Falcone e Borsellino

Nella Sala Consiliare del Comune di Platì si è svolto un incontro commemorativo per ricordare le stragi di Capaci e Via D’Amelio, su proposta del Map e dell’Amministrazione comunale, per affermare il ricordo di illustri esempi che hanno dato la vita per assicurare la legalità.

Nel corso della cerimonia, svoltasi alla presenza dei Sindaci di San Luca, Africo, Samo e Bruzzano, delle autorità religiosi e militari, con la straordinaria partecipazione dell’on. Giuseppe Gelardi, Presidente Commissione Regionale Antimafia che, dopo i saluti alle istituzioni presenti, ha ricordato le vittime a cominciare dal giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, come anche il giudice Paolo Borsellino e i suoi agenti della scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi, prima donna della Polizia di Stato uccisa in servizio e Antonio l’unico agente che si salvò.

Nelle sue dichiarazioni il Presidente Giuseppe Gelardi ha affermato che «Essi sono stati fermi in un periodo particolarmente critico che si registrò nel ’92, tanto che sono immolati nel rispetto del dovere e rappresentano per questo uno spartiacque nella lotta alla criminalità organizzata».

«Ricordiamo che se lo Stato ha reagito come mai in precedenza – ha proseguito – è stato grazie a un nuovo protagonismo dei cittadini, che hanno voluto opporsi alle logiche mafiose e scegliere un altro destino. Fu, infatti, in tempi brevissimi che venne data concretezza a progetti che da tempo erano nei cassetti della politica, come ad esempio l’introduzione del comma secondo dell’articolo 41 bis. La risposta della politica è essenziale oggi come allora, il miglior modo per onorare la memoria e l’esempio di chi è morto per una società più giusta ed equa è quello di recuperare lo spirito di quei drammatici giorni e, mettendo al bando divisioni ed interessi settari, lavori tutti assieme per affrontare al meglio le sfide che abbiamo davanti.” Borsellino diceva: “…non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”.».

«In questo entrambi, Falcone e Borsellino, hanno servito con onore fino all’ultimo respiro il loro compito insegnandoci che bisogna continuare a lottare per un domani migliore», ha concluso. 

Paolo Ferrara, Presidente del Consiglio Comunale ha ricordato che «sin dal suo insediamento l’intera amministrazione Sergi si è posta come principale obiettivo il contrasto verso qualsivoglia forma di malaffare attraverso la realizzazione di attività sociali e culturali atte ad opporsi al compromesso morale, all’indifferenza, alla contiguità e alla complicità. In sinergia con il Presidente regionale della Commissione Antimafia on. Giuseppe Gelardi, abbiamo organizzato una celebrazione per ricordare il trentesimo anniversario dell’assassinio del giudice Paolo Borsellino che – all’interno dell’aula consiliare platiese – ha dato voce a molti amministratori presenti e uniti dalla volontà di azioni sinergiche di riscatto dai pregiudizi che spesso le comunità locali subiscono».

«La celebrazione – ha concluso – si è conclusa con la deposizione di una corona davanti al monumento ai caduti, gesto significativo del pragmatismo sociale per la vita e il cambiamento, nel ricordo di persone esemplari per valori e integrità morale».

Nel suo intervento di saluto il Sindaco di Platì Rosario Sergi ha ringraziato per la sua presenza significativa l’on. Giuseppe Gelardi e tutte le Autorità presenti. Insieme si sono recati a compiere un rito celebrativo che dalla sede del comune li ha portati davanti alla Stazione dei Carabinieri dove hanno deposto la corona d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti. (rrc)

L’OPINIONE / Cosimo Sframeli: A Platì per ora regna la nebbia

di COSIMO SFRAMELIGli italiani vogliono verità che, fuori ogni dubbio, è una nobile pretesa. Ma viene in mente, come ricordava un mio direttore spirituale, che “uno solo la possedeva e finì in croce”. 

A Platì, in Aspromonte, si prova la stessa emozione che colpisce chi visita per la prima volta un borgo incantato, che conserva ancora misteri immersi nel paesaggio circostante. 

Ricordo a me stesso che la coscienza di un popolo si forma nel tempo attraverso gli aspetti più nobili del suo passato, cogliendone lo spirito,  gli ideali e l’esempio dei migliori. 

Convocato d’urgenza il “Consiglio Comunale Aperto” dal sindaco di Platì e dal Presidente del Consiglio comunale a seguito del danneggiamento a mezzo di liquido infiammabile del portone d’ingresso della Casa municipale. Una spregevole azione aggressiva di oscura matrice. 

A sostegno dei Consiglieri comunali sotto attacco, a Platì giungono il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il Prefetto della Provincia di Reggio Calabria, il Presidente della Giunta della Regione Calabria, il Questore di Reggio Calabria, i Comandanti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Vescovo di Locri-Gerace, rappresentanti istituzionali dello Stato. La  gente di Platì, per ragionevoli particolari motivi, non partecipa. Per l’occasione, si producono motivati documenti in cui si evidenziano argomentazioni e legittime posizioni che conducono a riflessioni.     

Un tempo, Guareschi spiegò a un intervistatore: «Io sono socialista, monarchico e cristiano, ma il socialismo di oggi non è più quello della mia infanzia». E il suo Don Camillo intravide già il futuro: «Compagno – spiegava a Peppone – non ti rendi conto che, fra non molto, verremo cacciati via a calci, io dai miei e tu dai tuoi?». Ai suoi funerali, in una giornata grigia, c’era poca gente e quasi nessuno dei suoi estimatori. 

E poi, nelle competizioni sportive ciascuno esalta la sua squadra, il suo campione, e svaluta l’avversario, ma non dà un giudizio morale. Una volta c’era il tifo per Coppi e Bartali. Ognuno trovava che il suo eroe fosse più forte, più coraggioso, più intelligente. La politica è una vera passione fatta di amore e di odio. Come la guerra, è basata sulla contrapposizione di amico e nemico in cui il giudizio morale non è sereno, oggettivo, ma asservito alle passioni, anche quando il nemico “reale” dovrebbe stare oltre la barricata.

Per ora a Platì, che in tantissimi amano, regna la nebbia e solo il silenzio riesce a stendere un velo di pietà. Ma non si ammetterà mai che i bambini di Platì, che sorreggono già sulle proprie spalle e dentro l’anima il peso del passato, della ferocia della ‘ndrangheta, siano abbandonati al loro destino. 

Per me la Patria non è rappresentata dalla nazionale o da Sanremo, bensì dalla Bandiera, dall’Inno nazionale e dal Presidente della Repubblica. Circa 2400 anni fa, Socrate diceva a Critone, quando questi lo incitava a fuggire dal carcere: «Vedi, le leggi sono le leggi, non sono né giuste né ingiuste. Loro rappresentano la Patria e noi tutti non esisteremmo se non ci fosse la Patria. Mio padre e mia madre forse non si sarebbero sposati e chissà nemmeno io sarei nato».

In conclusione, continuo a considerare la frase più bella del Secolo scorso quella scritta da Albert Einstein sul modulo di entrata negli Stati Uniti d’America, quando alla domanda “razza” lui rispose semplicemente “umana”. (cs)

PLATÍ, ZONA ROSSA NON È UNA “PUNIZIONE“
IMPEGNO DI OCCHIUTO: DIRITTI E DOVERI

di ROBERTO OCCHIUTO – La Regione Calabria è vicina a comunità di Platì: i prepotenti possono incendiare mille portoni ma non possono vincere. A volte la presenza delle istituzioni è più importante delle parole. È vero, io non sono venuto a Platì in campagna elettorale, eppure ci sono stato due volte in queste ultime settimane. La prima volta quando abbiamo istituito qui – grazie alla disponibilità manifestata dall’amministrazione comunale e dal sindaco, che ringrazio – un centro vaccinale dedicato ai cittadini di Platì. E oggi per esprimere la vicinanza della Regione e quindi dello Stato, attraverso la sua articolazione che io rappresento, alla comunità di questa città.

Questa è una comunità che ha un credito nei confronti dello Stato, perché è stata abbandonata dallo Stato stesso. L’unico presidio statale assicurato è costituito dalla caserma dei Carabinieri, per questo ringrazio l’Arma per il lavoro svolto negli anni. Ma questa è una terra che non ha avuto mai investimenti infrastrutturali, e i cittadini di Platì sono in credito nei confronti dello Stato. I bambini di Platì sono in credito, perché qui sarebbe necessario che ci fosse la migliore scuola della Calabria, per formare le coscienze e per convincere la comunità che solo lo Stato può assicurare i diritti. Quindi io sono qui per rappresentare la mia vicinanza alla comunità di Platì e all’amministrazione comunale, non ai prepotenti e ai violenti che possono incendiare mille portoni ma che non possono vincere, perché solo lo Stato, ripeto, può assicurare i diritti.

‘Zona rossa’ a Platì non è punizione, siete una comunità che ha gli stessi diritti, a volte negati dallo Stato, ma anche gli stessi doveri. Vorrei chiarire che la mia decisione di istituire la ‘zona rossa’ a Platì non è stata punitiva. Ho ricevuto dal dipartimento di prevenzione dell’Asp la richiesta di istituire venti ‘zone rosse’ in altrettanti Comuni della provincia di Reggio Calabria. Ma appena mi sono insediato ho modificato le regole: ho detto che avrei guardato il numero dei contagi, ma soprattutto quello dei vaccinati. Come sappiamo abbiamo una rete ospedaliera fatiscente e i ricoveri in questa rete, sia in area medica che in terapia intensiva, sono dovuti soprattutto ai non vaccinati.

Roberto Occhiuto "pulisce" Platì
Roberto Occhiuto “pulisce” Platì

A Platì c’era un alto numero di contagi e un bassissimo numero di vaccinati, il 30%. Peraltro in controtendenza rispetto a quello che stava succedendo in Calabria nelle ultime settimane. Perché, per grande senso di responsabilità dei calabresi, la nostra Regione dal primo di dicembre – da quando il commissario Figliuolo ha dato i target alle singole Regioni nell’ambito delle vaccinazioni – è la prima d’Italia per incremento sui target. Abbiamo superato il Veneto, la Lombardia, stiamo vaccinando i ragazzi nelle scuole grazie al contributo dei genitori degli studenti, che se sono medici o infermieri vanno a scuola nei pomeriggi a vaccinare i propri figli e i loro compagni. Abbiamo costruito un canale parallelo delle vaccinazioni e per questo ci stanno imitando anche le altre Regioni. Il che significa che a volte la Calabria riesce a essere un esempio di eccellenza. Quando c’è l’impegno dello Stato e questo impegno è deciso e determinato. A Platì, purtroppo, c’era una percentuale di vaccinati molto bassa e io non me la sono sentita di girarmi dall’altra parte, di far finta che tutto fosse normale, e ho voluto dare un segnale. Ripeto, non un segnale punitivo. Ma un segno delle istituzioni che afferma i diritti ma pretende anche il dovere. Platì non è zona franca, ma una comunità che ha gli stessi diritti, a volte negati dallo Stato, ma anche gli stessi doveri.

A Platì servono investimenti nella scuola: attraverso formazione riusciremo a sradicare sfiducia verso istituzioni. Ho molto apprezzato l’impegno dei sindaci di questa area. Con loro ci siamo incontrati qualche giorno fa, insieme ai responsabili di Libera, e abbiamo ragionato degli investimenti infrastrutturali da fare in questo territorio, per dimostrare anche attraverso l’impiego delle risorse del Pnrr e del fondo di Sviluppo e Coesione, l’interesse dello Stato verso queste comunità. Vorrei che ci fosse anche un fortissimo investimento nella scuola di queste realtà. Perché solo attraverso la formazione dei ragazzi riusciremo a fare in modo che questa diffidenza e questa sfiducia nei confronti delle istituzioni venga sradicata. Per questo chiederò anche alla responsabile dell’ufficio scolastico regionale di investire molto nella scuola di queste aree. Da parte mia, se mi sarà richiesto, vorrei poter investire delle risorse per contrastare ad esempio la dispersione scolastica, e per fare dei progetti di educazione alla legalità in questi contesti. Ecco, in poche settimane sono venuto qui due volte, mi piacerebbe esserci la prossima volta per salutare magari l’avvio di qualche investimento importante da parte della Regione, e perché no, anche per dimostrare che persino la percentuale dei vaccinati così bassa, è cresciuta». (rrm)

 

Parte da Platì la rivoluzione del sistema sanitario con “Calabria Zero”

È da Platì che, mercoledì 15 dicembre, con l’apertura del Centro Vaccinale allestito all’interno del Palazzo Comunale, partirà la rivoluzione del sistema sanitario pensata dal presidente Roberto Occhiuto e dal sub-commissario Maurizio Bortoletti, con Calabria Zero.

Il Vax Day, infatti, si svolgerà il giorno dopo in cui si riunisce il Consiglio regionale – e in cui sarà esposto e approvato Calabria Zero, un nuovo sistema sanitario capace di razionalizzare e ottimizzare i livelli di efficacia ed efficienza organizzativa dell’intero comparto regionale.

All’apertura del Centro vaccinale, saranno presidenti il presidente Occhiuto, Francesco Oliva, vescovo della Diocesi Locri-Gerace, Gianluigi Scaffidi, commissario Asp Reggio Calabria, Silvana Muraca, direttore Distretto Ionico Asp, Rocco Botano, responsabile Centro vaccinale di Bianco e Rosario Sergi, sindaco di Platì.

Soddisfazione è stata espressa da Paolo Ferrara, presidente del Consiglio comunale di Platì, che ha sottolineato come con «azioni sinergiche e grande intesa nel dialogo tra le istituzioni, in particolar modo insieme al presidente Occhiuto e al commissario Scaffidi abbiamo dato vita al Centro vaccinale per garantire ai cittadini il diritto alla salute».

«Col nostro Vax Day – ha concluso – si avvia la rivoluzione del sistema sanità. Straordinaria presenza del presidente Occhiuto a Platì, del vescovo Oliva, del commissario Scaffidi e del direttore Murdaca. Adesso spetta ai platiesi di voler dimostrare senso di responsabilità nel compiere un gesto piccolo ma di grande valenza per proteggere noi stessi e l’intera comunità». (rrc)

PLATÌ (RC) – La piantumazione dell’albero della Legalità

Venerdì 19 novembre, a Platì, alle 10. a Piazza Domenico De Maio, si terrà la piantumazione dell’Albero della Legalità, organizzato dal Progetto di Vita con la collaborazione del Comune di Platì.

Dopo aver piantumato l’Albero della Legalità a Verzino (KR), Pallagorio (KR), Umbriatico (KR), Cirò Superiore (KR), Carfizzi (KR), Torre Melissa (KR), Gioia del Colle (BA), Casamassima (BA), Urbe (SV), Petilia Policastro (KR) e donato alla Presidenza della Repubblica Italiana, la cerimonia a di piantumazione arriva a Platì.

Intervengono Rosario Sergio, sindaco di Platì, Paolo Antonio Ferrara, presidente Consiglio comunale di Platì,  cap. Cosimo Sframeli, presidente Associazione Nastro Verde Calabria, Emanuele Mattia, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Città Metropolitana di Reggio Calabria, Adriana Colacicco, co-fondatrice del Progetto di Vita encomiato dal Presidente della Repubblica  Italiana e dal Presidente della Repubblica Francese  e Gerardo Gatti, co-fondatore del Progetto di Vita encomiato dal Presidente della Repubblica  Italiana e dal Presidente della Repubblica Francese.

«L’Albero della Legalità vuole continuare a mantenere vivo il ricordo delle vittime di mafia, del Sindaco De Maio, dei Servitori dello Stato onorando il ricordo di coloro che hanno pagato con la vita la lotta contro le mafie e di tutti coloro che continuano a lottare per un Paese più giusto e pulito. Non ci si deve rassegnare al semplice ricordo, ma si deve essere esempi di continuità e di legalità sempre» ha dichiarato PaoloFerrara, presidente del Consiglio comunale.

Il 27 marzo del 1985, Domenico Natale De Maio, succeduto nella carica a Francesco Prestia (anch’egli ucciso insieme alla moglie l’11 febbraio del 1986), fu ammazzato a colpi di lupara e pistola dalla ‘ndrangheta, lungo la strada per Natile, mentre in compagnia della figlia, alla guida della sua autovettura, faceva rientro a casa. Una brava persona di famiglia modesta, un Sindaco della Democrazia Cristiana sempre disponibile ai bisogni della popolazione.

L’Albero della Legalità, messo a dimora in Piazza De Maio a Platì, in contrapposizione all’albero della malavita, ci ricorda che la Legalità non è gratuita, va piantata, radicata, resa prospera e diffusa ovunque. La Legalità è vita, la nostra vita. Tutti insieme dobbiamo lottare per fare prendere coscienza di questo cancro, dobbiamo ripudiarlo e combatterlo e i primi dobbiamo essere noi cittadini accanto alle Istituzioni e alle Forze dell’Ordine. (rrc)

A Platì e a San Luca al via le attività estive dei Punti Luce di Save the Children

Nei Punti Luce della Locride di Save the Children, a Platì e a San Luca, prende al via l’Estate dei Bambini, con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa attraverso laboratori di recupero degli apprendimenti e di cittadinanza attiva, attività di socializzazione, sport e molto altro e che coinvolgono 150 bambine, bambini, ragazze e ragazzi.

Le iniziative nei Punti Luce della Locride sono state organizzate in partenariato con l’Associazione Civitas Solis,Credit Roger Lo Guarro - Save the Children e sono svolte in collaborazione con i Comuni di Platì e San Luca e altre realtà associative presenti sul territorio.

«La Calabria – si legge in una nota di Save the Children – in particolare rimane una delle regioni più in difficoltà sul fronte della povertà educativa. L’accesso agli asilo nido o a un servizio per la prima infanzia in Italia rimane un privilegio per pochi, con tassi ancora più bassi al sud: nell’anno scolastico 2018/2019 solo il 13,2% dei bambini ha usufruito di servizi pubblici offerti dai Comuni, con percentuali ferme al 3,9% in Calabria».

«Anche sul fronte dell’abbandono degli studi prima del diploma superiore – continua la nota – si registra una percentuale preoccupante nela regione, che arriva quasi al 17% degli adolescenti. In Calabria, più di 1 giovane su 3 tra i 15 e i 29 anni, il 34,6%, si trova nella condizione di non studiare, non lavorare e non essere inserito in alcun percorso di formazione, il doppio rispetto ai coetanei del nord (16,8%), seconda più alta percentuale di Neet del Paese, dopo la Sicilia».

i Punti Luce di Save the Children di Platì e San Luca hanno avviato attività estive all’aria aperta, attività di gioco e socializzazione, laboratori per il recupero degli apprendimenti e di cittadinanza attiva, attività di promozione della lettura, laboratori di sport e movimento, corsi di sub, giornate al mare ed escursioni in montagna. In particolare, sotto il coordinamento di Civitas Solis, e grazie alla collaborazione con la Lega Navale Italiana sezione di Roccella Jonica, per la prima volta nel territorio si è avviato un corso di vela per i bambini e le bambine di Platì e San Luca. L’Associazione Ymca di Siderno, inoltre, ha messo a disposizione le proprie strutture e operatori qualificati per lo svolgimento di corsi sportivi.

Roger Lo Guarro / Save the Children

Nel corso dell’estate si realizzeranno anche attività culturali aperte a tutta la comunità quali incontri dedicati alla promozione della lettura e cineforum, animazione in piazza in collaborazione con altre associazioni del territorio. Infine, dal 28 giugno al 2 luglio si sono svolti i campi estivi di calcio targati Juventus dedicati a ragazzi e ragazze e in cui i giovani iscritti tra i 10 e i 14 anni hanno potuto sperimentarsi in divertenti attività sportive e allenamenti tecnici guidati da uno staff di allenatori qualificati.

«La Calabria – ha dichiarato Carla Sorgiovanni, referente regionale Programmi Calabria Save the Children – è una delle regioni dove i bambini e i ragazzi rischiano di pagare il prezzo più alto della crisi causata dalla pandemia e dove sono maggiormente esposti alle conseguenze devastanti della povertà educativa. Anche quest’anno vogliamo rilanciare le attività sul territorio per dare loro l’opportunità di allargare i propri orizzonti e scoprire nuove passioni e talenti attraverso attività gratuite di diverso genere. I Punti Luce rappresentano davvero un modo per contribuire a costruire il futuro dei più giovani. Un ringraziamento speciale va ai sindaci di Platì e San Luca, a Civitas Solis, Associazione di promozione sociale con una esperienza ultratrentennale sia a livello territoriale che internazionale nel campo della formazione non formale e nelle attività socio educative rivolte ai minori, e a tutte le istituzioni e le altre associazioni che hanno contribuito a realizzare le attività». (rrc)

In copertina, foto di Roger Lo Guarro / Save the Children

PLATÌ (RC) – Sabato il “Palio del pane”

Appuntamento da non perdere sabato 27 febbraio, con la competizione televisiva, Il palio del pane, condotto da Klaus Davi e la bakery chef Cristina Bowerman.

La competizione, tra i panificatori della tradizione di Platì, sarà trasmessa in streaming alle 12, ed è il momento clou di una serie di incontri di studio e di divulgazione sul pane, sulle tradizioni e le ‘Radici in Aspromonte’ di Platì.

L’evento, infatti,  rappresenta l’inizio di una marcia
spedita verso il riconoscimento del piccolo paese della Locride calabrese come depositario di una delle più interessanti tradizioni gastronomiche
artigianali legate alla panificazione. (rrc)

PLATÌ (RC) – L’iniziativa “Radici in Aspromonte”

Si chiama Radici in Aspromonte il progetto dell’Amministrazione comunale di Platì dedicata al pane, alla storia e alle tradizioni con una serie di incontri di studio e divulgazione con la direzione artistica di Carlo Frascà.

La serie di iniziative, che sono cominciate lunedì, prevedono per il 25 febbraio, alle 17, all’Oratorio, il seminario divulgativo Dalla vicenda del brigante Caci alle rivolte contadine in Calabria. Relazionano Francesco VioliClaudio Cavaliere. Modera Gianluca Congiusta.

Sempre alle 17, il Premio Letterario “Don Ernesto Iozzi” dell’Associazione Etno-culturale “Santa Pulinara”.

Chiude la serie di eventi il Palio del Pane, in programma sabato 27, alle 12. Si tratta di una competizione televisione tra panificatori della tradizione di Platì. Conduce Klaus Davi. Giudice la chef stellata Cristina Bowerman.

Ad arricchire l’evento, Mimmo Cavallaro, la Giostra dei Giganti, la Tessitura e la dote matrimoniale e il dialetto pane quotidiano.

Tutti gli eventi saranno trasmessi sui canali digitali, sul network televisivo di Telemia e sul sito web istituzionale del Comune di Platì. (rrc)

Il Pane di Platì è tra 10 tipi di pane più apprezzati in Italia

Il Pane di Platì piace agli italiani. Lo certifica un sondaggio sulle preferenze degli italiani sul pane condotto dall’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., che fa posizionare il pane di Platì al settimo posto, con una preferenza del 72% su un campione di 500 persone (tra i 18 e i 65 anni).

Secondo l’agenzia, che con Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, ha creato il movimento ‘Io sto con il Made in Italy’, grande protagonista di questo Natale sarà il pane e le sue tante varianti regionali. Per ciò, ha stilato una classifica della tipologia di pane più apprezzato, che mette sul podio il Pane di Altamura Dop della Puglia (con 92% di preferenze), seguito dal Pane di Matera Igp della Basilicata (con 87% di preferenze), dal Pane Toscano Dop (82%). E ancora, il Pane Casereccio di Genzano Igp del Lazio (79%), Coppia Ferrarese Igp dell’Emilia Romagna (77%), dalla Pagnotta del Dittaino Dop della Sicilia (75%), il Pane dei Camaldoli (Pane Cafone) della Campania (70%), Bovolo del Veneto e il Biova Piemontese (66%).

«Ma il pane – si legge in una nota – sarà protagonista sulle tavole non solo come “accompagnamento”, ma anche come ingrediente principale di alcune ricette tipiche della tradizione culinaria italiana». (rrc)

Klaus Davi al commissario Longo: Platì diventi zona rossa prima che la situazione degeneri

Il giornalista e massmediologo Klaus Davi ha lanciato un appello al commissario ad acta Guido Longo, chiedendo che si occupi subito della situazione in cui versa Platì, «aggredita da un contagio quasi sistematico della popolazione».

Una situazione molto seria, che è già stata denunciata al sindaco Rosario Sergi, e che ha porto l’ambasciatore della cittadina della Locride a rivolgersi al commissario Longo e a invocare «la zona rossa per questo territorio prima che la situazione degeneri».

«Un banco di prova del nuovo commissario – ha detto Davi –potrebbe essere proprio quello di conferire assoluta priorità a territori ignorati quando non discriminati dalle istituzioni locali. L’auspicabile successo dell’impegno del dottor Longo passerà anche dalla considerazione che le istituzioni sanitarie e non, avranno per questi bellissimi ma tormentati territori». (rrc)