A Soriano presentati i lavori di restauro della tela della Madonna del Rosario

Al Polo Museale di Soriano sono stati presentati i primi risultati del lavoro di restauro della tela della Madonna del Rosario, rinvenuta nella cattedrale di San Domenico di Soriano, è una delle poche opere sopravvissute al terremoto del 1783 e con ogni probabilità era posta in una delle cappelle laterali dell’antica basilica.

Il lavoro di restauro della preziosa tela, che rappresenta la Vergine del Rosario con Bambino tra i Santi Domenico e Caterina da Siena, ma oltre alle due figure canoniche legate al culto del Rosario sono stati riprodotti altri santi dell’ordine domenicano, fra cui Giacinto, papa Sisto V, Santa Rosa da Lima e Sant’Agnese, e i cui medaglioni  con la rappresentazione dei misteri dolorosi gaudiosi e gloriosi e si data tra la fine del XVII secolo e gli inizi del XVIII secolo, è stato possibile grazie alla sinergia tra il Museo Sorianese e i Lions Club di Vibo Valentia.

La presentazione dei lavori è stata coordinata dalla direttrice Mariangela Preta, che ha affermato che: questo lavoro è un’occasione che coniuga i dettami della tutela e della conservazione a quelli della fruizione e della valorizzazione soprattutto per la possibilità di ospitare al Polo Museale di Soriano un cantiere aperto. Il restauro infatti, che è già un’operazione di studio, riscoperta e riacquisizione del patrimonio culturale, diventa anche luogo di incontro, di dibattito, di apprendimento in una veste propriamente didattica che abbraccia e coinvolge visitatori, curiosi, appassionati, studiosi.

Presenti all’evento anche il Prefetto di Vibo Valentia Paolo Grieco, il presidente della provincia Corrado L’Andolina, il comandante della compagnia di Serra San Bruno Francesco Conigliaro, il maresciallo dei carabinieri di Soriano, Barbaro Sciacca, una rappresentanza della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, il presidente del parco delle Serre, Alfonso Grillo.

L’idea di allestire un cantiere di restauro, dunque, aperto alla fruizione del pubblico, arricchisce l’offerta culturale del Polo Museale di Soriano Calabro e contribuisce a sensibilizzare i cittadini alla tutela e salvaguardia dei beni culturali. 

Ad aprire i lavori  la dottoressa Rosamaria Luzza, componente della commissione straordinaria in seno al comune di Soriano, che ha espresso grande compiacimento per le attività culturali che si svolgono all’interno del museo ed in particolare ha dichiarato come questo cantiere aperto di restauro possa diventare un importante attrattore culturale per il territorio.

Il Restauro dell’opera sorianese – ha spiegatoDanilo Cafaro  presidente del Lion’s – ha un forte significato simbolico e religioso sul territorio ma anche un pregevole valore artistico. Lo scopo principale condiviso con l’infaticabile lavoro della direttrice del Polo Museale di Soriano Calabro,  Mariangela Preta, è quello di rendere finalmente fruibile un’opera d’arte che rappresenta anche la storia del territorio.

Alla fine della presentazione, la restauratrice Romana Buttafuoco, responsabile del restauro e docente dell’Accademia Belle Arti di  Bologna, ha spiegato come questo restauro stia consentendo la conoscenza della  tecnica di esecuzione al fine di  riparare le numerose cadute del film pittorico restituendo alla tela la sua originale lucentezza, con una nuova integrazione pittorica che restituisce una più nitida visione e lettura dell’opera ed ha  illustrato i primi risultati del lavoro che hanno reso visibili alcune raffigurazioni ormai completamente nascoste.

La dottoressa Buttafuoco ha anche sottolineato come esperienze di apertura al pubblico del restauro di un’opera d’arte, in Italia, siano molto rare, solitamente questi interventi sono preclusi al pubblico e coinvolgono solo gli esperti del settore, a Soriano, invece, si apre la possibilità di interagire con gli esperti del settore che oltre a lavorare all’interno delle sale del museo possono spiegare ai fruitori quello che sta accadendo sull’opera d’arte così come avviene nell’importante pinacoteca di Brera.  I lavori sono svolti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ed in particolare sono seguiti dalla dottoressa Daniela Vinci, Funzionario storico dell’arte. (rvv)

 

 

SORIANO CALABRO (VV) – Domenica apertura straordinaria del Polo Museale

Domenica 23 maggio, il Polo Museale di Soriano Calabro aprirà, in via straordinaria, le sue porte ai visitatori.

«Non perdete l’occasione di visitare i nostri Musei, il parco archeologico e il Borgo di Soriano Calabro» ha dichiarato Mariangela Preta, direttrice del Polo Museale, le cui sale espositive sono ospitate all’interno del Convento Domenicano.

Al suo interno, infatti, si trovano il Museo del terremoto, che rappresenta un unicum in Italia per scopo e tipo di realizzazione allocato negli ambienti sotterranei dell’edificio storico. Il museo, infatti,  intende essere un punto informativo stabile di carattere sia scientifico (sismologia, geologia, sismologia storica), sia culturale, presentando il terremoto come fenomeno naturale e la storia dei terremoti, ossia i loro impatti, i problemi sociali ed economici indotti, le risposte date dalle istituzioni e dalle culture del tempo. È una storia sconosciuta alla cultura diffusa, ma importantissima, in grado di favorire la crescita di una nuova percezione del rischio sismico e della sicurezza abitativa, basata su conoscenze scientifiche e storiche.  Un museo all’avanguardia dove il supporto tecnologico e la multimedialità giocano un ruolo fondamentale.

Il Museo Territoriale della Ceramica Medievale e Moderna, con esposizione di manufatti che coprono un arco cronologico che va dall’Altomedioevo al XX secolo. All’interno sono esposti materiali ceramici provenienti da centri abbandonati come Mileto Vecchia, Rocca Angitola, Belforte, Motta San Demetrio, ma, anche importanti centri produttivi come Soriano e Vibo Valentia.

La Pinacoteca che raccoglie numerosi dipinti antichi che facevano parte del complesso domenicano unitamente ad alcune opere moderne tra cui spiccano Colao, Cefaly, Enotrio.

Si potrà partecipare alla visita guidata con archeologo ma solo su prenotazione, scrivendo direttamente a:
polomuseale.sorianocalabro@gmail.com, in quanto gli ingressi saranno contingentati e regolati, causa covid, dalle norme previste dal vigente Dpcm, con un numero massimo di visitatori per turno di 15 persone. (rvv)

SORIANO CALABRO (VV) – Inaugurata al Polo Museale la sezione d’arte contemporanea calabrese

Al Polo Museale di Soriano Calabro è stata inaugurata la sezione dedicata all’arte contemporanea dei Maestri calabresi.

Il Polo, ospitato all’interno del Convento di Soriano, è guidato dalla direttrice Mariangela Preta, che «da ottobre 2020 sta riorganizzando questa importante realtà, entrata da poche settimane nel Sistema Museale Regionale Calabrese»,

L’appuntamento inaugurale della nuova Sezione, che si aggiunge a quella della Ceramica Medioevale, al Museo del Terremoto ed alla Pinacoteca con opere che vanno dal 1500 al 1900, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, ha visto una inaugurazione on-line alla presenza del sindaco Vincenzo Bartone, della direttrice  Mariangela Preta, del prof. Giuseppe Livoti – critico d’arte e presidente dell’Associazione Culturale Le Muse di Reggio Calabria, e dei tre maestri di Soriano: Domenico De Masi, Vincenzo Idà e Rocco Luciano.

Il sindaco Vincenzo Bartone, al taglio del nastro, ha ribadito come la sezione contemporanea «è un progetto in itinere, e viene messo in campo per mantenere viva l’attenzione nei confronti del Polo museale, per avvicinare gli artisti che operano sul territorio e che ancora non avevano avuto un vero e proprio riconoscimento nei loro luoghi di origine».

«Questo è solo l’inizio – ha continuato – gli spazi espositivi ci sono e questo deve essere un riferimento laboratoriale per i linguaggi che sono presenti, e che non trovano momenti espositivi e di confronto». 

«La pandemia ha, per diverso tempo, tenuto lontano gli utenti dai luoghi di cultura – ha ricordato la dott.ssa Preta – ma abbiamo cercato nuove vie attraverso l’uso degli strumenti tecnologici, per accorciare le distanze anche con i cittadini e le eccellenze di Soriano che, in questo caso vede tre illustri artisti professionisti, pluripremiati e apprezzati ben oltre i confini regionali».

Il progetto espositivo è stato presentato dal prof. Giuseppe Livoti,  presidente Muse e direttore della Pinacoteca dell’Area Grecanica di Bova Marina, il quale, ringraziando sin da subito il primo cittadino e la direttrice si è soffermato sulla via – di terra – che occorre costruire nella nostra Calabria.

«Questa – ha detto – è una occasione per ricordare figure ed eccellenze che, a volte, trovano riscontro fuori sede ma, che nel nostro ambito non hanno o non hanno avuto, il giusto riconoscimento».

Domenico De Masi, Vincenzo Idà, Rocco Luciano, riassumono e caratterizzano un passaggio importante per Livoti, quello che va dal passaggio dalla bottega artigianale alla sperimentazione di tematiche che vanno oltre il senso ornamentale. L’arte per loro non è provocazione ma indagine nelle diverse espressioni dello scolpire: dal marmo al legno e nelle tecniche del bassorilievo, altorilievo, stiacciato. Viviamo in arte un linguaggio ibridato e a volte trasitorio come i messaggi del contemporaneo Cattelan ma, le sculture esposte identificano, non riproduzioni, ma, raffigurazioni.

Ciò, per Livoti, si esprime, nei “corpi torri” per Vincenzo Idà e le sue “babele”, vere e proprie denunce sulla condizione della terra di Calabria, o ancora di Domenico De Masi che si affida a marmoree “nereidi o menadi”, che spostano l’atmosfera con linee a cartiglio, o ancora Rocco Luciano che esteriorizza l’essere femminile protetto da patine e configurazioni strutturali sintetiche ed essenziali.

Livoti ha concluso esortando la disponibilità sia del primo cittadino Bartone che della direttrice Preta, ad ospitare un’opera rappresentativa degli artisti presenti in tutta la regione, «affinché si possa catalogare la linea di sviluppo di chi per scelta è rimasto nel luogo di origine, rafforzando l’identità “loci”».  Aspetti, questi, apprezzati dalla Preta che ha concluso che il progetto non si esaurisce qui:

«L’idea – ha spiegato la direttrice – è quella di dare spazio ed invitare autori calabresi, pensiamo di coinvolgerli e, tassello dopo tassello, dare vita a una sezione contemporanea ricchissima ed interattiva». (rvv)

In copertina, Vincenzo Idà, Rocco Luciano, Vincenzo Bartone, Mariangela Preta, Giuseppe Livoti, Domenico De Masi 

 

A Seminara un polo museale per la valorizzazione del patrimonio artistico

Realizzare, a Seminara, un polo museale finalizzato alla divulgazione e conoscenza del proprio patrimonio artistico. È questo l’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Seminara che, nell’ambito del previsto programma di messa in sicurezza, valorizzazione e promozione del patrimonio artistico e culturale, ha predisposto un piano che, attraverso un percorso guidato che ne faciliti la fruizione con l’utilizzo di guide fisiche e app dedicate per smartphone, restituirà a Seminara la sua naturale vocazione di polo artistico e culturale della Piana.

Nella giornata di venerdì, infatti, si è svolto un incontro e con la dott.ssa Cristina Schiavone della Soprintendenza dei beni culturali, l’Ispettore onorario del Mibact, Domenico Scordo e il sindaco di Seminara, Carmelo Arfuso. Incontro, che ha fatto seguito a quelli già avvenuti con il prof. Antonio Barbera dell’Università della Calabria e la prof.ssa Donatella Barca del Dibest.

L’obiettivo è quello di recupero e messa in sicurezza delle opere già di proprietà comunale, oltre dieci quelle già censite, ciò avverrà attraverso la creazione di un laboratorio di restauro che sarà predisposto presso la ex Pretura di Via Carlo V, dove vi lavoreranno specialisti restauratori, e dove il laboratorio sarà aperto al pubblico e dinamico.
Finché il laboratorio resterà attivo, anche le opere di interesse storico che appartengono, a qualunque titolo, a privati, e/o associazioni, potranno essere restaurate a spese dell’Amministrazione. Esse verranno tutte catalogate, verificate e riconsegnate alla fine del restauro, inoltre, chi lo desidera le potrà donare al Museo, oppure darle in prestito. Il Comune attesterà al donatore la partecipazione alla sua fondazione con la consegna di una pergamena ed il titolo di Cittadino di San Mercurio.
Tutte le opere saranno esposte all’inaugurazione dell’istituendo polo culturale e, con l’autorizzazione dei proprietari, eventualmente riprodotti per arricchire la mostra di cui faranno parte, costituendo così una parte importante del patrimonio storico/culturale di Seminara.
«Si invitano, pertanto – si legge in una nota – tutti a partecipare a questa eccezionale iniziativa, in cui ogni cittadino sarà protagonista della rinascita di Seminara, lo potrà fare portando al museo una foto o un dipinto, anche in copia digitale, che riproduca Seminara antica e/o la sua gente, portando anche oggetti antichi di uso quotidiano, di arredo o artistici, altresì, oggetti ritrovati nei siti storici».
«Partecipare a questa iniziativa, oltre che un dovere civico – conclude la nota – è una occasione unica e di altissimo profilo, essa contribuirà a restituire a Seminara il ruolo di centro artistico e culturale della Piana, ruolo che la sua plurisecolare storia gli ha già assegnato». (rrc)