L’11 aprile s’inaugura il lungomare del porto vecchio di Crotone

L’11 aprile sarà inaugurato il lungomare del Porto Vecchio di Crotone. Lo ha reso noto dal presidente dell’Autorità, Andrea Agostinelli, e dal sindaco Vincenzo Voce nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Consiliare “Falcone e Borsellino”.

Erano presenti, inoltre, gli assessori Maria Bruni, Giovanni Greco, Nicola Corigliano e l’ing. Lorena Tedesco e il dr. Vincenzo Arcuri per l’Autorità di Sistema.

Il lungomare, infatti, è stato interessato da lavori di riqualificazione «fortemente voluti come rilancio per il porto e per la città», ha spiegato Agostinelli, sottolineando come «il porto è il volano che trasformerà Crotone in una città più votata al turismo. E questo è stato possibile per la sinergia che si è stabilità con il Comune e gli altri soggetti interessati. Altri progetti sono in itinere e con la collaborazione di tutti continueremo a realizzare grandi opere».

Il sindaco Voce ha ringraziato il presidente Agostinelli e tutti coloro che, con il loro impegno e dedizione, hanno reso possibile il raggiungimento di questo importante traguardo per la città e la comunità: «ci siamo, finalmente! Siamo arrivati all’inaugurazione della struttura che è il biglietto da visita della nostra città. Un progetto tecnico fatto con il cuore e la passione che evidenzierà ancora di più la crescente valenza che il porto sta acquisendo».

Con l’inaugurazione si conclude un progetto di sviluppo integrato animato da una serie di interventi, mirati alla riqualificazione urbana e alla pedonalizzazione di aree portuali, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente le attività crocieristiche, il turismo nautico e le iniziative sportive, in particolar modo degli sport velici.

Del valore di 3,5 milioni di euro, il progetto ha puntato ad offrire un nuovo volto all’infrastruttura portuale di Crotone, anima pulsante della “città del vento” e della sua comunità. 

A caratterizzare l’intera progettazione, tra gli interventi previsti, la trasformazione in zona pedonale del lungomare del porto Vecchio, arricchito dalla pavimentazione in granito silano, specificamente scelto perché adatto al contesto naturale calabrese, e che avrà diverse colorazioni e formati in modo tale da differenziare sia le diverse zone che i relativi percorsi. 

Posta al centro della via, una scenografica fontana alimentata da getti d’acqua che partiranno direttamente dal pavimento.  

A coronare l’intera area, quale segno distintivo della “città del vento”, l’installazione di quinte di mitigazione realizzate con strutture portanti in acciaio zincato a caldo, resistenti alla ruggine e imbullonati a filo pavimentazione. Rappresentano le vele schermanti di forma trapezoidale, in acciaio traforato anch’esse zincate a caldo e resistenti agli agenti atmosferici avversi.

La riqualificazione del lungomare rappresenta il primo step di un’opera complessiva di valorizzazione del Porto Vecchio che vedrà il suo completamento con la riqualificazione dell’Area Ex Sensi dove, per un valore di 7 milioni di euro, sarà realizzato un centro direzionale, che ospiterà attività di alto pregio. 

Con lo sguardo alla progettazione posta in essere dall’Autorità di Sistema portuale a sostegno dell’ulteriore sviluppo dell’infrastruttura portuale di Crotone, è in fase di esecuzione l’adeguamento della banchina 13 del porto commerciale, i cui lavori, per un valore di 1,5 mln di euro, saranno completati entro il 2025. È stata, invece, completata ed è prossima al collaudo la sistemazione della mantellata (2 mln di euro).

In dirittura d’arrivo, anche, l’ammodernamento della banchina pescherecci prossima al collaudo. Rientra tra gli obiettivi raggiunti dall’Ente la riqualificazione della Banchina di Riva destinata alle attività crocieristiche, che proprio oggi ha visto in porto l’arrivo di una nave Viking, che sarà seguita da altre tre nel mese di aprile. A completare l’elenco delle opere da concludere entro l’anno sono appena iniziati i lavori di realizzazione dei parcheggi adiacenti la spiaggia delle Forche. (rkr)

Ai Porti di Crotone e Corigliano affidato il servizio di raccolta dei rifiuti

l’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio ha affidato in concessione, a seguito di gara pubblica, il servizio di gestione e raccolta dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che scalano i porti di Crotone e di Corigliano Calabro alla ditta Sir Spa di Brindisi, per una durata di 36 mesi. 

L’Ente guidato dal presidente Andrea Agostinelli, continua a mettere in atto le politiche di sostenibilità ambientale a cui i porti europei sono chiamati a dare concrete risposte, per attuare una maggiore salvaguardia dell’ambiente marino. 

Si tratta di un’attività inquadrata all’interno di un contesto normativo organizzato in un preciso percorso di crescita delle politiche ambientali, sia nazionali che europee, ritenute necessarie alla complessiva tutela del Pianeta.

Ai sensi della Direttiva Ue 2019/883 del Parlamento e del Consiglio europei del 17 aprile 2019, recepita in Italia dal D. Lgs. n.197 dell’8 novembre 2021, è stato infatti disciplinato che tutte le navi, indipendentemente dalla loro bandiera, che fanno scalo o che operano in un porto dello Stato, sono obbligate a conferire i rifiuti prodotti a bordo e i residui del loro carico.

A tale proposito, il D. Lgs 152/2006 e seguenti hanno stabilito che l’organizzazione dei rifiuti prodotti dalle navi nelle aree portuali è di competenza esclusiva delle Autorità portuali, ove istituite, o delle Autorità marittime.

Nell’ambito delle politiche di sostenibilità ambientali, nell’Unione Europea, al fine di garantire una maggiore tutela del mare, la salvaguardia dell’ambiente marino è quindi organizzata su un doppio binario: da una parte è sancito l’obbligo del vettore di conferire i rifiuti in porto, con relativo pagamento della tariffa, e dall’altro dispone in capo all’Ente pubblico l’onere di organizzare il servizio, da destinare in concessione attraverso una gara pubblica di affidamento e, nel contempo, di stabilire il luogo dove conferire i rifiuti, organizzati in dedicati impianti di raccolta, che possono essere fissi o mobili.

In questo contesto normativo di tutela ambientale comunitario e nazionale si inserisce il “Piano di raccolta e di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi per i porti di Crotone e di Corigliano Calabro”, adottato dall’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, che individua i luoghi dello smaltimento, le tariffe da pagare e l’affidamento in concessione dell’attività di raccolta.

Il servizio dovrà essere fornito a tutte le tipologie di navi, da carico, crociera, nonché ai pescherecci e alle imbarcazioni da diporto. 

Tra gli obblighi previsti dalla concessione, la ditta Sir dovrà effettuare la racconta giornaliera dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi, il lavaggio dell’area destinata alle operazioni di raccolta e deposito dei rifiuti. Dovrà altresì rimuovere, trasportare e smaltire il contenuto dei cassonetti ubicati presso le isole ecologiche nonché procedere alla relativa pulizia dei cassonetti. Non ultimo, dovrà procedere allo smaltimento dei rifiuti pericolosi e dei rifiuti speciali. (rrc)

Al Porto di Crotone conclusi i prelievi di sedime portuale per il dragaggio dei fondali

Sono stati conclusi i lavori di prelievo dei campioni di sedimento dei fondali del porto di Crotone, propedeutici alla caratterizzazione dei sedimi e così all’attività di dragaggio dei fondali portuali.

Iniziati lo scorso 24 settembre, in otto giorni di attività, è stata battuta l’intera costa di fronte lo scalo cittadino, lungo la quale sono stati prelevati 363 campioni di sedimento, al fine di effettuare 64 sondaggi ed avere così una approfondita campionatura per eseguire, in modo esaustivo, le analisi di caratterizzazione. 

Si tratta di un’operazione di straordinaria importanza per l’intera cittadina crotonese che ha visto, sinergicamente, operare insieme, anche a  bordo della nave, l’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, guidata dal presidente Andrea Agostinelli, con la ditta incaricata, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), che effettuerà su una percentuale dei campioni prelevati le proprie analisi, i cui risultati saranno successivamente confrontati con quelli dell’Ente, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), che ha contribuito a definire l’intero progetto, con l’obiettivo di determinare, in base a quanto stabilito dalla normativa vigente in materia, la più  dettagliata analisi, anche, in modo celere. 

A sostenere le operazioni, naturalmente, la Capitaneria di Porto di Crotone, che ha assicurato la sicurezza dello specchio acqueo nel corso delle operazioni di prelievo, e il generale Emilio Errigo, commissario straordinario del Sito contaminato di interesse nazionale (Sin) di Crotone, Cassano e Cerchiara. 

Finita questa fase, si punta ora al passo successivo, che vedrà l’Ente impegnato a progettare la migliore soluzione tecnica per la gestione dei sedimenti, al fine di avviare le attività di dragaggio e segnare, così, un altro traguardo nella concreta politica di risanamento e rigenerazione ambientale dello scalo portuale di Crotone. 

«Le attività di redazioni del piano e l’esecuzione del campionamento hanno visto un impegno lungo un anno – ha dichiaro Lorena Tedesco, responsabile della sede di Crotone dell’Autorità di Sistema portuale –. È stata una procedura complessa che ha visto lavorare in sinergia tutti i soggetti coinvolti. Il porto è stato campionato per poter progettare un dragaggio che porterà i fondali a 11 metri. Le attività di campionamento ed esecuzione delle analisi saranno di tipo analitiche chimico fisiche, microbiologiche, eco-tossicologiche e permetteranno di conoscere lo stato dei sedimi del bacino portuale. A risultati validati da Arpacal, quale Ente preposto alle attività di controllo, partirà lo step successivo, per la progettazione della gestione dei sedimi dei futuri dragaggi». (rrc)

Il presidente Agostinelli presenta il programma di interventi infrastrutturali al Porto di Crotone

È un ampio programma di interventi infrastrutturali, quello che il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, vuole realizzare al Porto di Crotone.

Un programma mirato a dare un nuovo volto e una maggiore funzionalità allo scalo portuale di Crotone, con l’obiettivo di mettere in atto una rivoluzione infrastrutturale e culturale che coinvolgerà l’intera città e che è stato presentato al 64esimo Salone Nautico di Genova, in programma fino al 24 settembre.

«In sinergia con la Regione Calabria, il Comune di Crotone, la Sovrintendenza e i Circoli velici, che animano il nostro porto – ha spiegato  Agostinelli – investiamo e progettiamo il potenziamento e l’ulteriore sviluppo dello scalo crotonese, crocevia del Mediterraneo, che naturalmente influenzerà la crescita delle attività connesse, turistiche, commerciali, crocieristiche, pescherecce, ma anche ricreative e sportive dei circoli nautici che animano l’area».

«Al centro della progettualità in atto – ha continuato Agostinelli – facendoci ispirare dalle vele che popolano l’infrastruttura portuale della “città del vento”, abbiamo dato particolare attenzione alla riqualificazione del Porto Vecchio. In questo percorso, per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro, entro il 31 dicembre prossimo, sarà ultimato il progetto denominato, non a caso, “Le Vele”, che offrirà una maggiore fruibilità dei servizi dello scalo portuale».

«Con questo progetto, il nostro obiettivo – ha aggiunto Agostinelli – è quello di realizzare un’opera pubblica funzionale allo sviluppo del lungomare, che sarà reso interamente pedonale e contribuirà a valorizzare le attività commerciali adiacenti che dovranno, necessariamente, adeguarsi a questo nuovo e straordinario corso del nostro porto». 

Tra gli interventi di riqualificazione del porto Vecchio particolare attenzione riveste la rigenerazione della storica stazione della Ferrovia Calabro-Lucana, manufatto anch’esso ubicato nell’area portuale.

Ruotano introno al principale progetto “Le Vele”, altri lavori, tra i quali, per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro, sono in corso quelli di rifiorimento della mantellata e la ricostruzione del muro paraonde del molo foraneo, che saranno completati entro fine anno, 

A gennaio prossimo sarà, altresì, ultimato il progetto di ammodernamento della banchina dedicata alla marineria da pesca per un importo di 1 milione di euro, che determinerà anche la realizzazione di 69 nuovi posti barca ed ormeggi sicuri. Seguirà, nel prossimo mese di marzo, la conclusione dei lavori di adeguamento strutturale della via di corsa dei binari della banchina 13.  

Inseriti nella progettazione rivoluzionaria dello scalo portuale crotonese anche i lavori di rigenerazione della banchina di Riva per un valore economico di 1 milione che saranno completati nelle prossime settimane. 

Nello stesso mese di ottobre sarà, anche, conclusa la caratterizzazione del sedime portuale, nell’ambito di una più ampia pianificazione delle attività di sostenibilità e tutela ambientale dell’intera infrastruttura portuale. 

A completamento dell’intera pianificazione infrastrutturale, anche il progetto di rigenerazione dell’area Ex Sensi, per un valore economico di 7 milioni di euro, che offrirà un articolato pacchetto di attività e servizi di alta qualità e sarà l’area di collegamento tra la zona di ormeggio delle crociere e il lungomare del porto Vecchio. (rrm)

 

Concluso livellamento della via di accesso al Porto Vecchio di Crotone

È stata livellata la via d’accesso al Porto Vecchio di Crotone. L’ha reso noto l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, spiegando come «l’intervento, in attesa dell’intervento strutturale di prolungamento del molo cd. del “lanternino”, si è reso necessario per ripristinare adeguate condizioni di sicurezza e scongiurare incagli di naviglio in transito».

«Si ritiene opportuno – si legge in una nota – evidenziare il ruolo dell’Autorità marittima che ci ha affiancato in tutto l’iter e che, in particolare, ha garantito un’ideale cornice di sicurezza, tra gli altri, monitorando e regolando il traffico durante le operazioni. Si informa, inoltre, che sono in via di aggiudicazione gli interventi di recupero della banchina 13 dopo che si sono conclusi quelli di caratterizzazione e di rimozione dei mezzi meccanici vetusti ivi presenti da decenni.

«Tra gli interventi in corso, taluni in via di ultimazione, vi sono – spiega la nota – il consolidamento delle opere di difesa del porto vecchio; la realizzazione delle banchine del polo pescatori; la realizzazione dei nuovi varchi di accesso a seguito della revisione del circuito doganale; il nuovo gate per garantire la sicurezza del transito dei passeggeri delle navi da crociera; il consolidamento della banchina di riva (crociere) mediante il completo ripristino della linea di banchina e l’installazione dei nuovi respingenti, adeguati alle navi da crociera; la riqualificazione generale della fascia di interazione tra la città ed il porto (via Miscello da Ripe, via molo porto vecchio e molo sud)».

«Sempre entro l’estate – viene spiegato – partiranno i carotaggi per la caratterizzazione dei fondali del porto nuovo. Sul tema progettazioni, sono stati affidati o stanno per essere affidati i servizi di progettazione di: banchina interna del molo foraneo (futura destinazione delle navi da crociera); prolungamento del lanternino; molo giunti; ulteriori interventi di consolidamento delle opere di difesa esterne; area Sensi (sono in panificazione gli incontri con il Comune per definire le finalità di progetto); dragaggio del porto nuovo (subordinata ai dati di caratterizzazione)».

«La riqualificazione del porto ed il suo rilancio – prosegue la nota – passano anche da nuove strategie nel rilascio delle concessioni. In particolare, il bando dell’esercizio commerciale denominato “Casa Cantoniera” segna l’inizio di una nuova prassi nell’individuare il contraente. Infatti, il bando prevede l’aggiudicazione al concorrente che presenterà il miglior progetto di riqualificazione. Seguiranno, in futuro, bandi analoghi per i lotti che si libereranno nel tempo». 

«Parimenti, degna di nota – viene spiegato – è la concessione rilasciata ad inizio anno in favore di un operatore della carpenteria metallica che sta producendo moduli metallici fuori scala che verranno poi spediti in export via mare. Il primo modulo è in partenza nel mese di agosto. Il progetto che l’impresa concessionaria sta sviluppando, grazie al rilascio di questa concessione innovativa, coinvolge 300 lavoratori nel complesso, di cui 200 nell’area industriale e 100 in area portuale. Tale intrapresa rientra nella strategia per i porti ionici di riconversione in hub a supporto della transizione energetica».

Crotone, infatti, viene ricordato dall’Autorità, al pari di Corigliano, è stato candidato al Mase quale polo per la produzione dei parchi eolici offshore. (rkr)

Autorità Portuale e Arpacal insieme per lo sviluppo sostenibile del Porto di Crotone

Permettere al porto di Crotone uno sviluppo sostenibile, oltre che una riqualificazione ambientale. È di quanto hanno discusso l’Autorità di Sistema Portuale, guidato dal presidente Andrea Agostinelli e l’Arpacal, guidato dal commissario Emilio Errigo, in un incontro nella sede dell’Agenzia.

Presente, anche, il dirigente Alessandro Guerri. In particolare, il presidente Agostinelli e il commissario Errigo hanno confermato la fattiva convergenza, sempre più rinvigorita tra l’Autorità di Sistema portuale e l’Arpacal, su alcune tematiche determinanti per il futuro sviluppo che interesserà, soprattutto, il porto di Crotone e l’area Sensi in vista di un loro rilancio commerciale. 

Nello specifico, Agostinelli ed Errigo hanno affrontato il tema relativo al disinquinamento del sedime portuale, con relativa caratterizzazione delle sabbie, finalizzato ad un eventuale dragaggio delle sostanze inquinanti.

Inserito in una strutturata programmazione di riqualificazione dell’infrastruttura crotonese, l’obiettivo è quello di consentire l’utilizzo delle sue banchine da destinare a traffici commerciali più intensi con navi di tonnellaggio maggiore. (rcz)

Rapani (Fdi): Con giusti accorgimenti porti di Corigliano Rossano e Crotone possono ambire a rilancio

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, ha evidenziato come «con i dovuti accorgimenti, i porti di Corigliano Rossano e Crotone possono ancora ambire al loro pieno sviluppo. Dal mancato inserimento nella rete Ten-T, la rete di trasporti transeuropea, i due scali ne escono penalizzati ma non tutto è perduto».

«Per questo ho incontrato – ha aggiunto – l’ammiraglio Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, sotto la cui giurisdizione ricadono i due porti».

«Al presidente ho chiesto se sussistano le condizioni affinché i porti di Crotone e Corigliano Rossano – ha spiegato – possano rientrare nei parametri previsti, dopo la sonora bocciatura del Ministero dei Trasporti per via della discutibile gestione pluridecennale delle due infrastrutture. Ebbene – sottolinea il senatore di Fdi – il porto di Corigliano, secondo Agostinelli, con i dovuti accorgimenti potrà definitivamente rilanciarsi, dopo la messa in funzione della stazione di alaggio e varo e la progettazione della nuova banchina croceristica che consente l’attracco delle grandi navi».

«Ma perché rientri nella rete Ten-T, la condizio sine qua non è rappresentata dalle vie di collegamento alle grandi infrastrutture stradali e ferroviarie, da prevedere nel Piano Associato della Sibaritide, che è necessario rivedere – ha proseguito –. Ho sottolineato all’ammiraglio che risulta riduttivo lo sfruttamento del porto coriglianorossanese per il solo deposito e trasporto di materiali ferrosi o il cippato di legno. L’infrastruttura merita ben altre attenzioni, anche perché potrebbe contribuire ad innalzare i livelli occupazionali del territorio».

«Il definitivo sviluppo dello scalo marittimo, con le dovute grandi attenzioni anche al comparto della pesca e ad una nuova funzione industriale delle banchine attualmente inutilizzate – ha detto ancora Ernesto Rapani – potrebbe aprire le porte alle autostrade del mare, vie marittime dedicate al trasporto merci, nel nostro caso come portale rivolto ad oriente e l’Albania, hub commerciale verso i Balcani».

«In questa prospettiva, e ne ho già parlato con il ministro competente, si potrebbero collegare Corigliano Rossano e Crotone a Vibo Valentia e Gioia Tauro – ha concluso –. Il porto di Crotone, infine, proprio grazie alle sue peculiarità ed alla funzione industriale già esistente è pronto ad accogliere le navi da crociera». (rcs)

Investimenti per Porti di Crotone e Vibo, Falbo (Camera Commercio) ha incontrato Agostinelli

Il presidente della Camera di Commercio Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, ha incontrato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, a cui sono stati illustrati i dettagli progettuali di alcuni investimenti in programma per i porti di Crotone e Vibo Valentia.

Presente, all’incontro, il segretario generale dell’Ente Camerale, Bruno Calvetta. L’iniziativa rientra nel solco della collaborazione istituzionale che anima i due enti e del necessario supporto che la Camera di Commercio intende mettere a disposizione dell’Autorità di Sistema Portuale ai fini dello sviluppo delle due strategiche infrastrutture per i territori di Crotone e Vibo Valentia. Nel corso dell’incontro, sono stati, infatti, esaminati i progetti che l’Autorità di Sistema Portuale ha già in programma e per i quali è necessaria una convergenza con l’ente camerale.

«Si tratta di investimenti significativi che certamente produrranno effetti positivi sul tessuto produttivo ed economico delle province di Crotone e Vibo Valentia», ha dichiarato il presidente dell’ente camerale, Pietro Falbo, al termine del colloquio.

«La Camera di Commercio ha espresso la piena condivisione e disponibilità – ha concluso Falbo – a rendersi partecipe e quanto più possibile parte attiva nei progetti, in linea con la mission dell’ente». 

«Questo incontro segna la ripresa dei rapporti con l’Autorità di Sistema Portuale», ha aggiunto il segretario generale, Bruno Calvetta.

«Una collaborazione che siamo convinti non potrà che moltiplicare le occasioni di crescita dei territori coinvolti – ha concluso –. I due porti di Crotone e Vibo Valentia rappresentano infrastrutture strategiche su cui è necessario investire in una ormai necessaria prospettiva di sviluppo. Accogliamo positivamente l’incontro con il presidente dell’Autorità Portuale e, da parte nostra, assicuriamo il massimo supporto». (rrc)

 

Al via la riqualificazione del Porto di Crotone

Sono diversi i cantieri che saranno aperti al Porto di Crotone, con l’obiettivo di rigenerare lo scalo. È quanto ha reso noto lAutorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, guidata dal presidente Andrea Agostinelli, che prosegue nella sua opera di ristrutturazione dell’infrastruttura portuale affinché venga restituita alla città di Crotone per una sua maggiore fruizione. 

Nello specifico, si partirà con i lavori della mantellata e ricostruzione del muro paraonde del molo foraneo del Porto vecchio” aggiudicati alla ditta Ne.Co. Costruzioni di Amantea in provincia di Cosenza, per un complessivo valore economico di progetto di due milioni di euro.

A richiedere il necessario intervento dell’Ente è stato il compromesso stato dei luoghi riscontrato lungo la mantellata e il molo di sopraflutto del porto Vecchio, vistosamente danneggiati nel corso degli anni dal forte moto ondoso. 

In particolare, dalla relazione tecnica collegata al progetto esecutivo dei lavori, è stato evidenziato, in primo luogo, il danneggiamento della mantellata realizzata in massi e blocchi di cemento a protezione del muro paraonde, il forte danneggiamento lungo la scogliera di camminamento lato mare, dove sono state riscontrate importanti fessure, la mancanza di raccordo tra il porto Vecchio e il porto Nuovo e il forte danneggiamento della recinzione lungo via Molo Foraneo, causato dalle onde copiose che spesso hanno invaso la zona retrostante il molo. 

Considerate, quindi, le criticità emerse, anche a seguito di recenti e importanti mareggiate, i lavori punteranno alla ricostruzione della scogliera retrostante la banchina esterna del molo, attraverso l’uso dei blocchi esistenti e scivolati in mare e la posa in opera di ulteriori massi artificiali, per il ripristino della mantellata. 

Si procederà quindi alla realizzazione di un muro paraonde in calcestruzzo armato sul lato nord del molo foraneo e saranno risanate le fessure presenti lungo la banchina di sopraflutto, dove insiste il camminamento lato mare per un tratto di circa cento metri. A completamento dei lavori si procederà, altresì, al prolungamento del muro paraonde lato Sud, realizzato in calcestruzzo armato per una lunghezza di oltre 45 metri. 

Finalizzati alla complessiva riqualificazione del molo Foraneo del Porto Vecchio anche i lavori di ripristino degli impianti di illuminazione delle torri faro. I lavori sono stati aggiudicati alla ditta Tavano Giuseppe di Borgia in provincia di Catanzaro per un valore complessivo del progetto di oltre 400 mila euro.

 Da realizzare nel rispetto della normativa europea vigente in materia e rispondente, altresì, a criteri di sostenibilità ambientale, la nuova illuminazione dovrà rispondere a precisi criteri tecnici di confort visivo, anche in condizioni e circostanze difficili di lungo periodo, e, naturalmente, dovrà garantire la sicurezza dello stato dei luoghi. (rkr)

Porti, Comitato Magna Graecia: Pioggia di investimenti per Gioia e molliche per Crotone e Corigliano Rossano

Il Comitato Magna Graecia, ha denunciato come, con l’approvazione del Piano Triennale per le portualità ricadenti nell’Autorità di Bacino di Gioia Tauro, siano previsti una pioggia di investimenti per Gioia Tauro e molliche solo per Crotone e Corigliano Rossano.

«Tra le pieghe dei documenti di programmazione – viene spiegato in una nota – diverse sono le misure pianificate per la realizzazione di opere infrastrutturali e per la manutenzione straordinaria degli scali portuali che definiscono la strategia adottata dall’Ente, a sostegno della crescita dei porti di competenza. Circa 150 i milioni che saranno investiti in diverse tranches di programmazione per l’invaso di Gioia Tauro. Tre gli interventi che saranno realizzati. Il primo, del valore di 20 milioni iniziali (che saranno portati a 90), con il quale sarà ottimizzata la resecazione e allineamento della banchina di ponente. Quindi si procederà ai lavori di approfondimento e consolidamento del canale lungo la banchina di levante, con un finanziamento pari a 50 milioni di euro».

«Infine, attraverso un finanziamento di 7 milioni di euro – continua la nota – sarà avviata la ristrutturazione delle banchine esistenti dedicate al traffico Ro-Ro, a cui si aggiungerà la realizzazione di una nuova banchina Ro-Ro.  A fianco il mega investimento per la struttura taurense, viene destinata agli invasi di Crotone e Corigliano-Rossano la cifra di 5 milioni di euro cumulativi.  Tre i milioni finanziati a Crotone, dove si prevede il miglioramento, la riqualificazione e il recupero funzionale delle aree e della viabilità di accesso al porto vecchio. Due, invece, i milioni destinati a Corigliano-Rossano dove sono previsti i lavori di risanamento e adeguamento tecnico del molo di accesso nord e sud dello scalo».

«Mentre, a sostegno dell’attività della pesca – si legge – dopo aver proceduto alla elettrificazione dell’area e aver terminato l’incameramento degli immobili della Lega Navale, si procederà alla riqualificazione della banchina e alla realizzazione della vasca di alaggio».

«Riteniamo, senza dubbio di smentita alcuna – viene evidenziato – che sia stato riservato il solito trattamento a pesci in faccia per le strutture joniche. Non già e non solo per l’esiguità dei fondi previsti, quanto per la sfacciataggine di promuovere tali investimenti come forieri di migliorie alla causa dei porti jonici. Neppure un accenno alla possibilità di far concorrere i due porti jonici a richieste di finanziamento per i Programmi di sviluppo della logistica agroalimentare, bandi recentemente aperti all’interno dei canali Pnrr e con possibilità finanziarie fino a 500milioni».

«Eppure  – si legge nella nota – stiamo parlando di due invasi, quelli jonici, che sorgono in una delle aree a più alta vocazione agricola del Paese. Chiaramente in un rapporto così squilibrato dal punto di vista economico, difficilmente sarà immaginabile la concreta possibilità di rilancio delle su indicate portualità. Viepiù, anche gli altri due porti tirrenici (Taureana di Palmi e Vibo Valentia), di gran lunga più piccoli e meno funzionali degli invasi jonici calabresi, a conti fatti, saranno beneficiari di investimenti superiori».

«È chiaro che una siffatta condizione – evidenzia il Comitato – nonché  la palese e conclamata disparità di trattamento tra invasi jonici e tirrenici, continuerà a creare squilibri e diseconomie. Bene han fatto alcuni cittadini del Crotonese che hanno lanciato l’idea di indire un referendum al fine di sganciare il porto pitagorico dall’Autorità di Bacino di Gioia Tauro. Operazione alla quale, riteniamo, dovrebbe aggregarsi immediatamente la classe dirigente sibarita chiedendo lo scorporo della portualità di Schiavonea dalla su menzionata Autorità. Del resto la vicinanza a Taranto e le affinità turistiche-crocieristiche-mercantili, che legano le portualità joniche calabresi al porto di Taranto, fanno sì che possa essere immaginata un’unica Autorità di Bacino jonica che amalgami il porto pugliese con i due porti calabresi. Quanto detto anche in funzione di un più razionale abbinamento delle aree Zes che da Taranto a Crotone, passando per Corigliano-Rossano, assemblano retroporti, aeroporti ed aree industriali accomunate dallo stesso inespresso potenziale. Viepiù da rilanciare in un’unica offerta d’Ecosistema della Innovazione che potrebbe rappresentare la chiave di svolta per tutto il vasto ambito interregionale della baia jonica».

«La politica smetta di bighellonare e cerchi di rendersi conto che non può più essere tollerato, da parte dell’Arco Jonico – dice ancora il Comitato – un costante trattamento da sottosviluppati e pretendere che la società civile si prostri prona ai diktat centralisti. I due invasi portuali di Corigliano-Rossano e Crotone, insieme allo scalo di Sant’Anna, ed insieme alle strutture joniche lucano-pugliesi, sono l’unica possibilità per immaginare un germoglio di sviluppo per la Sibaritide ed il Crotonese, ed in generale per tutto il vasto ambito calabro-appulo-lucano dell’Arco Jonico. Contrariamente, ed in ossequio alle scriteriate scelte dell’autorità di Bacino taurense, l’area jonica calabrese continuerà ad essere sempre più una landa desolata e depressa. Condannata ad un futuro fosco, fatto di stenti e disperazione». (rkr)

In copertina, il porto di Crotone