Precari storici, Uiltemp: Occorre una svolta immediata

Il segretario regionale di Uiltemp, Oreste Valente, è intervenuto in merito alla situazione dei precari storici, ribadendo la necessità di una svolta immediata.

«Questi lavoratori che da più di 20 anni svolgono servizi essenziali nei comuni dove sono utilizzati, la maggior parte sono utilizzati nel Comune di San Giovanni In Fiore, Acri, Longobucco, Parco del Pollino, Parco Aspromonte – ha spiegato –. Dopo vari incontri con la , Regione Calabria e Comuni, si è concordato  per il  loro passaggio in Azienda Calabria Verde con un contratto agricolo – forestale porterebbe  non avere limiti e vincoli normativi e, soprattutto, essendo tutta l’operazione ad invarianza di spesa gli stessi lavoratori non si vedrebbero decurtare il proprio stipendio in caso di contrattualizzazione per come invece avverrebbe nel caso di un’assunzione diretta da parte dei Comuni che li utilizzano».

«Non è più tempo di  aspettare – ha evidenziato –. Abbiamo chiesto un incontro urgente  con la Regione Calabria per definire questo percorso. I lavoratori meritano una dignità, che già da troppi anni gli è stata negata, non si può ancora vivere con un sussidio, che non da nessuna certezza e nessuna copertura previdenziale, in uno Stato democratico questo non dovrebbe esistere e già da troppo tempo abbiamo dovuto accettare questa situazione così paradossale, lavoratori inseriti nelle pubbliche amministrazioni senza alcuna tutela e poi dobbiamo assumere più personale per combattere il lavoro nero. Se a breve non avremo delle risposte certe sul futuro di questi lavoratori, saremo costretti a scendere in piazza a manifestare questo diritto sacrosanto». (rcz)

Nidil Cgil Calabria: Regione mantenga promesse e porti avanti stabilizzazione dei precari storici

Il Coordinatore Nidil Cgil Calabria, Ivan Ferraro, ha chiesto che «la Regione mantenga le promesse e porti avanti il percorso di stabilizzazione dei precari legge 15 e 40 privilegiando la strada dell’assorbimento in Calabria Verde o qualunque altra soluzione che permetta tempi celeri e nessuna perdita economica per i lavoratori».

Ferraro, alla vigiliadell’incontro tra Regione Calabria e i sindaci dei comuni nei quali sono impiegati chiede che non si arretri sull’importante e concordato percorso che si sta portando avanti con le amministrazioni comunali.

«Si tratta di un bacino importante di lavoratori che costituiscono lo zoccolo duro del precariato calabrese – ha spiegato Ferraro –. Oltre 600 risorse, alcune impiegate anche dal 2008 in diversi comuni e nel Parco nazionale del Pollino, senza godere di alcun diritto. La giunta Occhiuto ha provveduto alla storicizzazione delle risorse, ma non a una stabilizzazione».

«Il loro passaggio in Azienda Calabria Verde con un contratto agricolo – forestale porterebbe a non avere limiti e vincoli normativi e, soprattutto – ha aggiunto – essendo tutta l’operazione ad invarianza di spesa, gli stessi lavoratori non si vedrebbero decurtare il proprio stipendio in caso di contrattualizzazione per come invece avverrebbe nel caso di un’assunzione diretta da parte del Comune».

«Siamo pronti anche ad altre strade – ha chiarito il Coordinatore regionale – ma a patto che siano rapidamente attuabili e che non si trasformino in un boomerang per i lavoratori con perdite economiche». (rcz)

Cgil Calabria: Pronti a mobilitazione se non viene convocato Tavolo sui precari storici

Cgil Calabria ha annunciato che scenderà in piazza, il prossimo 28 marzo in Cittadella regionale, se non verrà convocato il Tavolo Tecnico sui precari storici e per discutere del loro passaggio in Calabria Verde.

Nidil Cgil Calabria, dopo due richieste rivolte alla Regione, lancia l’ultimatum.

«La questione è importante, fondamentale per il precariato storico calabrese – ha dichiarato il Coordinatore regionale Ivan Ferraro –. Si tratta di più di 600 lavoratori impiegati da anni (alcuni dal 2008) in diversi comuni e nel Parco nazionale del Pollino senza godere di alcun diritto. La giunta Occhiuto ha provveduto alla storicizzazione delle risorse, ma non a una stabilizzazione».

I Comuni nei quali sono impiegati (solo quello di San Giovanni in Fiore ne utilizza 350, mentre quello di Acri 100) non possono procedere in questa direzione a causa della mancanza di una normativa nazionale e all’inadeguatezza delle risorse economiche. I soldi storicizzati dalla Regione, infatti, se usati per una contrattualizzazione andrebbero a falciare il sussidio riducendolo di circa la metà.
«Il passaggio a Calabria Verde – ha spiegato Ferraro – andrebbe a sanare la situazione e vedrebbe Calabria Verde come unico interlocutore finale facilitando il trasferimento delle risorse. La Regione ha dato il disco verde sulla fattibilità del progetto da un punto di vista tecnico – finanziario, mentre la politica ha annunciato l’avvio di un Tavolo Tecnico con le parti sociali per approfondire meglio la questione, Tavolo che non è mai stato convocato».
L’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese aveva dato rassicurazioni in merito al fatto che l’incontro sarebbe stato convocato per metà febbraio, ma nulla è avvenuto e i solleciti sono caduti nel vuoto.
«In mancanza di una convocazione, saremo davanti alla Cittadella il 28 marzo insieme a FeLSA Cisl e UILtemp – ha concluso il Coordinatore Nidil Calabria – per chiedere che l’interlocuzione avviata non si interrompa. Ci sono centinaia di lavoratori, di importanza inestimabile per le amministrazioni e non solo, che non godono di ferie, tredicesima e contribuzione. È un dovere sanare questa situazionee ora che sembrava  di essere arrivati ad una soluzione è giusto non perdere altro tempo e portare avanti diritti e lavoro!». (rcz)