NUOVI OSPEDALI, PER OCCHIUTO UNA SFIDA
NON SOLO SANITARIA, MA ANCHE POLITICA

di MASSIMO CLAUSI – Tutto si può dire al presidente Roberto Occhiuto tranne che non abbia il coraggio di assumersi le sue responsabilità.

Come definire altrimenti la scelta di farsi nominare commissario delegato «per l’attuazione degli interventi concernenti il sistema ospedaliero della Regione Calabria, da realizzare nella vigenza dello stato di emergenza dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri del 7 marzo 2025».

Una scelta che ha fatto molto discutere perché dà poteri amplissimi ad Occhiuto che era già commissario alla Sanità. Con questa nuova nomina, il presidente può decidere tutto quello che riguarda l’iter per la realizzazione dei vari ospedali (Sibaritide, Vibo Valentia, Gioia Tauro, Locri, Gom di Reggio Calabria, Asp di Reggio Calabria, Cosenza, Azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro e Asp di Crotone). I detrattori hanno parlato di un commissario che si è fatto commissariare per avere le mani più libere possibile. E non è certo un affare da poco sia dal punto di vista economico sia politico.

Sotto il primo aspetto si tratta di quasiun miliardo e mezzo di euro da gestire attraverso procedure spedite, sulla falsa riga del Ponte Morandi di Genova, eliminando lungaggini burocratiche, passando sopra anche la volontà degli enti locali (il riferimento è al contenzioso con il Comune di Cosenza sull’ubicazione del nuovo ospedale). Un piatto talmente ricco da far tremare le vene ai polsi.

Sul piano politico la posta in gioco è altrettanto alta perché, come noto, alcuni di questi ospedali sono stati finanziati nel lontano 2004 e quello più avanti nella realizzazione è quello della Sibaritide, arrivato al 35% dei lavori. Se Occhiuto dovesse riuscire ad avviare un po’ di questi ospedali e completare quello della Sibaritide porterebbe a casa un grandissimo risultato politico. In caso contrario non avrà più giustificazioni perché nessuno ha mai avuto maggiori poteri di lui nella gestione della sanità regionale. Prima con i decreti Calabria due volte reiterati, ampliando i poteri del commissario, adesso con questo nuovo incarico dopo il fallito tentativo di inserire alcuni emendamenti ad hoc per la sanità calabrese nel Milleproroghe.

Quanto tempo avrà a disposizione? Il timing non è certo perché il decreto non lo fissa. Se ne desume, quindi, che anche se Occhiuto scadrà da commissario per il Piano di rientro non così da quello investito dalla Protezione Civile per la realizzazione dei nosocomi calabresi. A meno, ovviamente, di un nuovo decreto da parte del Governo.

Ma la posta in gioco è altissima soprattutto per i calabresi che anni aspettano un’offerta sanitaria segna di questo nome. La speranza, per tutti i calabresi indipendentemente dalle magliette politiche, è che Occhiuto riesca nell’impresa.

Si perché anche

Ma la posta in gioco è altissima soprattutto per i calabresi che anni aspettano un’offerta sanitaria segna di questo nome. La speranza, per tutti i calabresi indipendentemente dalle magliette politiche, è che Occhiuto riesca nell’impresa.

Si perché anche questa nomina non è inedita nella disastrata storia della sanità calabrese. Occhiuto ha avuto un predecessore. L’ordinanza numero 3635 del 21 dicembre 2007, firmata dall’allora presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, prevedeva infatti la nomina – su proposta del Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri – dell’assessore regionale alla Salute della Giunta Loiero, Vincenzo Spaziante come commissario “per il superamento della situazione di emergenza socio-economico-sanitaria determinatasi nella Regione Calabria”.

Era l’inizio del commissariamento in sanità della nostra regione. Spaziante veniva poi incaricato della realizzazione delle strutture ospedaliere previste dall’Accordo di programma integrativo, sottoscritto dal Ministero della Salute e dal presidente della regione Calabria in data 6 dicembre 2007, oltre che della riorganizzazione, dell’adeguamento e del potenziamento delle dotazioni tecnologiche ospedaliere esistenti.

Sapete come è andata a finire? Gli ospedali non vennero realizzati e, come racconta Carlo Guccione nel suo libro “Amara verità” nel settembre 2009, sarà l’intera Giunta regionale a denunciare Spaziante per interruzione di pubblico servizio e rifiuto di atti d’ufficio con possibili danni all’erario.

Per Occhiuto tifiamo tutti per un esito diverso. (mc)

[Courtesy LaCNews24]

Alluvione ottobre, attiva la piattaforma della Prociv per la segnalazione dei danni

È attiva la piattaforma della Protezione Civile per segnalare i danni relativi agli eccezionali eventi metereologici verificatisi dal 19 al 21 ottobre 2024 nel territorio dei Comuni di Cenadi, Cortale, Curinga, Jacurso, Lamezia Terme, Maida di San Pietro a Maida (nella provincia di Catanzaro) e dei Comuni di Ferruzzano, Locri e Montebello Jonico (nella Città metropolitana di Reggio Calabria), a far data dal 9 gennaio 2025 fino al 30 marzo 2025.

Attraverso la piattaforma, dunque, verrà effettuata la ricognizione dei fabbisogni pubblici e privati, per i territori ricadenti nei Comuni anzidetti.

Successivamente alla scadenza, verrà predisposto un piano dei fabbisogni, sulla base delle segnalazioni pervenute, che sarà sottoposto al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per la conseguente approvazione. (rcz)

Incendi, la Calabria regione modello per la prevenzione

La Calabria fa scuola e diventa modello di buona pratica nazionale per contrastare gli incendi grazie all’operazione Tolleranza Zero, che la Protezione Civile nazionale vuole diffondere in tutte le regioni.

Ideata e messa in campo dalla Regione Calabria, l’obiettivo di Tolleranza Zero è quello di arginare gli incendi, contrastare gli incendiari e i piromani, e monitorare il territorio attraverso l’utilizzo dei droni.

Nella sede del Dipartimento della Protezione Civile, il governatore Roberto Occhiuto – coadiuvato dal dg della ProCiv regionale Domenico Costarella e dal dirigente della Forestazione Raffaele Mangiardi – ha illustrato al ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, al capo Dipartimento Fabio Ciciliano, ai rappresentanti delle ProCiv regionali, ai funzionari del Dipartimento impegnati nella lotta agli incendi boschivi, ai rappresentanti dei Corpi nazionali dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri Forestali, e ai componenti del Tavolo tecnico dedicato alla lotta agli incendi boschivi, i risultati raggiunti negli ultimi anni in Calabria grazie a questo modello innovativo.

«L’esperienza calabrese – ha sottolineato durante il suo intervento il ministro Musumeci – può diventare da esempio e stimolo per le altri Regioni».

«Lo sviluppo tecnologico ha messo a disposizione dei nostri operatori sempre più strumenti utili nella risposta all’emergenza – ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano –, ma il valore aggiunto di questa iniziativa, messa in campo dalla Regione Calabria, è l’utilizzo di questi strumenti in azione di prevenzione».

«E lo confermano i numeri – ha aggiunto –: negli ultimi 2 anni, infatti, le richieste di concorso aereo della flotta nazionale giunte dalla Calabria al nostro Centro Aereo Unificato sono calati del 57%».

«Ringrazio il ministro Musumeci e il capo del Dipartimento della Protezione Civile Ciciliano – ha detto Occhiuto –per aver voluto questo momento e per le parole che hanno speso nei confronti della mia Regione».

«I droni in Calabria sono stati un’innovazione importante – ha spiegato – perché ci hanno dato la possibilità di avere occhi più performanti sul territorio, di generare deterrenza, di poter intervenire tempestivamente per spegnere il prima possibile i roghi individuati.

«Ma i risultati che abbiamo conseguito in questi anni – ha proseguito – non sarebbero stati raggiungibili senza lo straordinario lavoro degli uomini della Protezione Civile, dei Carabinieri Forestali, dei Vigili del Fuoco, delle squadre di Calabria Verde, dei volontari».

«L’operazione ‘Tolleranza Zero’ è stata un grande successo – ha aggiunto –  che ci è stato riconosciuto da unanimi apprezzamenti arrivati dai nostri interlocutori, e andrà avanti con sempre più vigore».

«La Calabria, una Regione del Mezzogiorno – ha concluso – si segnala come modello positivo a livello nazionale e internazionale, e questo allo stesso tempo ci riempie di orgoglio e ci stimola a fare ancora meglio».

L’operazione “Tolleranza Zero”, nata nell’estate 2022 e portata avanti anche grazie alla preziosa collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, ha visto inizialmente l’utilizzo sperimentale di 5 droni.

L’operazione “Tolleranza Zero”, nata nell’estate 2022 e portata avanti anche grazie alla preziosa collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, ha visto inizialmente l’utilizzo sperimentale di 5 droni.

Questo perché attraverso l’uso dei droni i roghi sono stati individuati prima e, con l’ottimizzazione delle risorse operative sul territorio, si è potuto agire tempestivamente per non far degenerare gli incendi.

Nell’estate del 2023 grazie ai droni sono stati segnalati 245 incendiari e/o piromani, mentre nell’estate 2024 sono stati individuati e denunciati 394 incendiati e/o piromani.

Inoltre, il clamore mediatico suscitato anche a livello nazionale da questa iniziativa ha avuto un effetto deterrenza sui malintenzionati.

Ingenti sono state le forze messe in campo nell’estate 2024 dalla Regione Calabria per combattere gli incendi: 63 squadre regionali, 28 droni, 26 autobotti, decine di squadre dei vigili del fuoco e di forestali, 4 elicotteri della flotta regionale, 2 elicotteri S64 della flotta di Stato, 4 canadair, 50 operatori nelle sale operative antincendio e nella Control Room, 43 squadre di spegnimento, 90 squadre di volontari della Protezione Civile.

Con l’attività di deterrenza attraverso i droni la Regione Calabria è riuscita a costruire un modello innovativo e molto apprezzato a livello nazionale e internazionale. (rrm)

 

Sulla linea Battipaglia-Reggio esercitazione della Protezione Civile

La scorsa notte si è svolta, nella galleria Francica, sulla linea Battipaglia – Reggio Calabria, nella tratta Vibo Pizzo – Mileto, un’esercitazione di emergenza ferroviaria. della Protezione Civile.

L’obiettivo è stato quello di verificare e consolidare le procedure e i flussi comunicativi in emergenza tra i vari Enti, in caso di incidente in galleria ferroviaria.

All’esercitazione, realizzata con il coordinamento della Prefettura di Vibo Valentia, hanno partecipato le strutture di Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia e FS Security (Gruppo FS Italiane), la Protezione Civile della Regione Calabria e del Comune di Mileto (VV), il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vibo Valentia, il Servizio di Emergenza (118) e ASP di Vibo Valentia, i Carabinieri, la Polizia Stradale, la Provincia di Vibo Valentia, la Questura di Vibo Valentia, la Polfer, la Guardia di Finanza, la Croce Rossa Italiana e associazioni di volontariato.

Nella simulazione, un treno viaggiatori appena partito dalla stazione di Mileto e diretto a Lamezia Terme Centrale si è arrestato circa 200 metri dopo aver imboccato dal lato sud la galleria Francica, in seguito all’impatto con un ostacolo che ha causato il blocco di un asse del locomotore. L’anomalia ha generato un principio di incendio prontamente arrestato dal personale di bordo. Il capotreno, dopo aver constatato che alcuni dei 10 viaggiatori a bordo lamentavano difficoltà deambulatorie e respiratorie, ha attivato tutte le procedure di assistenza, avvisando la Sala Operativa che a sua volta ha allertato immediatamente i Vigili del Fuoco, il 118, la Protezione Civile e la Polfer. La circolazione dei treni sul tratto Vibo Pizzo – Mileto è stata subito interrotta. Dopo le operazioni di soccorso dei viaggiatori e la messa in sicurezza del treno, i tecnici hanno effettuato una ricognizione lungo linea per accertare le condizioni dell’infrastruttura.

L’esercitazione ha permesso di testare il Piano Generale di Emergenza esterna e le sue procedure per incrementare gli standard di sicurezza; verificata, inoltre, la capacità di risposta del sistema dei soccorsi in situazioni di emergenza, attraverso il riscontro dei tempi di intervento, delle modalità di attivazione degli Enti coinvolti e dell’idoneità dei mezzi di comunicazione. In particolare, è stata verificata l’accessibilità alla galleria con mezzi di soccorso, anche attraverso l’utilizzo del mezzo bimodale in dotazione al Comando dei Vigili del Fuoco di Vibo Valentia, per consentire l’immediato intervento, l’esodo assistito e il trasferimento dei feriti all’area Triage.

L’attività esercitativa non ha avuto alcuna ripercussione sulla circolazione dei treni.

Lunedì in Cittadella regionale la visita del Capo della Prociv Ciciliano

Lunedì 2 settembre il capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabio Ciciliano, farà visita in Calabria per un importante momento di confronto con il Sistema regionale di Protezione Civile.

La giornata sarà scandita da alcuni incontri tecnici e istituzionali, che vedranno il loro inizio presso il Polo Logistico di Germaneto, alle ore 10, dove il capo Dipartimento, accompagnato dal dg Domenico Costarella, incontrerà i dirigenti ed i funzionari regionali.

Successivamente, alle ore 11, nella Sala Verde della Cittadella regionale, si terrà un confronto con il volontariato calabrese di Protezione Civile, che rappresenta una risorsa essenziale del sistema.

Al termine, vi sarà l’incontro con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il consulente della presidenza in materia di Protezione Civile, Agostino Miozzo, e i prefetti della Regione, al fine di fare il punto sulle principali tematiche di Protezione Civile che riguardano il territorio calabrese.

La visita si concluderà, alle ore 12.30, con un sopralluogo presso la Control Room dell’operazione “Tolleranza Zero”, in modo da condividere con il nuovo capo Dipartimento le innovazioni tecnologiche che la Calabria ha messo in campo nel monitoraggio del territorio e nelle attività di deterrenza per gli incendi e per l’inquinamento ambientale.

Al termine della visita è previsto un punto stampa, nella Control Room della Cittadella regionale, del capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabio Ciciliano e del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. (rcz)

CORIGLIANO ROSSANO – Il Comune adotta il piano di Protezione Civile

Il Comune di Corigliano Rossano ha adottato il Piano di Protezione Civile per il Territorio Comunale con lo scopo di adeguare la disciplina dell’organizzazione comunale di protezione civile, le procedure e i servizi da mettere in opera per fronteggiare le emergenze sul territorio comunale.

Un piano di protezione civile è l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio, che recepisce il programma di previsione e prevenzione, ed è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio.

«È stato adottato il piano di emergenza della Protezione Civile di Corigliano-Rossano, con studio del rischio sismico, idraulico, del rischio incendi e con indicazione dei punti di raccolta e delle vie di fuga, compresi i percorsi per i più fragili, e la mappatura degli immobili da utilizzare in caso di emergenza – ha spiegato l’assessore con delega all’Integrazione del tessuto urbano, Tatiana Novello –. Una pianificazione indispensabile per la sicurezza di tutti, traguardo importante per la nostra città».

«Spesso nel dibattito pubblico, soprattutto in caso di eventi straordinari, si parla dei Piani di Protezione Civile e di come questi siano spesso datati o assenti – ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi – ed era questo il caso del nostro Comune, con due piani di protezione civile degli ex Comuni totalmente obsoleti. Nel corso di questi anni abbiamo avviato gli studi necessari per la redazione di un Piano di Protezione Civile moderno ed efficace ed ora siamo giunti alla fine di questo percorso, dotando la città di uno strumento che, in caso di eventi straordinari, determina la sicurezza dei cittadini».

«Come Amministrazione, infine – ha concluso – proprio perché riteniamo questo documento estremamente importante, abbiamo scelto di adottare il Piano di Protezione Civile aprendolo alle osservazioni della comunità, dei professionisti, dei soggetti interessati, prima della approvazione definitiva, perché crediamo fortemente che la partecipazione possa migliorare gli strumenti di una città moderna».

L’obiettivo è quello di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici. Il Piano di emergenza comunale definisce l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa sul territorio del Comune ed è il supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce per gestire l’emergenza oltretutto consente alle Autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio.

Deve essere uno strumento dinamico e in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi. Considerata la particolare situazione di vulnerabilità sismica in cui versano i centri storici e la pericolosità sismica ed idrogeologica del territorio comunale, l’identificazione degli scenari di evento e di rischio sismico e idrogeologico è stata effettuata secondo un alto e accurato livello di approfondimento.

Il Piano adottato dal Comune, redatto in conformità alle nuove linee guida regionali, definisce i ruoli delle strutture comunali preposte alla protezione civile per azioni di soccorso, con lo scopo, inoltre di provvedere, prevenire e contrastare gli eventi calamitosi e tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.

Già da tempo, inoltre, il Comune ha avviato un censimento riguardante i bisogni delle persone appartenenti alle categorie “deboli” e “fragili”. In tali categorie rientrano persone con disabilità, anziani non autosufficienti e soggetti con patologie particolari. L’operazione è finalizzata alla costruzione di un sistema informativo al fine di agevolare l’attivazione del coordinamento degli interventi di soccorso ed assistenza alla popolazione, in caso di calamità, è necessaria all’ottimizzazione delle risorse e per ottenere una capacità di intervento pronta, repentina ed efficace qualora e dove ve ne sia necessità, permettendo, così, all’Amministrazione Comunale di fornire la migliore risposta possibile.

Dal momento della pubblicazione, è possibile per tutti i soggetti interessati proporre delle osservazioni al Piano, che poi saranno analizzate dai settori comunali competenti prima dell’approvazione definitiva dello stesso in Consiglio Comunale. (rcs)

Domani It-Alert a Montalto Uffugo: Interessanti anche Rende, Rose e Luzzi

Domani mattina, alle 12, a Montalto Uffugo e nell’area dei Comuni di Luzzi, Rose e Rende, si terrà il test di It-Alert, il nuovo sistema di allarme di Protezione civile diretto alla popolazione, che dirama, a tutti i telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica, messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso.

In particolare, sarà simulato uno scenario di incidente industriale presso la società ButanGas.

Sui cellulari accesi e con connessione telefonica di coloro che si troveranno nell’area dei Comuni di Montalto Uffugo, Rose, Luzzi e Rende arriverà il seguente messaggio di test:

“TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO un incidente industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente industriale vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST”.

Chi riceve il messaggio di test non dovrà fare altro che leggere il messaggio che rimanda alla pagina web del sito IT-ALERT, dove sarà possibile visionare il testo del messaggio reale che i cittadini riceverebbero in caso di allarme per quel determinato rischio.

Sulla pagina sarà presente anche il link al questionario, a cui sono invitati a rispondere sia chi ha ricevuto correttamente il messaggio sia chi, pur trovandosi nell’area di test, non ha ricevuto la notifica.

Nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo trattato (raccolto, archiviato, consultato, ecc.) dal Dipartimento della Protezione civile e dall’operatore telefonico di riferimento in quanto i messaggi It-Alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast, che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi indistintamente e impersonalmente a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione.

Il sistema è unidirezionale (dall’operatore telefonico al dispositivo) e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno dai cellulari raggiunti.

Per questi motivi il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha espresso parere positivo. È utile ricordare che il sistema di allarme pubblico sarà operativo per le diverse tipologie di rischio solo dopo l’esito positivo della fase di sperimentazione. (rcz)

Il 13 ottobre prove di evacuazione della Prociv in tutte le scuole della Calabria

Il 13 ottobre è in programma una prova di evacuazione in tutti gli istituti scolastici della Calabria. Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, spiegando come la Regione, aderendo alla Settimana nazionale della Protezione Civile, «vuole lanciare la campagna di sensibilizzazione Più + consapevolezza, Meno – rischi, promossa dall’assessorato all’istruzione, dalla Protezione civile regionale, d’intesa con l’Uufficio scolastico regionale».

«La Calabria – ha sottolineato Princi – è ad alto rischio sismico ed idrologico, occorre, quindi, supportare le scuole in iniziative di sensibilizzazione, di formazione degli studenti e del personale docente, circa l’acquisizione di comportamenti consapevoli volti alla riduzione del rischio dei disastri naturali».

La vicepresidente invita, pertanto, tutti gli istituti della regione a programmare per giorno 13 le prove di evacuazione e comunica che «il personale della Protezione civile è disponibile a supportare le istituzioni scolastiche interessate, che potranno manifestare la volontà di adesione registrandosi tramite apposito format già inoltrato a tutte le scuole calabresi».

«A conclusione della prova di evacuazione – ha spiegato –, nella stessa mattinata, le scuole sono invitate a promuovere incontri tematici che portino ad accrescere, negli studenti, la responsabilità e la consapevolezza sulle situazioni di rischio presenti nel proprio territorio, favorendo nel contempo la cultura dell’auto-protezione, della resilienza e della responsabilità».

«Per sensibilizzare meglio gli studenti su tali tematiche – ha proseguito –, tutti gli istituti calabresi sono stati omaggiati di apposito volume divulgativo nel quale viene specificato il ruolo della protezione civile in Italia; è corredato inoltre da importanti spunti didattici elaborati proprio per i docenti. Il testo è stato curato dal dottor Agostino Miozzo, già direttore generale del dipartimento di Protezione civile nazionale, e dal professor Mauro Dolce».

«Si vuol continuare lungo il solco della sensibilizzazione e della formazione – ha detto ancora la vicepresidente – già tracciato lo scorso anno con il mondo scolastico calabrese, che ha visto coinvolti oltre trecento docenti in lezioni frontali e in attività anche pratico laboratoriali, tenute dal direttore della Protezione civile regionale, Domenico Costarella e da Agostino Miozzo».

«É un lavoro di squadra fortemente orientato sulla conoscenza quale base della consapevolezza e, quindi – ha sottolineato – sulla prevenzione che deve necessariamente partire dalla scuola. Ringrazio tutto il mondo scolastico dalla direttrice generale Antonella Iunti, ai dirigenti scolastici e ai docenti per la fattiva e proficua collaborazione, il direttore generale Costarella, il prof Miozzo e tutto il Dipartimento della Protezione civile regionale per l’efficacia degli interventi a tutela della scuola e della Calabria tutta». (rcz)

Libia, la Calabria tra le prime regioni a fornire mezzi di soccorso

La Calabria è tra le prime regioni italiane – insieme ad Abruzzo, Puglia e Campania – ad aver fornito supporto di mezzi e materiali per i soccorsi alla Libia, colpita sabato notte dalla tempesta Daniel che si è abbattuta sulla costa settentrionale del Paese mediterraneo causando, tra l’altro, il crollo di due dighe e circa 20mila morti.

Il Dipartimento regionale della Protezione Civile, a seguito di attivazione da parte del Dipartimento nazionale, ha inviato dopo poche ore una colonna mobile, composta da funzionari del Dipartimento e volontari di associazioni, che ha raggiunto il porto di Brindisi, dove la nave San Marco della Marina Militare Italiana è salpata per portare gli aiuti alle popolazioni libiche.

La Calabria ha fornito una serie di mezzi e materiali utili a fronteggiare l’emergenza causata dalle pesanti inondazioni. Si tratta di alcune pompe idrovore ad alta capacità e altre attrezzature idonee di soccorso idrogeologico.

Questa è la seconda missione internazionale della Protezione Civile regionale nel giro di pochi mesi, dopo quella del febbraio scorso a seguito del terremoto in Turchia. (rcz)

Il capo della Protezione Civile Naz. Curcio in Calabria

Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, sarà domani in Calabria, per fare il punto sulla campagna antincendi e sul sistema di prevenzione messo in campo dalla Regione.

Alle  9 verrà ricevuto nella Cittadella regionale di Catanzaro dal direttore della Protezione Civile Calabria, Domenico Costarella, con il quale parteciperà a un incontro operativo con i tecnici e i funzionari del Dipartimento regionale.

Alle ore 10 visiterà al decimo piano della Cittadella la “Control Room” della Regione dove vengono trasmesse in diretta streaming le immagini dei droni che monitorano gli incendi dolosi, nell’ambito del progetto “Tolleranza Zero” voluto dal presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto.

Subito dopo, alle 10.15, è previsto un punto stampa con giornalisti e operatori.

A seguire, il capo Dipartimento nazionale della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il direttore regionale, Domenico Costarella, si sposteranno in un campo base a San Floro, a pochi chilometri dalla Cittadella, per assistere da terra alle attività di monitoraggio in volo di un drone  ν