CORIGLIANO ROSSANO – Il Comune adotta il piano di Protezione Civile

Il Comune di Corigliano Rossano ha adottato il Piano di Protezione Civile per il Territorio Comunale con lo scopo di adeguare la disciplina dell’organizzazione comunale di protezione civile, le procedure e i servizi da mettere in opera per fronteggiare le emergenze sul territorio comunale.

Un piano di protezione civile è l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio, che recepisce il programma di previsione e prevenzione, ed è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio.

«È stato adottato il piano di emergenza della Protezione Civile di Corigliano-Rossano, con studio del rischio sismico, idraulico, del rischio incendi e con indicazione dei punti di raccolta e delle vie di fuga, compresi i percorsi per i più fragili, e la mappatura degli immobili da utilizzare in caso di emergenza – ha spiegato l’assessore con delega all’Integrazione del tessuto urbano, Tatiana Novello –. Una pianificazione indispensabile per la sicurezza di tutti, traguardo importante per la nostra città».

«Spesso nel dibattito pubblico, soprattutto in caso di eventi straordinari, si parla dei Piani di Protezione Civile e di come questi siano spesso datati o assenti – ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi – ed era questo il caso del nostro Comune, con due piani di protezione civile degli ex Comuni totalmente obsoleti. Nel corso di questi anni abbiamo avviato gli studi necessari per la redazione di un Piano di Protezione Civile moderno ed efficace ed ora siamo giunti alla fine di questo percorso, dotando la città di uno strumento che, in caso di eventi straordinari, determina la sicurezza dei cittadini».

«Come Amministrazione, infine – ha concluso – proprio perché riteniamo questo documento estremamente importante, abbiamo scelto di adottare il Piano di Protezione Civile aprendolo alle osservazioni della comunità, dei professionisti, dei soggetti interessati, prima della approvazione definitiva, perché crediamo fortemente che la partecipazione possa migliorare gli strumenti di una città moderna».

L’obiettivo è quello di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici. Il Piano di emergenza comunale definisce l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa sul territorio del Comune ed è il supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce per gestire l’emergenza oltretutto consente alle Autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio.

Deve essere uno strumento dinamico e in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi. Considerata la particolare situazione di vulnerabilità sismica in cui versano i centri storici e la pericolosità sismica ed idrogeologica del territorio comunale, l’identificazione degli scenari di evento e di rischio sismico e idrogeologico è stata effettuata secondo un alto e accurato livello di approfondimento.

Il Piano adottato dal Comune, redatto in conformità alle nuove linee guida regionali, definisce i ruoli delle strutture comunali preposte alla protezione civile per azioni di soccorso, con lo scopo, inoltre di provvedere, prevenire e contrastare gli eventi calamitosi e tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.

Già da tempo, inoltre, il Comune ha avviato un censimento riguardante i bisogni delle persone appartenenti alle categorie “deboli” e “fragili”. In tali categorie rientrano persone con disabilità, anziani non autosufficienti e soggetti con patologie particolari. L’operazione è finalizzata alla costruzione di un sistema informativo al fine di agevolare l’attivazione del coordinamento degli interventi di soccorso ed assistenza alla popolazione, in caso di calamità, è necessaria all’ottimizzazione delle risorse e per ottenere una capacità di intervento pronta, repentina ed efficace qualora e dove ve ne sia necessità, permettendo, così, all’Amministrazione Comunale di fornire la migliore risposta possibile.

Dal momento della pubblicazione, è possibile per tutti i soggetti interessati proporre delle osservazioni al Piano, che poi saranno analizzate dai settori comunali competenti prima dell’approvazione definitiva dello stesso in Consiglio Comunale. (rcs)

Domani It-Alert a Montalto Uffugo: Interessanti anche Rende, Rose e Luzzi

Domani mattina, alle 12, a Montalto Uffugo e nell’area dei Comuni di Luzzi, Rose e Rende, si terrà il test di It-Alert, il nuovo sistema di allarme di Protezione civile diretto alla popolazione, che dirama, a tutti i telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica, messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso.

In particolare, sarà simulato uno scenario di incidente industriale presso la società ButanGas.

Sui cellulari accesi e con connessione telefonica di coloro che si troveranno nell’area dei Comuni di Montalto Uffugo, Rose, Luzzi e Rende arriverà il seguente messaggio di test:

“TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO un incidente industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente industriale vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST”.

Chi riceve il messaggio di test non dovrà fare altro che leggere il messaggio che rimanda alla pagina web del sito IT-ALERT, dove sarà possibile visionare il testo del messaggio reale che i cittadini riceverebbero in caso di allarme per quel determinato rischio.

Sulla pagina sarà presente anche il link al questionario, a cui sono invitati a rispondere sia chi ha ricevuto correttamente il messaggio sia chi, pur trovandosi nell’area di test, non ha ricevuto la notifica.

Nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo trattato (raccolto, archiviato, consultato, ecc.) dal Dipartimento della Protezione civile e dall’operatore telefonico di riferimento in quanto i messaggi It-Alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast, che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi indistintamente e impersonalmente a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione.

Il sistema è unidirezionale (dall’operatore telefonico al dispositivo) e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno dai cellulari raggiunti.

Per questi motivi il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha espresso parere positivo. È utile ricordare che il sistema di allarme pubblico sarà operativo per le diverse tipologie di rischio solo dopo l’esito positivo della fase di sperimentazione. (rcz)

Il 13 ottobre prove di evacuazione della Prociv in tutte le scuole della Calabria

Il 13 ottobre è in programma una prova di evacuazione in tutti gli istituti scolastici della Calabria. Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, spiegando come la Regione, aderendo alla Settimana nazionale della Protezione Civile, «vuole lanciare la campagna di sensibilizzazione Più + consapevolezza, Meno – rischi, promossa dall’assessorato all’istruzione, dalla Protezione civile regionale, d’intesa con l’Uufficio scolastico regionale».

«La Calabria – ha sottolineato Princi – è ad alto rischio sismico ed idrologico, occorre, quindi, supportare le scuole in iniziative di sensibilizzazione, di formazione degli studenti e del personale docente, circa l’acquisizione di comportamenti consapevoli volti alla riduzione del rischio dei disastri naturali».

La vicepresidente invita, pertanto, tutti gli istituti della regione a programmare per giorno 13 le prove di evacuazione e comunica che «il personale della Protezione civile è disponibile a supportare le istituzioni scolastiche interessate, che potranno manifestare la volontà di adesione registrandosi tramite apposito format già inoltrato a tutte le scuole calabresi».

«A conclusione della prova di evacuazione – ha spiegato –, nella stessa mattinata, le scuole sono invitate a promuovere incontri tematici che portino ad accrescere, negli studenti, la responsabilità e la consapevolezza sulle situazioni di rischio presenti nel proprio territorio, favorendo nel contempo la cultura dell’auto-protezione, della resilienza e della responsabilità».

«Per sensibilizzare meglio gli studenti su tali tematiche – ha proseguito –, tutti gli istituti calabresi sono stati omaggiati di apposito volume divulgativo nel quale viene specificato il ruolo della protezione civile in Italia; è corredato inoltre da importanti spunti didattici elaborati proprio per i docenti. Il testo è stato curato dal dottor Agostino Miozzo, già direttore generale del dipartimento di Protezione civile nazionale, e dal professor Mauro Dolce».

«Si vuol continuare lungo il solco della sensibilizzazione e della formazione – ha detto ancora la vicepresidente – già tracciato lo scorso anno con il mondo scolastico calabrese, che ha visto coinvolti oltre trecento docenti in lezioni frontali e in attività anche pratico laboratoriali, tenute dal direttore della Protezione civile regionale, Domenico Costarella e da Agostino Miozzo».

«É un lavoro di squadra fortemente orientato sulla conoscenza quale base della consapevolezza e, quindi – ha sottolineato – sulla prevenzione che deve necessariamente partire dalla scuola. Ringrazio tutto il mondo scolastico dalla direttrice generale Antonella Iunti, ai dirigenti scolastici e ai docenti per la fattiva e proficua collaborazione, il direttore generale Costarella, il prof Miozzo e tutto il Dipartimento della Protezione civile regionale per l’efficacia degli interventi a tutela della scuola e della Calabria tutta». (rcz)

Libia, la Calabria tra le prime regioni a fornire mezzi di soccorso

La Calabria è tra le prime regioni italiane – insieme ad Abruzzo, Puglia e Campania – ad aver fornito supporto di mezzi e materiali per i soccorsi alla Libia, colpita sabato notte dalla tempesta Daniel che si è abbattuta sulla costa settentrionale del Paese mediterraneo causando, tra l’altro, il crollo di due dighe e circa 20mila morti.

Il Dipartimento regionale della Protezione Civile, a seguito di attivazione da parte del Dipartimento nazionale, ha inviato dopo poche ore una colonna mobile, composta da funzionari del Dipartimento e volontari di associazioni, che ha raggiunto il porto di Brindisi, dove la nave San Marco della Marina Militare Italiana è salpata per portare gli aiuti alle popolazioni libiche.

La Calabria ha fornito una serie di mezzi e materiali utili a fronteggiare l’emergenza causata dalle pesanti inondazioni. Si tratta di alcune pompe idrovore ad alta capacità e altre attrezzature idonee di soccorso idrogeologico.

Questa è la seconda missione internazionale della Protezione Civile regionale nel giro di pochi mesi, dopo quella del febbraio scorso a seguito del terremoto in Turchia. (rcz)

Il capo della Protezione Civile Naz. Curcio in Calabria

Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, sarà domani in Calabria, per fare il punto sulla campagna antincendi e sul sistema di prevenzione messo in campo dalla Regione.

Alle  9 verrà ricevuto nella Cittadella regionale di Catanzaro dal direttore della Protezione Civile Calabria, Domenico Costarella, con il quale parteciperà a un incontro operativo con i tecnici e i funzionari del Dipartimento regionale.

Alle ore 10 visiterà al decimo piano della Cittadella la “Control Room” della Regione dove vengono trasmesse in diretta streaming le immagini dei droni che monitorano gli incendi dolosi, nell’ambito del progetto “Tolleranza Zero” voluto dal presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto.

Subito dopo, alle 10.15, è previsto un punto stampa con giornalisti e operatori.

A seguire, il capo Dipartimento nazionale della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il direttore regionale, Domenico Costarella, si sposteranno in un campo base a San Floro, a pochi chilometri dalla Cittadella, per assistere da terra alle attività di monitoraggio in volo di un drone  ν

A Reggio l’esercitazione nazionale “Sisma dello Stretto” della Protezione Civile

Dal 4 al 6 novembre, a Reggio Calabria si terrà l’esercitazione nazionale sul rischio sismico Sisma dello Stretto 2022, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le Regioni Calabria e Siciliana, le Prefetture- UTG di Reggio Calabria e di Messina, in collaborazione con le componenti e le strutture operative del Servizio Nazionale di protezione civile.

Sisma dello Stretto 2022 si svolgerà nelle province di Reggio Calabria e Messina, con l’obiettivo di testare l’attuazione del modello d’intervento nazionale per il soccorso sul rischio sismico, attraverso l’attivazione dei Centri di Coordinamento, la realizzazione di working area per attività di soccorso tecnico urgente e sanitario, l’allestimento di aree di accoglienza per la popolazione, l’impiego delle Colonne Mobili e le attività di valutazione e di agibilità post evento sismico.

Lo scenario operativo vedrà la simulazione di un terremoto di magnitudo 6 con un significativo livello di impatto su abitazioni e popolazione, capace, inoltre, di innescare effetti ambientali come frane, liquefazioni e fenomeni di maremoto.

Lo scenario simulato del maremoto sarà, inoltre, l’occasione per un ulteriore test di IT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico per l’informazione della popolazione, in fase di sperimentazione, che diramerà un messaggio ai cellulari presenti nell’area dei comuni costieri delle province di Reggio Calabria e Messina.

«Si respira grande fermento a Reggio Calabria – ha dichiarato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi – per l’esercitazione nazionale sulla gestione dei terremoti che nei giorni 4, 5 e 6 novembre interesserà tutta l’Area dello Stretto.La nostra regione è un’area ad alto rischio sismico, la storia ce lo insegna».

«Di conseguenza, diventa fondamentale la prevenzione – ha evidenziato –. Una prevenzione che coinvolga tanto i singoli cittadini nell’acquisizione di comportamenti di autotutela dinnanzi a situazioni di rischio, tanto l’intero sistema logistico ed interventistico, perché si attivino azioni di coordinamento diffuso a salvaguardia della popolazione. Reggio Calabria ed i 38 comuni dell’Area metropolitana coinvolti sono già in fibrillazione da giorni e aspettano con trepidante attesa il via a tutte le iniziative. Sono certa che la risposta sarà pari alle aspettative!».

«Mi congratulo con la Protezione Civile, brillantemente diretta da Domenico Costarella, che sta organizzando tutto nel minimo dettaglio, e con il collega Assessore regionale alle Infrastrutture Mauro Dolce che, d’intesa con il Presidente Roberto Occhiuto, si è fortemente impegnato sui tavoli nazionali – ha spiegato Princi – per far sì che proprio lo Stretto fosse teatro di questa grande operazione interforze che richiama l’attenzione anche della cittadinanza».

«Tramutare la pagina più nera della storia di Reggio e Messina in un insegnamento per le nuove generazioni è il modo migliore per elaborare quello che è successo e sfruttarlo a nostro vantaggio – ha proseguito –. E proprio per una maggiore sensibilizzazione e conoscenza sull’argomento, contestualmente la Regione Calabria inaugurerà la mostra nazionale ‘Terremoti d’Italia’ all’interno della grande tensostruttura allestita dalla Protezione Civile sul lungomare di Reggio. Documenti, foto, filmati, strumenti, per capire cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne gli effetti: i reggini troveranno tutto questo all’interno della grande area preparata dagli esperti, andando a rispondere alla curiosità ed alla sete di sapere».

«E ci sarà anche qualcosa di speciale ad attendere studenti e cittadini per meglio comprendere cos’è il terremoto e come bisogna affrontarlo. Partecipazione – ha concluso la vicepresidente – è solo questo che chiediamo a reggini e messinesi. Per una maggiore presa di coscienza!».

La mostra nazionale “Terremoti d’Italia”

Ad arricchire la manifestazione, la mostra itinerante Terremoti d’Italia, realizzata dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, con il contributo del Dipartimento Regionale, per conoscere da vicino uno dei rischi naturali che più interessano il nostro Paese: il rischio sismico. A idearla e progettarla, è stato proprio l’assessore Mauro Dolce, quando era nel Dipartimento nazionale della Protezione civile.

«Il rischio sismico tra conoscenza, memoria ed esperienza. Una full-immersion nella prevenzione toccata con mano. Sarà questo la mostra allestita all’interno della grande tensostruttura della Protezione Civile presso il lungomare di Reggio Calabria, nelle adiacenze della Stazione Lido, che rientra nell’ambito dell’esercitazione nazionale sulla gestione dei terremoti che prenderà il via giorno 4 novembre in tutta l’Area dello Stretto. Vi aspettiamo numerosissimi, perché conoscere significa prevenire!», ha detto la vicepresidente Princi che, insieme all’assessore Dolce, ha invitato tutta la popolazione, in particolare le scolaresche, a visitare l’esposizione.

Solo dal 1900 ad oggi, in Italia sono stati ben 60 i terremoti che hanno provocato danni gravi; 20 di questi hanno avuto effetti talmente distruttivi da causare la morte di 120mila persone, oltre che la devastazione di interi centri urbani. E tra questi si annovera anche quello del 1908, che distrusse le città di Reggio e Messina. Tutt’oggi, quasi metà del nostro Paese è soggetta ad elevata pericolosità sismica.

«E Reggio e la Calabria, infatti, non sono da meno, come ci insegnano la memoria storica ed i frequenti lievi episodi anche molto recenti –  ha ricordato Giusi Princi – motivo per il quale occorre attivare azioni di sensibilizzazione al fenomeno dei terremoti e di acquisizione di comportamenti adeguati alle situazioni di pericolo. L’obiettivo della mostra è proprio far sì che i visitatori, attraverso un percorso conoscitivo e sensoriale, acquisiscano una maggiore consapevolezza del rischio, tutelando se stessi e gli altri»

«L’idea di una mostra itinerante sui terremoti nasceva nel 2007 – ha spiegato l’assessore regionale – in occasione del 10° anniversario del terremoto Umbria-Marche, per l’esigenza di far crescere la consapevolezza del rischio sismico in un territorio soggetto in maniera diffusa a tale rischio, che nella storia ha ciclicamente provocato distruzione un po’ in tutta Italia. Fin da allora la mostra è stata concepita per essere fruita da tutti i cittadini, senza distinzione di età, come un percorso di conoscenza del fenomeno, della storia, degli strumenti di misura e di prevenzione, fino ad una forte esperienza sensoriale attraverso i simulatori sismici che proponiamo, ‘Stanza Sismica’ e ‘Città Sismica’, appositamente realizzati per aiutare a fissare nella memoria dei visitatori gli elementi di conoscenza proposti».

«In questi anni – ha proseguito – la mostra è stata replicata decine di volte in diverse città italiane ed estere (es. Bruxelles e Mosca). Sono particolarmente contento – aggiunge Mauro Dolce – che si sia riusciti a portare la mostra anche a Reggio, dove sono certo che la popolazione, non solo di Reggio ma di tutta la Calabria, possa accrescere le proprie conoscenze e, soprattutto, la consapevolezza che fare prevenzione fa la differenza. In tale ottica, la scuola rappresenta un veicolo fondamentale per la diffusione di una cultura del rischio e di protezione civile. Per questo, un’attenzione particolare è rivolta alle visite delle scolaresche».

Documenti, foto, filmati e strumenti saranno messi a disposizione del pubblico per capire cos’è il terremoto e cosa si può fare per affrontarlo, per ridurne gli effetti. Il percorso espositivo, realizzato su oltre 600 mq, sarà illustrato dai tecnici e dai volontari di protezione civile; si partirà dalla conoscenza del fenomeno fisico e dagli strumenti utilizzati per misurarne l’intensità, per passare poi alla storia e alla condizione sismica del nostro Paese e all’organizzazione del sistema di Protezione civile. Verranno descritti anche accorgimenti e tecnologie per rendere più sicura la propria abitazione, oltre che suggerimenti sui comportamenti da adottare prima, durante e dopo le situazioni di rischio.

A conclusione del percorso teorico, i visitatori potranno vivere un’esperienza dal forte impatto emotivo e sensoriale, nell’apposita “Stanza Sismica”, dove verranno riprodotti fedelmente i movimenti causati da un sisma di forte intensità, provando così l’esperienza diretta del terremoto. Un altro simulatore, la “Città Sismica”, consentirà di osservare in prima persona gli effetti dei terremoti su edifici e ponti, riprodotti in scala.

L’inaugurazione della mostra per le scuole sarà venerdì 4 novembre.

L’apertura al pubblico, con ingresso gratuito, è da lunedì a sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Come da nota inviata dal vicepresidente Princi a tutte le istituzioni scolastiche della Calabria, le scuole interessate potranno accedere alla mostra solo prenotando le visite guidate attraverso il seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-mostra-terremoti-ditalia-453715343807.

Ogni visita, prevista in orario mattutino, dalle 9 in poi, potrà ospitare al massimo 30 studenti e durerà circa 1 ora.

Fino a giorno 16 Novembre potranno prenotarsi prioritariamente le scuole ricadenti nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria; mentre per le visite dal 17 Novembre potranno prenotarsi anche le scuole di tutte le altre province calabresi. (rrc)

Questo weekend in Calabria la campagna nazionale “Io non rischio” della Protezione Civile

Si intitola Io non rischio la campagna nazionale per le buone pratiche della Protezione Civile, che animerà le piazze calabresi oggi e domani, domenica 16 ottobre.

Obiettivo della Campagna “Io non Rischio” è quello di diffondere la cultura della prevenzione e la conoscenza delle buone pratiche di protezione civile, accrescendo al contempo la consapevolezza dei rischi naturali presenti sul nostro territorio.

Una due giorni che vedrà l’impegno dei nostri volontari, al fianco delle Istituzioni e del mondo della ricerca scientifica, nei punti informativi “Io non rischio”, per sensibilizzare i cittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione, e sul maremoto.  

Fondamentale per la Campagna è il ruolo attivo dei cittadini che potranno informarsi e confrontarsi nelle piazze, fisiche e digitali dove, con l’ausilio di contenuti interattivi e dirette streaming sui social media, si forniranno spunti e approfondimenti sui rischi e sui comportamenti utili da adottare per proteggere se stessi e l’ambiente in cui si vive.

A livello nazionale “Io non rischio” si svolgerà in circa 600 Comuni e vedrà l’impegno di 8400 volontarie e volontari appartenenti a oltre 770 realtà associative, tra sezioni locali delle organizzazioni nazionali di volontariato, gruppi comunali e associazioni locali di tutte le regioni d’Italia.  

«Conoscenza e consapevolezza: sono le due parole chiave  della Campagna ‘Io non rischio’ per diffondere nella comunità l’importanza delle buone pratiche di protezione civile – ha affermato Domenico Costarella, Dirigente Generale del Dipartimento regionale di Protezione Civile- Crediamo molto in questa manifestazione, perchè riveste un’importanza strategica in termini di prevenzione non strutturale».

«La conoscenza dei corretti comportamenti da adottare in caso di emergenza e la consapevolezza dei rischi – ha spiegato – rappresentano strumenti importanti, affinché  il cittadino possa avere un ruolo attivo nella prevenzione, intesa come scelte quotidiane che possono ridurre i rischi».

La Calabria è una regione esposta a molti rischi naturali, ma essere informati e sapere quali accorgimenti dover adottare in situazioni di pericolo può contribuire a diffondere sicurezza e a salvare molte vite.  

“Io non rischio” è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con le Regioni, Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Fondazione Cima (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Anci.

«Ringrazio tutti i volontari e le volontarie di protezione civile che rappresentano il nostro braccio operativo – ha aggiunto Costarella –. In Calabria saranno 65 le Organizzazioni di volontariato che parteciperanno  con circa 600 persone coinvolte attivamente. Avremo piazze fisiche e digitali». 

«Ci sarà anche – ha concluso – una diretta nazionale organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, con un collegamento dal Parco Archeologico di Sibari».  

Sul sito ufficiale www.iononrischio.it e sui profili social della Campagna (Facebook, Twitter e Instagram) è possibile consultare materiali informativi, reperire informazioni utili e aggiornamenti sugli appuntamenti in programma. (rcz)

Rischio sismico in Calabria tra prevenzione e consapevolezza

Consapevolezza e prevenzione. Sono le due parole d’ordine che sono emerse nel corso del convegno sul rischio sismico in Calabria svoltosi in Cittadella regionale, dalla Regione Calabria in occasione della Settimana della Protezione Civile.

Per la regione sono intervenuti l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici, Mauro Dolce, il dirigente generale del Dipartimento, Claudio Moroni, il direttore della Protezione civile della Calabria, Domenico Costarella.

Dopo i saluti istituzionali in cui sono intervenuti il prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, e il direttore regionale dei vigili del fuoco della Calabria, Maurizio Lucia, che hanno sottolineato l’importanza di fare sistema con tutti i soggetti preposti alle emergenze per realizzare una prevenzione efficace soprattutto in una regione come la Calabria caratterizzata dall’alto rischio sismico, si è aperta la prima fase del convegno incentrata essenzialmente sulla fase della conoscenza del rischio e del monitoraggio dei fenomeni sismici.

In particolare sono stati analizzati dal punto di vista storico i terremoti in Calabria, anche in considerazione della loro origine e intensità. Gianluca Valensise, dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, si è soffermato ad esempio sulla sismicità dell’Arco Calabro che trae origine dalla convergenza tra le placche Africana e Eurasiatica.

A seguire sono stati trattati lo studio e il monitoraggio delle sorgenti sismogenetiche, gli scenari previsionali da effetti indotti sul terreno dal terremoto e la valutazione del rischio sismico, attraverso gli interventi dei professori Maurizio La Rocca dell’Università della Calabria, Gabriele Scarascia Mugnozza dell’Università Sapienza di Roma e Sergio Lagomarsino dell’Università di Genova.

La seconda parte del convegno è stata invece dedicata quasi interamente alla prevenzione strutturale con particolare riferimento alla normativa sismica, alle prospettive legate all’evoluzione delle normative e sulle nuove tecniche costruttive, oltre che sulla promozione di percorsi educativi per la diffusione della cultura della protezione e della prevenzione del rischio sismico. Su tali argomenti si sono alternati i professori Eugenio Chiocchiarelli dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Fabio Mazza dell’Università della Calabria e Andrea Prota dell’Università di Napoli Federico II.

La Calabria è la regione italiana più esposta al rischio sismico, infatti nella nostra regione si sono concentrati più della metà dei terremoti catastrofici avvenuti in Italia negli ultimi 350 anni caratterizzati dai valori di magnitudo più levati. Tra questi eventi, che hanno causato più di 200.000 vittime, si ricordano le sequenze sismiche del 1638 (Imax=XI e M= 7) nella Calabria Centrale, del 1783 che devastò la Calabria centro-meridionale con tre scosse principali caratterizzate da Imax=X-XI e Magnitudo fino a 7.1, del 1905 dello Stretto di Sant’Eufemia (Imax=X-XI e M=6.9) ed infine del 1908 di Messina-Reggio Calabria (Imax=XI e M=7.1) che rase al suolo il reggino causando oltre 120.000 morti. 

Dopo una breve pausa, l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici, Mauro Dolce, il dirigente generale del Dipartimento, Claudio Moroni, il direttore della Protezione civile della Calabria, Domenico Costarella, si sono confrontati sulla prevenzione strutturale e sugli interventi strutturali per la riduzione del rischio sismico in Calabria.

«La storia dei terremoti in Calabria – ha affermato l’assessore Dolce – , oltre che tutti gli studi scientifici degli ultimi decenni, ci dicono che è una regione ad elevata pericolosità sismica in cui si possono verificare terremoti di notevole violenza» 

«Tutti i Comuni della Calabria sono, infatti – ha spiegato Dolce – classificati in zona 1 e 2 su quattro zone. Sulla base dell’Ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3274/2003, la delibera della Giunta regionale della Calabria n. 47 del 10.02.2004, ha classificato il 100% dei Comuni calabresi nelle zone 1 e 2 a elevata pericolosità sismica».

«Tuttavia – ha proseguito –  i recenti terremoti in Italia e nel mondo hanno dimostrato quanto sia complesso limitare il rischio sismico. L’elevata densità di popolazione che vive nelle aree a maggior rischio, la vetustà e vulnerabilità delle infrastrutture e del patrimonio edilizio pubblico e privato, la vulnerabilità sociale legata ad una comunità non preparata a tali evenienze rallentano l’efficacia delle leggi e ritardano l’applicazione di adeguamenti antisismici e urbanistici a salvaguardia delle popolazioni». 

«Pertanto – ha proseguito – il tema del convegno di oggi è prioritariamente incentrato sulla conoscenza e sulla prevenzione dei rischi, che non sono solo sismici, ma anche idrogeologici, idraulici e gli altri ben noti». 

«Non si fa mai abbastanza prevenzione – ha detto ancora –. Occorre pertanto uno sforzo da parte di tutti, cittadini e amministratori pubblici, perché si faccia prevenzione a 360 gradi: non solo strutturale ma anche comportamentale, basata sulla conoscenza del territorio e sulla consapevolezza del rischio sismico, per essere più preparati ad affrontare il terremoto». 

«Il nostro dipartimento dei Lavori pubblici – ha riferito infine l’assessore Dolce – segue il Programma nazionale della prevenzione del dipartimento nazionale della Protezione civile che è iniziato nel 2010, dopo il terremoto dell’Aquila, ed è stato finanziato con 1 miliardo di euro in 7 anni e che continua ad essere sovvenzionato con 50 milioni di euro l’anno. Sono valori assolutamente insufficienti». 

«La Calabria ha ricevuto circa 130milioni di euro utilizzati per avviare interventi di prevenzione strutturale su circa 250 edifici – ha detto ancora – ma anche per fare microzonazioni sismiche in tutti i Comuni calabresi. Per quanto riguarda la conoscenza del rischio sta partendo un piano che riguarda l’analisi della vulnerabilità dei ponti che interesserà non solo il rischio sismico ma anche la prevenzione rispetto agli altri rischi, tenendo conto del deterioramento della struttura nel tempo».

Domenico Costarella ha assicurato che «il sistema regionale di Protezione civile ha in campo le sue strutture operative che reagirebbero in caso di terremoto. Il terremoto non si può prevedere ma si deve prevenire. É necessario fare prevenzione strutturale e non strutturale».

«La Protezione civile – ha spiegato – si occupa in particolare di quella non strutturale per la quale è importantissima la pianificazione, a tutti i livelli: di tipo nazionale, come il piano Campi Flegrei, il Piano Vesuvio in cui la Regione è attiva avendo stipulato dei gemellaggi con due Comuni della Campania in caso di evacuazione di determinate aree, mentre a livello regionale, la Calabria è una delle poche regioni che ha approvato il Piano di soccorso sismico, al cui interno sono inseriti gli elementi conoscitivi, territoriali e operativi che occorre attuare in caso di eventi sismici». «L’altra pianificazione fondamentale è quella comunale – ha detto ancora – che scaturisce da direttive nazionali e regionali. La Calabria ha approvato tali direttive a fine 2019, e costituiscono lo strumento principale di definizione dei modelli di intervento e prima ancora di analisi dei rischi di un determinato territorio». 

«Pertanto – ha concluso – l’incontro di oggi parte dall’analisi di quella che è la pericolosità sismica della nostra regione in tutti i 405 comuni che, secondo l’ultima classificazione sono in zona rischio di livello 1 e 2. Dobbiamo essere tutti consapevoli di questo».

Infine, il dirigente regionale della Protezione civile ha ricordato alcuni appuntamenti in programma nei prossimi giorni invitando i cittadini «a recarsi nelle piazze calabresi il prossimo sabato e domenica, 15 e 16 ottobre, dove si svolgerà la campagna ‘Non rischio. Buone pratiche di Protezione civile’, a breve sulla nostra pagina facebook saranno indicate i Comuni dove si svolgerà l’iniziativa». 

«Un altro importante appuntamento– ha evidenziato – sarà l’esercitazione del 4 e 6 novembre “Exe dello Stretto 2022” a Reggio Calabria durante la quale saranno coinvolti 39 comuni e sarà impegnato tutto il sistema nazionale e regionale di Protezione civile con il fine di testare tutte le procedure di prevenzione del rischio nella simulazione di un terremoto d’intensità 6.2 di magnitudo».

Il dirigente Moroni si è soffermato su quanto è stato fatto in Italia e in Calabria in questi anni per la mitigazione del rischio e sulle risorse effettivamente impegnate per l’edilizia antisismica. 

«Inoltre –  ha anche aggiunto – che la Regione sta finanziando con oltre 3 milioni di euro la campagna di verifica di oltre mille ponti. Nei prossimi giorni uscirà il primo bando a carattere sperimentale per mettere a punto le procedure con le quali operare successivamente a larga scala».

All’evento sono intervenuti anche rappresentanti degli Ordini delle province calabresi degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geologi; il presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria; i rappresentanti dei Collegi dei Geometri delle province calabresi, dell’Anci Calabria. (rcz)

Domani in Cittadella con il convegno sul “Rischio Sismico in Calabria”

Domani, in Cittadella regionale, alle 9.15, è in programma il convegno dal titolo Rischio sismico in Calabria: valutazione e prevenzione, organizzata in occasione della Settimana della Protezione Civile.

L’iniziativa, organizzata dalla Regione Calabria, rappresenta un’occasione di confronto tra tutti i soggetti coinvolti nelle fasi di definizione e mitigazione del rischio sismico: dallo studio e dal monitoraggio delle sorgenti sismogenetiche, alle azioni messe in campo dallo Stato e dalla Regione per la riduzione del rischio, dalle prospettive future legate all’evoluzione normative e alle nuove tecniche costruttive, oltre che la promozione di percorsi educativi per la diffusione della cultura della protezione e della prevenzione al fine di aumentare a consapevolezza nei cittadini calabresi del rischio sismico.

Dopo la registrazione dei partecipanti si inizierà con gli interventi dei professori G. Valensise, dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, M. La Rocca dell’Università della Calabria, G. Scarascia Mugnozza dell’Università Sapienza di Roma, S. Lagomarsino dell’Università di Genova. Dalle ore 11 sono previste le relazioni dei professori E. Chiocchiarelli dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, F. Mazza dell’Università della Calabria, A. Prota dell’Università di Napoli Federico II.

Si proseguirà, alle ore 12, 30, con la tavola rotonda nel corso della quale si confronteranno l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici, Mauro Dolce, il dirigente generale del dipartimento, Claudio Moroni, il direttore della Protezione civile della Calabria, Domenico Costarella. Interverranno anche rappresentanti degli Ordini delle province calabresi degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geologi e dei Periti industriali; il presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria; i rappresentanti dei Collegi dei Geometri delle province calabresi, della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dell’Anci Calabria.

La partecipazione all’evento è gratuita e saranno riconosciuti i crediti formativi da parte degli Ordini professionali che hanno concesso il patrocinio all’iniziativa.

L’evento potrà essere seguito anche in diretta streaming sulla pagina facebook della Protezione civile della Calabria. (rcz)

Regione, Anas e Prociv insieme contro gli incendi boschivi

Si è svolta, in Cittadella regionale, la riunione di coordinamento per l’esame delle misure di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi, che la collaborazione tra Regione, Anas e Protezione Civile.

All’incontro, presieduto dall’Assessore alle Infrastrutture, Mauro Dolce, hanno partecipato, oltre al Direttore del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, Domenico Costarella, e al Responsabile dell’unità organizzativa rischi ed emergenze, Michele Folino Gallo, il Responsabile della Struttura Territoriale Calabria ANAS, Francesco Caporaso, e il Responsabile Area Gestione Rete Autostrada del Mediterraneo, Massimiliano Campanella, Antonio Ruffa del comando dei Vigili del Fuoco e Giovanni Greco, sindaco del Comune di Castrolibero, in rappresentanza di Anci Calabria.

La riunione si è resa utile per definire e programmare, le idonee misure preventive di monitoraggio e per migliorare l’approccio coordinato e integrato tra le varie componenti del sistema di Protezione Civile ai fini della lotta attiva e sulla prevenzione degli incendi.

Le sale operative Anas, allo scopo di prevenire o mitigare le conseguenze determinate dagli incendi di interfaccia con le opere infrastrutturali o civili, invieranno la segnalazione di ogni potenziale innesco di incendio rilevato attraverso la rete di sorveglianza e dei tecnici presenti sui cantieri, in tempo reale, alla Sala Operativa Unificata della Protezione Civile, per le conseguenti azioni dei soggetti preposti: Vigili del Fuoco, Calabria Verde e associazioni di Volontariato.

«Grazie alla collaborazione con Anas, che attraverso il proprio personale tecnico e di esercizio è presente in maniera capillare sul territorio, viene potenziato il sistema regionale di prevenzione degli incendi, contribuendo a preservare il territorio e la percorribilità delle infrastrutture», ha detto l’assessore Dolce al termine dell’incontro. (rcz)