Gli studenti dell’IC “G. Troccoli” di Cassano allo Ionio brillano alle Prove Invalsi

I dati delle prove Invalsi 2024 per la scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “G. Troccoli” di Lauropoli, relativi all’anno scolastico 2023/24, evidenziano risultati in controtendenza rispetto alle scuole del Sud e del resto del Paese. L’istituto si posiziona in linea con le migliori scuole d’Italia per qualità della didattica e livelli di apprendimento.

Le prove Invalsi, ricevute ieri, certificano che gli alunni della scuola “Troccoli” hanno ottenuto risultati significativamente superiori alla media nazionale nelle prove di Italiano e in linea con la media nazionale in Matematica. Nelle prove di Inglese, gli alunni eccellono nella lettura, superando la media italiana, mentre la prova di ascolto, pur risultando sotto la media nazionale, si attesta ben al di sopra della media del Sud e delle Isole.

Questo traguardo è frutto di anni di impegno, programmazione e coordinamento con la scuola primaria e altre agenzie educative del territorio. L’istituto ha implementato un’offerta formativa innovativa che include certificazioni linguistiche in inglese, lezioni “fuori dalle aule” con escursioni e visite guidate, progetti Pon e Pnrr, laboratori di scrittura creativa e lettura dei classici, attività teatrali e partecipazioni a concorsi letterari e musicali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti.

Le attività, alcune realizzate nell’ambito del progetto Stem del Pnrr, hanno mantenuto la scuola attiva fino a giugno, rilanciandone le capacità attrattive, formative e di socializzazione. Tra queste, i corsi di pensiero computazionale, robotica, arte e creatività musicale e sport hanno visto una grande partecipazione degli studenti, con la speranza di replicare tali percorsi nel prossimo anno scolastico.
L’Istituto Comprensivo “G. Troccoli” di Lauropoli si è distinto nuovamente come un esempio di eccellenza nel panorama educativo italiano. I dati delle prove Invalsi 2024 confermano la superiorità dei risultati ottenuti dagli studenti di questa scuola rispetto alla media nazionale, consolidando la reputazione di un’istituzione che non solo prepara gli alunni accademicamente, ma li forma anche come cittadini consapevoli e attivi.

Il merito di questi risultati va attribuito a una strategia educativa mirata e a una programmazione didattica avanzata, che ha visto il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica. L’approccio innovativo e la capacità di creare sinergie con il territorio hanno permesso di offrire agli studenti opportunità uniche di apprendimento. Le certificazioni linguistiche, le lezioni sul campo, i progetti Pon e Pnrr e i laboratori creativi sono solo alcune delle iniziative che hanno reso l’offerta formativa della “Troccoli” tanto ricca e variegata.
La scuola ha saputo valorizzare le competenze degli studenti anche attraverso la partecipazione a concorsi letterari, musicali e sportivi, ottenendo riconoscimenti a livello nazionale e rafforzando il senso di appartenenza e orgoglio tra gli alunni. Questo impegno costante ha permesso di mantenere alta la motivazione degli studenti e di coinvolgerli attivamente in percorsi di crescita personale e collettiva.

Il progetto Stem del Pnrr ha avuto un ruolo fondamentale nel rilanciare l’attrattività della scuola, promuovendo attività che hanno stimolato la curiosità e la creatività degli studenti fino alla fine dell’anno scolastico. Le lezioni di pensiero computazionale, robotica, arte e sport hanno rappresentato momenti cruciali di apprendimento e socializzazione, contribuendo a creare un ambiente scolastico dinamico e inclusivo.

L’impegno del dirigente scolastico, prof. Marzana Michele, del vice preside, prof. Giacinto Ciappetta, e di tutto lo staff è stato determinante nel raggiungimento di questi risultati. La loro dedizione e capacità di leadership hanno saputo guidare l’istituto verso l’eccellenza, consolidando un modello educativo che ora aspira a essere replicato nel prossimo anno scolastico, per continuare a offrire agli studenti di Lauropoli un futuro ricco di opportunità e successi. (rcs)

LA SCUOLA IN CALABRIA TRA RITARDI, GAP
E LA GRAVE DISUGUAGLIANZA EDUCATIVA

di GUIDO LEONE –  Il  mese di marzo segna l’inizio dei Test Invalsi 2024. A partire sono stati gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori, in tutto circa 515mila studenti, che a giugno sosterranno l’esame di maturità. Dal 3 aprile toccherà ai 575mila alunni di terza media, mentre a maggio sarà la volta degli alunni di seconda e quinta elementare e di seconda superiore.

I Test Invalsi, introdotti con una legge del 2007 per valutare il livello generale del sistema scolastico italiano, sono requisiti di ammissione alla maturità e agli esami di terza media, tuttavia va sottolineato che i risultati delle prove Invalsi non influenzeranno né la promozione né il voto finale degli studenti in corsa per il diploma.

Però forniranno indicazioni sul livello di istruzione raggiunto dalla classe, dall’istituto e a livello regionale e nazionale. Permettono, quindi, di avere una idea generale, statistico, della situazione di bambini e ragazzi, di fare una fotografia delle competenze scolastiche misurate non con un metodo nozionistico ma di ragionamento.

Ma tornando alle prove va detto che gli istituti scolastici possono scegliere in autonomia le giornate per lo svolgimento dei Test Invalsi 2024 all’interno di un arco temporale che varia a seconda del grado della scuola ad esclusione delle classi campione, che partecipano alla rilevazione nazionale in giorni prestabiliti.

Le date di svolgimento delle prove e il campione calabrese

Gli studenti di quinta superiore svolgono le prove tra l’1 ed il 27 marzo. Le classi campione sono state impegnate già nei giorni scorsi. Gli Invalsi per gli alunni di seconda superiore sono invece previsti per il periodo che va dal 13 al 31 maggio, con le classi campione che svolgeranno i test nelle giornate del 13, 14 e 15 maggio. Le terze medie faranno le prove tra il 4 ed il 30 aprile, le classi campione il 4, 5, 8 e 9 aprile.

Per quanto riguarda la scuola elementare, le giornate degli Invalsi sono fissate a livello nazionale.

Il 7 maggio è prevista la prova di italiano, il 9 matematica. Solo per le classi quinte, il 13 maggio si tiene la prova di inglese. Le prove avverranno simultaneamente nello stesso giorno per ogni materia e alla stessa ora con la tradizionale modalità carta e matita.

Tutti gli studenti sostengono una prova di italiano e una di matematica. I maturandi, gli alunni dell’ultimo anno dell’elementari e della terza media svolgono anche una prova di inglese, suddivisa in due parti, reading (lettura) e listening (ascolto).

Per i maturandi la prova Invalsi si compone di 3 diversi test a computer nelle seguenti materie: italiano, il test dura 120 minuti ed è composto da diversi quesiti di comprensione del testo; matematica, la prova vuole testare le conoscenze degli studenti nei seguenti ambiti: numeri, relazioni e funzioni, spazio e figure e dati e previsioni; inglese per accertare le abilità di comprensione e uso della lingua in linea con il Quadro Comune di riferimento Europeo riconducibile al livello B2.

La modalità CBT (Computer Based Testing) è utilizzata anche per i Test Invalsi di seconda superiore e terza media.

In Calabria il campione complessivo sarà rappresentato presumibilmente da circa 4000 studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Come sono andate le prove Invalsi nelle scuole calabresi

Le prove Invalsi continuano di anno in anno a restituire il volto di un Paese diviso in due con differenze territoriali in italiano e matematica sempre marcate.

Anche gli esiti delle ultime prove 2023 hanno evidenziato che l’istruzione al Sud resta un’emergenza, con una situazione incredibile, diremmo quasi drammatica in particolare per la Calabria.

Si allargano i divari territoriali, con il Nord e il Sud Italia che viaggiano a due velocità già a partire dalla scuola media, soprattutto in Calabria, Sicilia e Campania.

Per la scuola primaria, i risultati sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto agli anni precedenti, ma con segnali di preoccupazione. Per le competenze in italiano  dove gli studenti di V elementare calabresi si piazzano ben ultimi con una media di 190 contro rispetto alla media nazionale pari a 200.

In matematica arriva al livello base solo il 66% degli allievi, con la Calabria, sotto la media nazionale.

In terza media la Calabria resta ancora ultima nella classifica, ma con un punteggio medio di 186 contro una media nazionale di 199, il gap da 10 punti aumenta a 13.

Nelle seconde classi delle superiori, la Calabria dall’ultimo posto passa al penultimo posto (con un punteggio medio di 189 contro una media nazionale di 204), ma torna ad essere ultima in V superiore con un punteggio medio di 182 a fronte della media nazionale di 200 e, quindi, un gap di ben 18 punti.

Le cose non vanno meglio per i risultati ai test di matematica.

Anche qui la nostra regione fa peggio, la differenza di circa 8 punti rispetto alla media nazionale in seconda elementare si allarga a 19 punti in terza media e a 21 punti in quinta superiore. La distanza con la regione Friuli Venezia Giulia che ha il miglior risultato è di ben 40 punti.

La situazione non migliora se si guarda alle competenze nella lingua inglese. I risultati di queste prove riproducono le stesse differenze con le regioni del centro-nord già riscontrate in Italiano e Matematica; differenze che iniziano a comparire in quinta elementare e si amplificano nel corso del processo formativo.

Forte la disuguaglianza educativa in Calabria

Insomma i divari territoriali non migliorano e rimangono forti evidenze di disuguaglianza educativa al Sud e in particolare in Calabria: le scuole riescono a fatica ad attenuare l’effetto delle differenze socio-culturali del contesto familiare e le disparità esistenti tra scuole e anche tra classi.

La principale criticità della scuola in Italia riguarda ovviamente la qualità degli apprendimenti degli studenti, inferiore a quella degli altri paesi avanzati.

La dispersione scolastica (in Calabria al 13%) è solo la punta dell’iceberg: oltre alla scomparsa di troppi ragazzi dai radar della scuola e della formazione professionale, ne abbiamo infatti un terzo che, pur conseguendo il diploma, non sa abbastanza per un lavoro e una vita sociale soddisfacenti.

Una possibile ricetta per migliorare gli apprendimenti nel nostro Paese? Un nuovo modello di reclutamento e di carriera degli insegnanti, una didattica rinnovata nel contesto di una scuola estesa al pomeriggio, interventi sostanziali sull’edilizia scolastica.

Riemerge, però, in tutta la sua drammatica evidenza l’urgenza di rimettere al centro dell’attenzione politica e dei nostri governanti l’istruzione e la formazione come emergenza sociale per il Sud e la Calabria in particolare.

E mentre le regioni più avanzate, a questo punto, vogliono andare per la loro strada, con la autonomia differenziata si palesa in maniera drammatica una ‘questione meridionale’ all’interno del sistema scolastico nazionale.

Speriamo che i prossimi esiti Invalsi smentiscano la tendenza di un’Italia che procede a due velocità. (gl)

[Guido Leone è già dirigente tecnico Usr Calabria]

Prove Invalsi, dalla Calabria un progetto sperimentale per migliorare le competenze

Parte dalla Calabria un progetto sperimentale per migliorare le competenze degli studenti. Un progetto che punta ad «affrontare on successo le prove Invalsi, migliorando le competenze di base degli studenti calabresi nelle realtà dove maggiore è il disagio socio-economico e più bassi risultano i livelli apprenditivi dei nostri giovani», ha dichiarato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi.

Un progetto pilota nazionale «che – ha spiegato Princi – d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e con tutto il mondo accademico calabrese, con il coinvolgimento di un Ateneo nazionale, abbiamo promosso come Regione Calabria, ottenendo anche il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito».

La sperimentazione prenderà il via il prossimo anno e si inserisce nel contesto delle valutazioni degli esiti Invalsi (Istituto Nazionale per la valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione) nella regione Calabria.

Acquisita la disponibilità dell’Usr, nella persona del direttore Antonella Iunti, quest’oggi sono state gettate le basi del coinvolgimento degli Atenei nel corso di una riunione da remoto con i Rettori delle Università coinvolte: Giovanbattista De Sarro per la Magna Graecia di Catanzaro, Nicola Leone per l’UniCal di Cosenza (individuata come capofila) e Giuseppe Zimbalatti per la Mediterranea di Reggio Calabria. Insieme al vicepresidente Princi, per la parte amministrativa della Regione, presenti il Direttore generale, Maria Francesca Gatto, il Dirigente del settore Istruzione, Anna Perani, ed il Dirigente del settore Università e Ricerca, Menotti Lucchetta.

Finanziato dalla Regione Calabria con uno stanziamento di oltre 3 milioni di euro, il Progetto pilota prevede il coinvolgimento di 70 istituti scolastici di primo e secondo grado ricadenti su territorio calabrese, di cui 10 cadauno per le Province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia e 20 per la Provincia di Cosenza e per l’Area metropolitana di Reggio Calabria (in quanto territori più estesi).

I 70 istituti scolastici verranno individuati tramite l’Osservatorio regionale per il diritto allo studio, sulla base di quei parametri che tengono conto di risultati prove Invalsi, dispersione scolastica, situazioni di contesto caratterizzate da svantaggio socio-economico.

Operazione questa che verrà coadiuvata dal gruppo di ricerca degli atenei interessati. Il percorso sarà biennale e finalizzato a migliorare le competenze di base degli studenti promuovendone il successo formativo. L’azione prevedrà che gli istituti coinvolti, attraverso gli stanziamenti regionali, attivino specifici moduli di potenziamento didattico volti a migliorare i livelli apprenditivi degli studenti in particolare in italiano e in matematica.

I referenti di ogni istituto dovranno periodicamente inserire in apposita piattaforma, in forma aggregata, i risultati delle prove apprenditive somministrate agli alunni. Il gruppo di ricercatori universitari avrà il compito di elaborare i dati, monitorando la ricaduta degli interventi formativi e l’efficacia della sperimentazione. In ogni scuola interessata sono previste parallele azioni di accompagnamento sotto forma di pertutoring e azioni di formazione del personale docente tenute da esperti universitari.

«Tutte queste azioni – ha chiarito Giusi Princi – saranno richiamate in appositi accordi sottoscritti tra Regione Calabria, Ufficio scolastico regionale e Atenei, in vista del nuovo anno scolastico. Al termine dei due anni di sperimentazione, laddove i risultati della ricerca raggiungano gli obiettivi prefissati, il Progetto sarà esteso a tutti gli istituti scolastici della regione Calabria, oltre ad essere assunto a modello dal Ministero dell’Istruzione e del Merito»

«Alla luce della recente pubblicazione del rapporto Invalsi 2023, che accentua nuovamente la distanza tra la nostra regione ed il resto del Paese nelle competenze di base, la sfida della Calabria per i prossimi anni sarà proprio quella di elevare i livelli apprenditivi dei nostri giovani, scongiurando la dispersione scolastica. Con il Presidente Roberto Occhiuto siamo fiduciosi – ha concluso la vicepresidente – in quanto l’intervento progettuale se, da un lato, prevede importanti azioni di potenziamento didattico nelle scuole, dall’altro, diventa innovativo perché, attraverso il coinvolgimento del gruppo di ricerca universitario, sarà monitorata in itinere la ricaduta degli interventi, anche sul singolo studente, con possibilità di rimodulare le azioni in corso d’opera per rendere efficace ogni intervento didattico». (rcz)