Politiche sociali: arrivano otto nuovi assistenti sociali a Reggio

Politiche sociali a Reggio: in arrivo nuove energie per il settore grazie all’ingresso di otto nuovi assistenti sociali. Una decisa iniezione di professionalità a supporto delle politiche in materia di sostegno alle fragilità e monitoraggio delle situazioni a rischio che rafforza il quadro degli interventi attuati dall’amministrazione comunale in questo delicato ambito. I nuovi assistenti sociali sono arrivati attraverso lo scorrimento di graduatoria di altri Comuni, Catanzaro in particolare, e grazie ad un contributo a fondo perduto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ma si tratta anche di una novità per certi versi, storica, per il settore delle politiche sociali cittadino, come evidenzia l’assessore comunale al ramo, Demetrio Delfino, sottolineando che “mai in passato si era riusciti a rafforzare in modo così rilevante la compagine degli assistenti sociali che da oggi con l’ingresso di questi otto  professionisti, cinque donne e tre uomini, provenienti un po’ da tutta la Calabria, ci consentirà di attuare in modo più organico, presente e strutturato tutte quelle azioni rivolte alle fasce più deboli della cittadinanza.  E’ un risultato che salutiamo con enorme soddisfazione – rimarca il rappresentante di Palazzo San Giorgio – e che è frutto dell’attento lavoro di programmazione che questa amministrazione sta conducendo da anni ormai e che da oggi di fatto ci mette nelle condizioni di poter raddoppiare le risorse umane e rilanciare ulteriormente un servizio pubblico di fondamentale importanza come quello degli assistenti sociali”.

Qualità e prossimità sono tra le principali direttrici che hanno segnato il 2021 delle Politiche sociali, evidenzia ancora l’assessore Delfino, mettendo in luce i frutti dell’intenso lavoro condotto negli ultimi dodici mesi. “Pensiamo, ad esempio, all’avvio dell’hub per la famiglia e il sostegno alla genitorialità nella zona sud della città, ai progetti Puc che vedono protagonisti i percettori del reddito di cittadinanza nel quadro di attività socialmente utili. O ancora, l’avviso per la concessione di contributi economici per il sostegno al pagamento dei canoni di locazione per gli anni 2019 e 2020 che va a favore dell’autonomia dei soggetti e dei nuclei familiari che stanno patendo le conseguenze dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. L’avviso per il finanziamento degli interventi di adeguamento e ristrutturazione di asili nido e centri per servizi all’infanzia e a minori a rischio e delle strutture che erogano servizi socio-educativi per la prima infanzia”.

Sempre sul fronte delle politiche abitative, sottolinea Delfino, “i contributi per gli inquilini morosi incolpevoli, i buoni spesa anticovid, il servizio “Unità di Strada per i senza fissa dimora” che sta fornendo assistenza fisica, psicologica, sanitaria, amministrativa ed alimentare e ancora, il progetto per la realizzazione della Casa dei senza tetto e, non ultimo, l’ampliamento del fondo per le non autosufficienze. Insomma un quadro di interventi davvero capillare, mirato e pensato per far fronte a chi vive in condizioni di disagio e difficoltà e che, specie in questi ultimi due anni di crisi sanitaria, ha dovuto affrontare tutta una serie di problematiche legate alla casa, alla famiglie, alla cura dei minori, ala disabilità e all’assistenza agli anziani. Un lavoro che non può dirsi certamente concluso ma che ci pone nelle condizioni ideali – conclude l’assessore – per iniziare il nuovo anno con maggiore consapevolezza circa le azioni e le criticità che occorre ancora attuare e su cui è necessario intervenire. (rrc)

Aeroporto di Reggio: Giovannini finanzia lo studio per la nuova aerostazione

Mai darsi per sconfitti: i reggini non credevano ai propri occhi appena si è diffusa la notizia del finanziamento deliberato dal ministro della Mobilità e dei Trasporti Enrico Giovannini per la realizzazione dello studio di fattibilità di una nuova aerostazione per l’Aeroporto dello Stretto. FInalmente si è capito che il famoso stanziamento della finanziaria 2019, ottenuto abilmente dal deputato reggino Francesco Cannizzaro, potrebbe essere utilizzato in modo diverso da semplici interventi di restauro e ristrutturazione: c’è la possibilità di impiegare quei fondi per dotare l’aeroporto della Città metropolitana di una moderna e funzionale aerostazione, collegata anche per via ferroviaria alla città.

Dal Mit, in sostanza, arrivano 1,3 milioni di euro per gli studi di fattibilità per due importanti progetti nel comparto dei trasporti. Secondo il vicesindaco ff Carmelo Versace: «Il Governo promuove la macchina amministrativa dell’Ente. Progetti attesi da anni e che ora possono essere realizzati». E dall’aula si è levato un appello alla Regione: «Reggio Calabria abbia lo spazio che merita in Sacal»

Durante la riunione del Consiglio Metropolitano di Reggio Calabria si è discusso sulla variazione di bilancio che permetterà all’Ente di istituire i capitoli dove allocare le risorse necessarie alla realizzazione degli studi di fattibilità per la “Realizzazione di una nuova aerostazione ed infrastrutture per il potenziamento e la cooperazione del sistema intermodale dell’area Metropolitana” e per la “Progettazione della ricollocazione del Porto di Villa San Giovanni e della realizzazione delle infrastrutture per l’intermodalità”. Si tratta, complessivamente, di una somma di 1.378.802,59 euro che arriverà nelle casse di Palazzo Alvaro grazie a due distinti bandi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti cui la Città Metropolitana ha partecipato nella programmazione dei mesi scorsi. Idee che il Governo ha promosso e che, per il vicesindaco Carmelo Versace, rappresentano «l’affidabilità della macchina amministrativa della Città Metropolitana».

«Corre l’obbligo di ringraziare – ha detto Versace nel corso del suo intervento – il dirigente del settore Viabilità, Lorenzo Benestare, e tutti i funzionari di settore, così come il Direttore generale, Umberto Nucara, per la celerità con la quale ha saputo accogliere le esigenze dell’aula. È segno, evidentemente, che quando l’apparato burocratico funziona anche i grandi progetti non hanno alcuna difficoltà ad essere condotti in porto. A proposito di porto, quello di Villa San Giovanni aspettava questo momento dal lontano 1989. Appare, dunque, quasi pleonastico sottolineare la portata dell’odierna discussione. Anche per questo, i miei ringraziamenti sono rivolti a tutti i consiglieri, a prescindere dal gruppo politico di appartenenza, perché hanno dimostrato grande unità ed una forte maturità di fronte ai temi trattati ad appena 24 ore dall’ultima riunione di consiglio ed in una giornata prefestiva».

Nel corso del dibattito, il consigliere Giovanni Latella ha specificato «il valore indiscusso dell’iter avviato che porta il nome di Giuseppe Falcomatà e di Carmelo Versace e che getta le basi per una rivoluzione nel settore trasportistico locale». «Gli interventi che interesseranno l’aeroporto dello Stretto – ha aggiunto – appaiono fondamentali per lo sviluppo complessivo dell’infrastruttura e di un territorio che potrà contare su un’infrastruttura adeguata alle necessità dei tempi ed alle esigenze dell’utenza messinese. Finalmente, anche Reggio potrà finalmente contare su un aeroporto all’altezza della sua storia e delle sue bellezze. Adesso, ci aspettiamo che la Città Metropolitana possa trovare spazio all’interno di Sacal, la società di gestione degli aeroporti calabresi». Non meno importante, per Latella, «appare l’attività che interesserà l’area di Bolano ed un nuovo porto che libererà il centro di Villa San Giovanni dal traffico gommato».

Tutti aspetti sottolineati positivamente anche dal consigliere Rudi Lizzi che, per il suo intervento in aula, ha raccolto i favori della maggioranza e del consigliere Filippo Quartuccio: «La soddisfazione della minoranza è segno del grande lavoro portato avanti da questa amministrazione. L’augurio è che, anche nel prossimo anno, si possa continuare ad operare nella concordia e nella sinergia per ottenere grandi risultati».

Quindi, il consigliere Giuseppe Giordano, ragionando sul finanziamento dello studio di fattibilità dell’aerostazione reggina, ha parlato di «una tappa che possa fungere da viatico affinché la Città Metropolitana torni, da protagonista, nel dibattito con la Regione Calabria per riconquistare il posto che le spetta all’interno di Sacal, tornata ad essere una società a maggioranza pubblica». «Questo finanziamento – ha concluso Giordano – consente di potenziare lo scalo, di rinnovare l’aerostazione, di riattualizzare la questione strategica dei collegamenti verso il “Tito Minniti” con l’obiettivo di tornare ad essere il polo principale dei trasporti dell’aerea dello Stretto». (rrc)

 

 

 

 

 

 

Tornano a Reggio i reperti e i ritrovamenti del terremoto del 1908

Tornano a Reggio i reperti e i ritrovamenti del terribile terremoto che distrusse Reggio nel 1908. Lo ha reso noto l’assessore comunale alla Cultura, Irene Calabrò, spiegando che «a seguito dell’istruttoria compiuta dall’ufficio della Commissione ed al parere favorevole espresso dai ministeri dell’Economia e Finanze e della Cultura, abbiamo ricevuto il via libera per la restituzione di questi importanti e preziosi oggetti fino ad oggi custoditi nei caveau della Banca d’Italia».

«A 113 anni da quell’immane tragedia – ha proseguito Calabrò – quei reperti continuano a parlarci e a raccontarci chi eravamo, rappresentano una testimonianza concreta non solo di un triste passato, ma soprattutto di radici, di vita, di una Reggio che non può, non deve, non vuole dimenticare».

«Era nostro dovere riportarli casa», ha detto l’assessora spiegando come «si tratti, prevalentemente, di  oggetti da un valore storico importantissimo, già inventarti e pronti per essere esposti in quello che sarà il nuovo Museo Civico della Città dove occuperanno un posto degno della loro storia».

«Sono, insomma – ha ribadito Irene Calabrò – opere e articoli di un passato tangibile che operano in collegamento tra quello che è stato l’evento, ma soprattutto quello che era il vissuto del tempo. Esserne ritornati in possesso è, ovviamente, fonte di profonda e grande emozione. D’ora in avanti, quindi, proseguirà più speditamente la progettualità e la programmazione di un percorso di ricostruzione della storia Reggio che ognuno potrà ammirare  fra le mura di un nuovo e moderno polo culturale cittadino». (rrc)

1908 Reggio e Messina: il terremoto più catastrofico della storia dell’umanità

di PASQUALE AMATO –  Le immagini parlano della tragedia che colpì la regione dello Stretto, con la perdita del 95%degli edifici e con essi di tutti quegli oggetti della memoria di vita di ciascuno; con quasi tutte le famiglie distrutte o mutilate di alcuni membri; con la moltitudine di orfani rimasti senza genitori; con tanti genitori privati dei figli; quindi distruzioni di case con tutti gli oggetti cari e perdita di affetti familiari.

Aiuti nel terremoto 1908

Nel contempo ci raccontano dell’enorme mobilitazione di solidarietà nazionale e internazionale che suscitò; dell’epopea delle città di legno in cui i superstiti vissero non tanto provvisoriamente complice la grande guerra che interruppe l’avvio della ricostruzione. Ci fanno infine intendere quanto fu dura la ricostruzione e quanta determinazione ancora una volta fu necessaria ai popoli dello Stretto di Scilla e Cariddi per risollevarsi e rinascere.

Rovine di Reggio dopo il terremoto del 1908

Emersero in quella fase storica personalità forti che in mezzo alle macerie non si persero d’animo e riuscirono ad immaginare la rinascita coadiuvate da personalità che accorsero da lontano e si legarono a noi collaborando per una splendida ricostruzione. A Reggio furono decisivi gli apporti del Ministro Giuseppe De Nava, dell’Assessore e poi grande Sindaco Giuseppe Valentino e dell’ing. Pietro De Nava autore del piano di ricostruzione; di personalità che pur venendo da lontano scelsero di porsi al nostro fianco come Umberto Zanotti Bianco e Don Luigi Orione ; di tecnici di grande valore che, sebbene inviati dallo Stato, si impegnarono prendendo a cuore la missione e lasciando un segno indelebile nella caratterizzazione liberty delle nuove città.

Se ci riuscirono allora i nostri antenati dopo una tragedia di quelle proporzioni, è inaccettabile che di fronte a problematiche molto meno gravi di quelle ci siano reggini e messinesi che dicono che “non si può”. Si può se si ama la propria comunità. E se si è animati dall’amore riesce tutto. (amp)

Il video:

 

Morire in solitudine al Gom di Reggio: la denuncia del Centro Agape

Riceviamo e pubblichiamo:

Morire in solitudine, accade al GOM di Reggio Calabria, denuncia di Agape, Comunità Competente, ORDINE PROFESSIONALE degli Assistenti  sociali della Calabria

La notizia di un paziente deceduto nel nosocomio di Reggio Calabria, con i familiari avvisati solo due giorni dopo dall’evento luttuoso, rappresenta l’ennesimo episodio di mala sanità del nostro sistema sanitario regionale che non riesce nemmeno a garantire attenzione e dignità nemmeno alla morte. Non è un fatto isolato ma rappresenta solo l’ennesima vicenda di una organizzazione ospedaliera che non garantisce attenzione e tutela ai soggetti più fragili, soprattutto a chi non ha una sua famiglia stabile. Un compito che non può essere delegato ai sanitari che sono già sottoposti ad un lavoro massacrante con l’esplosione della pandemia ma che dovrebbe essere svolto dal servizio sociale che ogni azienda ospedaliera dovrebbe garantire, come da mesi è stato denunciato da associazioni, sindacati e ordine degli assistenti sociali. Il Gom da quasi un anno non dispone nemmeno di una unità di questa figura professionale che soprattutto in questo momento storico, che vede il covid colpire duramente soprattutto le categorie più fragili, garantiscono un servizio essenziale e delicato a favore delle fasce deboli che per varie motivi passano per le strutture ospedaliere dei Riuniti e del Morelli è che da quasi un anno è stato completamente azzerato. Per comprendere l’importanza di questo servizio basti leggere i numeri relativi alle prestazioni sociali effettuate negli anni scorsi a favore di soggetti vulnerabili come donne vittime di violenza, anziani soli, extracomunitari, persone con disabilità, tossicodipendenti, persone con malattie invalidanti, tutte bisognose di prese in carico da parte della rete dei servizi territoriali. L’intervento del servizio sociale ha assicurato continuità assistenziale collegandosi con i servizi post ospedalieri, favorendo il trasferimento dei pazienti ad altre istituzioni ed accompagnandoli nel passaggio ad altri livelli di cura, riducendo i tempi dell’ospedalizzazione mettendo a fuoco i problemi relazionali quali la solitudine, il disinteresse dei parenti, le paure non espresse per cui il servizio sociale è intervento come connettore di rete, favorendo momenti di contatto tra i malato e i suoi familiari attraverso l’ascolto, oltre che a fornire informazioni sulle risorse d’appoggio presenti sul territorio. Con la legge n. 328/00 (legge quadro), all’art. 22 stabilisce che, tra i servizi essenziali che lo Stato è obbligato a garantire ai cittadini, vi è il Servizio Sociale Professionale, il quale riconosce la centralità delle competenze e delle funzioni dell’Assistente Sociale, professionista che si prende cura del disagio dell’individuo, della famiglia e/o della comunità.

L’azienda Ospedaliera da mesi era stata sollecitata a bandire i concorsi, previsti dalle linee guida emanate dal commissario ad acta  Longo ma non si è proceduto. Le ultime notizie dal Gom riferiscono che nel mese di gennaio dovrebbero essere finalmenti avviati. Analoga richiesta è stata fatta al Commissario dell’Asp Gianluigi  Scaffidi, ma i tempi non saranno celeri perché ancora manca il monitoraggio del fabbisogno delle varie figure professionali da assumere, assistenti sociali comprese.

Il centro Comunitario Agape con il Presidente Mario Nasone, Comunità Competente con Rubens Curia portavoce, l’ Ordine regionale degli assistenti sociali con il Presidente Danilo Ferrara, chiedono ai responsabili della sanità regionali e locali di intervenire con urgenza prevedendo in tempi certi. (cmr)

Tutto pronto a Reggio per il Calabria Fest tutta italiana

Prende il via domani, al Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, il Calabria Fest Tutta Italiana, organizzato dall’Associazione Culturale Art-Music&Co presieduta da Giusy Leone, con media partner ufficiale Rai Radio Tutta Italiana.

Conduzione e consulenza musicale sono di Gianmaurizio Foderaro, storico conduttore e responsabile di Rai Radio, e la direzione artistica di Ruggero Pegna e la collaborazione di Palco Reale.

Sul palco del Cilea, dunque, saliranno 12 tra le migliori nuove proposte e rilevazione dell’anno tra le più trasmesse su Rai Radio Tutta Italiana e, insieme a loro, tre gli ospiti speciali: Ermal MetaArisaFederico Zampaglione dei Tiromancino(rrc)

 

REGGIO – Fino al 26 febbraio la mostra di Bansky

Fino al 26 febbraio 2022, al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria, si potrà ammirare la mostra Bansky sullo Stretto – Arte e impegno civile, curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani.

Un evento di richiamo internazionale prodotto e organizzato da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria che ha fortemente voluto questo appuntamento che vede tra l’altro per la prima volta sul territorio calabrese l’esposizione dell’opera di Banksy. 

È la prestigiosa sede del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” ad offrire gli spazi espositivi di questa suggestiva collezione che, spiegano i curatori, “si offre al visitatore non come narrazione univoca ma secondo criteri “adattivi”, ovvero ripercorrendo attraverso modelli mimetici le immagini divenute ormai icone inconfondibili a livello planetario sviluppate dall’artista britannico dal 2002 al 2007″.

E anche a Reggio Calabria si rinnova tra i visitatori della mostra quella sorta di feticismo globale che genera un vero e proprio sentimento d’appartenenza che fa di Banksy un autentico marchio di identità comunitaria, “un brand sociale, spiegano ancora i curatori della mostra, che attrae in ragione della sua presenza. Una timbratura che aggrega un pubblico eterogeneo, morbosamente attratto dal mistero e dal successo planetario”.

Tanti sono anche gli scatti riservati dai visitatori dell’esposizione allestita a Palazzo “Crupi”, alle stampe più celebri dello street artist di Bristol quali “Love is in the air” (Flower trower), “Bomb Love”, “Golf sale”, “Grim Reaper”, solo per citarne alcune. Immagini che diventano rapidamente virali anche grazie al tam-tam dei social, evidenziando il valore di un evento che fa di Reggio Calabria il nuovo contesto urbano di riferimento in cui poter approfondire e conoscere da vicino i graffiti di uno dei più grandi artisti del nuovo millennio. (rrc)

 

Enzo Vitale al soprintendente Sudano sul progetto “demolitivo” di Piazza De Nava

Enzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea, ha rivolto dieci e più domande al Soprintendente Fabrizio Sudano, in merito all’iter progettuale demolitivo di Piazza De Nava di Reggio Calabria.

«Le domande – ha spiegato Vitale – si pongono partendo da dati oggettivi e documentati oltre che citando le fonti. Ci si aspetta una risposta chiara e inequivoca anche per porre rimedio al grave vulnus democratico fin ora generato».

1. Ai sensi del d.l. 490/99 già legge 1497/39, Piazza De Nava è soggetta a vincolo paesaggistico-ambientale. Così si legge in certificazioni del Comune di Reggio Calabria. Quale valore attribuire a questo vincolo? È compatibile con la progettualità demolitiva approvata in Conferenza dei Servizi?

2. Nel rendering del progetto definitivo si nota un palo di illuminazione che quasi supera in altezza l’edificio museale. Gli scavi per la sua erezione saranno compatibili con i vincoli derivanti dalla sottostante necropoli, la cui esistenza è stata più volte ricordata dalla stessa Soprintendenza?

3. Sempre nel progetto approvato in Conferenza dei Servizi, all’angolo inferiore lato sud è presente una grande fontana a zampilli. La sua presenza è compatibile con il mantenimento dei pilastrini che, secondo quanto dichiarato, dovrebbero essere smontati, restaurati e ricollocati in situ?

4. Il rendering progettuale mostra la totale demolizione (termine ripreso dal progetto) dell’impianto storico della piazza mentre in altra sede si afferma non esservi demolizione ma addirittura un rafforzamento dell’identità dei luoghi. Potrebbe spiegare questa oggettiva contraddizione?

5. Nella piazza abbiamo la convivenza di tre stili: l’umbertino, il liberty e il razionalista. Come contempera la mission ministeriale della Soprintendenza sulla tutela e conservazione della memoria storica dei luoghi con la distruzione di questa particolarità tipica della piazza?

6. Nel rendering, da diverse prospettive, si nota la mutilazione del basamento della statua, peraltro descritta nel progetto, con l’eliminazione delle fontane liberty a conchiglia. Questa evidenza fotografica è stata più volte in altre sedi negata. Come giustifica queste false affermazioni?

7. L’attuale pavimentazione della piazza, pur di materiale non di pregio, è storica ed identitaria in quanto uguale a quella dei marciapiedi di tutta la città. La decisione, sempre ribadita, di eliminarla è in linea con la mission della Sovrintendenza di salvaguardia delle pavimentazioni storiche?

8. Nella piazza sono presenti specie arboree di pregio, come evidenziato dalle associazioni ambientaliste, che nel progetto sono eliminate. È in grado di spiegare questa scelta progettuale che collide con attuali orientamenti architettonici d’arredo urbano?

9. Alle obiezioni della cittadinanza, che quasi all’unanimità non vuole la demolizione della piazza (98 per cento degli interventi registrati sui social), l’ufficio stampa del Mic ha risposto sui social con una nota infarcita di imprecisioni e lesiva dell’onorabilità di chi poneva le critiche. Ritiene che sia questa la modalità più corretta con cui un’importante articolazione territoriale dello Stato debba interloquire con la cittadinanza?

10. In dichiarazioni sulla stampa, ultima quella del 18 dicembre, sembra che alcune richieste di modifica progettuale fatte dalla Fondazione Mediterranea siano state accolte. Ma nulla è controllabile perché l’accesso agli atti le è stato negato. Ritiene che questo rifiuto sia conforme al dovere di trasparenza degli atti amministrativi?

11. Il progetto nasce all’interno della Soprintendenza e viene da questa gestito, senza controlli esterni. Ritiene che, in presenza di interessi personali, pur legittimi e garantiti dalla legge, le decisioni che si assumono abbiano la correttezza e l’imparzialità che dovrebbero avere?

12. Nell’audizione avuta in Conferenza dei servizi da parte della Commissione Regionale Beni Culturali, si afferma che il materiale lapideo dei pilastrini demoliti non andrà in discarica ma verrà riutilizzato per la pavimentazione della piazza, salvaguardando così la memoria storica dei luoghi. Questa oggettiva amenità (non saprei come altro definirla) è stata approvata dalla Commissione. Vuole spiegare come ciò è potuto accadere?

13. Nella stessa audizione si afferma che l’Università ha avallato il progetto. È un’affermazione falsa e, inoltre, alcune raccomandazioni dell’Università sul deflusso delle acque meteoriche sono state disattese. Può chiarire questo imbarazzante particolare?

14. Nei primi anni Duemila il Comune di Reggio ha avanzato un progetto di qualificazione conservativa della piazza, che comportava il rifacimento della pavimentazione, per un importo di duecentomila euro. La Soprintendenza ha posto tanti e tali di quei vincoli che il progetto è abortito. Oggi con una spesa di 30 volte superiore e con un progetto tutto interno alla Soprintendenza, questi stringenti vincoli non ci sono più. Può spiegare questa inversione di 180 gradi di giudizio e valutazione, in modo da sgombrare definitivamente il campo dalle circolanti voci di un interesse, pur legittimo, della Soprintendenza a effettuare i lavori?. (rrc)

A Palazzo Alvaro vertice sui rifiuti e sul sistema degli impianti

A Palazzo Alvaro di Reggio Calabria si è svolta nei giorni scorso una riunione per mantenere alta l’attenzione sul tema della gestione del ciclo integrato dei rifiuti della Città Metropolitana ed in particolare dell’impianto di destinazione finale di Melicuccà. 

Ne hanno discusso il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace ed i consiglieri  Salvatore Fuda, Giuseppe Ranuccio, Giuseppe Sera, Giuseppe Giordano, Domenico Mantegna e Giovanni Latella.

Al termine dei lavori, il delegato all’Ambiente, Salvatore Fuda, ha parlato di un confronto «altamente proficuo», aggiornando gli intervenuti sui progressi e sullo stato di avanzamento dei lavori, sia tecnici che politici, relativi ad una «questione fondamentale per i nostri territori». 

In particolare, sull’impianto di Melicuccà, Fuda ha ricordato come «la Città Metropolitana, ad un recente vertice con la Regione, abbia chiesto l’avvio del processo di delimitazione definitiva dell’area di salvaguardia così come la legge prevede».

«Un punto nodale – ha detto il consigliere metropolitano – è, infatti, rappresentato dall’inizio dell’iter che possa formalizzare, una volta per tutte, il perimetro di rispetto della sorgente Vina perché, al centro, c’è sempre la tutela della salute dei cittadini» .  Proprio in questo senso, è stata anche espressa «la necessità, impellente e ribadita con forza, di accelerare le fasi di bonifica della vecchia discarica che insiste nella medesima area».

«Questi due – ha concluso Fuda – sono i pilastri fondamentali della nostra azione politico-amministrativa e continuiamo su questa strada, sempre mettendo in prima linea la tutela della salute pubblica e dell’ambiente che va, indubbiamente, contemperata col bisogno di assicurare un ciclo virtuoso dei rifiuti capace di garantire un servizio preciso e di buon livello».

Il vicesindaco Carmelo Versace si è detto «molto soddisfatto» del confronto avuto con i consiglieri, i cui interventi «hanno arricchito un dibattito rispetto al quale serve il contributo di tutti i rappresentanti delle aree omogenee della Città Metropolitana». «La mia intenzione – ha specificato – è quella di affrontare un approfondimento allargato al contributo di tutte le forze politiche, certo che serva l’impegno concreto di ogni attore istituzionale coinvolto in quella che può definirsi, a ragion veduta, una partita di vitale importanza per i cittadini».

«Anche gli studi, quindi – ha concluso Versace – andranno avanti per scongiurare fino al minimo rischio, nella convinzione che qualsiasi opera non può certo prescindere dal principio dell’assoluta sicurezza». (rrc)

La campagna #Comprosottocasa di Confcommercio RC e Casa di Benedetta

Si intitola Compro sotto casa perché mi sento a casa la campagna promossa da Confcommercio Reggio Calabria insieme a Casa di Benedetta, che mira a valorizzare l’importanza degli acquisti nei negozi di vicinato che offrono comodità, bellezza, sicurezza, accoglienza.

L’obiettivo è che, soprattutto in questo periodo di festività, ci si affidi in maniera convinta al negozio sotto casa, di fiducia, dove trasparenza e servizio, oltre che il prezzo, sono sempre garantiti.

Quest’anno, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, a testimoniare che i negozi di vicinato sono davvero anima e cuore pulsante della città, gestiti da commercianti, uomini e donne, che vivono, amano e proteggono la nostra terra, l’iniziativa si svolge assieme all’Associazione Abakhi a sostegno di Casa di Benedetta, meravigliosa realtà cittadina e di tutti i ragazzi ed operatori che la rendono speciale. Casa di Benedetta – che porta il nome di una nostra giovanissima concittadina scomparsa pochi anni fa a causa di un brutto male – è un ambiente familiare, in cui bambini e ragazzi in difficoltà intraprendono un percorso di crescita secondo le loro attitudini e potenzialità, un cammino evolutivo che vuole regalare loro nuove prospettive. 

Di progetto utile e concreto parla il vicesindaco di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, «perché riesce a mettere insieme tanti aspetti e tante potenzialità che la nostra città è in grado di esprimere, tendendo una mano al tessuto commerciale e produttivo e volgendo anche lo sguardo a chi opera ogni giorno nel sociale e nella cura della persona».

«Naturalmente – ha aggiunto – nessuno di noi è contrario agli acquisti online ma crediamo che sia fondamentale, specie in questo momento storico così difficile, sostenere il commercio locale che da sempre offre un’attenzione e una cura rivolte al cliente che nessuna transazione online può garantire».

«Questo brillante progetto, peraltro – ha concluso – ci consente anche di recuperare e rilanciare le relazioni e l’impegno di ciascun cittadino nei confronti del proprio quartiere, valorizzando i rapporti umani e incoraggiando le tante attività che ognuno di noi trova sotto casa. Faccio i complimenti a chi ha ideato questa iniziativa e invito quei commercianti che ancora non lo hanno fatto, ad aderire con entusiasmo e partecipazione». 

«Abbiamo sposato e condiviso subito questa iniziativa promossa da Confcommercio – spiega l’assessora comunale alle Attività produttive, Angela Martino – nella piena consapevolezza di quanto sia importante che l’economia possa abbracciare anche il sociale. Ed è estremamente significativo che questo progetto si svolga durante le festività natalizie perché da un lato tale periodo rappresenta il momento di maggiore vivacità per il mondo del commercio e tutti sappiamo quanto questo comparto sia importante nelle dinamiche economiche e occupazionali del nostro territorio».

«Per altro verso poi – ha concluso – l’iniziativa interviene in modo concreto sul fronte della solidarietà coinvolgendo la Casa di Benedetta, ovvero una brillante realtà dell’associazionismo cittadino fortemente impegnata in attività rivolte al mondo dell’infanzia e dei giovani».

«Pensavamo di poter archiviare già per questo Natale l’emergenza sanitaria ma purtroppo così non è stato – commenta il presidente di Confcommercio Reggio Calabria, Lorenzo Labate – e ancora non abbiamo riacquisito una normalità completa. Nonostante ciò abbiamo voluto con determinazione dare un segnale di fiducia e speranza a tutto il settore attraverso un’iniziativa semplice ma molto concreta».

«Abbiamo voluto rafforzare, inoltre – ha concluso – il nostro messaggio, coinvolgendo una bella e operosa realtà impegnata nel sociale, come la Casa di Benedetta, a cui Confcommercio insieme ai commercianti che aderiscono al progetto destinerà ogni 30 euro di spesa una donazione».

Confcommercio e gli esercizi commerciali aderenti, riconoscibili dalla locandina esposta e dalla vetrofania, effettueranno una donazione a Casa di Benedetta per ogni acquisto superiore ai 30 euro ed anche i Clienti saranno invitati ad un gesto di solidarietà. 

L’emergenza sanitaria ha già avuto un impatto devastante sul tessuto urbano con conseguenze sociali ed economiche da fronteggiare con fermezza e visione. Oltre e prima dei grandi progetti, ogni gesto, ogni atteggiamento orientato alla condivisione, già da queste festività, è un segnale di impegno e partecipazione. Perché nelle difficoltà contano i valori.

Questo Natale immaginiamo un modo sociale e solidale di concepire la spesa, che sottolinei la differenza tra acquisti effettuati per necessità, velocità o risparmio e lo shopping, in cui è prioritario il coinvolgimento emotivo. Le relazioni instaurate tra il negoziante e il consumatore diventano un’esperienza di acquisto connessa ad una città animata, viva, solidale in cui la rete commerciale rappresenta un elemento vitale e strutturale per l’intera comunità.

Nelle città le imprese aggiungono al proprio significato di attività economica quello di luogo di comunità da custodire e preservare. Le attività commerciali di vicinato si distinguono non solo per la loro funzione economica ma anche per il ruolo sociale e culturale. Una consapevolezza stimolata in particolare durante la fase acuta della pandemia, in cui soprattutto i pubblici esercizi e, in generale, il concetto di commercio di vicinato, hanno rappresentato un punto di riferimento per il quotidiano servizio dei consumatori. (rrc)