REGGIO – Brunetti ha firmato il decreto di nomina della nuova Giunta

Il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, ha firmato il decreto di nomina della nuova Giunta comunale, che sarà presentata lunedì 6 dicembre, alle 10.30, nella Sala dei Lampadari di Palazzo San Giorgio.

A comporre il nuovo esecutivo, insieme al sindaco ff Paolo Brunetti, saranno gli Assessori Rocco Albanese, Domenico Battaglia, Irene Vittoria Calabrò, Demetrio Delfino, Francesco Gangemi, Angela Martino, Lucia Anita Nucera e Giuseppina Palmenta

Con il medesimo decreto il Sindaco ff ha anche determinato le deleghe dei nuovi Assessori:  Rocco Albanese: Lavori Pubblici – Sistema Idrico integrato – Esecuzione Grandi Opere – Cimiteri; Domenico Battaglia: Pianificazione Territoriale e Urbana Sostenibile – Programmazione Progetti Strategici – Edilizia, Vigilanza e Demanio Marittimo – Mobilità e Trasporti – Porto e Aeroporto – Area Integrata dello Stretto – Smart City; Irene Vittoria Calabrò: Programmazione finanziaria e bilancio – Cultura e Turismo; Demetrio Delfino: Welfare e Politiche della famiglia; Francesco Gangemi: Affari Generali e Personale – Tributi – Gestione del patrimonio comunale – Piano delle alienazioni e dismissioni – Edilizia residenziale pubblica – Società partecipate; Angela Martino: Attività Produttive – Imprenditoria giovanile – Occupazione e Lavoro – Rapporti con le Università – Politiche di genere; Lucia Anita Nucera: Istruzione e Politiche educative – Edilizia scolastica e impiantistica sportiva scolastica – Edilizia sociale – Minoranze linguistiche e Identità territoriale – Cooperazione Internazionale per la promozione dei diritti umani; Giuseppina Palmenta: Polizia Municipale – Legalità e Sicurezza- Europe Direct – Politiche giovanili – Istituti di partecipazione.

 Il sindaco ha inoltre decretato di mantenere alla propria competenza le seguenti deleghe: – Transizione Ecologica e Ciclo integrato dei rifiuti; – Programmazione Interventi su Risorse Esterne (PON Metro e Programmi Complementari, React-EU, Agenda Urbana, Patti per il Sud, CIS e PNRR); – Manutenzioni (edilizia – stradale – idrico – fognario – illuminazione): – Avvocatura Civica; – Sport e impiantistica sportiva; – Beni confiscati; – Protezione Civile, Accoglienza immigrati e Coordinamento sbarchi; – Arredo Urbano e decoro, Parchi Pubblici, Convezioni Adotta il Verde; – Grandi Eventi e Feste Mariane. (rrc)

Stasera la cerimonia a Reggio del XXXVI Nosside Premio mondiale di Poesia

È tutto pronto per la cerimonia finale dellla 36.ma edizione del Premio Nosside, un concorso di poesia che ha travalicato continenti e nazioni, nella salvaguardia e valorizzazione anche delle lingue in via di estinzione. Il suo fondatore e presidente prof. Pasquale Amato, docente universitario e apprezzato storico reggino, non nasconde la stanchezza su cui, però, prevale la soddisfazione del ritorno in presenza, al Museo dei Bronzi, per dare alla Città di Reggio il giusto tributo e il riconoscimento di culla del Mediterraneo, anche nell’affascinante e meraviglioso mondo della poesia.

«Oggi – ha scritto il prof. Amao in una nota –, alle cinque della sera, nella parte interna della magnifica Terrazza del Museo dei Bronzi, al cospetto del mito dei miti dell’umanità – lo Stretto di Scilla e Cariddi – ci incontreremo con l’immaginario dei poeti di cinque continenti nel nome della poetessa magno-greca Nosside di Locri. Vivremo assieme ai loro versi le emozioni, le visioni, i sentimenti che in tante culture e lingue diverse essi donano ogni giorno al mondo.
Batteremo la pandemia che ha impedito la loro partecipazione fisica ma non può impedire l’incontro tra culture e lingue diverse che rappresenta la magia del Progetto Nosside.
Ci accompagneranno l’arte somma del genio futurista Boccioni di Reggio Calabria, la splendida rielaborazione dell’orafo Gerardo Sacco di Crotone e i versi di forte impegno civile del poeta Alfredo Panetta, il concittadino di Nosside Vincitore Assoluto della XXXVI Edizione. (rrc)

Nella foto un’immagine della passata edizione 2020, svoltasi in streaming causa pandemia.

A Reggio composta la nuova Giunta, tra riconferme e new entry

Tra riconferme e new entry, è stata formata la nuova giunta di Reggio Calabria, guidata dal sindaco f.f. Paolo Brunetti.

Confermati, Irene CalabròGiuggi PalmentaRocco Albanese Demetrio Delfino, mentre le new entry sono Mimmetto BattagliaAngela MartinoLucia Anita NuceraFrancesco Gangemi.

Il sindaco f.f. Brunetti, che confida di dare entro la serata i nomi definiti e ufficiali della Giunta in una intervista a L’Arciere, ha detto che ci «sono delle novità positive».

Brunetti, poi, ha ribadito che «non c’è mai stato il rischio di far saltare la coalizione», e che «con senso di responsabilità, ci siamo presi l’onore e l’onore di continuare ad amministrare questa città».

«Con Falcomatà non ci sentiamo così come previsto dalle regole. Siamo pronti alla sfida con l’umiltà che da sempre ci contraddistingue» ha concluso Brunetti. (rrc)

Conservatorio di Reggio: rimossa la direttrice Mariella Grande. La città insorge

Si profila un nuovo caso di incompatibilità tra la città reale e le scelte della politica: rimossa, senza preavviso e solo in base a un cavillo burocratico, l’attuale direttrice del Conservatorio Mariella Grande. I reggini hanno reagito molto male, vista la grande stima risposta nell’eccellente lavoro della prof.ssa Malara, alla quale non è stato consentito di completare diverse iniziative che la vedevano protagonista.

«Per un cavillo burocratico – ha scritto ReggioTv –, la prima istituzione statale di Alta cultura fondata in Calabria, si ritrova senza un direttore. Sì, perché Maria Grande, nominata nel 2017 e rieletta nel 2020 è stata messa alla porta per un intoppo burocratico. Ma andiamo con ordine.
Tutto inizia quando Maria Grande chiede, al compimento del 65esimo anno di età, il trattenimento in servizio per un anno per poter completare i progetti in itinere. E lo fa avvalendosi di un articolo di legge che prevede per tutti i dirigenti scolastici il trattenimento in servizio per altri due anni. Le viene concesso l’ok per 12 mesi. E quindi per l’anno 2021-2022.
Una pec giunta dal Ministero dell’Università e della Ricerca però rimette tutto in discussione.
Dal Ministero si chiede di valutare se persistono o meno le condizioni per proseguire il mandato, alla luce di un cavillo burocratico che prevede che il trattenimento in servizio dei dirigenti scolastici in realtà non vale per i direttori dei Conservatori.
E così Maria Grande si ritrova (e senza preavviso alcuno) fuori dal Conservatorio “Cilea”. Eppure le era stata concessa una proroga. Adesso quella proroga però non vale più. Solo colpa della burocrazia? O dietro c’è dell’altro? Il dubbio che “qualcuno” voglia mettere le mani sul Conservatorio resta. La domanda è: perché bloccare il lavoro di una professionista che così bene aveva fatto in questi anni? Chi ha interesse ad interrompere questo percorso virtuoso? La speranza è che sull’asse Reggio – Roma non si consumi l’ennesimo atto di forza ai danni di una città sempre più schiava dei poteri forti».

REGGIO – Si dimettono i consiglieri Malaspina, Marino e Ripepi

Proseguono le dimissioni del centrodestra al Comune di Reggio: dopo i consiglieri di Forza Italia, a lasciare Palazzo San Giorgio sono stati i consiglieri Nicola Malaspina, di Reggio AttivaDemetrio Marino, di Fratelli d’ItaliaMassimo Ripepi, di Coraggio Italia.

Con le dimissioni di Malaspina, «Reggio Attiva – si legge in una nota – si aspetta, da parte del sindaco e da tutti i consiglieri di maggioranza, uno scatto d’orgoglio ed una manifestazione di amore nei confronti della città. Speriamo vivamente che, preso atto della situazione, ormai divenuta ingestibile, la maggioranza faccia in modo che la città torni al più presto al voto».

Per il movimento, infatti, «i reggini non meritano di assistere a questo ulteriore teatrino inscenato dal centro sinistra, finalizzato solo ed esclusivamente alla spartizione di poltrone. Mettetevi l’anima in pace questa legislatura è ormai finita. Reggio ha bisogno di ricominciare per cercare di risorgere dalle macerie nella quale, questa amministrazione la ha condotta».

Per la deputata Wanda Ferro e il commissario provinciale Denis Nesci di Fratelli d’Italia, «l’amministrazione Falcomatà è giunta al capolinea», che è «giusto tornare al voto» e che «siano i cittadini a scegliere da chi essere governati, perché un facente funzioni delegittimato dagli stessi partiti che dovrebbero sostenerlo, è il segnale tangibile che questa esperienza amministrativa sia giunta al termine».

Ripepi, infine, ha definito le sue dimissioni come «un atto doveroso di responsabilità e di amore verso la Città».

«Ad uscire male da questa vicenda – ha proseguito – è l’andamento della cosa pubblica, che proprio in questi giorni è oggetto di operazioni politiche e non certo di programmazione. Delle correnti politiche, perché di partiti veri e propri di certo non si può parlare, che si contendono numeri a Palazzo San Giorgio. Una sommatoria il cui risultato certamente non potrà essere positivo e che nasconde tante incognite negative. “Coraggio Italia” e le altre forze del centro destra, si oppongono fortemente  a queste logiche».

«Chi continuerà a sostenere l’amministrazione Falcomatà e il facente funzioni Brunetti  – ha concluso – sarà complice di questo disastro amministrativo e morale. Reggio Calabria non può dimenticare neanche le vicende dei brogli elettorali, forse oggi considerate marginali rispetto alla vicenda “Miramare”, altro spaccato del fallimento di questa Amministrazione». (rrc)

Sentenza Miramare, Klaus Davi: Il centrodestra porti fino in fondo iniziativa di dimissioni

Il massmediologo e giornalista Klaus Davi, ha auspicato che il centrodestra vada fino in fondo con l’iniziativa delle dimissioni.

Davi, infatti, ha rilevato come «per ora il centrodestra si dimette solo attraverso comunicati stampa e, per dire la verità, hanno parlato esattamente una settimana dopo il nostro primo intervento in merito alla sentenza Miramare che ha riguardato Falcomatà e scimmiottandone i contenuti. Insomma, ci hanno messo un bel po’ a fotografare la situazione politica e a prendere una decisione. E il comunicato che è stato diffuso ieri notte mi è sembrato più frutto di un’imposizione dall’alto che conseguenza di una volontà effettiva dei consiglieri comunali a dimettersi».

«Non so se poi lo faranno veramente – ha aggiunto – e non so se otterranno lo scopo, questo è un problema che riguarda loro. Posso solo osservare che se l’alternativa a Falcomatà deve essere l’ennesima cugina, comare o amica di qualche notabile, allora non so quale sia la peggiore fra le due alternative. Tra l’altro, la prima cosa che ha detto Giusy Princi, la neo vicepresidente della Regione Calabria, è che grazie a lei i giovani calabresi non abbandoneranno più la regione. La dottoressa Princi si è presa una bella responsabilità e può star sicura che valuteremo con estrema attenzione nei prossimi mesi l’impatto delle sue esternazioni».

«Ma, al di là di queste aspirazioni – ha proseguito – che peraltro sono legittime e ci auguriamo vengano portate a termine, il quadro di Reggio Calabria è desolante e devastante da qualsiasi punto di vista lo si osservi. Da una parte a menare le danze sono i soliti Nino De Gaetano e Sebastiano Romeo, ma non avevamo alcun dubbio: fin dal giorno del dopo elezioni avevamo detto e scritto che sarebbe stato così. Dall’altra, invece, a dominare sono incertezza ed eccessiva timidezza nel voler abbandonare piccole posizioni di privilegio».

«L’auspicio – ha concluso – è naturalmente che il centrodestra porti fino in fondo e sia coerente con i suoi enunciati. Intanto si assiste allo sgretolamento a livello nazionale e non solo della reputazione di una città in cui a comandare sono le solite bande di impresentabili. A proposito, i puristi della legalità in merito ai kingmaker delle trattative non hanno niente da dire?». (rrc)

Pasquale Amato: l’Aeroporto di Reggio deve sganciarsi dalla gestione della Sacal

Lo storico reggino Pasquale Amato, autorevole voce del Movimento per l’Aeroporto dello Stretto Strategico e Internazionale, alla luce degli ultimi eventi che riguardano la società di gestione dei tre aeroporti calabresi, insiste sulla necessità di staccare Reggio dalla Sacal.

Pasquale Amato
Il prof. Pasquale Amato

«È ormai palese – ha dichiarato il prof. Amato – la strada involutiva imboccata dal “caso Sacal”. Anche le recenti interrogazioni parlamentari al Governo per chiedere un intervento normalizzatore hanno come capifila gli stessi deputati che hanno sempre sostenuto il primato di Lamezia Airport sugli Aeroporti dello Stretto e di Crotone, considerati alla stregua di colonie. A costoro non interessa affatto l’insieme degli altri Aeroporti (come viceversa avviene in Sardegna, Sicilia e Puglia). A costoro interessa la competizione su chi deve “contare” e “decidere” nella Sacal a favore del solo Aeroporto di Lamezia. È in corso quindi una lotta di potere tra il privato lametino e i suoi partners pubblici di sempre. Una lotta tutta interna e non finalizzata al bene comune dell’intero sistema aeroportuale.

«E i deputati reggini? Ignorati ed emarginati, come l’Aeroporto dello Stretto che dovrebbero difendere a spada tratta, per tutelare gli interessi dei Cittadini elettori cui hanno chiesto il voto.

«E il Comune di Reggio e la Città Metropolitana? Muti e assenti o diciamo meglio distratti. Dopo la sentenza sul caso Miramare sono in corso trattative frenetiche tra i Partiti su Assessori Comunali e Delegati Metropolitani.

«Ma Brunetti e Versace sono comunque in carica entrambi. E tocca a loro  puntare i piedi e sostenere con risolutezza la richiesta che viene dai cittadini elettori: rilancino la “task force Aeroporto”, che non deve essere solo comunale ma metropolitana (era partita bene ma poi è stata fulmineamente zittita) e chiedano con vigore al Governo, al Presidente Occhiuto e all’Enac la liberazione dell’Aeroporto dello Stretto dalla gestione disastrosa della Sacal.

«Una richiesta che deve essere perentoria – ha concluso il prof. Amato –, senza piegarsi a compromessi al ribasso. È fondata su dati che nessuno può contestare sino a rendere superflua l’insistenza sulla richiesta della pubblicazione del Piano Industriale. Quel fantomatico piano non è stato mai reso pubblico perché era ed è campanilisticamente distruttivo, avulso da qualsiasi visione ampia e paritaria della mobilità e finalizzato ad una visione miope: potenziare sempre più Lamezia e nel contempo depredare e svuotare gli altri due scali sino alla loro chiusura.  Atteggiamento in evidente contraddizione con quello di Sardegna, Sicilia e Puglia, che hanno una visione d’insieme equilibrata e non in senso unilaterale del sistema aeroportuale regionale. Una visione in cui prevale il rispetto delle vocazioni dei differenti territori rappresentati dagli scali e la pari dignità tra essi». (rrc)

REGGIO – La Coop Libero Nocera inaugura la giostrina per bimbi diversamente abili

La Coop Libero Nocera, all’interno della Villa Comunale di Reggio Calabria, inaugura domani, alle 15, una nuova giostra per bambini con disabilità.

All’evento, patrocinato dal Comune di Reggio Calabria, sono stati invitati a partecipare l’assessore al welfare, Demetrio Delfino, il dirigente del Settore Ambiente, l’Assessore all’Ambiente Paolo Brunetti, il Presidente Anffas Pasquale Casile, l’amministratore di Castore e la dott.ssa Stefania Buccafurri, l’Assocazione UNASAM e AGEDI.

«L’iniziativa promossa dalla Cooperativa Libero Nocera – ha spiegato il Presidente Gaetano Nucera – è finalizzata a sensibilizzare l’amministrazione comunale a progettare sempre spazi in cui tutti possano sentirsi eguali».

L’idea di “Il gioco per tutti” nasce dalla ferma volontà della cooperativa di mostrare che, quella reggina, può essere una società davvero inclusiva.

La “Libero Nocera”, che da anni si occupa di servizi socio-sanitari e riabilitativi, oltre che di formazione professionale, nel 2019 ha dato il via ad una raccolta fondi per l’acquisto di una giostra che permettesse anche ai bambini con disabilità di giocare, divertirsi e non sentirsi esclusi dalla possibilità di giocare all’interno dei giardini della Villa Comunale.

Grazie a questa iniziativa si è riusciti ad acquistare una bellissima e colorata altalena che già spicca nel cuore della città. L’installazione, inoltre, è stata resa possibile grazie alla collaborazione delle maestranze della società Castore.

Volere è potere, e la Coop di Reggio Calabria lo ha dimostrato, nonostante le numerose difficoltà che il terzo settore è costretto, quotidianamente, ad affrontare. (rrc)

 

Sentenza Miramare, Sorgonà (Spinoza): Anteporre il bene di Reggio alle poltrone

Sasha Sorgonà, del Comitato Spinoza, ha invitato le forze politiche «a non disperdere energie in battaglie tra fazioni che avrebbero come unico risultato quello di perdere l’appuntamento con un treno di opportunità irripetibile».

«La sentenza del Processo Miramare – ha spiegato – arriva in un momento storico delicatissimo per la nostra città e l’intera Calabria. Le ingenti risorse del Pnrr in arrivo rappresentano forse l’ultima ancora di salvezza e rilancio per la nostra terra, dobbiamo essere coscienti che mancare questa missione potrebbe avere conseguenze irreparabili».

«Nell’augurare al sindaco Falcomatà e tutti gli imputati – ha proseguito – di poter dimostrare la loro innocenza, il mio invito -sottolinea Sorgonà- è rivolto a tutte le forze politiche presenti all’interno dell’ente comunale e metropolitano. Riprendere il cammino privati del primo cittadino significa dover fare fronte a difficoltà maggiori, mai come in questo momento serve unità di intenti nell’interesse della città. Così come sta accadendo nel Governo nazionale, rappresentato da forze di centrosinistra e centrodestra, credo sia il momento di mettere da parte battaglie ideologiche e remare tutti insieme verso un unico obiettivo, prioritario rispetto a tutto il resto».

«Reggio Calabria – ha evidenziato – ha assoluto bisogno di guardare al futuro con rinnovato slancio, con lo sguardo rivolto alla realizzazione dei grandi progetti che ne rilancerebbero l’immagine a livello nazionale e internazionale. Museo del Mare di Zaha Hadid, Mediterranean Life, infrastrutture, alta velocità, qualità del mare, servizi e strutture ricettive all’altezza di una vera città a vocazione turistica».

«Sono queste – ha concluso – le sfide da affrontare e vincere: bisogna farlo adesso, privilegiando gli interessi della comunità rispetto a diatribe politiche incentrate sulla spartizione di poltrone». (rrc)

L’OPINIONE / Nino Mallamaci: servire Reggio, non servirsene

di NINO MALLAMACI – “L’Amministrazione andrà comunque avanti”. In questa frase c’è molto della vicenda politica e amministrativa di Giuseppe Falcomatà, ma anche di quella della città di Reggio e, allargando il discorso, della Calabria. Questa terra viene usata dai suoi cittadini, dai politici nostrani e importati, dai catapultati o paracadutati in delicati ruoli amministrativi e gestionali. Raramente si affaccia sul palcoscenico qualcuno che si impegni nella cosa pubblica per la propria gratificazione personale, la qual cosa non mi scandalizzerebbe affatto, ma anche per tentare di fare qualcosa per il popolo.
La condanna di Falcomatà non è per nulla un fulmine a ciel sereno. Era impressa nei fatti, che hanno avuto una linearità e una logica semplicissime: tu dai a me, io do a te, e per fare ciò apparecchiamo quello che serve. Ci sarebbe stato da stupirsi se le cose fossero finite in maniera diversa. E Falcomatà, come nulla fosse, continua a maneggiare Reggio come fosse cosa sua, un affare della sua famiglia e dei suoi amici. Tutte le sue scelte, dai risultati peraltro disastrosi, sono improntate a tale impostazione. D’altra parte, ciò è in estrema coerenza con la scaturigine della sua sfolgorante carriera, di matrice ereditaria.

Ma cosa dire degli altri, dei suoi supposti avversari? Tutti abbiamo bene in mente il percorso che ha portato la destra a una candidatura perdente in partenza. Da quella parte, tra i maggiorenti con diritto di parola, solo il deputato Cannizzaro si è battuto fino alla fine per contrastare il diktat di Salvini, anche lui calato a Reggio per piegarla ai suoi scopi. Come Davi, in cerca di visibilità, o De Magistris, disposto a tutto pur di conquistare una nuova tribuna dopo gli anni napoletani. Io non so cosa sarebbe successo se il PD non avesse chiuso all’ipotesi di primarie blindando la candidatura di un primo cittadino fallimentare da ogni punto di vista. Forse oggi non ci troveremmo con una città decapitata in un momento così delicato, quando ingenti risorse sono a disposizione e potrebbero essere usate per dare una parvenza di normalità a un territorio letteralmente distrutto, bombardato da una pessima amministrazione.

Allo stesso modo, non so cosa sarebbe successo se la destra avesse avuto il coraggio di dire no a Salvini e alle sue pretese. Certamente, i reggini non si sarebbero trovati davanti a una scelta obbligata dalla pochezza, dalla estraneità, dalla sciatteria, dalla inadeguatezza, di quel candidato. E anche se c’è chi, come me, mai e poi mai avrebbe dato il proprio consenso, forse ci saremmo risparmiati il “secondo tempo” (a proposito, è mai iniziato?) della già allora probabilissima anatra zoppa, per di più incapace anche con entrambi gli arti funzionanti.

L’aspetto grave e preoccupante, adesso, non è quello che è successo, che è esattamente quello che doveva succedere. Anche se Castorina gongola, e l’associazione dei sindaci esprime una solidarietà che sa di corporativo, noi cittadini ci dobbiamo preoccupare. Potremmo essere facili profeti se pronosticassimo una conclusione rapida della legislatura, determinata non dalla volontà dei protagonisti di questa tristissima pagina – i quali si acconciano già a una gestione a tirare a campare in attesa di tempi migliori – ma da fattori di instabilità oramai quasi incontrollabili. Al di là di ciò, però, è la città che non può aspettare. Si sveglino, i reggini. Reclamino un ritorno alle urne in tempi brevi Una pretesa tuttavia non sufficiente. Esigano in più un patto solenne tra Reggio e la sua classe dirigente – se ne esiste una – di destra, di sinistra, di centro. Sul palcoscenico salgano la città e i suoi mille problemi, non i tanti personaggi in cerca d’autore. Necessitiamo di persone che abbiano in animo di Servire Reggio, e non di servirsene per l’ennesima volta. (nm)