REGGIO – Torna la rassegna culturale “Calabria d’Autore” di Incontriamoci Sempre

Il 29 giugno, a Reggio, riparte Calabria d’Autore, al Lido Lucente di Pentimele, la rassegna culturale organizzata dall’Associazione Incontriamoci Sempre, presieduta da Pino Strati.

L’edizione 2021, sarà aperta il 29 giugno da Pino Aprile, autore del libro Tu non sai quanto è ingiusto questo Paese. Il 2 luglio, Daniele Castrizio con Euainetos – Il Maestro dell’Apollo; il 9 luglio incontro con i Nutrizionisti Biologi.

E ancora, il 16 luglio la rassegna ospiterà Palma Comandè con il libro La Padrina; il 23 luglio il giornalista vaticanista Enzo Romeo, con il libro Vuoto a credere; il 26 luglio Enzo Montemurro, con il libro Lo Stretto: Mito e leggende(rrc)

REGGIO – Impegno e Identità chiede spiegazioni sul Ponte ‘fantasma’ sul Calopinace

Antonella Di Bella, del movimento Impegno e Identità di Reggio Calabria, ha chiesto all’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, di chiarire in merito ai ritardi sui lavori che riguarda il ponte sul torrente Calopinace.

«L’Amministrazione comunale, sia attuale che precedente – si legge in una nota – con comunicati a raffica, apparsi su varie testate, fin dal luglio dello scorso anno, aveva sbandierato di aver firmato il contratto e consegnato i lavori alla ditta Torchia, secondo un cronoprogramma della durata di 4 mesi. In base alle dichiarazioni dell’assessore ai Lavori pubblici, Grandi Opere e Risorse Ue e del Rup, entro marzo 2021, la ditta avrebbe consegnato il ponte sul torrente Calopinace. Purtroppo il cantiere ancora oggi è chiuso, sebbene la realizzazione di quest’opera sarebbe in grado di offrire continuità territoriale tra l’area urbana del Tempietto e il Litorale Sud. Inoltre la stessa è strategica all’assetto della viabilità cittadina sull’asse di collegamento tra il centro e la zona sud, lungo la dorsale costiera. Insomma, è passato un anno ma un’opera in grado di rivitalizzare un’area attualmente abbandonata al degrado e a continui atti di vandalismo, langue a causa di uno standby prolungato e inspiegabile del quale si ignorano le motivazioni».

«Riteniamo – viene spiegato – che fornire una risposta ai cittadini sia doveroso in quanto il Parco Lineare Sud deve al più presto trasformarsi in un nuovo polo di sviluppo socioeconomico per il nostro territorio. Inoltre, costituisce una carta vincente come nuovo asse di viabilità e riconsegna ai reggini un contatto visivo diretto con il mare.  Abbiamo ricevuto delle segnalazioni da parte di alcuni residenti che denunciano numerosi atti vandalici nella zona dell’ex capannina.  L’edificio posto sul mare vicino alla Dia è stato preso di mira: scritte sui muri, vetri e porte rotte. I bordi della strada asfaltata di recente sono stati già invasi dalle sterpaglie e dalla sabbia. Il degrado continua nel tunnel Ramirez vicino al circolo del tennis Crucitti. Il sottopassaggio è completamente al buio e totalmente sporco». 

«In orari serali – continua ancora la nota – la zona è puntualmente mal frequentata, soprattutto nell’area dei capannoni dismessi in cui si riparavano le barche e che si trovano vicino al ponte Calopinace, purtroppo ancora solo un “progetto di carta”.  Com’è possibile questo scempio su un progetto ancora in itinere, un’area di cantiere che il sindaco aveva scelto come location in campagna elettorale, solo qualche mese fa? Sui lavori ancora non consegnati non dovrebbe essere prevista una guardiania? Rivolgeremo queste domande all’amministrazione affinché ci dia delle spiegazioni, assumendosi le proprie responsabilità». (rrc) 

REGGIO – Imbalzano (Coraggio Italia) chiede a Falcomatà in merito a mancata riduzione Tari 2020

Il vicecoordinatore provinciale vicario di Cambiamo – Coraggio ItaliaPasquale Imbalzano, ha ricordato al sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, che la riduzione della Tari 2020 – rimasta in sospesa – «risponde non solo ad un dovere della Sua amministrazione,  ma è anche un atto di civiltà giuridica».

«In attesa – ha spiegato – della decisione di merito da parte del Tribunale Amministrativo sul ricorso avanzato in ordine ai devastanti brogli elettorali  che rendono  oggettivamente delegittimato dal punto di vista  democratico  l’attuale Consiglio Comunale, nonché fallita a tutt’oggi  la scappatoia di utilizzare quella che doveva essere la salvifica discarica di Melicuccà per le legittime preoccupazioni dei cittadini  del comprensorio circostante, ed il cui completamento era stato annunciato per lo scorso mese di ottobre, il servizio raccolta rifiuti continua a mostrare i suoi limiti».

Imbalzano, inoltre, ha ricordato come «l’Azienda Sanitaria Provinciale, nei mesi scorsi  e da più parti sollecitata, aveva espresso un parere molto chiaro di autentica emergenza ambientale  per i periodi in questione , elemento a nostro parere solo  aggiuntivo, per  ridurre la Tari 2020 e parte del 2021» e che «mentre i reggini ed i piccoli imprenditori della nostra città  si avviano stremati a tentare di ripartire,   un segno di responsabilità della Sua Amministrazione,  in assoluta coerenza  con quanto  stabilito dalla legge e dalle precitate ed ormai codificate sentenze, sarebbe l’espressione  tangibile  della volontà  di non opprimere anche con balzelli non dovuti  le tasche ormai vuote dei nostri concittadini».

«Sarebbe anche un incentivo a coloro che – ha proseguito – con grandi sforzi, non intendono sottrarsi a pagare quanto dovuto, per garantire i servizi che il Comune è tenuto ad assicurare, riducendo l’ormai esorbitante mole  di ratei attivi  che appesantiscono da tempo il bilancio comunale».

Per questo, ha concluso Imbalzano, «riteniamo pertanto ineludibile  questa ulteriore nostra richiesta, che l’attuale  maggioranza, sia pure con grande ritardo, è tenuta ad  assumere, compensando   coloro che hanno già provveduto a pagare , anche  in parte, il salasso Tari 2020, con i prossimi avvisi  del 2021. Sarebbe una indicazione chiara  per quei Comuni  della Città Metropolitana che si sono trovati in questi ultimi anni nelle medesime, precarie condizioni ambientali». (rrc)

Pizzimenti chiede l’intervento del Prefetto Mariani per il Lido Comunale di Reggio

Nuccio Pizzimenti, presidente dell’Associazione Cittadini per il Cambiamento, ha inviato due lettere al Prefetto Massimo Mariani, affinché intervenga per «mettere in sicurezza la struttura balneare del Lido Comunale “Genoese Zerbi” di Reggio Calabria, al fine di  garantire appunto ai cittadini: sicurezza, tutela igienico-sanitaria e decoro urbano».

Pizzimenti, poi, ha commentato il sopralluogo del vicesindaco di Reggio, Tonino Perna, in quanto «mandato a far vacua passerella dal sindaco Giuseppe Falcomatà, perché egli non ha il coraggio neanche di metterci la faccia  in prima persona, conscio di essere il responsabile dell’abbandono del Lido, che ha portato al degrado ed all’occupazione abusiva della struttura da parte delle tristemente note ed improbabili “presenze”), non trova di meglio, che abbandonarsi alla mera, inconcludente ed inutile retorica, senza peró riuscire ad infinocchiare i Reggini, che, dopo 2 anni di abbandono del Lido da parte di Falcomatà, ormai lo vedono ridotto a mal partito, oltre ad essere “terreno” di “presenze” oscure e malavitose, con dei poveri cani reclusi nelle cabine assolate, per non parlare della atavica fogna e delle cabine dolosamente bruciate e delle molte altre piene di rifiuti e di escrementi umani!».

«Perna – ha aggiunto Pizzimenti – senza alcuna delega al Lido Comunale e Falcomatà – (prudentemente chiuso nelle stanze di palazzo S. Giorgio), – riscoprono d’incanto, quasi “cadendo dal pero”, che il Lido sia nel degrado, quando in realtà, l’unico responsabile di tale situazione è soltanto lo stesso Falcomatà, che avrebbe dovuto, già 2 anni fa, restaurare la struttura, anziché abbandonarla a sé stessa, o peggio, – come evidenzia un noto giornale locale, – a “presenze” anche malavitose».

«Noi di “Cittadini per il Cambiamento” – ha proseguito – che “pungoliamo”  il sindaco Falcomatà da ben 2 anni, affinché egli si decida a restaurare la struttura, stigmatizziamo la “passerella” vacua e vana di Perna, ricordando ai due cari piddini, che sull’argomento Lido-Comunale  abbiamo sollecitato invano molteplici volte la ottusa sordità e miopia politica di Falcomatà, sottolineando, che siamo stati gli unici ed i primi a riuscire ad “accendere i riflettori” sulle misere condizioni   in cui il Sindaco Falcomatà ha ridotto il Lido, vandalizzato e devastato non solo dalla salsedine, ma anche da quelle “presenze”, che hanno fatto del Lido una “zona-limite”, mentre Falcomatà ha lasciato fare, girando la “testolina” dall’altra parte, facendo finta di non vedere; e promettendo, solo a parole, restyling mai avvenuti finora!».

«Ricordiamo e ne siamo orgogliosi – ha concluso – di aver acceso gli unici e per primi i riflettori, – dicevamo – perché speriamo che, con le nostre due lettere, in maniera ufficiale al Prefetto, – (che adesso consegnamo pure alla stampa), – affinché egli intervenga autorevolmente, si occupi di questa incuria soprattutto la Magistratura, poiché vogliamo capire, adesso, perché mai Falcomatà sul Lido Comunale ha messo in campo solo: incuria e trascuratezza, due cose che lo inchiodano inesorabilmente alle sue responsabilità, perché anche le omissioni, secondo il nostro codice hanno rilevanza e valenza, per cui ribadiamo con forza, che la magistratura si decida ad avviare indagini d’ufficio, onde vederci chiaro, per capire cosa ha spinto il sindaco a trascurare il Lido, sino al punto di consegnarlo, giocoforza, alla: salsedine, al degrado, alla spazzatura, alla fogna e suo malgrado, anche alle inquietanti “presenze” che abusivamente lo occupano, come se fosse casa loro». (rrc)

 

REGGIO – Centro Comunitario Agape: Risolvere i problemi strutturali del quartiere di Arghillà

Il Centro Comunitario Agape, guidato da Mario Nasone, è tornato a parlare dei gravi problemi strutturali che interessano il quartiere di Arghillà di Reggio Calabria, che attendono di essere risolti.

Nello specifico, si tratta del problema dell’acqua che, con l’arrivo dell’estate, si ripresenta, e il tema della regolarizzazione degli alloggi e la fine conclusione delle occupazioni abusive.

Il Centro, infatti, ha ricordato che «nel 2017 si era tenuto nei locali della Piazzetta di Arghillà Nord, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto Michele Di Bari, con la partecipazione dei vertici delle forze dell’ordine, del sindaco Giuseppe Falcomatà, tutte autorità che avevano voluto incontrare i cittadini di Arghillà, esasperati dalla lunghissima crisi idrica ed alle prese con le quotidiane problematiche di vivibilità e ordine pubblico. Un incontro  per dare un segnale estremo di attenzione da parte delle istituzioni, e per ascoltare dalla viva voce dei cittadini il disagio che in quella occasione è stato letteralmente urlato da parte delle famiglie residenti».

«All’incontro, promosso da Libera e dal Centro Comunitario Agape, avevano partecipato  cittadini e associazioni riunite del Coordinamento di Quartiere e nella parrocchia , nonché altri soggetti istituzionali, quali i vertici al completo dell’Aterp. In quella occasione il Prefetto aveva assunto tre impegni, ossia istituire un Tavolo con la partecipazione dell’Aterp, del Comune e della Prefettura che potesse  “fotografare” la situazione esistente degli alloggi, programmare gli interventi urgenti, nonché dare la possibilità di regolarizzare le posizioni e le utenze; dare pratica attuazione all’esigenza più volte espressa oggi, sia da parte di Libera che dal Coordinamento di Quartiere, per un “Patto di legalità e sviluppo”, che legasse  le istituzioni e i cittadini in un percorso virtuoso dove ognuno facesse  la propria parte, garantendo   i servizi essenziali , come l’acqua, l’igiene e l’illuminazione rivendicati  a gran voce; attivare un presidio fisso, di un commissariato di P.S: da allocare C/o il centro polifunzionale di Arghillà nord a tutela delle discariche da bonificare. Il Prefetto aveva  concluso prendendo l’impegno a riconvocare  il Comitato di nuovo ad Arghillà Nord per verificare lo stato di attuazione delle attività previste per la “rinascita” del quartiere».

Il Centro Agape, poi, ha ricordato che, in quell’occasione, «il Prefetto aveva detto ai cittadini, “facciamo un patto, voi rientrate nella legalità rispettando le regole dello stato, noi vi garantiamo di adempire ai nostri doveri istituzionali. Purtroppo – si legge in una nota – quel patto non è stato rispettato, come lo dimostrano in particolare le 200 domande di famiglie che hanno fatto istanza per la regolarizzazione degli alloggi, come previsto dalla legge regionale che permette, entro il 30 giugno del 2012, di sanare una situazione avvilente, che rende questi cittadini ancora invisibili e impossibilitati di progettare il loro futuro».

«Chi opera generosamente a favore dei cittadini del quartiere – continua la nota – da pochi mesi anche la splendida esperienza del centro di medicina sociale del dr. Lino Caserta, ha toccato con mano il senso profondo di sfiducia da parte di questi cittadini verso le istituzioni, dalle quali si sono sentiti abbandonati e ghettizzati da decenni. Questa fiducia è la condizione per una vera rinascita del quartiere, e la risoluzione del problema casa è il primo segnale che gli oltre 6mila abitanti di Arghillà Nord attendono per poterla riacquistare. Su questa vicenda complessa, ma risolvibile, il ruolo della prefettura e del Comune è decisivo. Un elemento positivo è, anche, l’interessamento della sottosegretario per il Sud Dalila Nesci, che potrebbe  coinvolgere il Governo con la previsione di  interventi di risanamento edilizio del quartiere così come è stato fatto per le periferie di Napoli e di Messina attraverso finanziamenti mirati».

 

REGGIO – Il Centro sportivo Sant’Agata sarà in concessione alla Reggina

Per i prossimi 19 anni, il Centro Sportivo Sant’Agata sarà in concessione alla Reggina. È quanto è stato stabilito dall’accordo sottoscritto tra il Comune di Reggio e il club, nella Sala “Monsignor Ferro” di Palazzo Alvaro, alla presenza del sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, e del presidente della squadra amaranto, Luca Gallo.

«È un momento molto importante», ha detto il sindaco Falcomatà sottolineando come questo rappresenti «un ulteriore tassello del proficuo percorso di collaborazione, avviato nel tempo, con il club del presidente Luca Gallo».

«Quella di oggi – ha spiegato – non è una semplice firma su un contratto, ma un momento fondamentale per la crescita dell’intero territorio. I nostri uffici hanno lavorato a lungo per raggiungere questo risultato ed un ringraziamento lo rivolgo al dirigente di settore, Giuseppe Mezzatesta, ed al consigliere metropolitano delegato, Carmelo Versace, che ha seguito direttamente tutto iter che ci porta a suggellare un accordo che consentirà alla Reggina, ancora di più, di continuare i propri investimenti in quella parte della città e nell’intera area metropolitana».

«Il Sant’Agata – ha detto il sindaco – è a tutti gli effetti un gioiellino sul quale, negli ultimi anni, il presidente Gallo ha concentrato molti sforzi per renderlo un punto di riferimento per tutti noi. Ci giocano i ragazzini, lo frequentano le famiglie, ma è bello per potervi respirare l’aria di un’oasi all’interno dei nostri quartieri».

«Con questa convenzione – ha continuato il primo cittadino – fissiamo in 19 anni l’orizzonte sul quale la Reggina potrà crescere avendo il tempo necessario per programmare i propri investimenti. Il rapporto che il presidente Gallo ha instaurato con la città è patrimonio collettivo, lo conosciamo e ne siamo orgogliosi. Molte cose, infatti, non si sarebbero fatte se non ci fossero state questa empatia ed un amore viscerale con la nostra città. Qualcosa, insomma, che non deve essere data per scontata. Da sindaco, dico che ci sono stati e ci saranno altri impegni economici importanti che potranno far crescere Reggio e generare un indotto economico con ricadute occupazionali non indifferenti. È significativo che questo sia stato fatto da una persona che ha conosciuto la nostra città, ma non vi è nato. Qui, il presidente Gallo, ha trovato la sua dimensione più naturale, differentemente da quanti, pur avendo solide radici reggine, anziché investire nella propria terra preferisce farlo altrove. Noi ci teniamo stretto il presidente Gallo e siamo convinti di portare ulteriori risultati, non solo sportivi, per l’intera città».

Il presidente Luca Gallo ha, quindi, ringraziato, a nome suo e della Reggina, il sindaco Falcomatà per «un’opportunità che ci consentirà di rendere il Centro sportivo Sant’Agata più grande e più bello».

«Una concessione lunga 19 anni – ha affermato il numero uno amaranto – ci permetterà di lavorare nel migliore modo possibile. Sin da subito, ho compreso l’importanza del Sant’Agata e spero che, con gli anni e puntando molto sul settore giovanile, si possa riuscire ad avere anche dei giocatori in grado di diventare eccellenze future per il club».

«Al di la di questo – ha precisato Gallo – mi auguro che i ragazzi che frequenteranno il Centro sportivo possano farlo interpretando questa esperienza come una vera e propria scuola di vita. Sicuramente, ci saranno ulteriori investimenti e la firma di oggi è solo l’inizio. Tutto questo, però, deve essere foriero di successi sportivi, senza i quali sarà difficile realizzare qualsiasi obiettivo. La speranza è che il Covid consenta alle persone di poter venire a visitare il Sant’Agata perché, chi sente davvero dentro la Reggina, non può non provare piacere nel vedere e riconoscere gli importanti cambiamenti fatti». (rrc)

REGGIO – La presentazione del libro “Soldati di sventura”

Dall’11 giugno, su tutte le piattaforme social del Circolo Culturale L’Agorà di Reggio Calabria, si potrà vedere la presentazione del libro Soldati di sventura del giornalista Luca Fregona, caporedattore del quotidiano Alto Adige e capo della Cronaca di Bolzano.

Fregona in passato si è occupato delle vicende di alcuni giovani altoatesini arruolati nella Legione Straniera e, dopo un breve periodo di addestramento, inviati in Indocina, tra il 1946 e il 1954 nella “sporca guerra” scatenata dalla Francia per riprendersi la colonia dopo la dichiarazione di indipendenza di Ho Chi Minh. Dopo aver trattato l’argomento in alcuni articoli ha poi  dato alle stampe un volume dal titolo Soldati di Sventura che raccoglie, insieme ad una inedita documentazione fotografica, la storia di tre dei 7.000 italiani mandati a combattere in Vietnam.

Di questi 7.000 giovani almeno 1.300 furono uccisi  in combattimento a più di 10.000 chilometri dal loro paese combattendo una delle tante “sporche guerre” che hanno contraddistinto la fine degli imperi coloniali. “Soldati di sventura” narra le vicende di tre ventenni altoatesini – con testimonianze e foto inedite – che hanno combattuto  con la Legione straniera nella prima guerra d’Indocina e racconta la carneficina che avvenne durante i 56 giorni della battaglia di Dien Bien Phu, e che il 7 maggio 1954 segna la sconfitta della Francia, il trionfo di Ho Chi Minh nella guerra di Indocina, e il crollo del colonialismo europeo in estremo Oriente. (rrc)

Angelica, la piccola cantante reggina arrivata seconda allo Zecchino d’oro

Un importantissimo traguardo, per la giovanissima e talentuosa cantante reggina, Angelica Zina Cottone, che è arrivata seconda al 63esimo Zecchino d’oro con la canzone Un minuto.

Ill sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha rivolto un plauso alla piccola Angelica «che, con la sua splendida e gioiosa esibizione, ha portato in alto il nome di Reggio Calabria in un contesto canoro storico e prestigioso come quello dello Zecchino d’Oro».

«Questo successo – ha detto il primo cittadino – serva ad ognuno noi a coltivare il talento che, spesso, si nasconde dentro le nostre case. Reggio, infatti, ha dato i natali a moltissimi personaggi che, ancora oggi, spiccano sui palcoscenici d’Italia e del mondo. Il nostro impegno, quindi, sarà sempre rivolto a far sì che i giovani possano continuare a migliorarsi e ad affermarsi nella loro terra d’origine senza essere costretti ad andar via».

«Ancora tanti complimenti – ha concluso – alla piccola Angelica ed alla sua famiglia, nell’augurio che quello che, adesso, è un semplice divertimento, un bel gioco per come è naturale che sia, possa diventare in futuro una vera e propria professione. Per ora, quindi, facciamo ascoltare ai nostri figli la canzone Un minutoraccontando loro che a cantarla, è una giovane e talentuosa reggina, medaglia d’argento allo Zecchino d’oro 2021». (rrc)

Mons. Fortunato Morrone è il nuovo Arcivescovo di Reggio Calabria

di SANTO STRATI – Impegno pastorale inteso come impegno sociale: ecco cosa c’è da aspettarsi dal nuovo Arcivescovo di Reggio che si insedierà in Cattedrale sabato prossimo. 

Mons. Fortunato Morrone proprio ieri ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella periferia di Crotone, nella parrocchia Maria Madre della Chiesa: fino a un attimo prima era un prete, un semplice prete “di periferia”, di quelli che piacciono tanto a papa Francesco e che raccolgono sempre di più l’attenzione di fedeli smarriti e in cerca di un segnale. Perché la fede si può allentare per tante inspiegabili ragioni, ma non si perde mai. Rimane sopita, a volte, e in questo caso ha bisogno di essere risvegliata da un pastore di anime: con una parola, con un gesto, con un modo particolare di raccontare il Vangelo e commentare il verbo divino. La parola di Dio, in un momento come quello che stiamo vivendo da oltre un anno, ha una funzione insostituibile per chi ha perduto dei cari o è uscito colpito dalla pandemia, in una prova difficile che, a volte, solo la fede può aiutare a superare. Abbiamo bisogno – chi ha fede – della parola dell’Altissimo, di guide spirituali che ci indichino il percorso per andare oltre, ricominciare, ricostruire. 

E l’esperienza di mons. Morrone è quanto mai significativa: straordinaria nella sua semplicità che rivela le stimmate della spiritualità di cui oggi, più che mai, si sente particolarmente bisogno. È stato parroco nel Crotonese, a Melissa, a Le Castella, a San Leonardo di Cutro, in zone particolarmente “difficili” dove molto spesso la sofferenza della comunità è talmente lampante da richiedere uno sforzo non comune per chi deve dispensare la fede e il suo conforto. 

La missione pastorale di mons. Morrone ha lasciato grandi segni: parlano per lui l’entusiasmo dei giovani, delle famiglie, di uomini e donne che hanno ritrovato un percorso di fede di cui avvertivano la forte necessità. 

L’affetto dei suoi fedeli del Crotonese attesta una presenza costante e un impegno che verranno replicati nella nuova Diocesi di Reggio-Bova. L’ex parroco di Cutro arriva in una città che rappresenta in pieno il grande affanno di tutta la regione. La sua guida che raccoglie il testimone di mons. Giuseppe Fiorini Morosini, diventa importante e vivamente attesa da una popolazione – non solo quella reggina – che combattere contro il degrado urbano e il mancato sviluppo del territorio e che si affida, da sempre alla Madre di Dio e al suo patrono San Francesco. Benvenuto, Arcivescovo! (s)

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Mons. Fortunato Morrone è stato ordinato nuovo Arcivescovo di Reggio Calabria. Ciò è avvenuto al termine di una cerimonia, intensa e commovente, nella chiesa parrocchiale “Maria Madre della Chiesa” di Crotone.

Presenti il sindaco di Reggilo, Giuseppe Falcomatà, e il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che, a nome di tutta la comunità cittadina, ha augurato al nuovo Arcivescovo «gli auguri più sinceri per la sua missione pastorale».

«Oggi per la nostra città è una giornata di festa e di grande gioia. Questi sono i sentimenti che suscita l’avvio del cammino che la comunità reggina si appresta a compiere al fianco del suo nuovo pastore, l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, monsignor Fortunato Morrone. Un momento carico di forti emozioni e vibranti attese, come sempre accade quando inizia una storia nuova che ci coinvolge tutti» ha detto il sindaco Falcomatà, al termine della consacrazione episcopale.

«Ma nel contempo – ha aggiunto – avvertiamo anche tutto il carico di responsabilità che questo passaggio così solenne ed emozionante reca con sé, nei confronti di ciascuno di noi. Un richiamo preciso che già ci spinge a volgere lo sguardo verso il rinnovato impegno a cui tutta la comunità reggina è chiamata, a sostegno della missione pastorale di monsignor Morrone e del più generale percorso di riscatto che il nostro territorio sta coraggiosamente portando avanti. Il nuovo presule che la nostra amata città attende con trepidazione il prossimo 12 giugno, si richiama al pensiero di San Paolo, l’Apostolo delle genti a cui Reggio Calabria è da sempre fortemente legata, con l’auspicio di poter essere “collaboratore della vostra gioia”».

«Un messaggio semplice ma carico di significati – ha concluso – che raccogliamo e per il quale offriremo il nostro contributo di amministratori e cittadini. A monsignor Fortunato Morrone, a tutta la Chiesa reggina e alla comunità dei fedeli, va l’augurio sincero della Città per un nuovo corso pastorale che, nel solco tracciato dall’opera di monsignor Morosini, cui rinnoviamo i sentimenti di gratitudine e affetto, possa rafforzare e rilanciare il dialogo costruttivo, l’attenzione verso i più deboli e lo spirito di comunità quali fondamenti imprescindibili della nostra missione quotidiana al servizio del prossimo». (rrc)